rifiuti da non rifiutare

11/09/2012

è un piacere informare che la nostra proposta di legge regionale sul ciclo dei rifiuti è stata finalmente rimandata dall’aula, dove era stata richiamata come da regolamento, di nuovo in commissione ambiente con un iter accelerato di discussione…

vale a dire che a breve cominceranno le audizioni, non solo del sottoscritto, ma di chiunque abbia qualcosa da dire sia sulla proposta che sul ciclo dei rifiuti in regione…

nello specifico, nonostante il “lavoro” dei tecnici che l’assessore ha dichiarato procedere, finalmente sulla costruzione del nuovo piano rifiuti regionale, riprende voce chi dovrebbe scegleiere e decidere, il consiglio regionale…permettetemi di essere molto contento di ciò…

ringrazio la caparbietà dei consiglieri regionali che hanno apposto la loro firma (e la loro capacità di incrociare un dialogo nello specifico con il sottoscritto) su questa proposta di legge che se passasse anche solo al 30% rivoluzionerebbe l’intero asfittico sistema dei rifiuti in questa regione

…e non siamo ancora in consiglio regionale, aggiungerei!!!

miko somma

Pubblicato in Blog

Comunicato stampa di Comunità Lucana

questa nota stampa non è stato inviata al sito istituzionale di basilicatanet, visto quanto già da noi espresso circa l’opera di confusione che puntualmente viene messa in atto o per imperizia (e ci può stare visti i criteri) o per cosciente manipolazione bulgara (cosa molto più probabile) delle affermazioni dei comunicati, il cui senso non andrebbe distorto, ma semmai solo adeguato alle esigenze di spazio concessogli in ciò che dovrebbe essere una sorta di rassegna dei comunicati inviati

tale attività riprenderà solo a seguito delle scuse ufficiali del sito basilicatanet

 comunita-lucana-jpeg_thumbnail52.jpg

Non si giochi sul disagio mentale e sulla non autosufficienza.

 

La conoscenza del diritto e dei suoi principi è certo materia da giuristi, giudici, avvocati, ma non ultimo dei legislatori, fossero anche del legislatori regionali. Capita così che all’udire consiglieri regionali ed assessori esterni, proporre come una risoluzione della penosa questione del Don Uva di Potenza – questione ardua da ricostruirsi qui, ma che vede una società pugliese, titolare di un affidamento della Regione Basilicata sui servizi psichiatrici, in una crisi amministrativa dalle penose conseguenze nella corresponsione dei salari agli occupati della sede potentina – una impropria mallevazione in base a cui tentare di versare direttamente ai dipendenti gli arretrati dei pagamenti dovuti, trattenendoli da ciò che alla società la Regione è tenuta a versare sulla scorta dell’affidamento, si rabbrividisca non solo per l’ingenuità della proposta, ma per l’imperizia stessa nel proporre ciò che espressamente è negato dai principi del diritto, principi che pure ai legislatori regionali non dovrebbero essere sconosciuti.

 

La materia delle obbligazioni (Codice Civile) stabilisce infatti che il pagamento di una prestazione da vincolo contrattuale – quale è appunto il servizio erogato da un soggetto sulla base d’un affidamento – è dovuta sempre e solo al soggetto interessato dall’obbligazione al fare, a meno che disposizioni ad hoc d’autorità fallimentare non stabiliscano che il credito maturato sia ceduto a creditori di prelazione, quale appunto il caso dei lavoratori del Don Uva, titolari a loro volta di un credito maturato sulla base di una obbligazione sorta esclusivamente tra loro stessi e la società che gestisce il servizio.

 

In tali casi, essendo le norme del Codice Civile equiparate alle leggi ordinarie e di un grado gerarchico superiore rispetto alle potestà legislative concesse ad una regione, al Consiglio Regionale si parla del sesso degli angeli senza conoscere Ermafrodito, e si propongono assurde soluzioni tecniche di sicura bocciatura da parte della Consulta, dalle sicure conseguenze in materia di processo civile e senza una soluzione affidabile alle legittime richieste dei lavoratori di essere tutelati dalla propria regione, dante causa dell’affidamento di un servizio assistenziale a terzi, anziché espletato in proprio.

 

Ma se una dichiarazione di fallimento della società pronunciata del Tribunale di Foggia, sulla quale pur si sono uditi pronunciamenti di un impegno del Presidente della Regione ad intervenire sul giudice, interventi irrituali e non consentiti dagli stessi principi del diritto, avvierebbe la revoca dell’affidamento del servizio alla società da parte della Regione Basilicata, con obbligo per il commissario liquidatore di provvedere al pagamento dei debiti sui quali insiste un diritto di prelazione sui crediti maturati dalla società, od una dichiarazione di amministrazione controllata aprirebbe vie del tutto nuove alla gestione del servizio stesso e così forse dei problemi sacrosanti dei lavoratori, il problema rimane nella gravità, chi cioè prenderebbe in carico il servizio di cura di soggetti che non possono essere abbandonati a se stessi neppure un giorno – parliamo di disagio psichiatrico e non autosufficienza – nel caso la società non fosse più in grado, direttamente o per amministrazione controllata, di continuare il servizio?

 

Ciò vale a dire che la Regione Basilicata, oltre al problema occupazionale che una liquidazione od una amministrazione controllata comporta (la riduzione di posti di lavoro si dà come pratica consolidata in questi casi), dovrebbe a breve essere in grado o di gestire i servizi attraverso il suo sistema sanitario (recenti decretazioni impediscono la gestione di società in house), con ciò sovraccaricando il sistema stesso, o procedere ad un nuovo affidamento a società privata, soluzione questa che potrebbe essere nelle intenzioni di qualcuno, e dal momento che a data odierna il servizio affidato al Don Uva costa 15 milioni di euro annui, chissà che nell’emergenza i costi dell’affidamento non possano aumentare?

 

Così mentre si cercano soluzioni bizzarre, i lavoratori rimangono con i loro problemi ed a loro forse si potrebbe ancora chiedere pazienza oltre il consentito di non abbandonare i pazienti, ma sia il disagio psichiatrico che la lungodegenza non attendono che qualcuno giochi a fare il legislatore o l’assessore.

 Miko Somma, segretario regionale di Comunità Lucana

il petrolio ed altre programmazioni…una domanda a de filippo

Riunione Pd, dichiarazione del presidente della Regione De Filippo

10/09/2012 20:59

“E’ stato ribadito il concetto di non trasformare la Basilicata nella Regione del petrolio”

AGR  “La posizione unitaria emersa oggi al termine del lungo ed articolato dibattito che il Gruppo regionale del Pd ha dedicato, tra l’altro, alla vicenda petrolio, all’indomani della mia conferenza stampa di giovedì scorso, darà ulteriore forza all’azione politica ed amministrativa che la Regione Basilicata ha deciso di portare avanti nei confronti del Governo centrale e delle compagnie petrolifere”. E’ quanto dichiara il presidente della Regione, Vito De Filippo, dopo la riunione del Pd di oggi. “Personalmente – continua De Filippo – sono oltremodo soddisfatto della qualità del dibattito sviluppatosi, che, da un lato, conferma il corale impegno del gruppo Pd e dei massimi vertici del partito di voler continuare a lavorare con la serietà e l’impegno da sempre profusi su questi temi e, dall’altro, sgombra il campo da inutili equivoci ingenerati da quanti hanno inteso ingiustamente leggere in alcune mie affermazioni una sorta di attacco a presunte lobby presenti all’interno del Partito Democratico. Sono certo che il confronto di oggi – conclude De Filippo – ha fatto definitivamente chiarezza in tal senso, rafforzando quello che rimane il concetto esplicito ed inequivocabile da me espresso sulla necessità di non trasformare la Basilicata nella Regione del petrolio, ma al contrario di farne la terra dell’agricoltura di qualità, di un turismo eco-sostenibile e di uno sviluppo diffuso per il bene dei lucani”.—————————————————————————————————————

bene, questa la sintesi di alcune fibrillazioni tutte interne al pd sulla opportunità di mettere un freno a quelle attività delle compagnie che lette in una chiave di strategia energetica nazionale che il governo tecnico mette in campo (ed i salotti buoni in cui da anni si discute di questo) si possono leggere come il tentativo di fare della regione la “damigiana energetica” del paese…

argomenti sui quali sono anni che insisto chiedendo in primis lo stop ai permessi di ricerca ed alle istanze che interessano la regione…stop che, come ho avuto modo di chiarire con un preciso e netto comunicato stampa, forse è stato espresso tardi e male nella forma, mancando in questa regione tutta una serie di leggi che aiuterebbero a dare ai territori una diversa programmazione in virtù di una differente visione degli stessi, ma quel no è pur sempre una indicazione politica abbastanza chiara e della quale sono moderatamente soddisfatto, anche se nulla cambia nelle problematiche delle aree ad oggi interessate dalle estrazioni…

in sintesi per una volta (e credo tale rimarrà, unica) credo alle parole del presidente ed a una sua buona fede sull’argomento, pur se mi rimangono forti dubbi su quelle sue idee sul petrolio che solo fino a qualche mese fa lo vedevano come un entusiasta sostenitore delle compagnie e di quegli hub di cui decantava i benefici sul territorio…

così nell’attesa di vedere quali azioni egli farà seguire alle dichiarazioni roboanti ed un po’ retoriche di quella conferenza stampa e mentre rimangono del tutto presenti le problematiche dell’assenza di controlli reali nelle aree delle estrazioni (e non sarebbe male anche un po’ di autocritica su alcuni passaggi di quei “controlli-non controlli” e sui soggetti che le gestiscono o dovrebbero gestirle), mi sovviene un dubbio che poi era la domanda che avrei posto al presidente in quella conferenza stampa e che non ho posto per dar modo ai giornalisti di poter andare a scrivere i rispettivi pezzi…

presidente – questa la domanda – diamo lo stop ai nuovi permessi ed alle nuove istanze per una idea di salvaguardia della programmazione della regione, programmazione le cui finalità lei individua in agricoltura di qualità, turismo eco-sostenibile e sviluppo diffuso…bene, ma siamo sicuri che alla data attuale queste indicazioni programmatiche siano reali e che in questa regione le politiche di sostegno all’agricoltura, al turismo ed allo sviluppo diffuso abbiano finora prodotto qualche risultato apprezzabile in quella direzione o magari siamo all’anno zero ed occorre ricominciare tutto daccapo per dare concretezza a quelle parole?…

in altre parole, parliamo delle stesse cose o parliamo per parlare, ed in realtà, dopo aver tenuta buona la gente che comincia sul petrolio ad arrabbiarsi, facciamo retorica?…

perchè allora proprio su quei settori e sulla loro gestione a data attuale, tanto, ma tanto deve cambiare sia nelle sue idee, che in quelle del suo partito!!!…ed è qui che casca l’asino, secondo il modesto avviso di chi scrive!!!

miko somma

Pubblicato in Blog

la politica

11/09/2012

in basilicata siamo stati abituati a vedere chi fa politica come colui che “detiene” un pacchetto acritico di voti, colui che intrattiene relazioni di mutuo scambio di favori in virtù di una rendita di posizione assicurata proprio da quel pacchetto “infeudato”, colui che inciucia perennemente per la propria sopravvivenza e quella dei propri sodali…un disastro democratico e sociale!!!…


ed invece sarebbe bellissimo vivere in una regione dove chi fa politica la fa per le sue idee ed i suoi progetti condivisi dalla società, senza altre relazioni che non siano l’umano dialogo tra visioni del mondo e senza alcuna sopravvivenza politica che non sia legata alla sua volontà di darsi alla società…

 

sarò un ingenuo, ma questa è per me la politica ed è per questa idea che mi impegno…una idea che “voglio” vedere affermata come valore costante tra i lucani!!!

 

miko somma