sostienici con una donazione

avrete visto sulla vostra destra, nella barra laterale, un tasto arancione con la dizione “DONAZIONI”…

da questo tasto si accede ad una pagina dove potrete, se vorrete, compilare un form e lasciarci via carta di credito un piccolo contributo di sostegno sia alle attività informative del blog, sia alle attività più strettamente inerenti al partito della COMUNITA’ LUCANA…

contributo che sarà accuratamente annotato in una pagina a disposizione di chiunque ed ovviamente nella privacy più totale, riservandoci di pubblicare l’estratto conto della stessa carta per dare la più ampia possibilità di controllo sui nostri fondi…

ed ovviamente, se credete di voler indicare una delle due destinazioni, il blog o il finanziamento del partito, potete mandarci una mail relativa al contributo dove specificherete l’indirizzo che intendete dare allo stesso…

tutto ciò si è reso necessario per non dover ospitare, come tanti fanno, infastidenti banner pubblicitari che sono del tutto alieni al nostro modo di intendere sia la comunicazione, sia la stessa attività politica…

certo di un vostro sostegno che ci sarà davvero grato, mi preme ringraziare già da ora chi gentilmente vorrà sostenerci in questa battaglia democratica per costruire un’altra regione…

miko somma

 

Pubblicato in Blog

Comunicato stampa di Comunità Lucana

questa nota stampa non è stato inviata al sito istituzionale di basilicatanet, visto quanto già da noi espresso circa l’opera di confusione che puntualmente viene messa in atto o per imperizia (e ci può stare visti i criteri) o per cosciente manipolazione bulgara (cosa molto più probabile) delle affermazioni dei comunicati, il cui senso non andrebbe distorto, ma semmai solo adeguato alle esigenze di spazio concessogli in ciò che dovrebbe essere una sorta di rassegna dei comunicati inviati

tale attività riprenderà solo a seguito delle scuse ufficiali del sito basilicatanet

Il registro di chi?…di kipli…

Senza alcuna vena polemica, sia chiaro, e ancor più nel massimo rispetto per il lavoro svolto, occorre però precisare che l’enfasi posta nella presentazione del registro tumori ci pare fuori luogo, trattandosi di un atto dovuto ai cittadini e per di più arrivato in un ritardo estremo.

Ciò premesso, allora abbiamo dei dati, i primi, e a premere per averli non è certo stata la concessione di un presidente illuminato che governa dal 2005, quanto l’intenso lavoro dal basso di tanti che hanno fatto letteralmente “fuoco e fiamme” perché questo strumento importante ci fosse, in una regione dove i motivi di allarme erano e restano tanti, esattamente come le zone grigie in cui la tutela di popolazione ed ambiente rimangono dilemmi circa la maggior importanza a questi attribuita rispetto ad esigenze produttive che a più rimangono ignote nei benefici che porterebbero all’economia locale, cosa per cui inviteremmo alla cautela proprio il presidente che si è lanciato in un pontificale invito – quasi minaccia, per la verità –  a non usare i dati per tesi allarmistiche.

Bene, non lo faremo, come d’altronde non abbiamo mai fatto, ma vogliamo ricordare che l’enfasi del paragone usato con altre regioni meridionali, che non si sarebbero ancora dotate di questo strumento, è del tutto fuori luogo, visto che è usualmente proprio nel raffronto con le altre regioni meridionali che viene di continuo ribadita una sostanziale differenza in positivo tra la nostra gestione “virtuosa” della sanità e quella altrui. Ma stiamo a quei dati.

Si afferma molto ideologicamente che negli stessi, sia per numero che per localizzazione geografica per aree individuate dai pois (come se le aree di intervento finanziario avessero nessi con le possibili cause antropiche delle patologie rispetto alla localizzazione di determinate attività), i numeri sembrano dar ragione a chi dice che qui non ci sono più tumori che altrove, anzi meno, ma il dato certo e che se si riscontrano aumenti delle patologie è la velocità con cui questi accadono che pone delle domande a cui nessuno al momento fornisce ancora risposte(curve di incidenza), non il numero complessivo degli stessi che in una regione ancora abbastanza arretrata si suppone essere ancora poco basso in ormai nota equazione tra sviluppo industriale e patologie tumorali.

Si chiedeva che il registro potesse consegnare dati leggibili rispetto alle patologie da inquinamento in tutta la regione (patologie che la letteratura scientifica rende note rispetto al fattore industriale e ai suoi inquinanti principali), particolarmente in aree “delicate” quali val d’agri, zona nord, val basento ed i due capoluoghi ed occorre dire che questi dati sono poco leggibili se ributtati nel calderone di una media regionale (ed è quella che viene diffusa) che comprende anche aree dove di attività proprio non ce ne sono – figuriamoci quelle a rischio!!! – dovendosi prevedere una disaggregazione puntuale, per tipo di patologia, per esito e per localizzazione che non c’è affatto, anche perché in alcune zone la mancanza di strutture idonee alla diagnostica ed alla cura rende di fatto impossibile precisare se in quella zona ci si ammali di più o meno, per il semplice fatto che i ricoveri nelle strutture specializzate avvengono in soli 3 centri, Potenza S. Carlo, Matera Madonna delle Grazie, Rionero Crob.

In parole povere se ci si ammala in Val d’Agri o vicino Fenice o a Ferrandina, il medico e le strutture sanitarie locali riscontrano un disagio che poi saranno altre strutture ad ospitalizzare e curare. Ed ecco forse spiegato in parte il perché della maggiore incidenza nei due capoluoghi e la bassa percentuale, relativamente bassa, di zone in tutta evidenza maggiormente a rischio.

Ma oltre a questi particolari non secondari è il ritardo nell’osservazione, il breve periodo osservato e la mancanza di capacità di processo dei dati rilevati a rendere ancora troppo parziali quei dati, certo per chi afferma che vi siano nessi tra determinate attività ed i tumori, ma al contempo per chi afferma che di nessi non ve ne siano, in un ottimismo che appare ingiustificato almeno quanto l’allarmismo da altri predicato. Occorrerà attendere tre mesi prima di sapere se l’AIRTUM considera validi quei dati e non sappiamo quanto, perché e a che costo sarà la Cattolica a fornirci qualche parametro di riferimento sui dati scorporati, parametri a cui approssimare una lettura che appare sostanzialmente troppo in ritardo rispetto ai processi in corso, oltretutto nella mancanza di serie storiche in grado di farcele leggere.

E quando si parlava di punti zero mai registrati, mica si intendevano solo parametri ambientali, bensì anche parametri sanitari che non si è voluto per cialtroneria o calcolo determinare, nell’assurda realtà che ci viene consegnata di una regione dove teoricamente adesso sappiamo o potremmo sapere cosa accade dal 2006 e non prima, ma occorre che si dica anche che vi sono altri dati finora poco noti al pubblico, quelli della Relazione di Attività IRCCS-CROB, 1997-2006, che vorremmo fossero narrati ed ancora ad oggi alcuno ha fatto.

Registriamo comunque con piacere che qualcosa si sta facendo, preferiremmo però che molto di più si facesse perché questo registro dei tumori diventi il registro della gente e non il registro “di chi?…di Kipli”. La verità non deve far paura, ma stimolo a correggere gli errori, anche in tempo di elezioni.

Miko Somma, segretario regionale di Comunità Lucana

 

 

05/12/2012

nella mia idea di dialogo continuo e di contaminazione verso l’alto delle idee per una crescita condivisa dei temi, c’è anche che vada ad un convegno del centrodestra (dove ci sarà matteoli altero) a parlare di cosa occorra per la tutela ambientale in basilicata

miko somma

Pubblicato in Blog

De Filippo a Roma per Conferenza straordinaria dei Presidenti

05/12/2012 11:55

AGR  Il presidente Vito De Filippo è in viaggio alla volta di Roma per partecipare, nel pomeriggio, ad una seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni e delle Assemblee legislative. All’ordine del giorno dei lavori, una serie di importanti provvedimenti legati alla riduzione del costo della politica, a partire dalle indennità di consiglieri, assessori e presidenti di Regione.

——————————————————————————————————————

a partire dalle indennità…bene, ma credo che la pricipale partita su cui occorrerebbe tagliare è il costo delle dirigenze dei dipartimenti, della asl, agenzie varie e di tutta una serie di società pubbliche i cui amministratori guadagnano cifre impressionanti sia nel confronto con “normali” stipendi (chi li ha ovviamente), sia e direi soprattutto nella valutazione dell’efficacia del lavoro fatto…molto bassa e troppo spesso più volta agli amici degli amici che ad una buona prassi di governo della cosa pubblica, governo della cosa pubblica che è anche nei compiti di chi gestisce società ed enti pubbici…

Pubblicato in Blog

05/12/2012

se mettiamo in fila tutte le “frasi infelici” finora ascoltate (tante e non solo della fornero, come ieri avrete notato nella chicca di polillo sugli italiani che non lavorano) ne viene fuori un quadro desolante fatto di banali luoghi comuni (il lavoro c’è, ma è la gente che non vuole lavorare, etc etc ) che denota una visione del paese e degli italiani che questi “tecnici” prendono da una cattedra…ma, ben oltre l’infelicità delle frasi, questa è una forma ideologica che denota nel linguaggio una prassi di governo che è altro che il governo tecnico impostoci per “salvare il paese”…non va bene, non va per niente bene

miko somma

05/12/2012

siamo forse alle soglie di un grande cambiamento degli ordini sociali, con possibilità di una involuzione verso vecchi modelli di sfruttamento traslati nel nuovismo con cui si spaccia ormai la solita odiosa storia degli sfruttati e degli sfruttatori, o di una evoluzione verso sistemi forse ancora inconosciuti, ma di cui crediamo di riconoscere la radice causale in una maggiore e più duratura giustizia sociale ormai riconosciuta come unica soluzione al male

…bene, non vorrei perdere la seconda chance per qualche idiota che gioca al massacro o che ancora crede alle rivoluzioni che fanno sempre gli altri

05/12/2012

e comunque è indecente ed offensivo che a ballarò un sottosegretario di questo governo, polillo-economia, interloquendo con landini (fiom) che diceva che in germania e francia le cose vanno meglio abbia risposto “ma lì lavorano”…questi professori dei miei stivali non hanno il senso della misura…occorre chiudere questa pagina al più presto!!!

miko somma

i numeri ed il registro

come avrete senz’altro appreso, oggi si è tenuta una conferenza stampa, nel solito pomposo cerimoniale tutt’appostista (a proposito come saprete il termine è stato da me coniato ed ha avuto successo, tanto che persino un astronomo autosufficiente di casa nostra se ne è appropriato per un suo comunicato)…

ma andiamo per gradi e cominciamo dai lanci di basilicatenet che in questo caso rappresenta un corollario importante della strategia (dopotutto se il suo direttore è tanto pagato, un motivo pur ci sarà)

Registro tumori Basilicata, ecco i dati 2005-2007

04/12/2012 16:23

L’Irccs Crob ha presentato alla Regione Basilicata i dati relativi al tasso di incidenza tumorale registrato nel triennio. Al via l’accreditamento all’Airtum. Avviata l’intesa con l’Università cattolica per uno studio scientifico della lettura dei dati

AGR   L’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico Crob di Rionero ha completato da pochi giorni la raccolta dei dati sull’incidenza dei tumori in Basilicata (Registro tumori) riferiti agli anni 2005, 2006, 2007, la cui presentazione alla stampa è avvenuta oggi pomeriggio, lasciando trascorrere le sole poche ore necessarie alla organizzazione dei dati stessi. I dati sono stati presentati dal presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, dall’assessore regionale alla Salute Attilio Martorano, dal direttore generale dell’Irccs Crob di Rionero Pasquale Amendola, dal responsabile del Registro tumori dell’Irccs Crob Rocco Galasso.
Il Registro, voluto dalla Regione Basilicata e che ora avvia le procedure di accreditamento della Basilicata all’Associazione nazionale Registri tumori (Airtum), mostra l’andamento del tasso di incidenza oncologica in regione, rendendo possibile il raffronto con il dato generale nazionale rilevato dai Registri tumori e con quello delle macro aree del Paese (Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud e Isole). Il dato lucano viene anche analizzato per aree basandosi sui territori dei Pois, ossia Alto Basento, Marmo Platano Melandro, Lagonegrese Pollino, Val d’Agri, Vulture Alto Bradano, Bradanica Medio Basento, Metapontino Collina Materana.
Stando ai dati raccolti dall’Irccs-Crob, nella nostra regione il tasso di incidenza tumorale mostra che, nella periodo 2005-2007, sono stati rilevati 374,4 casi (popolazione maschile) e 265,2 (popolazione femminile) per 100mila abitanti. La statistica tiene conto delle persone di età 0-84 anni, popolazione indicata come significativa ai fini degli studi dell’incidenza oncologica dai Rapporti Airtum, ma presenta analogamente a quanto fanno gli altri Registri tumori anche il dato generale che comprende tutta la popolazione inclusa quella al di sopra degli 84 anni. I due dati mostrano andamenti analoghi.
Quanto allo specifico dei dati, emerge che i lucani si ammalato di tumore, ma l’incidenza è più bassa rispetto al tasso nazionale rilevato dai Registri tumori che in Italia misurano 465,3 casi nei maschi e 336 tra le femmine ogni 100mila abitanti.
Il gradiente geografico vede la nostra regione praticamente inserita nel contesto del dato Sud e Isole (dove si registrano 387, 7 casi tra gli uomini e 284, 2 tra le donne ogni 100mila abitanti) e favorita nella comparazione con le altre tre macro aree del Paese prese a riferimento: Nord Ovest (492 maschi, 341,6 femmine per ogni 100mila abitanti), Nord Est (497,8 – 365,9), Centro (434,1-323,7).
Quanto ai dati tra le diverse aree Pois della regione, il quadro che emerge è variegato, anche con dati disomogenei nei diversi anni all’interno della stessa area.
La ricognizione dei dati fin qui effettuata costituisce la prima fase dell’attività di sorveglianza oncologica. I dati che sono appena stati consegnati dall’Irccs Crob alla Regione verranno immediatamente inoltrati all’Università Cattolica a cui è stato commissionato uno studio al fine di avere una lettura scientifica dei dati stessi.
Parallelamente, tutte le rilevazioni saranno pubblicate on line (nel rispetto delle normative sulla privacy che nello specifico impongono di non pubblicare dati a dimensione troppo bassa per evitare che a livello locale si possa individuare le persone affette dalle patologie) in modo da essere affidate alla valutazione della comunità medico scientifica e di chiunque ne avesse interesse.

———————————————————————————————–

Registro Tumori; De Filippo: Nessuno pieghi i dati a tesi di parte

04/12/2012 16:24

“I dati puntuali confermano ciò che già le stime avevano rappresentato: qui meno casi che altrove, ma il dato tende ad uniformarsi con l’uniformarsi degli stili di vita”

AGR  “Purtroppo dobbiamo fare i conti con la realtà delle patologie oncologiche e abbiamo il dovere di farlo in modo serio, con dati attendibili e con un monitoraggio costante. E i dati del registro tumori lucano, uno dei primi a dimensione regionale in Italia, ci rappresentano un problema serio ma ci mostrano come il dato puntuale sia perfettamente in linea con quello delle stime e cioè che la situazione dei tumori anche in Basilicata è in crescita, ma che al momento siamo al di sotto del dato nazionale e nella media esatta di quello meridionale, sebbene sia per i dati locali che per quelli nazionali e meridionali la realtà puntuale del fenomeno sia superiore a quella mostrata dalle proiezioni statistiche”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, durante la presentazione dei dati del Registro tumori.
“Di questi dati dobbiamo avere rispetto affinché siano utilizzati dalla comunità medica e scientifica nel migliore dei modi. E mi permetto di suggerire a tutti di evitare di tirare i numeri da una parte o dall’altra per giustificare le posizioni di allarmismo o trascuratezza. Paradossalmente ci troviamo a verificare che alcune aree indicate da qualcuno come luoghi di morbo e morte sono quelle con gli indici più bassi, ma questo non vuol dire che dobbiamo far calare l’attenzione su queste zone. Dobbiamo, tuttavia, prendere atto che quello che già si annunciava trova conferme: la Basilicata ha indici di malattia oncologici inferiori al resto del Paese, ma il dato mostra una tendenza ad uniformarsi con l’uniformarsi degli stili di vita. Non è un caso che, nella differenziazione dei dati interni alla Basilicata, gli indici maggiori si registrino nelle due città capoluogo e nella zona industrialmente più sviluppata”.

————————————————————————————————————

Registro tumori, Martorano: dati trasparenti e per tutti

04/12/2012 16:28

“Con la conclusione della ricognizione dei primi tre anni disponibili, il sistema sanitario regionale si dota di uno strumento determinante per la valutazione di contesto e delle future politiche sanitarie”

AGR  “Con l’avvio dell’accreditamento all’Airtum la Basilicata si dota di uno strumento importante con il quale, grazie alla sua dimensione regionale, saremo in grado di affrontare con maggiore consapevolezza i passaggi successivi di studio e pianificazione…occorre esaminarli (i dati. ndr) attraverso una lente d’ingrandimento appropriata e scientifica. Per questo abbiamo incaricato l’Università Cattolica per un uno studio che fornisca una lettura rigorosa e affidabile.
Al momento possiamo solamente fare osservazioni obiettive di carattere numerico e statistico e queste osservazioni ci mostrano un dato in linea con quello dell’Italia Meridionale, che al proprio interno, ossia tra le diverse aree Pois, contiene, come sempre in questi casi, dati più bassi e dati più alti che finiscono poi per comporre il dato medio. Parimenti, osservando l’andamento dei dati negli anni, è possibile notare come in alcune zone si susseguano picchi in un’annualità e numeri più bassi in altre. Ma non vogliamo passivamente fermarci a quello che sembra un normale effetto statistico e, proprio per questo, abbiamo scelto di chiedere il sostegno della Cattolica”

—————————————————————————————————————.

Registro tumori, Amendola: Presto anche i dati del 2008

04/12/2012 16:30

“Il registro tumori della Basilicata è uno dei pochi su base regionale e rappresenta una realtà importante”

AGR“Il lavoro di raccolta dei dati del triennio 2005-2007 è completato. L’IRCCS CROB ha fatto richiesta di accreditamento all’Airtum per il triennio e contemporaneamente prosegue l’attività per gli altri anni dal 2008 in poi”. Lo ha detto il direttore generale dell’Irccs Crob di Rionero Pasquale Amendola durante la presentazione dei dati del Registro tumori.
“E’ un lavoro certosino che ha impegnato la struttura. Il registro tumori della Basilicata rappresenta una realtà importante in quanto si tratta di uno dei pochi registri su base regionale, l’unico nel Mezzogiorno.
Il dato di copertura relativo al sud e isole (32% secondo l’AIRTUM) è assorbito per la gran parte dalle due isole maggiori; la copertura residua ne rende critica la comparabilità dei dati del Registro di Basilicata”.

—————————————————————————————————

Registro tumori, Galasso: ecco la mole di lavoro

04/12/2012 16:31

Per la ricognizione dei dati, sono state utilizzate 2.500.000 schede di dimissione ospedaliera, 200.000 referti dei servizi di anatomia patologica e per il triennio 3.500 cartelle cliniche consultate”

AGR   “La registrazione è l’unico modo per conoscere quante persone residenti in un determinato territorio sono malate di cancro e che tipo di tumore hanno. Le informazioni registrate sono vitali per la ricerca sul cancro. Le funzioni principali dei registri sono quelle di monitorare i trend di incidenza e sopravvivenza dei tumori nel tempo, in differenti aree geografiche, valutare l’efficacia della prevenzione del cancro e dei programmi di screening, valutare la qualità ed i risultati della diagnosi e cura dei tumori, sostenere indagini sulle cause dei tumori”. Lo ha detto il responsabile del Registro tumori dell’Irccs Crob Rocco Galasso, durante la presentazione dei dati del Registro tumori.
“L’attività dei registri si basa sulla ricerca attiva dei casi attraverso fonti primarie e secondarie ben definite e verificate nella loro completezza. Adeguati livelli di completezza e precisione della registrazione sono raggiungibili utilizzando, come principali, fonti schede di dimissione ospedaliere, archivi di anatomia, istologia e citologia patologica, archivi di mortalità, cartelle cliniche. Ulteriori fonti complementari utilizzate dal registro sono il servizio di radioterapia, gli archivi di esenzione ticket per i pazienti affetti da patologia oncologica. Per la ricognizione dei dati sono state utili 2.500.000 di schede di dimissione ospedaliera, 200.000 referti dei servizi di anatomia patologica e per il triennio 3.500 cartelle cliniche consultate”.

————————————————————————————————————

Registro tumori – La scheda

04/12/2012 16:33

AGR   Il registro Tumori della Basilicata


In Basilicata è presente un Registro Tumori su base regionale istituito dalla Regione, affidato al Crob e confermato dalla legge regionale 14 del 2011.

L’attività del Registro di Basilicata nel corso degli anni è stata centrata sulla definizione dei flussi e sulla analisi dei dati e finalizzata al miglioramento della qualità del dato e all’efficienza dei sistemi automatici. L’attività svolta ha portato alla costruzione della banca dati dei casi prevalenti (fondamentale per identificare i casi incidenti).

L’accreditamento Airtum
L’Accreditamento Airtum (Associazione Italiana dei Registri Tumori) riflette gli scopi dell’Associazione che sono quelli di consentire il confronto tra i dati epidemiologici riguardanti i tumori nelle diverse aree geografiche del Paese, di sorvegliare e valutare la patologia oncologica in termini di mortalità, incidenza e sopravvivenza, di studiarne l’andamento temporale e di comparare i risultati così ottenuti con quelli osservati a livello internazionale. L’obiettivo è quello di costituire una Banca dati nazionale per calcolare gli indicatori di frequenza dei tumori in Italia con l’apporto delle informazioni raccolte dai registri tumori accreditati.

Regole e procedure per l’accreditamento di registri di popolazione
I registri i cui dati non sono ancora inclusi nella Banca dati Airtum devono fare richiesta alla Segreteria Airtum, che provvederà entro un mese a nominare una Commissione di valutazione. La Commissione s’impegna ad emettere un giudizio scritto entro tre mesi dalla data di consegna dei documenti e del materiale indicati di seguito. Si riserva inoltre di richiedere ulteriore documentazione, eventualmente consultabile presso la sede del registro stesso
. Eventuali proroghe per la consegna del giudizio dovranno essere motivate alla Segreteria Airtum. Per poter procedere alla valutazione il registro dovrà presentare i dati d’incidenza di almeno tre anni consecutivi.

I Registri tumori pubblicano dati già vecchi?
Il Rapporto 2010 dell’Associazione italiana dei Registri tumori (Airtum) pubblica i dati di prevalenza dei tumori al primo gennaio 2006 e il Rapporto 2011 contiene i dati di sopravvivenza dei malati seguiti fino all’anno 2007
, ma questo non significa che i dati pubblicati siano vecchi. Considerate le problematiche connesse all’accesso alle fonti informative, la complessità del processo di raccolta, valutazione e archiviazione delle informazioni svolto dai Registri Tumori, questi sono i primi dati raggiungibili.

I dati dell’Airtum e il progetto “Itacan”
L’Airtum garantisce un’ottima qualità del dato, ma le sue procedure implicano almeno tre anni di lavoro per la pubblicazione di un anno di incidenza, lo stesso avviene nei registri tumori degli altri Paesi europei e statunitensi. La lunghezza dei tempi di pubblicazione è variamente determinata dalle numerose fasi di lavoro seguite dai Registri.
Da qualche mese è attivo il progetto ‘Itacan’ dell’Airtum che presenta i principali indicatori epidemiologici dei tumori più diffusi sulla base dei dati dei Registri Tumori italiani. Questa applicazione internet fornisce l’accesso ai dati aggregati e produce grafici e tabelle. L’ultimo anno presente è il 2008.

La scelta del 2005
Il registro fornisce i dati di incidenza per anno. Per poter identificare i nuovi casi con un elevato grado di certezza un registro deve essere in possesso di una banca dati di prevalenti con una estensione almeno decennale, in relazione alla aumentata sopravvivenza per molte sedi tumorali. Inoltre le fonti primarie e secondarie attive, su cui si basa la ricerca dei casi, devono essere complete e contemporaneamente presenti per ciascuno degli anni di interesse. Il 2005 è il primo degli anni per cui possono essere forniti dati di incidenza sia per la estensione della banca dati prevalenti (le prime SDO sono del 1996) e il 2005 è il primo anno in cui si ha la disponibilità contemporanea dei dati dei servizi di anatomia patologica regionali.

—————————————————————————————————————————————————————————————————————————————-

bene, allora ci siamo…abbiamo dei dati…oppure potrei dire…abbiamo dei dati?…e la differenza è sostanziale, ma andiamo con ordine…in primis (e lasciatemelo dire) se il registro tumori lo abbiamo, lo abbiamo perchè sono stati il sottoscritto e tanti altri, ognuno con la propria sensibilità ed indipendenza a far “fuoco e fiamme” perchè questo strumento importante ci fosse e non certo per la “divinazione” di un presidente che è al governo della giunta di basilicata dal 2005 e finora nulla aveva fatto (forse troppo preso dal fare altro, per carità)…

quindi pressioni dal basso, per intenderci, e non certo saggezza di ua classe politica che aldilà di quello che accade in altre regioni meridionali, non è a quelle che deve far riferimento comparativo se poi altrove ed in altre materie di ordine sanitario e non solo, rivendica una sostanziale differenza dal resto del sud…

si chiedeva in sostanza che detto registro potesse consegnare dati leggibili o meno rispetto alle patologie da inquinamento in tutta la regione e particolarmente in aree “delicate” quali val d’agri, zona nord, val basento ed i due capoluoghi…e occorre dire che questi dati mancano del tutto o sono poco leggibili anche se rilevati sulla base dei pois (quindi di aree più o meno omogenee rispetto a programmi di intervento finanziario, ma che poco hanno a che fare con la disposizione di determinati impianti a rischio) poichè immediatamente ributtati nel calderone di una media regionale (ed è quella che viene diffusa) che comprende anche aree dove di attività proprio non ce ne sono – figuriamoci quelle a rischio!!! – come appare poi del tutto chiaro se analizzate le aree esaminate…piuttosto si sarebbe preferito una disaggregazione puntuale, per tipo di patologia, per esito…

e tutto questo non c’è ancora e se pure mai ci sarà, dovremo prima aspettare la certificazione airtum, quindi tre mesi, poi si dovrà cominciare a scorporare i dati e – guarda caso lo fara l’università cattolica e non analoghi centri di ricerca pubblica, pur se questo è un problema di flussi di denari e non di tecnica o competenza – attendere ancora…

e mi si lasci aggiungere che se localmente ci sono parametri di rilevazione, occorre dire che in alcune zone la mancanza di strutture idonee alla diagnostica e alla cura rende di fatto impossibile precisare se in quella zona ci si ammali di più o meno, per il semplice fatto che i ricoveri nelle strutture specializzate avvengono appunto in soli 3 centri, potenza s. carlo, matera madonna delle grazie, rionero crob…in parole povere se ti ammali in val d’agri o vicino fenice o a ferrandina, il medico locale e le strutture locali riscontrano un disagio che poi saranno altre strutture ad ospitalizzare…o vedete per caso a villa d’agri o altrove un reparto oncologico in grado di curare pazienti?…

pazienti che oltretutto proprio per le caratteristiche di lungodegenza della malattia necessitano di luoghi adatti alla somministrazione di cure che nei presidi locali sono spesso solo farmaceutiche, essendo i pazienti per ogni bisogna inviati comunque in questi tre centri…e non è certo un caso quindi che proprio a potenza e matera si registrino il maggior numero di casi (al crob arrivano relativamente pochi casi, anche in rapporto all’estremo disagio di doverlo raggiungere dalla gran parte della regione anche per mancanza di mezzi pubblici adeguati come navette o taxi-ambulanze dedicati9, numero certo relativo anche alle dimensioni cittadine, ma che sono inficiate, come i medici sanno bene, dagli arrivi da altre zone delle rispettive asl

ma i numeri, i numeri sono numer,i si direbbe, e da questi numeri si evincono numeri minori che in altre zone del paese…e chi aveva (almeno il sottoscritto) mai detto che qui i numeri sono maggiori che altrove?…si parlava di un trend ascendente che risulta da altri parametri rilevati in sede scientifica (istuto italiamo dei tumori) e pubblicati su giornali a rilevanza nazionale (gazzetta del mezzogiorno), quindi di una tendenza al rialzo che risulta particolarmente veloce come dai grafici pubblicati illo tempore proprio da quel giornale…ecco il punto…siamo in grado di parametrare la velocità con cui ci stiamo approssimando ai dati nazionali rispetto ad evenienze particolari che non siano i generici cambiamenti degli stili di vita?…evidentemente no, perchè mancano del tutto serie storiche in grado di farcele leggere…e quando si parlava di punti zero mai registrati, mica si intendeva solo dei parametri ambientali, bensi anche di quelli sanitari…che peccato!!!

in una zona supposta sana, poco antropizzata e dove i processi industriali, tranne che in alcune zone storiche, sono iniziati relativamente da poco tempo, quindi dove le condizioni di salubrità legate proprio alla mancanza di impianti o processi industriali sono nel tempo ancora poco incidenti su processi degenerativi cellulari, quindi sulle patologie tumorali, le possibilità di ammalarsi dovrebbero essere minori, stante anche una solida cultura del mangiare cibi genuini, e così minori anche i tassi di incidenza nel tempo (le curve per intenderci)…ma nel rapporto nulla di ciò è detto e crediamo che se qualche dato pure lo avremo in tempi ragionevoli, poco potrà dirci…

ho paura che la realtà sia molto più complessa…ma tornerò immediatamente sull’argomento, questa volta entrando nei dettagli…

Pubblicato in Blog