la prima acqua…

Il pianeta nano Cerere in falsi colori. Potrebbe essersi staccato da qui uno dei meteoriti che contengono l'acqua più antica del Sistema Solare (fonte: NASA) © Ansa 
Il pianeta nano Cerere in falsi colori. Potrebbe essersi staccato da qui uno dei meteoriti che contengono l’acqua più antica del Sistema Solare (fonte: NASA) © ANSA/Ansa

 

ansa – Scoperta l’acqua più antica del Sistema Solare e la prima scoperta nei meteoriti insieme a sostanze organiche. L’acqua, che potrebbe che potrebbe aiutare a capire come è nato il nostro sistema planetario, risale a 4,5 miliardi di anni fa ed è intrappolata nei cristalli di sale di due meteoriti caduti sulla Terra nel 1998, entrambi ricchi anche di composti organici. La scoperta, pubblicata sulla rivista Science Advances, conferma che i meteoriti sono messaggeri della vita. La ricerca si deve al gruppo della britannica Open University guidato da Queenie Chan.

Uno dei cristalli scoperti nel meteorite caduto vicino al Marocco nel 1998 (fonte: Queenie Chan/The Open University, UK)

”Finora nei meteoriti erano state scoperte solo le impronte dell’acqua, ossia i composti derivati dalle reazioni dell’acqua con i minerali presenti nel meteorite” ha detto all’ANSA il chimico organico Raffaele Saladino, dell’università della Tuscia. ”Probabilmente l’acqua liquida – ha aggiunto – ha trovato in questi cristalli un ambiente molto protetto, che l’ha mantenuta stabile per tutto questo tempo. Normalmente, infatti, l’acqua reagisce con altre sostanze e si trasforma”.

Presso il Lawrence Berkeley Lab del Dipartimento di Energia degli Stati Uniti i ricercatori hanno studiato ai raggi X, due meteoriti caduti in Texas e in Marocco: si chiamano Monahans e Zag e sono conservati presso il Johnson Space Center della Nasa.

In particolare sono stati analizzati i cristalli di sale, delle dimensioni di circa 2 millimetri e che si sarebbero formati circa 4,5 miliardi di anni fa. Le analisi hanno individuato composti organici complessi come idrocarburi e amminoacidi, che sono i mattoni delle proteine, e minuscole gocce d’acqua, simili alla brina, più piccole dello spessore di un capello umano.

”Questa è la prima volta che troviamo sostanze organiche insieme all’acqua liquida che è cruciale per la vita” ha rilevato Chan. La scoperta conferma così che i meteoriti sono messaggeri della vita, oltre che testimoni della formazione del Sistema Solare.

Dalla composizione chimica dei due meteoriti, i ricercatori hanno dedotto che i loro ‘genitori’, ossia i corpi celesti dai quali si sarebbero staccati in seguito a un impatto, sono Cerere, il più grande asteroide nella fascia compresa tra Marte e Giove, e un altri ‘gigante’ che si trova nella stessa zona, Ebe.

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passaggio alla città…

Ho perduto la schiavitù contadina,

non mi farò più un bicchiere contento,

ho perduto la mia libertà.

Città del lungo esilio

di silenzio in un punto bianco dei boati,

devo contare il mio tempo

con le corse dei tram,

devo disfare i miei bagagli chiusi,

regolare il mio pianto, il mio sorriso.

 

Addio, come addio? Distese ginestre,

spalle larghe dei boschi

che rompete la faccia azzurra del cielo,

querce e cerri affratellati nel vento,

pecore attorno al pastore che dorme,

terra gialla e rapata,

che sei la donna che ha partorito,

e i fratelli miei e le case dove stanno

e i sentieri dove vanno come rondini

e le donne e mamma mia,

addio, come posso dirvi addio?

 

Ho perduto la mia libertà:

nella fiera di Luglio, calda che l’aria

non faceva passare appena le parole,

due mercanti mi hanno comprato,

uno trasse le lire e l’altro mi visitò.

Ho perduto la schiavitù contadina

dei cieli carichi, delle querce,

della terra gialla e rapata.

La città mi apparve la notte

dopo tutto un giorno

che il treno aveva singhiozzato,

e non c’era la nostra luna

e non c’era la tavola nera della notte

e i monti s’erano persi lungo la strada.

rocco scotellaro, passaggio alla città, 1950

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