Primo No Oil Day domenica 20 gennaio

Come già comunicato sul blog nell’ultima riunione del comitato abbiamo stabilito di organizzare per domenica 20 gennaio il primo no oil day. Verranno organizzati banchetti per la raccolta firme in vari punti della città, per il momento questi punti sono:

piazza adriatico a poggio tre galli
piazza don bosco a rione risorgimento
piazzale antistante la chiesa a rione cocuzzo
viale dante all’ altezza della chiesa di s.anna

tutti dalle ore 10 in poi .
Serve una presenza significativa ai vari banchetti pertanto invitiamo chi è disponibile a darci una mano, anche perchè se è possibile estenderemo la raccolta in altre zone. Contattare il 338-1251167.

Nicola Magnella

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NO ALLA DISCARICA E NO ALLA DOPPIEZZA DI CHI CI GOVERNA.

Cresce la protesta e la mobilitazione contro l’ipotesi di utilizzare una cava a ridosso del confine tra la provincia di Salerno e quella di Potenza come discarica per l’emergenza rifiuti in Campania. Credo come come COMITATO NO OIL di POTENZA non possiamo che essere solidali ed al fianco dei cittadini di Vietri e degli altri comuni interessati che lottano contro l’ennesima aggressione al territorio alla salute e all’ambiente. 

Detto questo è opportuno fare alcune considerazioni in merito al comportamento dei nostri amministratori ai vari livelli. Come giustamente è stato fatto rilevare la vicenda discarica ha alcune analogie con quella Monte Grosso, nel senso che anche qui l’opera è previste nel territorio di un comune, quello di Caggiano, in provincia di Salerno, ma a ridosso del confine di un altro comune, quello di Vietri di Potenza. Salta subito agli occhi la differenza di comportamento tra gli amministratori di Vietri e quelli di Potenza. A Vietri gli amministratori, a cominciare dal sindaco, si  sono messi al fianco dei cittadini che si oppongono alla realizzazione della discarica ed hanno in tempi rapidi convocato un consiglio comunale aperto sulla vicenda. A Potenza gli amministratori, ad eccezione di Roberto Mancino, ancora non si sono espressi su Monte Grosso e sembrano voler “rimuovere” la questione. In particolare pone interrogativi l’ atteggiamento del sindaco Santarsiero che, a quanto si dice, chiede ancora tempo per leggere le “carte” e comunque, sempre al quel che si dice, dichiara che dopotutto il pozzo ricade nel territorio del comune di Brindisi. Qui cominciamo a non capire. Nel caso della discarica e giustamente ci si oppone a quanto avviene dopo il confine non solo di un altro comune ma addirittura di un altra provincia e di un’ altra regione. Perchè questo principio non dovrebbe valere nel caso del pozzo di Monte Grosso ? Sarebbe codardo e ipocrita trincerarsi dietro la scusa di un confine amministrativo posto a pochi metri che certo non fermarà le conseguenze negative della trivellazione.

Interrogativi sorgono sull’ operato di un altro amministratore come l’ assessore provinciale Iacobuzio che , ripetiamo giustamente e facendo il suo dovere, era presente al consiglio comunale di Vietri schierandosi contro la discarica e sancendo anche lui che è doveroso da parte di un amministratore preoccuparsi delle minacce fatte al territorio di sua competenza che provengono fuori dai confini giusridsdizionali. Sarebbe però interessante, a questo punto, sapere dove era Iacobuzio quando la società Intergas Più presentava alla provincia  di Potenza la valutazione di impatto ambientale su Monte Grosso nel novembre 2006 .  Cosa faceva lui  e cosa facevano gli altri amministratori provinciali competenti nei 60 giorni di tempo che la provincia ha avuto a disposizione per esprimere il parere sulla realizzazione del pozzo ?  E se la provincia, come si dice, non è “attrezzata” per dare i pareri sulle attività estrattive, cosa aspettano, gli amministratori provinciali competenti, a mettere gli uffici in grado di farlo, visto che la maggior parte del territorio è interessato o sarà interessato dal “fenomeno” petrolio ?

Ripeto ancora una volta che è sacrosanto che tutti i rappresentanti istituzionali, in questo momento appoggino la lotta di chi oppone alla discarica, sarebbe però importante che tutti facciano la stessa cosa anche quando si tratta di salvaguardare i cittadini ed il territorio dall’ aggressione delle multizionali del petrolio.  A quanto pare, salvo poche eccezioni, ciò non sta accadendo, motivo in più per tutti i cittadini di mobilitarsi e prendere in mano il proprio destino contro la volontà di chi, in nome del profitto e della prevaricazione, vuole distruggere ogni possibilità di futuro a questa regione. 

Nicola Magnella

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ESTRAZIONI IDROCARBURI SICURE ? Nelle cronache dell’ epoca l’incidente al pozzo di petrolio di Trecate

                                         corriere-della-sera.doc                           la-repubblica.doc 

In due articoli dell’ epoca la cronaca dell’incidente al pozzo petrolifero di Trecate, nel nord’ Italia, non si è mai parlato molto in seguito, delle reali conseguenze dell’ incidente anche negli anni successivi. Sarebbe importante reperire documentazione al riguardo. In ogni modo si consideri che nel raggio di pochi chilometri dal pozzo di monte grosso vive qualche decina di migliaia di persone.

TRECATE 28 FEBBRAIO 1994
CRONACA DI UN DISASTRO AMBIENTALE A CURA DI : COMITATO TUTELA AMBIENTE PADERNO D’ADDA E VERDERIO (Lecco)

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alcune informazioni su Intergas Più s.r.l. dal sito Assomineraria

Intergas Più (IGP) è una società E&P amministrata e controllata dal gruppo internazionale Mediterranean Oil & Gas Plc., quotato presso l’AIM di Londra e con interessi anche a Malta ed in Francia.
IGP è titolare in Italia di un portfolio di titoli minerari (17 concessioni di produzione, 7 permessi esplorativi e cinque istanze di permesso di ricerca), alcuni dei quali di particolare valore ed interesse: Continua a leggere

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