a Tramutola.. altro punto del nostro programma

 Un altro punto del nostro programma per le prossime elezioni comunali prevede lo studio di ampliamento, copertura e finalizzazione ad usi ludico/sportivi/terapeutici della piscina comunale con apertura annuale ed affidamento a cooperative/aziende locali con revisione dell’affidamento attuale (affidamento avvenuto il 9 di aprile 2011).

L ‘ obiettivo del nostro progetto è quello di potenziare le qualità di una struttura già esistente, l’Acqua Park, la piscina comunale, sita in località Caranna, cioè l’impianto turistico sportivo di proprietà del comune di Tramutola, per uno sfruttamento migliore a beneficio del paese, e far sì che la gestione della stessa rimanga pubblica e non diventi privata.

 A tal proposito ricordiamo la proposta di  deliberazione approvata dal consiglio comunale nella seduta del 29 novembre 2010, concernente proposte di direttive per l’indizione della gara pubblica relativa alla gestione dell’impianto.

Proposta fatta nel rispetto dell’adesione da parte del comune di Tramutola operata con delibera del consiglio comunale n.1 del 13/01/2010 al PIOT ( pacchetti integrati di offerta turistica), al PIOT  “Appennino Lucano -Val d’Agri – Lagonegrese”,  quale strumento di attuazione del piano turistico regionale approvato con delibera del Consiglio Regionale n.569 del 2009 che assume come obiettivo prioritario di medio periodo la costituzione di sistemi turistici locali ben identificabili sotto il profilo tematico e/o territoriale tra i quali rientra la piscina comunale.

E’ prevista la necessità di far ricorso a procedure di gara mediante “concessione di servizi” per l’affidamento della struttura comunale. Infatti, l’allegato A contiene le direttive da considerare per l’indizione della gara pubblica relativa alla gestione: 1) durata dell’appalto in 10 anni;

2) imposta canone a base d’asta £ 18.000,00 annui oltre IVA;

3) procedure e criteri di aggiudicazione mediante l’offerta più vantaggiosa, cioè:

–  qualità del progetto;

–  esperienza concorrente

 –  offerta economica (canone annuo)

–  tariffa praticata all’utenza.

Sulla base di questi elementi si attribuisce l’assegnazione del progetto migliore. 

Alla luce di tutto ciò, il nostro progetto per la piscina comunale va nel senso di prolungare il periodo di apertura della piscina anche ai mesi invernali, in un’ottica di fruizione che può allargarsi anche e soprattutto considerando la collocazione di impianti al coperto in valle (Moliterno)…

 l’apertura invernale offrirebbe quindi una prospettiva di frequentazione, un’offerta, chiamiamola così di 12 mesi / anno ed un bacino di utenza che oggi non si riesce ad intercettare per la mancanza di una copertura adeguata.

1)progetto di una copertura mobile in vetro e legno dell’impianto e di un riscaldamento interno al fine di incoraggiare un afflusso invernale di frequentatori.
 2) in un’ottica prettamente turistica, la piscina coperta, ma aperta durante l’inverno rappresenta un ottimo biglietto da visita per il turista che potrebbe essere incoraggiato a trascorrere in paese fine settimana o periodi anche più lunghi
 3) le terapie di riabilitazione in acqua (vorrei ricordare che sono previste dai protocolli sanitari della regione e comportano dei costi a carico della sanità regionale e dei ricavi per la struttura) avrebbero un punto di eccellenza sul quale appoggiarsi
 4) la possibilità di usare acque calde derivanti dalla sulfurizzazione delle stesse o da processi di riscaldamento alimentati a pannelli solari convettori, offrirebbero un ulteriore bacino di utenza, costo prevedibile di una operazione di copertura e di adeguamento agli obbiettivi della struttura 300.000 euro.

Se aumentassimo la capienza della piscina, portando la sua lunghezza a 50 metri, contemporaneamente alla sua copertura, questa si potrebbe candidare a sede sportiva per gli sport acquatici e vorrei ricordare che in tutta la regione, così come nel Vallo di Diano ed in buona parte del salernitano non esistano impianti regolamentari da 50 metri, in grado quindi di ospitare competizioni nazionali ed internazionali…

costi prevedibili di simile operazione?…1.000.000 di euro da proporre a finanziamento europeo attraverso gli strumenti consueti o attraverso una rimodulazione dei fondi po val d’agri…

sogni?…non credo…volontà e quindi proposizione politica?…ovviamente, se consideriamo che il compito della politica è traguardare l’oggi per fornire uno scenario per il futuro.un’operazione a prima vista complessa come questa, può diventare un banco di prova della capacità di immaginare il domani attraverso la modifica dell’oggi…
non dimentichiamo inoltre che il progetto va ben oltre la piscina in sè, integrando questa in una più generale offerta ludico-turistico-sportiva che avremo modo di spiegare man mano quando tratteremo gli altri punti del programma.

Un’altra Tramutola è possibile, un’altra Tramutola è necessaria.

marica la salvia coordinatrice cittadina di comunità lucana – movimento no oil

candidato sindaco di Tramutola per comunità lucana – movimento no oil

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a Tramutola..un altro punto del nostro programma

Un altro punto del nostro programma per le prossime elezioni comunali, è quello dell’avvio dell’albergo diffuso nelle zone urbane e nelle zone rurali,un progetto  rivolto  alla valorizzazione del territorio tramutolese.

La proposta  è quella di dare vita ad un modello di turismo nuovo fondato anche sulla realizzazione di un albergo diffuso, individuato nel centro storico del paese.

L’albergo diffuso,  rappresenta un modello di ospitalità originale e  di sviluppo turistico del territorio .. strettamente  connesso con  una prospettiva di riqualificazione urbanistica dei borghi del centro storico del paese.

Il termine  albergo diffuso nasce a Carnia nel 1982 ,all’interno di un gruppo di lavoro che aveva l’obiettivo di recuperare turisticamente case e borghi ristrutturati dopo il terremoto degli anni ’70.

 Si presenta come  proposta di offrire agli ospiti l’esperienza di vita di un centro storico di un paese o di una città potendo contare su tutti i servizi alberghieri (accoglienza, assistenza,ristorazione) ma alloggiando ed è questa la particolarità del progetto, in case e stanze  dislocate rispetto a quello che è il cuore dell’albergo diffuso,cioè lo stabile nel quale sono situati la reception, gli ambienti comuni,ecc.

È un modello di sviluppo del territorio che non crea impatto ambientale (nel rispetto di quanto stabilisce la direttiva CEE 337/85 concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati, relativi a modifiche del territorio)perché non è necessario costruire niente ma si recupera,  si ristruttura e si  mette in rete quanto già esistente..anima i centri storici stimolando e coinvolgendo i produttori locali considerati componente chiave dell’offerta..

Per questo può generare un indotto economico notevole  e può offrire un contributo per evitare lo spopolamento dei borghi..

Abbiamo individuato a Tramutola alcuni punti del centro storico che potrebbero avere questo tipo di destinazione,e mi riferisco alla zona di via Cavour, via Alighieri,  via Pollice, vico Tintiera o ancora via Mannesi..zone insomma dove per chi conosce il paese ci sono molte strutture disabitate e in stato di abbandono..

Certo la realizzazione potrebbe essere complessa,ma lo stesso regolamento comunale prevede una serie di norme nelle quali è possibile individuare modalità di realizzazione del progetto, progetto che può coinvolgere sia immobili appartenenti a privati che a quelli che rientrano nello stesso demanio comunale.

 E’ necessario, ovviamente, nel momento in cui si parla di modificazione di un territorio tener conto di quanto previsto dalla legge   431/85 la legge Galasso per la tutela del paesaggio  ed ancora delle norme della Convenzione Europea del paesaggio in vigore in Italia dall’1 settembre 2006 che prevede modalità di salvaguardia di spazi rurali,urbani,naturali,addirittura riconoscendo la possibilità di organizzare corsi per la formazione di personale  addetto alle attività di recupero paesaggistico.

Inoltre non dimentichiamo che il nostro paese rientra nella perimetrazione del parco Val d’Agri –Lagonegrese, come istituito dalla legge   quadro sulle aree protette  la 394/91, quindi  tutela aree soggette a particolare tutela ed oggetto di incentivazioni dirette alla salvaguardia e allo sviluppo anche economico del territorio.

La realizzazione di un albergo diffuso a Tramutola, porterebbe con sé delle  conseguenze:

ristrutturazione del centro storico,un modo per salvaguardare le bellezze architettoniche esistenti  ma anche un modo per   conservarne la storia ;

·  mettere  fine alla pratica dell’abbattimento del centro storico che hanno dato vita solo ed esclusivamente a  piazze e parcheggi;

·  possibilità di creare nuove prospettive lavorative .

Un’idea altra di valorizzazione del paese,di un paese che ha necessità di tornare a vivere!

Un’altra tramutola è possibile,un’altra tramutola è necessaria.

marica la salvia coordinatrice cittadina di comunità lucana-movimento no oil

candidato sindaco di tramutola per comunità lucana-movimento no oil

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a Tramutola

Ieri sabato 30 aprile, a Tramutola, nonostante la pioggia battente il nostro incontro con i cittadini è stato tenuto nei locali della Biblioteca Comunale.

Come avevamo annunciato sabato 23 aprile, in occasione della presentazione della lista e del programma,  abbiamo dato inizio ai lavori della nostra campagna elettorale, campagna elettorale caratterizzata (come del resto resto è caratteristica dell’intero movimento) dall’essere un po’ fuori  dagli schemi comuni cui si è abituati in paese.

Difatti, avevamo premesso che durante la campagna elettorale non avremmo fatto comizi nei quali in maniera sterile si legge un programma o ci si riduce a criticare chi è in altre liste o semplicemente avremmo chiesto voti ricordando il piacere fatto magari 20 anni prima, (e che ovviamente non potevamo certo essere stati noi a concedere), ma avremmo fatto degli incontri nelle strade per discutere sui punti del nostro programma, per spiegarli ai cittadini e soprattutto aprire un dialogo, un confronto, un dibattito con gli stessi.

Infatti, in questa settimana abbiamo fatto degli incontri nelle case per parlare con le persone comuni, i cittadini, per conoscere le esigenze di un quartiere o delle persone stesse quando queste esigenze rivestono un carattere collettivo, e ieri sera in biblioteca abbiamo cominciato ad illustrare i primi quattro punti del programma, per la verità già trattati negli incontri che abbiamo tenuto da settembre dello scorso anno fino alla fine di febbraio, ma che questa volta abbiamo mostrato nella loro inter-relazione ad un’idea progettuale più articolata.

Si è discusso di bilancio come strumento progettuale, leggerne i contenuti per far si che le persone possano partecipare (argomento di cui si tratterà anche nei prossimi incontri);

di autogestione della mensa scolastica, che veda una partecipazione attiva dei genitori, nel rispetto di quanto la legge prevede, parlando di integrazione tra filiera corta del biologico e responsabilità civica;

della creazione dell’università dei saperi popolari nei locali della struttura Spolidoro –Lenni, nell’intento di salvaguardare e tramandare i saperi ed il lavoro della tradizione da una generazione ad un’altra (progetto questo a forte valenza occupazionale e turistica);

infine abbiamo discusso dell’introduzione dei voucher compensativi (una sorta di “moneta locale” con cui regolare alcune transazioni tra amministrazione e cittadini) da utilizzarsi nelle sole attività commerciali del paese allo scopo di non disperdere il ciclo economico fuori dallo stesso.

Insomma questi i primi quattro punti del programma, nei prossimi giorni ci saranno altri incontri pubblici, altri confronti per discutere ancora di un programma realizzabile e fattibile.

Un programma costituito da 24 punti, strettamente connessi tra di loro, con un solo obiettivo rivalutare il territorio e sfruttare le risorse (e sono davvero tante!) presenti nel paese.

Quello che però, soprattutto vogliamo ci sia, è la partecipazione delle persone, non a caso lo slogan della nostra campagna elettorale è “apriamo la democrazia a Tramutola”, una nuova idea di democrazia, che veda una partecipazione reale dei cittadini, in quanto persone e non voti da considerare solo in questi giorni di elezioni, ma da rispettare sempre, da ascoltare, persone che hanno sogni, progetti,speranze,bisogni,esigenze..i cittadin, i veri protagonisti di questa tornata elettorale, certo non noi  candidati, noi non siamo altro che  portavoce operativi di chi ci da fiducia.

Un’altra Tramutola è possibile, un’altra Tramutola è necessaria..la Tramutola pulita, fatta da persone che hanno voglia di cambiare e di lottare per un paese nuovo, nell’idea di esportare presto al resto delle nostre comunità in regione il modello che costruiremo qui.

marica la salvia coordinatrice cittadina di comunità lucana-movimento no oil

candidato sindaco di Tramutola per comunità lucana-movimento no oil

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Aprire la democrazia a Tramutola

“Aprire la democrazia a Tramutola” con un programma innovativo, dinamico e non “chiuso”, ma aperto ai suggerimenti, ai bisogni, ai sogni della comunità di Tramutolaè il principale obiettivo della candidatura di questa lista, Comunità Lucana – Movimento No Oil e della mia candidatura a sindaco.

Pur non essendo questa la mia prima esperienza  di candidatura ( sono stata candidata alle provinciali 2009 per il movimento), per la prima volta mi candido a Tramutola nel tentativo di stimolare dialogo e partecipazione della cittadinanza ad un progetto di “nuova visione” del territorio e delle sue potenzialità, che riteniamo non potersi assolutamente esaurirsi nello sfruttamento petrolifero ed in indotti per la verità mai visti come fonte di una rinascita della città.

Parco della Val d’Agri, quindi turismo; agricoltura di qualità, quindi prodotti sani, biologici e rispettosi della salubrità dell’ambiente; una gestione a rifiuti a zero degli RSU, quindi, un ciclo economico locale ed in grado di stimolare occupazione; trasparenza amministrativa ed efficienza della macchina burocratica, quindi la ricerca di un meccanismo partecipato  e non  più solo fiduciario tra l’ente pubblico e il cittadino; le energie rinnovabili, quindi uno  stimolo all’autosufficienza ed la risparmio energetico;

sono solo alcuni dei punti di un programma vasto, ambizioso e soprattutto che non prescinde mai dalla popolazione che chiameremo ad esprimersi su tutti i temi importanti che riguardano territorio e diritti della cittadinanza.

marica la salvia
coordinatrice cittadina di Comunità Lucana-Movimento No Oil Tramutola
candidata sindaco di Tramutola per Comunità Lucana-Movimento No Oil

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a tramutola

venerdi 25 febbraio 2011 abbiamo presentato al comune richiesta di poter visionare ed estrarre copia dei certificati di agibilità e  di collaudo della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado..

 oggi 10 marzo 2011, sono passati esattamente 13 giorni ed ancora non abbiamo ricevuto nessuna risposta..

ci vuole un bel pò di tempo per preparare la documentazione necessaria oppure le priorità sono altre?

aspettiamo risposte!!

marica la salvia coordinatrice cittadina di comunità lucana – movimento no oil

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a tramutola

Alcuni genitori  degli alunni della scuola primaria e  di quella secondaria di I grado,   hanno  chiesto  a questo gruppo, di avere notizie circa la sicurezza strutturale degli immobili scolastici del paese.

Venerdi  25 febbraio 2011 abbiamo  presentato richiesta al Comune, per poter prendere visione ed estrarre copia dei certificati di agibilità e dei collaudi della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado di Tramutola.

Aspettiamo!!

marica la salvia coordinatrice cittadina di comunità lucana – movimento no oil

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una nota..

– il primo risultato del lavoro di comunità lucana lo avevamo già visto con la pubblicazione della seduta del consiglio comunale a tramutola del 19 gennaio, prassi abbandonata da tempo e da noi più volte sollecitata;
– secondo risultato proposta in consiglio di destinare il centro storico ad un’economia popolare,strana coincidenza,noi avevamo parlato di albergo diffuso nell’incontro del 15 di gennaio;
– terzo risultato e sono senza parole, aggiornamento del sito comunale con aggiunta di un albo pretorio on-line;
– quarto risultato, udite udite , una serie di delibere approvate che riguardano tutti i settori dalle concessioni edilizie ai buoni sport a favore dei cittadini..

aria di elezioni o semplicemente stiamo dando una scossa a chi sonnecchia??

marica la salvia coordinatrice cittadina di comunità lucana – movimento no oil

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l’incontro di tramutola

Domenica 30 gennaio 8° incontro con i cittadini di Tramutola.

L’ argomento  oggetto di discussione ancora una volta è stato  la riscoperta del territorio come bene comune, per  una rivalutazione del territorio,  da questo quindi l’esigenza di un  inventario dei beni comunali per poter fare una ricognizione dei beni pubblici.

Abbiamo innanzitutto parlato di usi civici ,diritti cioè spettanti su proprietà altrui (sia pubblica che privata) ad una collettività di persone, ad esempio, i cittadini di un comune che hanno il diritto di far legna in un bosco.

Il diritto sugli usi civici spetta al singolo uti civis quale membro di una collettività e non personalmente come individuo, è un diritto la cui titolarità spetta alla popolazione.

 Gli usi civici, sono considerati diritti collettivi di carattere pubblico, quindi inalienabili, imprescrittibili e non si estinguono neppure in forza dell’usucapione di un possessore.  

Si sono predisposti mezzi per la loro liquidazione che si attua mediante un compenso con il quale il proprietario affranca il suolo,il ricavato va ripartito tra gli abitanti del comune, scelti tra i meno abbienti.

Nasce come diritto feudale, caratterizzato dall’utilizzo che una determinata  collettività locale può fare in determinate aree e si inquadra in un’ottica di economia di sussistenza: ad esempio  l’ uso civico legnatico riconosce ai membri di una comunità  , di raccogliere la legna in un particolare bosco, considerato di proprietà collettiva ; ancora,  l’uso civico  pascolitico  prevede  il pascolo delle greggi e delle mandrie, quello fungatico  la raccolta dei funghi, e via dicendo.

La prima regolamentazione si è avuta con la Legge 1766 /27 con la quale il legislatore decretò che tutti gli usi civici esistenti in quel momento dovessero essere rivendicati e regolarizzati dando la possibilità ai soggetti di affrancarli e quindi di trasformare il possesso delle terre di demanio civico in piena proprietà assoluta o esclusiva, istituendo un apposito magistrato detto Commissariato degli usi civici.

Il  D.P.R  616/77 ha attribuito le funzioni amministrative sugli usi civici alle regioni, ma l’incapacità delle regioni stesse  di comprendere e dare  soluzioni alle numerose problematiche che col tempo  sono diventate sempre  più complicate, ha portato  addirittura  a far sì che  interi centri abitati  sorgessero su terre civiche senza individuare strumenti  adatti per affrontarle  e risolverle.

Si sono create  così, situazioni paradossali al punto   che in  molti comuni invece di  requisire o abbattere edificazioni abusive su terre civiche senza i procedimenti autorizzativi  (così come  vogliono le leggi vigenti , sia ambientali che urbanistiche) ne fosse tollerata  l’edificazione, fornendo servizi  e molti comuni hanno addirittura  lottizzato e venduto le terre di demanio civico come se fossero nel proprio demanio disponibile.

Il  D .P R  616/77 ricomprende gli usi civici nell’ampio settore dell’agricoltura e foreste e la riforma Bassanini, consente di ricondurre le amministrazioni separate nel novero degli enti locali di cui all’art. 118 Cost.

La normativa odierna prevede l’obbbligo da parte del comune di dotarsi di appositi regolamenti.

Quindi gli statuti comunali devono avere appositi richiami nelle disposizione relative ai beni comunali e demaniali ed un apposito regolamento sui rapporti fra comuni e amministrazione separata.

Gli usi civici hanno assunto una particolare rilevanza paesaggistico – ambientale, soprattutto le terre civiche adibite a bosco e  a pascolo..come affermato dalla Corte Costituzionale nella sentenza 46/95.

Le zone gravate da usi civici sono sottoposte a vincolo paesaggistico dalla Legge Galasso, la   431/85 ( art. 1, 1°com lett. h) ed un principio di salvaguardia degli usi civici è presente anche  nella  Legge – quadro  394/91  (art 1 , 3°com lett  b ) legge istitutiva  del Parco Val d’Agri – Lagonegrese.

Il problema è dato dal fatto che non esistono elenchi degli usi civici  di ogni singolo  comune, da qui l’esigenza di un riordino della materia.

In Basilicata è nato il Cauc (comitato per l’accertamento dei diritti pubblici di uso civico  e assimilati) , per la risoluzione  della complessa vicenda degli usi civici, infatti , vista la confusione totale esistente,  gli usi civici, andrebbero considerati con una legge regionale  e non lasciati nel completo abbandono.

 

Noi abbiamo chiesto al Comune di poter visionare ed estrarre  copia, lì dove conosciuti ,degli elenchi degli usi civici del nostro territorio..stiamo aspettando!

marica la salvia coordinatrice cittadina di comunità lucana – movimento no oil

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consiglio comunale a tramutola

In consiglio comunale , mercoledi  19 gennaio,è stato approvato   con una forte maggioranza (visto l’assenza di soli 2 consiglieri della maggioranza e di una sola persona presente della minoranza, che  per motivi personali è dovuta andare via prima della votazione) il nuovo regolamento  urbanistico rivolto a dare  rivalutazione al paese.

Il nuovo regolamento  si rifà in un  qualche modo  a quello vecchio, prevedendo però  delle novità, quali, il completamento di zone che ancora non lo sono e il risanamento di altre, l’applicazione di un piano perequativo in alcune zone (se non ricordo male si è parlato di due zone, Matina Molinari e zona sottostante ex cinema) ma soprattutto novità relative   all’individuazione di  nuove zone  da lottizzare, individuate anche nella’area 167, in alcuni punti dove il  precedente regolamento prevedeva spazi verdi, dislocati questi  ultimi altrove.

Il nuovo piano prevede in modo particolare , numerosi cambi di destinazione di uso di alcune zone, da artigianali ad urbane o da agricole a turistiche.

La cosa che mi ha colpito di più, è stata la previsione per la zona  del centro storico, di assoggettamento  ad un piano particolareggiato di risanamento per la rivitalizzazione  dell’edilizia economica popolare.. proposta simile   a quella   che  sabato 15 gennaio, questo gruppo,  ha illustrato ai cittadini di Tramutola, come punto del proprio programma elettorale, individuando  la realizzazione dell’albergo diffuso nel centro storico: albergo diffuso equivalente di un’economia  di rivalorizzazione del centro storico che coinvolge i produttori locali!

Vedo con piacere che le nostre idee vengono considerate.. questa cosa mi fa ricordare tanto la proposta di quel signore, di pochi  giorni fa , di fare i consigli regionali anche a Matera, come previsto nel nostro programma per le elezioni regionali 2010.

Cosa dire? Le nostre idee di gestione altra del paese danno i primi risultati!

Il  primo, di sicuro già c’è stato , quello cioè  di  pubblicare nelle bacheche comunali la data del consiglio comunale,    prassi da tanto dimenticata e che più volte  nei nostri incontri abbiamo fatto notare e abbiamo sollecitato a fare!

marica la salvia coordinatrice cittadina di comunità lucana-movimento no oil

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l’incontro di tramutola

 Sabato 15 gennaio 2011 a Tramutola, nel nostro incontro con i cittadini,(il settimo per l’esattezza  in tre  mesi)  abbiamo parlato di valorizzazione del territorio tramutolese.

La proposta lanciata è stata quella di dare vita ad un modello di turismo nuovo fondato anche sulla realizzazione di un albergo diffuso, individuato nel centro storico del paese.

L’albergo diffuso,  rappresenta un modello di ospitalità originale e  di sviluppo turistico del territorio .. strettamente  connesso con  una prospettiva di riqualificazione urbanistica dei borghi del centro storico del paese.

Il termine  albergo diffuso nasce a Carnia nel 1982 ,all’interno di un gruppo di lavoro che aveva l’obiettivo di recuperare turisticamente case e borghi ristrutturati dopo il terremoto degli anni ’70.

 Si presenta come  proposta di offrire agli ospiti l’esperienza di vita di un centro storico di un paese o di una città potendo contare su tutti i servizi alberghieri (accoglienza, assistenza,ristorazione) ma alloggiando ed è questa la particolarità del progetto, in case e stanze  dislocate rispetto a quello che è il cuore dell’albergo diffuso,cioè lo stabile nel quale sono situati la reception, gli ambienti comuni,ecc.

È un modello di sviluppo del territorio che non crea impatto ambientale (nel rispetto di quanto stabilisce la direttiva CEE 337/85 concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati, relativi a modifiche del territorio)perché non è necessario costruire niente ma si recupera,  si ristruttura e si  mette in rete quanto già esistente..anima i centri storici stimolando e coinvolgendo i produttori locali considerati componente chiave dell’offerta..

Per questo può generare un indotto economico notevole  e può offrire un contributo per evitare lo spopolamento dei borghi..

Abbiamo individuato a Tramutola alcuni punti del centro storico che potrebbero avere questo tipo di destinazione,e mi riferisco alla zona di via Cavour, via Alighieri,  via Pollice, vico Tintiera o ancora via Mannesi..zone insomma dove per chi conosce il paese ci sono molte strutture disabitate e in stato di abbandono..

Certo la realizzazione potrebbe essere complessa,ma lo stesso regolamento comunale prevede una serie di norme nelle quali è possibile individuare modalità di realizzazione del progetto, progetto che può coinvolgere sia immobili appartenenti a privati che a quelli che rientrano nello stesso demanio comunale.

 E’ necessario, ovviamente, nel momento in cui si parla di modificazione di un territorio tener conto di quanto previsto dalla legge   431/85 la legge Galasso per la tutela del paesaggio  ed ancora delle norme della Convenzione Europea del paesaggio in vigore in Italia dall’1 settembre 2006 che prevede modalità di salvaguardia di spazi rurali,urbani,naturali,addirittura riconoscendo la possibilità di organizzare corsi per la formazione di personale  addetto alle attività di recupero paesaggistico.

Inoltre non dimentichiamo che il nostro paese rientra nella perimetrazione del parco Val d’Agri –Lagonegrese, come istituito dalla legge   quadro sulle aree protette  la 394/91, quindi  tutela aree soggette a particolare tutela ed oggetto di incentivazioni dirette alla salvaguardia e allo sviluppo anche economico del territorio.

La realizzazione di un albergo diffuso a Tramutola, porterebbe con sé delle  conseguenze:

·         ristrutturazione del centro storico,un modo per salvaguardare le bellezze architettoniche esistenti  ma anche un modo per conservarne la storia ;

·         mettere  fine alla pratica dell’abbattimento del centro storico che hanno dato vita solo ed elusivamente a  piazze e parcheggi;

·       possibilità di creare nuove prospettive lavorative .

Strettamente connesso con una nuova forma di turismo,è la realizzazione  ” dell’Università dei Saperi Popolari” intesa come un modo per tramandare la memoria del fare,e mi riferisco a quei  lavori manuali completamente dimenticati, quali ad esempio il lavoro ai ferri, all’uncinetto, il lavoro dei fabbri,  ed altri ancora..insomma un modo per recuperare la storia del paese,quella che non tutti oggi conoscono e che sarebbe bello far conoscere anche a chi verrà dopo di noi..senza dimenticare poi, che la Convenzione Europea sul paesaggio,permetterebbe anche di organizzare corsi in tal senso ,creando così nuove risorse economiche,  sociali,partecipative del nostro paese.

Un’idea altra di valorizzazione del paese, di un paese che ha necessità di tornare a vivere!

coordinatrice di comunità lucana-movimento no oil tramutola

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