una sintesi di tre giorni – mo’ basta…

punto duro, la manifestazione “mo’ basta” a potenza…diciamolo subito che si è trattato a nostro avviso di un fiasco totale…

i nostri timori di quella derapata nella vulgata che allontana dai temi per concentrarsi sulle viscere si sono rivelati non solo fondati per la conoscenza dei personaggi che promuovevano la manifestazione, ma per l’ascolto reale di una serie di considerazioni banali, esposte alla “pescivendola” (con tutto il rispetto per gli operatori ittici), in cui il tema delle estrazioni di petrolio si perdeva in un calderone di luoghi comuni utili semmai alla banalizzazione del tema…sono sinceramente pentito di esserci andato, nonostante l’isitinto e la ragione mi spingevano ad ignorare la cosa…chiariamo subito, non si tratta di snobismo, ma di considerazioni strettamente politiche su un tema in cui ogni “stupidaggine” viene o potrebbe essere utilizzata per “marchiare” la lotta contro le estrazioni come un mal di pancia derivato…appunto contro le estrazioni…ecco il punto!!!…

a giudicare da molti interventi il problema sembra essere nelle royalties percepite, basse senz’altro, più che nei danni alla programmazione, all’ambiente (usato dai più come pura scusa), alla salute (da dimostrarsi, nonostante ne sia più che sicuro, con gli idonei mezzi e nelle procedure ufficiali di valutazione perchè diventino un “fatto”), ma c’era da aspettarselo tra comici e saltimbanchi che hanno affollato il camioncino che fungeva da palco, nel tripudio di bandiere “insurgenti” di un indipententismo meridionale ridicolo, quanto fuorviante nel contesto specifico…quale le proposte?…quali i documenti?…quali le rivendicazioni?…

e come mai l’intervento del sottoscritto che qualcosa in merito al petrolio pur ne sa e che probabilmente avrebbe dato un tono, è stato volutamente fatto scivolare fino a quando la piazza si è svuotata tanto che al richiamo all’intervento ho giudicato a quel punto inutile persino fare un saluto, tanto la situazione era stata compromessa dalla testimonialità inconcludente degli oratori che a tratti litigavano ferocemente per strapparsi di mano il microfono…la gente intervenuta?…sono arrivato a corteo già finito, ma ad occhio e croce la mia esperianza mi ha fatto concludere in massimo 350-400 i partecipanti (ho comunque visto molti ragazzi nelle strade intorno e nella vicina santa maria festeggiare il giorno di vacanza)…deludente però non la partecipazione (i numeri sono generalmente bassi in basilicata), ma la qualità del tutto…così non si fa la lotta contro un fenomeno complesso quale il petrolio…

pomeriggio poi al limite del delirio…convocazione di movimenti e gruppi per la costituzione dell’ennesima rete dei movimenti…un delirio appunto!!!

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una sintesi di tre giorni – lavello…

bene, una tre giorni intensa che provo a raccontare in sintesi, ma cercando di non tralasciare nulla…

venerdì sera, il convegno sui reati ambientali a lavello…una serata ricca davvero di spunti e di informazioni, esaustivamente illustrate dai due relatori, il magistato colella (che molto correttamente ha subito avvertito di non poter in alcun modo commentare alcunchè a riguardo di indagini in corso, così spuntando opportunamente la penna a chiunque fosse stato a caccia di scoop) ed il professore di ciommo (un diluvio di informazioni tecniche che credo anche i profani abbiano apprezzato)…

…in sostanza l’oggetto del dibattito, di cui ringrazio ancora per l’organizzazione gli amici del comitato diritto alla salute di lavello con cui la sinergia è pressochè totale in termini di vedute, è stato il reato ambientale nella sua fattispecie astratta, ma anche molto concreta con esempi lampanti ed un’ottima esposizione di temi legislativi e giurisprudenziali, alla presenza di una sala gremita ed interessata…

in particolare, oltre alla genesi della 152/06, da molti definita la legge ambientale, una sorta di testo unico che rimetteva ordine in una materia molto frastagliata e sparsa riprendendo molte direttive e normative europee, e la 121/11, che in qualche modo ne ha corretto il tiro, la definizione di danno ambientale ne è uscita per la sua dimensione di fatto che ha una sua oggettività nei confronti della normativa stessa, ma il cui collegamento con l’effettiva “lettura” del danno, la sua quantificazione, necessita di una serie di passaggi non automatici a compiersi, non semplici da dimostrare ed in ogni caso non collegabili ad eventuali danni alla salute umana (si è molto accennato alla recente sentenza di 1° grado del tribunale di torino sul caso eternit) nella declinazione di una legge i cui principi sono stati applicati con una gradualità esasperante e troppe volte accomodante nei confronti delle aziende che inquinavano…

come dire che se i principi di garanzia funzionano per i rei dimostrati tali magari da una auto-denuncia di inquinamento che mette ai ripari da ben più gravi conseguenze, non altrettanto si potrebbe dire delle sanzioni applicabili, sia in termini economici (la 152 introduce un principio ambivalente quale quello di “chi inquina paga” che molte volte è una garanzia di basso impatto sanzionatorio per l’azienda), sia in termini strettamente penali…perchè ci è stato detto più volte, il reato ambientale consta di ben tre campi di intervento, penale, civile ed amministrativo, le cui intersezioni non sono sempre del tutto facilmente leggibili dalle popolazioni delle aree interessate direttamente dal danno ambientale…

danno ambientale che è separato e distinto dal danno alla salute, seppur da questo possa evincersi, considerato come fattispecie da dimostrarsi in sede separata e previa una serie di accertamenti peritali che tutti noi, trattandosi comunque di storie lucane, sappiamo bene non potersi facilmente ottenere causa l’inesistenza de facto di un registro tumori degno di tal nome e di specifiche indagini epidemiologiche che necessitano di eventi scatenanti (che poi ci sarebbero tutti, ma non scatenano alcunchè, almeno nella celerità delle aspettative delle popolazioni) a supporto di un’azione legale di risarcimento del danno stesso, azione che si presenta comunque in tutte le sue difficoltà specifiche…

chiaramente non potendo e volendo provare a sintetizzare un incontro così ricco in poche righe, cercherò di profondere le informazioni acquisite nello specifico delle singole tematiche che tratteremo nella speranza di poter avere dagli amici di lavello un sunto dei lavori…

ovviamente non potevano mancare le domande del sottoscritto che anche questa volta sono state finalizzate non a ricevere risposte valide per il richiedente, quanto ad indirizzare alla consapevolezza generale argomentazioni che altrimenti potrebbero sfuggire e che pronunciate da persone competenti e professionalmente riconosciute, ne ricevono in dono quell’inoppugnanza che fa fede…la prima domanda è stata rivolta per informare, tramite la gentile e pronta risposta dei relatori, gli amici di un’associazione ambientalista che spesso hanno pubblicamente richiesto l’abbassamento dei valori soglia di alcuni parametri inquinanti con regolamentazioni regionali che tale prassi è di fatto non sostenibile se non per situazioni territoriali di ambito stretto…la seconda domanda ha riguardato una richiesta del sottoscritto di chiusura del centro olii di viggiano per motivi di verifiche tecniche ai tempi della grande sfiammata (una delle tante, purtroppo) del febbraio 2o09, richiesta a cui il prefetto di potenza di allora ritenne di rispondere con una non procedibilità della richiesta per via di un esistente piano di sicurezza esterna redatto dall’eni (troverete tutto, copie comprese, negli articoli pubblicati all’epoca), piano che però, integrando contestualmente la domanda, non esendo conosciuto dalle popolazioni, di fatto ed a norma di legge, non esiste affatto nella sua completezza…una piccola, ma intensa soddisfazione è così giunta da uno dei relatori circa la non corretta risposta del prefetto…e non si è trattato ovviamente della sola soddisfazione narcisistica, ma di una domanda e di una risposta che hanno le loro implicite conseguenze sia nella consapevolezza di quanto accaduto, sia nella consapevolezza di quanto non deve più accadere…

a seguire un’ottima cena… 

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ultimo avviso ai naviganti

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domenica 26 febbraio dalle ore 10,30 incontro presso la sede regionale di comunità lucana a potenza, in via portasalza 16

argomento:

comuni al voto della regione basilicata ripartiti per provincia

provincia di matera:comuni di colobraro, grassano, policoro, san mauro forte, stigliano

provincia di potenza: comuni di abriola, albano di lucania, baragiano, bella, calvello, castelgrande, castelsaraceno, episcopia, latronico, marsico nuovo, maschito, montemilone, palazzo san gervasio, rapolla, ruoti, san costantino albanese, sasso di castalda, senise, teana, vietri di potenza, viggianello

parliamone insieme per avviare delle liste del buon governo dei territori…senza pregiudizi o steccati, mettiamo insieme le nostre forze per cambiare la regione attraverso programmi in grado di “ribaltare” l’esistente e dare risposte nuove a bisogni antichi…reddito, tutele sociali, cittadinanza, economia, cura e rispetto del territorio, vocazioni

seguiranno ulteriori comunicazioni…si prega di accreditarsi attraverso mail

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25/05/2012

allora, riservandomi di scrivere qualcosa di più specifico, i timori che mi avevano spinto a tenermi lontano dall’organizzazione di mo’ basta e delle precedenti manifestazioni degli stessi gruppi si sono rivelati fondati…avendo aderito per puro spirito di responsabilità rispetto ad una lotta su cui non dovrebbero esistere primogeniture, ma fatti organizzativi di una terra che deve cambiare, mio malgrado mi tocca rivendicarla quella primogenitura e dire che non è solo l’improvvisazione materiale il problema (comprensibile, tranne quando si fa scivolare l’intervento del sottoscritto nella piazza ormai vuota e poi ci si arrampica su improbabili scuse…e non sono intervenuto!), ma quella degli argomenti e delle proposte, argomenti che sono tecnici e di valutazione complessiva di una vicenda che non può essere ridotta ad “urla e viscere”, pena la risibilità stessa delle vertenze…non è così che la facciamo la battaglia sul petrolio…ed ha pienamente ragione nella sua implacabile critica basilicata 24…meno facebook amici sui fatti organizzativi e magari accettare che c’è qualcuno che sull’argomento ne sa un pochetto più di tutti gli altri…e credo che chi segua un pochetto le mie attività nella vita reale, qualcosina pure l’avrà percepita…ho provato a dirlo nell’incontro del pomeriggio, mostrando il mio lato cattivo

miko somma

24/02/2012

la democrazia dal basso per essere democrazia e non demagogia, necessita di volare alto nei contenuti ed è questa una precisa responsabilità…il problema è che troppo spesso si confonde l’esigenza di essere compresi con la necessità di strappare un applauso…brutto segno…io preferisco un silenzio pensieroso che lasci qualcosa alla riflessione e non uno spellarsi di mani che si consuma veloce

miko somma

ed ovviamente, avendo aderito, seppur criticamente, alla manifestazione che si terrà a potenza…

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domenica 26 febbraio dalle ore 10,30 incontro presso la sede regionale di comunità lucana a potenza, in via portasalza 16

argomento:

comuni al voto della regione basilicata ripartiti per provincia

provincia di matera:comuni di colobraro, grassano, policoro, san mauro forte, stigliano

provincia di potenza: comuni di abriola, albano di lucania, baragiano, bella, calvello, castelgrande, castelsaraceno, episcopia, latronico, marsico nuovo, maschito, montemilone, palazzo san gervasio, rapolla, ruoti, san costantino albanese, sasso di castalda, senise, teana, vietri di potenza, viggianello

parliamone insieme per avviare delle liste del buon governo dei territori…senza pregiudizi o steccati, mettiamo insieme le nostre forze per cambiare la regione attraverso programmi in grado di “ribaltare” l’esistente e dare risposte nuove a bisogni antichi…reddito, tutele sociali, cittadinanza, economia, cura e rispetto del territorio, vocazioni

seguiranno ulteriori comunicazioni…si prega di accreditarsi attraverso mail

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il convegno a lavello

vi ricordo del convegno di questa sera a lavello, organizzato dagli amici del comitato diritto alla salute di lavello, ed a cui saremo presenti, vista la rilevanza dei temi trattati che oltrepassano la stessa problematica locale, quella che attiene al “mostro” fenice…e tutto mentre fenice continua il suo bruciare…

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24/02/2012

attenti ai profeti che nascono e predicano in tv…fanno share!!!…il punto è che se tutto va male, non è difficile indicare il male, ma la ricerca delle soluzioni non è mai nel dito che le punta, ma in progetti che stanno in piedi e che la gente pure dovrebbe ascoltare per poter giudicare…il rischio è la poltiglia che derapa nel populismo che si affida all’uomo forte

miko somma

Com. stampa Comunità Lucana-Movimento No Oil verso il partito della Comunità Lucana

 questo comunicato non è stato inviato al sito istituzionale di basilicatanet, visto quanto già da noi espresso circa l’opera di confusione che puntualmente viene messa in atto o per imperizia (e ci può stare visti i criteri) o per cosciente manipolazione bulgara (cosa molto più probabile) delle affermazioni dei comunicati, il cui senso non andrebbe distorto, ma semmai solo adeguato alle esigenze di spazio concessogli in ciò che dovrebbe essere una sorta di rassegna dei comunicati inviati

tale attività riprenderà solo a seguito delle scuse ufficiali del sito basilicatanet

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Il latifondo Eni, un film di genere, e “mo’ basta!”

  

Apprendiamo dal TG 3 regione della volontà di Eni di acquisire i fondi agricoli siti nella contrada Vigne di Viggiano, e ci chiediamo se questa sia la soluzione individuata dalla multinazionale per sedare tutti i malumori che la presenza di un’attività impattante quale quella del centro olii causa tra la popolazione, e se per caso non si sia mai pensato che questa soluzione sia applicabile ovunque con l’acquisto della intera superficie regionale sottoposta ad “attenzioni” per la presenza di idrocarburi.

  

Ma celie a parte sulla volontà latifondista di Eni, il paradigma che si annuncia con queste notizie è che bastino quindi i denari a “zittire” contraddizioni che ben altre attenzioni avrebbero richiesto e per giunta tale odioso compromesso tramite una compravendita certo legittima, ma di sicuro inopportuna, non di soli terreni, ma di una intera questione avverrebbe alla presenza di un sindaco, Alberti, di cui non si riesce a comprendere a questo punto il senso stesso della presenza, potendosi al massimo leggere in essa una funzione di garanzia tra terzi che non appartiene alla figura di chi dovrebbe tutelare interessi solo pubblici e non privati. Derapate solite dei sindaci della Val d’Agri a cui dobbiamo ancora ricordare di essere dei rappresentanti del popolo e non dei sensali che mediano tra le parti?

  

E i cittadini delle Vigne di Viggiano che ne pensano, venderanno quei terreni o resisteranno alle malie dei denari che di certo Eni non lesinerà nell’offerta, in un copione da film di genere? Vincerà l’animo di sistemare i propri affari personali o la tentazione di resistere per affermare una dignità oltre le persone e le cose, in una trama scontata che, dipende dalla critica, prevede “eroi e vigliacchi” o “pazzi o sani”?

  

Di certo tutto questo avviene forse non casualmente a pochi giorni da un enigma che sappiamo tiene in ambasce persino le forse dell’ordine – quanti saranno i partecipanti a “mo’ basta!”, la manifestazione che si terrà a Potenza sabato prossimo?

  

Nessuno ovviamente è in grado di prevederlo, vista la gran eterogeneità dei temi e degli organizzatori, delle modalità di convocazione, delle parole d’ordine e degli atteggiamenti che si suppone saranno la conseguenza di uno stile più che di un ragionamento, incrociandosi nel tema petrolio, Fenice, ITREC ed inquinamento una parte di quelle viscerali tendenze indigniste che attraversano la società italiana a dinamiche tutte lucane che parlano di tardivi risvegli, ma pur sempre risvegli, alla realtà di una regione che sconta i mali sistemici di una società post-moderna nel quadro di arcaicismo paternalistico politico e familistico che ormai è incapace di sopire le sue troppe contraddizioni.

  

Nel merito della manifestazione e dei suoi temi fin troppo eterogenei per non apparire un calderone in cui tutto appare indistinto, dei personaggi che la animano, delle stesse modalità di convocazione della manifestazione affidate ad un passa-parola mediatico in cui il tema (o i temi) parevano sciogliersi in un illeggibile e confuso identitarismo a tratti populistico, e senza essere neppure consultati siamo stati per diversi giorni dell’idea di non partecipare, convinti che inesattezze, forzature, improvvisazioni, guitterie, che sappiamo comunque essere parte integrante di quel metodo, nuocessero al tema stesso.

  

Il metodo quindi ci appariva essere diventato più importante del tema, tema al quale abbiamo dedicato e dedichiamo tanto tempo ed energie, e tale da farlo passare quasi come secondario nel rischio che si potesse infine leggere solo il primo e non il secondo, evento questo che ad uso e consumo dei poteri e delle loro succursali mediatiche poteva essere addirittura rivoltato come un identificante tra presunta “rozzezza” del modo e così banalità del tema, a rischio di compromettere una battaglia difficile.

  

Una consultazione nel nostro direttivo regionale ha però deciso ieri che una nostra non partecipazione alla manifestazione non solo sarebbe stata letta come il “sabotaggio” di altrui sforzi, legittimi ancorché per noi non condivisibili nel metodo, sforzi che comunque sui temi pongono una questione a cui siamo chiamati a dare contributo nel merito del nostro storico impegno, ma avrebbe contribuito proprio a fare leggere, mancando la nostra presenza, quell’identificazione tra modo e tema che paventiamo.

 

In puro spirito di responsabilità verso una battaglia aderiamo alla manifestazione, perché è questa che è importante e non i modi con cui non siamo d’accordo o le persone che ci appaiono detestabili.

 

 

Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana-Movimento No Oil

 

Si è riunita la II Commissione consiliare

23/02/2012 11:32

All’ordine del giorno il disegno di legge sui bilanci di previsione degli Enti e Organismi sub-regionali

ACR   La Commissione “Bilancio e Programmazione”, presieduta dal consigliere Autilio (Idv), ha deciso all’unanimità, ad inizio lavori, di audire nel corso della prossima seduta dell’organismo consiliare, i rappresentanti dell’Agenzia di promozione territoriale, dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, dell’Azienda regionale per il diritto allo studio universitario, del Parco archeologico storico naturale delle Chiese rupestri del materano, dell’Ente parco Gallipoli Cognato piccole Dolomiti lucane, per avere delucidazioni e chiarimenti in merito al Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2012 dei suddetti Enti ed Organismi sub – regionali.

La Commissione ha, quindi, espresso parere favorevole a maggioranza sulla delibera di Giunta regionale riguardante l’“Allocazione delle risorse finanziarie per lo sviluppo industriale e l’occupazione”, gia licenziata, sempre a maggioranza, in III Commissione, “Attività produttive, territorio e ambiente”. Voto favorevole dei consiglieri Dalessandro (Pd) e Singetta (Api), astensione dei consiglieri Autilio (Idv), Navazio (Ial), Mollica (Mpa).

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e certo di delucidazioni da chiedere ce ne sarebbero parecchie su queste macchinette mangia-denari pubblici sui quali sarebbe il caso di aprire riflessioni molto più serie che una semplice scorsa ai bilanci che tutti sappiamo come sono fatti…il problema comincia dalle nomine di personaggi inguardabili alla guida di questi enti e continua con politiche del tutto dissennate e fuori dalla logica più elementare che parte dalla non dispersione delle risorse in progetti ed indirizzi del tutto “bizzarri”, quando non invece calati nelle più pure logiche di clientelismo spiccio…

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Regione ad Eni: risposte immediate su suoli circostanti Centro Oli22/02/2012 18:33A seguito della netta presa di posizione del presidente De Filippo al Consiglio Comunale di Viggiano, la compagnia, incontrata dall’assessore Mazzocco, ha annunciato l’avvio di un gruppo di lavoro che dovrà confrontarsi con Comune e proprietari di contrada Vigne

AGR   Da domani l’Eni metterà all’opera un proprio gruppo di lavoro per giungere all’acquisizione della disponibilità delle aree di contrada Vigne che circondano il Centro Olio della Val d’Agri. Il gruppo di lavoro avvierà il confronto con il Comune di Viggiano e i proprietari dei suoli e rapporterà costantemente alla Regione sull’evoluzione della vicenda.
Lo hanno comunicato oggi i dirigenti del Distretto Meridionale dell’Eni all’assessore regionale all’Ambiente, Vilma Mazzocco, che li ha incontrati dopo che, nel corso di una riunione aperta del Consiglio Comunale di Viggiano, dal presidente della Regione Vito De Filippo era giunto un fermo monito alla compagnia affinché si attivasse per la definizione della questione.
I residenti di contrada Vigne hanno più volte evidenziato la difficoltà a far convivere le attività preesistenti nell’area con l’insediamento di trattamento dell’olio e, di contro, la compagnia potrebbe trarre beneficio dalla creazione di una ‘area di rispetto’
 tra il Cova e le realtà circostanti creata secondo criteri di alta sostenibilità ambientale.
Il team Eni, composto da esperti legali, immobiliari e di sostenibilità, già domani inizierà a confrontarsi sulle s
oluzioni possibili con il sindaco di Viggiano Giuseppe Alberti e i proprietari dei singoli fondi. Il Comune, in virtù anche della potestà regolatoria urbanistica, eserciterà un ruolo di riferimento a beneficio delle tante istanze del territorio.
Come Regione – ha detto l’assessore Mazzocco – seguiremo da vicino questo processo, nel senso che pur non entrando direttamente negli approfondimenti dei singoli casi, manterremo la linea dettata dal presidente De Filippo in sede di Consiglio comunale di Viggiano, richiamando l’Eni a quello che riteniamo debba essere un suo preciso impegno”.

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il commento a quest’infamia sarà oggetto del prossimo comunicato stampa che tra qualche minuto leggerete su queste pagine…

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ed a proposito di possibili esondazioni (con tutta la neve caduta, il rischio reale c’è) e di monitoraggi “costanti” dei fiumi, eccovi benedetto…

Benedetto: interventi emergenza per allagamenti Metapontino23/02/2012 11:42Per il consigliere di Italia dei valori non c’è alcun bisogno di “una Protezione civile regionale della burocrazia”

ACR  “Le segnalazioni degli agricoltori del Metapontino e della Cia sugli allagamenti della scorsa notte di numerose aziende agricole sollecitano risposte urgenti ed adeguate da parte dei Dipartimenti competenti (Infrastrutture, Ambiente, Agricoltura) e della struttura regionale della Protezione civile”. E’ quanto sostiene il capogruppo di IdV in Consiglio regionale, Nicola Benedetto.
“Per non ripetere gli errori compiuti in occasione dell’alluvione del marzo scorso, di cui nel Metapontino sono ancora purtroppo visibili le ferite – continua Benedetto – è indispensabile affrontare la fase di intervento di pronta emergenza contestualmente a quella per prevenire ulteriori esondazioni dei fiumi Basento e Bradano che potrebbero far seguito alle esondazioni già avvenute del Sinni e dell’Agri, tenuto conto delle colture pregiate danneggiate e che potrebbero essere irrimediabilmente distrutte. Vorrei ricordare che disponiamo di 14 milioni di euro (7 di provenienza regionale e 7 statale) per finanziare un programma di difesa degli argini fluviali nell’area più esposta al rischio alluvioni e dissesto del suolo che è quella Metapontina. In questa circostanza – aggiunge – la sentenza del Consiglio di Stato che ha abolito la cosiddetta ‘tassa sulle disgrazie’ ci viene incontro e, pertanto, il Governo Monti non può più assumere lo stesso atteggiamento da ‘Ponzio Pilato’ del Governo che l’ha preceduto. Ovviamente ci aspettiamo di più dalla Protezione Civile regionale che, dopo aver smentito le notizie diffuse nei giorni scorsi da organi di informazione sul pericolo di dissesto del suolo a seguito delle abbondanti nevicate, non può limitarsi, come leggiamo dalla nota di ieri sera, al monitoraggio costante dei fiumi lucani e ad avvisare i Sindaci del Metapontino del pericolo. Questa è la Protezione Civile della burocrazia”.

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parole reali e dal sottoscritto più volte pronunciate in una accusa all’organizzazione della protezione civile regionale…ma una bella commissione di inchiesta od un report (come appunto dal sottoscritto chiesto) sulle attività della struttura quando lo chiediamo tutti insieme?…in ogni caso mi pare che l’intera struttura della protezione civile andrebbe rivista in una ottica di maggiore flessibilità di intervento…e non crediamo che la lentezza pachidermica del suo “capo” che recita il rosario del tutt’apposto sia una garanzia…ogni alluvione lascia talmente tanti danni (oltre ai rischi per le comunità) che una politica seria di prevenzione non è più rimandabile e va posta, pur nell’esiguità delle risorse, a primaria attività…

avremmo anche ideuzze in questo campo…purtroppo non governiamo noi ed a dar idee a questi è come regalare perle ai porci (con tutto il rispetto per i nobili animali)…speriamo alemno che il piano rifiuti che gli abbiamo dato non finisca nel dimenticatoio…

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