Navazio: Sanremo tra divertissement ed establishment20/02/2012 09:02    Le riflessioni “nei dintorni di Sanremo” del Presidente del gruppo consiliare “Io amo la Lucania” al termine della manifestazione canora

ACR   “Tutti scrivono di Sanremo. Entusiasti della parte di lucanità mostrata all’intera nazione: Arisa, Papaleo più qualche altro. Strano popolo. Si esalta per niente. Per un taglio di capelli ed una minigonna. Per un maglione a grana grossa così elitario. E poi il reportage del divino. I bollettini parafrasati, con più poesia cercando di essere alla page. Gli strilloni che si esaltano su Fb. E poi a leggere il tweet di turno. Come se fossero tutti intelligenti. Solo che non arrivano in tempo reale. Le emozioni bisogna fermarle. Prima godersele e poi descriverle, come se fossimo in un film. Generazioni che per anni hanno ignorato Sanremo, icona dell’italianità meno sobria, più disposta alla raccomandazione che alla meritocrazia si ritrovano, dopo la finta rivoluzione, a conversare sul festival della musica popolare italiana. Ignorando i testi, le liriche, le melodie. Ci basta la Basilicata. L’appartenenza è sviscerale. Non ci interessa altro. E allora dai immergiamoci nello spettacolo! Signori e signore, questo è lo show! C’è qualcosa che non convince. Pronti a fare il tifo come se fossimo sul set di Maria De Filippi, non ci interessa che la canzone sia italiana. E giù a mandare sms. Non ci preoccupa il costo. Cosa vuoi che siano 1.01 euro iva inclusa. Quante volte è stata citata la Basilicata? e la Lucania? Abbiamo fatto del nostro meglio. La nazione ha finalmente capito, siamo gli stessi. Umili, laboriosi, pieni di iniziative e risorse. Finalmente si accorgono di noi. Dei nostri  talenti. ‘Ora occorre puntare sulla meritocrazia, cari amici ed amiche. E’ necessario riporre le contraddizioni. ‘Oh Dio mi sto contraddicendo, ebbene sì, mi sto contraddicendo’. Quindi, abbandoniamo il nostro lato intellettuale, lo scimmiottare i grandi papers, oggi siamo orgogliosamente lucani: quel maglione a grana grossa ci ha fatto sognare. La classe operaia, con un po’ di ritardo, va in Paradiso. La rivoluzione può aspettare. Oggi è il tempo della sobrietà. Dobbiamo accontentarci. Il 62° Festival della canzone italiana passerà presto nell’anonimato. Non lascerà alcun messaggio. Nemmeno lo spot presunto sulla Basilicata. Per di più gratuito. Ci sono voluti i quattrini di una multinanzionale per imporre uno share sul nostro toponimo. I tempi cambiano velocemente. Le menti fanno fatica ad adeguarsi con un ritmo lento”.

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vi posto per intiero questo comunicato in forma di riflessione di navazio su san remo…bizzarra la forma, poco utile la riflessione poichè soliloquio che non va al centro del tema, ma qualche accenno di critica più serrata e di sistema pur lo possiamo leggere e di lì magari accentuarne i tratti…cosa ed a chi si riferisca il maglione a grana grosa non lo so, non ho visto neppure mai un secondo di san remo, ma mi colpisce quell’uso del termine elitario, stigmatizzato nella sua accezione di separatezza voluta rispetto a chi invece indossa magari un ben più popolare gessato (molto cafone per quanto mi riguarda come abbigliamento)…la solita retorica tardo-destrista insomma, quella che insegue un presunto snobismo di sinistra tacciandolo di elitario e che in realtà è davvero difficile intuire da un maglione…esattamente come è difficile intuire un afflato per il popolo da un gessato…polemica inutile quindi?…no, perchè su un punto voglio dare ragione a navazio…possibile che generazioni di anti sanremini oggi si spertichino di lodi sulla più inutile kermesse di noiose canzonette solo perchè c’è un attore comico, papaleo, autore di un brutto film (a mio avviso) sulla basilicata, ed una cantante, arisa, talmente “lavata e candeggiata” da essere davvero deprimente come immagine della lucania…e poi c’è quella sponsorizzazione eni che mi fa rabbia, mi fa rabboa perchè l’eni non rappresenta la basilicata, ma un pezzo del suo sfruttamento…insomma, pur senza averlo visto, credo che sia stato un inutile spot della nostra regione, spacciata per ciò che non è, pur ammattendo che di spot si sia trattato e non di perline colorate ai selvaggi!!!

dietro l’immagine di papaleo e di arisa ci sono i pozzi di petrolio presenti e quelli che verranno, questo vorrei dirlo chiaro, e l’immagine di una regione supina che sorride e ne è contenta “perchè portano tanto sviluppo”…meglio farebbe però navazio a chiedere ufficialmente quanto è costato san remo in termini di promozione secondaria alla nostra regione?

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19/02/2012

il problema del modello economico mondiale è certo nel modello in se stesso, ma molto di più nel fatto che sia appunto mondiale, quindi non modificabile dall’interno da parte di un solo paese, che ne abbia compreso la dannosità e cerchi quindi di liberarsi di essa, senza rischiare il collasso degli scambi e l’isolamento internazionale…occorrono quindi soluzioni g-locali ed economie di ciclo loca…le, ma andare verso modelli spontanei frutto delle culture vocazionali e delle possibilità ldei territori è una soluzione che può praticarsi al momento ad una sola condizione, riappropriarsi del debito nazionale, spalmandolo direttamente sui cittadini come debito privato (e nei fatti è già così, ma in una prospettiva terza che non lascia spazi di intervento), ma condividendo con essi le soluzioni del pagamento in una scala del tutto democratica dove sia chiaro in nome di cosa e chi si debbano fare sacrificimiko sommap.s. e sull’argomento avrò modo di riparlare con maggior dovizia perchè credo sia ostico l’argomentazione dello spalmare il debito sui cittadini e così necessiti di maggiori e chiare spiegazioni…per ora stiamo a questo processo che mi piace chiamare “democratizzazione del debito pubblico”

19/02/2012

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c’è in tutta evidenza una differenza di visione su cosa sia lo sviluppo del territorio tra noi di comunità lucana, che cerchiamo di avere un pensiero lungo e che crediamo che siano le reti delle piccole cose a fare i grandi progetti ed il loro dispiegarsi nell’economia reale, e chi, gli altri, invece ancora si illudono che sia il contenitore e non il contenuto, che inevitabilmente a questo si conforma, ad essere il progetto…per cui non lamentatevi del petrolio o di fenice o della trisaia o della disoccupazione o dei mille mali lucani che sono cresciuti intorno al consenso “breve” a personaggi e sistemi di potere, ma agite perchè questi sistemi non esistano più…ed è per questo che stiamo creando un partito politico, perchè le idee si tramutino in scelte e diventino sostanza di governo della realtà e non più soltanto slogan in cui cullare il nostro disagio…è tempo di scegliere e scegliere bene!!!

miko somma

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domenica 26 febbraio dalle ore 10,30 incontro presso la sede regionale di comunità lucana a potenza, in via portasalza 16

argomento:

comuni al voto della regione basilicata ripartiti per provinciaprovincia di matera:comuni di colobraro, grassano, policoro, san mauro forte, stigliano

provincia di potenza:

comuni di abriola, albano di lucania, baragiano, bella, calvello, castelgrande, castelsaraceno, episcopia, latronico, marsico nuovo, maschito, montemilone, palazzo san gervasio, rapolla, ruoti, san costantino albanese, sasso di castalda, senise, teana, vietri di potenza, viggianello

parliamone insieme per avviare delle liste del buon governo dei territori…senza pregiudizi o steccati, mettiamo insieme le nostre forze per cambiare la regione attraverso programmi in grado di “ribaltare” l’esistente e dare risposte nuove a bisogni antichi…reddito, tutele sociali, cittadinanza, economia, cura e rispetto del territorio, vocazioni

seguiranno ulteriori comunicazioni…si prega di accreditarsi attraverso mail

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un impegno di presenza e di intervento al consiglio comunale straordinario sul centro storico ( e sulla ztl) del comune di potenza, mi obbliga a lasciare per il momento il blog…a presto!!!

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vi posto tre lanci in un solo articolo che non commenterò, avendolo già fatto ogni volta che la basilicata si “mostra” alla bit o dovunque la dissennata politica di perri, gran patron del turismo lucano (e della formazione) lo conduca in un valzer davvero poco convincente nel quale la nostra regione continua ad essere la più negativa in termini di rapporto tra spesa in investimenti turistici pro/turista e ritorni effettivi al sistema recettivo generale…fate un po’ voi…eppure questo è sempre lì, eternamente nominato dal presidente…un consiglio, prendiamola a ridere per non guastarci la giornata…

Bit: De Filippo, Basilicata un mix unico in cerca di una vetrina

17/02/2012 13:08

Sappiamo di avere tante particolarità che possono incrociare una fetta consistente della domanda turistica

AGR  “Non siamo alla Bit per una presenza istituzionale, ma per affiancare i tanti operatori privati che credono che questa possa essere una vetrina utile a potenziare le loro attività, offrendo una visione d’insieme della Basilicata che può portare vantaggi anche a chi non ha potuto o non ha ritenuto esserci”. Così il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, in occasione della presentazione della partecipazione della Regione Basilicata alla Bit di Milano.
“Non abbiamo la pretesa d essere la terra più bella del mondo, men che meno la più conosciuta – ha detto De Filippo – ma sappiamo di avere tante particolarità che possono incrociare una fetta consistente della domanda turistica. Non vogliamo, per questo, competere con altre realtà consolidate, ma porci come alternativa originale, sapendo che da noi ci sono spiagge meravigliose, che già attraggono consistenti fette di turismo, montagne e ambienti incontaminati, verso cui la predilezione dei visitatori è crescenti, castelli e zone ad elevata valenza naturalistica che rappresentano un unicum nella variegata offerta turistica mondiale. Ma soprattutto che è possibile integrare tutto questo, che abbiamo lavorato per aggiungere attrattori quali il Volo dell’angelo di Castelmezzano o il parco tematico della Grancia che possono completare l’offerta, che stiamo ancora potenziando la nostra offerta e che la cultura dell’ospitalità lucana fa il resto. E riuscire a trovare una vetrina per questo prodotto siamo convinti che non possa che portare a risultati”.

 Bit: Pittella, turismo in crescita dal cinema ai sistemi turistici

17/02/2012 13:11

“Crescono le presenze nel 2011 del 4 per cento, grazie all’azione di promozione della Basilicata e alla progettualità dei Piot”

AGR“La Basilicata turistica si presenta alla Bit con un bilancio positivo. Nel 2011 il turismo nella nostra regione non ha perso ma ha guadagnato, registrando un incremento di presenze del 4 per cento”.
Lo ha dichiarato l’assessore alle Attività produttive, Marcello Pittella, a margine della conferenza stampa di presentazione della Bit di Milano.
“Il risultato positivo è dovuto senz’altro alla crescita di notorietà che, grazie anche al cinema, ha fatto conoscere la nostra regione oltre i confini territoriali. Il perdurante successo di “Basilicata Coast to Coast” e del suo regista e attore Rocco Papaleo ha contribuito a diffondere l’immagine della Basilicata tra un pubblico più vasto. Un accostamento non certo irrilevante se si considera che la settimana della Bit avviene in concomitanza con la partecipazione di Papaleo al Festival di Sanremo.
Il costante trend di crescita turistica in regione deriva anche da scelte politiche che hanno puntato su sistemi turistici maturi e, attraverso i Piot, sulla progettualità dei privati sostenuta dal settore pubblico. Iniziative – ha sostenuto Pittella – che hanno messo in risalto, per valorizzarle, le caratteristiche dei diversi territori che compongono la Basilicata. Perciò ritengo che sia importante continuare sulla strada delle promozione turistica, per consolidare il turismo come elemento di punta dell’economia regionale”.

 Bit: Perri (Apt), Basilicata bella scoperta

17/02/2012 13:13

“Una immagine fresca e viva di una terra autentica e sorprendente” BAS“La Basilicata turistica alla BIT di Milano 2012 presenta un sistema di offerta quanto mai variegato e accattivante puntando alla conquista di nuovi target e al consolidamento di quelli presenti”. Così il direttore generale dell’Apt, Gianpiero Perri.
“Una strategia articolata in nuove proposte di itinerari tematici, a partire da Basilicata coast to coast, a carattere naturalistico, artistico-culturale, cineturistico e spettacolare. Accanto agli itinerari, specifici prodotti turistici (club di prodotto) sono stati messi a punto per rispondere alle diverse esigenze e ai diversi gusti dei potenziali visitatori con un’articolata attività promozionale che si svilupperà a partire dalle prossime settimane sia on line che off line anche con sistemi avanzati di promo-commercializzazione ed azioni di marketing non convenzionale. La Basilicata turistica che ha il suo punto di forza nell’unicità di Matera, con il più alto incremento di visitatori, e nelle due bellissime coste, quella Metapontina e quella di Maratea, autentici volani dell’economia turistica regionale, mira a far sempre più conoscere la bellezza dei suoi Parchi naturali e i tanti suggestivi borghi della montagna lucana in una prospettiva volta – ha continuato Perri – a catturare l’interesse crescente dei turisti per la Basilicata su tutto il territorio. Il sostegno alle produzioni cinematografiche, la moltiplicazione di iniziative volte a far raccontare la Basilicata da giovani artisti di tutto il mondo sul web (II edizione del digital diary), la previsione del Concorso internazionale di fotografia, le sperimentazioni di nuovi prodotti di comunicazione culturale e turistica come Matera città narrata e Visual Radio, anche grazie al nuovo interfaccia www.basilicataturistica.com, sono alcune tra le principali iniziative poste in essere per il 2012. La Basilicata turistica si dispone così ad offrire nuove motivazioni di viaggio ed a promuovere il turismo attivo ed esperenziale, anche grazie ai grandi attrattori, che arricchiscono il panorama di offerta culturale e turistica costituita dai Parchi letterari di Aliano e Valsinni e dai grandi eventi della Grancia, Campomaggiore e Lagopesole. Una immagine fresca e viva di una terra autentica e sorprendente: questa in sintesi la Basilicata proposta alla BIT 2012, affinché sempre più visitatori possano confermare la bontà del claim Basilicata.Bella scoperta”.

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Aree sviluppo, Benedetto: incomprensibile decisione Svimez

17/02/2012 11:23

Per l’esponente di Italia dei valori “è inaccettabile l’esclusione, da parte della Svimez, della Basilicata dalla proposta della creazione di filiere territoriali, non contemplandola tra le sette aree individuate nel Sud del Paese”

ACR    Con lettere inviate ai Presidenti di Svimez, Riccardo Padovani, e della Regione Basilicata, Vito De Filippo, il capogruppo di IdV in Consiglio regionale, Nicola Benedetto, ha chiesto che “venga compresa anche la Basilicata tra le aree strategiche del Mezzogiorno individuate dalla Svimez per avviare condizioni di sviluppo, tenuto conto – scrive Benedetto – delle risorse strategiche energetiche ed idriche di cui dispone la nostra regione che sono alla base della stessa proposta elaborata”.

Nel ricordare che “Energie rinnovabili e filiere territoriali industriali e logistiche per la lotta alla recessione nel Mezzogiorno rappresentano la ricetta indicata dalla Svimez alla Commissione Bilancio della Camera, per far ripartire la parte più in difficoltà della “macchina Italia” che ormai arranca ovunque”, Benedetto evidenzia che “dopo il crollo del Pil nel 2011 e la recessione certificata dall’Istat, la Svimez prevede tempi duri anche per il 2012 con un Pil che dovrebbe far registrare un calo dell’1,5 per cento: più grave la flessione al Sud (-2 per cento) a fronte del -1,3 del Nord. Previsioni fosche anche per l’occupazione che, secondo le stime della Svimez, farà registrare un calo medio nazionale dello 0,5 per cento, con un – 0,7 al Centro-Nord fino a spingersi all’1,6 per cento al Sud. Dati ancora più negativi riguardo agli investimenti, con un crollo nelle due parti del Paese del 5 e di addirittura l’8 per cento. Per invertire questo trend negativo e far ripartire la crescita dal Mezzogiorno – continua il capogruppo di IdV – la Svimez chiede a Governo e Regioni di puntare su filiere territoriali logistiche, sviluppo della geotermia, interventi selettivi di politica industriale. Ma – aggiunge – la Svimez individua sette aree al Sud, escludendo completamente la Basilicata. Esse sono: Area vasta dell’Abruzzo meridionale; Area vasta del Basso Lazio e dell’alto casertano; Area vasta Torrese-Stabiese; Area vasta Pugliese Bari- Taranto-Brindisi; Area vasta della Piana di Sibari; Area vasta Catanese (Sicilia orientale); Area vasta della Sardegna settentrionale. I settori delle Filiere Territoriali Logistiche individuati dalla Svimez fanno capo prevalentemente all’agroalimentare di eccellenza (pasta, vino, olio, conserviero, caseario, ecc.) ed ai settori della utensileria e della meccanica che trovano nel Mezzogiorno alcune presenza significative”.

“Si tratta – sottolinea Benedetto – di comparti rilevanti per l’economia ed il mondo produttivo lucano. Un’esclusione, quella della Basilicata, tanto più immotivata per la presenza del futuro Distretto energetico della Val d’Agri – Sauro e alla luce della firma, avvenuta ieri, dell’Intesa sul Distretto idrografico meridionale di cui la Regione Basilicata è soggetto istituzionale essenziale in quanto macrofornitore di acqua ad altre regioni e comunità locali. Non mi convince, inoltre, l’indicazione della Sivimez secondo la quale se è necessario favorire la creazione di filiere territoriali, industriali e logistiche, soprattutto in determinati territori meridionali che già dispongono di porti commerciali, spazi retro portuali, attività economiche con un forte orientamento all’export promuovendo la formazione di ‘reti’ e, soprattutto, favorendo un maggiore accesso al credito, poiché non disponiamo di porti e di interporti e, quindi, dovremmo restare fuori da questa strategia. Condivido, invece, la valutazione secondo cui il rilancio economico del Mezzogiorno dovrà passare attraverso una interpretazione più dinamica rispetto al recente passato delle condizioni di posizionamento strategico all’interno dei network di scambio commerciale a livello mondiale. La maggiore apertura dei mercati per le produzioni meridionali e la possibilità del territorio di offrire sistemi logistici a servizio dei mercati di produzione e consumo dell’area mediterranea, sono una concreta realtà che anche la Basilicata deve sfruttare per catturare e trattenere valore all’interno del suo sistema economico e produttivo. Credo che in proposito – conclude Benedetto – sia utile coinvolgere il ministro Barca in relazione ai programmi contenuti nel Piano Azione Sud.”

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bene, oltre al pasticcio che sempre benedetto (o chi per lui) rimescola nei suoi comunicati fino a far perdere sapore ad ogni ingrediente, il dato di fatto è proprio quello…la proposta è indirizzata solo ad aree già dotate di infrastrutture, non a chi, mancandone del tutto, non viene neppure preso in considerazione…storia vecchia, si direbbe da chiunqua a commento…ma c’è qualcosa in più…alla basilicata viene effettivamente riconosciuto un ruolo e proprio per quel distretto energetico di cui straparla benedetto e tutto il suo partito di “manovali della disinformazione e dell’ignoranza eretta a perenne campagna elettorale”, e proprio per questo la regione riceve delle risorse (6 miliardi in 30 anni, quindi una inezia) fondate proprio sulla firma del memorandum sulle estrazioni (che comunque per il momento è ancora lì con la sola disponibilità della basilicata a lasciarsi deflorare ancora un po’ dal sistema petrolio), ma non per farci filiere territoriali che in qualche modo attengono al territorio, alle sue vocazioni, originarie o sopravvenienti, alla sua storia produttiva…qui da noi si fa l’hub energetico e solo quello…se ne convinca l’idv che ancora blatera del suo appoggio alla maggioranza di governo in regione, qui da noi, se non si pone rimedio con ferme decisioni della politica (che a questo punto crediamo non arriveranno dall’attuale quadro partitico goveno-opposizione & sodali o compagni di merende), esisterà solo e soltanto il petrolio ed il metano…punto!!! 

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Prot. Civile: Antezza, Consulta cancella norma immorale 17/02/2012 11:15

BAS   “Che i cittadini colpiti da calamità fossero anche costretti a ripagarsi i danni attraverso delle tasse locali specifiche era una norma innanzitutto immorale e iniqua, prima ancora che incostituzionale. Per questo l’abbiamo da sempre combattuta e osteggiata con numerosi emendamenti”. Lo afferma la senatrice del Pd Maria Antezza.
“La decisione della Corte Costituzionale di bocciare la cosiddetta “tassa sulle disgrazie”- aggiunge – ristabilisce l’importante principio costituzionale della solidarietà e della coesione nazionale. E’ stato così archiviato uno dei provvedimenti più vergognosi posti in atto dal precedente governo. Al governo Monti chiederemo, alla luce della sentenza della Consulta, risorse adeguate per le opere di ripristino e del ristoro degli ingenti danni verso le imprese agricole, zootecniche, turistiche e verso i cittadini delle zone colpite da eventi alluvionali per i quali è stato dichiarato lo stato d’emergenza. Lo riteniamo un atto doveroso”.

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concordo con costei (non la stimo affatto come avrete compreso)…quella norma era vergognosa e come tale andava cancellata perchè contraria a molti passi costituzionali, ma di qui ad esultare per le “ingenti risorse” da chiedere a questo governo di questi professoroni sparagnini e senza fantasia, ci andrei cauto, senatrice…è ovvio che si tratta di pura propaganda per tentare di recuperare lo stampino che proprio sull’alluvione e le promesse di buon trattamento aveva messo il pdl (e ingenuo chi ha creduto che ciò non avesse prezzo!!!), ma il dato di fatto è che una legge particolarmente odiosa di quell’abominevole governo è stata cancellata…speriamo di cancellare presto anche il berluskonismo e l’ingenuità beota di chi ha creduto a quel personaggio dello spettacolo!!!

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Satriano a “Cose dell’altro Geo”, oggi alle 15.50 su Rai Tre17/02/2012 10:55

BAS    Oggi Satriano di Lucania sarà protagonista della trasmissione “Cose dell’altro Geo”, in onda alle 15.50 su Rai Tre. La trasmissione televisiva presenterà Satriano, il paese dei Murales, del” Pietrafesa” , del “Carnevale di Basilicata” con le sue maschere tipiche, le bellezze ambientali, le risorse culturali ed artistiche , la gastronomia locale, con i piatti ed i prodotti tipici. A tutto ciò saranno affiancate le buone pratiche messe in campo dall’amministrazione comunale: la piscina eco-sostenibile, i quadri elettrici a risparmio energetico, la produzione di energia idroelettrica, la raccolta differenziata “Porta a Porta”.
”Attraverso il comune di Satriano , con la trasmissione di oggi sulla rete nazionale, sarà promossa la Basilicata tutta, perché il paesaggio, le caratteristiche del borgo antico della vecchia “Pietrafesa,” con i suoi riti ed i suoi sapori, in qualche modo la riassumono”.

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e perchè non mettono nel calderone di geo&geo (condotto da quel massimiliano ossini che alcuni di voi ricorderanno ai tempi della famosa “diretta” differita di linea verde dalla diga del pertusillo ad esaltare il connubio di coesistenza tra petrolio ed ambiente con tanto di sniffata di greggio) anche i venti e passa campi fotovoltaici entrati in funzione, o che a breve lo faranno, in uno dei comuni territorialmente più piccoli della regione?…e perchè non parlare che tanta virtù satrianese nella raccolta differenziata (ma i numeri sono davvero ridicoli) finisce poi dritta dritta a fenice?…e si potrebbe poi discutere anche di quella piscina, del risparmio energetico e di tante altre cosette “storte” ma che si devono far apparire a tutti i costi “dritte” che certo non solo a satriano, ma in tutta la regione, inquinano ogni certezza dei cittadini in un grande circuito di apparenze sparate con il caricatore?…ah, che non si farebbe per un’apparizione nel gran circo mediatico, caro sindaco di satriano!!!

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Il Pd di Pisticci invita il sindaco ad un dialogo17/02/2012 10:34

BAS   “Finalmente la ragione delle divisioni cede il passo alla ragione dell’unità in casa PD”. Lo affermano il segretario del Partito Democratico di Pisticci e Marconia e la segreteria tutta, alla luce delle recenti dichiarazioni del Sindaco Vito Di Trani. “Non è ostativo all’unità per noi, tutto quanto è accaduto durante l’ultimo congresso cittadino e la campagna elettorale. Certo oggi non possiamo parlare di semplici sfumature – dichiara Rocco Negro, di concerto con la segreteria cittadina del partito- come se la questione fosse ormai in via di risoluzione. Al contrario, sul tema non è stato mai nemmeno avviato un confronto. Può essere possibile – aggiunge Negro – che il sindaco Di Trani abbia inteso risolvere la questione (e quindi risanare la spaccatura) su altri tavoli e con altri interlocutori, ma dovrebbe riservarci la cortesia, a questo punto, di dirci dove e con chi, spiegandoci anche chi abbia delegato questi altri ipotetici personaggi a parlare in nome e per conto del Partito Democratico di Pisticci e Marconia. Con questo – continua Negro a nome del partito che rappresenta – non intendo assolutamente inviare al sindaco un segnale di chiusura. Al contrario, ritengo che Vito Di Trani, in quanto uomo di partito (come si è egli stesso definito) debba venire a discutere con tutto il Partito, confrontandosi con noi sui problemi interni al partito, come su questioni reali che interessano la nostra comunità, al fine di trovare insieme soluzioni condivise: lavoro, sanità, ambiente, agricoltura, industria, turismo”.

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riporto semplicemente a voler stigmatizzare l’atteggiamento tronfio e gongolante del segretario regionale pd, speranza, apparso oggi al pd3 basilicata a puntualizzare che il pd di basilicata è unito (ed ormai ci crede solo lui!!!)…se questi a pisticci (che pure è una delle città lucane maggiori) sono segni di unità, si pone qualche problema di visione della realtà…e se questo problema è condiviso da quella parte del pd più vicina al governo regionale, allora ben si comprende anche l’ottimismo di de filippo…una vera e propria distorsione della capacità di interpretare il reale…

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16/02/2012

ecco, quando i sondaggi sostituiranno le elezioni (ed è già una tendenza) ed il giudizio su un governo sarà dato dall’esposizione che di questo fanno i media (cosa che tra le altre già accade), il passo nella peggiore modernità disumanizzante sarà definitivamente compiuto…a quel punto non resterà che cliccare un “mi piace” nella incertezza che almeno ci sia un “non mi piace”…spero di essere stato chiaro!!!
miko somma

16/02/2012

una classe politica è sempre espressione del popolo, così mentre ci interroghiamo sulla rappresentanza politica, due pensierini alla comprensione di chi siamo e come utilizziamo i nostri diritti, tra cui quello di scegliere, non guasterebbero affatto
miko somma

De Filippo:da Papaleo-Arisa spot e lezione d’amore per Basilicata

15/02/2012 21:30

Il ringraziamento del presidente della Regione ai due artisti sul palco di Sanremo

AGR”Rocco Papaleo e Arisa questa sera dal palco di Sanremo hanno regalato alla Basilicata un meraviglioso spot e anche una lezione: il senso di attaccamento alla propria terra che è un valore per tutti. E di entrambe le cose, sinceramente, li ringrazio ma nome di tutti i lucani”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo.

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non so quale sia il motivo per ringraziarli, non seguo san remo, mai seguito in vita mia…ma in ogni caso eviti, presidente, di ringraziare anche a nome mio!!!

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Com. stampa Comunità Lucana-Movimento No Oil verso il partito della Comunità Lucana

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 questo comunicato non è stato inviato al sito istituzionale di basilicatanet, visto quanto già da noi espresso circa l’opera di confusione che puntualmente viene messa in atto o per imperizia (e ci può stare visti i criteri) o per cosciente manipolazione bulgara (cosa molto più probabile) delle affermazioni dei comunicati, il cui senso non andrebbe distorto, ma semmai solo adeguato alle esigenze di spazio concessogli in ciò che dovrebbe essere una sorta di rassegna dei comunicati inviati

tale attività riprenderà solo a seguito delle scuse ufficiali del sito basilicatanet

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…bonificare la sterilità indotta da cattive pratiche.

  

Non entrerò nel merito del discorso programmatico del presidente De Filippo durante la presentazione della nuova giunta, avendolo più volte fatto e, per necessità, dovendolo fare ancora in futuro, neppure della discussione che ha occupato il consiglio fino a sera, quando la nevicata in atto sul capoluogo ha dichiarato la fine dei lavori che pur sarebbero dovuti continuare.

  

E non entrerò nel merito del discorso programmatico anche perché non è il primo del settennato di De Filippo (e ritengo non sarà neppure l’ultimo), nella ripetizione con varianti sceniche di idee decotte e di pratiche ancora attuali, decotte le prime poiché non verificatesi e non verificabili se non in quella sorta di delirio superoministico e di esaltazione della propria volontà come veicolo di trasmissione di realtà o rappresentazioni di essa che è per il sottoscritto motivo di grandi preoccupazioni sul futuro della nostra regione, ancora attuali le seconde nella coazione a ripetersi di tutti i motivi baronali e di bande interne al partito di maggioranza relativa e sodali che ancora pretendono di tingersi di motivazioni politiche nel riproporsi di un concetto di gestione che non sembra neppure più accorgersi della realtà.

  

Di fatto, se scomodar drammaturghi vichinghi o greci per tentar di descrivere quanto sostanziatosi ieri nella presentazione della nuova giunta attiene alla sensibilità e alla cultura personale dell’osservatore – invero pochi nella sala riservata al pubblico – la sensazione percepita è stata molto più quella di una “rappresentazione” della nuova giunta, affatto nuova, nella “rappresentazione” di un Consiglio ridotto a pura camera di ratifica (e neppure nel caso specifico, non prevedendosi in statuto alcun voto).

  

Ma oltre allo spettacolo di meta-politica, il messaggio chiaro è che si prosegue lungo la stessa strada che finora ha portato al nulla programmatico, economico e sociale nel quale hanno prosperato solo gli interessi dei boiardi e dei loro “famigli” negli interessi delle multinazionali – giammai quelli di una terra e dei suoi cittadini, pur spesso evocati a discontinuità con il passato nella conferma che mai sono stati considerati “interessi superiori”. E si prosegue lungo la stessa strada che è fatta di risorse sprecate nel rincorrersi di impegni di spesa portati a vanto e mai messi a confronto con risultati concreti, programmi occupazionali e formativi che producono precarietà e stanzialità nella stessa, utili al ritorno di consensi e non mai all’avvio di processi di indipendenza economica, dei soggetti coinvolti, utilizzi del territorio in difformità alla ragione, silenzi ed omissioni, sudari ed ipocrisie, come la vicenda Fenice insegna.

  

Ma questa strada ha tuttavia una sua direzione, l’hub energetico caro al presidente ed a Confindustria Basilicata, ed un suo veicolo, il Memorandum sulle estrazioni di idrocarburi, in estrema sintesi servitù del territorio alle infrastrutture energetiche e trivellazioni ovunque, come dimostra, nonostante le vacue promesse del presidente di non autorizzare nuovi pozzi, il procedere inesorabile e simultaneo di tutte le istanze di ricerca di idrocarburi sul nostro territorio e puntualmente avallate dagli uffici competenti. Il Consiglio approva bipartizan, le compagnie ringraziano, lo stato ci elemosina dei 6 ipotetici miliardi in 30 anni da spendersi in generiche infrastrutturazioni tutte da verificarsi, sia in fattibilità che in bisogno.

  

Così la rappresentazione della giunta non è neppure lo spettacolo di un gran rondeau di incompetenti il cui assemblaggio fa dire al presidente che si è anticipato Monti ed il suo arido governo tecnico (non uno degli assessori ha titoli tecnici per amministrare quelle deleghe), ma il pro-forma istituzionale della compiuta colonizzazione nell’assenza di contenuti ed idee nuove persino nel dibattito – qualcuno parla ancora di sfide ed opportunità della globalizzazione citando persino un conferenziere ormai famoso a fare quadrare i conti nominali tra preservazione dell’ambiente (e quindi della salute) e certa distruzione dello stesso in formulazioni soft, mentre altri si affannano a farsi alfieri del cambiamento locale dopo la distruzione sistematica di un paese tra nani, papponi e ballerine, altri ancora a ritrovare verginità etica, altri a sonnecchiare tranquillamente nella posizione di comodo che pur lo scranno gli assicura.

  

Non stupisce quindi che il presidente vinca apparentemente ogni resistenza, permettendosi il lusso di suggerire alle opposizioni come meglio opporsi, appiattisca critiche di merito nell’ineludibilità presunta dei processi in atto, si amplifichi a dominus e riduca a tecnica la democrazia, ciò che stupisce è la sola protervia con cui ciò accade nella assoluta mancanza di riferimenti concreti alla realtà di una terra che, oggi come non mai, ha necessità di nuove idee per bonificare la sterilità indotta dalle cattive pratiche.

  

Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana-Movimento No Oil

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la presentazione passo passo…

dunque, la presentazione della nuova giunta, la ri-ag-giunta appunto, la quinta in sette anni di de filippo…non male…riservo ad un successivo comunicato alcune opinioni di merito sulla presentazione e sul dibattito, ma come promesso, stiamo adesso ai punti del discorso programmatico di de filippo, il quinto appunto…nel merito…

La fase politica
Una riflessione partita dall’analisi di come la fase attuale faccia emergere una “grande esigenza di responsabilità e di attendibilità che il nostro lavoro – ha detto De Filippo ai Consiglieri – pretende oggi più di ieri”. Da qui, ha ricostruito il presidente, il percorso intrapreso dalla coalizione per essere “più coesi, più saldi”. “Non ci siamo avventurati in trasformismi o ribaltoni – ha aggiunto – anzi vorrei dire che l’atto forte e di coraggio nella composizione della Coalizione lo abbiamo effettuato nel 2010 quando Api, Udc e Sel insieme a Socialisti, Popolari Uniti, Idv e Partito democratico per una esperienza tutta lucana e per ragioni di affinità molto chiare in Basilicata decisero di costruire insieme uno dei più originali equilibri politici del nostro Paese”. “Rimettere in discussione oggi quello schema ci sembrava del tutto illogico” – ha sottolineato De Filippo, che ha invece indicato le scelte fatte, quali “un ulteriore riequilibrio nelle forze che erano al governo, una più netta volontà di perimetrare il programma con più chiari e condivisi profili di concretezza e ulteriori elementi che le novità della crisi hanno consigliato alle forze politiche, una nuova rappresentanza del gruppo Pd che aveva dibattuto molto sui temi della propria rappresentanza sin dall’inizio della legislatura”.
Ma da De Filippo è venuto anche un riconoscimento e un invito alle forze che sono al di fuori della coalizione di maggioranza. “Avevo percepito dall’inizio di questa legislatura – ha spiegato – quali erano i nuovi connotati che si stavano rafforzando nel nostro Paese. Nasceva da questi spunti la volontà di un’azione coinvolgente del Consiglio e di tutte le forze politiche su alcune questioni”. “Ci fu un significativo richiamo di tanti – ha ricordato il presidente -, allora stringiamoci a coorte si disse. I tempi pretendono questo slancio”. “Io – ha osservato De Filippo – mi sento di confermare una impostazione che è istituzionale prima che politica, che è a ridosso degli interessi generali della Basilicata”.

—————————————————————————————————————-prima parte della relazione dedicata ai temi politici (almeno a quelli apparenti)…la responsabilità e la conseguente ineludibilità della propria azione politica, un mantra che ormai è diventato una sorta di “pezza a colori” per giustificare l’impossibile a giustificarsi…ma a questo arriveremo dopo…la coalizione, dunque…un eterogeneo amplesso di forze talmente dissimili tra loro già nel 2010 ed unite dal solo interesse alla gestione delle postazioni di rincalzo, come ho avuto modo di dire spesso…chiaro però che la “crisi” è nata all’interno del pd e delle sue correnti, tanto è vero che entrano due pd (uno ne era uscito obtorto collo) con un aumento di una postazione per il partito di maggioranza relativa…e forse le richieste dall’interno del pd erano anche maggiori, dal momento che sta prevalendo una certa stanchezza per le continue bizze e richieste degli “alleati”…in ogni caso prevale l’idea de filippiana di questo coacervo spostato sull’udc e su un centro assai difficile ad identificarsi con chiarezza (e forse la strategia di romperlo in pezzi facili a controllarsi è una delle idee che guidano il pd) nella strategia di quello stringiamoci a coorte (o a corte, come ho avuto modo di dire) che lo stesso de filippo giudica “a ridosso degli interessi generali della basilicata”,  ma non è certo l’interesse generale…interesse generale che dovrebbe essere, senza furori di parte, quella buona amministrazione e quella buona programmazione che invece sembrano del tutto fuori dalle considerazioni del presidente sul bene comune che evidentemente giudica essere probabilmente lui stesso, in quella visione superoministica che si è e gli hanno cucito addosso e che di fatto ha trasformato la sua opera istituzionale da una presidenza ad una proprietà, come infatti si evince dalla gestione della verifica e da alcune frasi pronunciate a fine serata in un consiglio che si stava svuotando per neve…

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I traguardi conseguiti
Il presidente della Regione ha poi ricordato alcuni dei risultati frutto di questa fase politica: “Io considero nei numeri il primo capitolo infrastrutture un buon risultato – ha detto – e se si approfondisse l’aritmetica ci si renderebbe conto anche della quantità e non solo della qualità. Vorrei solo ricordare che l’adeguamento della tratta ferroviaria Potenza-Foggia per 200 milioni di euro sono risorse nazionali mentre l’intero tragitto dell’Alta Velocità Napoli-Bari per ora è una riprogrammazione di risorse esattamente delle due Regioni Puglia e Campania. Ci fu un lavoro serio e lineare e leale fra tutti in questo Consiglio con una collaborazione seria dell’allora sottosegretario Viceconte. Potrei riferire anche l’altra buona pratica che è l’accordo con il Miur dopo la nostra legge regionale per rafforzare il nostro debole sistema universitario”. E, ha aggiunto: “Stessa cosa direi sul noto art. 16 del Decreto Monti, scritto nella formulazione accettata alla lettera dal gruppo di lavoro insediatosi dopo la sottoscrizione del Memorandum, che punta a mio parere a rivoluzionare i rapporti fiscali nell’attività estrattiva prima formulazione storica di un vero federalismo delle risorse” E poi l’auspicio a “continuare così, con la stessa lena e determinazione, io spero anche sulla risorsa idrica. Dopo la bella discussione in Consiglio regionale posso dire che tutto si sta indirizzando verso gli obiettivi dai più auspicati”.

—————————————————————————————————————-siamo ad una parte che sfiora il ridicolo…nei risultati raggiunti costui parla di accordi ancora da verificarsi nei fatti concreti, eventi futuri dunque e lasciati alla volontà temporale di soggetti terzi (il governo) che se ora sono più o meno d’accordo su alcuni punti (c’è il petrolio in ballo), c’è da verificare quanto lo saranno con un nuovo soggetto…qualcuno dirà che ci sono accordi scritti, vedremo, ma nei fatti queste risorse esistevano già e nulla di nuovo è dunque sotto il sole…pur ci si aspettava che il presidente parlasse di altri risultati raggiunti, risultati interni al sistema basilicata, che purtroppo non ci sono, come appare evidente a tutti, e di cui neppure l’auto-esaltazione poteva far cenno…perchè qui non c’è solo da giudicare questi due anni, ma la continuità dei sette trascorsi ad ascoltare la magniloquenza vernacolare di costui nel pontificare su risultati solo annunciati e non mai raggiunti, e se è vero come è vero, che i risultati si “contano” sia in termini di benessere collettivo che individuale, poco o nulla si è dunque fatto, se non riproporre a disco rotto gli stessi interventi a cui si cambiava nome (vedi i vari patti con i giovani), gli stessi interventi che carsicamente apparivano e scomparivano (vedi forestazione e reindustrializzazione), le stesse pratiche di governo dei finanziamenti europei che sempre e solo in alcune filiere di consenso finivano per alimentare a loro volta risultati assenti e mai verificati in una filiera dei controlli che meglio andrebbe controllata…gli unici risultati apprezzabili in termini di visibilità sono stati quelli sulla svendita del teritorio alle multinazionali dell’energia, con ritorni quasi nulli sia in campo cuupazionale che in termini di ristoro economico per la regione…ma ovviamente tutto viene azzerato dal memorandum che pare essere l’unico risultato di cui può fregiarsi il presidente con un “piccolo neo”, quello di aver completamente chiuso una parte della regione ad ogni economia altra…per il resto, mica poteva citare come traguardo raggiunto la perfetta continuità di un sistema di malaffare clientelare che dalle nomine negli enti alle assunzioni dei forestali prosegue indisturbato…quel traguardo era stato già raggiunto da troppi anni per poterlo definire un dato proprio….

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Il Patto per la crescita Obiettivo 2012
Tra le azioni messe in campo, De Filippo ha più volte sottolineato quella di forte concertazione con le parti sociali che si è tradotta nel patto per la crescita “Obiettivo 2012”. “L’imponenza della congiuntura ed i suoi effetti di spacchettamento economico e sociale, soprattutto sul mercato regionale del lavoro – ha spiegato – hanno responsabilmente portato Regione Basilicata, Cgil-Cisl-Uil, Confindustria e tutte le altre associazioni datoriali a dar vita ad una nuova e più ampia relazione istituzionale”. E lo stesso presidente ha illustrato gli specifici strumenti messi in campo dall’intesa. “Su una dotazione complessiva di ben 150 milioni di euro – ha detto – sono state già avviate iniziative per 64 milioni a favore dell’occupazione come il Microcredito, il Fondo regionale di Venture Capital e l’Edilizia pubblica agevolata. Sul versante della lotta alla burocrazia ed a sostegno dei processi d’innovazione legislativa si è istituita una Task force per la sburocratizzazione e deliberato il disegni di legge regionale sulla ‘Qualità della normazione e della semplificazione amministrativa’. Inoltre – ha aggiunto – per rafforzare la competitività regionale si è provveduto ad un bando pubblico per la dotazione della Banda Larga, assieme al Ddl sul ‘Contrasto al lavoro irregolare’ e a quello sulla ‘Promozione dei sistemi produttivi locali e contratti di rete’”
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—————————————————————————————————————-dunque ancora questa basilicata 2012 che è nata decotta e continua ad essere decotta, soprattutto in considerazione del fatto che il 2012 è ora e di questi interventi per ora c’è poco o nulla, pur nella considerazione della loro inutilità in un contesto dove la concertazione con le parti sociali ha seguito i canali consueti delle filiere di potere che legano a loro persino i sindacati lucani, figuriamoci poi le categorie…la considerazione è poi che alcuni di questi assi di intervento sono completamente di marchio u.e., come la banda larga, ed altri del tutto irrisori in termini finanziari rispetto al problema, microcredito e contrastoi al lavoro irregolare, due aspetti strettamente interlacciati in un sistema di piccole e piccolissime aziende come quello lucano…ma anche di basilicata 2012 abbiamo avuto modo di parlare e di denunciare il suo carattere di mantra in cui obnubilare i problemi reali in un generici proclami di “faremo” che nei fatti si dimostrano inefficaci di fronte alla sostanziale domanda che pure ci si sarebbe divuti porre, “ma l’economia lucana come vogliamo che diventi ed in base al quali idee di potenzialità”…evidentemente per chi, come de filippo, crede che solo l’industrializzazione spinta (a parole) assicuri economia (o i disastri ambientali e di cattivo uso dei territori), le risposte sono altre da quelle che daremmo noi che pur altre idee stiamo cercando di tenerle coese tra necessità di tutele del territorio come forme di investimento per le future generazioni, e necessità dell’odierno, altrettanto importanti del futuro, se è vero come è vero che il futuro nasce dall’oggi…

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Le politiche sanitarie
De Filippo si è poi soffermato sulle politiche sanitarie, indicando sia la difficoltà del momento, sia le iniziative messe in campo per sostenere e potenziare i servizi. Un problema non solo lucano, visto che “con le ultime manovre finanziarie nazionali – ha spiegato – il prospetto allarmante è che i tagli possano raggiungere i 17 miliardi di euro, mettendo a rischio la sostenibilità dell’intero sistema sanitario, a partire dalla qualità dei servizi, dall’appropriatezza delle prestazioni e dalla garanzia di unitarietà. La nostra quota di tagli salirebbe a 170 milioni di euro” – ha aggiunto, spiegando che “nonostante tutto, il tentativo di governance introdotto dal Piano regionale integrato della Salute, attualmente all’esame del Consiglio regionale, mira ad avere una sanità organizzata in maniera coerente che funzioni meglio nella sua offerta avanzata di servizi di salute e costi soprattutto meno”. Un ruolo strategico, in questo, lo avrebbe l’organizzazione dei servizi a rete. E sempre in tema di sanità ha annunciato che “è in corso di analisi una nuova proposta per la modulazione del ticket su farmaceutica e specialistica in base all’Isee e si procederà anche in direzione dell’elaborazione di pacchetti di ticket per patologia/percorso diagnostico-terapeutico, al fine di evitare costose duplicazioni di ticket a carico dei cittadini nell’ambito di processi diagnostici e terapeutici complessi”.

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nel mentre prosegue l’opera di demolizione delle strutture ospedaliere presenti sul territorio e la loro sostituzione con modelli che nessuno vede dell’assessore martorano (che infatti è l’unico che nel balletto di nomine, rimane con la sua delega), c’è da dire che i tagli paventati sarebbero del tutto sopportabili dal sistema se solo si razionalizzasse la spesa farmaceutica e le modalità di funzionamento generali del comparto, ancora oggi affogate in un baronato molto legato ai partiti che controllano pesino le assunzioni dei portantini…ma il punto è un altro…la privatizzazione di fatto della sanità che in buona parte verrebbe affidate a strutture cattoliche tutte da verificarsi sia nei loro collegamenti che nel loro reale funzionamento…postazione critica ed importantissima quella della sanità non si è mossa affatto da questo tentativo di sottomettere l’azione pubblica a tutela della salute ale regole di creazione privata del profitto, in una illusione di risparmio che postula sempre la cattiva gestione del pubblico ed una supposta migliore efficienza del privato (e di esempi negativi in tal senso ne esistono a bizzeffe)…un campo dove invece è la prevenzione a conseguire i migliori risparmi, nulla si fa, anzi, nella mancanza di dati certi sulle patologie croniche e tumorali (ma ci rendiamo conto che il registro tumori in questa regione è come se non esistesse?), si insiste nel negarle e si concede spazio ad attività critiche quali l’incenerimento di rifiuti in via diretta (fenice e i 3 proposti altri incenitori), indiretta (i 3 cementifici regionali), mascherata (i 50 mw delle bio-masse andati non richiesti in sede di aggiudicazione ex piano energetico regionale), il petrolio ed il suo trattamento (centro olii di viggiano, di pisticci ed a breve di corleto perticara), etc etc, nel lungo elenco che spesso abbiamo fatto da queste pagine…ma è chiaro che l’affare sanità è nella cura e non nella prevenzione, ergo…

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I servizi locali
Restando in tema di servizi, il presidente ha ricordato come “la riorganizzazione degli assetti territoriali regionali, con la definitiva realizzazione delle Aree Programma, consentirà di dare efficienza all’erogazione dei servizi pubblici locali, che saranno gestiti in forma associata sulla base di bacini territoriali e di utenza ottimali ed al contempo si eviterà di dover ridurre servizi pubblici essenziali, sulla base del sostanziale azzeramento dei trasferimenti dello Stato agli enti locali e dell’inasprimento dei criteri del patto di stabilità interno”.

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aree programma che ancora non esistono nei fatti e che, dovendo sostituire le ex comunità montane (prima con uno strambo programma di comunità locali naufragato nel nulla per fortuna) hanno ricomnciato con la setssa solfa delle nomine dei presidenti e dei comuni capofila interessati alle sedi…quello che spaventa in tutta questa riorganizzazione della governance locale non è la necessità di dover procedere anche attraverso esperimenti, ma le cose che si sono legate a questi nella pratica, vedi nello specifico il sostanziale superamento delle attività di pianificazione degli ato idrici e dei rifiuti con la conseguente mancata programmazione generale ed il rischio di una perocolosa frammentazione del servizio a due passi dalla camorra…e chi ha orecchie, intenda…

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L’attenzione all’ambiente
Grande spazio il presidente lo ha anche riservato all’ambiente: “La Regione – ha detto – ha messo al centro della sua iniziativa istituzionale lo sviluppo sostenibile, promuovendo l’alta qualità ambientale, sociale, economica”. E De Filippo ha indicato una serie di azioni per perseguire “la riduzione della vulnerabilità del sistema ambientale, la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali, la promozione di modelli avanzati di governance ambientale”, citando in particolare “il miglioramento e l’ottimizzazione del ciclo di gestione dei rifiuti”, “l’avanzamento della gestione ambientale del ciclo dell’acqua”, “la Tutela della qualità dell’aria attraverso l’emanazione del Piano regionale della Qualità dell’Aria, di cui – ha annunciato – sarà a breve prodotto un Piano stralcio che riguarderà la Val D’Agri”. E ancora “la tutela della biodiversità e dei nostri asset naturalistici”, “il potenziamento e implementazione di sistemi innovativi di controllo ambientale, attraverso l’imminente avvio nei prossimi giorni del Centro di Monitoraggio Ambientale Regionale”, “il funzionamento dei sistemi di controllo innovativi prescritti ai grandi player industriali”, l’informazione e comunicazione ambientale come l’elemento sostanziale di reale partecipazione, la legge di Riforma di Arpab, con Ddl approvato dalla giunta regionale che traguarda obiettivi di efficientamento, di qualità tecnica, di orientamento al risultato, di trasparenza e governo della gestione e dei costi”, l’impulso alle attività di gestione della bonifica dei Sin di Tito e Val Basento”, “la valorizzazione economica e socio-ambientale della nostra forestazione”.

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qui siamo all’ipocrisia bella e buona…non vale neppure la pena di commentare, soprattutto rispetto all’ottimizzazione del ciclo dei rifiuti (che infatti finiscono a fenice più di prima), centri di monitoraggi ambientali e piani che ale orecchie di chi legge suonano davvero come offese alla ragione…altro che imporre regole ai players (come li definiscono costoro che credono che utilizzando anglicismo migliori la loro sostanziale ignoranza), qui ci siamo calati le braghe e la spacciamo anche come virtù?….dovrebbero starsene nel religioso silenzio del loro consueto tutt’apposto e farebbero miglior figura….

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Le politiche energetiche
Basata sull’ambiente anche la linea illustrata in materia di politiche energetiche. “La ricerca di un adeguato equilibrio tra sviluppo economico e tutela dell’ambiente sarà dunque la bussola per l’orientamento delle politiche regionali in materia di gestione delle risorse naturali” – ha detto in particolare parlando di estrazioni petrolifere, aggiungendo che “se infatti la Basilicata svolge consapevolmente ed in maniera del tutto solidaristica una funzione servente in materia energetica verso l’intero Paese, allo stesso modo però esige un ristoro che sia perfettamente adeguato all’entità dell’impatto ambientale ed esteso anche alla fiscalità tributaria, intesa nella sua totalità. La nostra rotta in campo energetico è chiarissima, proiettata com’è a perseguire uno scambio politico epocale, a costruire una prospettiva lungimirante di trasformazione e qualificazione della stessa struttura produttiva e civile regionale, anche secondo una prospettiva ecosostenibile più volte richiamata ultimamente da Rifkin”. “In questo quadro – ha ammonito – qualsiasi aumento di produzione, sottoposta ad una rigorosa valutazione di sostenibilità, sarà possibile solo dopo democratiche e trasparenti valutazioni della comunità a partire da questo Consiglio. Non si sta trivellando e non si potrà trivellare nulla se non a queste condizioni. Le attuali attività industriali delle compagnie, ricordo, sono quelle autorizzate nel 1998 e nel 2006”.
De Filippo ha quindi illustrato la strada intrapresa sul versante delle energie rinnovabili e del risparmio energetico. “E’ la strada della sostenibilità energetica – ha detto – sulla quale hanno cominciato ad operare, sotto la regia della Società Energetica Lucana, tante amministrazioni pubbliche regionali (Aziende sanitarie, enti sub regionali, Consorzi, Acquedotto Lucano) e numerose amministrazioni comunali coinvolte dalle Province nel programma europeo del Patto dei Sindaci”.

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quindi il presidente nulla dice nella parte dedicata all’ambiente, ma subito dopo ammette che l’impatto ambientale c’è e che è “restorabile” da adeguate compensazioni per il sacrificio, quello si reale, che la regione fa verso un paese che neppure conosce quanta energia venga fuori dalla basilicata…una questione di pretium , dunque, ma neppure di royalties che forse si è incapaci di spendere correttamente, perchè incapaci sia di pensare a quale sviluppo reale programmare, sia di fuggire alle gabbie del consenso e delle filiere che utilizzano quei fondi, cedi p.o. val d’agri, per operazioni asurde e fuori da ogni coordinamento…comparizie locali, come le abbiamo spesso definite…ed a nulla vale quando afferma che si sta operando solo in ciò che è stato autorizzato dall’accordo di programma del 98 (eni) e quello del 2006 (total), da lui stesso firmato ( e vogliamo ricordare tutte le altre firme, stoccaggio geogastock in val basento comprese?)…permessi ed istanze avanzano e nonoistante prima della loro messa a produzione siano necessari accordi, l’esperienza ci insegna che trovato il petrolio ( e ne trovano, ne trovano) l’accordo comunque si fa…di che parla dunque costui che è sempre stato un sostenitore della basilicata hub energetico-petrolifero?…in quanto alle energie rinnovabili, peggio di quanto abbia programmato e fatto il piear (sempre da lui firmato come presidente), con le sue assurdità nel fotovoltaico che sta sottraendo i migliori terreni agricoli in cambio di pochi euro devoluti in perversi meccanismi dalle compagnie, e che si accumula fino a 20 campi in un solo comune (satriano), e di quelle 1000 pale eoliche in aggiunta alle 200 e passa attuali, e quei 50 mw da finte bio-masse nella follia dell’equiparazione tra legna e combustibile da rifiuti da decreto nazionale e delibera regionale di conferma)…e di acquedotto lucano, dei suoi appalti e della sua prossima “privatizzazione silente” per il tramite di acqua s.p.a non ne parliamo neppure…peggio di così non si poteva proprio fare…

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La road map 2012
Puntuale, poi la road map delle cose da fare per il 2012 che il presidente ha sottoposto al Consiglio, con azioni finalizzate a “più occupazione attraverso un rafforzamento della competitività strutturale degli assetti socio economici regionali; una spending rewiew per eliminare sacche residue d’inefficienza nella composizione della spesa pubblica e reimpiegare le risorse rivenienti su obiettivi di sviluppo; innovazione della macchina amministrativa regionale, al fine di aumentarne l’efficienza organizzativa, la produttività e l’efficacia dei servizi a favore di imprese e cittadini”.
“La risposta a questi obiettivi strategici – ha osservato il presidente – costituisce la condizione necessaria per stabilizzare il quadro regionale, rendendolo meno vulnerabile”. Ha annunciato che “a partire dal 2012 si provvederà a redigere un Piano Integrato per la Competitività e l’Occupazione che integri politiche per l’impresa, per le infrastrutture, per la ricerca e sviluppo e l’innovazione tecnologica, per l’istruzione e la formazione professionale, nonché le politiche attive del lavoro”.
In particolare ha annunciato “incentivi all’assunzione di lavoratori compresi nella fascia di età fra i 30 ed i 50 anni che, nell’assetto normativo attuale, si trovano privi di agevolazioni all’assunzione”, “Credito d’imposta per l’occupazione, uno strumento di agevolazione per ridurre l’ingente pressione fiscale che grava sulle imprese e favorire l’assunzione a tempo indeterminato”, misure per il “ricambio generazionale nelle Pmi lucane, con lo scopo non soltanto di affiancare un lavoratore giovane ad uno prossimo alla quiescenza, ma anche di preservare l’esistenza della stessa impresa”, “una adeguata organizzazione normativa dell’apprendistato”, “sostegno all’autoimpiego per la realizzazione e l’avvio di piccole attività imprenditoriali” e il “Reddito minimo garantito secondo le indicazioni provenienti da Europa 2020”, “avviando contestualmente un lavoro di riconfigurazione dei modelli di welfare sperimentati con Cittadinanza solidale e Copes”.
Nella road map anche la revisione della spesa, strumento che il presidente ha indicato quale essenziale per “garantire l’efficientamento della spesa corrente, condizione indispensabile per incrementare quella in conto capitale” e che potrebbe operare attraverso “la costituzione, senza ulteriori oneri per la finanza regionale, di una Task force per l’efficienza della spesa” per individuare eventuali “duplicazioni, sprechi, risorse bloccate, risorse assegnate per obiettivi non più attuali e adeguati rispetto alla realtà, o che potrebbero generare un beneficio sociale superiore se riallocate in modo diverso” e con l’obbligo normativo di un’analisi costi-benefici per “tutte le spese per investimenti pubblici finanziate da risorse del bilancio regionale, al di sopra di una soglia predeterminata”. Ancora sarà messa in campo la Stazione Unica Appaltante. “In tal modo – ha spiegato il presidente – si realizzeranno procedure sempre più trasparenti, omogenee e coerenti soprattutto con scelta dell’offerta più vantaggiosa per la pubblica amministrazione, economizzando di fatto la spesa pubblica e rendendola più efficiente e rapida”.

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staremo a vedere, perchè a priori non sarebbe corretto giudicare (anche se è facile intuire dall’andazzo attuale), ma tutto appare decotto, vuoto, non rispondente al primo dei problemi che occorre porsi, quale è la vocazione prevalente della regione, e poi partire con le azioni a  supporto….

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La governance
De Filippo ha prospettato anche “l’ipotesi di riorganizzare gli asset dei Dipartimenti, con particolare riferimento agli ambiti della programmazione, della gestione delle risorse, della politica fiscale, dell’innovazione e della semplificazione al fine di dare maggiore capacità d’innovazione al profilo dell’Amministrazione regionale ed alla sua governance”.

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tuto legato a quanto detto sopra, ma lo sa il presidente che se non si opera direttamente con scelte chiare ed inquivoche nel potere dei grandi funzionari e delle loro famiglie di riferimento, le sue saranno, come tutte le altre scritte dai suoi servi sciocchi attraverso il portale e pronunciate da lui in consiglio, solo parole?…esattamente come tutte quelle pronunciate finora per “non descrivere mai” il disastro evidenete di questa regione, ma “narrarla” in una sua irreale visione delle cose!!!

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