15/02/2012

questa decisione di monti sulle olimpiadi a roma mi perprime…da un lato sono contento perchè si evita alla capitale un altro sacco vandalico dell’ordalia dei costruttori famelici e degli architetti “geniali” ed ovviamente non ci sono risorse, ma dall’altro credo che si sia persa un’occasione, una vetrina dall’enorme ritorno turistico, nella quale dimostrare che il paese se vuole può farcela con monti e senza monti…ci penserò meglio!!!
miko somma

la ri-ag-giunta si presenta…

trasmetto il lancio sulla presentazione di questa giunta ridicola e poi lo commenteremo con calma…nel frattempo mi reco in consiglio regionale per “marcare il territorio”…

De Filippo: coalizione più coesa, dialogo e road map sviluppo

14/02/2012 13:09

Il discorso del Presidente della Regione in Consiglio presentando la nuova giunta. Ribadita la strategia della collaborazione e della concertazione. Annunciate azioni per l’occupazione, sostegno all’impresa, le infrastrutture. In arrivo spending rewiew e reddito minimo garantito AGR    Le ragioni politiche alla base di una ritrovata coesione della coalizione e di una più vasta unità di intenti estesa a tutte le forze politiche per obiettivi strategici per la Basilicata; le azioni messe in campo e quelle al varo per affrontare la crisi e portare avanti le politiche sanitarie, ambientali, di sviluppo e di coesione; una road map di singole azioni strategiche da porre in essere nel 2012. Si è articolata in questo modo la relazione con cui il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha presentato al Consiglio Regionale la nuova giunta.

La fase politica
Una riflessione partita dall’analisi di come la fase attuale faccia emergere una “grande esigenza di responsabilità e di attendibilità che il nostro lavoro – ha detto De Filippo ai Consiglieri – pretende oggi più di ieri”. Da qui, ha ricostruito il presidente, il percorso intrapreso dalla coalizione per essere “più coesi, più saldi”. “Non ci siamo avventurati in trasformismi o ribaltoni – ha aggiunto – anzi vorrei dire che l’atto forte e di coraggio nella composizione della Coalizione lo abbiamo effettuato nel 2010 quando Api, Udc e Sel insieme a Socialisti, Popolari Uniti, Idv e Partito democratico per una esperienza tutta lucana e per ragioni di affinità molto chiare in Basilicata decisero di costruire insieme uno dei più originali equilibri politici del nostro Paese”. “Rimettere in discussione oggi quello schema ci sembrava del tutto illogico” – ha sottolineato De Filippo, che ha invece indicato le scelte fatte, quali “un ulteriore riequilibrio nelle forze che erano al governo, una più netta volontà di perimetrare il programma con più chiari e condivisi profili di concretezza e ulteriori elementi che le novità della crisi hanno consigliato alle forze politiche, una nuova rappresentanza del gruppo Pd che aveva dibattuto molto sui temi della propria rappresentanza sin dall’inizio della legislatura”.
Ma da De Filippo è venuto anche un riconoscimento e un invito alle forze che sono al di fuori della coalizione di maggioranza. “Avevo percepito dall’inizio di questa legislatura – ha spiegato – quali erano i nuovi connotati che si stavano rafforzando nel nostro Paese. Nasceva da questi spunti la volontà di un’azione coinvolgente del Consiglio e di tutte le forze politiche su alcune questioni”. “Ci fu un significativo richiamo di tanti – ha ricordato il presidente -, allora stringiamoci a coorte si disse. I tempi pretendono questo slancio”. “Io – ha osservato De Filippo – mi sento di confermare una impostazione che è istituzionale prima che politica, che è a ridosso degli interessi generali della Basilicata”.

I traguardi conseguiti
Il presidente della Regione ha poi ricordato alcuni dei risultati frutto di questa fase politica: “Io considero nei numeri il primo capitolo infrastrutture un buon risultato – ha detto – e se si approfondisse l’aritmetica ci si renderebbe conto anche della quantità e non solo della qualità. Vorrei solo ricordare che l’adeguamento della tratta ferroviaria Potenza-Foggia per 200 milioni di euro sono risorse nazionali mentre l’intero tragitto dell’Alta Velocità Napoli-Bari per ora è una riprogrammazione di risorse esattamente delle due Regioni Puglia e Campania. Ci fu un lavoro serio e lineare e leale fra tutti in questo Consiglio con una collaborazione seria dell’allora sottosegretario Viceconte. Potrei riferire anche l’altra buona pratica che è l’accordo con il Miur dopo la nostra legge regionale per rafforzare il nostro debole sistema universitario”. E, ha aggiunto: “Stessa cosa direi sul noto art. 16 del Decreto Monti, scritto nella formulazione accettata alla lettera dal gruppo di lavoro insediatosi dopo la sottoscrizione del Memorandum, che punta a mio parere a rivoluzionare i rapporti fiscali nell’attività estrattiva prima formulazione storica di un vero federalismo delle risorse” E poi l’auspicio a “continuare così, con la stessa lena e determinazione, io spero anche sulla risorsa idrica. Dopo la bella discussione in Consiglio regionale posso dire che tutto si sta indirizzando verso gli obiettivi dai più auspicati”.

Il Patto per la crescita Obiettivo 2012
Tra le azioni messe in campo, De Filippo ha più volte sottolineato quella di forte concertazione con le parti sociali che si è tradotta nel patto per la crescita “Obiettivo 2012”. “L’imponenza della congiuntura ed i suoi effetti di spacchettamento economico e sociale, soprattutto sul mercato regionale del lavoro – ha spiegato – hanno responsabilmente portato Regione Basilicata, Cgil-Cisl-Uil, Confindustria e tutte le altre associazioni datoriali a dar vita ad una nuova e più ampia relazione istituzionale”. E lo stesso presidente ha illustrato gli specifici strumenti messi in campo dall’intesa. “Su una dotazione complessiva di ben 150 milioni di euro – ha detto – sono state già avviate iniziative per 64 milioni a favore dell’occupazione come il Microcredito, il Fondo regionale di Venture Capital e l’Edilizia pubblica agevolata. Sul versante della lotta alla burocrazia ed a sostegno dei processi d’innovazione legislativa si è istituita una Task force per la sburocratizzazione e deliberato il disegni di legge regionale sulla ‘Qualità della normazione e della semplificazione amministrativa’. Inoltre – ha aggiunto – per rafforzare la competitività regionale si è provveduto ad un bando pubblico per la dotazione della Banda Larga, assieme al Ddl sul ‘Contrasto al lavoro irregolare’ e a quello sulla ‘Promozione dei sistemi produttivi locali e contratti di rete’”.

Le politiche sanitarie
De Filippo si è poi soffermato sulle politiche sanitarie, indicando sia la difficoltà del momento, sia le iniziative messe in campo per sostenere e potenziare i servizi. Un problema non solo lucano, visto che “con le ultime manovre finanziarie nazionali – ha spiegato – il prospetto allarmante è che i tagli possano raggiungere i 17 miliardi di euro, mettendo a rischio la sostenibilità dell’intero sistema sanitario, a partire dalla qualità dei servizi, dall’appropriatezza delle prestazioni e dalla garanzia di unitarietà. La nostra quota di tagli salirebbe a 170 milioni di euro” – ha aggiunto, spiegando che “nonostante tutto, il tentativo di governance introdotto dal Piano regionale integrato della Salute, attualmente all’esame del Consiglio regionale, mira ad avere una sanità organizzata in maniera coerente che funzioni meglio nella sua offerta avanzata di servizi di salute e costi soprattutto meno”. Un ruolo strategico, in questo, lo avrebbe l’organizzazione dei servizi a rete. E sempre in tema di sanità ha annunciato che “è in corso di analisi una nuova proposta per la modulazione del ticket su farmaceutica e specialistica in base all’Isee e si procederà anche in direzione dell’elaborazione di pacchetti di ticket per patologia/percorso diagnostico-terapeutico, al fine di evitare costose duplicazioni di ticket a carico dei cittadini nell’ambito di processi diagnostici e terapeutici complessi”.

I servizi locali
Restando in tema di servizi, il presidente ha ricordato come “la riorganizzazione degli assetti territoriali regionali, con la definitiva realizzazione delle Aree Programma, consentirà di dare efficienza all’erogazione dei servizi pubblici locali, che saranno gestiti in forma associata sulla base di bacini territoriali e di utenza ottimali ed al contempo si eviterà di dover ridurre servizi pubblici essenziali, sulla base del sostanziale azzeramento dei trasferimenti dello Stato agli enti locali e dell’inasprimento dei criteri del patto di stabilità interno”.

L’attenzione all’ambiente
Grande spazio il presidente lo ha anche riservato all’ambiente: “La Regione – ha detto – ha messo al centro della sua iniziativa istituzionale lo sviluppo sostenibile, promuovendo l’alta qualità ambientale, sociale, economica”. E De Filippo ha indicato una serie di azioni per perseguire “la riduzione della vulnerabilità del sistema ambientale, la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali, la promozione di modelli avanzati di governance ambientale”, citando in particolare “il miglioramento e l’ottimizzazione del ciclo di gestione dei rifiuti”, “l’avanzamento della gestione ambientale del ciclo dell’acqua”, “la Tutela della qualità dell’aria attraverso l’emanazione del Piano regionale della Qualità dell’Aria, di cui – ha annunciato – sarà a breve prodotto un Piano stralcio che riguarderà la Val D’Agri”. E ancora “la tutela della biodiversità e dei nostri asset naturalistici”, “il potenziamento e implementazione di sistemi innovativi di controllo ambientale, attraverso l’imminente avvio nei prossimi giorni del Centro di Monitoraggio Ambientale Regionale”, “il funzionamento dei sistemi di controllo innovativi prescritti ai grandi player industriali”, l’informazione e comunicazione ambientale come l’elemento sostanziale di reale partecipazione, la legge di Riforma di Arpab, con Ddl approvato dalla giunta regionale che traguarda obiettivi di efficientamento, di qualità tecnica, di orientamento al risultato, di trasparenza e governo della gestione e dei costi”, l’impulso alle attività di gestione della bonifica dei Sin di Tito e Val Basento”, “la valorizzazione economica e socio-ambientale della nostra forestazione”.

Le politiche energetiche
Basata sull’ambiente anche la linea illustrata in materia di politiche energetiche. “La ricerca di un adeguato equilibrio tra sviluppo economico e tutela dell’ambiente sarà dunque la bussola per l’orientamento delle politiche regionali in materia di gestione delle risorse naturali” – ha detto in particolare parlando di estrazioni petrolifere, aggiungendo che “se infatti la Basilicata svolge consapevolmente ed in maniera del tutto solidaristica una funzione servente in materia energetica verso l’intero Paese, allo stesso modo però esige un ristoro che sia perfettamente adeguato all’entità dell’impatto ambientale ed esteso anche alla fiscalità tributaria, intesa nella sua totalità. La nostra rotta in campo energetico è chiarissima, proiettata com’è a perseguire uno scambio politico epocale, a costruire una prospettiva lungimirante di trasformazione e qualificazione della stessa struttura produttiva e civile regionale, anche secondo una prospettiva ecosostenibile più volte richiamata ultimamente da Rifkin”. “In questo quadro – ha ammonito – qualsiasi aumento di produzione, sottoposta ad una rigorosa valutazione di sostenibilità, sarà possibile solo dopo democratiche e trasparenti valutazioni della comunità a partire da questo Consiglio. Non si sta trivellando e non si potrà trivellare nulla se non a queste condizioni. Le attuali attività industriali delle compagnie, ricordo, sono quelle autorizzate nel 1998 e nel 2006”.
De Filippo ha quindi illustrato la strada intrapresa sul versante delle energie rinnovabili e del risparmio energetico. “E’ la strada della sostenibilità energetica – ha detto – sulla quale hanno cominciato ad operare, sotto la regia della Società Energetica Lucana, tante amministrazioni pubbliche regionali (Aziende sanitarie, enti sub regionali, Consorzi, Acquedotto Lucano) e numerose amministrazioni comunali coinvolte dalle Province nel programma europeo del Patto dei Sindaci”.

La road map 2012
Puntuale, poi la road map delle cose da fare per il 2012 che il presidente ha sottoposto al Consiglio, con azioni finalizzate a “più occupazione attraverso un rafforzamento della competitività strutturale degli assetti socio economici regionali; una spending rewiew per eliminare sacche residue d’inefficienza nella composizione della spesa pubblica e reimpiegare le risorse rivenienti su obiettivi di sviluppo; innovazione della macchina amministrativa regionale, al fine di aumentarne l’efficienza organizzativa, la produttività e l’efficacia dei servizi a favore di imprese e cittadini”.
“La risposta a questi obiettivi strategici – ha osservato il presidente – costituisce la condizione necessaria per stabilizzare il quadro regionale, rendendolo meno vulnerabile”. Ha annunciato che “a partire dal 2012 si provvederà a redigere un Piano Integrato per la Competitività e l’Occupazione che integri politiche per l’impresa, per le infrastrutture, per la ricerca e sviluppo e l’innovazione tecnologica, per l’istruzione e la formazione professionale, nonché le politiche attive del lavoro”.
In particolare ha annunciato “incentivi all’assunzione di lavoratori compresi nella fascia di età fra i 30 ed i 50 anni che, nell’assetto normativo attuale, si trovano privi di agevolazioni all’assunzione”, “Credito d’imposta per l’occupazione, uno strumento di agevolazione per ridurre l’ingente pressione fiscale che grava sulle imprese e favorire l’assunzione a tempo indeterminato”, misure per il “ricambio generazionale nelle Pmi lucane, con lo scopo non soltanto di affiancare un lavoratore giovane ad uno prossimo alla quiescenza, ma anche di preservare l’esistenza della stessa impresa”, “una adeguata organizzazione normativa dell’apprendistato”, “sostegno all’autoimpiego per la realizzazione e l’avvio di piccole attività imprenditoriali” e il “Reddito minimo garantito secondo le indicazioni provenienti da Europa 2020”, “avviando contestualmente un lavoro di riconfigurazione dei modelli di welfare sperimentati con Cittadinanza solidale e Copes”.
Nella road map anche la revisione della spesa, strumento che il presidente ha indicato quale essenziale per “garantire l’efficientamento della spesa corrente, condizione indispensabile per incrementare quella in conto capitale” e che potrebbe operare attraverso “la costituzione, senza ulteriori oneri per la finanza regionale, di una Task force per l’efficienza della spesa” per individuare eventuali “duplicazioni, sprechi, risorse bloccate, risorse assegnate per obiettivi non più attuali e adeguati rispetto alla realtà, o che potrebbero generare un beneficio sociale superiore se riallocate in modo diverso” e con l’obbligo normativo di un’analisi costi-benefici per “tutte le spese per investimenti pubblici finanziate da risorse del bilancio regionale, al di sopra di una soglia predeterminata”. Ancora sarà messa in campo la Stazione Unica Appaltante. “In tal modo – ha spiegato il presidente – si realizzeranno procedure sempre più trasparenti, omogenee e coerenti soprattutto con scelta dell’offerta più vantaggiosa per la pubblica amministrazione, economizzando di fatto la spesa pubblica e rendendola più efficiente e rapida”.

La governance
De Filippo ha prospettato anche “l’ipotesi di riorganizzare gli asset dei Dipartimenti, con particolare riferimento agli ambiti della programmazione, della gestione delle risorse, della politica fiscale, dell’innovazione e della semplificazione al fine di dare maggiore capacità d’innovazione al profilo dell’Amministrazione regionale ed alla sua governance”.

“Un perimetro concreto e operativo”
Una serie di azioni e misure che il presidente ha indicato quale “un perimetro concreto ed operativo di questioni alcune delle quali declinate in tante discussioni in questi ultimi mesi. Io credo si debba rilanciare il nostro lavoro che come appare nei momenti migliori è il frutto di un dibattito ricco e competente proiettato, in genere, a fare il bene della Basilicata. Ci sono tutte le condizioni – ha aggiunto – per garantire cooperazione e visibilità ai contributi che gruppi e partiti possono offrire. Ricercando le pratiche migliori nei nostri atti e nei nostri comportamenti. Evitando sillogismi irreali, parallelismi fantascientifici, involuzioni comunicative che pure si espandono con facilità e fertilità nella Basilicata”.
Un ringraziamento, infine, il presidente lo ha rivolto agli assessori della precedente giunta Erminio Restaino e Rosa Gentile. “Loro – ha detto De Filippo concludendo la sua relazione – sanno che la vita pubblica è fatta di avvicendamenti di chiamate e di passi indietro in un cammino che fa diventare esaltante la vita democratica. Io so che loro sono consapevoli che null’altro deve e può animare le nostre decisioni pubbliche ed è per questo che con estrema sincerità e amicizia li vorrei ringraziare per il lavoro svolto”.

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Mollica (Mpa): la Regione contribuisca alla emergenza14/02/2012 12:58    Una mozione con cui si impegna la Giunta “a voler mettere in campo azioni finalizzate a contribuire alle spese sostenute degli Enti locali a partire dall’inizio delle eccezionali nevicate e a voler rivedere la normativa sulla Protezione civile”

ACR   E’ stata presentata oggi, nella fase di apertura del Consiglio regionale, una mozione, che votata dai presenti è stata iscritta all’ordine del giorno e sarà posta in discussione nel corso della seduta. Con la mozione il consigliere regionale del Movimento per le Autonomie, Francesco Mollica, insieme con gli altri firmatari del documento affronta il tema delle ultime nevicate che “per quanto segnalate, hanno avuto il carattere della eccezionalità in termine ed hanno visto l’impegno da parte degli Enti di questa regione”.
A far fronte a tale eccezionalità – continua Mollica – Province, Comuni, imprese e imprenditori agricoli. Nella riunione della Conferenza Stato – Regioni – ricorda il consigliere – si è affrontato il problema, prevedendo di poter contribuire alle spese sostenute per la risoluzione della emergenza. Bene ha fatto il presidente De Filippo a non chiedere lo stato di calamità per non mettere in moto la cosiddetta ‘tassa sulle disgrazie’. L’emergenza durava già da più giorni e i Comuni e le Province che già avevano si trovavano a dover affrontare una situazione critica a causa dei continui tagli e per il difficile momento di congiuntura economica, non avevano i fondi necessari per risolvere le tante criticità provocate dal maltempo. Con questa mozione vogliamo impegnare – spiega Mollica – il presidente della Giunta regionale e tutti gli Assessori, ognuno per la propria parte, a voler mettere in campo azioni finalizzate a contribuire alle spese sostenute degli Enti locali della regione a partire dall’inizio delle eccezionali nevicate e a voler rivedere la normativa, sia la legge regionale n. 25 del 1999 sulla Protezione civile sia, a predisporre atti che possano prevedere l’utilizzo di personale, vedi lavoratori Vie Blu, braccianti forestali, fruitori di reddito di cittadinanza solidale e, chiunque a vario titolo, dipenda dai finanziamenti regionali. Questa mozione – conclude il capogruppo Mpa – che è stata accolta favorevolmente dai colleghi consiglieri, spero trovi rapidamente attuazione da parte del Governo regionale”.

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ed invece quella richiesta sarebbe stata necessaria proprio per far fronte a quella eccezionalità…i problemi non saranno certo solo quelli dei costi per sostenere l’emergenza, ma saranno i costi che dovranno essere sostenuti da cittadini ed enti per il ripristino dei “guai” che stanno covando sotto la neve, frane storiche in primis…ma la parola tabù del dizionario berluskoni che è ormai divenato lessico di ogni colore politico di governo, proprio non la si doveva affrontare…meglio lasciare le cose così come stavano e nonostante la palese evidenza che le forze ed i mezzi in campo non sarebbero bastati, si è tuttavia preferito non fare nulla…

vedremo come andrà a finire questa che – avrete putroppo modo di constatare – sarà il frutto di una errata valutazione delle cose e soprattutto di una errata valutazione della capacità lucana di fronteggiare tali situazioni (la basilicata non ha i mezzi delle marche o dell’emilia-romagna), ed in questa ottica la proposta di mollica segue un po’ il tono dei nostri ultimi comunicati, che sostanzialmente individuano proprio nell’organizzazione a monte, la legge regionale, la carenza di organizzazione e coordinamento delle forze di protezione civile che la regione può mettere in campo…che mollica abbaia letto o meno i comunicati (diciamo che li ha letti per tutta una serie di considerazioni che sarrebbe lungo spiegare adesso), la priorità di intervenire sulla lege stessa è ormai una necessità…come di fatto questo movimento intuisce e dice nei suoi comunicati, non avendo per il momento altri strumenti per rendere volontà politica la sintesi…

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Ex Nicoletti Salotti, Pittella e Viti incontrano i sindacati

14/02/2012 12:37

Non solo il rinnovo della cassa integrazione in deroga ma il rilancio del sito: queste le linee di azione che la Regione sosterrà con il governo

AGR     Non basta garantire gli ammortizzatori sociali ai dipendenti dell’ex Nicoletti Salotti, ma è necessario tracciare un percorso per la rioccupazione dei lavoratori nell’ambito della riconversione del sito. Lo hanno sostenuto gli assessori alle Attività produttive Marcello Pittella e alla Formazione e Lavoro Vincenzo Viti in un incontro tenutosi questa mattina in Regione con le organizzazioni sindacali di categoria Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil.
Con la riunione è proseguito il confronto sulla vicenda dell’azienda che ha rappresentato una realtà rilevante nell’economia regionale. Per cui negli incontri di domani a Roma presso i ministeri delle Sviluppo economico e del Lavoro non sarà affrontato soltanto il nodo della proroga della cassa integrazione in deroga per i 315 dipendenti della ex Nicoletti, ma sarà avviata una fitta interlocuzione sulle prospettive del sito produttivo materano in vista dell’appuntamento del 15 marzo a Roma. In quella data è previsto un incontro per accelerare la sottoscrizione del Contratto di programma sul mobile imbottito.
Proprio questo strumento, a giudizio degli assessori Pittella e Viti, potrebbe essere la chiave di volta per restituire slancio all’area in crisi e rivitalizzare il sito della ex Nicoletti, su cui si è registrata una manifestazione di interesse da parte di una cordata di imprenditori.
I sindacati hanno avuto parole di apprezzamento per l’iniziativa degli assessori Pittella e Viti, che hanno immediatamente convocato un incontro per individuare soluzioni in merito alla vicenda del sito produttivo della ex Nicoletti Salotti, e per il metodo di lavoro inaugurato dai due assessori che punta alla sinergia delle risorse per le azioni che richiedono interventi congiunti dei due Dipartimenti.

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staremo a vedere perchè la faccenda si trascina ormai da molto tempo e nel frattempo la stessa appetibilità del sito produttivo comincia a decadere…di fatto occorrerà valutare le condizioni che porrà la cordata degli imprenditori in un settore che si è “suicidato” per l’allegria delle gestioni dei vecchi proprietari…perchè condizioni saranno poste dagli imprenditori e spese (pubbliche) si dovranno sostenere, questo è certo…

e quel che preoccupa più di tutto in un settore che ormai è stato “regalato” ai cinesi con i  quali colpevolmente si è scesi a confronto anni fa per l’assurdità globalizzante di credere che quello del mobile imbottito era un settore in continua espansione, anche in mercati che non avevano il target a cui vendere a meno di non arrivare a compromessi tra qualità del prodotto e costo, è che non vi sono idee tanto innovative da far presupporre rilanci industriali in un periodo di crisi…perchè la crisi del settore del mobile imbottito lucano è iniziata proprio di lì, da quella follia imprenditoriale della competitività su settori in cui era ovvio si sarebbe stati perdenti, ed il rilancio avviene in periodo di crisi questa volta più ampia…spero che vi siano altre visioni che quelle decotte dei sindacati e dei nostri assessori!!!

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Pdl annuncia presentazione mozione sospensione delibere Gr

14/02/2012 08:57

Il consigliere Rosa: “Questa azione politica al solo fine di recuperare il protagonismo del Consiglio che nella sostanza è escluso sistematicamente da qualsiasi decisione, rimanendo estraneo anche agli atti di programmazione”

ACR “Quattro milioni e quattrocentomila euro vi sembrano pochi? Certo tutto è relativo, ma quando si tratta di denaro pubblico bisogna fermarsi a riflettere attentamente sulla opportunità della spesa anche rispetto ad un agire politico ed amministrativo fondato sul rigore e sull’equità. Ma sembra, che in Regione Basilicata non sia cambiato nulla, nonostante il Presidente De Filippo si vanta di aver anticipato gli assetti della politica nazionale”. E’ quanto afferma il consigliere regionale del Pdl, Gianni Rosa evidenziando che “4,4 milioni di euro è la somma complessiva che la Giunta regionale spenderà per i prossimi quattro anni, decisi con due delibere in piena crisi politica: la n. 18 del 16 gennaio 2012 e la n. 45 del 25 gennaio 2012”.
La delibera n.18/2012 – precisa Rosa – prevede una spesa di 850mila euro annui dal 2012 al 2015 provenienti dalle risorse della riscossione della tariffa dell’acqua all’ingrosso da utilizzare in una convenzione tra Regione Basilicata e la società Sogesid spa, in relazione all’accordo di programma ex art. 17 Legge 36/1994 tra la Regione Basilicata e la Regione Puglia e lo Stato per la gestione condivisa delle risorse idriche sottoscritto il 5 agosto 1999. La somma è destinata alle attività di supporto all’attuazione dell’AdP per il quadriennio 2012-2015: nell’attività è prevista una struttura operativa con 17 risorse umane. Con la delibera n. 45/2012, invece, si affida al Formez l’incarico per l’attuazione del progetto ‘sostegno allo sviluppo degli assetti organizzativi’ del Po Fse da espletare in 18 mesi con un impegno di spesa di un milione di euro. Un milione di euro che hanno origine dalla nota di protocollo n. 208458/7402 del 5/12/2011 con la quale il dipartimento Formazione Lavoro della Regione Basilicata manifestava la volontà di avvalersi del Formez per il supporto dell’asse VII del Po Fse citato e dalla nota di risposta con relativo progetto del Formez in data 9/12/2011, ovvero dopo soli 5 giorni dalla nota citata del dipartimento Formazione”.
“Secondo il Popolo della Libertà di Basilicata – sottolinea il consigliere – queste due delibere costituiscono due importanti atti di programmazione…il Gruppo Consiliare del Pdl presenterà una mozione in seno al Consiglio indetto per oggi con la quale si chiede alla Giunta regionale di sospendere l’attuazione delle delibere di Giunta n. 18/2012 e n. 45/2012 e di trasmettere alle Commissioni Consiliari….azione politica, che speriamo sia accolta favorevolmente dai colleghi consiglieri – conclude Rosa – al solo fine di recuperare il protagonismo del Consiglio che nella sostanza è escluso sistematicamente da qualsiasi decisione, rimanendo estraneo anche agli atti di programmazione”.

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questo è il vento caro rosa, vento introdotto proprio dalle abitudini dei governi pdl che sistematicamente hanno scavalcato le assemblee per arrivare a forme di vero e proprio by-pass dell’attività degli eletti…un vento cattivo che si respira in qualsiasi giunta, siano esse di destra, siano esse di finta sinistra (lo chiamano infatti centro-sinistra!!!), appunto quello che accade nella nostra regione, in una tendenza che si è via via consolidata nella volontà “imperiale” del presidente di passare alle vie di fatto con gli atti del suo “non-programma” (chiamiamolo con il sio nome, di programmatico non c’è nulla, tranne forse la caparbietà di barattare la regione per il solito piatto di lenticchie da spendere sulla via del consenso baronale locale), fino a rendere il consiglio di fatto inutile…èd è un po’ la stessa linea del governo monti…la considerazione cioè che sottoporre atti e provvedimenti alle strutture elettive sia una vera e propria perdita di tempo che viene sostituita con la pura ratifica degli stessi su indicazione dei capigruppo dei partiti…ha ragione rosa, il consiglio necessità di ritrovare protagonismo, ma fino ad ora dove sono stati i consiglieri, a fare la merenda?…

non convince così la contiguità di rosa in seno al pdl (lui era un fedelissimo a.n. di digilio, poi rimasto per comodità proprio nel partito berluskones all’epoca dello “strappo” assai ritardato per l’etica, prima ancora che per il calcolo politico, di fini proprio dal partito del telepopolo o altrimenti noto come “pipolo della libertà”, per via di certe libertà, appunto!!!…) e non convince proprio rispetto a metodi che sono propri del suo partito, pur appartenend ormai nei fatti a quella cultura di governo che si è affermata in questi anni e che nei fatti configura un superamento della stessa democrazia istituzionale…

staremo a vedere…ma le iniziative di rosa & co. sappiamo essere più destinate all’elettorato che alla fattualità in consiglio… 

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Prov Pz: pubblicata mappa transitabilità strade provinciali13/02/2012 20:17

BAS     E’ stata pubblicata sul sito istituzionale dell’Ente www.provincia.potenza.it la mappa della transitabilità veicolare sulle strade provinciali, unitamente all’elenco delle arterie sulle quali sono ancora in corso le operazioni di sgombero dell’intera sede stradale, per cui al momento, risulta difficoltoso il transito di mezzi pesanti e dei mezzi del trasporto pubblico locale.
Lo comunica l’Assessore alla viabilità ed ai trasporti della Provincia di Potenza Nicola Valluzzi
.
L’aggiornamento dinamico dell’accessibilità veicolare sulle strade provinciali vuole offrire a cittadini, imprese e gestori dei servizi di trasporto pubblico una preliminare conoscenza dello stato di transitabilità delle arterie di competenza, che restano, in ogni caso, percorribili solo con catene o pneumatici da neve.

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ecco un ottimo servizio, ma che andava predisposto un tantinello prima…che rimanga attivo però, neve o non neve, per segnalare ogni criticità della rete in oggetto, spesso infestata da frane ed altre evenienze…anche se credo che la cosa sarà lasciata cadere nel dimenticatoio non appena sparito il bianco…abbiamo una certa esperienza nelle iniziative istituzionali!!!

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dalla riflessione di un amico che citava…

“Per liquidare i popoli” diceva Milan Hübl “si comincia col privarli della memoria. Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun altro scrive loro altri libri, li fornisce di un’altra cultura, inventa per loro un’altra storia. Dopo di che il popolo comincia lentamente a dimenticare quello che è e quello che è stato. E, intorno, il mondo lo dimentica ancora più in fretta.”
“E la lingua?”
“Perché dovrebbero togliercela? Non sarà più che folclore, e prima o poi morirà certamente di morte naturale”.
[Milan Kundera-Il libro del riso e dell’oblio]

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14/02/2012

la maturità politica di un paese è nella semplicità per un elettore di destra di votare destra senza dover votare un berluskoni o un cicchitto, per uno di sinistra votare sinistra senza dover votare un bersani o un veltroni…gli altri non sanno/non rispondono perchè il centro non vota, ma assentisce silenziosamente

miko somma

13/02/2012

le dimissione dei vertici dell’apparato pd a genova ed in regione liguria dopo la vittoria alle primarie di doria, stanno a significare l’indemocraticità di un partito, il pd, che si fonda sull’esclusione delle idee altrui e che nel confronto è incapace di uscire fuori da una camicia di supposta superiorità che nei fatti è sola becera presunzione

miko somma

Com. stampa Comunità Lucana-Movimento No Oil verso il partito della Comunità Lucana

 questo comunicato non è stato inviato al sito istituzionale di basilicatanet, visto quanto già da noi espresso circa l’opera di confusione che puntualmente viene messa in atto o per imperizia (e ci può stare visti i criteri) o per cosciente manipolazione bulgara (cosa molto più probabile) delle affermazioni dei comunicati, il cui senso non andrebbe distorto, ma semmai solo adeguato alle esigenze di spazio concessogli in ciò che dovrebbe essere una sorta di rassegna dei comunicati inviati

tale attività riprenderà solo a seguito delle scuse ufficiali del sito basilicatanet

comunita-lucana-jpeg.jpg 

…intervenendo sulle prime e allontanando i secondi.

  

Non ci riteniamo in nulla soddisfatti dalla risposta alle domande del nostro ultimo comunicato apparsa nella prima serata sulle pagine del sito istituzionale (tralasciando la sostanziale irritualità delle risposte affidate, in mancanza di indicazioni altre, al direttore dello stesso portale, o a chi per lui, e che per quanto ci riguarda è un semplice dipendente) e non ci riteniamo soddisfatti non tanto per l’elencazione magniloquente di una “armata” di protezione civile di cui andremo a spulciare la corrispondenza al vero, invitando altresì chi riveste ruoli istituzionali a fare lo stesso, quanto per la mancata risposta al quid della domanda da parte del responsabile di un servizio così strategico, l’assessore competente.

  

Esiste nella realtà dei fatti – e non solo nella proiezione immaginifica di un risiko – una protezione civile lucana che si possa definir tale non tanto per i mezzi a disposizione (che andrebbero identificati sia se in proprietà che in affidamento) o per i volontari e personale in servizio, quanto per il coordinamento degli stessi all’interno di quadro unitario di valutazione che indichi priorità?

  

La risposta teorica è naturalmente si – esiste una protezione civile regionale ed il suo coordinamento, come esiste un gruppo lucano con le sue dotazioni materiali integrate alle dotazioni di tutto l’apparato di protezione civile nazionale che coinvolge più amministrazioni – ma, se il corpo, per quanto esile o in cattiva forma in una regione che alla neve dovrebbe essere usa, esiste e funziona, ci chiediamo allora se la testa, il coordinamento e quindi la responsabilità, pur esistente, funzioni anch’essa.

  

In sostanza, ci chiediamo se il soggetto attivo che prende decisioni sia in grado di interconnettersi con i soggetti altri che pur partecipano o prendono decisioni nelle sfere di rispettiva competenza, e con le forze materiali a disposizione, e francamente proprio qui qualcosa pare non funzionare se trascorsi già due giorni dall’inizio delle nevicate si avvia un coordinamento reale, in un clima di confusione generale e di improvvisazione che lascia sgomenti soprattutto in considerazione di quelle ipotetiche e certo ben più gravi emergenze che, fatti i debiti scongiuri, sono una realtà di cui tener conto.

  

La richiesta di un report era indirizzata all’assessore competente non tanto per ottenere un elenco che rassicurasse – e non rassicura affatto – quanto perché rendesse partecipi i cittadini di come funzioni il meccanismo di protezione civile ed i suoi piani di emergenza, in quel preciso obbligo all’informazione che, come prescritto dalle leggi, postula che un piano esiste se la popolazione ne è informata sia nella generalità che nei dettagli locali.

  

Evidentemente qualcuno crede di cavarsela con una fornitura, sprezzante nei modi, di qualche cifra di macchinari ed uomini impegnati, credendo forse di evitare ogni domanda che si pone sugli affidamenti dei servizi, sulle procedure di allertamento e di verifica puntuale degli operati, sulla catena di comando ed infine sulle responsabilità e sui costi, e forse di recitare un altro rosario nella fede del tutt’apposto di cui cominciamo ad essere stanchi, soprattutto quando è palese che molte cose non funzionano affatto e che sarebbe ora di smetterla con gli auto-assolvimenti e cercare di migliorare il poco che abbiamo a cominciare proprio da quella minore opacità in cui cresce la sfiducia nelle istituzioni.

  

Rimaniamo pertanto in attesa di pubbliche comunicazioni da chi di competenza, confacenti a realtà, al senso istituzionale ed allo spirito di servizio e responsabilità che riteniamo necessari – e purtroppo non ovvi – in chi riveste incarichi tanto delicati quali quelli della sicurezza della collettività.

  

Rimaniamo altresì in attesa delle dimissioni richieste e di una verifica attenta della linea editoriale del sito di Basilicanet, da cui ci saremmo aspettati in questi giorni di tormente attività informative molto più capillari e utili dell’elenco delle scuole chiuse per neve, e da cui, essendo il suo un servizio pubblico, ci aspettiamo meno quel comportamento da apparato bulgaro che fa più pensare ad una Tass che ad un sito informativo.

  

Nessun rimpallo di responsabilità o tentativo di ammansimento, quindi, se qualcosa non ha funzionato è preciso dovere indicarne cause e responsabilità, intervenendo sulle prime e allontanando i secondi.

 

 

Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana-Movimento No Oil

 

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La silenziosa impronta…un contributo

ci invia maddelena rotundo un suo saggio di recente apparso sulla stampa locale…

La silenziosa impronta ecologica dei lucani

 

Il passaggio dei lucani sul pianeta è silenzioso, la loro impronta ecologica è pari  a 3, 41 ettari pro capite, secondo un calcolo fatto nel 2006:  ogni lucano   preleva dal pianeta risorse riproducibili  in 3 ettari di superficie, un dato che se  riferito alla superficie regionale e al numero di abitanti  rivela che   il consumo dei  lucani supera  di poco le risorse messe a disposizione  dalla superficie regionale, in un territorio con una capacità di rigenerarsi ancora intatta. L’impronta ecologica planetaria invece  è di gran lunga più vasta della superficie del pianeta, cioè gli uomini consumano più  risorse di quelle che effettivamente il pianeta ha a disposizione. L’impronta  ecologica è un indice statistico ideato da  Wackernagel e Rees nel 1996 e calcola “la superficie corrispondente alla porzione di territorio produttivo e di ecosistema acquatico necessaria per produrre le risorse richieste e assorbire i rifiuti scartati da una data popolazione con un dato tenore di vita”.

 

Un abitante del Nord America imprime all’ecosistema un’impronta ecologica dieci  volte superiore a quella di un albanese, cioè consuma più risorse e produce più rifiuti, e come prevedibile, l’impronta ecologica di un lucano risulta meno estesa di quella di un settentrionale.

 

L’ indice è calcolato con una formula matematica e prende in considerazione svariati parametri che vanno dall’estensione dei terreni coltivati, al consumo per il riscaldamento, alla quantità dei beni  acquistati. Domanda : potrebbe questo indice essere rivelatore anche dello stadio di sviluppo di una popolazione, a conferma o a smentita del modello di crescita che considera il PIL l’indicatore privilegiato? Potrebbe rendere palese in modo scientifico il grado di sfruttamento cui una porzione di pianeta è sottoposta da parte di coloro che non la abitano, a dispetto delle condizioni economiche e della qualità della vita dei suoi effettivi abitanti? 

Infatti che cosa può voler  dire che l’impronta ecologica della Basilicata è meno estesa di quella della Lombardia? Certamente che  dal punto di vista economico noi siamo in definitivo ritardo rispetto al consumo e alla produzione di beni, per via  alla scarsa densità di popolazione e di un  mancato sviluppo industriale. E poi che nell’economia delle risorse planetarie chi consuma maggiori risorse ed energie rispetto a quelle che il suo territorio è capace di rigenerare riduce i nostri spazi di sviluppo sostenibile.

 

Grazie a questo sistema di quantificazione della disponibilità delle risorse e di misurazione della entità dello sfruttamento la questione si rivela chiaramente in termini matematici  in tutta la sua drammaticità e si conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che le tematiche economiche e ambientali, locali e planetarie sono in stretta relazione dinamica. In questo intreccio la questione dei  rifiuti occupa un posto  centrale perché è la variabile che più di ogni altra incide sul grado di esaurimento delle capacità biologiche di un territorio, territorio che nel nostro caso trae pochi benefici economici dalla produzione di beni, ma contribuisce più di ogni altra zona d’Italia allo smaltimento dei rifiuti, quindi a riequilibrare le perdite ecologiche planetarie.

Altre importanti considerazioni di ordine economico potrebbero farsi a margine di questi dati, la cui analisi non si esaurisce nella valutazione  degli impatti ambientali sul pianeta della vita degli uomini moderni. Una delle sagge conclusioni che dovrebbero trarsi è che è arrivato il momento di mettere in discussione un modello di sviluppo basato sul consumo indiscriminato di risorse, e volto ad una produzione superflua di beni.

Se poi contestualmente prendiamo atto che gli sforzi della Basilicata di inserirsi nella competizione  industriale classica sono falliti, che le nostre materie prime non sono adatte ad essere trasformate sul territorio, non sarebbe il caso di inventarci un’ economia  alternativa a quella che determina il grave impatto ambientale sul pianeta?

Facciamo in tempo a cogliere questa occasione o vogliamo perseguire ancora il vecchio modello di sviluppo che comunque non verrà? Faremmo in tempo ma non siamo in grado, perché la visione  economica dei nostri governanti è datata, abbiamo avuto le possibilità ma non le idee, per non averle mai né stimolate né incoraggiate. L’errore risale almeno a una  ventina anni fa, quando i soldi hanno cominciato a fluire a sostegno di    produzioni per un mercato poco dinamico, lasciando nel contempo che si perdessero i patrimoni delle piccole imprese locali schiacciate dalle produzioni globali, favorendo la fuga delle forze lavoro più giovani.  

Il locale legame tra elettorato e politica in un patto di mutuo soccorso,   che ha dilapidato nel soddisfacimento del bisogno particolare le energie morali e le potenzialità produttive della nostra regione, non ha permesso e non permetterà per molto tempo politiche che si separino dai bisogni  dei singoli elettori e impedirà la promozione di intelligenze che apportino idee innovative. Si perpetua una concezione che persevera in settori   fallimentari come la manifattura, oppure ci si concentra ancora sulle cosiddette eccellenze, sul  turismo e le produzioni  di nicchia troppo costose per un mercato di larga scala e quindi incapaci di portare grande occupazione. Stessa cosa deve dirsi per l’imprenditoria delle energie rinnovabili, con la quale qualcuno pensa di aver assolto al compito di aprire prospettive di green economy e agganciare possibilità di sviluppo. 

Serve una nuova generazione di dirigenti con caratteristiche morali diverse e con una visione più ampia dei rapporti economici globali. Un terzo requisito fondamentale non può che essere una consapevolezza maggiore delle questioni ambientali di quella che hanno dimostrato coloro che oggi ci espongono agli aspetti deteriori delle interrelazioni con il pianeta: lo sfruttamento per niente redditizio della nostra capacità di metabolizzare i danni ambientali prodotti da altri.  Maddalena Rotundo 

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13/02/2012

vedremo se è il popolo in piazza in grecia o avanguardie di qualcosa…tutto il mio appoggio all’opposizione a questo diktat che rimanda la grecia all’impero ottomano, ma una considerazione va fatta…i casini della grecia nascono da un uso allegro del fondi e da un sostanziale falso in bilancio del governo, un atto gravissimo…governo che ha votato proprio il popolo nella pia illusione di quel “chiù pilu p’ tutti” su cui vorrei che riflettessimo…poi possiamo anche incendiare tutto, ma con un progetto chiaro che deve partire dalla sana constatazione che “questa gente qualcuno pure l’ha votata”

miko somma

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la ridicola risposta…

Neve: migliaia di lucani in campo con 170 militari dell’Esercito

12/02/2012 18:00

Oltre al personale della Regione, delle Prefetture, delle Provincie, e dei Comuni, sono impegnati circa 1500 uomini appartenenti alle associazioni di protezione civile della Regione Basilicata, centinaia di carabinieri, poliziotti, agenti del Corpo Forestale, di personale dell’ANAS, del 118, medici e infermieri, squadre tecniche di Acquedotto Lucano ed Enel.

AGR   La situazione di difficoltà determinata dalle abbondanti precipitazioni nevose è stata sinora efficacemente fronteggiata grazie all’impegno delle tante persone in campo. Al lavoro ininterrottamente dall’inizio dell’emergenza ci sono decine di addetti tra Protezione Civile Regionale, Provinciale, e di uffici del Governo (che stanno garantendo la piena operatività in H24 delle rispettive sale operative mobilitati per la gestione delle operazioni di soccorso), oltre 1500 volontari delle varie associazioni del sistema di protezione civile lucano, 250 operatori di ditte private reclutate con i relativi mezzi di movimento terra e rimozione della neve, e poi centinaia di carabinieri, poliziotti, vigili del fuoco, uomini del Corpo Forestale dello Stato, centinaia di medici e infermieri che stanno garantendo assistenza straordinaria negli ospedali e negli ambulatori, oltre un centinaio di autisti e addetti delle province e dell’Anas impegnati ad assicurare la rimozione della neve dalle strade e la sicurezza della circolazione, tutto il personale dell’igiene urbana dei 131 comuni lucani, migliaia di cittadini che stanno prestando volontariamente la propria opera e decine di squadre tecniche di Acquedotto Lucano ed Enel impegnate a ripristinare le forniture di acqua ed energia nei centri dove si sono verificati problemi. Accanto a queste persone stanno operando, nelle ultime ore, circa 170 militari dell’Esercito, a cui va tutta la gratitudine per aver aggiunto la propria opera a quella del sistema lucano che, tuttavia, ha ben reagito con le proprie forze.
Per quel che riguarda i mezzi a disposizione ci sono 154 mezzi della Regione Basilicata (terne, turbine, lame, spargisale, motoslitte, autocarri, furgoni, fuoristrada, ecc.), 129 mezzi privati autorizzati dalla Regione, tutti i mezzi delle Forze dell’Ordine e dei Vigili del Fuoco. Esercito e aeronautica contribuiscono con 37 mezzi.

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questa la ridicola risposta al comunicato ultimo di comunità lucana della regione basilicata (ma molto più probabilmente del facente funzioni, ovvero il direttore strapagato di basilicatanet)…tra un po’ mettevano in campo anche i telefoni cellulari, le matite ed i tappetini per asciugarsi le scarpe…ora è tardi e non vale la pena sprecare neppure dieci minuti per rispondere a costoro…ma domani…

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12/02/2012

possiamo odiare ciò che alcuni rappresentano e combatterlo con la maggiore asprezza possibile e nei toni più duri (come spesso faccio), ma mai odiare le persone in quanto tali…non possiamo perdere in alcun modo il rispetto della vita o il passo nella barbarie è compiuto
miko somma

11/02/2012

questa sera in p.zza m. pagano (p.zza prefettura per i potentini) un drappello di giovani di destra, sostenendo uno striscione, ricordava il massacro delle foibe e dell’esodo giuliano dietro una sorta di “guardia d’onore” con un giovanotto che reggeva con fare ludico-militaresco una bandiera italiana…i tempi son cambiati e non è un male che anche questo accada…ho rifiutato il volantino con cortesia ed ho detto al ragazzo che me lo porgeva e che si era intesito al mio no che, anche provenendo da sinistra, quel massacro e quell’esodo l’ho sempre sentito vivo, nonostante il vergognoso silenzio che per decenni la dc e pci avevano fatto scendere sull’argomento (e dei trattati di osimo vogliamo parlarne?)…e gli ho ricordato che, seppur in nulla nulla mitighi quell’eccisio odioso e quella pulizia etnica, dal 1920 al ’44 gli italiani (prima i sabaudi, poi i fascisti) avevano fucilato ed impiccato circa 20.000 sloveni e croati (e vogliamo mettere anche la risiera di s. saba?)…lui non ne sapeva niente…peccato che il ricordo se non poggia sulla storia e quindi sulla conoscenza, non è ricordo, ma pura ideologia che visti i tempi forse è più una forma antropologica che un pensiero organizzato

miko somma