11/02/2013

per carità…ogni leader nazionale non parla di progetti per il paese, ma promette stupidaggini populiste ad uso e consumo di un consenso ridotto ormai a merce da e-commerce o televendita, quando non a panem et circenses…ma dove sono i progetti di rinascita del paese?…dove sono le idee guida sullo sviluppo del paese di qui ai prossimi anni?…qualcuno parla di turismo, di agricoltura, di industria, di certezza del diritto, di istruzione, di professionalità, di lavoro, di anziani e marginalizzati?…sono piuttosto le banalità decotte a farla da padrona…noi andiamo avanti con il nostro programma regionale che a ben guardare, per i più attenti, è un programma nazionale

miko somma

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io ci metto non solo la faccia, ma nervi, cuore, sangue e passione…e tu che farai, attenderai passivamente o vuoi metterci anche del tuo?

miko somma

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il programma passo passo – parte 9) industria e politiche industriali

9. Industria e politiche industriali

siamo alla nona parte del nostro programma, industria e politiche industriali, tema scottante in una regione che vede ovunque crisi industriali di fatto irrisolvibili, se non attraverso il procrastinarsi di contribuzioni ed interventi pubblici a più livelli, e che richiedono un discorso globale di destinazione di un comparto che di fatto costituisce una voce importante dell’economia regionale, economia di certo non immaginabile ad oggi senza l’apporto che il settore fornisce sia in termini strettamente produttivi, che per i suoi risvolti occupazionali.

Crediamo che questa regione abbia necessità di una programmazione di più ampio respiro e vedute che sappia guardare oltre l’attuale perifericità a cui il sistema economico costringe la nostra terra nell’ormai chiara equivalenza ricattatoria “posti di lavoro uguale industrie impattanti o volatili”, per addivenire a forme industriali autonome, “leggere”, legate strettamente al territorio ed alle sue potenzialità reali, in grado di liberare la regione da vincoli di sudditanza che nel caso fiat-sata, per esempio, appaiono tanto evidenti quanto grandi sono i rischi che ad un abbandono da parte della multinazionale del sito di Melfi corrisponda una crisi occupazionale irreversibile e senza precedenti nella nostra regione.

Vige a proposito di quanto contenuto in questa parte del programma comunque quanto previsto dalla parte ambiente al punto III).

       I.     Dichiarazione programmatica di indirizzo industriale regionale verso l’agri-industria diffusa e la produzione di tecnologie, componenti ed infrastrutture per lo sviluppo del comparto primario tradizionale, la produzione di elementi e tecnologie ad alto contenuto tecnologico e basso impatto territoriale, la componentistica e la progettazione per il sistema delle energie rinnovabili e per il risparmio energetico, la produzione di elementi per le bio-architettura e le bio-edilizie, il ciclo integrato regionale dei rifiuti, la programmazione e realizzazione delle bonifiche ambientali e delle opere di protezione e ripristino ambientale, la produzione energetica nei limiti della programmazione (vedi anche parte ambiente e la prossima parte, energia).

ancora una dichiarazione programmatica che, legata a quanto già espresso in altre parti del programma, indica una via allo sviluppo industriale che non può divergere dall’incontaminatezza del territorio e che, nello specifico, fornisce chiare ed univoche indicazioni su quali siano i settori di rilevanza sui quali l’attenzione pubblica dovrà convergere, quindi il settore dell’agro-industria diffusa e la produzione diretta od indiretta di componenti ed infrastrutture per il settore primario in grado di agevolarne lo sviluppo, il settore dell’innovazione tecnologica nella produzione e nello sviluppo delle tecnologie a basso impatto territoriale, il settore della ricerca e della produzione di elementi per la produzione energetica da fonti rinnovabili e per il risparmio energetico, il settore della bio-edilizia a cui potrà essere dedicato una parte dell’investimento già programmato sulla forestazione produttiva, oltre ai settori di ciclo locale quali il ciclo dei rifiuti, nella parte di gestione del conferito e nella programmazione di un settore della ri-verginazione della materia (vedi parte III) ciclo dei rifiuti), le bonifiche ambientalie di protezione del territorio dal dissesto idrogeologico, la produzione energetica nel limite di una programmazione volta al raggiungimento dell’autosufficienza

     II.     Rimodulazione della legge regionale sulla reindustrializzazione dei siti in dismissione e sulle relative poste finanziarie sui concetti di cui al punto I).

si tratta di interventi già programmati per oltre 40 milioni di euro ed in buona parte non ancora assegnati in via definitiva, di cui chiediamo la ri-programmazione sugli obiettivi di cui al punto precedente

    III.     Censimento reale delle attività del settore industriale e dei siti produttivi, attivi, dismessi, in crisi produttiva, programmati o per i quali siano state accese procedure a qualsiasi titolo e qualsiasi settore presso tutti gli enti territoriali regionali.

potremmo definirlo un libro bianco delle attività industriali presenti in regione,da redigersi a cura del dipartimento regionale alle attività economiche in collaborazione con il dipartimento alle infrastrutture per la parte di competenza, tale quindi da costituire una base cognitiva comune sulle attività stesse (ed in quanto tale, se ne prevede la pubblicazione on-line) per la riorganizzazione dell’intervento pubblico e delle opere infrastrutturali e di trasporto a supporto del comparto e la mappatura completa dello stato dell’arte, particolarmente per ciò che attiene alle intraprese che abbiano goduto di aiuti finanziari alla installazione sul territorio regionale

   IV.     Istituzione di una commissione mista permanente sulla programmazione industriale e sulle politiche industriali, composta da presidenza della giunta regionale, dall’assessorato alle attività produttive, assessorato ai trasporti ed alle infrastrutture, assessorato alla formazione, assessorato all’ambiente ed all’agricoltura, rappresentanti del consiglio regionale, rappresentanti delle categorie produttive, sindacali e professionali, rappresentanti diretti dei lavoratori e rappresentanti della consulta dei sindaci e della consulta ambientale (vedi parte istituzione).

pur esistendo già strutture di dialogo sotto forma di tavoli più o meno organizzati e rappresentativi, crediamo che una commissione mista permanente possa divenire non solo lo strumento di verifica dello stato del comparto e della programmazione regionale, ma una vera e propria “camera di rappresentanza” delle istanze del mondo produttivo ed occupazionale che si avvale della partecipazione ed integrazione di consulte territoriali ed ambientali tali da creare sinergie lineari in grado di far dialogare più soggetti interessati su un tema che, vista la sua rilevanza occupazionale, ma anche il suo possibile impatto territoriale, necessita della maggiore capacità di dialogo e di consultazione possibile

     V.     Messa in liquidazione dei Consorzi Industriali con passaggio delle competenze, delle gestioni e delle proprietà ad un Consorzio Regionale Unico della Attività Industriali sottoposto a controllo dell’indirizzo e degli atti da parte della commissione al punto IV).

l’inutilità al costoso mantenimento di ben due strutture simili, può essere evidentemente superata attraverso la delega ad un unico e più piccolo consorzio industriale sottoposto al controllo formale della  commissione di cui al punto precedente

   VI.     Creazione di un fondo speciale di solidarietà per i lavoratori in mobilità e precari finanziato dai tagli agli stipendi dei consiglieri regionali, presidente ed assessori (vedi parte istituzione), dirigenti di livelli superiore, amministratori e consiglieri di società, agenzie ed enti pubblici.

punto sul quale, in attesa di un intervento legislativo che regoli la materia in modo definitivo, si potrebbero postare risorse atte, pur nella loro inadeguatezza, a lenire una parte della sofferenza sociale legata al contesto di crisi attuale

 VII.     Fissazione dei parametri temporali e delle procedure di dismissione delle attività industriali considerate incompatibili con quanto espresso al punti III) della parte ambiente.

per ogni attività industriale incompatibile agli obiettivi ed alle prescrizioni statutarie andranno fissati precisi limiti di tempo che possano consentire una dismissione controllata ed ordinata volta alla protezione dei livelli occupazionali, al ripristino ambientale, alla organizzazione tecnica o alla riorganizzazione produttiva originata dalla dimissione, in ogni caso riteniamo in tempi non superiori ai 12 mesi 

VIII.     Rimodulazione sulla base del censimento al punto III) delle aree industriali e loro recupero ad altre attività, ivi compresa la produzione energetica da fonti rinnovabili.

punto questo di una certa rilevanza poiché attiene alla riorganizzazione funzionale di tutte le aree industriali ed artigianali ex 219 ed interventi similari presenti nel territorio regionale o verso ipotesi di nuovi investimenti produttivi di concerto al punto I) o verso altre attività, come la produzione di energia da fonti rinnovabili, esclusi tutti i processi di combustione da rifiuti e/o biomasse e/o biocarburanti (e definiti dalla legge erroneamente come assimilabili alle energie rinnovabili), o verso il recupero ad utilizzi civici, previa bonifica, delle aree e delle strutture edilizie o verso processi di ri-naturalizzazione dei siti

   IX.     Obbligo alle attività industriali di predisporre un piano per l’autosufficienza energetica, ove reso possibile, esclusivamente da fonti rinnovabili con l’accensione di un fondo speciale misto di contribuzione.

riteniamo inutile ogni spiegazione del punto, se non alla parte riguardante il fondo misto di contribuzione, un fondo controllato dall’ente regione ove far convergere ogni contribuzione pubblica e privata al fine di ottimizzare e razionalizzare il processo di dotazione di strutture di auto-sufficienza energetica, nell’imposizione di una tassazione specifica da ricavarsi da una parte percentuale dalle imposte attualmente già versate alla regione ed, in sede di contrattazione stato-regione, di parte percentuale di quanto versato alla imposizione generale…è comunque da prevedersi una contribuzione regionale da ricavarsi da una quota parte delle royalties ricevute per gli idrocarburi (stima circa il 3% annuo)

     X.     Creazione di un Ufficio Regionale Speciale per il ricevimento delle proposte di allocazione di nuove intraprese industriali sul territorio della regione e di una commissione specialistica di valutazione economico-ambientale per l’ammissione delle stesse ad ogni forma di contribuzione a carico dei fondi regionali.

riteniamo che tale ufficio speciale sia essenziale per riunificare tutti i processi di richiesta per l’allocazione di imprese industriali nel territorio regionale, così come la commissione specialistica di valutazione al fine di riunire procedure ad oggi disperse in ambito burocratico

   XI.     Fissazione di un limite minimo di quindici anni di garanzia di operatività e di mantenimento dei livelli occupazionali iniziali per le nuove aziende che si installano in regione con contribuzione pubblica a qualsiasi titolo.

 XII.     Legge regionale sul sequestro degli immobili, delle attrezzature, delle scorte e delle tecnologie per le aziende di cui al punto XI) e per le intraprese già operanti in regione e che abbiano avuto accesso a finanziamenti regionali non rispettando quanto al punto precedente.

riteniamo sia il punto XI) che il punto XII) chiari nella loro formulazione, nell’indicazione per gli uffici legali della regione di avvio immediato delle pratiche legali per l’ottenimento del sequestro prima e della confisca poi in sede giudiziaria, ove non fossero rispettati questi parametri che andranno stabiliti in sede legislativa regionale attraverso specifica norma

 

 

 

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il programma passo passo – parte 8) turismo

 8. Turismo

Passiamo ora alla ottava parte del nostro programma, turismo, dovendo necessariamente fare un prolusione che funge da base all’elencazione dei punti.

Il mondo occidentale ci ha ormai abituati ad una idea del turismo, villaggi vacanze, resort, alberghi, dove la stessa presenza del turista nel paese che lo ospita pare doversi necessariamente legare ad “omogeneità” dell’offerta stessa, che rientra in parametri e standard codificati, “occidentali”, e che riguardano non solo qualità e quantità dell’offerta stessa, ma la stessa percezione del tempo-vacanza che non appare mai dissimile dalla percezione usuale del tempo nel resto dell’anno. 

Concetto non banale quello della percezione del tempo, ma fondamentale per la comprensione del “divertimentificio” e del veloce consumo ottico del paesaggio, delle tradizioni locali (anch’esse rese a tempo), della cucina e così via discorrendo, a cui troppo spesso il turismo di massa riduce la percezione del luogo, perdendo così ogni connotazione che potrebbe portarlo ad una dimensione differente, il viaggio, dove è la nozione di differenza del tempo a noi usuale, a costituire elemento cardine di ciò che deve essere “scoperta” del luogo che si visita, una “immersione” nel suo tempo (che è il tempo di natura, tradizioni, usi e dei ritmi locali) che riteniamo sia cardine fondamentale su cui ruotano due stili di fare e così programmare il turismo: consumare il luogo o viaggiare il luogo.

Crediamo che sia la sola seconda ipotesi, quella del viaggio, che possa legarsi ad una terra come la nostra regione, troppo facile a consumarsi se altre ipotesi dovessero intervenire sull’inconsueto che riesce ad offrire e su quell’incontaminatezza che invece vanno custoditi con cura come il vero volano di una “differenza” di questa regione.

Così questa parte del programma va letta in assoluta interdipendenza con tutte le sue altre parti, in una complementarità che tende alla valorizzazione del territorio ed alla conservazione del suo stato naturale come investimento.

       I.     Dichiarazione programmatico-statutaria dell’incontaminatezza del territorio come obiettivo prioritario (vedi parte agricoltura e ambiente) per un turismo compatibile al territorio ed alla sua salvaguardia e valorizzazione nell’ottica di tramandarlo come unicum alle future generazioni.

     II.     Redazione immediata di un piano di programma regionale per il turismo sulla scorta di quanto alla premessa ed al punto I)

piano che ovviamente deve recepire il criterio di base ed organizzare l’offerta turistica in stretta conseguenza a questo, valorizzando il patrimonio naturale, culturale, storico-architettonico e migliorandone la reale fruibilità attraverso interventi mirati a favorire la micro-accoglienza, la conservazione, tutela e valorizzazione dei piccoli borghi, la  percorribilità intermodale della regione attraverso una precisa organizzazione dei mezzi di trasporto e delle coincidenza tra essi, l’offerta di circuiti in accordo al punto seguente e la migliore sinergia tra tutti gli uffici e gli operatori dell’offerta turistica da intendersi come regionale 

    III.     Commissariamento e riforma dell’APT in Ufficio Interdipartimentale per il Turismo per l’attuazione del piano di cui al punto II), sottoposto al controllo programmatico del consiglio regionale, con compiti di individuazione dei circuiti turistici integrati (biblio-museale, storico-archeologico, del mare, della montagna, della tradizione, della eno-gastronomia, del paesaggio-oasi e parchi naturali), della gestione delle inter-modalità tra i circuiti, della redazione e gestione di una guida integrata dei servizi e delle offerte, di un calendario regionale degli eventi in collaborazione con gli enti locali, della interconnessione ed intermodalità tra i mezzi di trasporto locale, del controllo sulla gestione dei servizi e delle infrastrutture, dell’organizzazione diretta di eventi, della stipula e cura di convenzioni ed accordi con istituzioni, associazioni, categorie, imprese del settore turistico-ricreativo 

il commissariamento, quindi l’allontanamento dell’attuale dirigenza, e la riforma dell’apt in ufficio interdipartimentale per il turismo, lungi dall’essere un mero rientro nella potestà regionale di competenze ad oggi delegate ad una struttura gestita quasi privatisticamente secondo logiche non sempre condivisibili, deve intendersi come la precisa volontà di costruire una reale, efficiente struttura di sovra-determinazione, indirizzo, controllo e gestione che faccio capo ad esatti criteri di organizzazione di una capillare struttura recettivo-culturale in grado di ottimizzare sia l’uso delle risorse che la messa in campo di strategie di comunicazione ed organizzazione…l’individuazione dei differenti circuiti, tra essi comunicanti, e ciascuno con l’individuazione di un responsabile operativo, serve a definire la migliore politica di organizzazione degli stessi in rapporto alla fruizione, ottimizzando e tarando così l’offerta non più verso un generico turismo, ma verso settori di interesse definiti e definibili proprio nei 7 circuiti che ovviamente necessiteranno di una comunicazione ed offerta strettamente individuabile…circuiti che dovranno potersi integrare tra loro, sia nell’offerta da affidarsi oltre che all’attività diretta di marketing territoriale, alla redazione di una precisa e dettagliata guida agli stessi, redatta da professionisti del settore e non più improvvisata e spesso confusa e contraddittoria (come spesso accade oggi), che nella riunificazione degli stessi circuiti in punti aggreganti, quali eventi e luoghi di particolare valore…la redazione, integrata alla guida, dovrà contenere un dettagliato schema dei trasporti regionali, sia quelli generali, sia quelli peculiari, intendendo con questo tutti i mezzi di trasporto coinvolti nella gestione del settore turismo…compito dell’ufficio sarà anche quello di verificare la rispondenza delle strutture organizzative e recettive a precisi parametri di legge e di soddisfazione del turista 

   IV.     Programmazione quinquennale degli interventi sul turismo e legge regionale sulle contribuzioni al turismo con riordino della normativa sugli agriturismo e controllo sull’effettività degli stessi ed il rispetto dei parametri già fissati. 

tale necessità di programmazione è ravvisabile con evidenza proprio rispetto all’enunciato dei punti precedenti, necessitandosi al contempo di una legge regionale che rimetta ordine a materie di interesse turistico

     V.     Realizzazione del Consorzio Regionale del Turismo tra operatori, enti locali e regione per l’aggregazione e la razionalizzazione dell’offerta, servizi comuni, tariffari, codice di disciplina e più in generale la gestione consortile dei circuiti al punto III) 

la creazione dell’ufficio interdipartimentale per il turismo è prodromo alla creazione di un consorzio regionale del turismo dove far confluire ogni energia volta all’ottimizzazione delle linee guida ed alla loro applicazione pratica in termini di confluenza di interessi pubblici e privati alla migliore gestione di un comparto produttivo individuato come strategico per l’interesse regionale e che come tale necessita di un razionale e sistemico approccio pratico e comune

  VI.     Divieto espresso alla costruzione di nuove strutture di accoglienza turistico-alberghiero a qualsiasi titolo superiori alle 250-300 presenze e fissazione dei parametri di inserimento nei circuiti regionali.

punto che crediamo chiaro e che, lungi dall’apparire punitivo, individua invece conseguenzialità strettamente attinenti alla linea programmatica di voler favorire il turismo attraverso piccole strutture in cui favorire l’approccio del turista alla realtà locale e non ad una realtà che, in conseguenza delle dimensioni delle strutture, tenderebbe invece alla standardizzazione dell’offerta e della percezione

 VII.     Individuazione delle località di interfaccia per la successiva penetrazione nei circuiti guidati del territorio regionale sulla base delle infrastrutture autostradali-ferroviarie-aereoportuali, esistenti o di programmazione, ove andranno allocate le sedi operative dell’Ufficio Interdipartimentale con compiti di accoglienza, assistenza ed informazione, indirizzo dei circuiti, prenotazione dei servizi, controllo della qualità di sistema.

località di interfaccia che fungano non solo da front-office, quindi da primo impatto tra il turista e l’offerta turistica regionale, ma che siano in grado di assicurare la migliore organizzazione del viaggio attraverso la professionalità e la perfetta corrispondenza tra quanto promosso e quanto realmente offerto…riteniamo che sulla scorta di considerazioni svolte già al punto 7) trasporti, tali località siano facilmente individuabili in potenza, matera, metaponto-policoro, maratea, melfi, città dalle quali in virtù di una maggiore facilità di accesso dall’ambito nazionale possa poi veicolarsi nell’intero territorio regionale il flusso turistico

  VIII.     Censimento e valutazione dello stato di conservazione e di recupero, studio di fattibilità, messa in sicurezza, pavimentazione con materiali naturali trattati in loco, infrastrutturazione leggera di accoglienza dell’intero percorso dei Regi Tratturi e delle Vie della Transumanza, nonché delle vie consolari e medioevali, in ordine alla creazione di un percorso storico-naturalistico integrato ai circuiti al punto III) ed atto alle percorrenze a piedi, con mezzi animali od a trazione animale, con bicicli, automezzi a trazione elettrica o bio-carburanti, motocicli a basso tenore di emissioni carboniche ed acustiche o qualsivoglia veicolo a basso o nullo impatto ambientale 

si tratta di uno specifico settore che permette l’immersione totale nel circuito naturale, potendosi ovviamente integrare con tutti gli altri circuiti, a “bassa velocità” e basso impatto, per il quale prevediamo una opera di ripristino mirato attraverso la messa in sicurezza delle arterie e l’uso di materiali locali (con ovvie ripercussioni positive a livello produttivo ed occupazionale) delle antiche vie di comunicazione, una connessione tra queste ed i luoghi di particolare interesse e la fornitura di mezzi animali ed a trazione meccanica a basso o nullo impatto ambientale organizzati secondo “stazioni di posta” che fungano da strutture recettive a bassa capienza, individuate ed organizzate attraverso nella ricognizione preventiva sulle strutture esistenti e di proprietà od utilizzo di demani pubblici (quindi regione, province, comuni, ex comunità montane, corpo forestale dello stato, anas, ferrovie dello stato, etc), eventualmente da richiedersi in affidamento attraverso comodati e tipologie varie di contratti non onerosi, e recuperabili ad altri utilizzi  

   IX.     Legge regionale degli arenili e delle zone di rispetto, in accordo alla normativa nazionale di settore, atta a fissare regole e parametri su destinazione ed uso, manutenzione e cura degli stessi da parte degli enti locali, dei concessionari e dei soggetti a qualsiasi titolo coinvolti in attività che insistano in via diretta od indiretta sugli arenili.

crediamo che normare con efficacia in questo settore, nelle more della legislazione nazionale, sia necessario nella fissazione di precisi limiti di uso degli arenili e di utilizzo di materiali e/o strutture strumentali che vadano di concerto ai principi generali

     X.     Studio e realizzazione di un programma di inserimento dei comuni dichiarati in via di spopolamento in un circuito speciale turistico-residenziale volto all’arrivo e permanenza di categorie di pensionati e/o soggetti svantaggiati con l’intermediazione al punto III)  in tema di convenzioni ed accordi

ci piacerebbe chiamare questo circuito speciale “i borghi del sorriso”, borghi cioè nei quali, previo un preciso censimento operativo, si possa dare avvio ad un processo turistico volto a categorie sociali (anziani o portatori di disagi) la cui domanda turistica è volta alla residenzialità in strutture e località dove sia la serenità dell’atmosfera ambientale e sociale in una accoglienza mirata alle specifiche esigenze ad essere volano di interesse…in altri termini, indirizzare un settore specifico dell’offerta turistica regionale verso soggetti sociali il cui arrivo in località altrimenti destinate a spopolamento potrebbe costituire occasione di rilancio delle stesse attraverso l’organizzazione locale di un’accoglienza tarata proprio sul “piccolo e tranquillo” che molti dei nostri paesi interni sono in grado di assicurare…vorremmo sottolineare la possibilità inoltre che tali arrivi  possano tramutarsi in stanzialità dei soggetti ospitati per periodi anche più lunghi della stretta attività di vacanza e per i quali si attiverebbe inoltre una maggiorazione delle presenza legate anche ai flussi parentali degli ospiti 

   XI.     Presa in carico da parte della Regione Basilicata, con apposito programma coordinato con gli enti locali, della ricostruzione o ristrutturazione di parti dei borghi abbandonati per la realizzazione di “villaggi dell’arte”, atti all’ospitalità di giovani artisti ed alla tenuta di attività seminariali e di stages, accademiche e didattiche, nonché alla realizzazione di laboratori artistici permanenti o stagionali ed all’inserimento degli stessi nei circuiti della formazione professionale.

punto che appare chiaro in termini sia di turismo legato agli stages artistici ed alle attività seminariali, sia in termini di crescita di uno specifico settore legato alla formazione professionale, sia inoltre come punto di interesse culturale che ben giustificherebbe interventi ricostruttivi da allocare oltre che sulla finanza regionale, anche su precisi capitoli di finanziamento nazionale e comunitario

 XII.     Azioni volte al completamento dell’aeroporto lucano presso la pista Mattei di Pisticci ed all’ottenimento di assets di voli stabili e/o stagionali, nonché studio di fattibilità di una compagnia consortile pubblico-privata per attività di chartering a fini turistici, potenziamento dell’avio-superficie di Grumento ed allestimento di campi di volo per deltaplano e simili.

punto che crediamo chiaro

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rifiuti, una corsa verso l’emergenza…

Rifiuti: De Filippo, ultimati preliminari siti da bonificare

08/02/2013 20:00

BAS (ANSA) Il ”lavoro preliminare” perl’istituzione dell’anagrafe dei siti da bonificare ”e’ statoultimato”: esiste ”un elenco puntuale dei siti, con la chiaraindividuazione degli stessi e delle tipologie di inquinamento diciascuno anche se, tecnicamente, la mancanza di alcuniadempimenti impedisce di rendere questo lavoro una compiutaanagrafe ai sensi del decreto Ronchi e del codicedell’Ambiente”. Cosi’ il presidente della Regione, Vito De Filippo, harisposto a una lettera inviatagli dal segretario dei Radicalilucani, Maurizio Bolognetti. ”Sono tornato a insistere con gliuffici perche’ il Piano rifiuti, e di conseguenza l’Anagrafe deisiti da bonificare, arrivino al piu’ presto e comunque entrol’anno”, ha aggiunto il governatore lucano, assicurando infineche ”insieme all’assessore regionale all’ambiente, VilmaMazzocco, seguiremo puntualmente e da vicino il processo,perche’ proceda senza accelerazioni che ne mettano a rischio labonta’ del risultato, ma al tempo stesso senza esitazioni”.

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contento bolognetti che scrive delle lettere a costui e ne riceve risposte che più “tutt’apposto” di così non si potrebbero…qui non sono però in discussione le liason personali di questo o quello, ma una problematica sulle bonifiche (e sui rifiuti che non sappiamo perchè siano stati inseriti nel discorso, ma qualche idea ce la siamo pur fatta) molto seria a cui, e sono le stesse parole del presidente a farci preoccupare, non crediamo vi sia una risposta in tempi celeri…e non vi saranno risposte crediamo neppure in tempi medio-lunghi, così continuando perchè è ovvio che non esiste alcuna volontà di procedere a soluzione, come dopotutto è chiaro dalla formuletta “alcuni adempimenti”…

ma che adempimenti deve attendere un presidente della regione che in quanto tale ha tutto il potere, per la carica elettiva che riveste, di accelerare le procedure amministrative, richiedendo ai funzionari tempi più celeri?…

l’elenco puntuale dei siti a poco serve, dal momento che già li conosciamo da anni, ma nelle more dell’attesa per quegli elenchi che pur servono, si potrebbe andare avanti sulla via principale che è quella del sollecito dell’intervento dello stato con i necessari finanziamenti (che ovviamente appena arrivati prenderanno altre strade, come le cospicue consulenze per qualche professorone dell’università di basilicata)…ma forse il punto reale della comunicazione sono appunto i rifiuti…rifiuti per i quali si procede brancolando nel buio di una emergenza continua che si crede di risolvere con fenice, di fatto avvelenando colpevolmente la popolazione, dal momento che fenice ha sempre inquinato e continua a farlo, nonostante la bonifica fantasma che per mesi è stata fatta passare come un intervento decisivo…

i rifiuti per i quali il presidente minaccia un nuovo piano rifiuti e già sappiamo dove condurrà quel piano, cialtroneria o meno dei proponenti politici (la mazzocco, assessore all’ambiente…una incompetente pericolosa) ed interesse invece reale di chi sarà chiamato all’applicazione in termini di appalti sui servizi…un piano rifiuti che conduce dritto dritto ad un nuovo inceneritore ed a continuare la gestione mafiosa dell’affare rifiuti (perchè di questo si tratta, mafia!!!)…

piano rifiuti che non esiste ancora e sul quale si continua a menare il can per l’aia di una sua necessità entro il 2013, quando in realtà l’intero servizio regionale è già passibile di commissariamento a data attuale per via della finanziaria 2007 e dei suoi limiti di r.d. da raggiungere e che ancora fanno testo di legge in materia…piano rifiuti che già in nuce nel documento programmatico contiene l’indicazione alla termo-valorizzazione (come la chiamano loro, preferendo noi e l’unione europea chiamarla termo-distruzione) e che sappiamo sta muovendo già appetiti seri…

nel frattempo a fenice si brucia talquale (immondizia non selezionata)  ad un costo assurdo e maggiorato ulteriormente, a potenza la spazzatura non si raccoglie neppure più e nel resto della regione continuiamo a riempire discariche a costi assurdi e del tutto fuori mercato…in altre parole, si foraggia chi sui rifiuti fa il vero affare, cioè chi li muove e chi li stocca, in attesa del grande affare che si chiama inceneritore…

e tutto questo quando in commissione c’è una chiara proposta di legge che il presidente e la mazzocco (entrambi impegnati in campagna elettorale) fanno finta di non vedere, la nostra, perchè se il consiglio regionale dovesse mai decidere, l’affare salta e chi va a raccontarglielo agli amici che attendono?… 

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da grillo a fratelli d’italia, dalla pdl al pd, da ingroia a monti vi stanno prendendo tutti per il sedere…la basilicata per costoro è solo merce di scambio per le proprie carriere personali ed il mantenimento di pletore di piccoli servitori vassalli…chi di loro ha un progetto per questa terra?…chi di loro ha un’idea anche vaga di cosa sia questa regione?…svegliatevi prima che sia troppo tardi!!!

miko somma

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“…soprattutto il complotto ci fa delirare. Ci libera da tutto il peso di confrontarci da soli con la verità.”
p.p. pasolini, 1 novembre 1975, la sua ultima intervista, concessa a furio colombo

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7. Trasporti ed infrastrutture

siamo alla settima parte del nostro programma, trasporti ed infrastrutture, capitolo delicato poiché in esso si riscontrano direttamente idee sul mondo che proprio a partire dalla veicolarità stabiliscono criteri per imboccare un’altra direzione sia nei consumi associati ai trasporti, sia ad abitudini ed attitudini sociali che passano attraverso la prevalenza del trasporto pubblico, l’uso della rotaia, l’intermodalità, la taratura del sistema sulle reali necessità e bisogni di mobilità.

       I.     Dichiarazione programmatica sull’obbligo di trasporto merci nell’intero territorio lucano sulle reti ferroviarie esistenti ove esse soddisfino i criteri di copertura territoriale.

appare chiaro che la prima domanda che si pone riguarda proprio la rete ferroviaria esistente, del tutto insufficiente e limitata per ciò che attiene le reti nazionali alla tratta sicignano-potenza, alla potenza-melfi-foggia,, alla sibari-metaponto-taranto, al breve tratto lucano della napoli-reggio calabria ed alla vecchia tratta f.s. in disuso eboli-lagonegro (per la quale si prevede di chiedere la riativazione), per ciò che attiene le reti locali alla tratta delle ferrovie appulo-lucane potenza-melfi ed alla tratta potenza-bari, e tuttavia anche l’esiguità della stessa e la sua inadeguatezza funzionale pone l’esigenza di dover praticare sulle stesse il criterio di programmazione stabilito statutariamente di obbligo alla percorrenza merci sulle strade ferrate, criterio che meglio sarà precisato dai punti seguenti che delineano un sistema di trasporti improntato proprio alle specifiche necessità del territorio lucano 

     II.     Costituzione di un gruppo misto tra regione, province, comuni di potenza e matera, consulta dei sindaci (vedi parte istituzione) e consulta per l’ambiente per l’avvio dello studio e della programmazione partecipata del Sistema Integrato di Trasporti Regionale.

è questo un punto di partenza istituzionale e che si conviene partecipato ad ogni livello  per lo studio e la realizzazione di un unico consorzio pubblico regionale che inglobi competenze generali sul sistema trasporti lucano, tale da delinearne non solo le funzioni in prospettiva di nuove infrastrutturazioni, ma alcuni criteri pratici di gestione allo scopo di evitare frammentazioni e creare punti di contatto operativi  tra i diversi modelli di mobilità sostenibile sul territorio per potenziare proprio l’aspetto carente del sistema trasporti regionale, la mancanza di connessioni tra operatori per facilitare la mobilità e la taratura dei bisogni e dell’offerta in rapporto alle reali esigenze

    III.     Costituzione del consorzio ”Ferrovie Lucane” ad integrale partecipazione pubblica tra i soggetti istituzionali di cui al punto 2.

consorzio pubblico che senza escludere la partecipazione dei privati nella fase di organizzazione pratica del servizio ribadisca che il trasporto è un settore a strategico interesse pubblico prevalente

   IV.     Progettazione e costruzione delle strutture di intermodalità gomma-rotaia di Metaponto, Lauria-Lagonegro, Matera, Melfi, Balvano.

prevediamo che per la realizzazione di quanto al punto 1), sia necessaria l’individuazione di 5 punti di interscambio gomma-rotaia sulla base della coincidenza tra assi veicolari stradali e ferroviari in cui allocare le strutture stesse atte al trasbordo di container scarrabili da tir a treno e che questi 5 punti siano appunto metaponto (con l’aggiunta di un punto di appoggio a policoro per quanto al punto VI), punto di interscambio tra l’asse veicolare stradale ionico e la tratta ferroviaria integrata metaponto-potenza- melfi-foggia (ivi compresa la rete ferroviaria esistente sibari-taranto), lauria-lagonegro, punto di interscambio tra l’asse veicolare stradale A3 salerno-reggio calabria (ed ivi compresa l’attuale rete ferroviaria) e la costruenda dorsale appenninica e mediana (vedi punto VI), matera, punto di interscambio tra gli assi veicolari stradali bradanica e statali per altamura-bari, la citata mediana ed il completamento della tratta ferroviaria matera-ferrandina (vedi punti VI e VII) e l’asse ferroviario delle appulo-lucane, melfi, punto di interscambio tra l’asse veicolare stradale potenza-foggia e la tratta ferroviaria trenitalia foggia-potenza, nonché il tronco delle ferrovie appulo-lucane (con previsione di utilizzo, previo accordo con rete ferroviaria italiana della struttura ad oggi sotto-utilizzata della stazione di rocchetta s. antonio, per l’appoggio di connessione alla struttura di melfi per l’autostrada bari-napoli), balvano, punto di interscambio tra l’asse stradale raccordo sicignano-potenza e la tratta ferroviaria salerno-sicignano-potenza…l’ovvietà di progettare e realizzare tali strutture nella partecipazione, ove esistente, di rete ferroviaria italiana e trenitalia e dei relativi progetti di sviluppo appare chiara e da praticarsi nelle sedi nazionali di confronto tra stato e regione    

     V.     Progressivo abbandono del contratto di servizio di trasporto locale con Trenitalia ed affidamento di una commessa a strutture industriali locali per la costruzione di vetture ferroviarie da immettere alla circolazione sulla rete regionale di Rete Ferroviaria Italiana con gli specifici contratti di “nolo dei binari”, allo scopo di costituire un sistema auto-gestito di trasporto ferroviario pendolare sulle direttive Potenza-Foggia e Battipaglia-Potenza-Metaponto.

punto che appare chiaro negli intenti di poter tarare in proprio un sistema di trasporti pendolari più rispondente alle esigenze locali di quanto non assicurino treni in arrivo da altre regioni (più spesso autobus sostitutivi) ed agli attuali, enormi, costi sostenuti (contratto di servizio regione-trenitalia), attraverso la formula del nolo dei binari esistenti (formula già praticabile e praticata), attraverso la circolazione di proprio materiale rotabile da costruirsi nel territorio regionale attraverso aziende ad oggi esistenti (ferrosud) e per le quali simili commesse potrebbero costituire valido ausilio alle difficoltà occupazionali…i costi dell’investimento in termini gestionali sono recuperabili dall’allocamento integrale sullo stesso delle partire finanziarie ad oggi versate a trenitalia per il contratto di servizio, in termini infra-strutturali dalla possibilità di accesso ai fondi strutturali comunitari ad oggi esistenti

   VI.     Studio di fattibilità e finanziamento attraverso candidatura a fondi strutturali europei, progettazione e costruzione delle “dorsali ferroviarie appenniniche A) maratea-lauria-sant’arcangelo-corleto-calvello-potenza e B) maratea-lagonegro-moliterno-villa d’agri-brienza-tito-potenza (con possibilità di doppio tronco da policoro) e della mediana ferroviaria sant’arcangelo-tursi-craco-pisticci-ferrandina”, nella richiesta di  ri-accantonamenti dei fondi e delle disponibilità finanziarie esistenti e postati attualmente sulla strada “saurina” (circa 200 milioni) ad integrazione.

per tale punto preferiamo esporre un disegno di massima dello sviluppo delle reti, reti che consentirebbero non solo la fuoriuscita dall’isolamento sia della zona sinnica, che delle valli del sauro-camastra e del cavone, verso potenza, ma l’interconnessione trasversale a matera

 

lo sviluppo totale della rete lucana assomma a circa 320 km per un costo stimato di progettazione e costruzione di circa 1000 milioni di euro, cifra da ripartirsi in un cofinaziamento del 50% a carico della regione basilicata (500 milioni da allocarsi nei bilanci annuali per euro 50 milioni per 10 anni e rinvenienti da aumento delle royalties per gli idrocarburi) e per il 50% a carico dei fondi comunitari per le infrastrutture)…è evidente nel progetto sia il progressivo abbandono delle tratte di trasporto via bus, sia l’istituzione di specifiche navette di collegamento tra i centri urbani più interni e la rete ferroviaria

 VII.     Azioni volte a sollecitare il completamento delle tratte ferroviarie Matera-Ferrandina e Matera-Altamura, nonché la più celere elettrificazione ed il potenziamento della Potenza-Foggia ad oggi finanziato con delibera CIPE con circa 200 milioni di euro.

La valenza del completamento di una tratta in buona parte realizzata nel suo percorso ed allo stato attuale abbandonata è strategica ai fini del completamento della rete ferroviaria lucana e tale richiesta andrebbe formalizzata nelle competenti sedi di trattativa tra stato e regione e posta al vertice di una ridiscussione sia sull’aumento delle royalties (vedi parte 5) idrocarburi) da finanziarsi attraverso derivazione specifica del contributo del 5% versato dalla fiscalità generale sul totale delle compensazioni, oltre al recupero di quanto eventualmente stanziato per il completamento e distratto in seguito verso altra destinazione

VIII.     Adeguamenti, completamenti e messa in sicurezza delle reti auto-viarie esistenti nella ricerca di finanziamenti esistenti nei bilanci statali e di concerto con le province di Potenza e Matera nella messa in uso degli accantonamenti delle stesse e con ANAS, con completamento lotto 6 Tito-Brienza, completamento collegamento tra Saurina (tronco esistente) e ss. 598 Fondovalle Agri, connessione mediana tra Sinnica (Lauria-Senise), Basentana (Tursi-Pisticci) e Matera-Altamura, sp. 32, messa in sicurezza della Potenza-Melfi, della ss. Basentana, della Bradanica, completamento della Potenza-Matera-Bari, oltre alla viabilità minore.

punto questo che ovviamente presuppone l’apertura di uno specifico tavolo di trattativa con lo stato ed il massimo impegno dell’ente regione per il riconoscimento dell’istanza,oltre alla ri-allocazione in un piano generale di interventi viari di tutto quanto ai bilanci degli enti intermedi per i capitoli specifici e finora non speso  

   IX.     Abbandono di ogni ipotesi di costruzione di nuovi grandi assi viari su asfalto.

      X.     Istituzione dell’ufficio regionale “car sharing & pooling” per il supporto alla condivisione del mezzo di trasporto da attuarsi con la partecipazione della consulta dei sindaci ed associazioni di cittadini.

si tratta evidentemente di un primo esperimento di condivisione del mezzo di trasporto privato, sia nell’ottica dell’incoraggiamento alla condivisione del mezzo privato nei fenomeni di pendolarismo, sia nell’ottica di un aiuto alla mobilità intra-regionale che comunque non potrà prescindere in tempi brevi dall’utilizzo del mezzo privato come opzione di mobilità alternativa ad un sistema trasporti a data attuale completamente da ripensarsi…riteniamo che tali pratiche di condivisione dell’uso del mezzo (car sharing), esattamente come ogni pratica di sostituzione della proprietà del mezzo con soluzioni di fitto temporaneo di autovetture (car pooling), siano essi studiati e pianificati come soluzioni a valenza urbana od extraurbana, vadano incoraggiati con forza attraverso una “messa a disposizione” delle strutture pubbliche a cominciare appunto dalla collaborazione tra comuni ed associazioni di cittadini nella redazione di veri e propri micro-piani e di supporti informatici di condivisione delle disponibilità alla collaborazione 

   XI.     Progressiva sostituzione dei motori dell’attuale parco autobus urbano ed extra-urbano, sia pubblico che privato, con motori adatti all’utilizzo di bio-carburanti derivanti dal ciclo dei rifiuti (vedi parte ciclo dei rifiuti punto X.) e da coltivazioni di varietà agricole atte alla produzione di bio-carburanti esclusivamente su programmazione puntuale e basata sul fabbisogno reale e sotto il controllo del dipartimento agricoltura-ambiente (vedi parte 2) ambiente punto XII) ed utilizzo dei gas estratti nelle zone di coltivazione mineraria ad idrocarburi contrattualizzate per una rete regionale di distributori di metano per auto-trazione (vedi parte 59 idrocarburi punto XII) a prezzo calmierato per ogni residente lucano in sostituzione del beneficio ex art. 45 l. 99/09 (o bonus idrocarburi) il cui utilizzo deve prevedersi per quanto stabilito alle modifiche della proposta di modifica dello stesso da questo movimento già avanzate

punto questo che, nell’ottica di una discussione pubblica sull’utilizzo dei carburanti da rifiuti (vedi parte ciclo dei rifiuti), quindi sull’opportunità che si dia corso o meno alla gestione di un processo sul ciclo dei rifiuti e sull’impiantistica relativa comunque da affrontare con spirito critico, pone in primo piano l’esigenza che i cambiamenti sull’uso delle energie da auto-trazione (argomento che pone in essere cambiamenti sul piano produttivo dei veicoli) siano spinti a partire da una precisa volontà del pubblico a perseguire soluzioni alternative ai carburanti tradizionali e tali non solo da diminuire i fabbisogni di materie prime, ma da influire nettamente sui paradigmi produttivi che devono spingersi verso modelli sempre meno impattanti sia nel più stretto senso energetico, sia nel senso di sempre minori emissioni…a tal proposito, l’utilizzo di bio-carburanti deve intendersi non ad uso privato, ma ad uso strettamente pubblico quindi tarato su specifiche e programmabili quantità di carburanti, tali quindi da non costituire un pericolo di utilizzo dei campi agricoli per attività no-food come stabilito alla parte 1) agricoltura del programma  

 XII.     Criterio prevalente di scelta del progetto di trasporto a minor impatto ambientale ed a migliore connettività.

Punto che ci sembra inutile descrivere, vista la sua chiarezza, ma di cui vogliamo sottolineare la necessaria equazione che deve porsi nella valutazione dell’equilibrio da raggiungersi con un esempio pratico…se occorre trasportare 100 persone dalle abitazioni ai luoghi di lavoro contemporaneamente il treno rappresenterà sempre la migliore soluzione in termini di energia occorrente, impatto territoriale, costi collettivi e privati al netto dell’investimento, manutenzione ordinaria, sicurezza ed efficienza, soddisfacimento del diritto, quindi tale mezzo sarà sempre preferibile ove la sua allocazione non risulti troppo svantaggiosa in termini economici, ma se occorre trasportare per le medesime ragioni 5 persone, nell’equivalenza del diritto, il trasporto potrebbe seguire logiche puntuali diverse in omaggio all’equilibrio tra tutte le componenti citate 

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andate a casa!!!

Potenza, Acta su mancata raccolta rifiuti

08/02/2013 14:12

BAS  Dal 1 febbraio scorso l’Acta di Potenza “non esegue con regolarità il servizio di raccolta dei rifiuti in città poiché la stazione di trasferenza e l’impianto di smaltimento- elementi essenziali di destinazione degli stessi- non consentono l’ingresso delle quantità raccolte dai mezzi causando inevitabili disservizi e disagi sul territorio”. Lo rende noto il presidente dell’Acta, Domenico Iacobuzio.
Per tutto ciò il presidente e il consiglio di Amministrazione dell’Azienda “si scusano con la cittadinanza e rassicurano su un tempestivo ripristino del servizio non appena sarà sbloccata la situazione degli impianti deputati allo smaltimento dei rifiuti urbani”.

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e si scusano dopo 7 giorni!!!…verrebbe da dire che “chissenefrega delle loro scuse”, ma questo è un linguaggio che lasciamo volentieri ad altri…a noi sta di constatare non solo il disservizio per gli abitanti della città di potenza, abitanti che certo qualcosa avranno pure da dire rispetto ai costi sostenuti, ma l’assurdità che sta dietro l’intero sistema della gestione dei rifiuti che consente simili idiozie e che – mi si consenta – è dietro l’ancor più assurda gestione dell’affaire fenice dove convogliano rifiuti che non dovrebbero convogliare e da anni ed anni…di chi sarà la colpa di questa assurdità di gestione della regione che pro-capite meno rifiuti produce in italia, gestione che tra provincia di potenza e regione basilicata sembra voler produrre emergenze una dietro l’altra, fino a portarci al commissariamento del servizio ed all’inceneritore che spunterà fuori dal cilindro (un affarone per chi lo costruirà e per chi ne veicolerà l’approvazione) come “magica soluzione”?…io qualche idea l’ho maturata da tempo e ben oltre queste emergenze che spuntano come funghi e che “potrebbero” far parte di una strategia…e maturandola sulla base della semplice osservazione, io dico che si chiama camorra!!!…camorra che si avvale della collaborazione di quei distinti signori che giovanni falcone definiva come la zona grigia, ma questo sta ai magistrati definirlo e sanzionarlo!!!

per ciò che mi riguarda, io non posso che chiedere le dimissioni dell’intera filiera di comando della gestione dei rifiuti nella regione!!!…andate a casa!!!

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quanti candidati improvvisati…tappabuchi!!!

…poi ci sono candidati che, non sapendo un’acca di petrolio, rifiuti, acqua, bio-masse, energie e piani energetici, arretramento della costa, forestazione e forestali, comparizie sedimentate, baronie locali, turismo, agricoltura, trasporti, etc etc, leggi e costituzione e persino un minimo di diritto e contabilità amministrativa, chiamano il sottoscritto per avere dritte da inserire nella loro comunicazione elettorale…

ma dico, ci siamo rincoglioniti?…e perchè mai dovrei darvi una mano e soprattutto proprio adesso?…
se non ne sapete nulla di quello che vi circonda perchè vi svegliate adesso, se siete degli improvvisati che piazzano il proprio nome a sostegno di percorsi politici da cui vi aspettate solo qualche ritorno in termini personali, statevene a casa e non fate perdere tempo a chi invece lavora e da tempo!!!

miko somma

n.b. “fate ancora in tempo a ritirarvi dalle liste senza inficiarne la presentazione”!!!

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come tornare in regione per votare e non svenarsi…

in occasione delle elezioni politiche varie aziende (basandosi su precisi rimborsi da parte dello stato per garantire il diritto al voto) hanno proposto agevolazioni per i fuorisede che tornano a votare…

eccovi un elenco con relativi link che cercheremo di aggiornare per favorire quanto più possibile l’informazione su questo diritto…

Trenitalia:

http://www.trenitalia.com/cms/v/index.jsp?vgnextoid=7074468836a4a310VgnVCM1000008916f90aRCRD

Alitalia:

http://corporate.alitalia.it/it/media/comunicati-stampa/24-01-2013.html

Blue Panorama

http://www.blue-panorama.it/it/news/2013/BPA_BXP_comunicato_agevolazioni_elezioni_2013.pdf

inutile sottolineare quanto COMUNITA’ LUCANA tenga in modo particolare a che i lucani che per motivi di lavoro o studio si trovano fuori dalla regione ritornino qui per esprimere il proprio voto…

voto possibilmente per l’unica forza in campo che ha una strategia lunga, fondata su un programma denso e coeso e che offre una reale possibilità a questa terra di venire fuori dal pantano in cui l’hanno cacciata decenni di poteri baronali (oggi travestiti da pd & soci, pdl & soci, ieri da balena bianca), voto per COMUNITA’ LUCANA al senato oggi, per COMUNITA’ LUCANA alla regione domani…

noi non ci confondiamo con contenitori nazionali dove l’istanza lucana sarà sempre secondaria…noi vogliamo parlare di questa terra e di un progetto inclusivo per la sua rinascita in cui tutti saranno chiamati a partecipare e dare il loro contributo…anche chi oggi è costretto a svendere le proprie capacità fuori da questa regione!!!

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08/02/2013

sul ciclo dei rifiuti in basilicata, di cui a paradigma assurge fenice ed il suo inquinamento sostenuto dall’irresponsabilità ignorante, cialtronesca e spesso collusa delle nostre classi dirigenti, non posso che non concludere che impera la camorra che si giova, come diceva giovanni falcone, di quelle zone grige fatte di quasi rispettabili notabili…che si indaghi sui loro movimenti economici!!!

miko somma

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scaroni indagato per corruzione internazionale

breve nota dell’ansa

(ANSA) – MILANO, 7 FEB – L’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni, e’ indagato dalla Procura di Milano per corruzione internazionale nell’ambito dell’inchiesta su una presunta maxitangente da quasi 200 milioni di euro in relazione agli appalti in Algeria dalla controllata Saipem. Perquisita la casa di Scaroni, le sedi dell’Eni a San Donato Milanese e gli uffici di Saipem. Il titolo del Cane a Sei Zampe affonda in Borsa dove ha perso il 4,6%. ”Siamo totalmente estranei” ha detto Scaroni.

e nei dettagli

http://www.blogo.it/news/cronaca/redazione/8909/eni-saipem-paolo-scaroni-indagato-per-corruzione-internazionale/?utm_source=fb&utm_medium=ed&utm_campaign=Facebook:%2BBlogo

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la sintesi…

oggi pomeriggio a matera piccola tribuna elettorale organizzata molto opportunamente da trm…5 minuti a disposizione per le risposte, io ne ho presi 2 e 59 secondi, facendoli meravigliare…

quando voglio so essere molto sintetico e la sintesi era che, se eletto in senato, io lì ci vado a fare gli interessi di questa terra, non certo a dire si o no al comando di un capetto, di qualsiasi capetto!!!

miko somma

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