un saluto a francesco ed un po’ di storia…

premetto che sono, come chi leggendomi da tanto ben conosce, un non credente

ci siamo dunque risvegliati con un nuovo pontefice, francesco, al secolo il cardinale jorge mario bergoglio, argentino di chiare origini italiane, che ha preso il posto del teologo tedesco ratzinger, benedetto XVI, dimissionario, dopo aver assistito nella serata di ieri al rito che dalla fumata bianca sino all’apparire al balcone di un cardinale che recita ritualmente la formula “annuntio vobis gaudium magnum…habemus papam”, sospende ogni altra considerazione…

 "Voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo fin alla fine del mondo."<br /><br /><br /><br />
FRANCESCO I

un rito che alcuna modernità renderà meno solenne o suggestivo, anzi semmai amplificandosi la sua solennità in una mondovisione che fa villaggio globale e che, dai credenti cattolici e di ogni altra confessione, ai laici, ai non credenti vede tutti coinvolti dall’apparire di quella nuvola bianca dal comignolo in una domanda “chi sarà il nuovo papa?”…

 

e si tratta di una domanda di non poco conto, poiché se la curiosità umana del credente viene presto sostituita dalla fede nell’imperscrutabilità dogmatica del volere di dio che si fa persona nella scelta guidata nei cardinali dallo spirito santo, ponendosi la speranza e la preghiera a cardine dell’obbedienza e dell’ascolto di chiunque esso sia, la curiosità del laico su un avvenimento da cui comunque discenderanno conseguenze per il mondo intero, seppur nella variegata gamma di letture che dallo svelarsi della persona intravedranno scelte conservative o progressive, è la curiosità di chi comunque attende delle indicazioni valide rispetto ad un futuro quanto mai incerto…

 

così all’apparire di quell’uomo vestito di bianco che da pochi minuti avevamo appreso nella formula di rito che lo svelava “reverendissimus ac eccellentissimus…”, volersi chiamare francesco, nome evocativo più che di pauperismi evocati od invocati anche con una certa ingenuità, di nuove direzioni di marcia che la chiesa cattolica intende intraprendere a partire proprio da un messaggio di maggiore vicinanza al popolo ed alle sue richieste e che è implicito nel messaggio francescano di cui si investe nel nome il nuovo pontefice, chiunque avrà notato la semplicità disarmante di quel saluto ai fedeli accorsi in una marea umana in piazza s. pietro, “fratelli e sorelle, buonasera”, un messaggio chiaro che sembra fare dell’uomo e del suo approccio alla vita l’essenza stessa di ciò che sarà il suo regno…

 

l’uomo quindi e la sua esperienza di vicinanza al popolo, un popolo che certo è quello universale della chiesa, essendo da ieri il vescovo di ogni cattolico, ma che è anche il popolo che finora ha custodito come gregge nella sua missione pastorale, il popolo argentino ed i suoi drammi ancora irrisolti con la storia e forse con il presente, il dramma di una terra dove la giustizia vera contro i responsabili di un vero e proprio genocidio generazionale non è ancora compiuta del tutto, mancando oltre ai colpevoli principali una condanna di un sistema sociale che favorì quanto accadde…

 

non stupisce allora che già pochi minuti dopo la sua apparizione al mondo, quella piazza che nel bene e nel male la rete è diventata, si fosse riempita di commenti, notizie, link e fotografie che lo riguardavano, purtroppo alcune del tutto fuorvianti, quali quelle nelle quali erroneamente egli viene identificato come il prelato che amabilmente è al fianco di jorge videla, il generale a capo della mattanza argentina consumatasi sul finire degli anni ’70 dello scorso secolo, o quello che somministra la comunione, trattandosi invece rispettivamente del vescovo pio laghi e del cardinale samorè…

 

un falso od un errore “facilone” e clamoroso e del tutto evidente anche a fronte della considerazione che l’allora 42enne bergoglio proprio non poteva essere il soggetto ritratto in quelle foto, eppure nonostante ciò sprecandosi commenti sulla sua vicinanza a quel regime crudele che annegò nel sangue di decine di migliaia di desaparecidos e nelle torture disumane una richiesta di cambiamento sociale che genericamente e di comodo fu definita “comunista”, e così data a bere ad un popolo del tutto frastornato, intimorito, reso cieco e spesso complice nelle sue classi borghesi che continuavano a sorseggiare caffè nei patii delle loro case mentre tutto intorno la gente spariva ed un dramma epocale si consumava, mentre il mondo intero sembrava non accorgersi di nulla e le nazionali di calcio nel 78 allegramente si affrontavano su campi che sino a qualche giorno prima erano centri di raccolta dei prigionieri, spesso luoghi di sepoltura, dopo essere passate per spogliatoi che erano state camere di tortura…

 

come è potuto accadere che, pur nell’ovvietà di voler capire chi fosse in fondo bergoglio e quale potesse essere stato il suo ruolo in quel periodo, tanti siano incappati in simile errore, quando non in una vera e propria “disinformaztjia” in cui si confondono post-ideologismi e visioni di comodo, amplificate da quella nefasta tendenza a rilanciare sempre la notizia che appare più consona dal titolo ad una visione precostituita del mondo, senza verificarne la fonte o anche solo la verosimiglianza alla realtà, aiutati da quella facilità di accesso attraverso la rete ad informazioni certo non filtrate, ma di cui neppure si può sostenere l’assoluta cristallinità in un processo di preoccupante personalizzazione della verità decisamente in atto?

ma ben oltre una tendenza antropologica che tende a far costruire realtà a misura delle proprie idee e non realtà in qualche modo riscontrabili oggettivamente, tendenza che è pericolosamente degli utenti, ma anche dei tanti giornalisti o presunti opinionisti che troppo facilmente usano la rete come mezzo di inchiesta, con ciò dimenticando che è dovere deontologico del giornalista verificare le fonti dopo essere andati a ricercarle, c’è un discorso storico che si apre e dal quale non possiamo prescindere, cosa e quali cioè siano stati le cause di quella repressione infame e gli atteggiamenti di complicità ad uno stile di regime che fu in quegli anni, nelle peculiarità storiche, geo-economiche e sociali, dell’intera america latina, e la cui analisi non può non riguardare anche la chiesa di quegli anni e le sue tendenze proprio in quelle terre…

parliamo allora di quella teologia della liberazione che in gradi diversi interessò tutto il continente latino-americano in un afflato di reazione civile che furono proprio i gesuiti a costruire e legare strettamente alla religiosità intrinseca di quei popoli prima contro il latifondismo ereditato direttamente dalla colonizzazione spagnola e portoghese e mai efficacemente estirpato dalle rivoluzione bolivariane (definiamo così per comodo le rivoluzioni nazionaliste dell’800 che affrancarono definitivamente le colonie dalle potenze coloniali) e poi ai regimi dittatoriali che dal cile del golpe del ‘73 contro allende si erano estesi a tutti i paesi dell’area in risposta a quelle domande di cambiamento sociale, per comodità definite “comunismo” dalle elités militari appoggiate dagli USA e dalle multinazionali dei minerali, del petrolio, persino della frutta, dalla mafia americana interessata al traffico di cocaina e dagli apparati di sicurezza in una strategia di guerra fredda che si costruiva nell’area sulla presenza di una cuba castrista costretta dall’embargo a rivolgersi all’URSS, pur essendone di fatto lontana ideologicamente…

quanto ci fosse di “comunista” in quegli afflati che in cile si erano costruiti intorno alla vittoria elettorale di allende ed al suo programma di progresso sociale o nelle tensioni argentine che vedevano i partiti e gruppi comunisti come facenti parte di una più generale voglia di cambiamento, era materia che agli interessi delle classi dominanti sudamericane dell’epoca ed ai loro sponsor nord-americani interessava solo come scusa per “intruppare” l’opinione pubblica moderata e piccolo borghese intorno ad un concetto di pericolo sovversivo che andava frenato ed estirpato, nel mentre si richiudevano tutti gli spazi di richiesta sociale affinché lo status quo economico e sociale ed i suoi privilegi storicizzati non fossero messo a rischio da quella più generale richiesta di equità che fu precipua della teologia della liberazione e che solo in parte coincideva con analoghe, ma più strutturali richieste che provenivano dalle sinistre politiche, trattandosi nel caso della teologia della liberazione di un movimento cattolico che si ispirava ad una sorta di socialismo comunitarista e non certo ideologizzato a canoni di altro genere con i quali la condivisione di alcuni temi non era certo condivisione di obiettivi finali… 

e infatti da notare come la breve storia della teologia della liberazione nasce proprio da un afflato che ritrova un pezzo della sua storia, quella che all’indomani della scoperta delle americhe aveva visto proprio i gesuiti nelle missioni a fianco degli indios evangelizzati lottare contro i soprusi dei conquistadores, afflato persosi per strada e ritrovato solo intorno al 1968 quando, in seguito al concilio vaticano, II inizia una riflessione teologica del consiglio episcopale latinoamericano sui valori dell’emancipazione politica e sociale contenuta proprio nel messaggio cristiano, ed i cui principali protagonisti furono i sacerdoti Gustavo Gutiérrez (peruviano), Hélder Câmara e Leonardo Boff (brasiliani), contro i quali la santa sede adottò provvedimenti disciplinari…

è da rimarcare che il contesto era appunto quello delle prime dittature sudamericane, contesto contro il quale proprio nel consiglio episcopale latinoamericano si prese posizione in favore delle lotte delle popolazioni diseredate, invocando una chiesa popolare e socialmente attiva di cui le comunità ecclesiali di base furono i nuclei organizzativi di pratiche dirette di partecipazione ai problemi sociali ed alle lotte, tanto che in nicaragua numerosi cattolici, sacerdoti e laici, presero parte alla lotta armata contro la dittatura di somoza ed in seguito alla sua caduta diversi sacerdoti, entrarono a far parte del governo sandinista…

ma le gerarchie della santa sede erano tanto nettamente in ostilità con il movimento teologico di liberazione che nulla o quasi fu ufficialmente detto in seguito all’assassinio dell’arcivescovo salvadoregno oscar romero, che aveva preso nettamente le difese dei campesinos e denunciato il regime per l’opera degli squadroni della morte, durante la celebrazione di una messa nel 1980, tanto che lo stesso giovanni paolo, che già nel 1979 durante un viaggio in sudamerica II aveva dichiarato che la «concezione di Cristo come politico, rivoluzionario, come il sovversivo di Nazaret, non si compagina con la catechesi della Chiesa.», allontanò dalla chiesa molti elementi, di fatto condannando la teologia della liberazione e rimarcando in alcuni studi condotti dalla congregazione per la dottrina della fede, presieduta da ratzinger, che la teologia della liberazione nella sua accettazione di alcuni postulati impropriamente definiti marxisti, era incompatibile con la dottrina sociale della chiesa, ma queste furono conseguenze postume di un processo di emarginazione cominciato già prima e sobillato da settori estremamente conservativi della chiesa, come l’opus dei…

ma tornando al periodo contestato di quella fine degli anni 70, se era vero che alcuni settori della curia argentina erano molto vicini al potere dei generali golpisti, tanto da poterli senz’altro definire complici di quel massacro, quanto meno nell’atteggiamento di colpevole silenzio che tennero, molti esponenti allora minori delle gerarchie gesuitiche, intervennero silenziosamente, come da stile dei gesuiti, nell’attiva protezione di molte comunità di base ed esponenti delle stesse dagli eccessi sanguinari di un regime fortemente intriso di radicalismi fanatici anticomunisti che non si fatica a riconoscere come diretta conseguenza di quella sia pur passata dottrina hoover che negli stati uniti portava ad indentificare come collusi ai gruppi comunisti chiunque praticasse o richiedesse le sia pur minime pratiche di giustizia sociale e libertà di espressione… 

ed è in questo contesto che forse possono leggersi alcune reticenze dell’attuale pontefice in una denuncia netta di quanto accadde, nel particolare della scomparsa di due sacerdoti a lui vicini e per i quali ancora oggi alcuni lo si accusa in argentina di non essere intervenuto presso le gerarchie militari in loro soccorso, come ricordato in alcuni articoli apparsi nel 2005 e 2006 sul manifesto e sull’unità, ma in un contesto di terrore generalizzato dai quali i sacerdoti stessi non erano appunto salvaguardati… 

un contesto di terrore non troppo dissimile, seppur molto differente, da quello polacco in cui karol wojtila non manifestò certo ai tempi del suo cardinalato e prima ancora come arcivescovo di cracovia quella forza di denuncia che solo in seguito alla sua elezione al soglio pontificio scagliò principalmente verso i regimi dell’est europeo, un contesto quindi quello argentino dell’epoca che di fatto per l’attuale pontefice potrebbe essere l’unica pecca visibile in una carriera in cui ha invece dominato una reale vicinanza alle problematiche comuni della popolazione argentina ed all’intervento diretto presso le situazioni sociali più a rischio… 

certo forse un conservatore su alcuni temi, quelli dei matrimoni tra gay e il sacerdozio alle donne od ancora il matrimonio per i sacerdoti, ma credo che oggettivamente ed in ogni caso saranno temi sui quali francesco dovrà confrontarsi, esattamente come dovrà confrontarsi con altri temi di importanza vitale, quali quello di quale ruolo avrà la chiesa in una denuncia finora ancora troppo velata del capitalismo finanziario che di fatto sta oggi alle società mondiali, come le dittature militari stavano ai popoli sudamericani, una denuncia che, si può star certi, dovrà passare anche attraverso una riforma globale e decisa delle strutture finanziarie stesse del vaticano e di alcuni poteri della curia romana…

si legga allora come un saluto ed un augurio di buon lavoro, questo articolo, ad un papa la cui opera potrebbe essere fondamentale per il futuro di un mondo che ha necessità di cambiamenti per poter continuare a sperare…

miko somma

 

n.b. sapete che scrivo tutto di getto, vogliate così perdonarmi eventuali errori di battitura 

Pubblicato in Blog

francesco

"Voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo fin alla fine del mondo."
FRANCESCO I

buon lavoro, francesco, perchè ne avrai molto da fare…

e speriamo che il tuo arrivo illumini anche le menti della politica italiana!!!

 

Pubblicato in Blog

13/03/2013

a giudicare dall’umore del momento (magari tra qualche ora passa) direi che il mio impegno per questa regione finisce qui!!!…

miko somma

Pubblicato in Blog

ansa – MILANO – Silvio Berlusconi al momento si trova ancora ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano. I suoi medici stanno valutando le sue condizioni per capire se dimetterlo o meno. “Non sono ancora in grado di dirlo”, ha spiegato all’ANSA Alberto Zangrillo, suo medico personale.

MIGLIAVACCA, SE ATTI FONDATI SI’ PD AD ARRESTO – “Se gli atti fossero fondati penso proprio di sì”. Così Maurizio Migliavacca, coordinatore della segreteria nazionale del Pd, risponde a Sky Tg24 alla domanda se il partito di Bersani voterebbe a favore in Senato di un’eventuale richiesta di arresto di Silvio Berlusconi. “Dovremmo vedere le carte. Noi abbiamo un atteggiamento rispettoso di atti della magistratura che fossero corretti”, conclude.

Pubblicato in Blog

(ANSA) – ROMA, 13 MAR – Lo spread Btp-Bund sale a 317 punti base in attesa dell’esito dell’asta di Btp a 3 e 15 anni del Tesoro. Il rendimento del decennale italiano e’ al 4,65%…
e basterebbe una bottarella di spread (due o tre miliardi fatti girare qualche ora sui mercati) per far precipitare tutto…

Pubblicato in Blog

12/03/2013

non so quanta gente ne sia a conoscenza, ma a potenza ben 14 (al momento) condominii sono stati “tagliati” da eni per mancato pagamento delle bollette da parte dell’amministratore (un noto ex-politico)…il mio tra questi…il problema sta nel fatto che le quote relative erano state pagate ed in ogni caso costui mai ha informato alcuno della situazione creatasi…conclusione, si sta al freddo, anziani e bambini compresi!!!…domani maggiori dettagli su quella che si annuncia come una situazione davvero scabrosa!!!

miko somma

Pubblicato in Blog

(ANSA) – NEW YORK, 12 MAR – Gilberto Valle, poliziotto di New York ‘aspirante cannibale’, e’ stato condannato per aver progettato di torturare, cuocere e mangiare un centinaio di donne e ora rischia l’ergastolo. A scoprire il suo piano era stata la moglie a settembre del 2012: aprendo il pc del marito aveva scoperto il macabro piano, denunciandolo all’Fbi. Il legale dell’uomo ha detto in giudizio che i presunti piani in realta’ erano soltanto fantasie vissute online e non era intenzionato a metterle in pratica…

…siamo dunque a minority report ed alla psico-polizia?

Pubblicato in Blog

ansa- Il Tesoro vende tutti i 7,75 miliardi di euro di Bot a un anno ma è costretto ad offrire rendimenti più alti rispetto all’asta precedente. Il tasso di collocamento è salito all’1,280% dall’1,094% di febbraio. La domanda è stata pari a 1,5 volte l’importo offerto…uno scherzetto che ci costa in un anno esattamente 14 milioni 415mila euro di interessi in più, dopo tanti altri milioni di euro in più per le aste del 26 (semestrali) e 27 febbraio (quinquennali e decennali)…le incertezze politiche hanno il loro costo

n.b. gli interessi pagati in più, rappresentano l’assegno di cassa integrazione ordinaria per 14.739 operai per un mese, 1228 per un anno…qualcuno per caso vuole ancora dire che il debito non rappresenta un problema sociale?

Pubblicato in Blog

12/03/2013

c’è una sorta di fascismo carnale e viscerale nel popolo telecratico, una sete plebea di vendetta dopo aver a lungo gozzovigliato tra gli spot che promettevano vita eterna e probiotici, dopo aver a lungo praticato la piccola evasione fiscale – quella che per carità “e mo’ vuoi vedere che proprio per me lo stato finisce “capasotto” – dopo aver a lungo sostenuto che la verità è in “chi l’ha visto?” e via di seguito il lungo elenco dei peccati veniali che finiscono nelle richieste di pena di morte per chi ti guasta il pranzo domenicale…assecondare le richieste che vengono dalla pancia non può che far male alla democrazia!!!

miko somma

Pubblicato in Blog

royalties impegnate

Fondi Royalty tutti impegnati, vano invocarne nuovi impieghi

11/03/2013 17:37
Dal 2011 interamente assorbiti nel bilancio regionale per far fronte ai tagli di trasferimenti e di servizi prima a carico dello Stato

AGR In merito alla richiesta di intervento con le royalty del petrolio per far fronte alle diverse difficoltà che si verificano sul territorio lucano (richiesta periodicamente avanzata in una serie di comunicati e prese di posizione, da ultimo alcune sul crollo del ponte tra Craco e Pisticci), si fa presente che detti fondi sono tutti interamente utilizzati nel bilancio di esercizio 2013 e non ne esistono di disponibili.
Questa situazione perdura già almeno dal 2011 quando, a fronte dei continui tagli a trasferimenti e servizi da parte dello Stato, la Regione ha dovuto farsi carico di una serie di partite (dal personale delle Comunità montane ai soldi per le politiche sociali, dalla forestazione alle vie blu, dal Copes ai fondi per la sanità) a seguito delle quali è stato necessario impegnare nel bilancio il 100% delle royalty. Tale stato dei fatti è stato dichiarato e denunciato dalla giunta già, come detto, da almeno due anni (e ribadito anche in situazioni decisamente difficili come l’alluvione del 2011) per cui continuare oggi ad invocare l’utilizzo delle royalty per far fronte ad ogni situazione sicuramente finisce con il non apportare alcun contributo alla risoluzione dei problemi.

————————————————————————————————————————

non sappiamo da quale ufficio di quale dipartimento giunga questa precisazione tombale (non abbiamo pià specifiche attività politiche di formazione di un bilancio regionale), ma sostanzialmente la “doccia fredda”, del tutto corrispondente a realtà, gela gli sperticati “untori” di una spesa pubblica di emergenza per ogni dove che, ancorchè spesso giustificata, cerca salvifica promessa di redenzione nel “sacro paniere” delle royalties…

NON CI SONO DENARI POSTATI SU QUEL CESPITE CHE NON SIANO STATI ABBONDANTEMENTE SPRECATI IN QUESTI ANNI DI FINANZA ALLEGRA!!!…e lo dico da molto tempo che ogni utilizzo di quei denari per la spesa corrente è come buttarli via, come d’altronde sono stati finora buttati via…

quindi muti, signori della spesa…o per caso questo non è che l’inizio di una “apertura” alle compagnie ed ai loro miserabili oboli concessi in cambio della distruzione del territorio e da postare sul solito consenso basato sulla solita spesa pubblica?

Pubblicato in Blog

ansa – “L’Italia ha informato il Governo indiano che, stante la formale instaurazione di una controversia internazionale tra i due Stati, i fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non faranno rientro in India alla scadenza del permesso loro concesso”.
Lo si legge in una nota della Farnesina.

….qui si rischia l’incidente diplomatico serio, molto serio!!!

Pubblicato in Blog

il finanziamento pubblico…dove non esiste?

a proposito del finanziamento pubblico ai partiti e del gran parlare, spesso a putroppo del tutto a sproposito, che se ne fa, pur nell’evidenza che nel nostro paese siamo giunti quasi al ridicolo con partiti che incassano 4 volte più di quanto spendano e molte, tante malversazioni di soggetti che approfittano alquanto ignobilmente della mancanza di regole di certificazione dei bilanci dei partiti stessi, mettendo le mani su cifre ingenti a scopi del tutto privati o che molto difficilmente sarebbe ipotizzabile abbiano un qualche senso politico (che so, dalle cartucce alla lingèrie, dai cioccolatini alle cene non proprio politiche, senza voler neppure commentare le gesta di alcuni tesorieri e segretari di partito)…

personalmente penso che, oltre il vergognoso abuso che se ne è fatto da noi e che è sotto gli occhi di tutti nell’evidenza conclamata di un suo necessario e prossimo corposo ridimensionamento e controllo ferreo, forme più ragionevoli di finanziamento pubblico ai soggetti politici siano una garanzia di accesso alle attività politiche ed in quanto tali non debbano essere eliminate del tutto, nell’evidenza che i finanziamenti privati potrebbero non essere propriamente dazioni di sostenitori delle idee di questo o quel partito…come a dire che il lobbysmo è dietro l’angolo!!!… 

posto quindi una cartina dei paesi del mondo dove non esiste alcuna contribuzione pubblica alla vita dei partiti e non mi pare si possano definire concretamente delle democrazie compiute, anzi a volte neppure abbozzate…fatevi un’idea e poi ci ritorneremo con maggiore compiutezza…

Pubblicato in Blog

(ANSA) – NAPOLI, 11 MAR – La Procura di Napoli ha chiesto il giudizio immediato nei confronti di Silvio Berlusconi nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta compravendita di senatori. Analoga richiesta e’ stata formulata per il sen. Sergio De Gregorio e l’ex direttore dell’Avanti, Valter Lavitola. Il reato ipotizzato e’ di corruzione. Gli atti sono stati trasmessi poco fa all’ufficio del giudice per le indagini preliminari che dovra’ procedere all’assegnazione del fascicolo.

Pubblicato in Blog

il pericolo principale in europa, ma segnatamente in italia, il problema di cui nessuno parla con chiarezza per esorcizzarla, è la stagflazione, cioè la contemporanea presenza di stagnazione economica ed inflazione, un mix devastante sulla cui strategia di impatto si combattono due scuole di pensiero, quella post-keynesiana improntata all’espansione, e quella di friedman, improntata al rigore…

l’errore di entrambe sta nel pensare che finanziare la crescita dei consumi riavvii lo sviluppo e quindi l’occupazione, ma anche nell’eccesso di rigore che deprime ulteriormente gli stessi parametri…

insomma, in una economia globalizzata e finanziarizzata non se ne esce, poichè il paradigma che blocca entrambe le uscite rimane proprio il debito che mangia gli avanzi primari ed impedisce qualsiasi manovra in un caso, o che non riesce a scendere nell’altro per via delle minori entrate fiscali a sostegno del debito stesso

Pubblicato in Blog

10/03/2013

è stato talmente di moda (direi anche giustamente) dire peste e corna della politica (o di ciò che sembrava tale), che ora che la politica rischia di morire davvero, magari per dare origine a fenomeni inconosciuti di leaderismo liturgico-sacerdotale, molti sono interdetti perchè non preparati alla sua dipartita…beh, io credo che quella buona non è ancora morta ed occorre tirarla fuori dall’ade in cui era stata confinata…perciò darsi da fare!!!

miko somma

Pubblicato in Blog