09/08/2013

sembra che molti non si accorgano affatto che dietro le derive in cui versano partiti incapaci di reale dialogo all’interno ed all’esterno e dietro l’atteggiamento sfiduciato della gente nel perdurare della crisi sociale ed economica c’è un progetto di conversione della democrazia italiana verso il “provvidenziale” uomo forte

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09/08/2013

troppa rassegnazione in giro…animo, che ad essere troppo rassegnati si finisce per essere complici del disastro!!!

miko somma

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08/08/2013

il mio sogno è avere nel consiglio regionale 20 consiglieri intelligenti, preparati, aperti, coesivi, onesti, il meglio che questa terra possa esprimere a prescindere dalle parti politiche che li eleggeranno, per realizzare la rinascita di una regione

miko somma

non possiamo essere pessimisti, dobbiamo avere la forza di volere il meglio o regaleremo il nostro futuro ai “tanto peggio, tanto meglio”!!!

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pensioni d’oro, anzi di platino

vi linko questo interessante articolo sulle pensioni d’oro, anzi di platino, erogate dall’inps…e fuori dai populismi, qualche discorso pur andrebbe fatto sull’ammontare di questi assegni che pur se legittimi, in quanto maturati sulla base di leggi vigenti, e comunque tassati (si tratta di cifre al lordo) aprono una considerazione di tipo etico che provo a riassumere in una sola domanda…

ma è giusto di fronte ad un paese che arranca ormai nella povertà sempre più conclamata per milioni di cittadini?

http://www.repubblica.it/economia/2013/08/08/news/da_91mila_a_40mila_euro_mensili_la_top_ten_delle_pensioni_d_oro_inps-64458010/

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lo avevo detto

quando nel 2009 cominciai a criticare aspramente la card idrocarburi fondata sull’aumento delle royalties paventai, in un paio di comunicati stampa molto chiari, esattamente quanto sta accadendo oggi, lo scippo della card stessa da parte della regione veneto che ospita un rigassificatore…

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/potenza-card-benzina-svuotata-da-sentenza-del-consiglio-di-stato-no643360#.UgNSGYR5BgQ.facebook

ed anche per quello avevo presentato ed inviato a deputati e senatori lucani una proposta di modifica dell’art. 45 legge 99/09, deputati e senatori che evidentemente avevano altro da fare

 

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08/08/2013

vorrei fosse chiaro che le elezioni regionali ormai prossime devono necessariamente essere anche la scelta di una persona per bene per guidare una regione ed essere garante di un programma di rinascita della stessa…se si avesse un ottimo programma ed una persona sbagliata a rappresentarlo, sarebbe un errore, esattamente come avere un’ottima persona ed un cattivo programma

miko somma

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Comunicato stampa di Comunità Lucana

questa nota stampa non è stato inviata al sito istituzionale di basilicatanet

La ciambotta, l’arte di “cuv’rnà” ed il cambiamento.

Da più parti si odono richiami alla costruzione di coacervi elettorali fondati sull’essere contro il sistema Basilicata, il sistema cioè fondato sul baronato PD, qui più che altrove figlio di un’unione carnale tra la vecchia DC ed il vecchio PCI, nelle rispettive metamorfosi popolari/margherita e pds, ds, consumatosi sul talamo del potere e della sua conservazione, nell’acquiescenza sostanziale di un PDL più pronto al baratto delle postazioni che ad una vera opposizione.

E se comprensibile è l’appello al superare divisioni che sarebbero ragioni d’appartenenza pregressa e personalismi mascherati in favore del riconoscimento di una istanza superiore, ciò che non ci convince è la ciambotta, questo nobile e gustoso alimento che però presuppone che in padella ci siano insieme ortaggi e tuberi, non anche frutta mista o magari gli avanzi del giorno prima.

Ora che alcuni credano che mettere ai fornelli simile pietanza possa scatenare i reali cambiamenti che tutti o quasi ci aspettiamo per il futuro di questa terra è legittimo, pur chiedendosi quale possa essere il fondo di cottura in cui amalgamare i troppi e differenti sapori, ma a pietanza cucinata siamo certi che quel piatto, fatte le debite considerazioni sull’antropologia del voto in regione, per sua natura stabile e conservativo poiché legato ad una attitudine moderato-continuista dei suoi abitanti, oltre che ai legami vari del “voto affidato alla clientela ed al bisogno”, basti ad essere riconosciuto come progetto e quindi offrirsi come alternativa reale?

Sarebbe poco avveduto non considerare che proprio quella cultura tanto difficile a superarsi tenderà, in mancanza di un reale mostrarsi di alternativa credibile e praticabile, a premiare ancora l’assetto di maggioranza che ha retto finora  la regione.

Ma se la ciambotta e l’eterogeneità di ingredienti non è appetibile, ciò non significa che tristemente ci si debba accontentare di quanto “offre il convento”, quindi dell’offerta di un centrosinistra che se non è costretto a cambiare, riproporrà tutte le sue logiche gattopardescamente, o di un centrodestra che non vuole e può riconoscersi altro che “intruppato” nell’esercito stolto di un condannato e del suo regime.

Piuttosto cercare di veicolare una volontà di cambiamento significa dialogare con le forze ed i rapporti politici e numerici reali per mettere in campo la costruzione di un movimento di cambiamento reale che vada oltre i volti, noti e meno noti, pur non potendo prescinderne, visto il sistema di voto regionale, ed arrivi alla sintesi di un percorso programmatico in grado di riconoscere le istanze, i bisogni, le visioni di un futuro possibile, i pericoli da cui allontanarsi, in una logica che svincoli definitivamente il governo di questa terra da ogni analogia con il dar da mangiare agli animali dell’aia secondo la definizione per cui lanciare becchime è inteso come “cuv’rnà” (trad. governare).

Per questo è stata lanciata la nostra candidatura ed è per questo che responsabilmente la rilanceremo nel contenitore che razionalmente e realisticamente dovrebbe selezionare il cambiamento auspicabile, le primarie del centrosinistra, nella possibilità che sia la candidatura di un indipendente e del percorso di programma che questi persegue, ad essere intravista dai cittadini come il punto nodale attraverso cui far passare la volontà di cambiare ed il progetto che ad essa deve necessariamente essere legato,  per dare corpo e voce a quell’altra Basilicata che si costruisce “per” e non “contro”.

Ciò annunciato, è tempo quindi che si proceda sia ad una rapidissima convocazione di un incontro di coalizione per la definizione delle regole di partecipazione, incontro che riteniamo indispensabile ed il segnale che non ci sono autoreferenze da parte del principale attore, il PD, nel fissarsi di regole che di fatto possano limitare la partecipazione più ampia (riteniamo quasi assurdo che servano 1500 firme di sostegno alla candidatura, quando ne occorrono poche di più per presentare una lista, senza indicare quali siano i cittadini abilitati a firmare, i moduli su cui raccogliere, le sedi dove si debbano raccogliere, se le sottoscrizioni debbano essere autenticate dai soggetti preposti dalla legge, e via discorrendo).

In quella sede indicheremo tutte le nostre idee a riguardo per fare in modo che quel momento diventi il momento democratico di una regione che sceglie il suo futuro, decisa e convinta a non ripetere i troppi errori del suo passato, e non soltanto il conclave più o meno ampio di una parte dei lucani chiamati ad una ratifica di scelte fatte altrove.

Miko Somma, segretario regionale di Comunità Lucana

 

 

un vecchio modo di dire dialettale lucano definisce l’attività di dar da mangiare agli animali dell’aia come “cuvernà” (trad. governare)…che quindi governo significhi lanciare becchime ai polli ed essere governati correre per ingozzarsene?…

beh, io penso debba significare proprio altro…il presente post vale come preannuncio di comunicato stampa

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07/08/2013

per molti esiste l’assioma (costruito a tavolino da pochi) di una stampa non libera poiché dipendente dalla “politica” e dai “poteri forti”, così l’unica informazione libera sarebbe nell’ipertesto mutevole dei social network propagandato attraverso link continui di cui spesso si condivide solo il titolo…

pochi si chiedono però se quell’ipertesto contenga significati accostabili alla realtà, se contenga quindi elementi di verità o di sola verosimiglianza, quando non palesi stupidaggini, volte alla costruzione di una opinione pubblica sempre più disarticolata dall’elemento critico razionale e sempre più suggestionabile (e quindi manovrabile) sulla scorta di nevrosi iniettate

miko somma

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attenti…

05/08/2013

a novembre in basilicata avremo, nostro malgrado, il primo test amministrativo importante dopo politiche ed amministrative, quindi è presumibile che oltre il circo mediatico, avremo la “calata” di un sacco di personaggi strani…

non tutti saranno candidati, ovviamente, e molti saranno dei puri mestatori di opinione da cui occorrerà guardarsi con attenzione…

tale è infatti la posta in gioco (petrolio, acqua, territorio libero per le bio-energie – insomma affari di miliardi di euro!!!) che gli interessi più indicibili sono già in cammino, necessitando questi di ogni possibile arma in campo…

chiedo a tutti di essere attenti, molto attenti o rischiamo di “perdere” la nostra regione

miko somma

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03/08/2013 ansa – “Non mi farò chiudere la bocca da nessuno, neppure da un comunicato del Quirinale. E non accetto di essere indicato come un irresponsabile”. Lo afferma Sandro Bondi…

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ma guardi che nessuno credo la giudica un irresponsabile…direi un servile sciocco su cui sprecare barzellette, semmai!!!

ora, a parte i deliri di questo servo sciocco, appunto, il momento è grave, molto grave per gli equilibri democratici del paese…

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come lo vedono…

posto questo articolo, apparso sul fatto quotidiano on-line ed a firma della sua redazione (e lo posto senza aver chiesto il permesso di farlo, cosa per la quale mi scuso e per la quale spero di non dar adito a recriminazioni pur sacrosante da parte del quotidiano) per evidenziare il parere del giornale della city londinese in merito al recente verdetto della cassazione  

 

Berlusconi condannato, Financial Times: “Cala il sipario sul buffone di Roma”

Per il quotidiano della City, che commenta la sentenza di condanna della Cassazione, ora il Senato “dovrebbe cacciare il Cavaliere” e l’Italia, con la sua uscita di scena, “potrebbe liberarsi del suo frenetico populismo e abbracciare il liberismo economico”

di Redazione Il Fatto Quotidiano

 
 

Berlusconi condannato, Financial Times: “Cala il sipario sul buffone di Roma”

 

“Cala il sipario sul buffone di Roma“. Le parole riferite a Silvio Berlusconi sono del Financial Times che commenta così la sentenza della Corte di Cassazione del processo Mediaset che ha confermato la condanna a quattro anni per l’ex presidente del Consiglio. Per il quotidiano finanziario della City, “dopo il verdetto il Senato dovrebbe cacciare Berlusconi” che “ha accusato i magistrati di parzialità politica” nei suoi confronti “ma non è riuscito a produrre alcuna prova a sostegno delle sue affermazioni”.

“Alcuni ritengono che il reato per il quale Berlusconi è stato condannato sia poca cosa rispetto all’enorme quantità di tasse che paga – si legge nell’editoriale – ma non è mai corretto ingannare il fisco. I politici hanno una particolare responsabilità nel dare l’esempio, specialmente in Italia, dove la diffusa evasione fiscale è una delle principali ragioni del terribile stato delle finanze pubbliche”. Per il quotidiano, “i giudici di Roma dovrebbero essere lodati per la loro indipendenza” e “il verdetto dimostra che nessuno è al di sopra della legge“.

Inoltre, aggiunge, “se Berlusconi avesse un briciolo d’onore, ora darebbe le dimissioni. Risparmierebbe ai suoi colleghi senatori l’imbarazzo di dover espellere un ex primo ministro”. Infine, per il Financial Times, che ricorda come l’ex premier abbia già promesso battaglia e che molti membri del suo partito potrebbero seguirlo, in Italia “i tempi sono maturi per l’emergere di un partito di destra che sia pronto a liberarsi del frenetico populismo di Berlusconi per abbracciare il liberismo economico. Dopo anni di inefficace protagonismo – conclude l’editoriale -, l’Italia ne beneficerebbe molto”.

 

 

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il delirio…

03/08/2013 ansa – “O la politica è capace di trovare delle soluzioni capaci di ripristinare un normale equilibrio fra i poteri dello Stato e nello stesso tempo rendere possibile l’agibilità politica del leader del maggior partito italiano oppure l’Italia rischia davvero una forma di guerra civile dagli esiti imprevedibili per tutti”. Così Sandro Bondi (Pdl)…

abbiamo capito che allora non delira solo Casaleggio, ma continuano a delirare tutti quelli che finora hanno delirato

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