tre giorni…

bene, per adesso li annuncio così…
tre giorni di fuoco programmatico per la chiusura della campagna per le primarie…

domani giovedì 19/9 ore 18,30 a potenza in v.le dante- presso scale mobili,
dopodomani venerdì 20/09 ore 18,30 potenza p.zza m. pagano presso portici
ed infine sabato 21/09 ore 19,30 matera p.zza vittorio veneto (70° anniversario dell’eccidio nazifascista)

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il programma passo per passo – parte 9) industria e politiche industriali

il programma passo per passo – parte 9) industria e politiche industriali

 

siamo alla nona parte del nostro programma, industria e politiche industriali, tema scottante in una regione che vede ovunque crisi industriali di fatto irrisolvibili, se non attraverso il procrastinarsi di contribuzioni ed interventi pubblici a più livelli, e che richiedono un discorso globale di destinazione di un comparto che di fatto costituisce una voce importante dell’economia regionale, economia di certo non immaginabile ad oggi senza l’apporto che il settore fornisce sia in termini strettamente produttivi, che per i suoi risvolti occupazionali.

Crediamo che questa regione abbia necessità di una programmazione di più ampio respiro e vedute che sappia guardare oltre l’attuale perifericità a cui il sistema economico costringe la nostra terra nell’ormai chiara equivalenza ricattatoria “posti di lavoro uguale industrie impattanti o volatili”, per addivenire a forme industriali autonome, “leggere”, legate strettamente al territorio ed alle sue potenzialità reali, in grado di liberare la regione da vincoli di sudditanza che nel caso fiat-sata, per esempio, appaiono tanto evidenti quanto grandi sono i rischi che ad un abbandono da parte della multinazionale del sito di Melfi corrisponda una crisi occupazionale irreversibile e senza precedenti nella nostra regione.

Vige a proposito di quanto contenuto in questa parte del programma comunque quanto previsto dalla parte ambiente al punto III).

I. Dichiarazione programmatica di indirizzo industriale regionale verso l’agri-industria diffusa e la produzione di tecnologie, componenti ed infrastrutture per lo sviluppo del comparto primario tradizionale, la produzione di elementi e tecnologie ad alto contenuto tecnologico e basso impatto territoriale, la componentistica e la progettazione per il sistema delle energie rinnovabili e per il risparmio energetico, la produzione di elementi per le bio-architettura e le bio-edilizie, il ciclo integrato regionale dei rifiuti, la programmazione e realizzazione delle bonifiche ambientali e delle opere di protezione e ripristino ambientale, la produzione energetica nei limiti della programmazione (vedi anche parte ambiente e la prossima parte, energia).

ancora una dichiarazione programmatica che, legata a quanto già espresso in altre parti del programma, indica una via allo sviluppo industriale che non può divergere dall’incontaminatezza del territorio e che, nello specifico, fornisce chiare ed univoche indicazioni su quali siano i settori di rilevanza sui quali l’attenzione pubblica dovrà convergere, quindi il settore dell’agro-industria diffusa e la produzione diretta od indiretta di componenti ed infrastrutture per il settore primario in grado di agevolarne lo sviluppo, il settore dell’innovazione tecnologica nella produzione e nello sviluppo delle tecnologie a basso impatto territoriale, il settore della ricerca e della produzione di elementi per la produzione energetica da fonti rinnovabili e per il risparmio energetico, il settore della bio-edilizia a cui potrà essere dedicato una parte dell’investimento già programmato sulla forestazione produttiva, oltre ai settori di ciclo locale quali il ciclo dei rifiuti, nella parte di gestione del conferito e nella programmazione di un settore della ri-verginazione della materia (vedi parte III) ciclo dei rifiuti), le bonifiche ambientalie di protezione del territorio dal dissesto idrogeologico, la produzione energetica nel limite di una programmazione volta al raggiungimento dell’autosufficienza

II. Rimodulazione della legge regionale sulla reindustrializzazione dei siti in dismissione e sulle relative poste finanziarie sui concetti di cui al punto I).

si tratta di interventi già programmati per oltre 40 milioni di euro ed in buona parte non ancora assegnati in via definitiva, di cui chiediamo la ri-programmazione sugli obiettivi di cui al punto precedente

III. Censimento reale delle attività del settore industriale e dei siti produttivi, attivi, dismessi, in crisi produttiva, programmati o per i quali siano state accese procedure a qualsiasi titolo e qualsiasi settore presso tutti gli enti territoriali regionali.

potremmo definirlo un libro bianco delle attività industriali presenti in regione,da redigersi a cura del dipartimento regionale alle attività economiche in collaborazione con il dipartimento alle infrastrutture per la parte di competenza, tale quindi da costituire una base cognitiva comune sulle attività stesse (ed in quanto tale, se ne prevede la pubblicazione on-line) per la riorganizzazione dell’intervento pubblico e delle opere infrastrutturali e di trasporto a supporto del comparto e la mappatura completa dello stato dell’arte, particolarmente per ciò che attiene alle intraprese che abbiano goduto di aiuti finanziari alla installazione sul territorio regionale

IV. Istituzione di una commissione mista permanente sulla programmazione industriale e sulle politiche industriali, composta da presidenza della giunta regionale, dall’assessorato alle attività produttive, assessorato ai trasporti ed alle infrastrutture, assessorato alla formazione, assessorato all’ambiente ed all’agricoltura, rappresentanti del consiglio regionale, rappresentanti delle categorie produttive, sindacali e professionali, rappresentanti diretti dei lavoratori e rappresentanti della consulta dei sindaci e della consulta ambientale (vedi parte istituzione).

pur esistendo già strutture di dialogo sotto forma di tavoli più o meno organizzati e rappresentativi, crediamo che una commissione mista permanente possa divenire non solo lo strumento di verifica dello stato del comparto e della programmazione regionale, ma una vera e propria “camera di rappresentanza” delle istanze del mondo produttivo ed occupazionale che si avvale della partecipazione ed integrazione di consulte territoriali ed ambientali tali da creare sinergie lineari in grado di far dialogare più soggetti interessati su un tema che, vista la sua rilevanza occupazionale, ma anche il suo possibile impatto territoriale, necessita della maggiore capacità di dialogo e di consultazione possibile

V. Messa in liquidazione dei Consorzi Industriali con passaggio delle competenze, delle gestioni e delle proprietà ad un Consorzio Regionale Unico della Attività Industriali sottoposto a controllo dell’indirizzo e degli atti da parte della commissione al punto IV).

l’inutilità al costoso mantenimento di ben due strutture simili, può essere evidentemente superata attraverso la delega ad un unico e più piccolo consorzio industriale sottoposto al controllo formale della commissione di cui al punto precedente

VI. Creazione di un fondo speciale di solidarietà per i lavoratori in mobilità e precari finanziato dai tagli agli stipendi dei consiglieri regionali, presidente ed assessori (vedi parte istituzione), dirigenti di livelli superiore, amministratori e consiglieri di società, agenzie ed enti pubblici.

punto sul quale, in attesa di un intervento legislativo che regoli la materia in modo definitivo, si potrebbero postare risorse atte, pur nella loro inadeguatezza, a lenire una parte della sofferenza sociale legata al contesto di crisi attuale

VII. Fissazione dei parametri temporali e delle procedure di dismissione delle attività industriali considerate incompatibili con quanto espresso al punti III) della parte ambiente.

per ogni attività industriale incompatibile agli obiettivi ed alle prescrizioni statutarie andranno fissati precisi limiti di tempo che possano consentire una dismissione controllata ed ordinata volta alla protezione dei livelli occupazionali, al ripristino ambientale, alla organizzazione tecnica o alla riorganizzazione produttiva originata dalla dimissione, in ogni caso riteniamo in tempi non superiori ai 12 mesi

VIII. Rimodulazione sulla base del censimento al punto III) delle aree industriali e loro recupero ad altre attività, ivi compresa la produzione energetica da fonti rinnovabili.

punto questo di una certa rilevanza poiché attiene alla riorganizzazione funzionale di tutte le aree industriali ed artigianali ex 219 ed interventi similari presenti nel territorio regionale o verso ipotesi di nuovi investimenti produttivi di concerto al punto I) o verso altre attività, come la produzione di energia da fonti rinnovabili, esclusi tutti i processi di combustione da rifiuti e/o biomasse e/o biocarburanti (e definiti dalla legge erroneamente come assimilabili alle energie rinnovabili), o verso il recupero ad utilizzi civici, previa bonifica, delle aree e delle strutture edilizie o verso processi di ri-naturalizzazione dei siti

IX. Obbligo alle attività industriali di predisporre un piano per l’autosufficienza energetica, ove reso possibile, esclusivamente da fonti rinnovabili con l’accensione di un fondo speciale misto di contribuzione.

riteniamo inutile ogni spiegazione del punto, se non alla parte riguardante il fondo misto di contribuzione, un fondo controllato dall’ente regione ove far convergere ogni contribuzione pubblica e privata al fine di ottimizzare e razionalizzare il processo di dotazione di strutture di auto-sufficienza energetica, nell’imposizione di una tassazione specifica da ricavarsi da una parte percentuale dalle imposte attualmente già versate alla regione ed, in sede di contrattazione stato-regione, di parte percentuale di quanto versato alla imposizione generale…è comunque da prevedersi una contribuzione regionale da ricavarsi da una quota parte delle royalties ricevute per gli idrocarburi (stima circa il 3% annuo)

X. Creazione di un Ufficio Regionale Speciale per il ricevimento delle proposte di allocazione di nuove intraprese industriali sul territorio della regione e di una commissione specialistica di valutazione economico-ambientale per l’ammissione delle stesse ad ogni forma di contribuzione a carico dei fondi regionali.

riteniamo che tale ufficio speciale sia essenziale per riunificare tutti i processi di richiesta per l’allocazione di imprese industriali nel territorio regionale, così come la commissione specialistica di valutazione al fine di riunire procedure ad oggi disperse in ambito burocratico

XI. Fissazione di un limite minimo di quindici anni di garanzia di operatività e di mantenimento dei livelli occupazionali iniziali per le nuove aziende che si installano in regione con contribuzione pubblica a qualsiasi titolo.

XII. Legge regionale sul sequestro degli immobili, delle attrezzature, delle scorte e delle tecnologie per le aziende di cui al punto XI) e per le intraprese già operanti in regione e che abbiano avuto accesso a finanziamenti regionali non rispettando quanto al punto precedente.

riteniamo sia il punto XI) che il punto XII) chiari nella loro formulazione, nell’indicazione per gli uffici legali della regione di avvio immediato delle pratiche legali per l’ottenimento del sequestro prima e della confisca poi in sede giudiziaria, ove non fossero rispettati questi parametri che andranno stabiliti in sede legislativa regionale attraverso specifica norma

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sto meditando

l’indignato dovrei essere io per l’erba-fascismo imperante che vorrebbe tutti uguali a tutti nello stesso calderone in cui non si intravede altra soluzione che cuocersi ancora le viscere nella sterile denuncia dal balcone…

non ci sto…io sono diverso dagli altri candidati, sono diverso dal personale politico e politicante che ora alle primarie e dopo alle elezioni, promette miracoli e realizza l’ennesima filiera di consenso da riportare in qualche forziere di voti…

sto offrendo con la mia candidatura “estorta” a chi si era permesso persino di allontanarmi dalle riunioni preliminari (non faccio nomi per non far polemiche) una possibilità di liberare il voto e mi offende profondamente che si faccia benaltrismo sulla buona fede e l’impegno di tanti anni di lavoro speso per questa terra…

sto meditando!!!

miko somma

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costa concordia…lavoro italiano

fuori da ogni retorica, un lavoro eccezionale quello portato a termine oggi con il raddrizzamento della costa concordia…

bravi, tutti davvero bravi a fare una cosa che nessun altro ha mai fatto al mondo…non solo riportare a galla un gigante con ancora dentro due morti che attendono una sepoltura su cui possano andare i loro cari, ma dare una piccola lucina di speranza a noi che questo paese se vuole può farcela sempre e comunque facendo conto sulla propria competenza e capacità di lavorare!!!

miko somma

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il programma passo per passo – parte 8) turismo

il programma passo per passo – parte 8) turismo

 

Passiamo ora alla ottava parte del nostro programma, turismo, dovendo necessariamente fare un prolusione che funge da base all’elencazione dei punti.

Il mondo occidentale ci ha ormai abituati ad una idea del turismo, villaggi vacanze, resort, alberghi, dove la stessa presenza del turista nel paese che lo ospita pare doversi necessariamente legare ad “omogeneità” dell’offerta stessa, che rientra in parametri e standard codificati, “occidentali”, e che riguardano non solo qualità e quantità dell’offerta stessa, ma la stessa percezione del tempo-vacanza che non appare mai dissimile dalla percezione usuale del tempo nel resto dell’anno.

Concetto non banale quello della percezione del tempo, ma fondamentale per la comprensione del “divertimentificio” e del veloce consumo ottico del paesaggio, delle tradizioni locali (anch’esse rese a tempo), della cucina e così via discorrendo, a cui troppo spesso il turismo di massa riduce la percezione del luogo, perdendo così ogni connotazione che potrebbe portarlo ad una dimensione differente, il viaggio, dove è la nozione di differenza del tempo a noi usuale, a costituire elemento cardine di ciò che deve essere “scoperta” del luogo che si visita, una “immersione” nel suo tempo (che è il tempo di natura, tradizioni, usi e dei ritmi locali) che riteniamo sia cardine fondamentale su cui ruotano due stili di fare e così programmare il turismo: consumare il luogo o viaggiare il luogo.

Crediamo che sia la sola seconda ipotesi, quella del viaggio, che possa legarsi ad una terra come la nostra regione, troppo facile a consumarsi se altre ipotesi dovessero intervenire sull’inconsueto che riesce ad offrire e su quell’incontaminatezza che invece vanno custoditi con cura come il vero volano di una “differenza” di questa regione.

Così questa parte del programma va letta in assoluta interdipendenza con tutte le sue altre parti, in una complementarità che tende alla valorizzazione del territorio ed alla conservazione del suo stato naturale come investimento.

I. Dichiarazione programmatico-statutaria dell’incontaminatezza del territorio come obiettivo prioritario (vedi parte agricoltura e ambiente) per un turismo compatibile al territorio ed alla sua salvaguardia e valorizzazione nell’ottica di tramandarlo come unicum alle future generazioni.

II. Redazione immediata di un piano di programma regionale per il turismo sulla scorta di quanto alla premessa ed al punto I)

piano che ovviamente deve recepire il criterio di base ed organizzare l’offerta turistica in stretta conseguenza a questo, valorizzando il patrimonio naturale, culturale, storico-architettonico e migliorandone la reale fruibilità attraverso interventi mirati a favorire la micro-accoglienza, la conservazione, tutela e valorizzazione dei piccoli borghi, la percorribilità intermodale della regione attraverso una precisa organizzazione dei mezzi di trasporto e delle coincidenza tra essi, l’offerta di circuiti in accordo al punto seguente e la migliore sinergia tra tutti gli uffici e gli operatori dell’offerta turistica da intendersi come regionale

III. Commissariamento e riforma dell’APT in Ufficio Interdipartimentale per il Turismo per l’attuazione del piano di cui al punto II), sottoposto al controllo programmatico del consiglio regionale, con compiti di individuazione dei circuiti turistici integrati (biblio-museale, storico-archeologico, del mare, della montagna, della tradizione, della eno-gastronomia, del paesaggio-oasi e parchi naturali), della gestione delle inter-modalità tra i circuiti, della redazione e gestione di una guida integrata dei servizi e delle offerte, di un calendario regionale degli eventi in collaborazione con gli enti locali, della interconnessione ed intermodalità tra i mezzi di trasporto locale, del controllo sulla gestione dei servizi e delle infrastrutture, dell’organizzazione diretta di eventi, della stipula e cura di convenzioni ed accordi con istituzioni, associazioni, categorie, imprese del settore turistico-ricreativo

il commissariamento, quindi l’allontanamento dell’attuale dirigenza, e la riforma dell’apt in ufficio interdipartimentale per il turismo, lungi dall’essere un mero rientro nella potestà regionale di competenze ad oggi delegate ad una struttura gestita quasi privatisticamente secondo logiche non sempre condivisibili, deve intendersi come la precisa volontà di costruire una reale, efficiente struttura di sovra-determinazione, indirizzo, controllo e gestione che faccio capo ad esatti criteri di organizzazione di una capillare struttura recettivo-culturale in grado di ottimizzare sia l’uso delle risorse che la messa in campo di strategie di comunicazione ed organizzazione…l’individuazione dei differenti circuiti, tra essi comunicanti, e ciascuno con l’individuazione di un responsabile operativo, serve a definire la migliore politica di organizzazione degli stessi in rapporto alla fruizione, ottimizzando e tarando così l’offerta non più verso un generico turismo, ma verso settori di interesse definiti e definibili proprio nei 7 circuiti che ovviamente necessiteranno di una comunicazione ed offerta strettamente individuabile…circuiti che dovranno potersi integrare tra loro, sia nell’offerta da affidarsi oltre che all’attività diretta di marketing territoriale, alla redazione di una precisa e dettagliata guida agli stessi, redatta da professionisti del settore e non più improvvisata e spesso confusa e contraddittoria (come spesso accade oggi), che nella riunificazione degli stessi circuiti in punti aggreganti, quali eventi e luoghi di particolare valore…la redazione, integrata alla guida, dovrà contenere un dettagliato schema dei trasporti regionali, sia quelli generali, sia quelli peculiari, intendendo con questo tutti i mezzi di trasporto coinvolti nella gestione del settore turismo…compito dell’ufficio sarà anche quello di verificare la rispondenza delle strutture organizzative e recettive a precisi parametri di legge e di soddisfazione del turista

IV. Programmazione quinquennale degli interventi sul turismo e legge regionale sulle contribuzioni al turismo con riordino della normativa sugli agriturismo e controllo sull’effettività degli stessi ed il rispetto dei parametri già fissati.

tale necessità di programmazione è ravvisabile con evidenza proprio rispetto all’enunciato dei punti precedenti, necessitandosi al contempo di una legge regionale che rimetta ordine a materie di interesse turistico

V. Realizzazione del Consorzio Regionale del Turismo tra operatori, enti locali e regione per l’aggregazione e la razionalizzazione dell’offerta, servizi comuni, tariffari, codice di disciplina e più in generale la gestione consortile dei circuiti al punto III)

la creazione dell’ufficio interdipartimentale per il turismo è prodromo alla creazione di un consorzio regionale del turismo dove far confluire ogni energia volta all’ottimizzazione delle linee guida ed alla loro applicazione pratica in termini di confluenza di interessi pubblici e privati alla migliore gestione di un comparto produttivo individuato come strategico per l’interesse regionale e che come tale necessita di un razionale e sistemico approccio pratico e comune

VI. Divieto espresso alla costruzione di nuove strutture di accoglienza turistico-alberghiero a qualsiasi titolo superiori alle 250-300 presenze e fissazione dei parametri di inserimento nei circuiti regionali.

punto che crediamo chiaro e che, lungi dall’apparire punitivo, individua invece conseguenzialità strettamente attinenti alla linea programmatica di voler favorire il turismo attraverso piccole strutture in cui favorire l’approccio del turista alla realtà locale e non ad una realtà che, in conseguenza delle dimensioni delle strutture, tenderebbe invece alla standardizzazione dell’offerta e della percezione

VII. Individuazione delle località di interfaccia per la successiva penetrazione nei circuiti guidati del territorio regionale sulla base delle infrastrutture autostradali-ferroviarie-aereoportuali, esistenti o di programmazione, ove andranno allocate le sedi operative dell’Ufficio Interdipartimentale con compiti di accoglienza, assistenza ed informazione, indirizzo dei circuiti, prenotazione dei servizi, controllo della qualità di sistema.

località di interfaccia che fungano non solo da front-office, quindi da primo impatto tra il turista e l’offerta turistica regionale, ma che siano in grado di assicurare la migliore organizzazione del viaggio attraverso la professionalità e la perfetta corrispondenza tra quanto promosso e quanto realmente offerto…riteniamo che sulla scorta di considerazioni svolte già al punto 7) trasporti, tali località siano facilmente individuabili in potenza, matera, metaponto-policoro, maratea, melfi, città dalle quali in virtù di una maggiore facilità di accesso dall’ambito nazionale possa poi veicolarsi nell’intero territorio regionale il flusso turistico

VIII. Censimento e valutazione dello stato di conservazione e di recupero, studio di fattibilità, messa in sicurezza, pavimentazione con materiali naturali trattati in loco, infrastrutturazione leggera di accoglienza dell’intero percorso dei Regi Tratturi e delle Vie della Transumanza, nonché delle vie consolari e medioevali, in ordine alla creazione di un percorso storico-naturalistico integrato ai circuiti al punto III) ed atto alle percorrenze a piedi, con mezzi animali od a trazione animale, con bicicli, automezzi a trazione elettrica o bio-carburanti, motocicli a basso tenore di emissioni carboniche ed acustiche o qualsivoglia veicolo a basso o nullo impatto ambientale

si tratta di uno specifico settore che permette l’immersione totale nel circuito naturale, potendosi ovviamente integrare con tutti gli altri circuiti, a “bassa velocità” e basso impatto, per il quale prevediamo una opera di ripristino mirato attraverso la messa in sicurezza delle arterie e l’uso di materiali locali (con ovvie ripercussioni positive a livello produttivo ed occupazionale) delle antiche vie di comunicazione, una connessione tra queste ed i luoghi di particolare interesse e la fornitura di mezzi animali ed a trazione meccanica a basso o nullo impatto ambientale organizzati secondo “stazioni di posta” che fungano da strutture recettive a bassa capienza, individuate ed organizzate attraverso nella ricognizione preventiva sulle strutture esistenti e di proprietà od utilizzo di demani pubblici (quindi regione, province, comuni, ex comunità montane, corpo forestale dello stato, anas, ferrovie dello stato, etc), eventualmente da richiedersi in affidamento attraverso comodati e tipologie varie di contratti non onerosi, e recuperabili ad altri utilizzi

IX. Legge regionale degli arenili e delle zone di rispetto, in accordo alla normativa nazionale di settore, atta a fissare regole e parametri su destinazione ed uso, manutenzione e cura degli stessi da parte degli enti locali, dei concessionari e dei soggetti a qualsiasi titolo coinvolti in attività che insistano in via diretta od indiretta sugli arenili.

crediamo che normare con efficacia in questo settore, nelle more della legislazione nazionale, sia necessario nella fissazione di precisi limiti di uso degli arenili e di utilizzo di materiali e/o strutture strumentali che vadano di concerto ai principi generali

X. Studio e realizzazione di un programma di inserimento dei comuni dichiarati in via di spopolamento in un circuito speciale turistico-residenziale volto all’arrivo e permanenza di categorie di pensionati e/o soggetti svantaggiati con l’intermediazione al punto III) in tema di convenzioni ed accordi

ci piacerebbe chiamare questo circuito speciale “i borghi del sorriso”, borghi cioè nei quali, previo un preciso censimento operativo, si possa dare avvio ad un processo turistico volto a categorie sociali (anziani o portatori di disagi) la cui domanda turistica è volta alla residenzialità in strutture e località dove sia la serenità dell’atmosfera ambientale e sociale in una accoglienza mirata alle specifiche esigenze ad essere volano di interesse…in altri termini, indirizzare un settore specifico dell’offerta turistica regionale verso soggetti sociali il cui arrivo in località altrimenti destinate a spopolamento potrebbe costituire occasione di rilancio delle stesse attraverso l’organizzazione locale di un’accoglienza tarata proprio sul “piccolo e tranquillo” che molti dei nostri paesi interni sono in grado di assicurare…vorremmo sottolineare la possibilità inoltre che tali arrivi possano tramutarsi in stanzialità dei soggetti ospitati per periodi anche più lunghi della stretta attività di vacanza e per i quali si attiverebbe inoltre una maggiorazione delle presenza legate anche ai flussi parentali degli ospiti

XI. Presa in carico da parte della Regione Basilicata, con apposito programma coordinato con gli enti locali, della ricostruzione o ristrutturazione di parti dei borghi abbandonati per la realizzazione di “villaggi dell’arte”, atti all’ospitalità di giovani artisti ed alla tenuta di attività seminariali e di stages, accademiche e didattiche, nonché alla realizzazione di laboratori artistici permanenti o stagionali ed all’inserimento degli stessi nei circuiti della formazione professionale.

punto che appare chiaro in termini sia di turismo legato agli stages artistici ed alle attività seminariali, sia in termini di crescita di uno specifico settore legato alla formazione professionale, sia inoltre come punto di interesse culturale che ben giustificherebbe interventi ricostruttivi da allocare oltre che sulla finanza regionale, anche su precisi capitoli di finanziamento nazionale e comunitario

XII. Azioni volte al completamento dell’aeroporto lucano presso la pista Mattei di Pisticci ed all’ottenimento di assets di voli stabili e/o stagionali, nonché studio di fattibilità di una compagnia consortile pubblico-privata per attività di chartering a fini turistici, potenziamento dell’avio-superficie di Grumento ed allestimento di campi di volo per deltaplano e simili.

punto che crediamo chiaro

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offese…

17/09/2013

le offese dei “dipendenti” non mi tangono affatto, anzi mi divertono e mi fanno capire che la strada è giusta…avanti, per vincerle ‘ste primarie e cambiare l’intero quadro politico regionale…occorre crederci e lavorare tutti per il “miracolo”

miko somma

p.s. nel caso specifico le offese sono state ricevute da un pittelliano su facebook…bello stile, davvero!!!…attendo le scuse, non del soggetto in questione, poichè non trattasi di un semplice sostenitore, ma di persona dell’entourage

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il programma passo per passo – 7) trasporti ed infrastrutture

il programma passo passo – parte 7) trasporti ed infrastrutture 

siamo alla settima parte del nostro programma, trasporti ed infrastrutture, capitolo delicato poiché in esso si riscontrano direttamente idee sul mondo che proprio a partire dalla veicolarità stabiliscono criteri per imboccare un’altra direzione sia nei consumi associati ai trasporti, sia ad abitudini ed attitudini sociali che passano attraverso la prevalenza del trasporto pubblico, l’uso della rotaia, l’intermodalità, la taratura del sistema sulle reali necessità e bisogni di mobilità.

I. Dichiarazione programmatica sull’obbligo di trasporto merci nell’intero territorio lucano sulle reti ferroviarie esistenti ove esse soddisfino i criteri di copertura territoriale.

appare chiaro che la prima domanda che si pone riguarda proprio la rete ferroviaria esistente, del tutto insufficiente e limitata per ciò che attiene le reti nazionali alla tratta sicignano-potenza, alla potenza-melfi-foggia,, alla sibari-metaponto-taranto, al breve tratto lucano della napoli-reggio calabria ed alla vecchia tratta f.s. in disuso eboli-lagonegro (per la quale si prevede di chiedere la riativazione), per ciò che attiene le reti locali alla tratta delle ferrovie appulo-lucane potenza-melfi ed alla tratta potenza-bari, e tuttavia anche l’esiguità della stessa e la sua inadeguatezza funzionale pone l’esigenza di dover praticare sulle stesse il criterio di programmazione stabilito statutariamente di obbligo alla percorrenza merci sulle strade ferrate, criterio che meglio sarà precisato dai punti seguenti che delineano un sistema di trasporti improntato proprio alle specifiche necessità del territorio lucano

II. Costituzione di un gruppo misto tra regione, province, comuni di potenza e matera, consulta dei sindaci (vedi parte istituzione) e consulta per l’ambiente per l’avvio dello studio e della programmazione partecipata del Sistema Integrato di Trasporti Regionale.

è questo un punto di partenza istituzionale e che si conviene partecipato ad ogni livello per lo studio e la realizzazione di un unico consorzio pubblico regionale che inglobi competenze generali sul sistema trasporti lucano, tale da delinearne non solo le funzioni in prospettiva di nuove infrastrutturazioni, ma alcuni criteri pratici di gestione allo scopo di evitare frammentazioni e creare punti di contatto operativi tra i diversi modelli di mobilità sostenibile sul territorio per potenziare proprio l’aspetto carente del sistema trasporti regionale, la mancanza di connessioni tra operatori per facilitare la mobilità e la taratura dei bisogni e dell’offerta in rapporto alle reali esigenze

III. Costituzione del consorzio ”Ferrovie Lucane” ad integrale partecipazione pubblica tra i soggetti istituzionali di cui al punto 2.

consorzio pubblico che senza escludere la partecipazione dei privati nella fase di organizzazione pratica del servizio ribadisca che il trasporto è un settore a strategico interesse pubblico prevalente

IV. Progettazione e costruzione delle strutture di intermodalità gomma-rotaia di Metaponto, Lauria-Lagonegro, Matera, Melfi, Balvano.

prevediamo che per la realizzazione di quanto al punto 1), sia necessaria l’individuazione di 5 punti di interscambio gomma-rotaia sulla base della coincidenza tra assi veicolari stradali e ferroviari in cui allocare le strutture stesse atte al trasbordo di container scarrabili da tir a treno e che questi 5 punti siano appunto metaponto (con l’aggiunta di un punto di appoggio a policoro per quanto al punto VI), punto di interscambio tra l’asse veicolare stradale ionico e la tratta ferroviaria integrata metaponto-potenza- melfi-foggia (ivi compresa la rete ferroviaria esistente sibari-taranto), lauria-lagonegro, punto di interscambio tra l’asse veicolare stradale A3 salerno-reggio calabria (ed ivi compresa l’attuale rete ferroviaria) e la costruenda dorsale appenninica e mediana (vedi punto VI), matera, punto di interscambio tra gli assi veicolari stradali bradanica e statali per altamura-bari, la citata mediana ed il completamento della tratta ferroviaria matera-ferrandina (vedi punti VI e VII) e l’asse ferroviario delle appulo-lucane, melfi, punto di interscambio tra l’asse veicolare stradale potenza-foggia e la tratta ferroviaria trenitalia foggia-potenza, nonché il tronco delle ferrovie appulo-lucane (con previsione di utilizzo, previo accordo con rete ferroviaria italiana della struttura ad oggi sotto-utilizzata della stazione di rocchetta s. antonio, per l’appoggio di connessione alla struttura di melfi per l’autostrada bari-napoli), balvano, punto di interscambio tra l’asse stradale raccordo sicignano-potenza e la tratta ferroviaria salerno-sicignano-potenza…l’ovvietà di progettare e realizzare tali strutture nella partecipazione, ove esistente, di rete ferroviaria italiana e trenitalia e dei relativi progetti di sviluppo appare chiara e da praticarsi nelle sedi nazionali di confronto tra stato e regione

V. Progressivo abbandono del contratto di servizio di trasporto locale con Trenitalia ed affidamento di una commessa a strutture industriali locali per la costruzione di vetture ferroviarie da immettere alla circolazione sulla rete regionale di Rete Ferroviaria Italiana con gli specifici contratti di “nolo dei binari”, allo scopo di costituire un sistema auto-gestito di trasporto ferroviario pendolare sulle direttive Potenza-Foggia e Battipaglia-Potenza-Metaponto.

punto che appare chiaro negli intenti di poter tarare in proprio un sistema di trasporti pendolari più rispondente alle esigenze locali di quanto non assicurino treni in arrivo da altre regioni (più spesso autobus sostitutivi) ed agli attuali, enormi, costi sostenuti (contratto di servizio regione-trenitalia), attraverso la formula del nolo dei binari esistenti (formula già praticabile e praticata), attraverso la circolazione di proprio materiale rotabile da costruirsi nel territorio regionale attraverso aziende ad oggi esistenti (ferrosud) e per le quali simili commesse potrebbero costituire valido ausilio alle difficoltà occupazionali…i costi dell’investimento in termini gestionali sono recuperabili dall’allocamento integrale sullo stesso delle partire finanziarie ad oggi versate a trenitalia per il contratto di servizio, in termini infra-strutturali dalla possibilità di accesso ai fondi strutturali comunitari ad oggi esistenti

VI. Studio di fattibilità e finanziamento attraverso candidatura a fondi strutturali europei, progettazione e costruzione delle “dorsali ferroviarie appenniniche A) maratea-lauria-sant’arcangelo-corleto-calvello-potenza e B) maratea-lagonegro-moliterno-villa d’agri-brienza-tito-potenza (con possibilità di doppio tronco da policoro) e della mediana ferroviaria sant’arcangelo-tursi-craco-pisticci-ferrandina”, nella richiesta di ri-accantonamenti dei fondi e delle disponibilità finanziarie esistenti e postati attualmente sulla strada “saurina” (circa 200 milioni) ad integrazione.

per tale punto preferiamo esporre un disegno di massima dello sviluppo delle reti, reti che consentirebbero non solo la fuoriuscita dall’isolamento sia della zona sinnica, che delle valli del sauro-camastra e del cavone, verso potenza, ma l’interconnessione trasversale a matera

anche la visualizzazione di questa foto è impedita da un problema tecnico che speriamo di risolvere al più presto

lo sviluppo totale della rete lucana assomma a circa 320 km per un costo stimato di progettazione e costruzione di circa 1000 milioni di euro, cifra da ripartirsi in un cofinaziamento del 50% a carico della regione basilicata (500 milioni da allocarsi nei bilanci annuali per euro 50 milioni per 10 anni e rinvenienti da aumento delle royalties per gli idrocarburi) e per il 50% a carico dei fondi comunitari per le infrastrutture)…è evidente nel progetto sia il progressivo abbandono delle tratte di trasporto via bus, sia l’istituzione di specifiche navette di collegamento tra i centri urbani più interni e la rete ferroviaria

VII. Azioni volte a sollecitare il completamento delle tratte ferroviarie Matera-Ferrandina e Matera-Altamura, nonché la più celere elettrificazione ed il potenziamento della Potenza-Foggia ad oggi finanziato con delibera CIPE con circa 200 milioni di euro.

La valenza del completamento di una tratta in buona parte realizzata nel suo percorso ed allo stato attuale abbandonata è strategica ai fini del completamento della rete ferroviaria lucana e tale richiesta andrebbe formalizzata nelle competenti sedi di trattativa tra stato e regione e posta al vertice di una ridiscussione sia sull’aumento delle royalties (vedi parte 5) idrocarburi) da finanziarsi attraverso derivazione specifica del contributo del 5% versato dalla fiscalità generale sul totale delle compensazioni, oltre al recupero di quanto eventualmente stanziato per il completamento e distratto in seguito verso altra destinazione

VIII. Adeguamenti, completamenti e messa in sicurezza delle reti auto-viarie esistenti nella ricerca di finanziamenti esistenti nei bilanci statali e di concerto con le province di Potenza e Matera nella messa in uso degli accantonamenti delle stesse e con ANAS, con completamento lotto 6 Tito-Brienza, completamento collegamento tra Saurina (tronco esistente) e ss. 598 Fondovalle Agri, connessione mediana tra Sinnica (Lauria-Senise), Basentana (Tursi-Pisticci) e Matera-Altamura, sp. 32, messa in sicurezza della Potenza-Melfi, della ss. Basentana, della Bradanica, completamento della Potenza-Matera-Bari, oltre alla viabilità minore.

punto questo che ovviamente presuppone l’apertura di uno specifico tavolo di trattativa con lo stato ed il massimo impegno dell’ente regione per il riconoscimento dell’istanza,oltre alla ri-allocazione in un piano generale di interventi viari di tutto quanto ai bilanci degli enti intermedi per i capitoli specifici e finora non speso

IX. Abbandono di ogni ipotesi di costruzione di nuovi grandi assi viari su asfalto.

X. Istituzione dell’ufficio regionale “car sharing & pooling” per il supporto alla condivisione del mezzo di trasporto da attuarsi con la partecipazione della consulta dei sindaci ed associazioni di cittadini.

si tratta evidentemente di un primo esperimento di condivisione del mezzo di trasporto privato, sia nell’ottica dell’incoraggiamento alla condivisione del mezzo privato nei fenomeni di pendolarismo, sia nell’ottica di un aiuto alla mobilità intra-regionale che comunque non potrà prescindere in tempi brevi dall’utilizzo del mezzo privato come opzione di mobilità alternativa ad un sistema trasporti a data attuale completamente da ripensarsi…riteniamo che tali pratiche di condivisione dell’uso del mezzo (car sharing), esattamente come ogni pratica di sostituzione della proprietà del mezzo con soluzioni di fitto temporaneo di autovetture (car pooling), siano essi studiati e pianificati come soluzioni a valenza urbana od extraurbana, vadano incoraggiati con forza attraverso una “messa a disposizione” delle strutture pubbliche a cominciare appunto dalla collaborazione tra comuni ed associazioni di cittadini nella redazione di veri e propri micro-piani e di supporti informatici di condivisione delle disponibilità alla collaborazione

XI. Progressiva sostituzione dei motori dell’attuale parco autobus urbano ed extra-urbano, sia pubblico che privato, con motori adatti all’utilizzo di bio-carburanti derivanti dal ciclo dei rifiuti (vedi parte ciclo dei rifiuti punto X.) e da coltivazioni di varietà agricole atte alla produzione di bio-carburanti esclusivamente su programmazione puntuale e basata sul fabbisogno reale e sotto il controllo del dipartimento agricoltura-ambiente (vedi parte 2) ambiente punto XII) ed utilizzo dei gas estratti nelle zone di coltivazione mineraria ad idrocarburi contrattualizzate per una rete regionale di distributori di metano per auto-trazione (vedi parte 59 idrocarburi punto XII) a prezzo calmierato per ogni residente lucano in sostituzione del beneficio ex art. 45 l. 99/09 (o bonus idrocarburi) il cui utilizzo deve prevedersi per quanto stabilito alle modifiche della proposta di modifica dello stesso da questo movimento già avanzate

punto questo che, nell’ottica di una discussione pubblica sull’utilizzo dei carburanti da rifiuti (vedi parte ciclo dei rifiuti), quindi sull’opportunità che si dia corso o meno alla gestione di un processo sul ciclo dei rifiuti e sull’impiantistica relativa comunque da affrontare con spirito critico, pone in primo piano l’esigenza che i cambiamenti sull’uso delle energie da auto-trazione (argomento che pone in essere cambiamenti sul piano produttivo dei veicoli) siano spinti a partire da una precisa volontà del pubblico a perseguire soluzioni alternative ai carburanti tradizionali e tali non solo da diminuire i fabbisogni di materie prime, ma da influire nettamente sui paradigmi produttivi che devono spingersi verso modelli sempre meno impattanti sia nel più stretto senso energetico, sia nel senso di sempre minori emissioni…a tal proposito, l’utilizzo di bio-carburanti deve intendersi non ad uso privato, ma ad uso strettamente pubblico quindi tarato su specifiche e programmabili quantità di carburanti, tali quindi da non costituire un pericolo di utilizzo dei campi agricoli per attività no-food come stabilito alla parte 1) agricoltura del programma

XII. Criterio prevalente di scelta del progetto di trasporto a minor impatto ambientale ed a migliore connettività.

Punto che ci sembra inutile descrivere, vista la sua chiarezza, ma di cui vogliamo sottolineare la necessaria equazione che deve porsi nella valutazione dell’equilibrio da raggiungersi con un esempio pratico…se occorre trasportare 100 persone dalle abitazioni ai luoghi di lavoro contemporaneamente il treno rappresenterà sempre la migliore soluzione in termini di energia occorrente, impatto territoriale, costi collettivi e privati al netto dell’investimento, manutenzione ordinaria, sicurezza ed efficienza, soddisfacimento del diritto, quindi tale mezzo sarà sempre preferibile ove la sua allocazione non risulti troppo svantaggiosa in termini economici, ma se occorre trasportare per le medesime ragioni 5 persone, nell’equivalenza del diritto, il trasporto potrebbe seguire logiche puntuali diverse in omaggio all’equilibrio tra tutte le componenti citate

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17/09/2013

le offese dei “dipendenti” non mi tangono affatto, anzi mi divertono e mi fanno capire che la strada è giusta…avanti, per vincerle ‘ste primarie e cambiare l’intero quadro politico regionale…occorre crederci e lavorare tutti per il “miracolo”

miko somma

p.s. nel caso specifico le offese sono state ricevute da un pittelliano su facebook…bello stile, davvero!!!…attendo le scuse, non del soggetto in questione, poichè non trattasi di un semplice sostenitore, ma di persona dell’entourage

 

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il programma passo per passo – 6) istituzione ed amministrazione

il programma passo per passo – parte 6) istituzione ed amministrazione

 

Siamo ora ad una parte molto delicata del programma di comunità lucana, la parte dedicata ad istituzione ed amministrazione, di cui alcuni elementi programmatici sono stati già affrontati in altre parti del programma, altri invece vincolati dalle normative nazionali che ne rendono difficile ogni modifica sostanziale, ma cercheremo in questa parte di affermare alcuni dei principi di base che tendono a portare il governo stesso della regione nelle comunità per renderla in prima persona partecipi dei processi decisionali.

I. Turnazione dell’ufficio di Gabinetto della Presidenza della Giunta Regionale per tre giorni lavorativi settimanali in ciascuno dei 131 comuni lucani durante l’arco della intera legislatura (mensilmente una presenza a Potenza ed una Matera) al fine da assicurare nel corso dei 5 anni di legislatura una presenza stabile in ognuno dei comuni lucani, rendendo il Presidente della Giunta avvicinabile da ogni cittadino lucano.

il portato di questo punto è nella direzione dell’avvicinare quanto più possibile il cittadino lucano all’istituzione attraverso il trasferimento per 3 giorni lavorativi per settimana in ciascuno dei 131 comuni della regione (cosa che consente nella presenza mensile fissa sia a Potenza che a Matera, una turnazione annuale in 24 comuni e per i 5 anni di legislatura in 120 dei comuni lucani con un margine di 9 comuni residui rispetto ai due capoluoghi recuperabile tra i comuni a maggior vicinanza a questi), trasferimento da effettuarsi previo accordo con i singoli comuni per la messa a disposizione di uffici sufficienti ad accogliere lo stretto staff del gabinetto presidenziale e finanziato per la parte dei costi di ospitalità a carico delle dotazione del gabinetto stesso…la possibilità di incontro ed udienza con il presidente sarebbe resa così più semplice dalla stessa contiguità tra questi, il suo staff ed il cittadino, nell’evidenza inoltre di una maggiore comprensione delle problematiche locali delle amministrazioni comunali

II. Turnazione delle riunioni del Consiglio Regionale alternativamente tra le sedi di Potenza e Matera, in questa sede presso gli uffici del consiglio attualmente esistenti e sotto-utilizzati, con almeno due riunioni all’anno da effettuarsi nelle sedi di Avigliano, Melfi, Pisticci, Policoro, Lauria presso le rispettive Case o sedi dei Consigli Comunali.

nello stesso solco del punto precedente, questo intento porterebbe la massima assise democratica regionale ed i suoi lavori all’interno delle comunità allo scopo di avvicinare il più possibile le sedi decisionali alla partecipazione dei cittadini, stimolando inoltre la comprensione dei meccanismi di funzionamento del consiglio regionale, spesso del tutto estranei alla popolazione

III. Istituzione di una Consulta Regionale (o Camera Consultiva) dei Sindaci a carattere consultivo obbligatorio sui temi ambientali, energetici, produttivi e sulle materie di interesse comune, nonché corrispondenza della stessa presso ogni struttura di ente pubblico o consorzio avente carattere regionale.

l’intento di una consulta regionale (o una camera dei sindaci) è nella direzione di delegare materie di interesse comune ai rappresentanti più prossimi ai cittadini, i sindaci ed i rispettivi consigli comunali, trovandosi poi coincidenza gestionale tra questa struttura e gli enti o consorzi a carattere regionale (vedi consorzio regionale di gestione dei rifiuti, etc.)

IV. Istituzione del prelievo obbligatorio di 1/3 degli emolumenti di consiglieri, assessori, presidente al fine di costituire un fondo speciale di solidarietà sociale.

crediamo che l’intento sia del tutto chiaro e non abbia bisogno di ulteriori spiegazioni

V. Approvazione definitiva dello Statuto della Regione Basilicata con riforma dei poteri della Presidenza della Giunta e del Consiglio Regionale in merito alla nomina di direttori di agenzie, dirigenti di dipartimento e di aziende sanitarie, società pubbliche e/o partecipate, ed introduzione di un criterio istituzionale di bilanciamento dei poteri.

punto questo che intende, nella massima partecipazione alla stesura di nuovi poteri di bilanciamento di un assetto istituzionale ad oggi troppo sbilanciato sul ruolo del presidente della giunta regionale, limitare ogni interferenza nella nomina di dirigenti da parte delle due figure istituzionali che ad oggi, seppur nella condivisione delle maggioranze in aula consiliare, porta alla sostanziale politicizzazione di nomine che pur dovrebbero essere di ambito tecnico e così basate su criteri meritocratici

VI. Varo di una legge elettorale regionale condivisa da tutte le forze politiche presenti in regione.

VII. Verifica amministrativa, a partire dalle posizioni dirigenziali, di competenze e titoli di tutte le posizioni lavorative e di consulenza nell’ente regione, enti, società ed agenzie sub-regionali ed apertura degli scorrimenti delle postazioni lavorative, con la creazione di un ufficio speciale di verifica e controllo.

impostazione quindi di un criterio generale della massima professionalità possibile nel posto specifico ed ove questo non rispettato o migliorabile, utilizzo dei poteri concessi dalle leggi vigenti di riorganizzazione dei servizi allo scopo di rendere pienamente efficiente la macchina burocratica regionale

VIII. Immediato allontanamento dei dirigenti giudicati incompatibili, inefficaci, non provvisti di titoli adeguati alle mansioni o ritenuti infedeli in seguito a provvedimenti dell’autorità giudiziaria penale, civile ed amministrativa con automatica costituzione in giudizio per il risarcimento del danno subito dall’ente.

crediamo inutile spiegare la ratio di questo punto, ma crediamo che tranne pochi casi comunque da individuarsi nella massima garanzia del rispetto dei diritti occupazionali, nella maggior parte degli uffici regionali e sub-regionali sia la cattiva organizzazione dei servizi a partire dalle catene di comando a rendere il nostro ente regionale meno efficiente di quanto potrebbe essere

IX. Divieto alle consulenze esterne se non reperibili nell’ente e controllo delle compatibilità personali delle liste relative.

questo dettato ha lo scopo di vietare l’utilizzo di consulenze esterne all’ente regione, e che già i provvedimenti dello stato impongono di limitare, utilizzando al meglio le professionalità presenti nell’ente stesso, e dove queste consulenze non siano reperibili già all’interno dell’ente, vietare ogni attività discrezionale attraverso seri e metodici esami delle liste relative

X. Riforma del sistema formativo in capo al competente assessorato con indicazioni agli enti interessati di liquidazione degli enti di formazione provinciali e riassetto delle stesse in una unica Agenzia Regionale di Formazione

riteniamo chiaro il dettato anche in questo caso sia nel riassetto di tutta l’attività formativa a partire da più seri criteri che limitino il gran numero di enti accreditati alla formazione e pongano in essere una fusione in una unica agenzia di formazione delle attuali due strutture provinciali a ciò deputate, apof-ill (potenza) ed ageforma (matera)

XI. Accorpamento dei dipartimenti Ambiente ed Agricoltura, riforma ALSIA, liquidazione di ARBEA, Acquedotto Lucano ed Acqua spa, riforma e trasformazione in ente pubblico di SEL, e generale revisione delle funzioni di ogni ente, società od agenzia che ove non rispettino criteri di economicità ed efficacia della gestione andranno poste in liquidazione con trasferimento ai relativi uffici regionale delle loro competenze e funzioni.

XII. Istituzione dell’ufficio indipendente Territorio e Risorse per la redazione di un bollettino trimestrale da inviare a tutti i comuni ed enti territoriali lucani con competenza di tenuta e cura del sito web di cui al punto X) della parte ambiente, e potere-dovere di raccolta di ogni informazione dai soggetti istituzionali di cui al punto menzionato e di segnalazione e sanzione delle inadempienze nelle comunicazioni e redazioni a riguardo.

Punti questi ultimi due che riteniamo chiari nella formulazione, indicando comunque una più generale opera di revisione delle strutture sub-regionali che vada nel senso dell’efficienza e della unicità di gestione dei criteri di programmazione

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