il minculpop regionale

PDL SCAGLIONE SU OSSERVATORIO REGIONALE SULLA COMUNICAZIONE
 
20/11/2008 13.44.49
[Basilicata]
  (ACR) – “La comunicazione e l’informazione in Basilicata vivono un momento non felice. C’è bisogno di nuove forme di equilibri e di responsabilità per i quali tutti devono fare la loro parte”. E’ il pensiero del consigliere del gruppo misto – Popolari Uniti, Luigi Scaglione che ha predisposto una proposta di legge in tale direzione che sarà presentata nel corso di una conferenza stampa in programma martedi 25 novembre 2008, alle ore 10.30, nella Sala A al Piano terra del Consiglio regionale della Basilicata. Alla Conferenza stampa sono stati invitati a partecipare il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Basilicata, Oreste Lopomo, dell’Assostampa di Basilicata, Serafino Paternoster, del Corecom, Loredana Albano, operatori e studiosi del mondo della comunicazione e dell’informazione. “C’è anche bisogno – afferma Scaglione – di offrire al mondo dell’informazione, agli organi informativi, agli strumenti della comunicazione (dai giornali ai siti internet alle radio alle tv), elementi concreti e dati in grado di verificare di volta in volta il rispetto delle regole che pure ci sono e pochi conoscono. Inoltre, tentare di mettere a frutto la rete delle nuove professioni che in questa regione emergono nel settore della comunicazione e dell’informazione con i laureati in Scienze della Comunicazione ed i nuovi professionisti nei settori del Giornalismo, della Sociologia e delle ricerche sociali, attraverso la costituzione di un Osservatorio Regionale che offra agli operatori del settore ed alla gente di Basilicata, dati e opportunità per migliorare la rete della comunicazione globale e locale. L’istituzione dell’ Osservatorio per la Comunicazione – spiega il consigliere dei Popolari Uniti – è finalizzato al miglioramento ed all’approfondimento delle attività di comunicazione nei diversi settori, specifici e trasversali all’interno del territorio regionale rispondendo all’esigenza di creare una catalogazione nella quale disporre sistematicamente ed in forma razionalizzata, dati ed informazioni sulla comunicazione e sulle attività culturali a livello locale, regionale e nazionale”. “L’Osservatorio – sostiene Scaglione – va collocato all’interno del Comitato Regionale per le Comunicazioni che è istituito con legge regionale in attuazione alla legge nazionale in quanto organo di consulenza della Regione in materia di comunicazione e di informazione radiotelevisiva.
Quale organo di garanzia e di controllo, provvede al monitoraggio delle trasmissioni radiotelevisive di interesse regionale, anche ai fini della vigilanza sul rispetto della normativa elettorale e referendaria. Inoltre, in base ad apposite convenzioni può svolgere attività di studio, ricerca e monitoraggio, su materie attinenti le comunicazioni per istituzioni pubbliche”.

scaglione propone un minculpop?…complimenti luigi…a quando il fez? o il delirio del cavaliere ti ha contagiato?

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s’imbuca molinari

POTENZA, PER MOLINARI NESSUNA EMERGENZA RIFIUTI
 
20/11/2008 11.37.39
[Enti locali]

“I ritardi che si sono registrati nel ritiro dei rifiuti a Potenza – spiega il vicesindaco e assessore all’Ambiente Massimo Maria Molinari – possono essere spiegati con l’esigenza della comunità di Salandra, di non vedere il proprio centro attraversato da un continuo flusso di veicoli per il trasporto dell’immondizia. Il raggiungimento della discarica da parte dei mezzi impone l’attraversamento del centro abitato. Per ovviare, o almeno alleviare tale disagio, abbiamo stabilito, d’intesa con l’Amministrazione del borgo materano, un piano per il conferimento dei rifiuti, che tenga conto delle esigenze degli abitanti, distribuito lungo l’intero arco della giornata. Se a ciò – prosegue l’assessore – si somma il fatto di aver ricevuto l’ordinanza della Provincia il 14 novembre scorso, provvedimento con il quale veniva comunicato di conferire i rifiuti alla discarica di Salandra, si comprende come ci sia stata la necessità di riorganizzare l’intero ciclo del trasporto. A tutto questo va aggiunto il particolare che la raccolta del lunedì, risulta doppia rispetto agli altri giorni, riguardando i rifiuti del sabato e della domenica. Malgrado tutto ciò, però, nessuna emergenza rifiuti nel capoluogo e nei siti dove la raccolta ha registrato qualche dilazione dei tempi, la situazione tornerà alla normalità entro oggi. Rispetto poi all’interesse sull’argomento dimostrato dagli esponenti politici regionali di maggioranza e opposizione, – aggiunge Molinari – lo stesso non può che confortarci rispetto all’iter procedurale che sta seguendo la pratica per la realizzazione della nuova discarica cittadina. Al momento infatti è in itinere il confronto tecnico che, successivamente, dovrà trovare adeguato riscontro nel dibattito politico, l’attenzione al tema ambientale messa in campo oggi, auspico possa consentire, quando sarà necessario, di rendere più fluido il processo politico autorizzatorio. E’ di tutta evidenza, infatti, – conclude il vicesindaco – che Potenza con i suoi 70.000 abitanti e con le sue 70 tonnellate di rifiuti prodotte ogni giorno ricopra una posizione centrale nel sistema rifiuti regionale e, qualora dovesse registrare momenti d’affanno, l’intera regione potrebbe trovarsi in difficoltà. La nota positiva è che a Potenza la quantità di rifiuti conferiti in discarica si è ridotta grazie all’incremento della raccolta differenziata e che, entro gennaio, avrà inizio la raccolta dei rifiuti porta a porta per 20.000 famiglie, raccolta che verrà estesa di seguito all’intera città, così come previsto dal piano stilato già da tempo”.

molinari che pure ha la delega alla monnezza parla di una situazione quasi normale, mentre i cassonetti traboccano nelle strade ed a potenza pare di essere nella napoli di qualche mese fa o nella campania di oggi…assessore, non è che con la scusa del trabocco si ricomincia a parlare di un inceneritore costato decine di milioni di euro, tra costruzione e gestiona annuale affidata alla stessa società che lo ha realizzato per circa tre milioni…stendiamoci un velo pietoso, esattamente come per la sua partecipazione semi-ufficiale ad una conferenza stampa bufala della medoilgas, società trivellante in pectore montegrosso.

nel frattempo speriamo che alle sue rassicurazioni seguano fatti concreti e che la raccolta differenziata che oggi langue a potenza al 18 – 20% (mentre da legge dovrebbe essere da tanto già al 40%) diventi una realtà…non vorrà mica avere un’altra visita delle iene e rimediare un’altra figuraccia come per rione bucaletto? e pensi che stavolta non c’è neppure fierro a farle da parafulmine…cin cin 

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apt

LAPENNA (FI-PDL) SU CONSULENZE ESTERNE PRESSO APT
 
20/11/2008 12.20.56
[Basilicata]

  (ACR) – Il consigliere regionale di Forza Italia verso il Pdl, Sergio Lapenna, ha presentato un’interrogazione urgente al Presidente della Giunta “per chiarire la vicenda del ricorso alle consulenze esterne da parte della Agenzia di Promozione Territoriale (Apt)”. Il consigliere ricorda che “con la legge regionale n. 7 del 2008, è stata soppressa l’Azienda di Promozione Turistica ed istituita la Agenzia di Promozione Territoriale, quale organismo tecnico operativo e strumentale della Regione. L’Agenzia – continua Lapenna – ha personalità giuridica di diritto pubblico ed ‘opera quale tecnostruttura composta da competenze specialistiche per l’attuazione dei programmi della Regione in materia di promozione turistica e territoriale’ . Infatti, tra i compiti principali dell’Agenzia vi è la promozione e la valorizzazione delle risorse turistiche e territoriali attraverso una intensa attività di marketing. Attualmente, però, all’interno del proprio organico, pur trattandosi di un’agenzia specializzata, mancano le figure specialistiche, per cui il numero dei collaboratori esterni è di poco inferiore a quello dei dipendenti. Inoltre – continua Lapenna – lo stesso direttore generale, Giampiero Perri, in un’intervista ha dichiarato testualmente che ‘gli uffici fanno una selezione dei curricula arrivati e mi sottopongono una terna all’interno della quale io scelgo’. Ciò significa – sottolinea Lapenna – che la selezione dei consulenti viene fatta in maniera discrezionale. Tant’è che le consulenze, spesso sono conferite alla stessa persona e sfociano e sforano in vari ambiti di competenza”. “L’Apt – dice Lapenna – è un Ente pubblico ed in quanto tale nella legge regionale è previsto che il Direttore generale, entro 90 giorni dalla sua nomina deve presentare alla Giunta regionale, per l’approvazione, sia lo Statuto che il Regolamento contenente la nuova dotazione organica e la riorganizzazione degli Uffici, in base al Decreto Legislativo n. 165 del 2001 che detta proprio le norme generali sull’ordinamento del lavoro all’interno delle amministrazioni pubbliche” Pertanto, il consigliere Lapenna ha inteso interrogare il Presidente della Giunta per conoscere “se è stato presentato da parte degli organi competenti dell’Apt lo Statuto ed il nuovo Piano della dotazione organica dell’Agenzia, visto che sono trascorsi i tempi indicati nella legge regionale”.

ci risultava che giampiero perri, che  risultava essere tra i principali beneficiari economici del cinespettacolo della grancia (per il quale ha ricevuto lauti compensi per la sceneggiatura…peccato però che ancora oggi figuranti e danzatori lavorino praticamente gratis) fosse iscritto proprio al suo partito, sforza italia, consigliere la penna, e che l’apt fosse una sorta di biglietteria di lusso …problemi di poltrone a destra? o valzer del salto della quaglia?

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comunicato stampa

Se si avessero ancora dubbi sull’entità dell’attacco generalizzato del sistema delle multinazionali degli idrocarburi alla nostra regione, considerata come serbatoio da emungere in barba a qualsiasi altra destinazione stabilita dalla logica, forse quanto accaduto in data 22/10/2008 potrebbe chiarire del tutto quelle logiche di penetrazione massiva nel nostro territorio che solo un’analisi generale e che includa tutta la regione rivelano nella sua pericolosa invasività. In quella data infatti ben due avvisi di procedura in fase di verifica/screening (atto che precede la costituzione di un vero e proprio permesso di ricerca petrolifera) vengono depositati dall’ENI presso l’Ufficio Compatibilità Ambientale del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, a firma dell’ing. Stefani, titolare dell’Unità Geografica Italia – Div. Exploration & Production ENI, riguardanti il rilascio dei permessi di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominati “Frusci”, comprendente i comuni di Atella, Filiano, Avigliano, Potenza, Ruoti, Bella, S.Fele, Baragiano, Pietragalla, Pignola, ed “Anzi”, comprendente i comuni di Pignola, Anzi, Trivigno, Calvello, Abriola, Brindisi di M., Potenza, permessi che oltre a sovrapporsi tra loro, si intersecano con altri permessi di ricerca insistenti su alcuni dei comuni interessati, tra cui il permesso Serra S. Bernardo con il sito di Montegrosso 2, già oggetto delle nostre opposizioni.

In data 18/11, quasi un mese dopo, tali avvisi giungono ai comuni interessati per la pubblicazione sui relativi albi pretori in merito alla presentazione delle osservazioni in merito, procedura strana, poiché se la decorrenza dei termini parte dalla presentazione delle istanze in regione, detto termine è già praticamente spirato, mentre se questo parte, come crediamo debba essere, dalla data di notifica dell’atto presso i comuni interessati i trenta giorni previsti della legge prima del silenzio-assenso ci paiono comunque un termine “oggettivamente” troppo breve per esaminare serenamente richieste che alla luce di quanto già accade nel resto della regione, avrebbero bisogno di ben altri tempi se la logica fosse quella della cooperazione e non quella dell’imposizione.

Occorre dire che con il decreto 1441 ter, molte delle competenze regionali in materia di permessi di ricerca sono state avocate allo stato nella figura dell’UNMIG e che a questo punto citare, come viene citata negli atti, la legge regionale 47/98 diviene una beffa od una pura osservanza di formalità non ancora sostituite da regolamenti esecutivi del succitato decreto, che ricordiamo essere stato blindato in parlamento dall’attuale maggioranza di governo nazionale. Ma il vero dato è che oltre l’arroganza con la quale l’ENI, attraverso quelli che ci paiono degli avvisi di messa in mora, sembra imporci la sua presenza coloniale in regione – e qualcuno li avrà anche fatti entrare dalla porta principale questi signori! – crediamo che simile trattamento subirà presto la gran parte del territorio regionale ad oggi interessato da istanze di ricerca di idrocarburi che diverranno presto permessi tout court, in accordo a dichiarazioni del ministro dello sviluppo economico Scajola che solo qualche mese fa dichiarava di voler accelerare le procedure di concessione di permessi di ricerca di idrocarburi, anche oltre le normative regionali, e se è vero che il 75% del petrolio italiano viene estratto in Basilicata, quell’andare oltre le normative regionali ci pare evidentemente rivolto a quelle lucane, esattamente come alla situazione lucana in prossimità della conclusione dell’accordo ENI-Regione per il giacimento della Val d’Agri si riferiva il decreto legge 625/96 che ci consegnava le royalties più basse del mondo in cambio di un estratto che nessuno di noi controlla.   E’ proprio oltre le normative regionali vigenti ed un certo lasseiz-faire della pratica politica locale, che fino ad ora ha concesso di tutto alle compagnie, facendo sorgere i dubbi di “collateralismo” al sistema petrolio che buona parte della società lucana sussurra mentre noi la diamo per scontata – altrimenti dovremmo parlare di incompetenza ed ingenuità reiterata – che si intravede il destino coatto di campo petrolifero e servitù energetica della regione che anche i più ingenui tra noi non avrebbero difficoltà a percepire se non si guardassero solo gli acini degli ormai tanti allarmi provenienti dai singoli progetti di compagnie, che quando fuoriescono dai silenzi amministrativi, che vogliamo a fatica continuare a presumere in buona fede, allarmano le comunità locali, ma si ponesse attenzione anche al grappolo. 

Un grappolo che una seria analisi della situazione globale lucana in rapporto non solo al petrolio, ma al nucleare, ai rifiuti travestiti da bio-masse ed a quelli – si fa per dire! – al naturale, alle acque, alla più generale gestione di un territorio poco densamente abitato e troppo ricco di risorse per non essere appetito da molti, che se nei commenti ufficiali della politica lucana, interessata più ai posizionamenti reciproci ed alle strategie pre-elettorali, pare quasi non esser preso in considerazione, appare invece sempre più indigesto ai lucani che non ci stanno a far da serbatoio e da immondezzaio ad un sistema industriale che proprio non vuole invertire la rotta.

Come Comitato No Oil Lucania abbiamo sempre denunciato il rischio della predazione finale da parte delle multinazionali, come Comunità Lucana, intendiamo dar base politica a rivendicazioni di tutela e salvaguardia della salute, dell’integrità dell’ambiente, dell’economia e delle vocazioni di questa terra che ci paiono non più delegabili a questa politica cieca, ed in ragione di ciò intendiamo proseguire la lotta attraverso la richiesta a tutti i comuni interessati da questo ulteriore atto di spossessamento del territorio di un esame di queste procedure in sede di consigli comunali straordinari, aperti al pubblico e che prevedano la partecipazione di cittadini, associazioni e comitati in funzione relazionante, come il consiglio comunale sull’argomento che presto dovrà tenersi a Potenza, ed in ossequio a tutte quelle convenzioni internazionali riconosciute dall’ordinamento italiano che coinvolgono le popolazioni sulle scelte ricadenti nei propri territori.

Chiediamo che siano quindi i consigli comunali, come espressione della volontà popolare, a decidere in merito all’opposizione a queste richieste in modi e tempi amministrativi e politici, non solo le giunte, che sono e restano espressione di una funzione esecutiva di quella stessa volontà che giammai può essere travalicata da un mandato elettivo pure largamente attribuito, ma che da essa e solo da essa trae giustificazione causale.

Altrimenti oltre al diritto di scegliere come vivere in questa regione, ciò di cui sarà privato il popolo lucano sarà persino quella democrazia formale che ancora ci fa credere di vivere in una società in cui sia il diritto e non l’arroganza del potere economico e politico a dettare l’agenda del vivere civile.

   Miko Somma, portavoce del Comitato No Oil Lucania e coordinatore regionale di Comunità Lucana      

massima allerta

più che un sunto della riunione di ieri sera delle cellule di potenza e brindisi di montagna, serebbe più utile rimandare al comunicato stampa che sto per inviare ai giornali e che pubblicherò di seguito…credo contenga tutti gli elementi della discussione e le mosse che stiamo avviando per contrastare questo atto di estrema arroganza e presunzione da parte dell’eni…i consigli comunali straordinari che solleciteremo in questi giorni e che seguiranno quelli di satriano (venerdì pomeriggio), brindisi di montagna (sabato mattina), potenza (dovremmo conoscere oggi la data definitiva dopo nove mesi di attesa) dovranno essere partecipati dalla cittadinanza in maniera massiccia ed attiva…noi cercheremo di essere presenti come relazionanti non solo a potenza, ma ovunque ve ne sia la necessità o vi sia una richiesta da parte della popolazione…

che un consiglio comunale dica no ai permessi abbiamo visto non costituire un ostacolo per le compagnie che, alla luce del d.l. 1441 ter hanno ora come unico referente un governo centrale assai disponibile…tanto disponibile da aver fatto un decreto che in alcuni strategici articoli, che potrete trovare nel decreto pubblicato integralmente su questo sito e che magari ripubblicherò più tardi, tagliato su misura delle compagnie petrolifere…e se non casualmente il petrolio estratto in lucania è circa il 75% dell’estratto nazionale, ancor meno casualmente il decreto 1441 ter pare suggerito dalle stesse compagnie attraverso quell’azione di lobbying trasversale, incoraggiata dalle parole di scajola circa la necessità di accelerare le procedure per i permessi di ricerca…almeno ora sappiamo che questa regione ha nemici bipartizan!!!

ora un avviso…non lasciamoci trarre in inganno dalle emergenze, che ci sono e vanno contrastate con tutta l’energia e la decisione…ciò che non bisogna perdere di vista è il disegno strategico globale delle compagnie e l’altrettanto globale piano di contrasto che dobbiamo mettere in campo, tanto da un punto di vista della mobilitazione popolare, tanto da un punto di vista politico…il nostro progetto va avanti e mira dritto alla regione…di lì il contrasto proseguirà in maniera assolutamente legata alla partecipazione della società lucana ad un progetto che mira ad impedire che tutto questo accada ancora…non possiamo più permetterci politici collusi, ignoranti o vigliacchi e naturalmente vigileremo affinchè nessuno cavalchi la tigre!!!

di seguito vi linko due file contenenti gli avvisi giunti ai comuni e chiedo a tutti i lettori di controllare presso gli albi pretori dei rispettivi comuni che analoghe procedure non siano state avviate sotto il solito silenzio che ammanta queste faccende…massima allerta ed occhi aperti a tutti!!!…c’è in ballo la sopravvivenza della regione e dei suoi abitanti, che poi saremmo noi ed  i nostri figli

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