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SEL, PRESENTATO IL PIANO STRATEGICO AZIENDALE

 
03/03/2009 13.12.18
[Basilicata]

(AGR) – E’ di 200 megawatt la produzione di energia da fonti rinnovabili che la Sel (Società energetica lucana) si prefigge di raggiungere entro il 2014. Servirà sia a coprire il fabbisogno energetico di tutta la pubblica amministrazione lucana, compresi ospedali e scuole, calcolato in 100 megawatt, sia a soddisfare parte delle esigenze delle famiglie e delle imprese. E’ quanto annunciato, stamane, dal presidente della Regione, Vito De Filippo, e dal presidente della Sel, Rocco Colangelo, che hanno presentato ai giornalisti il piano strategico aziendale. “In questi circa 6 mesi dall’insediamento del Consiglio di amministrazione – ha detto Colangelo – abbiamo recintato il campo possibile della nostra operatività considerato la mole di norme che regolano il settore. La Sel è una scommessa molto originale e impegnativa perché vogliamo realizzare un modello di impresa pubblica e di agenzia che abbia i bilanci in ordine e dia valore all’azionista di riferimento, la Regione Basilicata, alle famiglie, alle imprese e alla pubblica amministrazione. Lo slogan della Sel sarà efficienza e sostenibilità energetica intese come forme di ricchezza collettiva”.
Colangelo si è poi soffermato sulle prime iniziative che la Sel avvierà. “Realizzeremo, su terreni di proprietà regionale trasferiti in comodato, 6 campi fotovoltaici per 21 Megawatt, coperture per ospedali per 2,65 Megawatt, 3 campi eolici da 60 Megawatt per un investimento complessivo di 291 Meuro dei quali prudenzialmente abbiamo calcolato che 113 Meuro di risorse proprie, il resto, 178 Meuro, con cofinanziamento. Inoltre, lavoreremo molto – ha concluso Colangelo – per un uso intelligente dell’energia, sottraendola allo spreco e ampliando gli spazi per una cittadinanza consapevole”.
La Sel – ha detto il presidente De Filippo – rappresenta una straordinaria opportunità sociale e un’importante occasione di sviluppo. La Sel non ha, infatti, fini di lucro, ma costruirà tutto il suo progetto per dare valore sociale all’energia offrendo vantaggi alle famiglie, alle imprese, alla pubblica amministrazione. Non è un caso che nell’ultima finanziaria regionale abbiamo previsto notevoli risorse sul fronte dell’energia potendo anche contare sulla fornitura di gas rinveniente dalle estrazioni petrolifere di Tempa Rossa, di proprietà della regione così come previsto dal contratto sottoscritto con le società petrolifere. L’obiettivo dei 200 megawatt rappresenta un primo traguardo considerato che siamo alle ultime battute per la presentazione del piano energetico regionale. Uno strumento che, attraverso innovazione e ricerca, definirà regole e contorni in un settore così fondamentale per il futuro economico della regione.
L’azione della Sel non va vista come un’invasione di campo nel settore privato, ma sottintende una relazione virtuosa tra pubblico e privato attraverso procedure trasparenti e rigorose”.
De Filippo si è infine soffermato sui punti qualificanti del piano aziendale della Sel: “Realizzazione di impianti fotovoltaici, vasta campagna per la razionalizzazione dei consumi, aggregazione di acquisti di energia facilitando la pubblica amministrazione, vasta iniziativa per l’innovazione e la razionalizzazione nella illuminazione pubblica, formazione, ricerca, servizi alle imprese. Sono solo una parte delle opportunità per costruire un modello di sviluppo innovativo costruito sulla cultura sociale della sostenibilità e sullo sviluppo endogeno di filiere produttive nell’energia”.

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eccolo il boccone amaro…il piano energetico regionale…bio-massa da cdr equiparato a legna ecologica come da delibera novembre 2005 (quindi rifiuti in veri e propri inceneritori) o eolico selvaggio alla faccia della moratoria regionale (enormi capi di pale eoliche senza rispetto delle leggi paesaggistiche e dalla dubbia utilità)…non mi dilungo nel commento, avendo già commentato la notizia in un precedente lancio che preannunciava un “evento” epocale…in realtà lo scopo vero della sel è farsi pagare le bollette del gas e dell’energia elettrica, altro che fonti rinnovabili…colangelo poi è una vera garanzia!!!

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FGS: REGIONALIZZAZIONE CASTELLO DI LAGOPESOLE
 
03/03/2009 12.48.58
[Basilicata]
“Rilanciare l’immagine del “Castello di Lagopesole” attraverso la regionalizzazione del maniero Federiciano” è l’obiettivo che si pone Stefano Genovese, responsabile settore Agricoltura e Ambiente della Federazione giovani socialisti lucani.
“Occorrerebbe sollecitare la Giunta regionale – sottolinea Genovese – ad intraprendere il percorso burocratico per il trasferimento della proprietà del castello Federiciano di Lagopesole dallo Stato al patrimonio regionale per un rilancio turistico e culturale di un’area che, nonostante le tante ricchezze storiche ed ambientali presenti, non è ancora ben valorizzata.
Bisogna infatti – continua – riscontrare la scarsa evidenza nel Piano Turistico Regionale, redatto dall’Apt, dell’area dell’Alto Basento che con “Il Volo dell’Angelo”, il parco storico della “Grancia”, lo stesso “Castello di Lagopesole”, le riserve antropologiche de “I Pisconi” e l’Agromonte- Spacciaboschi” di Filiano, rappresentano luoghi di grande valenza turistica ed ambientale che contano già un elevato numero di presenze.
Un invito quindi – conclude Genovese – al Comune di Avigliano ed alla Regione Basilicata a riprendere con forza e determinazione il percorso di regionalizzazione del “Castello di Lagopesole” affinché si possa dare il giusto valore ad un monumento così importante e meraviglioso non solo per Lagopesole ma per tutta la nostra regione”.

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mi associo pienamente, a patto che cambi tutta l’impostazione della programmazione turistica in regione…ah, ma dimenticavo, ci penseremo noi quando saremo lì con le cesoie per tagliare le dita a chiunque, nella stanza dei bottoni, ne stia per premere uno che non preannuncia nulla di buono

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BUBBICO (PD): GOVERNO RIPRENDA LIBERALIZZAZIONI

 
03/03/2009 09.34.07
[Basilicata]

“Il piano di Barak Obama per rimettere in moto l’economia statunitense è innovativo soprattutto perché si propone di liberare energie contro le grandi lobby americane attraverso politiche pubbliche. Un coraggio lodevole che sicuramente risulterà proficuo e che pertanto dovrebbe essere rilanciato in Italia dando nuovo vigore alle politiche di liberalizzazione avviate con le ‘lenzuolate’ di Bersani “. A dichiararlo è il senatore del Pd Filippo Bubbico, capogruppo in Commissione Industria a Palazzo Madama.
Le liberalizzazioni – spiega Bubbico – sono un intervento pubblico a costo zero che inducono fattori di dinamismo destinati a dare e ad alimentare fiducia nei cittadini e nei mercati. In Italia il percorso era stato brillantemente avviato nella scorsa legislatura da Pierluigi Bersani. Ma poi questo governo ha deciso di bloccare tutto. Eppure – continua Bubbico – anche in Italia esistono lobby consolidate e rappresentano spesso un ostacolo alla crescita economica del Paese e alla contendibilità dei mercati. Penso alle banche, alle assicurazioni, alle case petrolifere o farmaceutiche. Ai grandi monopolismi che in Italia, cristallizzati nel conservatorismo a loro stesso discapito, preferiscono politiche protezionistiche rinunciando ad affrontare le sfide competitive che i mercati globali impongono“.
“Il lavoro avviato nella scorsa legislatura da Pierluigi Bersani aveva cominciato a dare i suoi frutti. Adesso Berlusconi dovrebbe riprenderlo. Se lo farà – conclude Bubbico – dimostrerà di essere all’altezza della grave crisi che il nostro Paese sta attraversando”.

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caro senatore, ma di quali liberalizzazioni parla?…di quelle che lo stesso bersani ha caldeggiato negli anni passati e che hanno di fatto con le privatizzazioni regalato ai privati (ad alcuni privati) fette importanti del patrimonio dello stato come telecom e tante altre ancora, enti pagati in decenni di attività monopolistica dagli italiani non solo con bollette e canoni, ma direttamente attraverso il prelievo fiscale?…dobbiamo ricordare che telecom fu “regalata” dal governo d’alema al sig. colaninno (uno degli attuali patron di cai-alitalia, cosa che fa supporre che i regali a questa gente siano bipartizan)?…dobbiamo ricordare che negli scranni parlamentari occupati dal suo partito siede addirittura il figlio del signore in questione, cosa che farebbe a lungo pensare a certe “interazioni” esistenti tra soggetti economici ed agire politico?…ma non è questo il punto…in questo paese sia voi che berlusconi avete confuso la parola privatizzazioni (evento in sè non malvagio se questo avesse condotto ad effettivi miglioramenti dei servizi e delle tariffe, mantenendosi però un controllo pubblico sui settori strategici) e liberalizzazioni (evento in sè positivo se avesse condotto alla sostanziale parità di posizioni tra offerta e domanda nel gioco di un mercato libero che nulla ha a che fare però con gli oligopoli ed i cartelli di fatto esistenti in troppi settori del nostro paese) con la parola “svendita per far immediata cassa”…così un pezzo dopo l’altro, in nome di un concetto di mercato che la comunità europea certo impone come criterio, ma di cui non precisa il limite dismissivo “strategico” oltre il quale uno stato può legittimamante interrompere un processo, limitandosi a prescrivere il divieto di aiuti pubblici turbanti la struttura dei mercati, avete preso interi comparti economici gestiti fino a quel momento dallo stato attraverso iri, eni e efim (aziende create con l’ottica dello stato come garante dei processi strategici e non per niente l’iri nasce in pieno periodo fascista), male, clientelarmente e quant’altro, ma ancora sotto un formale controllo pubblico e senza che in questo paese esistessero stadi intermedi di maturazione dell’intervento privato nell’assetto economico strategico (cosa invece esistente in altre e più mature realtà socio-economiche e politiche in giro per l’europa) avete dismesso aree macroeconomiche che altrove hanno avuto maggiore attenzione da parte dei governi…detto in altri termini le privatizzazioni e le liberalizzazioni le avete fatte all’italiana e le lenzuolate di bersani (che ricordo a tutti essere uno dei maggiori artefici dello sciagurato patto eni-regione basilicata che bubbico difende a spada tratta) più che essere quel rifare il letto in cui aveva dormito l’economia italiana, cambiando biancheria, sono state la frettolosa ricopertura di un giaciglio per non far trovare in disordine la stanza all’arrivo di un ospite…ma l’igiene della casa alla lunga ne risente delle ricoperture frettolose!!!…tanti cari saluti!!! 

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