importante

la neve comincia a fare sul serio…diffondo in un unico lancio i due seguenti appelli che sono della massima urgenza

Neve, Avis: emergenza raccolta sangue in Basilicata

 

06/02/2012 19:00

 

BAS
L’Avis Regionale di Basilicata comunica ai donatori che  “a fronte delle persistenti condizioni meteorologiche avverse, sono state annullate il 90% delle raccolte programmate, determinandosi così una situazione di grossa carenza ematica presso l’Ospedale S.Carlo di Potenza.
A tal proposito si è concordato con il primario del Centro trasfusionale del suddetto Ospedale S.Carlo, Dott.ssa Musto, che da domani e fino a nuove disposizioni, le donazioni si potranno effettuare presso il centro di raccolta Avis di Largo Don Uva nro 6 nelle ore antimeridiane e presso il centro trasfusionale ospedaliero anche in orario pomeridiano.
Pur consapevoli delle difficoltà, si fa appello alla generosità dei donatori per garantire il sangue necessario agli ospedalizzati”.

 La Croce Rossa di Basilicata si mobilita per l’emergenza neve

06/02/2012 17:11

 BAS   Emergenza neve: la Cri di Basilicata si mobilita per dare assistenza alle persone bisognose intervenendo su richiesta e portando beni di prima necessità e/o farmaci.
La Croce Rossa – si legge in una nota – invita altresì a segnalare la presenza di senza fissa dimora o persone che necessitino di aiuto e contattare il numero unico per tutta la regione 097121219.

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Sole per Al: domani sottoscrizione dell’Accordo di programma 06/02/2012 15:22

AGR   Sarà sottoscritto domani mattina l’Accordo di programma “Sole per Al” tra Regione Basilicata, Aato, Acquedotto Lucano e Società energetica Lucana dai rispettivi presidenti Vito De Filippo, Angelo Nardozza, Domenico Anatrone e Rocco Colangelo. Obiettivo dell’intesa è quello della realizzazione e gestione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.
La cerimonia della firma dell’Accordo di Programma, seguito per la Regione Basilicata dal Dipartimento Attività Produttive (sarà presente l’assessore Marcello Pittella), è prevista per le 9,30 nella Sala Verrastro della Giunta regionale.

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giornata di accordi energetici questi…e vale quanto detto sopra, pur nella buona iniziativa di istallare impianti di autoproduzione energetica per le pompe e gli impianti di acquedotto lucano, chi gestisce gli appalti?

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Gas, Digilio (Fli) su rifornimenti Gazprom e Geogastock06/02/2012 13:18

BAS  “Dopo l’annuncio di Gazprom che ha comunicato di non riuscire a far fronte ai rifornimenti extra di gas richiesti dai paesi dell’Europa occidentale, tra cui il nostro Paese, a causa del maggiore consumo determinato dal freddo intenso e prolungato di questi giorni, diventa ancora più necessario definire un atteggiamento chiaro e netto della Regione Basilicata nei confronti dell’insediamento Geogastock in Valbasento”. E’ quanto sostiene il segretario regionale di Fli sen. Egidio Digilio aggiungendo che “le rassicurazioni del ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera su fatto che possiamo disporre di gas fino a mercoledì prossimo confermano da una parte una situazione sicuramente critica, perché dalla Russia e dalla Francia sono diminuiti i flussi, senza un piano strategico alternativo, e dall’altra che non possiamo non reagire al ricatto di Gazprom. L’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni ha ribadito, come già annunciato, che l’emergenza gas potrebbe tradursi, da giovedì, in distacchi per alcune aziende. Questo significa – continua – che anche il gas che l’Eni ha consegnato alla Regione attraverso la Società Energetica Lucana, che ha provveduto a vederlo, non è più disponibile. La Giunta Regionale che ha consegnato la Valbasento ai russi e in particolare ad una delle “scatole cinesi” che fanno capo al discusso Viktor Vekselberg, proprietario della TNK, con incroci societari diretti ed indiretti con Gazprom – continua Digilio – dovrebbe adesso quanto meno sentirsi in imbarazzo perché la risposta che viene dalla società russa con la scusa della forte richiesta europea non è difficile da interpretare in termini di maggiore profitto per rincari di prezzi facilmente prevedibili. Né ha valore la tesi cara al Presidente De Filippo delle cosiddette alte compensazioni economiche per la Regione e i Comuni della Valbasento, a proposito dei quali non si ha notizie sull’esclusione di Grottole e quando l’intesa sarà allargata a Pisticci, perché le compensazioni, per me insignificanti, sono vanificate comunque dalla carenza di approvvigionamento energetico”.

Nel ribadire “la netta contrarietà al Programma Geogastock per motivazioni legate all’impatto sul territorio (e non solo all’ambiente) e agli interessi internazionali riferiti allo stoccaggio del gas che continua a rappresentare una partita fondamentale nello scacchiere internazionale del gas tenuto conto del massiccio ricorso agli stoccaggi di gas in Italia in seguito alla crisi fra Ucraina e Russia che ha comportato, tra il 2007 e il 2008, in diverse fasi, il blocco dell’import verso l’Italia”, Digilio aggiunge che “l’emergenza gas che sembra profilarsi in questa stagione invernale particolarmente fredda è un motivo in più per stoppare il Programma Geogastock.
Per queste ragioni – afferma il senatore di Fli – chiederò al Ministro per lo Sviluppo Economico Passera, alla luce dell’emergenza gas, di riferire in aula al Senato su tutti gli aspetti del Progetto, oltre che sull’iter previsto in Valbasento e di fare altrettanto al Ministro Clini per quanto riguarda l’impatto ambientale, con la possibilità di argomentare la mia posizione e di verificare se il parere positivo espresso dalla Regione trova conferme nelle valutazioni del Governo”.

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roporto perchè largamente condivisibile come comunicato!!!

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ed infatti, a proposito del lancio precedente, leggetevi quello di la corazza e comprenderete…

Lacorazza: Paes Comune di Potenza importante punto di partenza06/02/2012 12:41

BAS  “Il Piano di azione per l’energia sostenibile (Paes) del Comune di Potenza è un importante punto di partenza, di cui va dato atto all’amministrazione comunale, al sindaco Santarsiero, alla Giunta e ai consiglieri comunali, e ancora al presidente e al direttore generale della Società Energetica Lucana (Sel) Colangelo e Scuderi che, assieme alla Provincia di Potenza, nel quadro del Patto dei Sindaci, hanno costruito un percorso che comporta precisi impegni per la riduzione delle emissioni di CO2”.

Lo ha dichiarato il Presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza, mettendo in evidenza la rilevanza dell’approvazione del documento di pianificazione e programmazione, e sottolineando come il piano si inserisca nel solco delle azioni locali che mirano a rendere operativa la strategia Europa 2020, ed in particolare il pilastro della “crescita sostenibile”. Per raggiungere l’obiettivo di tagliare di oltre 75mila tonnellate l’anno le emissioni di CO2 generate dalla città di Potenza e ridurre in modo proporzionale la spesa energetica fatta dall’amministrazione pubblica e dalle famiglie, il Piano – continua Lacorazza – prevede alcune azioni importanti che la Provincia di Potenza, che svolge già una funzione di coordinamento del Paes, deve mettere in atto.
Tra queste, in particolare, la realizzazione nel capoluogo, per 1,6 milioni di euro, di centrali fotovoltaiche sugli istituti superiori e sugli edifici di proprietà dell’Ente, oltre all’intervento per manutenzione, adeguamento funzionale, igienico sanitario, impiantistico ed antincendio, con particolare attenzione all’efficientamento energetico, previsto sull’Istituto Alberghiero di Potenza per un investimento complessivo di 1,4 milioni di euro. A ciò si aggiungono gli interventi di efficientamento energetico previsti su tutte le scuole che l’Ente sta realizzando e i lavori d adeguamento impiantistico che stanno procedendo sull’Istituto statale d’arte di Potenza (2 milioni e 800 mila euro).
Un impegno importante che mira ad innescare un profondo cambiamento di approccio culturale ai temi della sostenibilità, quel cambiamento sollecitato dal noto economista statunitense Jeremy Rifkin che, a Potenza per la tre giorni “Abitare il futuro. Sviluppo del Mezzogiorno e green economy”, ha parlato della concreta possibilità di un diverso modello di sviluppo, che può partire proprio dalla nostra regione”.
“Per questo motivo – conclude il Presidente – occorre, a partire proprio dal Paes del Comune di Potenza, continuare il confronto sui temi della sostenibilità e dell’efficienza energetica, all’interno di un tavolo che preveda il coinvolgimento stabile di soggetti, quali le Università, il Cnr, Basilicata Innovazione e Sviluppo Basilicata, per raggiungere al più presto gli obiettivi previsti dal Patto dei sindaci, di cui la Provincia di Potenza è stata riconosciuta struttura di supporto, e per mettere a valore le ricadute economiche che da queste azioni possono derivare”.

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basilicata innovazione e sviluppo basilicata più la sel…una triade di sicuro successo!!!

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Energia sostenibile a Potenza con il Paes della Sel 06/02/2012 09:59

ESR  Tagliare di oltre 75mila tonnellate l’anno le emissioni di Co2 generate dalla città di Potenza e ridurre in modo proporzionale la spesa energetica fatta dall’amministrazione pubblica e dalle famiglie. E’ uno degli obiettivi del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) della Città di Potenza, redatto dalla Società Energetica Lucana in collaborazione con gli uffici del Comune capoluogo, nel quadro del cosiddetto Patto dei Sindaci promosso e coordinato dalla Provincia di Potenza. Il Piano – informa una nota stampa della Sel – è il risultato di un’attenta e dettagliata analisi dei consumi energetici dell’intero territorio potentino, che espone in le emissioni di Co2 della città per 330.577 tonnellate, di cui più della metà (166.205) a carico del settore dei trasporti. Con il Piano il Comune assume l’obiettivo di abbattere entro il 2020 le emissioni di Co2 di circa il 23%, andando oltre il target minimo del 20% previsto dal programma europeo. Ma le azioni da mettere investono almeno tre macro-aree strategiche (mobilità sostenibile, edilizia di qualità e nuove energie rinnovabili), per le quali il Piano stima un fabbisogno di circa 92 milioni di euro, da reperire tra fondi privati e finanziamenti pubblici finalizzati alle politiche di settore (ad esempio, le politiche abitative o quelle della mobilità) e all’efficientamento energetico. Particolarmente importante l’obiettivo prioritario di rendere più efficiente il sistema di trasporto pubblico urbano, trasferendo almeno il 50% della mobilità urbana dal trasporto privato a quello pubblico. Numerose azioni sono previste anche nel campo dell’edilizia e delle nuove energie, attraverso interventi di riqualificazione energetica di edifici pubblici e privati, la concessione di bonus per nuove costruzione ecosostenibili, la realizzazione di impianti di cogenerazione, solare termico, fotovoltaico, riqualificazione della pubblica illuminazione, nuovi parchi urbani, acquisti verdi e campagne informative e formative. Alcune azioni saranno realizzate per intervento diretto della Società Energetica Lucana, in qualità di Energy Provider della pubblica amministrazione lucana, che assicurerà comunque il suo apporto sia nel fund raising, sia nelle fasi di monitoraggio e valutazione periodiche. Per la SpA energetica regionale il PAES della Città di Potenza fa seguito all’analogo piano già varato dal Comune di Calvello e anticipa i Piani in corso di definizione attinenti ad una ventina di amministrazioni comunali che hanno deliberato l’adesione al Patto dei Sindaci. Queste attività di assistenza tecnica della Società Energetica si aggiungono alla molto proficua azione di aggregazione dei consumi energetici delle amministrazioni pubbliche locali che, determinando tariffe particolarmente convenienti nella fornitura dell’energia elettrica e del gas, sta procurando importanti economie di scala a vantaggio dei bilanci degli enti locali. “La nostra -ha commentato il Presidente della Società, Rocco Colangelo- è una funzione servente, facilitante. Ed è dunque con viva soddisfazione che registriamo la crescente mobilitazione delle istituzioni del territorio per fare della sostenibilità energetica un asse strategico dei modelli di sviluppo locale”. Dal canto suo il Sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, ha affermato che ”Potenza 20.20.20 è un progetto, un percorso ed un traguardo destinato a proiettare il capoluogo di regione tra le città all’avanguardia della sostenibilità urbana ed ad elevare sensibilmente la qualità della vita dei suoi cittadini”.

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quindi siamo al seguito operativo del convegno sulla green economy che si è tenuto poche settimane fa a potenza con l’organizzazione delle procvince di potenza e matera…oltre alle buone intenzioni che pur pare di leggere, è chiaro che il tema è tutto economico e di appalti da gestire!!!…questo purtroppo è l’unico senso pratico che i nostri amministratori leggono nella gree economy (che detto tra noi è la principale bufala ambientale, come abbiamo avuto spesso modo di dire, perchè pare voler ancor di più finalizzare allo sfuttamento energetico ciò che ancora si è mantenuto abbastanza integro e che forse avrebbe bisogno di migliori e più approndite riflessioni che non siano le conferenze di rifkin)…avrò modo di parlarne meglio, ma subito una considerazione…ma il piano traffico della città di potenza è solo il risparmio che se ne consegue ad essere motivo cogente (con tutti gli appalti e gestione degli stesi che ne conseguono) o non piuttosto e soprattutto un investimento per il benessere della città?…torneremo a parlarne…nel frattempo ricordo solo che nel nostro programma per la città di potenza c’è una idea che va oltre tutto, il trasporto pubblico gratuito e con calma spiegheremo come, perchè e soprattutto come si ripaga 

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dunque, la neve scende e come annunciato il blog sarà a disposizione di ogni emergenza o per ogni esigenza di comunicazione…passiamo allora ad alcuni argomenti, il primo dei quali proprio in situazioni come quelle attuali, pone alcune riflessioni da fare…le strade provinciali…

Valluzzi: Province non essenziali, strade provinciali si

06/02/2012 09:41

 

BAS  Il dibattito sull’abolizione delle Province dal sistema istituzionale italiano, rianimato nei giorni scorsi, ancora una volta non è riuscito a sfondare il muro, oramai impenetrabile, della ragione collettiva rispetto ad interessi primari, servizi o funzioni in ogni caso da assicurare a cittadini e comunità di questo Paese, a prescindere dall’esistenza o meno di un Ente.
Lo dichiara l’assessore alla Viabilità della Provincia di Potenza Nicola Valluzzi.

Il tema della riorganizzazione istituzionale e funzionale dello Stato non dovrebbe ridursi alla scelta se abolire o far “sopravvivere” con il respiratore la Provincia, peraltro già offerta in pasto all’opinione pubblica ed ai mercati finanziari come “scalpo”, ovvero testimonianza concreta dei tagli al costo della politica, imposti da un Governo integerrimo e approvati da un Parlamento immune ad ogni cambiamento e ad ogni sottrazione di privilegio.
La questione della riforma organizzativa e della riduzione dei costi dell’apparato statale deve affrontare e definire puntualmente competenze, funzioni e risorse finanziarie adeguate al loro assolvimento, cioè “chi deve fare cosa, in che modo e con quali e quante risorse finanziarie”. Risposte mai chiarite in questi mesi, credo mai istruite concretamente, come in alcun modo sono state valutate le conseguenze delle scelte approssimative, sostanzialmente, già assunte.
Proverò con la riflessione che seguirà a circoscrivere al nostro territorio provinciale, e ad una funzione specifica della Provincia, la viabilità, l’esemplificazione del mio pensiero, l’insostenibilità dei tagli imposti per chiunque dovrà gestire la funzione nel presente ed in futuro e lo stato di abbandono, di disagio e di pericolo per la pubblica e privata incolumità nel quale i cittadini verranno a trovarsi per un tempo indefinito.

La Provincia di Potenza gestisce circa 3000 km di strade, un terzo delle quali (soprattutto nell’area del Vulture Alto-Bradano) non avrebbero più ragione di essere attestate alla competenza dell’Ente, perché nel tempo nuovi e più veloci collegamenti sono stati realizzati in loro sostituzione, ed attualmente esse sono utilizzate ad esclusivo servizio dei fondi agricoli nei cui territori comunali insistono; strade interpoderali ridotte malissimo che i Comuni non vogliono prendere in carico, perchè non saprebbero come, e con quali soldi, manutenerle.
Fino all’annualità finanziaria 2010, per la manutenzione dell’intero reticolo viario di competenza, la Provincia di Potenza disponeva in bilancio di 4,697 Meuro, utilizzati per ogni azione o intervento riguardante la viabilità: dal piano neve, ai dissesti, dalla segnaletica, al riempimento delle buche, fino al pagamento dell’energia elettrica per l’illuminazione di incroci e gallerie. Nell’annualità 2011, per effetto del primo imponente taglio delle risorse statali imposto dalla Finanziaria, il bilancio della Provincia di Potenza ha subito una riduzione dei trasferimenti per 7,2 Meuro e il capitolo delle manutenzioni stradali è passato da 4,697 Meuro a 2,2 Meuro. Per compensare la drastica riduzione delle risorse assegnate, quasi il 60 % rispetto all’anno precedente, e favorire l’attuazione di interventi manutentivi indifferibili e senza copertura in bilancio, l’Amministrazione ha deciso di indebitarsi contraendo mutui per 2,5 Meuro e, dopo aver redatto i progetti, ha appaltato nella stessa annualità i relativi interventi. Allo stesso modo, l’Ente ha appaltato altri 5,6 Meuro di lavori su 22 frane stradali storiche, finanziate con mutui a totale carico del bilancio della Regione Basilicata (art 36 L.R. 27/2009). Sempre nel 2011, d’intesa con il Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Basilicata, nella prospettiva di ottimizzare l’impiego di tutte le risorse umane a carico del bilancio regionale, è stata sperimentata una prima parziale e limitata utilizzazione degli operai della forestazione e del personale delle “Vie Blu” nell’attività di sfalcio dell’erba e pulizia delle cunette sulle arterie provinciali; l’iniziativa ha garantito l’effettuazione del servizio ed ha favorito un risparmio di oltre 500 mila euro che, precedentemente, erano impiegati per l’affidamento delle attività ad imprese esterne.
Per il 2012, i D.L. 78/11 (Governo Berlusconi) e 201/11 (Governo Monti) hanno imposto complessivamente una riduzione di trasferimenti statali alle Province pari a 950 Meuro, che dovrebbero dar luogo, secondo le ultime proiezioni, per la Provincia di Potenza ad una ulteriore riduzione del trasferimento erariale di circa 10 Meuro che si aggiungono al precedente taglio di 7,2 Meuro previsto nel 2011. La sommatoria dei tagli permetterà all’Amministrazione provinciale, forse, di pagare tutti gli stipendi ai dipendenti, con un sostanziale azzeramento delle risorse disponibili per la manutenzione stradale e per l’assolvimento di ogni altro compito, funzione e responsabilità ad essa ancora formalmente attribuita.
Le Province, non ancora soppresse, sono di fatto già state neutralizzate, annullate nella loro capacità di garantire servizi ed offrire risposte al territorio. Come di fatto rischia di essere neutralizzata la vera ragion d’essere di tutte le autonomie locali di prossimità, a cominciare dai comuni medio-piccoli, la gran parte nel nostro territorio, la cui funzione, senza risorse finanziarie adeguate, è quella di rispondere alle istanze delle comunità, provando ancora a garantire i servizi pubblici essenziali.
Ma per restare alla suggestione, oggetto della riflessione, pongo alcune domande: chi assumerà in carico i 3000 km di strade della Provincia di Potenza? Come li gestirà? E soprattutto con quale risorse finanziarie, considerato che l’unica voce di spesa lasciata in eredità dalle Province ed ancora garantita dal moribondo bilancio dello Stato rimane quella del personale? Cinquantaseimila dipendenti pubblici di tutte le Province italiane che in ogni caso non potranno essere licenziati!
Quindi, chiunque dovesse subentrare nella gestione della viabilità provinciale (Regioni, Comuni, Agenzie locali) non disporrà di nessuna posta finanziaria specifica da destinare alle manutenzioni stradali, ma considerate le contingenti condizioni di incertezza finanziaria, organizzativa ed istituzionale, per quanto tempo le strade rimarranno senza padrone e senza adeguate azioni manutentive? Anche nei giorni scorsi dal Vulture all’Alto – Bradano, sino al Pollino, si sono succedute petizioni intercomunali e richieste di interventi manutentivi urgenti e indifferibili su molte arterie a servizio di vaste aree territoriali della provincia. Cosa risponderemo a queste istanze? Di essere in attesa di soppressione? Di non avere risorse finanziarie disponibili? Di non conoscere l’Ente che dovrà occuparsi della manutenzione delle nostre strade?
Intanto da quest’anno: nessun rattoppo, neanche un metro di striscia bianca da poter realizzare, luci spente negli incroci e nelle gallerie. Il piano neve 2011-12 sulle strade della provincia di Potenza potrebbe essere l’ultimo garantito, per il prossimo anno solo preghiere. Il bilancio dell’Ente provinciale non riuscirà più ad assicurare, per questo servizio, un investimento di 1,2 Meuro. Nei prossimi mesi, in assenza di modifiche sostanziali e senza l’intervento di un Fondo straordinario di riequilibrio garantito dal Governo nazionale o dalla stessa Regione, alcune strade della nostra provincia, per motivi di sicurezza o per il sopravvenire di eventi franosi, potrebbero essere chiuse al transito veicolare per un tempo indeterminato. Per molte altre arterie, invece, continueranno a persistere condizioni di dissesto ed ammaloramento diffuso. A fronte di un importante lavoro di ammodernamento viario, messa in sicurezza, e completamento di storiche incompiute della viabilità provinciale, avviato nella prima metà dell’attuale consiliatura, che ha prodotto un investimento di 106 Meuro di lavori stradali già appaltati, per il presente ed il futuro non disporremo di nessuna risorsa finanziaria sufficiente ed idonea a garantire minime azioni manutentive ordinarie sulla restante viabilità. Il tema, allora, del riordino e dell’efficientamento della governance istituzionale di questo Paese, e della riduzione dei costi dell’apparato pubblico, va affrontato con un approccio diverso da quello fin qui sostenuto. La questione non si risolve con la soppressione di un Ente e la confusa distribuzione di funzioni e competenze ad altre amministrazioni territoriali, in assenza di una modifica dell’architettura costituzionale dello Stato e senza la determinazione di una adeguata dotazione finanziaria, capace di migliorare o almeno mantenere intatta la qualità e l’efficienza dei servizi pubblici offerti.
Non è rilevante se le Province resistano o vengano soppresse, è importante che i servizi e le funzioni ad esse ancora attestate vengano con certezza affidate a qualcuno, che possa con efficacia adempiere al proprio compito e rendere migliore la qualità della vita dei cittadini. Non mi pare sia stata questa la priorità assunta dal Governo Monti su questa specifica materia.

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allora, nonostante io non abbia alcuna stima per costui e per l’intera giunta provinciale che millanta successi tutti da verificare a completamento del mandato, la riflessione è non solo giusta, ma condivisibile per la parte che riguarda la “follia di un riordino del governo del territorio” affidato per la maggior parte alla nevrosi da cesoie di un risparmio dei costi pubblici che andrebbe sottoposto ad un lavoro di riasetto globale e non appunto al taglio indiscriminato…ora è chiaro (rispondo io all’assessore valluzzi) che le deleghe passeranno ad altri enti, principalmente regioni e comuni, così come il personale ed i costi, ma nello specifico della nostra regione e della sua conformazione morfologica la provincia “se funzionasse davvero” (ed è qui il punto dolente) avrebbe il compito di quella maggiore prossimità agli affari locali che l’ente regione non sempre è in grado persino di comprendere…immaginate la regione basilicata alle prese con la viabilità provinciale?…in primo luogo, la provincia ha degli eletti di collegio, quindi in qualche modo responsabili rispetto al territorio e che certo, nel veicolo dialettico tra politica ed amministrazione, qualche funzione di spinta agli interessi comuni locali pur la dimostrano (molto più spesso sono interessi privati, ma questo è altro discorso) nella sollecitazione di burocrati che altrimenti si occuperebbero solo di affari correnti…ma nel caso della regione, il mandato degli eletti non riguarda il collegio, quindi in qualche modo ha caratteri di sovra-territorialità (il candidato è votabile ovunque) che rendono più difficile un interesse locale spinto proprio dal consenso (e che comunque anche se esistente è meno vincolante alla sua azione politica di quanto un collegio di pochi paesi potrebbe esserlo)…i burocrati quindi che spinta avrebbero, ben sapendo che in genere si fanno gli affari loro al calduccio (o al fresco, dipende dalla stagione) di un ufficio?…forse la riflessione di valluzzi va o voleva andare in questo senso, individuando un ruolo certo atipico della rappresentanza eletta, ma che nello specifico poteva assicurare una “visibilità” maggiore ad aree meno popolate di altre, attraverso l’interesse che proprio l’eletto ha di curare il collegio, quindi di assicurare celerità di intervento nei campi di competenza territoriale e funzionale dell’ente stesso…questo viene a cadere con l’abolizione tout court delle province sulla base di questa ossessione al risparmio che, seppur del tutto condivisibile, avrebbe dovuto magari tener conto di quegli aspetti di architettura di governo che ora rischiano di saltare…

certo rimane il punto dolente di quale gestione le province finora hanno assicurato e nello specifico la provincia di potenza…e non mi riferisco solo alle strade, ma ad altre importanti deleghe quali quelle sui rifiuti…e sappiamo che stiamo parlando di quella “bizzarra” gestione dell’affare fenice per la quale sinceramente spero l’inchiesta possa far saltare il tappo!!! 

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06/02/2012

proviamo a mettere ordine…lo sviluppo economico degli ultimi tre decenni si è fondato sul consumo, come sempre del resto, ma con una novità…la fine vita programmata di ogni utensile o macchinario e l’impossibilità di ripararlo (obsolescenza programmata), nella nevrotica ricerca del maggior utile rispetto alla quantità “consumata”, ed un certo consumo ambientale, soprattutto energetico, scaricato su paesi terzi (esternalizzazione dei disagi ambientali)…alla ovvia crisi del sistema che è conseguita all’esaurimento dei risparmi familiari (rate su rate nel sistema del credito al consumo fino all’occlusione delle capacità di sostenerne) e così delle possibilità di praticare consumi come in passato, con l’ovvia revisione degli stessi, qualcuno pensa che il problema stia nel “liberare” il mercato per far calare i prezzi…ma calare i prezzi significa intervenire sul costo delle materie di trasformazione (paesi produttori) e sul costo del lavoro (precarizzazione ed abbattimento dei diritti acquisiti)…e se i lavoratori hanno meno salario, come acquistano le merci?…più semplice di così non riesco a farla

miko somma