modalità di svolgimento della nostra campagna elettorale

riteniamo sia giunto il momento di parlarvi di come svolgeremo la nostra campagna elettorale, in un periodo che si presuppone “duro” per la pazienza delle persone già costrette a sopportare il periodo e le sue difficoltà…

ora nel solco di quanto già accaduto nelle scorse elezioni provinciali di potenza (le ultime, oltre alle locali, alle quali abbiamo potuto partecipare, stante l’impossibilità di poterlo fare alle scorse elezioni regionali per via della nota mancanza del numero di firme…se volete alla categoria “i nemici di comunità lucana” potrete leggere l’amaro sfogo liberatorio che mi prese dopo quella faccenda che oggi avrebbe forse consegnato un quadro politico leggermente diverso a questa regione), la nostra campagna elettorale seguirà criteri e modalità ben precisi…

criteri e modalità frutto certo della mancanza di mezzi materiali che ci contraddistingue da sempre (e di cui siamo fieri, mentre sulle idee pare che siamo abbastanza ben forniti!!!), ma soprattutto in linea con alcuni principi da noi molte volte espressi e nell’ordine:

  • la volontà di non essere opprimenti con i cittadini, costretti a subire nel mese di campagna elettorale un bombardamento mediatico, sia visivo che auditivo, oltre a tutti i mezzi usuali di campagna, dal “santino” all’ammiccamento del candidato a “futuri interessi alla sua personale sorte” nel caso gli si consegni questa benedetta delega in bianco che è il voto nella nostra regione, che risulta oltre che fastidioso, una vera e propria coaptazione del libero arbitrio che crediamo immancabilmente si farà sentire

 

  • la necessità di non produrre materiali cartacei sovrabbondanti ed inquinanti sia dal punto di vista produttivo, che dello smaltimento, oltre a costituire una intollerabile violenza al decoro urbano, cosa della quale crediamo tutti siano più che consapevoli

 

  • la consapevolezza che al “troppo pieno” delle tante campagne elettorali, possa corrispondere una maggiore propensione alla visibilità del “poco pieno”, più ricco di suggestioni

 

  • la certezza che l’opinione del cittadino debba formarsi con la valutazione dei programmi e dell’attendibilità dei candidati e non con le pacche sulle spalle o con la peggior propaganda pubblicitaria che trasforma la politica ed il principale strumento democratico a disposizione dei cittadini, il voto, in un prodotto in vendita

enunciati quindi questi principi di base, passiamo alle indicazioni che proprio il rispetto di questi principi sono la conseguenza logica che ci porterà allo svolgimento della nostra specifica e peculiare campagna elettorale:

  1. chiederemo in via di diffida preventiva sia all’usuale incontro presso la prefettura (sabato 26 alle 10,30), sia a tutti i comuni lucani, di tenere liberi i nostri spazi elettorali di propaganda e vigilare affinché questo diritto sia garantito e di rintracciare e punire con le ammende previste dalla legge chi occupa illegalmente gli stessi spazi, nonché di provvedere alla immediata defissione della propaganda elettorale ivi apposta illegalmente, riservandoci in caso di inottemperanza la segnalazione al prefetto e tutte le azioni legali, compreso il risarcimento del danno
  2. non saranno stampati, distribuiti o affissi su qualsiasi superficie materiali cartacei e/o adesivi (ad esclusione di manifesti non superiori all’A2, quindi 50×70, e solo sugli spazi di propaganda assegnati)
  3. il costo totale della campagna elettorale non supererà i 500 euro ed i fondi saranno recuperati da contribuzioni volontarie dei simpatizzanti regolarmente pubblicate su questo blog e contributi degli aderenti a comunità lucana (a tal proposito verrà aperta una finestra dedicata)
  4. durante la campagna elettorale, dove gli orari e la logistica lo consentiranno, il gruppo di comunità lucana, ed in particolare il sottoscritto, si sposteranno con l’ausilio di mezzi pubblici
  5. è previsto un unico spot elettorale sugli spazi garantiti della durata max di minuti 2 (o della durata che sarà indicata dai media), più alcuni altri materiali video postati esclusivamente sul nostro sito web
  6. saranno privilegiati i piccoli incontri con la popolazione rispetto ai comizi, gli incontri con le categorie professionali e le realtà associative
  7. non verranno mai superati i limiti di decibel emessi da mezzi audio, nel caso di manifestazioni inerenti la campagna elettorale, stabiliti dalla legge come soglia di disturbo o in ogni caso percepiti sulla base della comune esperienza come disturbo
  8. non saranno distribuiti in via generica materiali di propaganda, ma verrà sempre richiesto un consenso verbale per la consegna degli stessi
  9. sarà realizzato un unico “santino” o “francobollo di invito al voto (cm 2,5 x 2,5)

10. astensione dallo spamming sui social network con limitazione dei messaggi alle proprie bacheche personali o a pagine e gruppi specifici ed identificabili come di supporto

seguiranno altre disposizioni

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casse integrazioni…una piccola scheda

Regioni: Errani, Cig in deroga, superare blocco Inps

24/01/2013 14:10

BAS(ANSA) –  “Il blocco della cassa integrazione in deroga del 2012, autorizzata dopo il 31 dicembre, dall’Inps sulla base di una circolare del Ministero del Lavoro, desta allarme ed e’ molto preoccupante”: lo ha dichiarato il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, che ha annunciato “la determinazione delle regioni di rappresentare l’urgenza dello sblocco in sede di conferenza Stato-Regioni e la necessita’ di avviare rapidamente il confronto per affrontare il tema della risorse per gli ammortizzatori sociali in deroga peril 2013″. “Siamo di fronte ad un aspetto di una questione sociale chesta interessando i territori regionali – ha detto Errani -bloccare le autorizzazioni alla cig in deroga significa creare problemi a lavoratori che vivono gia’ problemi drammatici. Tutto cio’ genera una sperequazione fra lavoratori che godono della cassa ordinaria e straordinaria e quelli che, a causa di questo blocco, non ne possono usufruire. Occorre infine sottolineare -ha aggiunto Errani – che l’accordo governo-Regioni e le successive intese stabiliscono che qualora le esigenze superino le risorse stanziate, il governo si impegna ad affrontare il finanziamento degli ammortizzatori in deroga con proprie risorse. La drammaticita’ e l’urgenza della situazione – ha concluso Errani – mi hanno portato a scrivere al presidente del Consiglio dei Ministri e al ministro del Lavoro per sollecitare nuovamente un improcrastinabile intervento del governo”.

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sottoscrivo in pieno la preoccupazione di errani, poichè come è noto (e per chi non lo dovesse essere, pubblico di seguito una breve tabella di spiegazioni su cosa siano le differenti forme di cassaintegrazione) i fondi per la cassa integrazione in deroga sono di competenza regionale, quindi incidono strettamente sui bilanci già in dieta forzosa delle stesse ed in mancanza dell’attivazione dei fondi statali che costituiscono tale posta, appare ovvio che le difficoltà che ne deriverebbero per le regioni nell’anticipazione delle cifre previste si riverserebbero direttamente sui lavoratori già in difficoltà…una situazione esplosiva, soprattutto per regioni come la nostra, dove la mancanza di fondi atti a “saldare” questa partita avrebbero conseguenze nefaste per un’economia locale già al collasso…che il governo si attivi subito, piuttosto che andarsene a davos, al world economic forum a raccontare castronerie sui sindacati che fanno resistenza!!!

scheda. lLa cassa integrazione guadagni (CIG) è istituto previsto dalla legge italiana, istituito nell’ordinamento del paese già con decreto legislativo del capo provvisorio dellosStato 12 agosto 1947, n. 869, poi ratificato con modificazioni dalla legge 21 maggio 1951, n. 498. Infine, la legge n. 223 del 1991…

e’ una prestazione economica erogata dall’Inps (con risorse della stessa in caso di CIG ordinaria; con risorse del Ministero del Welfare in caso di CIG straordinaria) in favore di lavoratori sospesi dalla la prestazione lavorativa o che lavorano a orario ridotto, in casi di momentanea difficoltà delle aziende, sgravate così da una parte del costo della manodopera temporaneamente non utilizzata…

l’art. 1 della legge 20 maggio 1975, n. 164, aggiorna quindi i presupposti applicativi della CIG, prevedendo interventi di integrazione salariale in favore degli operai dipendenti da imprese industriali che siano sospesi dal lavoro o effettuino prestazioni di lavoro a orario ridotto, e precisamente:

  • integrazione salariale ordinaria per contrazione o sospensione dell’attività produttiva, per situazioni aziendali dovute ad eventi transitori e non imputabili all’imprenditore o agli operai, ovvero determinate da situazioni temporanee di mercato.
  • integrazione salariale straordinaria per crisi economiche settoriali o locali, per ristrutturazioni, riorganizzazioni o conversioni aziendali.

la CIG si può applicare “a zero ore” (in caso di sospensione totale dal lavoro) o a sospensione parziale e può essere di procedura ordinaria o straordinaria, rispettivamente attivabili a fronte di determinate causali.

cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO)

la CIG ordinaria è attivabile a fronte di eventi transitori non imputabili all’imprenditore o agli operai, come una crisi temporanea di mercato…

la durata massima della CIGO è di 52 settimane; nel biennio mobile è di 13 settimane consecutive prorogabili…

trattamento a carico dell’INPS, corrisposto entro i limiti di un massimale mensile stabilito di anno in anno (per il 2011 è di € 906,80 ed è elevato a € 1.089,89 in caso di retribuzione mensile superiore a € 1.961,80), ed in ogni caso non superiore all’80% della retribuzione globale di fatto…

cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS)

la CIG straordinaria invece può essere disposta nei casi di:

  • ristrutturazione, riorganizzazione o riconversione aziendale
  • casi di crisi aziendale di particolare rilevanza settoriale o territoriale
  • impresa assoggettata a procedura concorsuale di fallimento, liquidazione coatta, etc.

viene finanziata dal Ministero del Welfare e possono avere accesso alla CIG straordinaria soltanto le imprese che abbiano occupato più di 15 lavoratori nel semestre precedente la richiesta…

se l’impresa intende ricorrere a questa procedura deve farne preventiva comunicazione alle rappresentanze sindacali, cui può fare seguito un esame congiunto e la creazione di un programma per fronteggiare le conseguenze sul piano sindacale…

data la sua funzione di ammortizzatore sociale volto a coprire le eccedenze di personale che si pensa possano rioccupare alla fine della CIGS il loro posto di lavoro, è stata effettuata una notevole estensione normativa riguardo alle imprese che possono avvalersi di tale trattamento…

possono beneficiarne operai, impiegati (anche con contratto a tempo determinato) e quadri intermedi, restandone esclusi apprendisti e collaboratori prestanti lavoro occasionale o accessorio, durando tale trattamento nel caso di ristrutturazione, riorganizzazione o riconversione aziendale il limite massimo è di due anni consecutivi, prorogabili due volte per un anno ciascuna (in caso di crisi, il limite massimo è di un anno consecutivo, prorogabile di un ulteriore anno) e, nel caso di imprese fallite ammesse al concordato preventivo, il limite massimo è di un anno, prorogabile di 6 mesi...

in deroga ai detti limiti di durata, nel caso di imprese con eccedenza di personale, il ministero del Lavoro può concedere una proroga di 12 mesi, a condizione che l’impresa sia giunta a un accordo collettivo, stabilendo un programma di fronteggiamento di tale eccedenza

in ogni caso la durata dell’integrazione straordinaria non può superare i 36 mesi nell’arco di un quinquennio, compresi eventuali periodi di CIG ordinaria (in casi eccezionali, previsti dal CIPE anche tale limite può essere superato)…

procedura

la procedura è simile per molti aspetti alla concessione della CIGO…

ll datore di lavoro provvede, una volta deciso di richiedere la CIGS, alla consultazione sindacale, requisito determinante per la concessione della CIGS e successivamente, inoltra la domanda di esame congiunto della situazione aziendale al Ministero del Lavoro contenente (ovvero alla regione qualora l’intervento sia richiesto per Unità Produttive collocate in una sola regione):

  • la dichiarazione di aver impiegato almeno 15 dipendenti nell’ultimo semestre
  • la dichiarazione di aver provveduto alla consultazione aziendale
  • il programma da attuare (comprendente fra l’altro durata e numero dei lavoratori da sospendere)
  • i termini

la scelta dei lavoratori, questione molto delicata a livello sociale, viene stabilita in sede di consultazione sindacale dal datore di lavoro, che potrà adottare il sistema che più ritiene opportuno purché sia oggettivamente non contrario allo statuto dei lavoratori: il sistema più utilizzato è quello della rotazione a tempo…

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Il datore paga come nella cassa integrazione il trattamento anticipando la spesa che verrà rimborsata: se oggettivamente la spesa è impossibile per mancanza di liquidità, provvede direttamente la finanza pubblica.

I lavoratori percepiscono quanto spetta loro per contratto per le ore prestate e l’80% dell’ammontare globale per le ore che avrebbero dovuto prestare; in rapporto alla fascia retributiva di appartenenza vengono riconosciute spettanti cifre lorde pari a due fasce retributive; vengono integrate nelle festività o la malattia, mentre viene computata la maternità.

Viene detratta dall’integrazione salariale ogni attività lavorativa di ripiego svolta nel frattempo dal lavoratore, il quale deve darne comunicazione alla sede provinciale dell’INPS. La mancata comunicazione fa venir meno l’integrazione. I lavoratori cassaintegrati decadono inoltre dal beneficio se:

  • non partecipano a corsi di riqualificazione professionale o di aggiornamento
  • non accettano offerte di lavoro migliori o simili a quella precedente
  • rifiutano di svolgere attività lavorative di pubblica utilità offerte dallo Stato (in particolare, queste attività sono ammortizzatori sociali concessi dallo Stato, con un orario non minore di 20 ore settimanali e non maggiore di 8 giornaliere

la cassa integrazione ordinaria è pagata da ogni impresa con un contributo ordinario sul monte retribuzioni lordo (pari al 2,20% o all’1,9% del monte retribuzioni lordo rispettivamente per le imprese con più di 50 dipendenti o fino a 50) e con un contributo addizionale sulle integrazioni salariali anticipate ( pari all’8% o al 4% delle integrazioni salariali da corrispondere)

l’intervento straordinario è finanziato dai datori di lavoro e dai lavoratori con un contributo rispettivamente pari allo 0,6% e allo 0,3% della retribuzione lorda, prevedendosi inoltre un onere a carico dell’impresa pari al 4,5% o al 3% delle integrazioni salariali anticipare rispettivamente per quelle con più di 50 o fino a 50 dipendenti….l’ammontare del contributo addizionale è raddoppiato nel caso di mancata ottemperanza del decreto ministeriale e comunque raddoppiato del 50% se il trattamento si protrae oltre 24 mesi…

cassa integrazione in deroga (CIG in deroga).

è un intervento di integrazione salariale a sostegno di imprese o lavoratori non destinatari della normativa sulla cassa integrazione guadagni…

A CHI SPETTA….a tutti i lavoratori subordinati, compresi apprendisti, lavoratori con contratto di somministrazione e lavoranti a domicilio, dipendenti da aziende che operino in determinati settori produttivi o specifiche aree regionali, individuate in specifici accordi governativi…

DOMANDA…deve essere presentata dal datore di lavoro entro 20 giorni dalla sospensione dell’attività, corredata dal verbale di accordo sindacale e dall’elenco dei lavoratori interessati, alla regione competente (o, solo per alcune regioni, alla direzione regionale del lavoro) che autorizza le richieste di CIG in deroga…

REQUISITI…I lavoratori devono:

  • avere un’anzianità lavorativa, presso la ditta richiedente il trattamento, di almeno 90 giorni alla data della richiesta (nel computo sono comprese anche eventuali mensilità accreditate dalla medesima impresa presso la gestione separata a      condizione che:
    • non si tratti di redditi derivanti da arti e professioni;
    • il lavoratore operi in regime di monocommittenza;
    • il reddito conseguito sia superiore a € 5.000 (anche se relativo a più di un anno solare).
  • aver reso, presso il Centro per l’impiego, dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro o ad un percorso di riqualificazione professionale (in caso di rifiuto il      lavoratore perde il diritto alla prestazione)

QUANDO SPETTA…spetta:

  • dopo aver esaurito gli interventi ordinari (indennità di disoccupazione per lavoratori sospesi) previsti in caso di sospensione del rapporto di lavoro in presenza dell’intervento integrativo degli enti bilaterali;
  • per accesso diretto ai trattamenti in deroga, laddove non vi sia intervento degli enti bilaterali.

QUANTO SPETTAindennità pari all’80% della retribuzione, comprensiva di eventuali ratei di mensilità aggiuntive, che il dipendente avrebbe percepito per le ore di lavoro non prestate tra le zero e il limite dell’orario contrattuale e comunque non oltre le 40 ore settimanali…l’importo della prestazione non può superare un limite massimo mensile stabilito di anno in anno e sulla prestazione compete l’assegno al nucleo familiare…

DURATA…la durata è stabilita negli accordi territoriali o nei provvedimenti di concessione….i periodi di CIG in deroga non devono essere computati ai fini del raggiungimento del limite dei 36 mesi nel quinquennio previsto per la CIGS.

 

n.b. spero che la scheda qui pubblicata dia un quadro abbastanza esauriente della problematica

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la retorica del nuovo…che è vecchio…

DAVOS – La riforma del lavoro che abbiamo varato “non è andata avanti abbastanza” e questo “é colpa di un sindacato che ha resistito decisamente al cambiamento e non ha firmato accordo che gli altri avevano firmato”. Lo ha detto il premier Mario Monti, in un dibattito a Davos, in riferimento implicito alla Cgil:”va cambiata questa cultura”…

questa barzelletta che chi “resiste” sia un conservatore ha francamente stufato…io non devo difendere la cgil che sa farlo da sè, ma lo vogliamo dire chiaro e tondo che l’ideologia di fondo che muove simili “riforme” è una sorta di neo-schiavismo moderno, un coacervo di misure precarizzanti che vogliono, in ossequio ad un “progetto lungo”, trasformare intere zone del paese in tante ciudad juarez dove sarà il cottimo delocalizzato (tanto produci, tanto ti pago) a farla da padrona ed i sindacati ridotti al ruolo di piccoli contraenti locali?…non casualmente la dichiarazione avviene a davos, sede del world economic forum…e molti “babbaloni” abboccano alla retorica del “nuovo” che poi è molto vecchio!!!

miko somma

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(ANSA) – ROMA, 23 GEN – Nel 2012 la Guardia di finanza ha scoperto ricavi non dichiarati e costi non deducibili per 56,1 miliardi, 6 in piu’ dello scorso anno, mentre sono 8.617 gli evasori totali scoperti, persone sconosciute al fisco che hanno occultato 22,7 miliardi. E ci sono ben 160 indagini aperte nei confronti di enti pubblici, amministrazioni locali e societa’ partecipate per frodi e distrazione di fondi pubblici…
 
bene – si fa per dire – io rispetto molto gli imprenditori che in qualche modo tentano di dare suggerimenti su come rimettere in forma lo stato (il più delle volte nell’assurdo mantra del dimagrimento)…forse però farebbero meglio a suggerire ad alcuni colleghi che meglio sarebbe non sottrarre denari al fisco, no?
 
miko somma

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