a policoro

ricordo a tutti gli amici che oggi a

policoro, p.zza eraclea, ore 18 (puntuali, mi raccomando)
comizio di COMUNITA’ LUCANA

e ne sentirete…

di progetti reali per questa terra!!!

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sarà un caso o ancora una volta un complotto che i pdl (oggi fitto, ex presidente della puglia e poi ministro per gli affari regionali del dicastero b.) alla fine finiscano tutti per essere condannati in merito alla loro amministrazione?…non sarebbe più ovvio chiedersi se è la loro cialtroneria e certo malaffare diffuso in quel partito a farne delle vittime perfette?…ma di se stesse e della loro cupidigia, non certo dei giudici che applicano solo e soltanto la legge!!!

miko somma

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il programma passo passo – parte 12) rifiuti speciali, impianti e stoccaggi

12. Rifiuti speciali, impianti e stoccaggi

Siamo alla parte 12) del nostro programma, rifiuti speciali, impianti e stoccaggi, che alla luce dei tanti allarmi suscitati, merita un’attenzione particolare alla luce della pericolosità che questi rifiuti presentano per la salute umana ed animale e per l’ambiente in generale, ma anche di disposizione legislative nazionali che di fatto autorizzano il traffico e lo smaltimento di queste particolari tipologie di scarti pericolosi alla stregua di una merce come tutte le altre.

A ragione dell’intrecciarsi di norme generali con norme regionali, noi crediamo essere più che i vari decreti e leggi susseguitisi negli anni, la riforma del titolo V della Costituzione, che attribuisce concorrenza legislativa tra stato e regione sulle tematiche energetiche ed ambientali, e i principi di sussidiarietà e di precauzione, ad essere i punti di partenza di ogni considerazione programmatica in merito.

Abbiamo già in altre parti del programma, rifiuti, ambiente, agricoltura, esplicitato principi generali ed interventi puntuali che integrano i seguenti punti:

       I.     Conferma e rafforzamento attraverso specifica legge regionale che integri l’attuale legge regionale n. 59/95, del tassativo divieto di trattamento, trasporto e stoccaggio di rifiuti industriali tossico-nocivi derivanti da qualsiasi procedura non prodotti sul territorio regionale.

Crediamo urgente normare su questo punto, ben oltre il dettato della legge citata, per rafforzare il un divieto specificamente per ciò che attiene il termo-distruttore fenice, dove viene incenerito circa il 40% dei rifiuti speciali prodotti nel paese, e per ciò che attiene ogni intenzione di allocare altri impianti simili sul territorio regionale…ricordiamo che nel mentre il decreto 152/2006 prevede che per gli spostamenti fuori regione sia necessario apposito decreto del consiglio dei ministri, tale divieto, sempre a norma del citato decreto, non vale per i rifiuti speciali, di fatto equiparati a qualsiasi merce (nell’ovvietà delle norme specifiche circa le tipologie, i soggetti abilitati e la modulistica prevista e per molti versi insufficiente) e così in grado di poter entrare nel territorio regionale, essere stoccati ed eventualmente combusti non solo in impianti di termo-distruzione, ma in cementifici    

     II.     Spostamento delle competenze in materia di rifiuti speciali dalle province alla regione e creazione dell’Ufficio Speciale per i Rifiuti Industriali tossico-nocivi per la gestione, in collaborazione con le commissioni miste di cui alle parti del programma ambiente e rifiuti e la polizia ecologica regionale, delle fasi di trattamento, stoccaggio, smaltimento e trasporto dei rifiuti speciali prodotti sul territorio regionale.

appare evidente che simile ufficio sia un superamento delle attuali gestioni separate, pur delegate dalla stessa regione, per ricomporre il quadro delle responsabilità e dei controlli nello stesso ente preposto alla pianificazione dei relativi piani rifiuti, nell’evidenza che tale gestione deve essere non  solo pubblicamente visionabile attraverso la messa in rete di ogni movimento di rifiuti e relative documentazioni sugli stessi e sui soggetti abilitati ad ogni fase del loro trasporto, trattamento  e stoccaggio e sottoposto a controlli delle consulte e dell’organo di polizia ecologica regionale che assume quindi ruolo di controllo preventivo sulla legittimità degli atti e loro conformità alle norme regionali in materia, quindi di polizia giudiziaria

    III.     Messa in sicurezza ed avvio delle procedure pubbliche di dimissione e chiusura di ogni impianto e/o discarica di rifiuti tossico-nocivi operanti in regione non rientranti nel dettato di provenienza del rifiuto di cui al punto II).

   IV.     Divieto di ampliamento, anche già autorizzato, di ogni struttura o quota lavorativa di cui al punto III).

     V.     Individuazione delle procedure di riduzione e graduale chiusura di tutte le attività residue al punto III) che operino sul territorio regionale.

i punti III, IV e V ci sembrano del tutto chiari, necessitandosi ovviamente di precise regole per quanto al dettato dei punti e tali da non far insorgere problematiche burocratiche o conflitti di competenza, compito al quale sarà delegato l’ufficio legale della regione su preciso mandato del consiglio regionale che ne farà proprio il dettato per la trasformazione in legge regionale

   VI.     Pubblicazione su un sito web specifico (vedi parte del programma rifiuti) di un registro-banca dati dei soggetti pubblici e privati e delle relative partecipazioni operanti in regione nei settori di cui al punto precedente, dei codici cer e dei mud (o delle risultanze derivanti da più moderni strumenti di dichiarazione) e possibilità di tracciamento da rendere pubblico attraverso telerilevamento puntuale in tempo reale di ogni mezzo mobile occupato nelle attività di cui sopra.

riprendiamo in questo punto quanto già esposto nella parte III, nella necessità di rendere trasparenti ed accessibili a chiunque tutti i dati del sistema in tempo reale

 VII.     Individuazione a cura dell’ufficio di cui la punto II) di una procedura speciale per i fanghi e le acque derivanti da estrazioni petrolifere e trattamenti produttivi e/o derivanti da operazioni di manutenzione delle infrastrutture di trasporto e dei soggetti ammessi alle operazioni.

crediamo che una simile competenza debba divenire, ben oltre la gestione dei rifiuti speciali, un preciso compito dell’ufficio speciale nell’evidenza di rendere chiaro un settore, quello dei fanghi e dei reflui da estrazione e trattamento, ad oggi avvolto in un palude legislativa in cui mancano specifici dettati normativi e strumenti efficaci di controllo a livello regionale

VIII.     Divieto di re-iniezione a qualsiasi titolo nel sottosuolo dei rifiuti di cui al punto VII)

ciò allo scopo di rendere impossibile qualsiasi contaminazione delle acque di falda in seguito a processi di re-iniezione nel sottosuolo

   IX.     Attività ispettiva e censimento a carico della polizia ecologica dei depositi illegali di rifiuti ed immediate operazioni di messa in sicurezza e bonifica a carico dell’ente regione con automatica costituzione in giudizio contro autori e mandanti dei depositi illegali, proprietari dei suoli, ove non se ne dimostri l’estraneità, con immediata sospensione e revoca di ogni beneficio e/o provvidenza stabilita da ente o sub-ente regionale per le persone fisiche e/o giuridiche ad ogni titolo coinvolte.

punto che crediamo sia molto chiaro nelle sue intenzioni

 

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