26/04/2013

è chiaro che chiunque è innocente fino a prova contraria ed a giudizio finale, a maggior ragione in fase istruttoria, ma il quadro che emerge è desolante eticamente e necessita ora più che mai una seria alternativa costruttiva al grillismo, che tenterà di cavalcare la tigre con le sue vuote parole inneggianti alla rabbia, ed al finto riformismo gattopardesco con cui il sistema tenterà di far passare la buriana

miko somma

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è un terremoto…indagati in 40

26/04/2013 ore 21,15

ansa – POTENZA – I pm di Potenza Sergio Marotta e Francesco Basentini indagano su 40 persone – 37 uomini politici, fra cui i presidenti della giunta e del consiglio regionale – nell’inchiesta sui rimborsi illeciti alla Regione Basilicata. Fra le posizioni da chiarire vi sono anche quelle dei sei assessori di centrosinistra nominati due giorni fa.

La posizione del presidente della giunta, Vito De Filippo* (Pd), riguarda spese per francobolli; quella del presidente del consiglio, Vincenzo Santochirico* (Pd), é riferita all’acquisto di giornali. I neoassessori coinvolti (due riconfermati, altri quattro nuovi) sono Attilio Martorano (ass. esterno), Marcello Pittella*, Nicola Benedetto*, Luca Braia*, Roberto Falotico* ed Enrico Mazzeo Cicchetti*, tutti di centrosinistra. Gli altri uomini politici sono consiglieri in carica ed ex consiglieri e assessori, di tutti gli schieramenti: Antonio Autilio*, Paolo Castelluccio*, Giuseppe D’Alessandro*, Prospero De Franchi, Pasquale Di Lorenzo, Antonio Di Sanza, Gaetano Fierro, Antonio Flovilla, Innocenzo Loguercio, Agatino Mancusi*, Rosa Mastrosimone (ass. esterno dimissionaria), Franco Mattia*, Vilma Mazzocco (ex ass. esterno), Franco Mollica*, Michele Napoli*, Giacomo Nardiello, Nicola Pagliuca*, Mariano Pici*, Antonio Potenza, Erminio Restaino*, Pasquale Robortella*, Vincenzo Ruggiero, Donato Salvatore, Luigi Scaglione*, Alessandro Singetta*, Gennaro Straziuso*, Mario Venezia*, Rocco Vita*, Vincenzo Viti* (ass. consigliere dimissionario). Tre altre persone non sono uomini politici: uno è un commercialista legato ad un assessore anche da rapporti di parentela e due sono titolari di ristoranti che hanno emesso ricevute presentate per i rimborsi.

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nell’attesa di conoscere i dettagli per i quali questi 40 (comprensivi ovviamente di quanti erano stati già sottoposti a provvedimenti di custodia cautelare, mastrosimone, viti e paglliuca, altri con divieto di dimora, e presumibilmente i 4 già condannati per i rimborsi benzina) sono indagati, indico con un asterisco quali tra essi sono attualmente consiglieri regionali e naturalmente per esclusione quanti lo sono stati in passate consiliature…24 consiglieri su 30 dell’attuale consiglio, risultando non indagati i soli navazio, romaniello, rosa, gaudiano, giordano (subentrato a sarra da pochi mesi) e petrone (subentrato a folino, ma non ancora sedutosi in consiglio)  

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26/04/2013

applicare un programma con cui si è ottenuto il 50,1% dei voti è un atto dovuto che misura, in sua mancanza, la grandezza di una presa in giro o l’incapacità di sostenerlo nei fatti…il problema dell’inadeguatezza lo riveli invece quando, ottenuti tanti voti quanti ne bastano per essere comunque determinanti, rifiuti ogni dialogo che vada nell’applicazione pratica, seppur ovviamente mediata, di quello stesso programma e nei fatti dimostri quanto ti interessava davvero sia di quel programma che della gente che in qualche modo ci aveva creduto…

ci riconoscete qualcuno?…

 

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le cause e gli effetti…noi ci saremo!!!

la rapida e per molti versi “non dovuta” caduta della presidenza de filippo, impone delle riflessioni a “freddo” (tanto per non cadere in quelle facilonerie di giudizio ormai tipiche delle viscere esposte alle intemperie), sia sulle cause che l’hanno determinata oltre ai fatti giudiziari in sè, cause storiche ed attuali, sia sugli effetti che questa crisi provocherà nell’ovvietà di una corsa alle urne per elezioni anticipate assolutamente non previste o prevedibili (se non dal sottoscritto che da alcuni mesi sottolineava un voto anticipato ad ottobre-fine settembre), data questa che pare confermarsi anche in considerazione di un voto estivo che porrebbe forse problemi in termini di partecipazione, ed i cui esiti appaiono quanto mai poco o per nulla scontati, persino per il partito-regione, il policefalo pd pigliatutto…

le cause di questo crollo che a mio avviso è ormai sistemico, quindi riguarda gli assetti consolidati della gestione del potere in questa regione, sono ovviamente sia di natura storica, attenendo certo a percorsi che oltrepassano l’apparire stesso alla vita politica del presidente attuale (ed ormai ex) e sono quelle che tante volte abbiamo denunciato come la vera natura intrinseca dell’impossibilità al buon governo della nostra regione,  quei familismi imperanti composti su clan e famiglie politiche più o meno allargate oltre i territori-feudo, familismi che hanno necessitato e necessitano ancora di “foraggiamenti continui a ringraziamento”, corrispettivi cioè di pagamento a quel consenso di stampo quasi medioevale (se volete anche proto-mafioso) proprio da queste organizzazioni-clan fornito a chiunque volesse raggiungere le stanze della presidenza della giunta, la stanza dei bottoni per intenderci, previo accordi ben stabiliti in una sorta di cupola del potere non necessariamente coincidente con segreterie politiche…

“corrispettivi di pagamento” ovviamente insistenti principalmente sull’eterno ricorso alle casse pubbliche ed ai favoritismi di filiera consentiti dalla e sulla gestione di partite di finanziamento principalmente di natura comunitaria (psr, fondi fesr e via discorrendo), sia in chiave di aiuto diretto, sia in chiave appaltistica, ma anche ed in via più puntuale e personale dai tanti “semafori” nell’accesso posti a guardia tanto delle poche possibilità occupazionali pubbliche e persino private, tanto della scarsa imprenditorialità che in una regione ancorata nei fatti alla commessa pubblica rende vitale l’appartenenza a filiere di consenso per “mandare avanti la baracca”, in ogni caso  esplicitamente postulandosi in quelle casse la malta cementizia di tenuta del sistema basilicata…

ma ovviamente alle cause storiche si affiancano le cause attuali che risiedono in una composizione delle maggioranze politiche in regione che esulano completamente dalla condivisione di sia pur minimi programmi sui quali costruire vere e proprie maggioranze di programma, per arrivare alla formula recitata lucan-cencellianamente del “potere per il potere, ossia io ti dò perche tu mi dia” sui quali si è edificata la bizzarria dell’attuale composizione di maggioranze più o meno variabili, ma sempre costruite su misura della necessità di tenere stretto il potere nelle solite mani…e naturalmente potremmo anche aggiungere all’elenco delle cause attuali alcune variabili di natura “promiscua” quali la gestione dei fondi delle royalties che appaiono (o sono apparse, fino all’intero impiego delle stesse nelle pieghe del bilancio più o meno ordinario) l’unica fonte sulla quale era ancora possibile costruire “ritagli” ulteriori di corrispettivi…  

da un lato quindi cause storiche, forse anche antropologiche, sulle quali non vi è mai stato alcun serio tentativo di intervento culturale per attutirne i disvalori immediati e di lungo termine che esse hanno creato e creano sui processi gestionali della regione, ma dall’altro cause attuali, in buona parte figlie di processi degenerativi, se possibile, di quelle stesse cause storiche che si individuano nel cosidetto “familismo amorale moderno”, in parte queste ultime una conseguenza diretta di quella “caduta dei valori” che affligge ormai l’intera classe dirigente e politica del paese (ed ovviamente il paese stesso, pur  giocando alcuni pericolosamente alla favola del popolo buono e dei cattivi politici) e sulle quali l’effetto metastasi si è reso evidente persino nella “piccineria etica” nella quale è affogata quasi una intera consiliatura che davvero ci rammarichiamo di scoprire, salvo il sacrosanto accertamento giudiziario,  che “rubava spiccioli” mostrando tutta la sua “anima pezzente”, eppur boriosa di quel privilegio dei furbi che è l’agire in un clima nel quale sembra che tutto sia consentito…

ma conoscere le cause se ci aiuta forse a comprendere la natura più profonda del male che oggi mostra i suoi effetti in questa caporetto etica prima ancora che politica, non è ancora la medicina per guarire da quel male e credere che la medicina passi solo per il ricorso alle urne significa non aver compreso affatto che la natura di quel male è ben più profonda della bandiera di un partito oligarchico-padronale e della sua cortigianeria dei miracoli…la natura del male è intima e risiede nel rapporto personale in aspettativa di un privilegio tutto proprio che ogni cittadino lucano ha sinora posto inconsiamente o meno a guardia del proprio consenso, nella coazione di quello stesso “io ti dò perche tu mi dia” che non è francamente possibile ed onesto pensare sia racchiusa soltanto nelle ristrette cerchie del potere politico e delle loro pessime abitudini al guadagnar consensi con l’utilizzo della promessa eternizzata di un interesse che prima o poi questi finiranno per mostrare al datore del consenso, ma di cui è tanto, troppo intriso l’animo stesso del cittadino lucano vittima e carnefice al tempo stesso di una relazione psichica e antropo-culturale che deve essere recisa al più presto, se si vuole che la prossima bandiera che sventoli al governo della regione non sia quella del gattopardo o quella dei masaniello, ma quella di una rinascita sociale della intera società lucana che è preludio persino alla ri-nascita economica…    

e solo compreso ciò che da quel male probabilmente potremmo cominciare a guarire anche attraverso questo voto anticipato, se la corsa ad esso riuscirà a connotarsi come l’occasione di una crescita culturale collettiva fondata sulla competizione tra le idee e non più sulle convenienze dello stare da una parte o dall’altra, una competizione reale per una volta sulla quale innestare una condivisa cultura del buon governo che non può e deve essere confusa nè con la spiccia ragioneria bilancista, nè con l’autoreferenza di qualche savonaroliano “tutti a casa”…

come spesso ho scritto occorrono programmi, idee, visioni che ci aiutino a traguardare oltre la legittima e sacrosanta rabbia o lo sconforto pessimista o peggio ancora oltre l’indifferenza che è forse l’esito peggiore di questa malattia lucana, programmi, idee, visioni anteposte ad ogni altra considerazione di parte e sui quali dibattere nel confronto e non chiudersi nell’auto-referenza…

oltre la rabbia, lo sconforto o l’indifferenza cominciamo quindi dai programmi…

COMUNITA’ LUCANA e personalmente il sottoscritto, anche ripensadoci e ripensandosi in nome di un interesse superiore che dobbiamo alla nostra terra, ci saranno ed a partire dal quel nostro programma, punta più avanzata e globale ad oggi esistente di un pensare ad un’altra lucania che deve diventare prassi e che offriamo alla collaborazione di chi vorrà con noi senza pregiudizi costruire la nuova regione in cui vorremmo vivere e di cui sentirci finalmente orgogliosi…

miko somma      

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