lunedì 12/05 confronto-dibattito sul regolamento urbanistico di potenza

locandina-convegno-regolamento-urbanistico.jpg 

importante confronto-dibattito sul futuro della nostra città ed in prospettiva su quello dell’intera regione (se passa qui, passerà anche altrove) che grancasso già da ora per una massiccia partecipazione della popolazione, e non necessariamente quella addetta ai lavori, ma quella addetta a viverci…poi forse, vedremo, chissà se ne ho davvero voglia, potrei anche intervenire nel dibattito, magari devastando qualche luogo comune e magari aiutando a salvare qualche altro luogo “comune”…libera città in libero popolo in libere idee…ma soprattutto liberiamo il pensiero!!!

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ricordando peppino impastato


 a trent’anni dall’assassinio di Peppino Impastato

Cinisi – 9 Maggio 1978 – 9 Maggio 2008

Nato a Cinisi, in provincia di Palermo, il 5 gennaio 1948, da una famiglia mafiosa (il padre Luigi era stato inviato al confino durante il periodo fascista, lo zio e altri parenti erano mafiosi e il cognato del padre era il capomafia Cesare Manzella, ucciso con una giulietta al tritolo nel 1963). Ancora ragazzo, rompe con il padre, che lo caccia via di casa, e avvia un’attività politico-culturale antimafiosa.
Nel 1965 fonda il giornalino “L’Idea socialista” e aderisce al Psiup. Dal 1968 in poi partecipa, con ruolo dirigente, alle attività dei gruppi di Nuova Sinistra. Conduce le lotte dei contadini espropriati per la costruzione della terza pista dell’aeroporto di Palermo, in territorio di Cinisi, degli edili e dei disoccupati. Nel 1975 costituisce il gruppo “Musica e cultura”, che svolge attività culturali (cineforum, musica, teatro, dibattiti ecc.); nel 1976 fonda “Radio Aut”, radio privata autofinanziata, con cui denuncia quotidianamente i delitti e gli affari dei mafiosi di Cinisi e Terrasini, e in primo luogo del capomafia Gaetano Badalamenti, che avevano un ruolo di primo piano nei traffici internazionali di droga, attraverso il controllo dell’aeroporto. Il programma più seguito era “Onda pazza”, trasmissione satirica con cui sbeffeggiava mafiosi e politici.
Nel 1978 si candida nella lista di Democrazia Proletaria alle elezioni comunali. Viene assassinato nella notte tra l’8 e il 9 maggio del 1978, nel corso della campagna elettorale, con una carica di tritolo posta sotto il corpo adagiato sui binari della ferrovia. Gli elettori di Cinisi votano il suo nome, riuscendo ad eleggerlo al Consiglio comunale. Stampa, forze dell’ordine e magistratura parlano di atto terroristico in cui l’attentatore sarebbe rimasto vittima e, dopo la scoperta di una lettera scritta molti mesi prima, di suicidio. Grazie all’attività del fratello Giovanni e della madre Felicia Bartolotta Impastato, che rompono pubblicamente con la parentela mafiosa, dei compagni di militanza e del Centro siciliano di documentazione di Palermo, nato nel 1977 e che nel 1980 si sarebbe intitolato a Giuseppe Impastato, viene individuata la matrice mafiosa del delitto e sulla base della documentazione raccolta e delle denunce presentate viene riaperta l’inchiesta giudiziaria.
Il 9 maggio del 1979 il Centro siciliano di documentazione organizza, con Democrazia Proletaria, la prima manifestazione nazionale contro la mafia della storia d’Italia, a cui parteciparono 2000 persone provenienti da tutto il Paese. Nel maggio del 1984 l’Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo, sulla base delle indicazioni del Consigliere Istruttore Rocco Chinnici, che aveva avviato il lavoro del primo pool antimafia ed era stato assassinato nel luglio del 1983, emette una sentenza, firmata dal Consigliere Istruttore Antonino Caponnetto, in cui si riconosce la matrice mafiosa del delitto, attribuito però ad ignoti. Il Centro Impastato pubblica nel 1986 la storia di vita della madre di Giuseppe Impastato, nel volume La mafia in casa mia, e il dossier Notissimi ignoti, indicando come mandante del delitto il boss Gaetano Badalamenti, nel frattempo condannato a 45 anni di reclusione per traffico di droga dalla Corte di New York, nel processo alla “Pizza Connection”. La madre rivela un episodio che sarà decisivo: il viaggio negli Stati Uniti del marito Luigi, dopo un incontro con Badalamenti in seguito alla diffusione di un volantino particolarmente duro di Peppino. Durante il viaggio Luigi dice a una parente: “Prima di uccidere Peppino devono uccidere me”. Morirà nel settembre del 1977 in un incidente stradale.
Nel gennaio 1988 il Tribunale di Palermo invia una comunicazione giudiziaria a Badalamenti. Nel maggio del 1992 il Tribunale di Palermo decide l’archiviazione del “caso Impastato”, ribadendo la matrice mafiosa del delitto ma escludendo la possibilità di individuare i colpevoli e ipotizzando la possibile responsabilità dei mafiosi di Cinisi alleati dei “corleonesi”. Nel maggio del 1994 il Centro Impastato presenta un’istanza per la riapertura dell’inchiesta, accompagnata da una petizione popolare, chiedendo che venga interrogato sul delitto Impastato il nuovo collaboratore della giustizia Salvatore Palazzolo, affiliato alla mafia di Cinisi. Nel marzo del 1996 la madre, il fratello e il Centro Impastato presentano un esposto in cui chiedono di indagare su episodi non chiariti, riguardanti in particolare il comportamento dei carabinieri subito dopo il delitto. Nel giugno del 1996, in seguito alle dichiarazioni di Salvatore Palazzolo, che indica in Badalamenti il mandante dell’omicidio assieme al suo vice Vito Palazzolo, l’inchiesta viene formalmente riaperta. Nel novembre del 1997 viene emesso un ordine di cattura per Badalamenti, incriminato come mandante del delitto. Il 10 marzo 1999 si svolge l’udienza preliminare del processo contro Vito Palazzolo, mentre la posizione di Badalamenti viene stralciata. I familiari, il Centro Impastato, Rifondazione comunista, il Comune di Cinisi e l’Ordine dei giornalisti chiedono di costituirsi parte civile e la loro richiesta viene accolta. Il 23 novembre 1999 Gaetano Badalamenti rinuncia alla udienza preliminare e chiede il giudizio immediato. Nell’udienza del 26 gennaio 2000 la difesa di Vito Palazzolo chiede che si proceda con il rito abbreviato, mentre il processo contro Gaetano Badalamenti si svolgerà con il rito normale e in video-conferenza. Il 4 maggio, nel procedimento contro Palazzolo, e il 21 settembre, nel processo contro Badalamenti, vengono respinte le richieste di costituzione di parte civile del Centro Impastato, di Rifondazione comunista e dell’Ordine dei giornalisti.
Nel 1998 presso la Commissione parlamentare antimafia si è costituito un Comitato sul caso Impastato e il 6 Dicembre 2000 è stata approvata una relazione sulle responsabilità di rappresentanti delle istituzioni nel depistaggio delle indagini.
Il 5 marzo 2001 la Corte d’assise ha riconosciuto Vito Palazzolo colpevole e lo ha condannato a 30 anni di reclusione. L’11 aprile 2002 Gaetano Badalamenti è stato condannato all’ergastolo. Badalamenti e Palazzolo sono successivamente deceduti.
Il 7 dicembre 2004 è morta Felicia Bartolotta, madre di Peppino

informazioni dal sito del Centro Siciliano di Documentazione “Giuseppe Impastato” – Onlus

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l’assessore podolico

un ultimo sussulto di asprezza dialettica prima del riposo notturno…

stamane ero all’università ad un incontro della cgil-fiom sulla fiat sata di melfi…aldilà della ovvia conclusione che se la fiat di melfi produce il 4,2% del pil regionale, quale senso abbia avuto spendere ben 5.500 miliardi delle vecchie lire per arrivare a cotanto risultato eclatante (cosa che ovviamente non è certo colpa della fiom o degli operai), a detrimento di ben più nobili e funzionali utilizzi di tutto quel denaro, rimane comunque un interrogativo più simile al chiedersi quale sia stata l’origine della vita che a verificare se essa esiste o sia solo una proiezione dell’immaginario, la presenza dell’assessore folino era comunque ghiotta…

il folino stazionava in cattedra in una sorta di catalessi digestiva da cutturiedd’ delle dolomiti lucane, aspettando il proprio turno per illuminarci ed adempiere al proprio ruolo istituzionale di tutore buono – direi quasi all’antica, tale è l’arcaico aspetto della sua bonomia – della produzione regionale, ma putroppo, complice la precedente noiosissima relazione e la voglia di fumare una sigaretta, l’uscita dall’edificio che ospitava l’incontro mi è stata fatale… 

uscito per la bisogna, mi imbatto in un signore, un oscuro e tristo burocrate di un partito trombato, dal minaccioso aspetto di una stadera cinofila, che, rimproverandomi non so bene cosa rispetto a qualcosa che ancor meno so di cosa si trattasse, senza che nulla venga chiarito, di fatto mi fa perdere il clou della faccenda, cioè l’intervento dell’assessore podolico…

comunque mi viene riferito che in un passaggio del suo articolato muggito istituzionale il podolico accenna alla necessità di continuare ad estrarre petrolio per assicurare un qualche sviluppo…e dagli con ‘sto sviluppo!!!…ma questi ci sono o ci fanno?…non posso dire altro, poichè chi mi riferisce dice di aver sentito da altri…delirio da impotenza!!!…non si può mica far tornare indietro l’orologio ed ancor meno parlare di ciò che non si è sentito affatto!!!…liquido quindi la stadera per cani e mi avvio fuori dall’università…una cedrata mi schiarirà le idee, ma è chiaro che nei prossimi giorni mi toccherà tallonare da vicino il podolico assessore alle attività produttive…accidenti, altro lavoro!…ma abbiamo le spalle larghe e faremo pure questa…

serena notte a tutti!

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una perla di saggezza

l’ineffabile presidente de filippo aggiunge una perla di saggezza al suo repertorio…

DE FILIPPO ALLA PREMIAZIONE DI “PAGINE BIANCHE D’AUTORE”
(AGR) – “Esistono oggettive difficoltà, ma abbiamo anche risorse spendibili che sono sotto, dietro e accanto a noi. Risorse che possono generare sviluppo anche se gli effetti non possono essere prodotti in tempi rapidi”. Intervenendo alla cerimonia di consegna dei premi ai vincitori del concorso “Pagine bianche d’autore”, svoltasi oggi a Melfi per iniziativa della Seat Pagine Gialle, il presidente della Regione, Vito De Filippo…………………………………………………………………………………………..

esistono quindi risorse sotto…ovviamente sotto la basilicata e si chiamano idrocarburi che però non generano sviluppo in tempi rapidi, frase questa già sentita al santochirico ambientale…attendere il miracolo è quindi la summa del pensiero presidenzial-blandente…peccato che si estrae da dieci anni e per il momento non si è visto ancora nulla…lecito supporre che non lo si vedrà mai…nel frattempo si vedono, e bene, le migliaia di lucani costretti ad emigrare, il sacco dell’ambiente e delle risorse, la finalizzazione del territorio ad interessi terzi…presidente, non le credono neppure a sant’arcangelo, perchè dovrebbe crederle il resto della regione?…la smetta di raccontare favole e cerchiamo piuttosto di difendere gli interessi della popolazione lucana o sono questi gli effetti dell’incontro a roma con l’eni?

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l’incontro di domani

ricordo comunque a tutti l’incontro di domani, venerdì 9, alle ore 18.00 presso la sede wwf di scalinata IV novembre…i comitati lucani e le associazioni si organizzano!!!…verso una comune vertenza lucana da rivendicare come popolo lucano!!!

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ieri nuovi volti per nessuna politica e poi oggi la lista dei ministri

guardare porta a porta è come farsi del male sapendo di farsi del male e volendo farsi del male…a volte però farsi del male aiuta a testare il proprio livello di sopportazione del dolore…bene, ieri notte a porta a porta, oltre al ghigno anfibio dell’insetto conduttore, uno splendido parterre de roi ci portava nell’empireo della nuova politica, o meglio dei volti nuovi di una nuova politica, ma meglio sarebbe dire dei volti nuovi per nessuna politica…una pochezza d’idee bipartizan, espressa in una assenza di dialettica assolutamente sconfortante e degna di un talk-show a cui mancavano solo le lacrime, che comunque presto arriveranno…ciliegina sulla torta, andrea barbareschi, senza barba quindi andrea senzabarbareschi, che pontifica di sicurezza…dico, ma come si fa ad eleggere uno che al massimo gli si farebbe fare il presidente di assemblea in un condominio, dato ed acclarato che come attore il medesimo fa piangere peggio di una cipolla bianca…stiamo messi davvero bene!!!…c’è da star sicuri che i due rami del parlamento, messi come sono, si esibiranno in un festival della vacuità esistenzial-politica, tanto per quel che devono servire!!!

ma dopo i conati del porta a porta, cambio canale e chi ti vedo alla storia siamo noi dell’onnipresente minoli?…il nostro ministro creativo, l’uomo dalla erre finanziaria, giulio tremonti, l’inossidabile appena ingrigito dalla patina del tempo che passa (e che comunque passa per tutti, ahimè!)…il giulio nazionale dopo averci infognati nel tunnel della globalizzazione liberista, ora si scopre anti-global ed accusa tutto e tutti di aver corso troppo lungo il declivio affilato di un libero mercato spacciato come nuova teologia…certo, si può cambiare idea nella vita, ma che a cambiare idea sia ora uno dei santoni di tale pensiero fa davvero spavento… sento odor di fregatura!!!…italiani, stiamo attenti!!!

lo scajola viene nominato alle attività produttive, come dal sottoscritto suggerito in un precedente articolo durante la campagna elettorale a proposito del suo (di scajola) intervento in val d’agri, argomento petrolio…lucani, stiamo attenti!!! e comunque ecco la lista dei ministri:

dodici ministri con portafoglio, il già citato giulio tremonti va all’economia a preparare qualche rimedio autarchico alla cattiva globalizzazione, franco frattini prosegue agli esteri la sua assenza umana, roberto maroni all’interno ha come unica garanzia l’intelligenza e la furbizia dell’uomo (che in un leghista raramente convivono), ignazio la russa alla difesa suona come una preparazione a qualche guerra santa, magari per qualche corposo appalto alle tre forze, stefania prestigiacomo all’ambiente è una vera barzelletta (e comunque sempre meglio dell’ipotesi pappagallino rosso brambilla), maurizio sacconi al lavoro mi pare un’ossimoro, maria stella gelmini all’istruzione – mah!…magari introdurrà qualche altra i alle famose tre –  angelino alfano alla giustizia mi terorizza, altero matteoli alle infrastrutture, in pendant con il citato claudio scajola allo sviluppo economico e con la prestigiacomo inaugurerà una stagione nuova, quella dell’infrastrutturazione della natura, di luca zaia alle politiche agricole so davvero poco, ma di sandro bondi alla cultura, ne vogliamo parlare?…certo che dopo rutelli, tutto è possibile

ma il meglio si raggiunge con i nove ministri senza portafoglio, elio vito ai rapporti con il parlamento, improntati di sicuro alla più perfetta osservanza delle liturgie del silvio, umberto bossi, il fuciliere lombardo, alle riforme federaliste, roberto calderoli alla semplificazione ( e che è?…qualche altra porcatina in vista?), raffaele fitto, il rampante pugliese al gessato punta perotti, ai rapporti con le regioni, mara carfagna alle pari opportunità (dico, mara carfagna?…pari opportunità di che?…di suicidio di quel po’ che le donne avevano ottenuto?), andrea ronchi alle politiche europee sempre meno europee, renato brunetta, il mini-torquemada dell’economia, alla pubblica amministrazione, gianfranco rotondi, l’uomo che non c’è, all’attuazione del programma (cioè silvio chiama e gianfranco esegue), infine giorgia meloni alle politiche giovanili – ragazzi, state buoni, i giovani non sono una risorsa, sono un problema

qualche altro velenoso commento del sottoscritto?…non mi fate parlare!!!…malatempora currunt per i lucani!!!…la dittatura dolce del silvio nasce comunque già amara

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bestiario di idrocarburi quotidiani

parafraso il titolo di un mio vecchio volume di poesie per una breve panoramica (viste le mie non brillanti condizioni di freschezza) sul magnifico, scintillante, rutilante mondo delle trivellazioni in basilicata…ma andiamo con quel certo ordine che ci contraddistingue

prima di tutto una notizia di servizio diffusa da basilicatanet…

DOMANI INTERRUZIONE IDRICA A VIGGIANO
A causa di lavori di straordinaria ed urgente manutenzione sulla condotta distributrice dell’abitato di Viggiano, – comunica in una nota la società Acquedotto Lucano – si rende necessario sospendere l’erogazione idrica domani 8 maggio nel centro abitato dalle ore 9:00 alle ore 11:00.Sono escluse dall’interruzione le seguenti zone: viale della Rinascita e via Papa Giovanni XXIII.

quindi domani interruzione idrica a viggiano, ma interruzioni petrolifere manco a parlarne!!!

proseguiamo con un lancio della nuova basilicata letto passando avanti ad una edicola (il lancio, mica l’articolo!)…con il federalismo fiscale, ecco come la basilicata ci guadagna con la fiat ed il petrolio…non conosco l’autore dell’articolo, certo qualche noto esperto di economia e flussi finanziari sepolto nella redazione del quotidiano e mai abbastanza (io dico per fortuna) valorizzato…le royalties al 7% erano ed al 7% rimarranno, le fatturazioni del gruppo fiat comunque si fanno alla sede di torino, non vendendo in proprio la fiat di melfi…di che stiamo parlando?

è davvero troppo…io me ne vado a dormire!!!

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a proposito del parco della val d’agri

a proposito del parco nazionale della val d’agri-lagonegrese, pubblico freddamente il decreto istitutivo del parco a firma del presidente della repubblica, giorgio napolitano, la legge nazionale 394 istitutiva delle aree protette, ed una pianta ufficiale zonizzata dello stesso parco (mi è toccato faticare per renderla leggibile!)…chissà che molte delle idiozie che qualcuno spaccia nella valle per frenare il parco non si sciolgano…quel parco s’adda fare e magari anche ingrandire!!!

legge 394-6-dicembre-1991-n.doc           dpr-p1nval-dagri.doc              parco-val-dagri.jpg

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la presentazione a potenza del libro di don marcello cozzi ed una nota di servizio

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 vi rammento la presentazione del libro di don marcello cozzi “quando la mafia non esiste” questa sera, 6 maggio ore 18,30 al cineteatro don bosco a potenza…un’occasione per dar voce alla società civile che “non ci sta più” e che vuole finalmente vederci chiaro…oltre a don marcello, saranno presenti don luigi ciotti, presidente di libera, francesco forgione, presidente della commissione antimafia della appena passata legislatura, maurizio torrealta, vicecaporedattore di rai-news 24 

noi del comitato no oil potenza ci saremo ed a tale scopo avvertiamo che la riunione settimanale del comitato prevista per oggi è rimandata a domani, mercoledì 7 ore 18.00 presso la sede wwf di scalinata IV novembre a potenzavi ricordo inoltre l’appuntamento di venerdì 9, stessa ora, stessa sede con gli altri comitati od associazioni lucane intenzionate ad essere presenti o rappresentate all’incontro nazionale del patto di mutuo soccorso del 24-25 p.v. a riace (rc) o ad aderire alla costituente rete regionale di comitati…non mancate!!!

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un vergognoso attacco ad un comune lucano – c.s. del comitato

Il comitato no oil potenza esprime la propria e più vicina solidarietà al sindaco ed alla cittadinanza di Calvello entrambi oggetto di un vergognoso attacco mediatico da parte del giornale confindustriale, Il Sole 24 ore, attacco proditorio ad un comune lucano che già paga sulla sua pelle, come tutta la regione Basilicata, una colonizzazione del proprio territorio alle logiche del sistema degli idrocarburi. 

Non bastasse l’ENI che, sulla scorta dei suoi giganteschi appetiti petroliferi consumati in abbondanti pasti sul territorio regionale, attenti non ad una area picnic, come alcuni media tentano di far passare l’intera faccenda, ridicolizzando una battaglia di ben altro respiro, essendo il passaggio dell’oleodotto di collegamento tra i pozzi ed il centro oli della val d’agri direttamente pregiudicante la sorgente di approvvigionamento idrico del comune lucano, non bastasse ancora l’UNMIG che, gettando quella maschera di neutro esecutore di mansioni che il ministero gli attribuisce, svela la sua caratteristica di dependance dell’ENI e delle compagnie petrolifere, non bastasse già il quasi ex ministro Bersani che, rincarando la dose, interviene ad un convegno di Assomineraria (l’associazione che riunisce tra gli altri, i petrolieri italici) ad assicurare ulteriori viatici allo sfruttamento selvaggio del territorio nazionale da parte delle compagnie (e Basilicata deve essere particolarmente cara al sig. Bersani, visto il suo impegno politico che nel ’98 portò al disastroso accordo tra Regione Basilicata ed ENI ed al decreto legge 625/96 che addirittura abbassò dal 9 al 7% le royalties dovute per le estrazioni nel territorio nazionale), non bastassero comunque i continui attentati alla salute delle popolazioni, all’economia, alla democrazia, al territorio lucano (che ricordiamo essere interessato per un abbondante 60% alle istanze ed ai permessi vari riguardanti ricerca e coltivazione di idrocarburi), e non bastassero infine le vacuità acclarate di uno sviluppo fatto di parole e ben pochi fatti, ci si mette ora anche Confindustria con il suo organo di stampa (la Prava del liberismo straccione dei nostri imprenditori) ed una locale giornalista che corrisponde un dramma come fosse una farsa, ad attaccare un comune colpevole solo di voler continuare a bere la propria acqua e vivere serenamente il proprio territorio, già troppo invaso da trivelle ed impianti vari – altro che trivelle bloccate dall’area picnic! 

Che Confindustria, con le ultime dichiarazioni del rappresentante in pectore di un made in Italy che sarebbe meglio definire assembled in Italy, vista la tendenza costante all’outsourcing a buon mercato a cui troppe di quelle imprese nazionali che si fregiano di una qualità costruita dalle mani infantili di novelli schiavi estremo-orientali ricorrono per calmierare un costo del lavoro così esoso che abbiamo scoperto essere tra gli ultimi d’Europa, avesse imboccato la strada che più le si addice in termini di alleanze, quella con l’interesse bieco alla massimizzazione del profitto con la minima spesa umana ed ambientale, era stato chiaro a tutti sin dal suo intervento cannibale contro i sindacati, colpevoli a suo dire di bloccare il paese, che con la sua erede sia ora divenuta strumento di manipolazione delle coscienze – il comune di Calvello bloccherebbe e pregiudicherebbe il raggiungimento dell’obiettivo strategico-industriale dell’ENI di raggiungere 104.000 barili di greggio al giorno in Basilicata, stando alla cronaca letta sul quotidiano economico – non ci stupisce nella sostanza, ma nei metodi. 

Scatenare infatti una bufera mediatica su di un piccolo comune che non dispone neppure di un ufficio stampa in grado di difenderlo degnamente, appare troppo uno sproporzionato scontro tra Davide e Golia, per non lasciar pensare ad una intimidazione dei poteri forti esercita non solo verso un singolo comune, ma verso tutti i comuni lucani che cominciano a mostrare scetticismo, quando non criticità esplicita verso un sistema coloniale del petrolio che sta trasformando gli idrocarburi sepolti nel nostro sottosuolo da risorsa con cui riscattarsi dal passato in maledizione con cui convivere per il domani. 

Il comitato no oil potenza chiede rispetto per i comuni lucani, per le loro istituzioni e per le popolazioni e chiede la fine di un sistema anti-democratico di finalizzazione del territorio della propria regione alla trivellazione maniacale con cui si sta precarizzando e distruggendo un’intera regione, che più che dal petrolio, dalle royalties e da un modello fin qui fallimentare di sviluppo, sia basato invece su quella bassa antropizzazione del territorio che può consentire uno sviluppo legato alla vocazione originaria della regione, uno sviluppo che certo non si chiama petrolio. 

Moratoria immediata sulle estrazioni!Miko Somma, portavoce del comitato no oil potenza.  

l’istanza lucana…presto una vertenza?

decisamente le dichiarazioni allarmanti sul parco della val d’agri, le insufflazioni cerebrali su come spendere il pretium doloris delle royalties, le remore del sistema contro quel po’ di chiarezza che la vicenda marinagri pure necessiterebbe, l’ingresso della regione puglia in acqua s.p.a., le privatizzazioni delle fonti, il forte condizionamento ad intervalli di fisarmonica del territorio a discariche, siti di stoccaggio, centrali eoliche selvagge e tutto l’ambaradam confuso e parcellizzato che richiama anche alle menti più pigre o restie l’evidenza di quei forti interessi economici e strategici posatisi all’insaputa di tanti sulla nostra regione, su tutta la nostra regione, richiede una doverosa riflessione collettiva che può sintetizzarsi in un solo punto fondamentale…ma chi deve decidere il futuro di questa regione?

risulta evidente come, sommando le cartine geografiche di questo o quel settore economico, di questa o di quella emergenza ambientale o strutturale, sia l’intero territorio regionale ormai ad essere diventato oggetto di morbose attenzioni esterne che, dall’energia ad un certo modello di turismo, condizionano pesantemente ogni ipotesi di uno sviluppo armonico e stabilito in loco, che pur le leggi dello stato e le convenzioni internazionali recepite dall’ordinamento giuridico vorrebbero di competenza delle popolazioni interessate, non piuttosto dettate soltanto dall’agenda dei pasti di multinazionali e coacervi a volte poco chiari di interessi che si dispiegano sul territorio in forma di comparizie più o meno silenti, più o meno invasive delle decisionalità e delle opinioni, nel più perfetto stile di condizionamento che si addice ad una terra nei fatti colonizzata

un silenzioso, ma molesto mal di pancia generale comincia a farsi sentire nella popolazione lucana, creando disagio e quella netta sensazione che qualcuno stia giocando sporco sulla nostra pelle…ci si comincia a render conto, da lavello a terranova, da paterno ad irsina di quanto alle parole ed alle promesse di sviluppo e benessere di questi anni non siano seguiti che miserevoli fatti e misfatti, incapaci di risolvere problemi ultradecennali di malgoverno spesso voluto e praticato con retropensieri devastanti, ma capaci però di aggravare con le loro conseguenze, se possibile, il quadro generale di una società ancora costretta ad emigrare per poter sopravvivere, ancora costretta a svendere la propria terra in cambio di promesse irrealizzabili, ancora costretta a chiedere come favori ciò che pur le spetterebbe come diritto

questa regione ed i suoi abitanti non stanno affatto meglio di come stessero quaranta anni fa, se si conviene che del concetto di benessere quello economico (pur nella ristrettezza semantica e materiale che il termine assume da queste parti, visti gli indicatori di reddito) è solo una parte, mentre tutto il resto è fatto di somma di diritti da praticare ed assicurare alla generalità della popolazione, perchè si possa davvero parlare di benessere…tra questi diritti vi è anche il diritto alla speranza, non certo e non solo a quel sentimento fideistico puntellato sulla fede religiosa, non certo a quel dogma genericamente ottimista dei cultori di un progresso che da scientifista si è trasformato in mercantile, traslando il valore della scienza in quanto tale, nel valore aggiunto che da questa deriva o potrebbe derivare ad un certo modello di organizzazione economica, ma alla speranza intesa come ragionevole presupposto di un cambiamento che sappia mettere non il consumo acritico ed indotto ed il conseguente modello produttivo basato su di esso al centro dell’universo, ma l’uomo, la natura ed i rapporti naturali tra essi intercorrenti in un concetto di unità da ritrovare in fretta e necessariamente…quale sviluppo e quali speranze infatti avrebbero senso se non costruiti e praticati intorno all’uomo ed all’ambiente come soggetto di diritti intangibili e non monetizzabili, o in altre parole risarcibili, vista la tendenza giustificazionista di un sistema che si auto-assolve dai suoi atti di distruzione sistematica del pianeta e delle sue risorse con la facile scusa del progresso che hai i suoi costi? 

la basilicata vive ovviamente dinamiche comuni ormai a tutto il mondo, ma le vive con la coscienza indotta dalla retorica dell’isola felice, quella dove – si, va tutto male, ma almeno si vive tranquilli!!! – dimenticando che il suo problema economico e sociale comincia, come facilmente intuibile a chiunque, da un sistema politico che permea come un cancro ogni falda di nascente coscienza democratica sui territori, diffondendo le tossine della piramide degli interessi particolari, ed è proprio su questi interessi particolari, organizzati in vassallaggi e signorie esprimenti una classe dominante trasversale alla stessa politica, che il sistema delle multinazionali costruisce ed impianta la sua strategia di dominio, sottomettendo una intera terra ai propri appetiti di risorse, concedendo ulteriori fette di potere a chi già quel potere detiene sui territori o nella relazione tra di essi ed uno dei tanti centri da cui si governa la società, espropriando nei fatti la popolazione dalla disponibilità della propria terra e di un futuro da concretizzarsi in ciò che essa crede questa debba essere o possa diventare a partire dall’oggi…ecco cos’è la realtà colonizzazione…un affare lucroso per alcuni, un girone infernale per tutti gli altri

la parcellizzazione delle istanze in una miriade di interventi di sfruttamento e destinazione del territorio regionale, apparentemente sconnessi gli uni dagli altri, ha lo scopo di non permettere una visione globale di questa colonizzazione che si basa invece proprio sulla stretta connessione tra essi, in una lampante e tragica evidenza resa invisibile attraverso il contagocce di una informazione a volte connivente, a volte troppo pigra, in ogni caso inefficente…ciò che risulta evidente agli occhi di chi riesce a superare l’immediatezza della contestualità è che da marinagri al pozzo di monte grosso, dalla val d’agri a ferrandina, dal vulture a rotondella, tutto è strettamente legato insieme, in una logica di funzionalizzazione del nostro territorio a dinamiche economico-strategiche esterne alla società lucana e di cui la società lucana non deve prendere coscienza… perchè prendere coscienza collettivamente che ognuna delle istanze che si aprono nella nostra regione è collegata a filo doppio a tutte le altre, significa svelare le trame del processo coloniale e rendere possibile quella visione d’insieme che sola permette la comprensione del tutto, da cui potrebbe partire la lotta contro il destino per noi segnato di damigiana energetica e sacco della spazzatura a cui una certa visione della società organizzata ad uso e consumo di un modello di sviluppo cannibale e distruttivo, di cui paghiamo tutti e già da oggi le nefaste conseguenze, ci ha consegnati in guisa di vittime sacrificali al tempio del produci-consuma-crepa, allo stesso modo di qualsiasi altro paese del mondo che, dall’iraq alla somalia, paga per tutti il prezzo stabilito da pochi

la basilicata ha invece bisogno di prendere coscienza del problema, organizzando tutte le sue istanze in un’unica istanza da trasformare in una vertenza generale, la vertenza lucana, la presa di coscienza definitiva che in questa regione sono i suoi abitanti, e solo i suoi abitanti, a stabilire come il loro futuro vada organizzato

una vertenza generale da affermare e vincere e da cui ripartire per pensare ad un altro modello di futuro organizzato su un altro modello di sviluppo, quello di una terra consapevole che il vero benessere non si misura solo in indicatori economici freddi ed asettici, e che proprio al modello attuale danno torto, ma che a partire da un nuovo concetto di equilibrio sostenibile tra uomo e risorse naturali, su cui basare gli stessi desideri umani e la possibilità di soddisfarli senza comportare la distruzione della nostra terra e l’esistenza delle generazioni che verranno, possa ribadire che pensare al locale significa determinare il globale e che, costruendo giorno dopo giorno, vertenza dopo vertenza, un globale fatto dal locale, dalla miriade di locali che compongono la società umana, il bisogno e la necessità di costruire un altro mondo passi anche e soprattutto attraverso la sfida di costruire un altro uomo

miko somma 

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comunicazione di servizio

mi scuso se i commenti non appaiono immediatamente, ma ho avuto necessità di porli in coda di moderazione per evitare i soliti assalti viagristici…il tempo materiale di marcare come spam una serie di siti, soprattutto u.s.a., da cui proviene questa spazzatura mediatica ed i commenti torneranno visibili in tempo reale

aggiornamento effettuato…da ora (h 00.16) i commenti sono di nuovo in tempo reale 

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questa è vera idiozia

senza aggiungere commenti pubblichiamo quanto riportato da basilicatanet…dico solo che più che riperimetrare il parco ad uso di cacciatori e tagliaboschi industriali, bisognerebbe perimetrare certe dichiarazioni in recinti di idiozia…mah, qui se ne sentono di tutti i colori

FRUGUGLIETTI (AN): “RIPERIMETRARE PARCO VAL D’AGRI”

 
03/05/2008 10.23.36
[Basilicata]
“Vista la costituzione del Parco della Val D’Agri Lagonegrese , bisognerà proporre con veemenza il problema politico/tecnico di una riperimetrazione, o meglio una previsione ove possibile, all’interno delle superfici del Parco, di aree deputate all’esercizio dell’attività venatoria”. Lo afferma, in un comunicato stampa, Bruno Fruguglietti Componente Esecutivo Provinciale di Potenza di Alleanza Nazionale. Per l’esponente di An “bisognerà dunque interpretare e farsi carico delle istanze , di una parte rispettabile della società, ( i cacciatori e gli industriali boschivi) troppe volte discriminata da un concetto e da una visione manichea dei loro bisogni , da parte dei perbenisti della sinistra ultraecologica”.
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l’incontro nazionale di riace

all’approssimarsi dell’incontro nazionale di riace (rc) del 24 e 25 maggio dei comitati aderenti al patto del mutuo soccorso, il comitato no oil potenza promuove un incontro di preparazione dei comitati lucani, aderenti o di prossima adesione, per il giorno venerdì 9 maggio alle ore 17.00 a potenza presso la sede del wwf in scalinata IV novembre (la solita sede dei nostri incontri) o in una sede più centrale rispetto alla regione ed alla possibilità di spostamento dei vari comitati (vai con i suggerimenti o le proposte!)

la necessità di incontrarsi emerge dall’urgenza di superare la parcellizzazione delle istanze sul nostro territorio al fine di creare una piattaforma di rivendicazione condivisa e rappresentabile ovunque come “istanza lucana”, istanza che dal petrolio all’acqua alla difesa del territorio e degli abitanti dagli abusi e dalla mancanza di condivisione delle scelte politiche, sappia rappresentarsi come momento unitario e come scelta di popolo, il popolo lucano!

tutti noi sappiamo bene quanto siano le dimensioni stesse dei nostri paesi e l’isolamento geografico causa dell’impossibilità o dell’estrema difficoltà nel fare ed organizzare percorsi di lotta efficaci e numericamente sostenuti…cominciare a fare rete ci aiuterebbe a superare molti ostacoli logistici ed a rendere partecipi tutti che ogni istanza di ogni paese o zona deve necessariamente essere un’istanza della lucania intera

in attesa di questo auspicabile momento collettivo a cui spero saranno presenti tutte le realtà lucane di lotta e di rivendicazione che hanno intenzione di partecipare poi all’incontro di riace o che, pur volendo, per motivi organizzativi non potranno partecipare, volendo comunque idealmente essere presenti, il nostro blog è da ora a disposizione di tutti come momento di organizzazione, di comunicazione e di adesione all’incontro

un abbraccio a tutti…miko somma

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