il comitato raccoglie firme in p.zza m. pagano

ricordo a chiunque voglia firmare la nostra petizione o voglia anche solo scambiare gli auguri di natale con noi, che oggi 24 dicembre il comitato dalle 18.00 sarà in p.zza m. pagano a potenza con il proprio banchetto fino ad un orario consono alla cena della vigilia…vi aspettiamo!!!

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comunicato stampa del comitato

e tanto per caricare la dose su quanto riportato all’articolo precedente, ecco il testo del comunicato stampa appena inviato:

Comunicato stampa del comitato No Oil Lucania 

In riferimento ad una iniziativa del PRC sul tema petrolio ed in riferimento ad una proposta di legge regionale in materia, iniziativa che nei prossimi giorni prevede la sola presenza di un manifesto nei comuni lucani, il Comitato No Oil Lucania precisa che detta iniziativa non è in alcun modo iniziativa del Comitato No Oil Lucania o ad esso riferibile.

La legge a cui il PRC fa riferimento è una proposta di legge presentata dalla consigliera Simonetti che giudichiamo, avendola anche in precedenza commentata sul nostro blog www.comitatonooilpotenza.com, come una proposta elaborata in modo dubbio da un punto di vista dell’impianto normativo, citandosi contraddittoriamente direttive europee ed atti di recepimento normativo conosciuti quali “Seveso  e “Seveso 2, in particolare senza aver forse compreso che proprio quest’ultima esclude esplicitamente dall’elenco dei plessi industriali oggetto delle limitazioni della norma stessa proprio gli impianti di estrazione di idrocarburi.

Proposta di legge oltremodo assai carente da un punto di vista strettamente giuridico-politico, non comprendendosi affatto dalla lettura della stessa proposta come una ipotetica limitazione delle estrazioni future per effetto di una legge regionale possa avvenire senza una preventiva limitazione di quelle attualmente in essere, non avendo la regione modo di influire sulla sostanza delle decisioni univoche di concessione ex legis di permessi ed istanze da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, attraverso gli uffici territoriali dell’UNMIG, se non attraverso la preventiva sollevazione di un conflitto di merito presso la Corte Costituzionale in rapporto alle norme contenute nella riforma del titolo V della Costituzione in tema di concorrenza di norme tra Stato e Regione riguardo ai temi di energia ed ambiente e le normative attuali in materia, prima fra tutte il dl 625/96.

Riteniamo fuorviante dal tema di un maggiore controllo delle risorse e delle conseguenze ambientali, economiche, sanitarie, vocazionali che la situazione estrazioni pone in questa regione, una simile proposta di legge debole e strumentalmente volta solo al recupero di consensi persi e non mai a quella seria ed inequivoca volontà di dotare questa regione di strumenti legislativi atti sia a coprire il vuoto normativo locale in cui finora hanno agito le compagnie multinazionali, nel quadro di una normativa nazionale del settore, tutta ancora da venire, volta alla tutela dei diritti delle popolazioni, sia a stabilire la prevalenza sulla base dei principi di sussidiarietà del diritto locale alla gestione delle risorse sul diritto nazionale alla concessione a terzi del proprio utilizzo.

Miko Somma, portavoce.

diffidiamo dalle imitazioni!!!

copincollo:

TITTI DE SIMONE (PRC) SU CRISI REGIONALE

“Serve iniziativa politica di tutte le forze della sinistra”
24/12/2008 15.57.27
[Basilicata]

“In questi giorni Rifondazione comunista sarà presente in tutti i centri della regione con un manifesto che prendendo spunto dalla richiesta di moratoria sulle estrazioni di petrolio avanzata dal partito in consiglio regionale, recita: la crisi non la possono pagare i lucani. Il senso è generale, e si riferisce alla crisi economica quanto a quella politica che investe questa regione e che per certi versi è assai intrecciata”. Lo sostiene in una nota Titti De Simone per la segreteria regionale del Prc……

vi evito il resto che lascia il tempo che trova e di cui personalmente non mi interessa neppure commentare, vista la pochezza del contenuto

mi limito ad avvertire che detta iniziativa non è in alcun modo iniziativa del comitato no oil lucania o ad esso riferibile…la legge a cui fa riferimento il lancio è la legge che abbiamo commentato in precedenza come una proposta scritta con i piedi da un punto di vista dell’impianto normativo (si citano leggi in contrapposizione a quanto si afferma di voler proporre in merito ed altre stupidaggini simili degne più di qualche azzeccagarbugli di sottoscala che di un conoscitore delle leggi attualmente in vigore sulla materia)…riteniamo fuorviante dal tema di un maggiore controllo delle risorse e delle conseguenze ambientali, economiche, sanitarie, vocazionali che la situazione estrazioni pone in questa regione, una simile proposta di legge debole e strumentalmente volta solo al recupero di consensi persi e non mai ad una seria azione legislativa…diffidiamo dalle imitazioni!!!

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trivelle nel metapontino e nel senisese

articolo del movimento No Scorie :

NOSCORIE TRISAIA

Movimento Antinucleare

Total, dopo Tempa Rossa Tempa la Petrosa

Non è un gioco di parole ma l’intenzione di trivellare da parte della Total che ha già avviato l’iter amministrativo presso l’Unmig su una vasta area di 412 Kmq che riguarda le province di Matera ,Potenza e Cosenza e che ha già ricevuto nel giugno 2008 il parere favorevole della CIRM(commissione per gli idrocarburi e le risorse minerarie)  Nella concessione sono interessate di loro volta il comune di Policoro, Nova Siri, Rotondella, per passare alla fascia ionica calabrese con Rocca Imperiale, Montegiordano per poi risalire costeggiando il parco del pollino nei comuni di Canna, Oriolo per poi passare a Valsinni, Tursi, Colobraro, diga di Montecotugno e  in provincia di Potenza nei comuni di Senise e Sant’Arcangelo. . La concessione Tempa la Petrosa si interseca con la concessione Policoro della Gas Plus Italia  che interessa i comuni di Policoro, Nova Siri, Rotondella.Il comune di Nova Siri, Rotondella e Policoro vantano il triste primato di essere interessate da tre concessioni petrolifere ( dalla Consul Service nel Mare, dalla Gas Plu Italia e dalla Total sulla terraferma). Il disegno distruttivo del territorio e delle sue economie locali con danni alla salute delle popolazioni è chiaro e militarmente strategico sulle mappe delle concessioni petrolifere. L’invaso di Montecotugno che fornisce acqua per uso  potabile, irriguo e industriale al Metapontino e a grande parte della Puglia sarà minacciato dall’inquinamento petrolifero(così come accade sul Pertusillo in Val d’agri).Inquinamento elevato per i limiti di emissioni italiani (vedi il solubile in acqua idrogeno solforato da 0,005 ppm in America ai 10 ppm in Italia) e che è attualmente non è  neanche monitorato dalle istituzioni preposte come la Regione (vedi il bando regionale in corso di esecuzione dopo dieci anni di estrazioni petrolifere in Regione). A rischio l’agricoltura che nel solo Metapontino fa 10000 addetti (la nostra vera Fiat) e le produzioni di qualità biologiche come ad esempio le albicocche d
i Rotondella che riempiono gli omogeinizzati plasmon per l’infanzia.Altre migliaia di posti di lavoro rischiano di svanire nel turismo della costa ionica e delle zone interne collinari vicine al Parco del Pollino. Quanti posti di lavoro dovremo perdere, ammalandoci per dare il nostro territorio alle lobby petrolifere che lo gestiscono con azioni che si vendono e si svendono a loro piacimento mettendo a serio rischio la vivibilità di queste terre che rischiano di spopolarsi definitivamente. Il riscontro è evidente, perdita dei fondi legati all’obbiettivo 1 (per via del PIL drogato dalle esportazioni petrolifere), nessuna royalites per il gas e un piatto di lenticchie per il petrolio(in Canada le royalites sono del 50%).Ma il vero indotto petrolifero sono i rifiuti petroliferi, business delle società dei rifiuti su cui sono molto attivi gli industriali della Basilicata  e su cui è molto attento l’assessorato all’ambiente della Regione Basilicata.Ad ogni area da trivellare  segue la dis
carica di competenza, sarà quindi un caso la procedura di Via in atto che interessa una discarica per rifiuti speciali (anche reflui petroliferi ) nel comune di Colobraro ?

Prima di Natale doveva essere discusso il disegno di legge 1441 che prevedeva che le competenze in materia di autorizzazioni petrolifere passino  dalle Regioni allo Stato , nonché lo sciagurato disegno di legge che permette la riapertura dei canali economici per far ripartire il nucleare in Italia .

Mentre la Regione Basilicata piange perché gli sarà sottratto l’osso delle autorizzazioni (gestite male e in modo antidemocratico ) i deputati del pdl lucano hanno votato sì alla camera al 1441 .In un comune come Nova Siri interessato da tre società petrolifere e dal centro nucleare Sogin di Trisaia (che rischia di diventare sito provvisorio-definitivo) i senatori del pdl lucano voteranno ancora sì per il petrolio allo Stato e il ritorno al nucleare?

Da tutti i consiglieri regionali vogliamo invece una moratoria vera sulle estrazioni petrolifere e la trascrizione di regole certe che tutelano le popolazioni da tutti i punti vista , non digeriamo le buffonate di chi in Consiglio prima fa una proposta di legge sulla moratoria e poi la ritira .

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w l’ag-giunta

vi copincollo la dichiarazione del pitecantropo a capo della segreteria del pd che meglio di tutti spiega la riedizione del de filippo in versione ter (lazzaro, alzati e cammina!!!):

 

LACORAZZA (PD) SU RICONFERMA GIUNTA REGIONALE

 
24/12/2008 09.52.54
[Basilicata]
“Il carattere di urgenza e di emergenza con il quale il Presidente De Filippo ha di fatto motivato la scelta di respingere le dimissioni degli assessori ed ha confermato l’interim del Dipartimento delle Attività Produttive non chiude una discussione politica che, al contrario, ha la necessità di sintonizzarsi di più e meglio con le attese della comunità regionale”. E’ quanto ha dichiarato Piero Lacorazza, segretario del Pd di Basilicata, che aggiunge: “Il confronto della Direzione regionale del Pd e le assemblee territoriali che abbiamo animato nel corso di questi giorni, le posizioni e il dibattito nei partiti e tra i partiti, hanno evidenziato con chiarezza la necessità di rinnovare un progetto per la Basilicata ed adeguare un soggetto, la politica, che sia credibile nel poter compiere scelte in un momento difficile per l’economia e la società lucana. Dove va la Basilicata? Quali traiettorie vuole scegliere per giocare la partita difficile dello sviluppo? Quali riforme, comportamenti e stili che consentono di elevare l’etica e lo spirito pubblico? Quale protagonismo del territorio e della sua classe dirigente? Quali scelte di cambiamento? Quale modello istituzionale e sistema elettorale? Quali alleanze? Quali spazi per rendere virtuosa la programmazione e coerente la gestione? Domande che dovranno vedere il Pd e il centrosinistra impegnato nei prossimi mesi e alle quali è necessario dare risposte che rendano credibile un nuovo inizio. La scelta adottata può solo motivarsi con l’esercizio delle prerogative del Presidente e nel carattere di urgenza e di emergenza rispetto al quale i partiti e le forze consiliari non possono che prendere atto in attesa che il confronto riprenda a partire dalla massima responsabilità istituzionale”.

che dire? siamo al grottesco…prima lo jasciun’ de filippo (jasciun’ è il termine con cui si autodefiniscono gli abitanti di sant’arcangelo) chiede a tutti di dimettersi, poi dopo qualche settimana, a finanziaria finalmente approvata, respinge le dimissioni e ripubblica lo stesso romanzo di inutilità e pochezza politico-umana che già da qualche tempo apprezziamo come la peggior giunta di tutti i tempi

jasciun’ tiene per sè l’interim delle attività produttive (berluskonismo in salsa di peperoni crusc’k?) e riedita il bestiario assessorile e lo zoo di sottogoverno con la flemma di una mummia peruviana, aspetta la pausa di natale e capodanno (chissà se ci saranno sorprese sotto l’albero?) e si prepara alla primavera che secondo le previsioni del nostro guru meteo (non lo nomino, lo conosciamo tutti) sarà calda, molto calda, tanto calda che questa ag-giunta potrebbe cadere rovinosamente per maturità prossima alla marcescenza

w l’ag-giunta, dunque!…e w le novità sotto l’albero di natale!

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pensierini di natale

vi copincollo un pensierino di natale inviatomi da no scorie trisaia:

Quest’anno Gesù Bambino nascerà  sotto una trivella  al tanfo dell’idrogeno solforato e al posto  dei re magi arriveranno le sette sorelle che  non porteranno doni, ma rivendicheranno diritti  sulle concessioni petrolifere

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il 3 gennaio convegno a villa d’agri

abbiamo appena inoltrato la seguente richiesta per il centro sociale di villa d’agri…convegno ricchissimo…seguirà manifesto e programma…per il momento, come al solito mettiamo le mani avanti e chiediamo la sala…che dite, ci sarà concessa?

  Comunicazione via fax  Al signor sindaco del Comune di Marsicovetere (PZ)   oggetto: richiesta di concessione all’utilizzo della sala principale del Centro Sociale di Villa d’Agri   Il sottoscritto Michele Somma, nato a Potenza il ……….. ed ivi residente …………………, in qualità di portavoce del Comitato No Oil Lucania ed in nome e per conto anche delle associazioni WWF, OLA, Vola, No Scorie Trisaia, Forum Ambientalista, LIPU  chiede alla S.V.  di voler concedere a codeste associazioni ambientaliste l’utilizzo della sala principale del Centro Sociale di Villa d’Agri di Marsicovetere (PZ) per il giorno 3 gennaio 2009 dalle ore 17.oo alle ore 22.oo per un convegno pubblico sul tema dell’ambiente e delle estrazioni petrolifere a cui saranno invitati popolazioni dei centri limitrofi, amministratori, sindacati e categorie lavorative.  Certo di un favorevole e pronto accoglimento di tale richiesta e di una Sua partecipazione ad un convegno che si propone di aumentare l’informazione su di un tema complesso ed al centro delle considerazioni dell’intera opinione pubblica lucana in questi mesi, mi è grata l’occasione di inviarLe i miei migliori saluti, oltre all’augurio di un Sereno Natale.   Potenza, lì 23-12-2008   

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FUORI LA TOTAL DALLA NOSTRA REGIONE!!!

eccovi il link ad un articolo che crediamo molto interessante circa le intenzioni della total di stabilire una colonia franco-idrocarburica nella nostra regione, nonostante napoleone sia morto da un pezzo e i bonaparte non regnino più sul meridione d’italia…incuranti degli arresti (tutti innocenti fino al terzo grado, ovvio!), questi distruttori vanno avanti e noi cosa facciamo?…io propongo di mandarli via!!!

2033011.pdf

http://www.regione.basilicata.it/ufficiostampa/FPArticoliPDF/203301.pdf

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il comitato e le firme a potenza

da domani, 24 dicembre, in p.zza m. pagano dalle ore 18.00 riprende a potenza la raccolta firme alla nostra petizione che proseguira per tutte le feste ed il mese di gennaio secondo un calendario che renderemo noto al più presto…vi aspettiamo per le firme e per gli auguri

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a gorgoglione

domani, martedì 23 dicembre riunione ore 19.00 e cena del comitato no oil lucania a gorgoglione (mt)…per chiunque, aderente o simpatizzante, del comitato voglia partecipare i numeri di telefono sono noti e gli indirizzi di posta a disposizione

andiamo avanti!!!

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editoriale della ola su tangenti e petrolio

di seguito l’editoriale settimanale della Ola su tangenti e petrolio:

Fumo negli occhi

Pietro Dommarco coordinatore della OLA


La Basilicata è nuovamente alla ribalta delle cronache nazionali. E come nella maggior parte dei casi, la loro natura è di carattere giudiziario. Il presunto giro di tangenti ed appalti pilotati – ha visto coinvolti – tra una sfilza di nomi “eccellenti”, noti e meno noti – l’Amministratore delegato di Total Italia, Lionel Levha (custodia cautelare) e il deputato del Pd, Salvatore Margiotta (per il quale la giunta per le autorizzazioni della Camera ha rigettato la richiesta di arresto). A seguire, con il conseguente sequestro preventivo di beni mobili, terreni e fabbricati (che di fatto bloccano i lavori del Centro Oli Total di Corleto Perticara) – per un valore stimabile di quasi 50mln di euro – dei quali, oltre 40mln fanno capo all’imprenditore Francesco Ferrara (accusato di aver promesso una tangente da 200mila euro, al sopraccitato Margiotta) si sono spalancate le porte di quella che potrebbe diventare in breve tempo – allargandosi a macchia d’olio – l’inchiesta più pesante ed incisiva degli ultimi anni. Se dovessero venire alla luce altri misfatti ed emesse delle condanne, il piagnisteo persecutorio a cui stiamo assistendo, troverebbe la strada sbarrata. Nell’attesa di saperne di più, l’attenzione dell’opinione pubblica potrebbe essere “dirottata” lontano dai problemi reali. I sentori di “specchietti per le allodole” ci sono. Fumo negli occhi, insomma.

L’inchiesta del Pm di Potenza, Henry John Woodcock, dimostra come alla devastazione ambientale occultata e sommersa possa accomunarsi – nell’atto pratico – un sistema del malaffare, fondato sui profitti illeciti di imprenditori e politici senza scrupoli. Si è di fronte al sintomo di una vera e propria rapina del territorio, conseguenza della debolezza di una classe politica incapace di guardare alle esigenze reali delle comunità, che guarda più agli affari privati che agli interessi della collettività. Si è di fronte all’umiliazione di una terra costretta a convivere quotidianamente con il ricatto occupazionale, mentre i giovani continuano ad emigrare. Questo per dire che le attuali vicende, al di là di come si concludano, rappresentano solo l’altra faccia del problema petrolio e dei suoi molteplici aspetti, ancora oscuri ed irrisolti. Alla luce del sole, invece, c’è la crisi istituzionale in atto, tendente ad un processo di irreversibilità (a dispetto di ogni “questione morale” che si voglia) e per effetto della quale, i nostri amministratori, evidentemente “intontiti”, continuano a tacere sulla gestione poco accorta di questi anni, sulle devastazioni e sulle svendite territoriali, sui “piatti di lenticchie” e sui rischi per la salute dei cittadini. Dovrebbe essere il momento di fare autocritica, invece, si procede a tentoni, per tentativi.

Mi suona assolutamente strano e beffardo come mai – proprio ora – il Governatore della Regione Basilicata, Vito De Filippo, parli di necessaria “costituzione di una centrale unica degli appalti regionali, con un comitato di sorveglianza autorevole e allargato anche all’esperienza di chi ha svolto funzioni in altri poteri dello Stato”, lanciando una proposta che dovrebbe ricadere in “un patto di crescita e di coesione che assicuri desideri realistici e buone ambizioni alla Basilicata”. Io, personalmente, mi sento preso i fondelli. E che dire di chi propone – usando la clava populista fondata sull’ipotesi di complotto contro la Basilicata, sottacendo anni di connivenze con le lobby e le multinazionali del petrolio – moratorie petrolifere che, seppur condivisibili, non possono oscurare in questo momento drammatico, precise responsabilità politiche. Potremmo discutere all’infinito sui “pompieri” di questi giorni che, finalmente, dopo tanto silenzio possono destinare lodi alla Total (“E’ diversa, non è come l’Eni, questi ci tengono di più alla nostra terra”), trovando spazio su una stampa locale che se da un lato, ci fa la cronaca quotidiana, dall’altro non affonda il colpo, anzi.

Il silenzio genera mostri, potremmo dire. Quello legato, ad esempio, ai mancati monitoraggi ambientali è raccapricciante. Le mancate verifiche urgenti delle prescrizioni ambientali per il Centro Oli Eni Val d’Agri, contenute nel Decreto Legislativo del 05/02/1999 (dei Ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali) per il mancato monitoraggio di tutti i parametri degli inquinanti in esso indicati (Idrogeno solforato, benzene, IPA, COV – unitamente alle “fantasiose” risposte del Commissario Ambiente dell’Unione Europea, Stavros Dimas, dimostrano l’esistenza di un muro di gomma. Infatti, circa l’assenza dei parametri europei per le emissioni di H2S (Idrogeno Solforato) non è dato sapere quali siano le dosi ottimali, considerando che quelle presenti nella normativa italiana sono state giudicate dannose dagli Stati Uniti. Gravissima lacuna che avvantaggia l’industria e danneggia la salute dei cittadini. In secondo luogo – dall’UE – interrogati sulle emissioni pericolose nei pressi del Centro Oli lucano, rimandano al sito web della Regione Basilicata. Ma basta aprire il portale istituzionale (dal quale sembra essere sparito anche al link che riporta alla sezione “petrolio”), per accorgersi che mancano proprio i dati degli inquinanti più pericolosi citati prima. C’è da dire che i dati della Regione Basilicata relativi agli anni di riferimento 2006 e 2007 non sono stati ancora comunicati – previa richiesta della competente Commissione Europea ed, in questa direzione, la stessa comunica di aver adottato misure volte ad acquisire i dati mancanti. Un paradosso che si tinge giallo. I limiti per stabilire la pericolosità degli inquinanti immessi nell’aria sono fissati in base alle quantità effettive di greggio estratto. Non conoscendole ufficialmente, non possiamo stabilire che le quantità di inquinanti rientri nell’illegalità. L’Eni controlla se stessa, il monitoraggio è assente, gli Enti preposti anno spallucce e la UE fa la “gnorri”. Chiedere spiegazioni è quindi lecito, oltre che legittimo.

In conclusione, l’aspetto positivo riscontrabile in questa inchiesta è che oggi i riflettori mediatici si sono accesi su una regione martoriata. Si spera che la luce non venga completamente spenta domani, illuminando le coscienze collettive sulla necessità di riappropriarsi del proprio destino che, certamente, non può essere rappresentato dallo sfruttamento delle fonti fossili. Bisognerebbe guardare ad energie dolci, rispettose dell’ambiente, che in Val d’Agri vengono sottomesse a sporchi interessi.

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mi facci il piacere

copincollo e rispondo subito:

PETROLIO, DI LORENZO: RICOSTITUIRE COMMISSIONE D’INDAGINE
 
22/12/2008 17.51.17
[Basilicata]
  (ACR) – “Ripetere l’esperienza della Commissione speciale d’indagine sull’attività estrattiva e di ricerca di petrolio in Basilicata, costituita alla fine della precedente legislatura (la presidenza era affidata ad Egidio Digilio) ripartendo dal documento conclusivo della stessa Commissione per ridare centralità di controllo al Consiglio regionale in tutte le fasi dell’iter tecnico-amministrativo dell’attività delle società e compagnie petrolifere”: è la proposta del consigliere regionale Pasquale Di Lorenzo (gruppo misto – Pdl) per il quale “la nuova Commissione di indagine del Consiglio regionale assume in questa fase un maggiore significato perché riattesta all’assemblea consiliare ogni funzione. E’ evidente che si tratta di far tesoro dell’esperienza della precedente Commissione che, secondo le conclusioni dell’allora presidente Digilio, non ha potuto contare sulla collaborazione dell’Eni per ottenere i documenti necessari al proprio lavoro. E’ inoltre necessario definire in maniera più oculata gli obiettivi da perseguire con un mandato a sei mesi e al tempo stesso dotare la Commissione di una struttura tecnica snella ma in grado di supportarla in tutte le sue fasi”.

consigliere di lorenzo, il lavoro dell’allora consigliere digilio nella commisione consiliare di inchiesta sul petrolio in val d’agri era ottimo e toccava quasi tutti i punti nevralgici che sono tuttora oggetto di criticità in quella zona…ottimo lavoro, dunque, un vero caposaldo che fa onore a digilio..ora però io davvero non capisco il senso della sua richiesta

facciamo un’altra commissione simile? ne facciamo una sulla val camastra?

il punto è che riportare tutto dentro il consiglio regionale è operazione rischiosamente demagogica che, se pur rispettosa dei criteri democratici che sono alla base della rappresentanza e dell’esistenza dello stesso consiglio regionale, non risolverebbe il vero punto di domanda consistente nell’ovvietà del dubbio se non sia anche questa rappresentanza ad essere poco rappresentante della società lucana di fronte al dissesto dell’affare petrolio

mi spiego meglio…se questo consiglio è in grado di offrire solo il penoso spettacolo di questi giorni, come crede che quello stesso consiglio, fatto di quegli stessi consiglieri, possa serenamente affrontare un lavoro di indagine su una materia tanto delicata e sulla quale regna una confusione che se la comunità lucana comincia a dipanare nella certezza dello scandalo e del malaffare che coinvolge una intera classe politica, altrettanto non si può dire per tutti voi che sedete in quell’aula? o lei e la sua parte politica si reputa migliore delle stupidaggini che avete propinato in campagna elettorale ai lucani, tipo sconti impossibili sulla benzina in cambio di trivella facile scajola?

se il centro-sinistra è quello che è, una massa di imbranati appena avvezzi al linguaggio ed alla ragion critica (per non dire altro…), voi siete quelli che siete, servi di berluskoni e del suo progetto eversivo, apologeti di un disegno di legge, il 1441 ter, che cancella definitivamente ogni voce dei territori e delle loro popolazioni in merito alle estrazioni di idrocarburi in nome di una ragion di stato a senso unico, in più tranne qualche lodevole eccezione non mi pare brilliate anche voi di particolare acume politico…mi spiega, oltre la demagogia di chi parla di elezioni anticipate e poi in un consiglio prossimo alla fine vorrebbe portare un lavoro che richiederebbe mesi di lavoro a chiunque, figuriamoci a dei pachidermi al collasso, (e chieda a digilio quanto ci ha lavorato) a che servirebbe una commissione di inchiesta ora che è scoppiato lo scandalo?

un’altra commissione si potrà anche fare, ma in un  altro consiglio, con gente più preparata e più accorta ai veri interessi dei lucani…consigliere, non perda il suo tempo e “mi facci il piacere”!!!

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