tragica rissa a lagonegro…morto un 18enne

riporto dalla pagina dell’eco di calabria e basilicata

www.ecodibasilicata.it/2014/rissa-lagonegro-finita-nel-sangue/

Tragica rissa a Lagonegro finita nel sangue. Morto un 18enne

Quattro persone (due padri con i rispettivi figli) si sono azzuffati, nella serata del 19 febbraio, con coltelli e forse un’accetta nei pressi del parcheggio multipiano (vicino alla braceria). Uno dei ragazzi di 18 anni è morto a causa delle profonde ferite e della perdita di sangue.

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notizia scarna e che al momento non trova ulteriori approfondimenti, vista anche il poco tempo trascorso dall’accaduto, ma fa rabbrividire che in una regione come la nostra possano accadere cose simili che prefigurano ben altre realtà urbane e territoriali…

voglio sperare che si tratti di un episodio tragico ed isolato e non un segno “forte” di un progressivo imbarbarimento della nostra realtà sociale che nei fatti è purtroppo già visibile in molte sue manifestazioni…

non ho parole per stigmatizzare questa violenza immane… 

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i dirigenti generali dei dipartimenti…

Nominati i dirigenti generali dei Dipartimenti della Giunta

19/02/2014 18:21  La Giunta regionale, presieduta dal Presidente Marcello Pittella, ha nominato i responsabili dei Dipartimenti

AGR  La Giunta regionale ha nominato i nuovi dirigenti generali. Sono: Vito Marsico al Dipartimento Presidenza della Giunta (Affari generali, Protezione civile, Cultura e Turismo), Elio Manti alla Programmazione e Finanze, Giandomenico Marchese alle Politiche di sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca, Giovanni Oliva alle Politiche agricole e forestali, Donato Pafundi alle Politiche della persona, Maria Carmela Santoro all’Ambiente-Territorio e ad interim alle Infrastrutture-Opere pubbliche-Trasporti

Chi sono i Dirigenti Generali

Vito Marsico (Presidenza), nato a Pignola il 2 giugno 1957, avvocato, ha svolto funzioni dirigenziali presso l’Amministrazione comunale di Potenza e Acquedotto Lucano. E’ stato commissario straordinario del Consorzio per lo Sviluppo industriale della Provincia di Potenza. Dal 2010 è dirigente della Regione Basilicata, alla guida dell’Ufficio “Regime di aiuti” nonché, ad interim, dell’Ufficio Energia, entrambi attestati presso il Dipartimento Attività produttive. Esperto delle problematiche sulla sicurezza e sull’igiene dei posti di lavoro, della Protezione civile e della utilizzazione dei fondi strutturali, ha svolto ampia attività di ricerca e di docenza in una serie di seminari di formazione destinati al personale.

Elio Manti (Programmazione e Finanze), nato a Messina il 27 gennaio 1960. Laureato in scienze politiche, è coordinatore della Programmazione unitaria (Fondi strutturali-Fas) per le attività legate alla Programmazione, attuazione e valutazione degli interventi finanziati con risorse nazionali e comunitarie. Componente di una serie di organismi, tra cui la Cabina di regia del Piano delle Città, ha fatto parte anche della delegazione italiana al G8 di Tokyo sulla rivalorizzazione dei rifiuti. Nel ministero dell’Economia ha svolto diverse attività di consulenza nell’ambito dei Fondi strutturali mentre nella Commissione europea ha svolto il ruolo di coordinatore del Centro di expertise nazionale per la strategia tematica sull’ambiente urbano.

Giandomenico Marchese
(Politiche di sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca), nato a Potenza il 1 dicembre 1969. Laureato in Economia e commercio e, successivamente, in Giurisprudenza. Iscritto all’Albo professionale dei dottori commercialisti, è Revisore legale. E’ stato componente del Nucleo di valutazione della Provincia e della Camera di commercio di Potenza, dove ha ricoperto anche la funzione di Revisore dei Conti, ed è stato dirigente di Acquedotto Lucano. Attualmente è direttore generale della Società energetica lucana. E’ autore di una serie di studi apparsi su Riviste specializzate, tra cui quelle di Diritto commerciale, di Diritto dell’impresa e della Giurisprudenza commerciale.

Giovanni Oliva
(Politiche Agricole e Forestali), nato a Matera il 6 gennaio 1970, laureato in Giurisprudenza. E’ dirigente della Tandoi, industria alimentare. Ha svolto la propria attività professionale nel settore privato in Italia e all’Estero, ricoprendo più volte il ruolo di direttore di stabilimenti nei comparti agro-alimentare e manifatturiero.

Donato Pafundi
(Politiche della Persona), nato a Potenza il 28 maggio 1955. Ingegnere specializzato in ingegneria sanitaria, lavora in Regione dal 1982. Ha diretto il servizio del sistema informativo sanitario, l’ufficio risorse finanziarie del Dipartimento Sicurezza e Solidarietà sociale, di cui è stato dirigente generale, l’ufficio Sistema Società dell’Informazione e l’Ufficio Industria. E’ stato responsabile della Task force per l’occupazione. Dal 2009 ad oggi è stato dirigente generale della Provincia di Potenza.

Maria Carmela Santoro (Ambiente-Territorio e ad interim Infrastrutture-Opere Pubbliche e Trasporti), nata il 9 novembre 1957. Avvocato cassazionista, dirigente della Regione da oltre trent’anni, ha ricoperto incarichi di vertice presso la Regione Basilicata, in particolare presso l’Ufficio Risorse Umane, Ufficio Legale, Segreteria della Giunta, Dirigente generale del Dipartimento Agricoltura. Attualmente, è dirigente dell’Ufficio Affari Istituzionali della Presidenza. Vincitrice del concorso per la cattedra di diritto, è stata anche direttrice generale dell’Apt Basilicata e Commissario Straordinario del Consorzio di Bonifica del Vulture-Alto Bradano.

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eccovi dunque i nomi dei dirigenti…giudicate serenamente anche sulla base delle rispettive filiere di appartenenza

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il manuale cencelli…

si sente spesso parlare, ogni volta che si discute di governi nazionali, ma anche locali, e più in generale a riguardo di cariche di sottogoverno in qualche modo attinenti alla politica, di  “manuale cencelli”, più spesso citandolo per abitudine mutuata dal gergo giornalistico che per una conoscenza reale…

partiamo allora dal suo ideatore, l’ex portaborse e politico democristiano massimiliano cencelli, 77 anni, fresco di una intervista all’unità (14 febbraio), dove ribadisce la validità e l’attualità del suo metodo anche in rapporto a ciò che renzi dovrà “cedere” in applicazione appunto del principio…

 

massimiliano cencelli

genericamente con “manuale cencelli” si fa riferimento alla spartizione di incarichi basata sugli interessi politici di partiti concorrenti ad una coalizione di governo od a correnti degli stessi partiti, più che sul merito, e così alla lotta politica tra le stesse correnti ed alla lottizzazione secondo principi di “proporzionalità” tra le stesse nell’assegnazione del potere, ma il ”manuale cencelli” era una sorta di meccanismo basato su formule di rapporto algebrico tra le forze politiche e le correnti, misurate in base al loro peso elettorale, inventato durante la prima repubblica con l’obiettivo di spartire equamente gli incarichi di governo e storicamente risale al 1968, in occasione del congresso della dc a milano e della formazione del governo leone…

giovanni leone

racconta a tal proposito lo stesso cencelli dichiara su avvenire nel 2003  «Nel 1967 Sarti (Adolfo Sarti, deputato DC), con Cossiga e Taviani, fondò al congresso di Milano la corrente dei ‘pontieri’, cosiddetta perché doveva fare da ponte fra maggioranza e sinistra. Ottenemmo il 12% e c’era da decidere gli incarichi in direzione. Allora io proposi: se abbiamo il 12%, come nel consiglio di amministrazione di una società gli incarichi vengono divisi in base alle azioni possedute, lo stesso deve avvenire per gli incarichi di partito e di governo in base alle tessere. Sarti mi disse di lavorarci su. In quel modo Taviani mantenne l’Interno, Gaspari fu Sottosegretario alle Poste, Cossiga alla Difesa, Sarti al Turismo e spettacolo. La cosa divenne di pubblico dominio perché durante le crisi di governo, Sarti, che amava scherzare, rispondeva sempre ai giornalisti che volevano anticipazioni: chiedetelo a Cencelli»…

che il manuale poi esista in forma definita non è dato sapere, ma più probabilmente esso è esistito ed esiste più in forma di abitudine e di regola non scritta tra i politici che in una forma codificata, nonostante un giornalista, renato venditti, ad inizio anni ottanta, scrisse un libro per gli editori riuniti, sulla storia del manuale e delle sue applicazioni…

per il “manuale”, ogni posto di governo aveva un valore, un peso dal punto di vista qualitativo ed a cui veniva dato un punteggio: il ministero dell’interno non aveva lo stesso valore del ministero della cultura per ovvi motivi di poteri attribuiti o il ministero delle poste e telecomunicazioni o dell’istruzione, potendo assumere e gestire le assunzioni di molte persone che avrebbero ricompensato poi con il loro voto i fautori delle stesse, non aveva lo stesso valore di altri ministeri meno suscettibili di pratiche di assunzioni od incarichi…valori che ovviamente nel tempo erano suscettibili di cambi…

così i posti di sottosegretario erano ripartiti secondo il principio generale che un ministro “vale” due sottosegretari e mezzo, prevedendosi anche un equilibrio nella rappresentanza geografica…

gli incarichi erano così assegnati a seconda della percentuale dei voti ottenuti dai partiti e quindi del loro peso in governi di coalizione, e le correnti interne quindi si spartivano gli incarichi che spettavano al partito in proporzione al numero di iscritti che facevano riferimento alle correnti in base alle tessere od ai portati risultati congressuali…

spiega un articolo della stampa del 1974: «Cencelli aveva realizzato un lavoro perfetto: aveva calcolato la forza di ogni corrente tenendo conto delle percentuali ottenute ai congressi (queste cifre le aggiorna periodicamente) e aveva poi diviso in categorie di importanza decrescente i posti appetibili: i ministeri sono ripartiti in “grossissimi”, in “grossi”, “piccoli”, e “senza portafogli”. Tra i primi ci sono l’Interno, gli Esteri, la Difesa e il Tesoro da sempre in mani democristiane o eccezionalmente socialdemocratiche e repubblicane, ma mai affidati a un socialista. La distribuzione dei posti diventava un problema matematico. Tra due correnti di uguale forza, se una otteneva un ministero “grossissimo”, poteva avere, per esempio solo due sottosegretari. L’altra corrente, se otteneva un ministero di seconda categoria era compensato con un numero maggiore di sottosegretari, alcuni dei quali nei ministeri di prima categoria»…

e credo che ora sia tutto un po’ più chiaro, anche se con il mutare dei tempi, delle condizioni economiche e sociali e naturalmente politiche, muta ovviamente il peso dei singoli dicasteri e delle suddivisioni conseguenti, ma il metodo continua a vivere e ad essere molto vegeto, a quanto pare anche per i giovani rampanti della politica italiana…

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19/02/2014

pian pianino e molto sommessamente e con spirito decostruttivo/costruttivo scriverò oggi sulla relazione programmatica del presidente Pittella e su alcuni errori di prospettiva che la stessa contiene, in un impianto pure positivo su molte questioni…consideratelo pure un intervento di un consigliere fantasma…

miko somma

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vicini alla guerra civile?…

ansa – Si rinfiamma la protesta in Ucraina e le strade del centro di Kiev tornano a macchiarsi di sangue. Sono 25 le persone che hanno perso la vita negli scontri tra polizia e manifestanti scoppiati a Kiev nella mattina di ieri, secondo il bilancio ufficiale del governo ucraino, secondo il quale ci sono 241 feriti ricoverati in ospedale, tra cui 79 poliziotti e 5 giornalisti…..

L’opposizione ha “oltrepassato i limiti” sperando di arrivare al potere grazie alla strada, e i responsabili saranno giudicati” ha detto il presidente ucraino Viktor Ianukovich. “I leader dell’ opposizione non hanno considerato il principio democratico secondo cui si ottiene il potere con le elezioni e non nella strada – ha detto Ianukovich in un messaggio alla nazione pronunciato mentre l’ assalto ai manifestanti in piazza era ancora in corso -. Hanno passato i limiti chiamando la gente a prendere le armi.

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la situazione credo stia sfuggendo di mano a tutti e se pure condivido le parole del presidente in merito alla via delle elezioni per “arrivare al potere”, va comunque riconosciuto che il suo atteggiamento filo-russo è stato comunque imposto ad un paese che andava ascoltato comunque di più, pur se evidenti appaiono i termini di una contesa che ormai è andata molto oltre la logica strategica di scegliere l’occidente, con il percorso di adesione alla u.e., come pare chiedere la piazza o chi la sovra-determina, o la russia, con cui i legami sono ovviamente stretti non solo storicamente, ma demograficamente, essendo buona parte della popolazione ucraina di origine russa, come invece con ragioni molto controverse, il presidente ianukovich…

la questione però si basa essenzialmente sul gas proveniente dalla russia e sugli introiti derivanti dall’utilizzo per il trasporto in occidente del gas che attraversano il territorio ucraino, questione sulla quale ovviamente si basano rivendicazioni stratificate che partono dalla detenzione di julia timoschenko, accusata di corruzione, che per i suoi sostenitori è vittima di una congiura dello stesso ianukovich e dei servizi russi, e continuano attraverso gruppi nazionalisti e genericamente filo-occidentali i cui obiettivi, nel calderone ben poco democratico delle ex repubbliche sovietiche, appaiono fin troppo spesso obiettivi di filiera di qualcuno desideroso di potere personale che sfrutta il sentimento popolare di una maggiore auto-determinazione di un paese troppo vicino alla russia imperiale e violenta di putin per potersene affrancare senza un bagno di sangue…

e mi chiedo se non sia il caso che qualche paese della u.e. le cui mire egemoniche già in passato in qualche modo sono state origine di un’altra guerra civile, quella devastante della ex jugoslavia (parlo ovviamente della germania), faccia qualche passo indietro e consideri chela crescita del proprio sistema economico non deve pagarla con il sangue un altro popolo…analogo discorso, seppur diverso, vale ovviamente per gli usa di cui è sin troppo chiaro il tentativo di destabilizzazione del percorso neo-imperiale della russia di putin che si riaffaccia alla scena internazionale delle grandi potenze, a cominciare dal ribadire forme di sovranità sui propri vicini ed ex componenti dell’arcipelago urss…

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