una prima pdl di riordino delle acque…pubbliche…

Romaniello propone: abolire la società Acqua spa

25/03/2014 12:09 Il consigliere regionale di Sel ha presentato una proposta di legge che prevede il conferimento delle funzioni alla società Acquedotto lucano

 

Il consigliere regionale di Sel Giannino Romaniello ha presentato una proposta di legge di soppressione di Acqua spa, società a totale partecipazione della Regione Basilicata, e il conseguente conferimento delle funzioni e del personale ad Acquedotto Lucano spa. “L’obiettivo – spiega Romaniello – è quello di razionalizzare la gestione della risorsa idrica lucana riducendo i costi sostenuti dalla Regione per tenere in piedi una società le cui funzioni possono essere svolte da Acquedotto Lucano spa. La società Acqua Spa nacque nel 2002 con l’obiettivo di diventare gestore unico delle risorse regionali idriche all’ingrosso. Tuttavia, tale idea originaria è venuta meno, non avendo il governo centrale proceduto alla liquidazione dell’Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia. Conseguentemente, Acqua spa svolge statutariamente funzioni che di fatto di sovrappongono a quelle di Acquedotto Lucano spa, creando una situazione di ridondanza di funzioni”.
 
In attesa di una riorganizzazione complessiva della risorsa idrica regionale e la conseguente messa in discussione dell’Ente irrigazione, con questa proposta di legge si conferiscono tutte le funzioni di Acqua spa alla società Acquedotto Lucano spa, che diventerebbe in tal modo uno dei soggetti della governance della risorsa idrica regionale. In tale ottica, la soppressione di Acqua spa produrrebbe una indiscutibile razionalizzazione del sistema e un risparmio di risorse finanziarie. L’art. 1 dell’articolato presentato individua la società Acquedotto Lucano spa come nuovo soggetto gestore dell’approvvigionamento idrico regionale, a cui è dato il compito di realizzare gli obiettivi e le funzioni che la L.R. n. 21 del 03/06/2002 attualmente attribuisce ad Acqua spa. Il periodo per  la realizzazione del passaggio delle funzioni è stabilito il 3 mesi dall’entrata in vigore della legge. L’art. 2 sancisce la soppressione di Acqua S.p.A. da realizzarsi entro 4 mesi dall’entrata in vigore della legge. E’ previsto, inoltre, il passaggio ad Acquedotto Lucano spa di tutte le posizioni attive e passive e delle componenti patrimoniali in capo ad Acqua spa. Infine, l’articolo contempla la salvaguardia dei livelli occupazionali, prevedendo il passaggio del personale con contratto di lavoro subordinato ad Acquedotto Lucano spa o, nel caso dovessero sussistere le condizioni, ad altra Società regionale, in applicazione della recente normativa nazionale sulla mobilità di personale tra Società regionali. L’art. 3 prevede la nomina, da parte della Giunta regionale, di un commissario con funzioni liquidatorie
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assolutamente d’accordo con la proposta di giannino romaniello, proposta contenuta anche nel programma con cui ho partecipato alle primarie (purtroppo poco compreso, perché probabilmente poco letto), ma che  era contenuta però in un più ambizioso ed articolato progetto di riordino intorno ad un ente pubblico non societario che accorpava diverse altre competenze irrigue non trascurabili, frutto questo di un riordino legislativo con un testo unico che eliminasse le troppe zone grigie di competenze frutto di una eccessiva parcellizzazione della materia normata ed amministrata…si tratta comunque di un primo passo importante sul quale inviterei i consiglieri a riflettere bene ed a non prendere ordini di scuderia!!!
 
p.s. da tenere comunque in debito conto che, stando a quanto riportato da un organo di stampa locale…La Procura di Potenza ha notificato la conclusione delle indagini su presunte assunzioni a chiamata diretta nell’ente. Tra gli indagti il dg Gerardo Marotta, il direttore del personale Pasquale Ronga ed ex membri del consiglio di amministrazione, Domenico Amenta, Antonio Lauria, Antonio Anatrone e Mario Venezia (ex consigliere regionale del Pdl). L’ipotesi di reato è l’abuso di ufficio. Secondo il pm Francesco Basentini, 11 persone, “parenti e amici degli indagati” srebbero state assunte senza concorso. Le indagini, hanno preso il via nel 2011 dopo una serie di denunce anonime in cui venivano descritti i “criteri” di assunzione utilizzati all’interno di Acquedotto lucano. Al momento le 11 persone che avrebbero beneficiato delle chiamate dirette non risultano indagate.    
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un olocausto all’anno…

GINEVRA – L’inquinamento dell’aria ha provocato la morte di sette milioni di persone nel mondo nel 2012, un dato pari a un decesso su otto a livello mondiale e pari a piu’ del doppio delle precedenti stime. Lo rivela uno studio dell’Organizzazione mondiale della sanità pubblicato oggi a Ginevra (Oms). ”Non sono dati positivi. L’inquinamento dell’aria, all’interno e all’estero, è oggi il maggior rischio ambientale per la salute”, ha detto l’esperta dell’Oms Maria Neira, direttrice del dipartimento Salute pubblica, determinanti sociali e ambientali della salute.

Rispetto all’ultima stima del 2008 l’aumento è soprattutto dovuto a una nuova metodologia e alle nuove conoscenze del legame con alcune malattie, come le cardiopatie e gli ictus, e non a ”un’esposizione piu’ alta” all’inquinamento, ha spiegato alla stampa l’esperta Annette Pruss-Ustum. I nuovi dati mostrano infatti un legame particolarmente forte tra l’inquinamento dell’aria, negli ambienti chiusi e all’esterno, e le malattie cardiovascolari, gli ictus e le cardiopatie ischemiche da un lato, e tra l’inquinamento dell’aria e il cancro dall’altro.

Questi elementi si sommano al ruolo dell’inquinamento nello sviluppo delle patologie respiratorie. Le nuove stime indicano che l’inquinamento dell’aria interna nelle abitazioni con cucine a carbone, legno o a biomasse ha causato nel 2012 4,3 milioni di morti. L’inquinamento dell’aria all’esterno, dovuto a fonti urbane e rurali, è invece all’origine di 3,7 milioni di decessi. Poiché molte persone sono esposte sia all’inquinamento dell’aria interna che esterna, il totale non corrisponde alla somma ma è pari a circa 7 milioni. A livello regionale, le regioni a basso e medio reddito delle del Sud- Est asiatico e del Pacifico occidentale sono le piu’ colpite con un totale nel 2012 di 3,3 milioni di decessi prematuri legati all’inquinamento dell’aria negli ambienti interni e 2,6 milioni di decessi prematuri per l’inquinamento all’esterno. La pubblicazione di questi nuovi dati – ha sottolineato Maria Neira – è un primo passo sulla strada della prevenzione delle malattie connesse all’inquinamento dell’aria. Nel corso dell’anno, l’Oms prevede infatti di pubblicare linee direttrici sulla qualità dell’aria e un aggiornamento delle misure della qualità dell’aria per 1.600 città in tutte le regioni del mondo. Una lotta efficace contro l’inquinamento dell’aria permetterebbe di salvare ”milioni di vite”, sottolinea l’Oms.

 

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ricordiamo dei nomi grazie a degli eroi senza nome…

leggo per caso all’interno di un più lungo post di un amico di amici comuni su facebook, questo “pezzo” che mi ha letteralmente sbalordito per la sua semplice verità e che non commenterò altrimenti vista l’inutilità che io aggiunga altro alla bellezza di questa frase…

Gaetano De Luca

“…ho sempre pensato di essere diventato comunista per aver ascoltato dei racconti di resistenza innominati, eroi senza nome, senza storia individuale ma di gruppo, e che forse far parte non è la stessa cosa di essere parte…”

e scusate se uso questa frase per ricordare, come sempre a fine giornata, un avvenimento-cerniera della coscienza del paese, il 70° anniversario del massacro delle fosse ardeatine…

 
i nomi delle vittime…
Agnini Ferdinando – Studente di medicina
Ajroldi Antonio – Maggiore dell’Esercito.
Albanese Teodato – Avvocato.
Albertelli Pilo – Professore di filosofia.
Amoretti Ivanoe – Sottotenente in servizio permanente effettivo.
Angelai Aldo – Macellaio.
Angeli Virgilio – Pittore.
Angelini Paolo – Autista.
Angelucci Giovanni – Macellaio.
Annarumi Bruno – Stagnino.
Anticoli Lazzaro – Venditore ambulante.
Artale Vito – Tenente Generale d’artiglieria.
Astrologo Cesare – Lucidatore.
Aversa Raffaele – Capitano dei Carabinieri.
Avolio Carlo – Impiegato (S.A.L.B.)
Azzarita Manfredi – Capitano di cavalleria.
Baglivo Ugo – Avvocato.
Ballina Giovanni – Contadino.
Banzi Aldo – Impiegato.
Barbieri Silvio – Architetto.
Benati Nino – Banchista.
Bendicenti – Avvocato.
Berardi Lallo – Manovale.
Bernabei Elio – Ingegnere delle Ferrovie dello Stato.
Bernardini – Commerciante.
Bernardini Tito – Magazziniere.
Berolsheimer Aldo – Commesso.
Blumstein Giorgio Leone – Banchiere.
Bolgia Michele – Ferroviere.
Bonanni Luigi – Autista.
Bordoni Manlio – Impiegato.
Bruno Dl Belmonte Luigi – Proprietario.
Bucchi Marcello – Geometra.
Bucci Bruno – Disegnatore.
Bucci Umberto – Impiegato.
Bucciano Francesco – Impiegato.
Bussi Armando – Impiegato delle Ferrovie dello Stato.
Butera Gaetano – Pittore.
Buttaroni Vittorio – Autista.
Butticé Leonardo – Meccanico.
Calderari Giuseppe – Contadino.
Camisotti Carlo – Asfaltista.
Campanile Silvio – Commerciante.
Canacci Ilario – Cameriere.
Canalis Salvatore – Professore di lettere.
Cantalamessa Renato – Falegname.
Capecci Alfredo – Meccanico.
Capozio Ottavio – Impiegato postale.
Caputo Ferruccio – Studente.
Caracciolo Emanuele – Regista e tecnico cinematografico.
Carioli Francesco – Fruttivendolo.
Carola Federico – Capitano d’aviazione.
Carola Mario – Capitano di fanteria.
Casadei Andrea – Falegname.
Caviglia Adolfo – Impiegato.
Celani Giuseppe – Ispettore capo dei servizi annonari.
Cerroni Oreste – Tipografo.
Checchi Egidio – Meccanico.
Chiesa Romualdo – Studente.
Chiricozzi Aldo Francesco – Impiegato.
Ciavarella Francesco – Marinaio.
Cibei Duilio – Falegname.
Cibei Gino – Meccanico.
Cinelli Francesco – Impiegato.
Cinelli Giuseppe – Portatore ai mercati generali.
Cocco Pasquale – Studente.
Coen Saverio – Commerciante.
Conti Giorgio – Ingegnere.
Corsi Orazio – Falegname
Costanzi Guido – Impiegato.
Cozzi Alberto – Meccanico.
D’Amico Cosimo – Amministratore teatrale.
D’Amico Giuseppe – Impiegato.
D’Andrea Mario – Ferrovie.
D’Aspro Arturo – Ragioniere.
De Angelis Gerardo – Regista cinematografico.
De Carolis Ugo – Maggiore dei Carabinieri.
De Giorgio Carlo – Impiegato.
De Grenet Filippo – Tenente e agente del SIM.
Della Torre Odoardo – Avvocato.
Del Monte Giuseppe – Impiegato.
De Marchi Raoul – Impiegato.
De Nicolo Gastone – Studente.
De Simoni Fidardo – Operaio.
Di Capua Zaccaria – Autista.
Di Castro Angelo – Commesso.
Di Consiglio Cesare – Venditore ambulante.
Di Consiglio Franco – Macellaio.
Dl Consiglio Marco – Macellaio.
Di Consiglio Mosè – Commerciante.
Di Consiglio Salomone – Venditore ambulante.
Di Consiglio Santoro – Macellaio.
Di Nepi Alberto – Commerciante.
Di Nepi Giorgio – Viaggiatore.
Di Nepi Samuele – Commerciante.
Di Nola Ugo – Rappresentante di commercio.
Diociajuti Pier Domenico – Commerciante.
Di Peppe Otello – Falegname ebanista.
Di Porto Angelo – Commesso.
Di Porto Giacomo – Venditore ambulante.
Di Porto Giacomo – Venditore ambulante.
Di Salvo Gioacchino – Impiegato.
Di Segni Armando – Commerciante.
Di Segni Pacifico – Venditore ambulante.
Di Veroli Attilio – Commerciante.
Di Veroli Michele – Collaboratore del padre commerciante.
Drucker Salomone – Pellicciaio.
Duranti Lido – Operaio.
Efrati Marco – Commerciante.
Elena Fernando – Artista.
Eluisi Aldo – Pittore.
Ercolani Giorgio – Tenente Colonnello dell’Esercito e agente del SIM.
Ercoli Aldo – Pittore.
Fabri Renato – Commerciante.
Fabrini Antonio – Stagnino.
Fano Giorgio – Dottore in scienze commerciali.
Fantacone Alberto – Dottore in legge.
Fantini Vittorio – Farmacista.
Fatucci Sabato Amadio – Venditore ambulante.
Felicioli Mario – Elettrotecnico.
Fenulli Dardano – Maggior Generale
Ferola Enrico – Fabbro.
Finamonti Loreto – Commerciante.
Finocchiaro Arnaldo – Elettricista.
Finzi Aldo – Agricoltore.
Fiorentini Valerio – Autista meccanico.
Fiorini Fiorino – Maestro musica.
Fochetti Angelo – Impiegato.
Fondi Edmondo – Impiegato commerciante.
Fontana Genserico –Tenente dei Carabinieri, dottore in giurisprudenza.
Fornari Raffaele – Commerciante.
Fornaro Leone – Venditore ambulante.
Forte Gaetano – Commerciante.
Foschi Carlo – Commerciante.
Frasca Celestino – Muratore.
Frascà Paolo – Impiegato.
Frascati Angelo – Commerciante.
Frignani Giovanni – Tenente Colonnello dei Carabinieri
Funaro Alberto – Commerciante.
Funaro Mosè – Commerciante.
Funaro Pacifico – Autista.
Funaro Settimio – Venditore ambulante.
Galafati Angelo – Pontarolo.
Gallarello Antonio – Falegname ebanista.
Gavioli Luigi – Impiegato.
Gelsomini Manlio – Medico.
Gesmundo Gioacchino – Professore di lettere.
Giacchini Alberto – Assicuratore.
Giglio Maurizio – Dottore in legge.
Gigliozzi Romolo – Autista.
Giordano Calcedonio – Corazziere.
Giorgi Giorgio – Ragioniere.
Giorgini Renzo – Industriale.
Giustiniani Antonio – Cameriere.
Gorgolini Giorgio – Ragioniere.
Gori Gastone – Muratore.
Govoni Aladino – Capitano dei granatieri.
Grani Umberto – Tenente Colonnello dell’Aeronautica.
Grieco Ennio – Elettromeccanico.
Guidoni Unico – Studente.
Haipel Mario – Maresciallo dell’Esercito.
Iaforte Domenico – Calzolaio.
Ialuna Sebastiano – Agricoltore.
Imperiali Costantino – Rappresentante di vini.
Intreccialagli Mario – Calzolaio.
Kereszti Sandor – Ufficiale.
Landesman Boris – Commerciante.
La Vecchia Gaetano – Ebanista.
Leonardi Ornello – Commesso.
Leonelli Cesare – Avvocato.
Liberi Epidemio – Industriale.
Lioonnici Amedeo – Industriale.
Limentani Davide – Commerciante.
Limentani Giovanni – Commerciante.
Limentani Settimio – Commerciante.
Lombardi Ezio – Impiegato.
Lopresti Giuseppe – Dottore in legge.
Lordi Roberto – Generale dell’Aeronautica.
Lotti Giuseppe – Stuccatore.
Lucarelli Armando – Tipografo.
Luchetti Carlo – Stagnaro.
Luna Gavino – Impiegato delle Poste.
Lungaro Pietro Ermelindo – Sottufficiale di Pubblica Sicurezza.
Lunghi Ambrogio – Asfaltista.
Lusena Umberto – Maggiore dell’Esercito.
Luzzi Everardo – Metallurgico.
Magri Mario – Capitano d’artiglieria.
Manca Candido – Brigadiere dei Carabinieri.
Mancini Enrico – Commerciante.
Marchesi Alberto – Commerciante.
Marchetti Duilio – Autista.
Margioni Antonio – Falegname.
Marimpietri Vittorio – Impiegato.
Marino Angelo – Piazzista.
Martella Angelo
Martelli Castaldi Sabato – Generale dell’Aeronautica.
Martini Placido – Avvocato.
Mastrangeli Fulvio – Impiegato.
Mastrogiacomo Luigi – Custode del ministero delle Finanza.
Medas Giuseppe – Avvocato.
Menasci Umberto – Commerciante.
Micheli Ernesto – Imbianchino.
Micozzi Emidio – Commerciante.
Mieli Cesare – Venditore ambulante.
Mieli Mario – Negoziante.
Mieli Renato – Negoziante.
Milano Raffaele – Viaggiatore.
Milano Tullio – Impiegato.
Milano Ugo – Impiegato.
Mocci Sisinnio
Montezemolo Giuseppe – Colonnello dei Carabinieri e agente del SIM.
Moretti Augusto
Moretti Pio – Contadino.
Morgano Santo – Elettromeccanico.
Mosca Alfredo – Elettrotecnico.
Moscati Emanuele – Piazzista.
Moscati Pace – Venditore ambulante.
Moscati Vito – Elettricista.
Mosciatti Carlo – Impiegato.
Napoleone Agostino – Sottotenente di vascello della Marina.
Natali Celestino – Commerciante.
Natili Mariano – Commerciante.
Navarra Giuseppe – Contadino.
Ninci Sestilio – Tramviere.
Nobili Edoardo – Meccanico.
Norma Fernando – Ebanista.
Orlandi Posti Orlando – Studente.
Ottaviano Armando – Dottore in lettere.
Paliani Attilio – Commerciante.
Pappagallo Pietro – Sacerdote.
Pasqualucci Alfredo – Calzolaio.
Passarella Mario – Falegname.
Pelliccia Ulderico – Carpentiere.
Pensuti Renzo – Studente.
Pepicelli Francesco – Maresciallo dei Carabinieri.
Perpetua Remo – Rigattiere.
Perugia Angelo – Venditore ambulante.
Petocchi Amedeo
Petrucci Paolo – Professore di lettere.
Pettorini Ambrogio – Agricoltore.
Piasco Renzo – Ferroviere.
Piattelli Cesare – Venditore ambulante.
Piattelli Franco – Commesso.
Piattelli Giacomo – Piazzista.
Pierantoni Luigi – Medico.
Pierleoni Romolo – Fabbro.
Pignotti Angelo – Negoziante.
Pignotti Umberto – Impiegato.
Piperno Claudio – Commerciante.
Piras Ignazio – Contadino.
Pirozzi Vincenzo – Ragioniere.
Pisino Antonio – Ufficiale di marina.
Pistonesi Antonio – Cameriere.
Pitrelli Rosario – Meccanico.
Polli Domenico – Costruttore edile.
Portieri Alessandro – Meccanico.
Portinari Erminio – Geometra.
Primavera Pietro – Impiegato.
Prosperi Antonio – Impiegato.
Pula Italo – Fabbro.
Pula Spartaco – Verniciatore.
Raffaeli Beniamino – Carpentiere.
Rampulla Giovanni – Tenente Colonnello.
Rendina Roberto – Tenente Colonnello d’artiglieria.
Renzi Egidio – Operaio.
Renzini Augusto – Carabiniere.
Ricci Domenico – Impiegato.
Rindone Nunzio – Pastore.
Rizzo Ottorino – Maggiore dell’Esercito.
Roazzi Antonio – Autista.
Rocchi Filippo – Commerciante.
Rodella Bruno – Studente.
Rodriguez Pereira Romeo – Tenente dei Carabinieri.
Romagnoli Goffredo – Ferroviere.
Roncacci Giulio – Commerciante.
Ronconi Ettore – Contadino.
Saccotelli Vincenzo – Falegname.
Salemme Felice – Impiegato.
Salvatori Giovanni – Impiegato.
Sansolini Adolfo – Commerciante.
Sansolini Alfredo – Commerciante.
Savelli Francesco – Ingegnere.
Scarioli Ivano – Bracciante.
Scattoni Umberto – Pittore.
Sciunnach Dattilo – Commerciante.
Semini Fiorenzo – Sottotenente di vascello della Regia Marina.
Senesi Giovanni – Esattore istituto di assicurazioni.
Sepe Gaetano – Sarto.
Sergi Gerardo – Sottotenente dei Carabinieri Reali.
Sermoneta Benedetto – Venditore ambulante.
Silvestri Sebastiano – Agricoltore.
Simoni Simone – Generale.
rimosso su cortese richiesta di familiare della Vittima
Sonnino Gabriele – Commesso.
Sonnino Mosè – Venditore ambulante.
rimosso su cortese richiesta di familiare della Vittima
Spunticchia Antonino – Meccanico.
Stame Nicola Ugo – Artista lirico.
Talamo Manfredi – Tenente Colonnello dei Carabinieri Reali.
Tapparelli Mario – Commerciante.
Tedesco Cesare – Commesso.
Terracina Sergio – Commesso.
Testa Settimio – Contadino.
Trentini Giulio – Arrotino.
Troiani Eusebio – Mediatore.
Troiani Pietro – Venditore ambulante.
Ugolini Nino – Elettromeccanico.
Unghetti Antonio – Manovale.
Valesani Otello – Calzolaio.
Vercillo Giovanni – Impiegato.
Villoresi Renato – Capitano dell’Esercito.
Viotti Pietro – Commerciante
Vivanti Angelo – Commerciante.
Vivanti Giacomo – Commerciante.
Vivenzio Gennaro
Volponi Guido – Impiegato.
Wald Pesach Paul
Wald Schra
Zaccagnini Carlo – Avvocato.
Zambelli Ilario – Telegrafista
Zarfati Alessandro – Commerciante.
Zicconi Raffaele – Impiegato.
Zironi Augusto – Sottotenente di vascello della Marina.
12 Salme non identificate
 
e teniamo sempre ben fisso nella testa che se oggi possiamo ricordare i nomi di quelle vittime lo dobbiamo anche a tanti eroi senza nome…gli eroi partigiani della guerra di liberazione dal nazi-fascismo!!!
 
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#renditicredibile…

24/03/2014

renzi si renderà credibile oltre le rodomontate e le baggianate economico-istituzionali quando aprirà gli archivi di questo paese e potrà aiutare a comprendere i troppi misteri d’italia dal 1943 ad oggi, quando deciderà di cambiare verso contro le mafie e le massonerie, quando dirà poche e chiare cose contro il malaffare e la corruzione…altrimenti è solo fuffa per allocchi!!!

miko somma

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‪#‎paurosamenteridicoli…

le pen – “non capisco l’odio di grillo nei miei confronti. In realtà, i nostri partiti sono d’accordo su molti temi, a partire dalla lotta contro l’euro” – Una differenza, piuttosto marcata, però ci sarebbe. Il leader di M5S, al contrario del Front National, “si limita a contestare senza assumersi le proprie responsabilità”.

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attenta marie le pen che grillo ti scomunica sul blog :)))))) ‪#‎paurosamenteridicoli

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galleggiare a morto…

dopo 10 anni di giunta e consiglio comunale da dimenticare, a potenza l’alternanza amministrativa sarebbe salutare, ma come al solito la cialtroneria popolar-destrorsa (aggravata dal grillismo di provincia) ed il “levati-tu-che-mi-metto-io” impedirà qualsiasi percorso serio, precipitando le alternative in una commedia di pescivendoli…

quindi o viene fuori in tempi rapidi una lista civica intellettiva e progressista ed in grado di mettere in campo programmi di salvezza della città-capoluogo, innestati su gambe solide che riaccendano qualche passione, o l’assetto attuale, gattopardescamente o meno, sarà riprodotto e la città continuerà a “galleggiare a morto”…

miko somma

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Egitto: 529 pro-Morsi condannati morte

Tribunale Minya invia dossier a Gran Mufti

(ANSA) – IL CAIRO, 24 CAIRO – La Corte d’assise di Minya in Egitto ha condannato a morte 529 Fratelli musulmani ed ha inviato il dossier al Gran Mufti’ d’Egitto che ha il compito di ratificare le condanne a morte o di respingerle. Sono accusati della morte di due poliziotti, di disordini avvenuti lo scorso agosto e di appartenere ad un’organizzazione terrorista.

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sistri…arresti…

Finmeccanica: 4 arresti per fondi neri e tangenti. Inchiesta su appalti Sistri, coinvolti ex dirigenti. In corso perquisizioni a Guarguaglini

ansa – Quattro arresti eseguiti dalla GdF nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Napoli sul Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti. Agli arresti domiciliari, per fondi neri e tangenti, Lorenzo Borgogni, ex direttore delle Relazioni esterne Finmeccanica, Stefano Carlini, ex direttore operativo della Selex service management e due imprenditori romani, Vincenzo Angeloni e Luigi Malavisi. Le accuse contestate sono di associazione per delinquere e corruzione. Dalle indagini è emerso che sarebbero stati costituiti fondi neri all’estero finalizzati al pagamento di tangenti destinate ai vertici del gruppo industriale. Sono stati sequestrati 28 conti correnti e due cassette di sicurezza.

Sono in corso da parte della Guardia di Finanza anche perquisizioni a carico dell’ ex presidente di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini. Sono state eseguite dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli.

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ancora arresti dunque nella continua battaglia di legalità che la magistratura porta avanti, nonostante la politica non comprenda che per interrompere questa “supplenza” è necessario cominciare a fare scelte forti che interrompano i legami con questo mondo ormai “terzo” persino alla stessa politica che pure è il de cuius di appalti ed affidamenti di commesse così importanti…

come quelle sul sistri, il sistema elettronico di tracciabilità dei rifiuti che ancorché essere risolutivo delle problematiche delle gestioni opache dei rifiuti nel nostro paese, sempre più si sta dimostrando uno scuro pozzo senza fondo dove l’importanza dell’appalto è diventata molto più importante dello stesso sistema operativo…

 

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23/03/2014

diffido fortemente di chiunque abbia in tasca una tessera di appartenenza ad opus dei e formigoni&liberazione……catto-massoni!!!

miko somma

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l’identità…

23/03/2014

sarò anche antico e provinciale, ma conosco abbastanza il mondo e le culture politiche ed antropologiche per comprendere che, senza sminuire quelle altrui – anzi, essendone sempre fortemente incuriosito – la lucania è casa mia ed in un mondo che tende a farti smarrire l’identità, l’identità è un valore primario ed insopprimibile

miko somma

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il paese dei bugiardi…

una mia vecchia amica dei tempi romani, recentemente ritrovata su facebook, mi tagga (ma preferisco dire senza anglismi che mi segnala) questo stupendo brano di gianni rodari che mi pare adattissimo al periodo che stiamo vivendo nel paese e nella nostra regione…

Il paese dei bugiardi
di Gianni Rodari…

C’era una volta, là
dalle parti di Chissà,
il paese dei bugiardi.
In quel paese nessuno
diceva la verità,
non chiamavano col suo nome
nemmeno la cicoria:
la bugia era obbligatoria.

Quando spuntava il sole
c’era subito una pronto
a dire: “Che bel tramonto!”
Di sera, se la luna
faceva più chiaro
di un faro,
si lagnava la gente:
“Ohibò, che notte bruna,
non ci si vede niente”.

Se ridevi ti compativano:
“Poveraccio, peccato,
che gli sarà mai capitato
di male?”
Se piangevi: “Che tipo originale,
sempre allegro, sempre in festa.
Deve avere i milioni nella testa”.
Chiamavano acqua il vino,
seggiola il tavolino
e tutte le parole
le rovesciavano per benino.
Fare diverso non era permesso,
ma c’erano tanto abituati
che si capivano lo stesso.

Un giorno in quel paese
capitò un povero ometto
che il codice dei bugiardi
non l’aveva mai letto,
e senza tanti riguardi
se ne andava intorno
chiamando giorno il giorno
e pera la pera,
e non diceva una parola
che non fosse vera.
Dall’oggi al domani
lo fecero pigliare
dall’acchiappacani
e chiudere al manicomio.
“E’ matto da legare:
dice sempre la verità”.
“Ma no, ma via, ma và …”
“Parola d’onore:
è un caso interessante,
verranno da distante
cinquecento e un professore
per studiargli il cervello …”
La strana malattia
fu descritta in trentatre puntate
sulla “Gazzetta della bugia”.

Infine per contentare
la curiosità
popolare
l’Uomo-che-diceva-la-verità
fu esposto a pagamento
nel “giardino zoo-illogico”
(anche quel nome avevano rovesciato …)
in una gabbia di cemento armato.

Figurarsi la ressa.
Ma questo non interessa.
Cosa più sbalorditiva,
la malattia si rivelò infettiva,
e un po’ alla volta in tutta la città
si diffuse il bacillo
della verità.
Dottori, poliziotti, autorità
tentarono il possibile
per frenare l’epidemia.
Macché, niente da fare.
Dal più vecchio al più piccolino
la gente ormai diceva
pane al pane, vino al vino,
bianco al bianco, nero al nero:
liberò il prigioniero,
lo elesse presidente,
e chi non mi crede
non ha capito niente.

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23/03/2014

…e quindi i sostenitori di pittella sono tutti per le macro-regioni o devono ripensare a qualche categoria del proprio lessico politico?…

miko somma

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Comunicato stampa

 

questo comunicato non è stato inviato al sito istituzionale basilicatanet

Il piccolo imperatore del regno delle due provincie.

 

Stupito dell’assoluta intempestività nell’argomentare i suoi propositi, ma affatto sorpreso dallo stesso argomentare, apprendo della volontà del presidente Pittella di non considerare peregrina l’ipotesi di un accorpamento in macro-regioni “caldeggiata da Caldoro” – mi si voglia scusare la cacofonia – che ridurrebbe, nelle more della già disastrosa riforma del titolo V (che all’improvviso pare esser diventato fonte di ogni male d’Italia), la nostra regione a mera provincia.

 

Prima infatti di “aprire” ogni considerazione a sistemi territoriali supposti più efficienti nella gestione dei grandi processi di infrastrutturazione ed utilizzo dei fondi europei, al presidente Pittella non dovrebbe sfuggire la demografia che recita chiaramente che sugli oltre 18 milioni di abitanti della macro-regione sud, il peso della Basilicata è quel suo misero 3% che tale rimarrebbe anche nella rappresentanza di istanze specifiche del nostro territorio in un parlamentino del sud. Un rapporto che ci costringerebbe a prendere ancor più atto che nonostante il nostro contributo alla bolletta energetica del paese, saremo la provincia di una provincia, quella del Sud di una visione neo-tardosettecentesca che pare emergere da quelle tre macro-regioni disegnate sull’impronta del regno delle Due Sicilie, dello Stato della Chiesa e di un aggregato cisalpino che tanto caro fu a Napoleone.

 

Ma non è certo solo sulla demografia che dovrebbe reggersi l’intellettiva, prima che intellettuale, presa di posizione contraria a questi progetti che ci saremmo aspettati da un presidente pure eletto dal voto dei suoi cittadini e non certo nominato a tecnico del suicidio assistito d’una regione, ed in primis per la semplice considerazione che il programma con cui è stato eletto neppure teneva in conto simili eppure annunciati argomenti, preferendo inneggiare a rivoluzioni-becchime per poveri di spirito e revanchisti, e neppure lasciando intuire quel piglio proto-monarchico ed assolutista con cui ha iniziato il mandato.

 

Ed immediatamente dopo quella sua auto-considerazione d’essere diventato il piccolo imperatore che governa sudditi, ci sono delle questioni molto pratiche sulle questioni del titolo V e delle macro-regioni che dovrebbero sconsigliare al presidente firme ed improvvide dichiarazioni in tal senso, a partire dalla situazione idrocarburi, punto sul quale si gioca quasi per intero la questione della riforma, e su cui non annoierò con ulteriori considerazioni, avendole già doviziosamente espresse in più occasioni, ma che anche sui rifiuti e sulla loro gestione raggiungono punte elevate di preoccupazione, dovendosi così in rapporto al mutare dei nuovi confini amministrativi della riforma considerare limiti alla movimentazione degli stessi (ex dlgs 152/2006) che li blocca entro i confini regionali.

 

In soldoni ciò significherebbe che all’avanzare di una delle cicliche crisi dei rifiuti campani, spostarli in territori regionali non riguarderebbe più la sola Campania, ma l’interezza della nuova macro-regione e – guarda caso – il nostro territorio è poco antropizzato da risultare problematico in termini di massa critica dell’opinione pubblica rispetto a simili eventualità. E potrei continuare sulla gestione delle acque che diluirebbe la potestà lucana sul 35% delle risorse idriche del sud in un contesto più ampio e più distante dalle problematiche dei luoghi di produzione, ed altro ancora, sino a prefigurarsi nel processo di ri-centralizzazione già in nuce nella riforma del titolo V, un ulteriore processo di centralizzazione secondaria (macro-regionale) che spegnerebbe del tutto ogni forma di autodeterminazione locale. Un processo troppo rischioso per la nostra piccola regione che rischia così di essere fagocitata sia da Roma che da Napoli.     

 

Presidente Pittella, ci dica allora se sta giocando a quel vecchio gioco sulla cui scacchiera, prima ancora che sulla legge elettorale, si incontrano Renzi e l’ex cavaliere per interposte filiere di interessi ed equilibri incrociati o se fa accademia di intenzioni vuoto a perdere (un po’ come l’ormai trimestrale nostro governo regionale), perché anche sol considerare fattiva quella proposta precipita la regione in prospettive fosche in cui non è in gioco l’ethnos di un popolo, quanto la sua thanatos legata a ciò che lo stesso territorio ospita (idrocarburi, acqua e vuoto antropico), che innegabilmente fanno gola a tanti.

 

E con sincerità mi sia consentito suggerire che mentre aumentano dubbi ed incertezze su chi sia il suo vero datore di lavoro istituzionale, se la Regione Basilicata, piccola, controversa, povera, cialtrona persino nella sua corruzione e nei suoi rapporti clientelari, ed i suoi cittadini, che pur l’hanno sostenuta nella sua corsa alla presidenza ottenuta con la suggestione e delle bizzarre primarie, prima che con il voto amministrativo, o qualche idea di Europa ed Italia che non è assolutamente nel dibattito dei suoi stessi concittadini, ma nella testa di arroganti “disegnatori di confini, scenari e istruzioni per l’uso”, che decidono a tavolino le destinazioni di interi territori ed i sistemi economici e sociali che le conterranno.

 

Faccia il presidente, dunque, non il piccolo imperatore del regno delle due province, e prima ancora di esprimere giudizi e volontà urbi et orbi, consulti ed ascolti invece il Consiglio Regionale nel merito di proposte, idee e percorsi per delineare un atteggiamento condiviso verso queste tendenze omicide per il regionalismo e la nostra terra, niente affatto risolutive dei problemi di un paese.

 

Miko Somma

 

22/03/2014

prima o poi passerà questa febbre di rivoluzioni ed allora potremo pensare ai cambiamenti

miko somma

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