referendum abrogativo…

24/08/2015

avevo raccolto le firme perchè la regione basilicata compisse atti politici volti a contrastare quell’art. 38&soci (e lo avrei fatto anche sul resto dello sbloccaitalia se non fosse stato troppo complicato), vuoi che non le raccolga sul referendum per abolirlo?…

a breve comunicazioni in merito perchè la raccolta porti a sostanziosi numeri in terra lucana…

e non lasciatevi infinocchiare dalle millanterie di pittella&soci in merito a fantomatici referendum che nessuno di loro sosterrebbe mai alla prova concreta…se avessero voluto davvero provare a fermare le trivelle (non solo in mare, ma anche in terra), non si sarebbero calati le braghe di fronte al governo a dicembre per qualche spicciolo e per qualche promessa di radiosa carriera politica…

miko somma

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la finanza che uccide il mercato…

24/08/2015

senza scomodare adam smith, il problema che scatena il turbocapitalismo finanziario con le sue speculazioni e bolle (tale è quella cinese che si palesa in crolli azionari che si riverberano sul mondo intero) è la morte del libero mercato, proprio quel libero mercato costituito dall’incontro tra domanda ed offerta che, semplicemente, viene “dopato” da un controllo della domanda, attraverso la creazione di falsi bisogni o bisogni secondari assunti ad indispensabilità, ed un controllo dell’offerta, attraverso la messa a disposizione di rifiuti finanziari e modernità spazzatura…le borse, in un quadro di urgente ed ormai necessaria riforma dell’economia, andrebbero presto ridimensionate al loro ruolo primigenio, il finanziamento delle attività produttive concrete

miko somma

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questioni di priorità…

ansa – Cinque giorni dopo aver decapitato su una piazza pubblica di Palmira Khaled al Asaad, 81 anni, uno dei massimi esperti siriani di antichità ed ex direttore del sito archeologico locale, l’Isis ha distrutto uno dei principali templi dell’antica perla nel deserto siriano. E’ quello di Baalshamin, a poche decine di metri dal teatro romano della città, dove la Stato islamico aveva inscenato alcune esecuzioni pubbliche. Anche questa volta a riferirlo è l’ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), che cita alcuni residenti della città in fuga dalla furia assassina dei jihadisti. Il santuario di Baalshamin (Il signore del Cielo) è del secondo secolo dopo Cristo ed è dedicato ad una divinità asssimilabile a Mercurio. Al Asaad è stato barbaramente ucciso il 18 agosto: decapitato sulla pubblica piazza davanti al museo che per decenni ha diretto, e il suo cadavere appeso ad una colonna romana, suscitando durissime reazioni internazionali e un profondo sdegno in tutto il mondo.

Il sito archeologico di Palmira e’ da mesi sotto attacco dell’Isis e la distruzione del tempio di Baalshamin é l’ennesimo duro colpo per l’antica città semita situata nel centro della Siria. Il sito e’ caduto nelle mani dello stato islamico il 20 maggio e da allora e’ stato usato come palcoscenico per efferatezze e violenze. In un video diffuso all’inizio di luglio dall’Ondus, vengono mostrate immagini scioccanti: venticinque soldati siriani inginocchiati, alle loro spalle altrettanti giovani, alcuni ragazzini di forse 13 o 14 anni, che li uccidono con un colpo alla nuca mentre sulle gradinate dell’anfiteatro si vedono centinaia di uomini in abiti civili che assistono. Dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità la città fiorì nell’antichità come punto di sosta per le carovane di viaggiatori e mercanti che attraversavano il deserto siriano ed ebbe un notevole sviluppo fra il I ed il III secolo dopo Cristo. Per questo motivo fu soprannominata la ‘Sposa del deserto’. Il nome greco della città, ‘Palmyra’, e’ la traduzione fedele dall’originale aramaico, Tadmor, che significa ‘palma’.

La città e’ citata nella Bibbia e negli annali dei re assiri, ma in particolare la sua storia è legata alla regina Zenobia che si oppose, secondo la tradizione, ai romani e ai persiani. Poi venne incorporata nell’impero romano e Diocleziano, tra il 293 e 303, la fortificò, per cercare di difenderla dalle mire dei Sasanidi facendo costruire, entro le mura difensive, ad occidente della città, un grande accampamento con un pretorio ed un santuario per le insegne per la Legio I Illirica. A partire dal IV secolo le notizie su Palmira si diradano. Durante la dominazione bizantina furono costruite alcune chiese, anche se la città aveva perso importanza. L’imperatore Giustiniano, nel VI secolo, per l’importanza strategica della zona, fece rinforzare le mura e vi installo’ una guarnigione. Poi sotto il dominio degli arabi la città andò in rovina.

Il sito archeologico comprende la via colonnata, il santuario di Nabu, le Terme di Diocleziano, il teatro e l’Agora. Vere e proprie perle architettoniche. Fondato nel 1961 all’entrata della città moderna, il museo di Palmira raccoglie numerosi reperti ritrovati nel sito archeologico che testimoniano l’alto livello di raffinatezza raggiunto dall’arte palmirea. Per timore di distruzioni, centinaia di statue e reperti del sito siriano 240 km a nord-est di Damasco sono stati trasferiti in altre località già prima dell’assalto finale dell’Isis

uno dei templi di palmira distrutto dall’isis, quell’isis che però lucra sui tesori archeologici venduti a trafficanti inglesi, giapponesi, svizzeri, americani, sauditi…il punto non è però la fattispecie criminale di questi tagliagole, il punto è sapere se sia più importante un decimale di crescita economica o la storia dell’umanità da tramandare a chi verrà…

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