la peste dei pesticidi…

vi riporto dal sito ansa questa notizia molto allarmante che per quanto ripresa anche dai media generalisti non ha trovato molta eco – anzi – prontamente sostituita da altri argomenti ritenuti più interessanti, come le stupidaggini di renzi o della boschi, le rodomontate di salvini, le solite fumerie d’oppio dei grillini e via discorrendo…sono dati ufficiali ispra e dovrebbero far riflettere su quanto la nostra agricoltura ed il nostro modo di produrre e consumare dovrebbero mutare…che sia per evitare di trasformare anche la nostra terra in un serbatoio di morte chimica che abbiamo un programma che vuole evitare del tutto l’uso di queste “schifezze” sul territorio regionale?…

 

Ispra, pesticidi nel 64% delle acque di fiumi e laghi. Glifosato nel cocktail

Sale anche contaminazione sotterranea, top pianura padano-veneta

Cresce la percentuale di pesticidi nelle acque: +20% in quelle superficiali, +10% in quelle sotterranee. Lo afferma l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale) nell’edizione 2016 del Rapporto Nazionale Pesticidi nelle Acque (contenente dati relativi al biennio 2013-2014)  spiegando che le acque superficiali (fiumi, laghi, torrenti) “ospitano” pesticidi nel 63,9% dei 1.284 punti di monitoraggio (nel 2012 era 56,9%); quelle sotterranee nel 31,7% dei 2.463 punti (31% nel 2012). La contaminazione è più ampia nella pianura padano-veneta.

L’analisi dei dati di monitoraggio non evidenzia una diminuzione della contaminazione, spiega l’Ispra precisando che l’aumento di punti contaminati “si spiega in parte col fatto che in vaste aree del centro-sud, solo con ritardo, emerge una contaminazione prima non rilevata”. Durante i controlli sono state trovate 224 sostanze diverse, “un numero sensibilmente più elevato degli anni precedenti (erano 175 nel 2012)”, dice l’Ispra, che indica “una maggiore efficacia delle indagini condotte”.

Secondo l’Ispra, 274 punti di monitoraggio delle acque di superficie hanno “concentrazioni superiori ai limiti di qualità ambientali” e fra le sostanze off-limit c’è il glifosato, l’erbicida più diffuso al mondo su cui si è in attesa di capire se sia cancerogeno o meno visto che c’è divergenza di opinioni e di cui l’autorizzazione al commercio in Europa scade a fine giugno. Ci sono poi i neonicotinoidi, ritenuti fra i principali responsabili della moria di api.

Gli erbicidi sono ancora le sostanze più rinvenute, mentre è aumentata notevolmente la presenza di fungicidi e insetticidi. Nelle acque superficiali, 274 punti di monitoraggio (21,3% del totale) hanno concentrazioni superiori ai limiti di qualità ambientali mentre in quelle sotterranee 170 punti (6,9% del totale) hanno concentrazioni superiori ai limiti di qualità ambientale.

L’Ispra indica che la contaminazione è più ampia nella pianura padano-veneta dove le indagini sono generalmente più efficaci. Nelle cinque regioni dell’area, infatti, si concentra poco meno del 60% dei punti di monitoraggio dell’intera rete nazionale. In alcune regioni la contaminazione è molto più diffusa del dato nazionale, arrivando a oltre il 70% dei punti delle acque superficiali in Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, con punte del 90% in Toscana e del 95% in Umbria. (Tabelle regionali)

Nelle acque sotterranee la diffusione della contaminazione è particolarmente elevata in Lombardia 50% dei punti, in Friuli 68,6%, in Sicilia 76%. Più che in passato, avverte l’Ispra, sono state trovate miscele di sostanze nelle acque, fino a 48 in un singolo campione, quindi con una tossicità più alta rispetto a quella dei singoli componenti.

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e da noi che accade?…nell’invitarvi a cliccare sul link delle tabelle regionali per conoscere meglio lo stato delle cose, mi limito a riportare l’osservazione iniziale dell’ispra che ci riguarda…

BASILICATA

I dati a disposizione riguardano solo le acque superficiali e solo il 2014. Sono stati monitorati solo 15 punti. Anche il numero delle sostanze cercate è ridotto (34) e inferiore rispetto alla media nazionale. Non risultano evidenze di contaminazione. Il monitoraggio effettuato non è adeguato per rappresentare il reale impatto dei pesticidi e non consente di esprimere un giudizio adeguato sullo stato di qualità delle acque.

terribile, vero?…

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