diario di un leccaculo

Il diario del presidente De Filippo su visita Ministro Fitto

 

24/02/2011 12:02

 AGR  Basilicata promossa sul campo dai tecnici del ministro Fitto, giunti a Potenza per fare le pulci al governo regionale sullo stato di attuazione della programmazione comunitaria, scavando tra le pieghe delle risorse liberate, dei fondi Fas 2000-2006 e sull’andamento della spesa dei fondi messi a disposizione per il sessennio 2007-2013. E’ questo il tema della puntata odierna del Diario del Presidente a cura del Portavoce, Nino Grasso, consultabile on line sul sito istituzionale della Regione Basilicata.

http://www.presidente.regione.basilicata.it/presidente/detail.jsp?otype=1022&id=547946

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fatevi due risate con il diario del bonaiuti lucano che per l’occasione ho ribattezzato con il nome che proprio bisognerebbe dargli…al diario, no?

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dai, due risatine a denti stretti

Santità, Pici (Pdl) su sospensione atti aziendali

24/02/2011 10:21

Il vice presidente della IV Ccp condivide l’approvazione da parte della Giunta regionale delle disposizioni vincolanti…

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ovviamente si tratta di un gioco sull’errore del titolo che da sanità è diventato santità, con tanto di richiesta di approvazione da parted ella giunta delle disposizioni vincolanti…su cosa?…sui criteri per diventar santi?…dai, un po’ di spirito, anche perchè a voler commentare sul serio u comunicato di pici c’è da deprimersi…

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Sviluppo Basilicata, interrogazione di Rosa (Pdl)24/02/2011 10:52   Il consigliere regionale con un’interrogazione al presidente De Filippo chiede di conoscere elenchi dei dipendenti a tempo determinato e indeterminato e dei collaboratori: nomi, mansioni, emolumenti percepiti e durata dei rapporti lavorativi

ACR    Il Consigliere regionale del Pdl, Gianni Rosa, ha rivolto un’interrogazione al presidente della Giunta, Vito De Filippo, per conoscere alcuni dettagli in riferimento alle “assunzioni di personale in Sviluppo Basilicata spa, che – sottolinea Rosa – dal 23 ottobre 2009 è una società in house della Regione Basilicata”.

In particolare, il consigliere del Pdl, chiede di conoscere “l’elenco dei nominativi dei dipendenti a tempo determinato o indeterminato presso Sviluppo Basilicata Spa, assunti negli anni 2008 / 2009 / 2010 / 2011 comprensivo delle mansioni, della data di assunzione ed eventuale licenziamento e degli emolumenti percepiti”.

Con la sua interrogazione, Gianni Rosa chiede, inoltre, di conoscere “l’elenco dei nominativi dei collaboratori che Sviluppo Basilicata Spa ha utilizzato negli ultimi tre anni, comprensivo delle mansioni, della data di inizio rapporto e degli emolumenti percepiti”.

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interrogazione concludente, consigliere

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comunicato stampa comunità lucana-movimento no oil

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Trappole da bracconieri

 

Accade anche questo in Basilicata, che si riceva cioè un invito ad un forum da tenersi presso la Regione alla presenza del presidente De Filippo e dell’assessore Mancusi a cui sono state invitate tutte le associazioni ambientaliste lucane, alcune per altro a sottoscritto sconosciute, per tentare di trovare un dialogo comune sulle problematiche ambientali, invito preannunciato da una telefonata di un rappresentante Legambiente in servizio presso l’osservatorio regionale tenuto dalla stessa.

 

Un concreto passo in avanti verso una stagione di minore conflittualità e maggiore condivisione su tematiche come quelle ambientali che non possono più essere sfuggite vista la loro rilevanza ed a cui l’assessore Mancusi sembrava tenere molto, come ribadito al sottoscritto più volte. Una buona notizia quindi, seppure nulla cambi nella gestione assurda dell’ambiente in una regione in via di petrolizzazione definitiva e dove spesso abbiamo denunciato l’atteggiamento tutt’appostista con cui invariabilmente si dava istituzionalmente risposta ad ogni allarme.

 

Ma da un lancio di basilicatanet, apprendiamo che quasi in concomitanza con il forum, previsto per le 15.00 del 25 febbraio, alle ore 13.00 ed esattamente nella stessa sala, la sala Verrastro si svolgerà la conferenza stampa di presentazione del COPAM, prima conferenza internazionale su “petrolio ed ambiente” di prossimo svolgimento a Matera e Viggiano, un’occasione di rilancio di un’idea a cui da sempre siamo contrari, quella che il petrolio sia un’opportunità per questa terra, a cui saranno presenti il Presidente delle Giunta, lo stesso assessore mancusi ed il dirigente generale del dipartimento, Donato Viggiano.

 

Vogliamo credere si tratti di un errore, di un deprecabile errore di comunicazione che ha portato a sovrapporre due appuntamenti per loro natura molto distanti tra loro, ma sappiamo bene non trattarsi di errore, quanto di un tentativo di blandizie alquanto irriguardosa verso associazioni che senza tornaconto – parlo ovviamente per quella che il sottoscritto rappresenta, il comitato no oil-lucania, oltre a rappresentare comunità lucana-movimento no oil che ne è braccio politico – si occupano di svelare e porre attenzione pubblica su elementi di “criticità” ambientale, se non di una captatio benevolentia vera e propria che cade guarda caso proprio in coincidenza con la presentazione di un appuntamento a cui le associazioni ambientaliste serie di questa terra non possono che non guardare con estrema negatività.

 

Un errore deprecabile quindi o una trappola da bracconieri.

 A tutti gli effetti questo non sarebbe quindi più un dialogo, ma una presa in giro offensiva che rivela intenzioni a latere alquanto scabrose, vista la vicinanza temporale degli avvenimenti.

 

Chiediamo quindi che in nome di quel dialogo auspicato si ponga rimedio a questa imbarazzante situazione con lo slittamento della presentazione alla stampa della conferenza ad altra data.

 Miko Somma, coordinatore regionale di comunità lucana-movimento no oil e portavoce del comitato no oil lucania    

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queste sono trappole da bracconieri-peracottari

vi lascio commentare da soli l’incongruenza tra un lancio di basilicatanet… 

Al via la prima Conferenza su Petrolio e Ambiente

 

23/02/2011 12:16

Venerdì la presentazione dell’evento alla stampa

AGR     Individuare e comprendere i processi di funzionamento dell’industria dell’upstream petrolifero in Basilicata: sarà questo l’obiettivo della prima conferenza internazionale su “Petrolio e Ambiente” (Copam) che si svolgerà a Matera il 3 e il 4 marzo e si chiuderà a Viggiano il 5. Verranno inoltre analizzati gli impatti sociali, politici ed economici nonché le opportunità di sviluppo dei territori coinvolti nelle attività di estrazione del greggio.
L’evento sarà presentato alla stampa venerdì 25 febbraio alle 13 nella Sala Verrastro. All’incontro con i giornalisti, moderato dal direttore della Nuova del Sud, Mimmo Parrella, prenderanno parte il presidente della Giunta regionale, Vito De Filippo, l’assessore all’Ambiente Agatino Mancusi e il dirigente generale del Dipartimento, Donato Viggiano.

ed un invito ricevuto questa mattina via mail e via lettera, invito rivolto a numerosi intestatari…

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è palese la volontà di attirare in una trappola le associazioni ambientaliste…si avvia un forum a parole e quasi in contemporanea si presenta alla stampa l’evento di matera e viggiano, una celebrazione del petrolio e delle estrazioni…preannuncio durissimo comunicato stampa!!!

ma chi credono di prendere in giro questi peracottari?

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berlu-ddafi

dopo quest’ultima notizia, mi fermo a pensare a chi baciava le mani dello sterminatore libico…vergognati, uomo di niente!!!…siete fatti della stessa pasta

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Due piloti si rifiutano di bombardare e fanno precipitare un caccia militare

 

«In Libia 10mila morti e 50mila feriti»
A Tripoli si scavano le fosse comuni

 

Lo ha detto alla televisione al-Arabiya il componente libico della Corte Penale Internazionale Sayed al Shanuka

 MILANO – Almeno 10mila persone sono morte in Libia dall’inizio delle proteste contro il regime di Muammar Gheddafi. Lo ha detto alla televisione al-Arabiya, il componente libico della Corte Penale Internazionale, Sayed al Shanuka. Parlando da Parigi, Al Shanuka ha anche sostenuto che i feriti potrebbero raggiungere quota 50mila. Al Shanuka, presidente della Commissione Giustizia e Sviluppo della Cpi, secondo Al-Arabiya, ha sottolineato che «in questi regimi dittatoriali il popolo non può manifestare». «Il popolo libico, come la maggior parte dei popoli arabi, ha sofferto, ma gli è stata data l’opportunità di ribellarsi»; e ha ricordato che «da quando Gheddafi è arrivato al potere ha assassinato migliaia di persone e anche migliaia di persone nelle stesse carceri». Il governo libico aveva affermato nella notte che i morti per le rivolte degli ultimi dieci giorni erano stati 300.

 

ESODO – Il primo segnale che indica quali potrebbero essere le dimensioni dell’esodo dalla Libia si è già avuto: 20mila persone hanno lasciato la notte scorsa il paese attraverso il valico di Sallum con l’Egitto. Lo riferisce Al Jazeera, citando un suo inviato al confine che ha parlato con fonti militari egiziane. La frontiera, perlomeno sul lato egiziano, è sotto il controllo dell’esercito del Cairo, secondo le fonti. Sembra che i soldati lascino passare solo forniture mediche. Per quanto riguarda il confine occidentale della Libia, l’Organizzazione mondiale delle migrazioni (Oim) afferma che migliaia di stranieri – libanesi, turchi, siriani e tedeschi – si sono uniti ai tunisini e passano in Tunisia per tentare di tornare nei loro paesi da lì.

 

FOSSE COMUNI – Decine e decine di fosse scavate, allineate, alcune già coperte con del cemento. A mostrare le immagini di quelle che sembrano essere fosse comuni è un video amatoriale girato martedì a Tripoli e diffuso da “Onedayonearth”. Il video mostra le fosse sulla spiaggia antistante il lungomare della capitale libica e tanti uomini al lavoro, in quello che appare come un grande cimitero.

 

CACCIA AI REPORTER – I giornalisti che sono entrati in Libia illegalmente sono da considerarsi «fuorilegge»: lo ha detto il vice-ministro degli Esteri libico. Nelle ultime ventiquattr’ore in Libia sono arrivati gli inviati dei media occidentali, tra i quali anche alcuni italiani, che stanno cominciando a raccontare le notizie sul terreno.

 

MARINAI EVITANO LA STRAGE E GETTANO LE ARMI IN MARE – La furia che il regime ha scatenato contro la rivolta bombardando i manifestanti, poteva essere ancora più estrema. Due navi militari libiche avevano infatti ricevuto l’ordine di «bombardare Bengasi dal mare» ma hanno disertato e si trovano ora al largo di Malta. Lo hanno riferito fonti militari maltesi citate dall’emittente araba Al Jazeera, che ha poi riferito come molti marinai abbiamo gettato le armi in mare.

 

DUE PILOTI FANNO PRECIPITARE UN CACCIA – Un caccia libico del tipo Sukhoi 22, di fabbricazione russa, è precipitato ad ovest della città di Adjabiya. Lo ha annunciato il sito del quotidiano libico “Quryna”, considerato vicino a Seifulislam Gheddafi. Fonti militari hanno confermato la notizia al giornale, sostenendo che il velivolo era decollato da Tripoli con l’obiettivo di bombardare Bengasi. Un ufficiale dell’aviazione, che ha il grado di colonnello, ha spiegato che «i due piloti a bordo, Abdel Salam Atiya al-Abdali e Ali Omar Gheddafi, si sono rifiutati di eseguire l’ordine di bombardare Bengasi ed hanno fatto precipitare il velivolo dopo essersi lanciati con il paracadute».

 

150 ITALIANI BLOCCATI A MISURATA – Cresce intanto la preoccupazione per i 150 italiani bloccati a Misurata, sul golfo della Sirte, in Libia. A lanciare l’allarme è Mara Foccoli, la moglie di uno dei lavoratori asserragliati nella sede della Lybian Iron Steel Company al compound di campo Lisco. «Ho sentito via Skype mio marito Giorgio – spiega Mara Foccoli – sono bloccati in 150. Sentono le sirene e cannoneggiare vicino alla loro sede e sono preoccupati. Ho allertato la Farnesina, mi hanno detto che sono al corrente della situazione e stanno valutando come riportarli a casa».

 

MIGLIAIA DI STRANIERI IN AEROPORTO – Nel frattempo restano migliaia gli stranieri bloccati nel principale aeroporto libico in attesa di voli per tornare a casa. «L’aeroporto è stato assalito, è indescrivibile il numero delle persone», ha detto Kathleen Burnett, cittadina di Baltimora in Ohio, mentre scendeva da un volo dell’Austrian Airlines partito da Tripoli e diretto a Vienna. «È un caos totale», ha aggiunto. British Airways e Emirates, la compagnia aerea più grande del Medioriente, hanno cancellato voli diretti a Tripoli.

 LA UE DECIDE SULLE SANZIONI – Mercoledì pomeriggio a Bruxelles gli ambasciatori dei Ventisette si riuniranno con l’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Catherine Ashton, per discutere di eventuali ulteriori misure da prendere sulla crisi in Libia. Dopo che martedì è statoa annunciata l’interruzione dei negoziati Ue-Libia, non sono escluse le sanzioni, richieste da diversi stati membri fra cui la Francia e la Germania, e si parlerà anche del possibile ricorso alle unità militari dell’Ue, i cosiddetti «battle groups». 

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le odiatissime telefonate…

Federconsumatori Pz : tutela contro telefonate indesiderate 23/02/2011 10:22

BAS    La Federazione provinciale della Federconsumatori di Potenza in una nota ricorda a tutti i cittadini di stare molto attenti alle allettanti proposte che vengono avanzate a mezzo telefono. Nel libero mercato – sottolinea – non esistono “Benefattori”. Consigliamo e rinnoviamo l’invito a tutti i consumatori di iscriversi nel registro pubblico delle opposizioni per evitare di ricevere telefonate indesiderate compilando il modulo elettronico consultabile sul sito www.registrodelleopposizioni.it. Maggiori informazioni – conclude – sono disponibili sul portale www.federconsumatoripotenza.it.

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io aggiungerei che nel libero mercato ci sono una sacco di squali (senza offesa per gli squali, poveri!!!)

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le poche cose che si sanno dalla libia

Tripoli, oltre mille morti. Bossi: ‘Gli immigrati? Mandiamoli in Germania’

 

Rivolta infiamma prezzo petrolio, gas a rischio. Nave da guerra libica incrocia al largo di Malta

 

22 febbraio, 16:40

  Libia sempre nel caos: testimoni dalla Capitale parlano di oltre mille vittime per i bombardamenti sulla folla scesa in piazza contro il regime. Nella notte apparizione lampo in tv del Colonnello: sono a Tripoli. Si dimettono gli ambasciatori libici in Usa e in Francia e anche il rappresentante presso l’Unesco.

La rivolta infiamma il prezzo del petrolio, forniture del gas a rischio. Un aereo C130 dell’Aeronautica militare è pronto a partire per il rimpatrio di un centinaio di italiani. Appello di Napolitano: ascoltare il popolo. Amnesty a Berlusconi, intervenga su Gheddafi. Bossi, gli immigrati? Mandiamoli in Germania. ‘Frattini dal Cairo: temo enorme flusso di immigrati. Non ci risultano sospensioni di gas. Il card. Bagnasco: il popolo reagisce se colpiti diritti fondamentali.
La tv al Jazira mostra immagini di corpi carbonizzati.

Alle 13 è partito da Fiumicino il primo volo speciale per Tripoli. Vertice in serata a Palazzo Chigi, si parlerà anche di fornitura di gas dalla Libia. Riunioni straordinarie anche del Consiglio di sicurezza dell’Onu e in Egitto della Lega Araba.



Il leader libico Muammar Gheddafi terrà a breve un discorso televisivo.
Secondo al Arabiya annuncerà riforme di grande respiro, fra le quali la creazione di amministrazioni locali, con bilanci indipendenti.
Intanto una nave da guerra libica, con 200 marinai a bordo, incrocia al largo della Valletta, sotto la sorveglianza di unità militari maltesi.



TESTIMONI, OLTRE MILLE MORTI A TRIPOLI 
– Sono oltre mille i morti a Tripoli durante i bombardamenti sulla folla di manifestanti scesi in piazza per protestare contro il regime di Muammar Gheddafi. A riferirlo è il presidente della Comunità del Mondo Arabo in Italia (Comai) Foad Aodi, che è in costante contatto, da Roma, con alcuni testimoni in Libia. “Manca l’energia elettrica e i medicinali negli ospedali”, ha riferito ancora Aodi, che ha rivolto un appello al governo italiano affinché si mobiliti “per un aiuto economico e con l’invio di medicinali in Libia. Il governo non rimanga in coma, sordo e cieco, alla rivoluzione che è in atto in queste ore”.

BOSSI, SBARCO IMMIGRATI? LI MANDIAMO IN GERMANIA – Gli immigrati in fuga dal Nord Africa “intanto non sono arrivati e speriamo che non arrivino. Se arrivano li mandiamo in Francia e Germania…”. Umberto Bossi risponde così ai cronisti a Montecitorio che gli chiedono se la Lega Nord “é preoccupata per l’arrivo di immigrati in fuga dal Nord Africa”. Quanto alla Libia, “aspettiamo ordini dall’Unione Europea”, é la risposta del leader del Carroccio.

NAPOLITANO, STOP VIOLENZE – Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sta seguendo con attenzione le drammatiche notizie provenienti dalla Libia che riferiscono di un già pesante bilancio di vittime fra la popolazione civile. Il Capo dello Stato sottolinea come alle legittime richieste di riforme e di maggiore democrazia che giungono dalla popolazione libica vada data una risposta nel quadro di un dialogo fra le differenti componenti della società civile libica e le autorità del Paese che miri a garantire il diritto di libera espressione della volontà popolare. Lo afferma una nota del Quirinale.

BERSANI, ITALIA MAI COSI’ DEBOLE DA 50 ANNI
– “Il presidente Napolitano ha detto parole chiare, quelle che doveva dire il governo italiano nella prima ora. E’ un dato di fatto innegabile che questo passaggio drammatico sorprende l’Italia in un periodo di massima debolezza da 50 anni a questa parte per colpa di una politica del ghe pensi mi che ha portato in politica estera a relazioni personali che ci hanno ridotto alla subordinazione”. Così il segretario Pd Pier Luigi Bersani attacca il governo sulla Libia. La segreteria nazionale del Partito Democratico ha affrontato diversi temi, a cominciare “dalla preoccupante situazione venutasi a creare in Libia. In particolare, è stata denunciata la gravità del comportamento del governo e la drammatica inadeguatezza della iniziativa politica del presidente del Consiglio e del ministro degli Esteri di fronte alla sanguinaria risposta del colonnello Gheddafi nei confronti della richiesta di democrazia da parte del popolo libico”. Lo si legge in una nota del Partito Democratico.
 


PALAZZO CHIGI, ITALIA VICINA A POPOLO LIBICO  – L’Italia è vicina al popolo libico che sta attraversando un momento tragico della sua storia. E’ quanto riferiscono fonti di Palazzo Chigi. Sono “totalmente false, provocatorie e prive di fondamento le voci riguardo presunti aiuti italiani militari o sotto qualsiasi altra forma nelle azioni contro i manifestanti e a danno dei civili”. Le notizie circolate sul web e sui social network sull’uso di caccia militari italiani per la repressione delle manifestazioni in Libia sono state fermamente smentite anche dal portavoce della Farnesina, che stigmatizza fermamente la diffusione di voci del tutto infondate ed incontrollate secondo le quali vi sarebbe un coinvolgimento dell’ Italia negli avvenimenti in corso nel Paese nordafricano.


UNHCR A EUROPA E ITALIA, NON RESPINGETE RIFUGIATI – L’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) ha lanciato un appello all’Europa e ai Paesi del nord Africa vicini alla Libia a non respingere le persone in fuga dagli scontri. L’Italia è tra i Paesi “che potrebbero ricevere un maggior flusso di persone in fuga dalla Libia”, sia cittadini libici che rifugiati da altri Paesi, ha detto Melissa Fleming, portavoce dell’Alto Commissario per i rifugiati.

 

AMNESTY A BERLUSCONI, INTERVENGA SU GHEDDAFI  – Il premier Silvio Berlusconi chieda a Gheddafi, in virtù dei loro rapporti “stretti e duraturi”, l’immediata ed incondizionata fine delle violazioni dei diritti umani che stanno avvenendo in Libia. Lo sollecita, in una lettera inviata in tarda mattinata al presidente del consiglio italiano, il segretario generale di Amnesty Inrternational Salil Shetty. Nella lettera – inviata anche ai ministri Franco Frattini e Roberto Maroni – Shetty chiede anche all’Italia la sospensione della fornitura di armi, munizioni e veicoli blindati alla Libia fino a quanto non sarà cessato completamente il rischio per la popolazione libica della violazione dei diritti umani.
Il governo italiano sospenda l’accordo sottoscritto con la Libia nel 2008 in tema di immigrazione. L’organizzazione chiede quindi che siano sospese le operazioni congiunte con la polizia libica sul controllo dei flussi migratori.

 

AL JAZIRA MOSTRA IMMAGINI CORPI CARBONIZZATI BENGASI – Cadaveri carbonizzati e resti di corpi umani “appartenenti alle vittime” dei bombardamenti compiuti contro i civili a Bengasi sono stati mostrati oggi dalla tv panaraba al Jazira. L’emittente ha trasmesso le crude immagini “riprese stamattina tramite telefoni cellulari” nella città costiera a est di Tripoli. Sempre al Jazira ha mostrato altre immagini, “riprese “nell’ospedale centrale” della capitale, dei civili uccisi nelle ultime 24 ore a Tripoli da colpi di arma da fuoco sparati da “mercenari”.

 

APPELLO PROFUGHI, CI UCCIDONO CON COLTELLI E MACETE – “Ci stanno uccidendo con coltelli e macete”. E’ questo il messaggio di sos arrivato al cellulare di don Mosie Zerai, presidente dell’Agenzia Habeshia per la Cooperazione allo Sviluppo e lanciato da alcuni profughi che si trovano in Libia. “Profughi Eritrei, Etiopi, Somali chiedono aiuto, ricevo sms dove descrivono la tragedia – spiega il sacerdote -. Vanno nelle case dove vivono gruppi di africani scambiati per mercenari del regime. Decine di questi ragazzi sono quelli che sono stati respinti dall’Italia. Altri stanno morendo nelle carceri libiche come Mishratah, sotto bombardamenti, chiedono aiuto! L’Europa e l’Italia potrebbe offrigli spazi nel suo piano di evacuazione che è già in atto. Chiediamo che venga valutata – è l’appello di don Zerai – la possibilità di salvare la vita di queste persone, anche dando un rifugio provvisorio nell’Ambasciata Italiana”.

 

LA RUSSA, PRONTO C130 RIMPATRIO 100 ITALIANI  – ”Non arriverà a Bengasi, dove l’aeroporto è stato bombardato, ma in un altro scalo della Libia” il C130 dell’Aeronautica Militare che dovrebbe rimpatriare oggi un centinaio di italiani. Lo ha detto da Abu Dhabi il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, sottolineando che “per motivi di sicurezza” non rende noto il luogo dove il velivolo militare atterrerà.

APPARIZIONE LAMPO DI GHEDDAFI IN TV, SONO A TRIPOLI – Il leader libico Muammar Gheddafi stanotte ha fatto un’apparizione lampo sugli schermi della Tv libica per annunciare di persona di trovarsi a Tripoli e non in Venezuela e per confutare “le malevole insinuazioni” propagate sul suo conto dai media occidentali. La Tv di stato aveva annunciato nella tarda serata di ieri che il leader della Jamahiriyha si sarebbe rivolto in nottata al suo popolo sullo sfondo della più drammatica crisi che il paese sta vivendo da quando il colonnello, nel 1969, è salito al potere. Ma chi si aspettava uno dei suoi discorsi fiume è stato deluso. A conferma della sua fama di uomo sempre e comunque imprevedibile, Gheddafi si è concesso alle telecamere solo per 22 secondi. E’ stato inquadrato con un mantello, uno stravagante copricapo nero e sotto un ombrello (a Tripoli pioveva) mentre stava per salire su un fuoristrada nella sua residenza di Bab Al Azizia, a Tripoli. “Vado ad incontrare i giovani nella piazza Verde. E’ giusto che vada per dimostrare che sono a Tripoli e non in Venezuela: non credete a quelle televisioni che dipendono da cani randagi”, ha detto il colonnello facendo riferimento alle informazioni diffuse ieri da numerose tv e media internazionali sulla sua presunta fuga da Hugo Chavez. Con una scritta in sovrimpressione, la tv libica ha spiegato che “in un incontro in diretta con la rete tv satellitare Al Jamahiriya, il fratello leader della rivoluzione ha smentito le insinuazioni dei network malevoli”. Il ministro degli esteri britannico, William Hague, aveva dichiarato ieri a margine di una riunione a Bruxelles che Gheddafi aveva probabilmente abbandonato il suo Paese per far rotta verso il Venezuela. Prima di trasmettere le immagini del leader, la tv libica aveva mandato in onda un balletto in costume. Dopo ha mostrato invece immagini patriottiche di soldati in marcia con musica araba come colonna sonora. Pur breve che sia stata, quella di stanotte è la prima apparizione televisiva di Gheddafi da quando la rivolta contro il suo regime è scoppiata una settimana fa. Suo figlio Seif al Islam ieri notte ha invece parlato in diretta per 45 minuti, promettendo riforme, denunciando un complotto internazionale contro la Libia e ammonendo che il regime intende resistere “fino all’ultimo uomo e all’ultima donna”.

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lo statuto regionale

Rosa, Pici e Venezia su revisione Statuto in I Ccp

 

22/02/2011 16:00Per i consiglieri regionali riscrivere la ‘Magna Charta Lucana’ è una “decisione che, per la valenza politica, istituzionale e sostanziale, deve essere condivisa ed esclusivamente decisa in seno all’organo principe: il Consiglio regionale”

 

ACR   “Apprendiamo dagli organi di informazione che nella Conferenza dei capigruppo di ieri si è deciso di riprendere i lavori per la revisione dello Statuto regionale, cercando di colmare il decennale ritardo accumulato in anni di letargo istituzionale. Apprendiamo, anche, che i lavori saranno svolti in seno alla I Commissione consiliare permanente, certamente contesto istituzionalmente adeguato”. Lo dichiarano i consiglieri regionali del Pdl, Gianni Rosa, Mariano Pici e Mario Venezia che, nel ricordare che “siamo una liberal-democrazia con organi elettivi di rappresentanza” chiedono che “si rispetti tale natura politica, demandando le scelte che implicano ‘riforme istituzionali’ a chi è stato votato dai cittadini lucani”.

“Abbiamo sempre sostenuto – proseguono Rosa, Pici e Venezia – la necessità di una rapida approvazione di un nuovo Statuto. Ne sono prova i nostri interventi nei lavori del Consiglio regionale e le varie dichiarazioni agli organi di informazione. Però, data l’estrema importanza della ‘Magna Charta Lucana’, riteniamo che tale decisione, per la valenza politica, istituzionale e sostanziale, debba essere condivisa ed esclusivamente decisa in seno all’organo principe che è e resta il Consiglio regionale di Basilicata. Solo così tutte le sensibilità, le anime politiche, le esperienze di tutti i colleghi consiglieri potranno apportare il maggior contributo politico possibile e di rappresentanza dei cittadini lucani che ‘liberamente’ ci hanno eletti”.

Lo Statuto regionale deve rappresentare ed essere la simbiosi tra gli organi istituzionali e la società civile lucana. Pertanto necessita – concludono i Consiglieri di opposizione – di un ampio dibattito che trova solo ed esclusivamente luogo unico e deputato nell’Assemblea consiliare affinché, dopo aver fissato le linee guida, possa procedere ad una ampia e reale consultazione con le strutture organizzate del lavoro, delle professioni, del volontariato, della cultura e dei cittadini, compreso anche le forze ed i movimenti politici non rappresentati in Consiglio regionale, data la valenza universalistica che assume lo Statuto regionale”.

 

Pd, Idv, Api, Sel, Udc e Pu su avvio lavori Statuto

 

22/02/2011 16:12

I presidenti dei gruppi consiliari Viti, Mazzeo Cicchetti, Singetta, Romaniello, Ruggiero e Scaglione esprimono “soddisfazione per la decisione di affidare alla I Ccp il compito di riavviare il lavoro di elaborazione dello Statuto regionale”

ACR“Piena soddisfazione per l’intesa raggiunta in seno all’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale dai Capigruppo di affidare alla prima Commissione consiliare il compito di riavviare il lavoro di elaborazione dello Statuto regionale”. È quanto dichiarano, in una nota congiunta, i presidenti dei gruppi consiliari Pd, Vincenzo Viti, Idv, Enrico Mazzeo Cicchetti, Api, Alessandro Singetta, Sel, Giannino Romaniello, Udc, Vincenzo Ruggiero e Pu, Luigi Scaglione, i quali confermano che l’avvio della discussione sullo Statuto regionale è “un impegno rilevante cui daranno il loro contributo, insieme con i componenti della prima Commissione, tutti i capigruppo consiliari, anche attraverso il coinvolgimento di tutte le energie intellettuali e morali, politiche e sociali della comunità regionale”.

“Il Presidente della prima Commissione, Vincenzo Santochirico (Pd), metterà a punto ed esporrà nei prossimi giorni le linee organizzative e metodologiche che ispireranno i lavori della Commissione, secondo una scansione che dovrà, in tempi realisticamente contenuti, pervenire alla stesura redigente di un progetto che formerà oggetto del più largo confronto nella comunità regionale e nelle Istituzioni. Alla decisione – concludono i consiglieri firmatari – si è pervenuti al termine di un ampio confronto che ha registrato una larghissima convergenza”.

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bene, allora dovrei aspettarmi una convocazione in tal senso, avendo il sottoscritto più volte dato ampie prove di conoscenze approfondite di architetture istituzionali e di materie costituenti…ma siamo sicuri che arriverà?

aspettiamo che questi signori scendano dal piedistallo di uno spirito di sufficienza beota ed accettino di confrontarsi con la società civile e quindi anche politica della regione…

io avrei qualcosa da dire al riguardo dello statuto…

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Latronico “significative dichiarazioni ministro Fitto”22/02/2011 10:07BAS
“Sono significative le dichiarazioni del ministro Raffaele Fitto circa la disponibilità’ del Governo a considerare nel prossimo programma per il Sud i bisogni della Basilicata di connettersi con la rete infrastrutturale del Paese e con i sui programmi di ammodernamento, per risolvere il nodo storico dell’isolamento della regione che ha pesato enormemente sulla qualità dello sviluppo della Basilicata”. Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico. “La mancata ed inefficace crescita produttiva ed occupazionale, accompagnata dal declino demografico e dallo spopolamento di molti centri della regione, sono la conferma di un deficit strutturale che va messo a tema e superato.
Questo lavoro, come parlamentari del Pdl, abbiamo inteso promuovere in questi mesi, guidati dal sottosegretario sen. Viceconte, perché sopra ogni altro interesse prevalesse quello dello sviluppo della Basilicata. La visita del ministro Raffaele Fitto ed il suo impegno dichiarato sono la conferma del lavoro difficile, ma insostituibile compiuto dal governo Berlusconi, di correggere e rilanciare le politiche di coesione del Mezzogiorno concentrando e finalizzando le risorse verso obiettivi di potenziamento infrastrutturale e produttivo delle aree meridionali del Paese”.

Digilio (Fli) su incontro Fitto – De Filippo22/02/2011 11:30

BAS
“Nell’incontro De Filippo-Fitto, il Governatore lucano esce rafforzato nella competizione con il collega Vendola, grazie all’abile mossa politica del Ministro pugliese che ovviamente punta ad indebolire il suo avversario regionale storico, il centrosinistra lucano porta a casa grandi elogi di capacità di spesa e il Pdl lucano una nuova mossa tattica di avvicinamento alla stanza dei bottoni, con l’illusione di poterne manovrare qualcuno. Ma la Basilicata cosa porta a casa?”. E’ l’interrogativo del sen. Egidio Digilio, coordinatore regionale di Fli, per il quale “al di là del “vogliamoci bene” e del clima costruttivo (ci mancava solo che un incontro istituzionale fosse distruttivo) e dei rituali e mielosi comunicati stampa ufficiali nei quali si parla persino di “capitolo lucano” del Piano Sud di cui almeno no i al Senato ignoriamo l’esistenza, la verità è che bisogna aspettare un nuovo incontro per capire se tra De Filippo e Fitto, con qualche ritardo da San Valentino, è veramente sbocciato l’amore”.
“Siamo di fronte a risultati di politiche regionali che da decenni in materia di infrastrutture con l’utilizzo dei fondi FESR e non solo hanno prodotto il risultato della spesa superiore in percentuale a quella di tutte le altre Regioni del Sud senza risolvere, nonostante le entusiastiche affermazioni di De Filippo, i problemi dei collegamenti interni, prima di pensare contestualmente a quelli esterni. In attesa che fuori dal coro politico regionale ci sia qualche voce meno entusiastica, verificheremo se gli uffici di De Filippo saranno disposti a cedere il controllo delle operazioni fondamentali per il sistema di potere”.

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registriamo due interventi di destra, il primo, quello del senatore pdl latronico, ovviamente entusiastico nei toni e nell’ingenuità, l’altro, più serio a mio avviso, del senatore fli, digilio che, conoscendo leggermente meglio del suo collega dai ridicoli baffi la nostra regione e lo stato dei trasporti, giustamente fa una feroce critica di sistema su quelli interni dopo aver acutamente individuato un “veicolo politico” in tanto interesse di un ministro verso la nostra regione…vediamo cosa ci dicono questi signori e quali infrastrutture propongono…ma vediamoli anche alla luce degli impatti (tutti gli impatti)che potranno avere sul nostri sistema regionale…le nostre idee a proposito le conoscete già e non sono assolutamente dei no, anzi, dei clamorosi si, ma a strutture che servono realmente come una doppia dorsale ferroviaria metropolitana dell’appennino ed una trasversale matera-maratea

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Policoro, la Tradeco Srl si è aggiudicata il servizio di Rsu22/02/2011 09:51

BAS    L’Amministrazione comunale di Policoro con delibera di Giunta ha provveduto ad assegnare per i prossimi nove anni il servizio Rsu di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani: “Finalmente –osserva il sindaco facente funzioni della città di Policoro Rocco Leone- con l’aggiudicazione del servizio poniamo la parola fine ad un atavico problema che ci portavamo dietro da anni, con numerose proroghe, iniziate a dire il vero con la passata Amministrazione. Non è stato semplice formulare il bando ed inserirci requisiti di serietà per questo delicato servizio”.

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ovviamente nel lancio non si fa alcuna menzione alle modalità di gestione, agli obiettivi di selezione del rifiuto, ai costi (soprattutto ai costi), ai criteri di selezione del bando vinto da questa srl…

se continuiamo a decidere paese per paese e non su scala regionale, presto saremo in casini ancora peggiori degli attuali…urge che in commissione ambiente ed attività produttive ci si ascolti presto, prima che ognuno proceda per conto proprio senza alcuna razionalità di gestione…solleciteremo quindi una risposta in tempi rapidi circa la domanda di audizione presentata dal nostro movimento sulla nostra proposta di un “altro” piano regionale dei rifiuti

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22/02/2011

non so se faccio poco o tanto per questa regione e per alcune ragioni , soprattutto se è abbastanza…ma una cosa è certa, se qualche altro facesse quanto me, faremmo certamente di più e meglio

miko somma

comunicato stampa comunità lucana-movimento no oil

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Questa regione non è sua, presidente De Filippo

  

Presidente De Filippo,

devo ammettere che non costernano più le Sue ultime dichiarazioni rilasciate alla stampa nazionale sulla volontà di richiedere la creazione di un hub energetico nazionale in Basilicata, tanto sono in linea con molte altre dichiarazioni che rilascia ed atti monocratici che attua sulla questione petrolio ed energia nella nostra regione.

 

 

Presidente De Filippo,

che questa regione possa o debba divenire pila elettrica, damigiana petrolifera, forno per i rifiuti in forma di eco-balle e rubinetto d’acqua da piazzare sul mercato della sete – tutto quello che da anni rimprovero a Lei ed alle sue giunte coloniali – stravolgendo così ogni indicazioni programmatica di gestione del territorio che pure la Basilicata si è data, non sta a Lei deciderlo (a meno non creda che il voto sia un suffraggio estensivo ad imperium), ma ai cittadini lucani, gli unici “proprietari” del territorio, per via indiretta attraverso l’organo legislativo, o diretta attraverso referendum.

Presidente De Filippo,

sulla materia petrolifera Lei ha già impegnato la nostra regione con un accordo su Tempa Rossa le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti in termini giudiziari e con gestioni a dire poco ambigue sugli organismi monitoranti in Val d’Agri (la nomina del direttore ARPAB dipende dal Suo ufficio) ed ora con un tavolo di concertazione non autorizzato preventivamente dal consiglio, come pur prassi democratica e ragion pratica vorrebbero.

Presidente De Filippo,

Lei, in campagna elettorale si era impegnato ad ottenere un aumento delle royalties per idrocarburi quantificato al 14% (il doppio di quanto all’epoca previsto dalla legge attraverso il d.l. 625/96) e non aveva parlato direttamente di uno scambio tra investimenti ed estrazioni a maggior compensazione delle stesse, con ciò ponendo serie domande su quale sarà la merce di scambio per tale eventuale baratto tra legittime aspettative economiche della popolazione e tutela del territorio.

Presidente De Filippo,

Le ricordo che la situazione delle istanze e permessi di ricerca, di coltivazione e di stoccaggio per idrocarburi nella nostra regione è in ulteriore peggioramento rispetto a quanto già fissato da questo movimento in una mappa degli idrocarburi che abbiamo inviato sia a Lei che a tutti i consiglieri per ricordare il pericoloso stato esponenziale di servaggio del territorio al sistema petrolifero, servaggio a cui contribuiscono i continui pareri favorevoli degli uffici regionali proposti per legge all’esame ed alle concessioni di nuove procedure.

Presidente De Filippo,

lo stoccaggio di gas in Val Basento e le infrastrutture per il gasdotto che attraverseranno quasi per intero la regione, i progetti della valle dell’energia in Val d’Agri e le estrazioni e raffinazioni oggi in atto, l’avvio delle estrazioni in Val Sauro e la continuazione di quelle minori in altre zone, tra cui Le ricordo la costa ionica, l’estensione sul territorio delle domande di costruzione di impianti di energie rinnovabili, i termovalorizzatori di fatto previsti dalle attuali programmazioni regionale e provinciali, i progetti di costruzione di centrali a molto sospette bio-masse ed i collegati agri-forestali presenti in PSR e piano di forestazione produttiva, ci paiono già abbastanza per poter tollerare il peso di altre attività di natura energetica con relative infrastrutturazioni.

Presidente De Filippo,

nel ricordarLe la non reversibilità di scelte che poste in essere colliderebbero con numerosi principi di legislazione vigente a cominciare da quelli di precauzione, di tutela ambientale, del paesaggio e della salute umana ed animale, La invito ad avviare subito quella seria attività di informazione che di certo non può essere rappresentata dagli stati generali dell’energia e delle estrazioni di prossima rappresentazione tutt’appostista a Matera e Viggiano ed a cui il contraddittorio è del tutto assente, contraddittorio, se permette, che il sottoscritto le ricorderà dicendole che “questa regione non è sua!”

  

Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana-Movimento No Oil

è come berluskoni, un dittatore

De Filippo: la Basilicata diventi l’hub energetico del Paese

 

21/02/2011 14:12Il Presidente illustra le strategie della Regione sul tema dei giacimenti petroliferi e dello sviluppo in un articolo su “Affari e Finanza”de “la Repubblica”

 

AGR   “L’ambizione è di fare in modo che le compagnie facciano della Basilicata l’hub energetico del Paese”. Lo afferma in presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo in un articolo pubblicato oggi da “Affari e Finanza” de “la Repubblica” dedicato alla Basilicata, ai sui giacimenti petroliferi che già oggi garantiscono l’80% dell’estrazione nazionale di petrolio, e alla sfida lanciata dal Governo lucano al Governo nazionale e alle grandi compagnie petrolifere sul senso vero del federalismo che passa attraverso un coinvolgimento attivo della Regione Basilicata, da protagonista, nella gestione della grande partita legata alle risorse energetiche.

“Siamo convinti – ricorda il presidente De Filippo – che i processi di tutela e sviluppo del territorio debbano essere governati dalle istituzioni e poi affidati ai soggetti economici che, per quanto grandi e importanti, sono comunque assoggettati a un quadro di regole e di indicazioni strategiche”.

Il Presidente spiega, tra, l’altro, l’intesa con il Governo nazionale per l’apertura di un tavolo tecnico incaricato di definire una prima bozza di accordo e un quadro di possibili interventi da sottoporre alla successiva approvazione del tavolo istituzionale: “In questa attività non abbiamo mai messo in dubbio l’interesse e l’impegno del governo a lavorare per mettere in campo iniziative comuni in favore dei lucani, e questo nella consapevolezza che sebbene tra gli uomini possano esserci posizioni politiche differenti, le istituzioni che rappresentiamo hanno doveri nei confronti dei cittadini che tutti quanti siamo pronti ad assolvere. E riconoscere il contributo della Basilicata e dei lucani al settore energetico nazionale è uno di quei doveri che ha trovato voce autorevole, oltre che nella Regione Basilicata, nell’esponente lucano al governo, il senatore Viceconte”.

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per il momento il mio commento lo affido al solo titolo, ma ritornerò a brevissimo sull’argomento…quest’uomo ha finalmente gettato la maschera!!!…e come lo accusai una volta a tramutola ad una riunione del p.o. val d’agri, lui è un uomo delle compagnie!!!

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