19/12/2011

ho sentito alcune persone preoccupate che in comunità lucana debbano entrare le associazioni…stiano tranquilli, entrano le persone e non altro che quelle…che nelle rispettive associazioni portano se stessi e non l’appartenenza ad un gruppo politico…spero di essere stato chiaro
miko somma

mettete in correlazione questo lancio con il comunicato stampa ultimo e vi si apriranno molte strade di comprensione…

Basilicata e Puglia avviano la riflessione sul dopo Eipli

 

19/12/2011 18:10     Incontro tra il presidente Lucano De Filippo e l’assessore Pugliese Amati all’indomani della decisione del Governo Monti di sopprimere l’Ente irrigazione e delegare alle Regioni l’individuazione del nuovo gestore dei sistemi di accumulo idrico

 

AGR Basilicata e Puglia a confronto sulla gestione dei sistemi di accumulo del dopo Eipli. Oggi, a Potenza, si è riunito il comitato di coordinamento dell’accordo di Programma sull’Acqua, presieduto dal governatore Lucano, Vito De Filippo, e a cui ha partecipato anche l’assessore pugliese alle Opere pubbliche, Fabiano Amati. Nel corso dell’incontro si è avviato il discorso delle azioni da mettere in campo a seguito della Soppressione dell’Eipli, prevista dal decreto legge 201 dello scorso 6 dicembre, vale a dire la “manovra Salva Italia”.
Il provvedimento del Governo Monti, infatti, all’art.21 commi 10 e 11 prevede che “al fine di razionalizzare le attività di approvvigionamento idrico nei territori delle Regioni Puglia e Basilicata, nonché nei territori della Provincia di Avellino, a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto, l’Ente per lo sviluppo dell’Irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia e Lucania è soppresso e posto in liquidazione. Le funzioni del soppresso Ente con le relative risorse umane e strumentali, nonché tutti i rapporti attivi e passivi, sono trasferiti, entro 180 giorni dall’entrata in vigore del presente decreto, al soggetto costituito o individuato dalle Regioni interessate”.
Alle Regioni, insomma, è demandato il compito di tracciare la via per il futuro del settore dell’accumulo idrico un tema da anni incombente sulle due regioni, ma perennemente rinviato a seguito delle continue proroghe alle gestione commissariale Eipli. Questa volta, invece, entro 6 mesi sarà possibile arrivare ad una soluzione. Così il presidente De Filippo e l’assessore Amati hanno concordato sulla necessità di procedere ad un rapido approfondimento della questione al fine di giungere nei tempi assegnati dal decreto alla individuazione della soluzione maggiormente idonea.

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maggiormente idonea per costoro si intende, cioè acqua spa!!!

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la fine dell’agricoltura lucana…o quel che ne rimane

Misura 311 del Psr, approvato bando di attuazione

19/12/2011 13:09    Per l’assessore Mazzocco è l’occasione per diversificare le fonti di reddito delle famiglie agricole e favorire la permanenza dei giovani nel settore AGR   Su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Vilma Mazzocco, la Giunta regionale ha approvato lo schema di Bando di attuazione della Misura 311 del Psr Basilicata 2007-2013.
La misura riguarda la diversificazione in attività non agricole e finanzia (con l’Azione A) gli investimenti per l’attività agrituristica” e (con l’Azione B) gli investimenti per la creazione e l’ampliamento delle fattorie multifunzionali. La disponibilità finanziaria del bando è di 3,6 milioni di euro.
“Con il provvedimento – spiega l’assessore Mazzocco – si intende accrescere la fruibilità del territorio e le opportunità occupazionali dei territori rurali attraverso lo sviluppo ed il sostegno di attività non tradizionalmente agricole, che consentano di diversificare il reddito dell’azienda agricola ed attivare rapporti economici con soggetti operanti al di fuori del settore agroalimentare. Sono previsti – spiega ancora Mazzocco – incentivi per il finanziamento di interventi all’interno delle aziende agricole di attività di agriturismo, mediante l’utilizzo di locali non più necessari alle attività agricole, da destinare ad alloggio e ristorazione, ad attività di divulgazione riguardanti il mondo rurale, ad attività sociali, ad attività artigianali tipiche del mondo rurale o che rischiano di estinguersi come lavorazione del legno, del ricamo, della sartoria e della ceramica. Saranno inoltre concessi finanziamenti per attività ricreative, sportive e di soggiorno all’aria aperta attraverso la realizzazione di aree attrezzate per agri-campeggi, percorsi didattico-naturalistici e piccoli impianti sportivi funzionali al soggiorno temporaneo degli ospiti in azienda. Il provvedimento – osserva Mazzocco – mira a diversificare le fonti di reddito delle famiglie agricole, a favorire la permanenza dei giovani nel settore, ad accrescere l’attrattività dell’ambiente rurale, a migliorare l’offerta turistica e il piccolo commercio e a legare la coltivazione, l’allevamento e la trasformazione dei prodotti a servizi di utilità sociale”.
Il Bando con tutti gli allegati sarà pubblicato sul prossimo Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata e sui siti internet www.basilicatanet.it www.basilicatapsr.it www.arbea.basilicata.it.
La domanda di aiuto andrà compilata in forma telematica, utilizzando le funzionalità on-line messe a disposizione dall’Organismo Pagatore sul portale Sian, entro e non oltre sessanta giorni successivi alla pubblicazione del bando.
La Domanda potrà essere presentata per il tramite di un Centro Autorizzato di Assistenza Agricola o da un libero professionista in possesso delle credenziali di accesso all’area riservata del portale del Sian.
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allora qui siamo alla presa in giro…l’azione 311 nella visione che ne fornisce la meno competente tra gli incompetenti che gestiscono l’agricoltura lucana parla delle azioni oggetto di contribuzione, ma omette di precisare che nella azione A è previsato il finanziamento di produzione e vendita di energia rinnovabile…

se andiamo infatti a prendere i testi originali che chiunque può ricavare, si legge che alla misura A corrisponde

 Diversificazione, che prevede le seguenti tipologie di interventi:
-attività socio-assistenziali e attività educative e didattiche;
-salvaguardia dei mestieri tradizionali del mondo rurale;
produzione e vendita di energia da fonti rinnovabili;
-attività ricreative tramite animali connesse al mondo rurale;
-attività ricreative e sportive connesse alle risorse naturali e paesaggistiche e alle tradizioni rurali.

ora fin qui nulla di male nel poter finanziare piccoli impianti di produzione e – perchè no? – vendita di energia elettrica, ma allora perchè ometterli dall’elenco…errore del giornalista, errore di poco professionali uffici stampa (un dramma questo che accomuna tutti ma proprio tutti) o magari consapevole svista per impedire di vedere che il vulnus dell’intera azione A per i nostri governanti è proprio nella produzione -vendita di energia?…

propenderei per la consapevole svista…ora sarebbe una lunga storia raccontare tutto dall’inizio, ma sappiano i lettori che questa azione transita in un ufficio del dipartimento che si occupa solo di questa specifica misura e che guarda caso nei tempi passati si è occupato di messa a riposo ventennale dei terreni (poi occorrerebbe spendere due parole sul dirigente dell’ufficio e sulle sue parentele e sulle postazioni che occupavano proprio quelle parentele, ma andremmo davvero lontano)…

lecito quindi pensare che sarà proprio su questi terreni che insisterà la parte energetica della misura, terreni in massima parte concentrati nella zona sud della regione tra aliano, stigliano, sant’arcangelo, craco, etc etc…e credete che tutto questo significherà altri pannelli solari oltre ai tanti che già punteggiano la regione (con una punta di 20 impianti costruiti o da costruire a satriano di lucania)?….ma no, amici miei, perchè trattandosi di misure dedicate alla diversificazione delle produzioni agricole e non essendo cumulabili con altri interventi (vedi conto energia nelle sue varie versioni), pare evidente vadano nella direzione della produzione o di bio-masse per combustione in alcuni quasi-costruendi impianti fuori taglia (i 40 mw della centrale di stigliano, tanto per dirne una) o di coltivazioni a produzione di bio-etilene, meglio conosciuto come bio-carburante…

ed è abbastanza chiaro che se nella prima ipotesi si tratta di una corsia preferenziale per una produzione di bio-masse vegetali per alimentare una centrale fuori da ogni logica dimensionale (non basterebbero tutti i boschi lucani ad alimentarla) che è ovvio che finirà per bruciare ciò che le leggi correnti dello stato e così della regione basilicata (e per leggi intendiamo anche delibere di giunta e determine dirigenziale con effetto regolamentare), cioè rifiuti selezionati a cdr o css (combustibili da rifiuti) che le stesse leggi equiparano alla legna biologica ed ammettono persino a finanziamento ex cip-6 che ovviamente da altre regioni del tutto legalmente arriveranno (la 152/06 mentre non consente spostamenti degli rsu, necessitando nel caso dell’emergenza di napoli un decreto del governo, nel caso di rifiuto selezionato lo consente tranquillamenete come una qualsiasi merce), nella seconda delle ipotesi apre una prospettiva ancora poco chiara a molti, la messa a destinazione dell’agricoltura lucana alla produzione di bio-etanolo o bio-energie in genere, anche in rapporto alla prima delle ipotesi formulate…

non trattandosi per ovvi motivi dimensionali (il costo di un impianto) di auto-produzione volta al soddisfacimento dei propri bisogni interni, tale contribuzione pare aprire la strada alla penetrazione di coltivazioni dedicate alla produzione energetica in un momento in cui le aziende agricole sono in palese sofferenza sulle colture tradizionali…è da ricordare infatti che redditualmente una simile coltivazione avrebbe una remunerazione superiore ad altre colture…una strada che conduce dritti nelle braccia di alcune aziende specializzate nel settore ed in grado non solo di fornire sementi dedicate, ma di acquisire il prodotto e magari impiantare plessi produttivi del tutto fuori dalla programmazione PIEAR o che in questa rienterebbero dalla finestra, essendo andata deserta l’assegnazione dei 50 mw previsti proprio sulle bio-masse…

qualcuno così si chiederà se quegli impianti eventualmente finanziati dalla misura allora non rappresentino che una pezza di riempimento delle previsioni del piano energetico e senz’altro lo sono, ma allora perchè finanziarle due volte, una a livello di stato, una a livello regionale, ma in maniera del tutto impropria trattandosi di misure ad altro dedicate?…

e non finisce qui, perchè aprire la strada a queste coltivazioni creerebbe le condizioni di morte di ciò che resta dell’agricoltura lucana a fini alimentari che a quel punto non sarebbe più competitiva con la produzione energetica, finendo per soccombere alla destinazione energetica che si imporrebbe ed alla lunga essendo la filiera della stessa necessitante di grandi estensioni ciò potrebbe portare a fenomeni di accaparramento di terreni da parte direttamente di alcune aziende specializzate nella produzione di bio-energia…da ricordare inoltre che della misura possono beneficiare anche agricoltori iscritti temporaneamente ed a titolo non prevalente negli elenchi degli imprenditori agricoli…

se ambientalmente sappiamo quale è il rischio delle produzioni a bio-energia, grande uso di sementi conciate che influiscono sul ciclo riproduttivo degli insetti pronubi (quindi niente impollinazione), aumento nel consumo di acqua irrigua (tali coltivazioni, prevalentemente mais, necessitano di enormi quantuitativi di acqua), introduzione surrettizia di sementi ogm (con pericoli di ibridazione delle altre colture), a livello di catena alimentare sappiamo che ciò concurrebbe lontano da ogni forma possibile di sovranità alimentare con conseguenze anche occupazionali sul numero degli addetti (tali produzioni sono fortemente meccanizzate), ma uno dei pericoli maggiori sarebbe rappresentato da fenomeni di ricostruzione di latifondo (troppo facile per chi detiene capitali persuadere gli agricoltori a cedere i propri terreni magari poco produttivi finora)…

in un caso o nell’altro, che si tratti di uno dei tanti imbrogli consumati sull’uso dei fondi comunitari per l’agricoltura attraverso distorsioni degli stessi, o che si tratti di meccanismi maggiori dimensionalmente, invitiamo la magistratura a sorvegliare attentamente quanto accadrà 

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riporto da un lancio di ieri, perchè concludente…

Adiconsum su rapporto consumatori-imprese e Equitalia18/12/2011 17:05

BAS “La riscossione dei tributi, anche in Basilicata, da parte di Equitalia – ha affermato Angelo Festa, Segretario Generale dell’Adiconsum Cisl – spesso è vessatoria perchè mette in ginocchio consumatori, imprese e lavoratori autonomi che ricevono cartelle esattoriali con interessi maggiorati in modo esponenziali”
Con l’iscrizione a ruolo su di una cartella esattoriale – evidenzia Adiconsum – gli interessi previsti sono circa il 6%, l’aggio di circa il 5% che può arrivare anche al 9% e in caso di ulteriore mancato pagamento una sanzione pari al 30% di quanto non pagato. Mentre, quando è lo Stato direttamente ad essere creditore il tasso di interesse per i contribuenti è del 2%.
In questo periodo di crisi economica e finanziaria si tratta di un massacro sociale perché sicuramente un sistema fiscale così penalizzante reprime il contribuente e reprime l’economia di un’impresa, non portando d’altro canto nessun aiuto alle casse dello Stato.
Occorre, a parere dell’Adiconsum Cisl, normare la non pignorabilità della prima casa o dell’auto se esse sono indispensabili per l’attività lavorativa, per la mobilità portatori di handicap o per la ridotta mobilità di componenti il nucleo familiare.
L’Adiconsum, a livello Nazionale, ha chiesto che venga costituita una commissione di conciliazione e che i reclami possano essere effettuati e risolti direttamente con Equitalia, evitando perdita di soldi e di tempo ai contribuenti e realizzando lo strumento della conciliazione paritetica tra associazioni dei consumatori e Equitalia.
In una situazione così caotica, con le difficoltà oggettive dei contribuenti a pagare i propri debiti e tenendo conto della necessità di recuperare immediatamente risorse per lo Stato potrebbe essere prevista, insieme ad una reale e forte lotta all’evasione a partire dall’inasprimento delle sanzioni per gli evasori, la possibilità per i contribuenti di pagare, anche ratealmente la sorte capitale del proprio debito con la remissione di tutte le spese accessorie cumulate nel tempo.
Ciò consentirebbe allo Stato – conclude Adiconsum- di avere introiti immediati, perché molti avranno interesse a mettersi in regola dovendo pagare meno di quanto cumulato negli anni, a Equitalia di smaltire un numero elevato di pratiche e di poter operare in maniera migliore e attenta per il futuro, liberando famiglie e imprese dall’incubo di pignoramenti dell’auto o di vedersi ipotecata la propria casa.

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al di là di una sfumatura che riguarda il rateo di interesse praticato (equitalia lavora nel recupero per conto dello stato per cui quelle somme percentuali rappresentano il pretium di funzionamento della società in una mostruoisità giuridica enorme, quale appunto equitalia è), quanto notato da adiconsum è giusto ed il senso della sua proposta di cancellare gli arretrati in un momento in cui lo stato ha necessità di far cassa ed il sistema paese di riprendere a funzionare con correttezza mi pare corretta sia nell’interesse dello stesso stato che incasserebbe cifre importanti dei capitali a credito, sia nell’interesse degli stessi cittadini che meglio potrebbero impostare piani di rientro di quanto dovuto…cosa molto diversa questa dai condoni con cui purtroppo fino ad ora si sono affrontate alcune di queste criticità…qui c’è una decisione politica da prendere..uccidiamo i cittadini onesti, ma sfortunati, o semeplicemente li mettiamo in condizione di poter onorare quanto dovuto?…perchè il problema non è di lana caprina ed in un certo senso potrebbe essere esteso anche al debito pubblico del paese che alcuni vorrebbero cassabile attraverso un meccanismo di dafault controllato…ora a parte l’ingenuità di pensare che un “fallito” abbia poi dei diritti che vadano oltre le pretese dei debitori o che il “fatto compiuto” rappresenti una diminuzione di quanto dovuto (si cita spesso il caso argentina o islanda a questo riguardo), in un capolavoro di autolesionismo paradossale qualcuno ancora parla di queste come soluzioni, dimenticando forse che un paese che importa quasi tutto, dall’alimentare alle materie prime, il blocco delle forniture a seguito di un default (ma chi volete che continui a fornire merci a chi non può pagare?), sarebbe messo in ginocchio a partire proprio dai consumi dei ceti più poveri…

ora, senza voler paragonare troppo stringentemente le due situazioni, annullare gli interessi accumulati servirebbe proprio in un’ottica realistica a mettere in condizione chi deve avere di poter avere e chi deve dare di poter dare…è qui il problema, i debiti si pagano (per antico senso dell’onore e per necessità), ma i debiti si devono anche poter pagare (e certi irrigidimenti da posizione dominante andrebbero meglio tarati sia per senso di umanità, sia e soprattutto per logica di reciproca convenienza)

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leggete questo capolavoro propagandistico sovietico-lucano!!!…non commenterò affatto, che bisogno ci sarebbe di farlo?…

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Psr 2007/2013, imprenditore agricolo ringrazia Dip. Agricoltura

19/12/2011 11:25

BASPlauso convinto al Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata giunge dall’imprenditore agricolo Marco Saraceno.
“Dopo i ritardi accumulatisi nell’ultimo anno dichiara Saraceno si è avuta una positiva accelerazione circa l’ utilizzo dei fondi stanziati per il settore dal PSR 2007/2013 .
Diversi i decreti emanati dalla Regione a testimonianza che dopo il rodaggio e la verifica dei meccanismi previsti dal PSR, le professionalità messe in campo dall’ Ente, sono riuscite ad evitare il non utilizzo dei fondi, essenziali per la ripresa del comparto agricolo-zootecnico ed agroindustriale di Basilicata. Mi auguro- aggiunge Saraceno – che gli investimenti programmati, uniti ad una azione di coordinamento delle politiche di sviluppo del nostro settore, potranno ridare vitalità ed appeal ad un comparto troppo spesso non considerato vitale e strategico per l’ economia della nostra Regione. Le professionalità, la competenze del Dipartimento hanno invertito questa deriva, comprendendo che dalla terra e da chi la lavora partirà la ripresa. L’ agricoltura è settore troppo importante per l’ Economia di Basilicata, e le esternalità che essa produce sono state finalmente considerate positivamente da chi ha la responsabilità di guidare i meccanismi regolatori dell’ economia verde della nostra Regione. Spero – cocnlude Saraceno – che questi investimenti possano permettere alle numerose aziende agricole che ne usufruiranno di porre sempre più attenzione alla gestione strategica della loro impresa, migliorando la loro capacità di fare mercato, di dare occupazione, di produrre alimenti sani, di essere integrate al territorio garantendo valore all’ indotto- elementi sempre più importanti per uno sviluppo sostenibile delle imprese agricole della nostra Regione”.

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ipocrisie dai bassissimi valori

Autilio: in finanziaria un “tesoretto” per la Val d’Agri19/12/2011 09:26Il consigliere regionale dell’Idv ha annunciato che “il fondo per interventi di spesa a cui si sta lavorando, è aggiuntivo del Programma operativo Val d’Agri”

ACR“La Finanziaria regionale 2012 conterrà un ‘tesoretto’ per la Val d’Agri”. Lo ha annunciato il presidente della Seconda Commissione consiliare, “Bilancio-Programmazione”, Antonio Autilio, partecipando ieri a Villa d’Agri ad un incontro promosso dal coordinamento Idv Val d’Agri e dal gruppo Idv alla Provincia di Potenza.

Durante l’incontro, moderato dal giornalista Domenico Ciancio, con la partecipazione del segretario regionale Idv e assessore alla “Formazione –Lavoro”, Rosa Mastrosimone, del vice presidente della Provincia di Potenza, Massimo Macchia, e del capogruppo alla Provincia, Vittorio Prinzi, Autilio ha precisato che “il fondo per interventi di spesa in Val d’Agri, a cui si sta lavorando, è aggiuntivo del Programma P.O. Val d’Agri, alimentato anch’esso dalle royalties del petrolio e che – ha sottolineato – necessita di una più efficace programmazione, soprattutto non più calata dall’alto ma con un maggiore protagonismo delle comunità locali, abbandonando ogni campanile”.

Il 2011 – ha continuato Autilio – si chiude per la Val d’Agri sotto un buon auspicio per accelerare il Memorandum d’Intesa sul petrolio al quale sono affidate aspettative e speranze di sviluppo e lavoro, in verità non solo da parte delle popolazioni della Val d’Agri, ma da parte di tutte le comunità locali del nostro territorio regionale. L’ auspicio è che il nuovo Governo Monti, dopo i ritardi manifestati dal Governo Berlusconi, riprenda il confronto con la Giunta Regionale e già nelle prime settimane del nuovo anno convochi una riunione della Cabina di Regia. Il presidente De Filippo nel primo incontro con il Ministro Monti lo ha sollecitato e successivamente nell’incontro con il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Giampaolo D’Andrea, lo ha investito del compito di coinvolgere direttamente il Ministro allo Sviluppo Economico, Corrado Passera. E’ questo un aspetto essenziale per l’agenda di lavoro che, come amministratori locali, provinciali e regionali, dirigenti di Idv della Val d’Agri, intendiamo aggiornare in occasione del tradizionale incontro di fine anno con i cittadini del comprensorio petrolifero per le festività natalizie e di fine anno”.

Il capogruppo alla Provincia, Vittorio Prinzi, ha affrontato i temi del rapporto tra eletti, partito e territorio. “Tre – ha detto – sono le condizioni per accrescere l’iniziativa di Idv in Val d’Agri: maggiore radicamento con la costituzione di nuovi circoli e forum tematici; maggiore presenza nei consigli e nelle amministrazioni locali a partire dalla tornata elettorale della prossima primavera; realizzazione di una rete permanente degli eletti ai vari livelli istituzionali”. Quanto al Memorandum d’Intesa, Prinzi ha sostenuto che “non si deve ridurre ad un affare economico e quindi ad una contrattazione senza garantire le condizioni essenziali di sicurezza dei cittadini in tutti i suoi aspetti”. Per il vicepresidente della Provincia, Massimo Macchia, “il compito principale della classe politica e dirigente è il recupero della fiducia dei cittadini attraverso una nuova ed autorevole governance. Nell’impatto del Centro Oli di Viggiano sul territorio – ha aggiunto – siamo fortemente impegnati non solo al rispetto delle normative esistenti ma a modificarle ed adeguarle alle esigenze di maggiore tutela delle nostre comunità”. Nel ribadire la posizione politica di Idv rispetto alla manovra “salva Italia” del Governo Monti, il segretario regionale, Rosa Mastrosimone, ha sottolineato che “il partito è coerentemente dalla parte delle fasce deboli e per questo non poteva votare a favore di una manovra che è tutto l’opposto dell’equità e della solidarietà. Allo stesso modo, la Finanziaria Regionale 2012 – ha continuato – è fortemente orientata alla tutela dei lavoratori in mobilità o in cig, ai lavoratori delle Vie Blu e forestali, ai cittadini del Programma Copes, per non lasciare nessuno da solo ad affrontare il proprio dramma sociale. E nonostante le royalties del petrolio servano a dare risposte ai bisogni sociali più urgenti specie dopo i pesanti tagli dei trasferimenti statali – ha detto ancora – abbiamo comunque pensato, di intesa con il presidente De Filippo, ad un fondo specifico per la Val d’Agri. Quanto all’iniziativa del partito, solo una voce univoca e forte, solo una squadra coesa che discuta e se e quando è necessario litighi al suo interno ma all’esterno sostenga una posizione unitaria, senza cercarci i nemici in casa – ha concluso Mastrosimone – ci consentiranno di assolvere a quel mandato che l’elettorato lucano con il 10 per cento ci ha assegnato e ci consentiranno di rispondere alle aspettative crescenti delle nostre popolazioni”.

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allora, io francamente non so se questi hanno la faccia come un deretano e nel mentre dicono una cosa contemporaneamente fanno anche l’opposto in una prospettiva regionale che vede l’idv come il partito più liquido o se preferite quello più “pagnottaro”…ma stiamo ai fatti…

coordina l’incontro domenico ciancio, giornalista, ma con un rapporto di lavoro con shell, compagnia detentrice di alcune titolarità in permessi di ricerca e concessioni…

autilio, mr. tuttosipuòfarenelnomedeivalori, parla di un fondo aggiuntivo al p.o. val d’agri, un “tesoretto”, che andrebbe a rimpolpare quel maggiore protagonosmo delle comunità locali, che in soldoni significa “maggiore partecipazione” delle cordate imprenditoriali locali, a cui in una prospettiva di crescita viene mostrato l’appeal del partito come altro referente degli affari oltre al pd, nel nome di quegli interventi veicolati dai comuni che se finora nulla hanno prodotto e dico nulla, non si comprende come con fondi aggiuntivi di più potrebbero produrre, oltre a sprechi, distruzione del territorio e deviazioni di fondi pubblici dal loro principale scopo, quello di assicurare benessere nel rispetto del territorio…

il rispetto del territorio, appunto…autilio ne parla come di un distretto petrolifero, dimenticando ogni altra connotazione della val d’agri, parco ed agricoltura compresi, ed in un capolavoro di “facciabronzismo” rilancia una collaborazione con il governo monti che però a livello di fiducia alla manovra è mancato, con le giustificazioni addotte dalla mastrosimone (ex mastelliana, poi popolare, poi boh ed infine idv con assessorato alla formazione senza elezione) che risultano alquanto elettoralistiche e “specchiorampicanti”…e si parla anche di passera, ministro bancar-infrastruttural-sviluppista, e tutto starebbe anche nella normale comunicazione istituzionale se non fosse che uno dei collaboratori del ministro ai tempi delle banche (ed ora no?) non avesse già smosso con fare da pinguino lucano qualche torbidità nelle limacciose acque regionali parlando della “cartolarizzazione delle royalties”, la loro trasformazione in futures appunto, quindi aspettative finanziarie di estrazioni, di fatto la consegna del petrolio nelle mani della finanza speculativa con tutto ciò che ne consegue…una malignità dunque la mia, quella di pensare che il coinvolgimento di passera nel riavvio del memorandum non possa transitare anche attraverso qualche idea del genere?…chissà!!!

di fatto la presenza ai vertivi dell’idv di gente che dalla val d’agri viene (autilio, macchia, prinzi, mazzeo) e che nei consigli siede, la presenza strana dell’idv in alcune associazioni che a parole dicono di essere contro il petrolio e certo stanno ipocritamente lavorando semmai per rialzare solo il prezzo dell’obolo (vorrei ricordare che tal rappresentante idv per la val d’agri, rita d’ottavio, è anche animatrice di alcuni di questi gruppi nella strana posizione di un partito che è per le estrazioni ed al tempo stesso è contro, almeno a chiacchiere, e francamente non si comprende come questi gruppi ospitino persone simili…ed è di fatto uno dei motivi per cui ci siamo allontanati da questi gruppi!!!) e quella liquidità ai limiti della gassificazione dell’idv regionale che appoggia ogni scelta in materia petrolifera e non solo del peggior governo di sempre della regione, quello dell’esarca energefilo de filippo, contribuisce a creare un clima di confusione che certo non giova ai cittadini nella comprensione reale di quanto accade in quella valle, ma costituisce un bacino elettorale potenziale per un partito osceno nella sua forma lucana, un partito che imbarca tutti in nome di quel becero protagonismo tardo-democristiano da cortile del pd che pare animarlo nella spasmodica ricerca di posti al sole e di posti sotto il sole…un partito niente affatto dissimile da qualsiasi partito d’affari, ma che l’ipocrisia di proclamarsi diverso rende particolarmente odioso…gentaglia, insomma!!!

gentaglia di cui gli abitanti della val d’agri o imparano a tener lontana da sè o la vedranno a breve pervadere anch’essi il già ampiamente con0sciuto sistema pd che regge la valle in un marajato che alle compagnie petrolifere fa riferimento, come garante del vero sistema di consenso locale, il familismo amorale della politica valdagrina che proprio ognuno di quei cittadini se ritrovasse il coraggio di guardarsi allo specchio, dovrebbe denunciare come il responsabile di quanto accade…

perchè accade che ciò che ovunque nel mondo inquina fortemente, l’estrazione ed il trattamento del petrolio, in val d’agri non inquina…miracoli dei monitoraggi, della politica della paura e del favore ricevuto, ma anche dell’ipocrisia

 

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