08/01/2013

…è che evidentemente anche se ti dai da fare, a molti ancora non entra nella zucca che l’unico investimento programmabile in questa regione e dalle sicure ricadute economiche diffuse, è la conservazione attenta del proprio patrimonio naturale e culturale…

miko somma

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Fukushima

leggo dal sito di tiscali.ambiente e ripropongo senza chiedere il permesso sia all’autrice che alla testata, che vorranno scusarmi vista l’importanza della notizia e delle possibili conseguenze sia di una fusione del reattore, che delle altre due ipotesi… 

Fukushima, dramma senza fine: possibile fusione in atto

di alma daddario

Inspiegabili pennacchi di vapore radioattivo stanno fuoriuscendo dall’edificio del reattore 3 di Fukushima. Ricordiamo che il reattore 3 di Fukushina Dai-ichi è esploso il 13 marzo del 2011, danneggiando il contenimento dell’edificio e emettendo un’ enorme  quantità  di radiazioni. Dopo l’intervento dei “liquidatori” e l’iniezione di grandissime quantità di acqua, secondo la Tokyo Electric Power Company (Tepco) e il governo giapponese, la situazione era stata messa sotto controllo,  ma la recrudescenza di alcuni fenomeni, come la recente fuoriuscita del vapore, non promette nulla di buono. I portavoce della Tepco hanno affermato di non avere un’idea precisa circa la causa e la provenienza delle emissioni, perché i livelli di radiazioni letali e i danneggiamenti alla struttura del reattore 3, rendono ancora impossibile ispezionare in maniera approfondita l’interno dell’edificio. Le ipotesi ufficiali prospettate dall’azienda sono varie, tra queste: 

Ipotesi 1: fusione in atto.

La piscina di stoccaggio del combustibile del reattore 3 ospita ancora circa 89 tonnellate di combustibile nucleare Mox a base di plutonio, composto da 514 barre di combustibile. Da quando è avvenuta l’esplosione, i tecnici della Tepco sono preoccupati che la piscina di stoccaggio del combustibile esaurito si prosciughi, perché le barre di combustibile esaurito fortemente radioattive, potrebbero fondere e produrre ulteriori significative emissioni nell’atmosfera. Se fosse questo il caso, l’acqua avrebbe cominciato a surriscaldarsi e a produrre nuvole di vapore, prima di una fusione  completa.  Questa eventualità, che avrebbe conseguenze disastrose, sembra essere relativamente improbabile, tuttavia l’emittente Turner Radio Network sta consigliando alle popolazioni che vivono sulla costa occidentale del Nord America, a pepararsi al peggio, nel caso che inizi una fusione del combustibile esaurito. Nessun avviso ufficiale è stato ancora  rilasciato sulle due coste del Pacifico interessate.

Ipotesi 2: il “corium” ha raggiunto le acque sotterranee.

Lo stesso reattore 3 che conteneva 566 barre di combustibile, ha registrato una fusione completa. La posizione del combustibile fuso, noto come “corium”, è sconosciuta, ma potrebbe essersi fatto strada attraverso la base del reattore, penetrando nel  terreno sottostante. Questa situazione potrebbe produrre vapore, se il corium caldo fosse venuto a contatto con le acque sotterranee, e in questo caso il rilascio di contaminazione radioattiva potrebbe interessare a breve l’Oceano Pacifico.

Ipotesi 3: acqua piovana sugli elementi stray fuel/reattore.

Una spiegazione alternativa è che i pennacchi di vapore potrebbero essere causati da combustibile disperso (stray fuel) e da frammenti di barre del reattore – che a loro volta producono notevoli quantità di calore – che entrano in contatto con l’acqua piovana che filtra attraverso la struttura danneggiata e senza tetto. Secondo un post di Fairewinds Energy Education pubblicato su Facebook, il reattore sta producendo circa 1 MW di calore, pari a 1.000 cucine elettriche da 1KW, in maniera sufficiente da  produrre grandi quantità di vapore. Questo darebbe una spiegazione meno preoccupante, in quanto la radioattività sarebbe  in continuo declino, con  la produzione di calore e l’aumento del  volume di vapore. Questa sarebbe l’eventualità meno preoccupante, anche se attualmente le fuoriuscite in atto stanno comunque apportando notevoli quantità di radiazioni nell’atmosfera.

La Nhk, il network radio-televisivo statale giapponese, ha annunciato in questi giorni che per la gestione delle scorie nucleari ci sarà entro breve tempo una normativa più efficace. L’esecutivo ha infatti ufficializzato di voler rivedere la politica relativa alla gestione delle scorie nucleari, soprattutto in merito alla selezione dei siti per lo stoccaggio. Il Ministero dell’Industria ha confermato a questo proposito che entro pochi giorni metterà in vigore le proposte sottoposte lo scorso novembre da un gruppo di esperti geologi. Il governo centrale vuole sotterrare a grandi profondità le scorie altamente radioattive delle centrali nucleari presenti nel paese, e ha chiesto agli enti locali di proporre dei siti, in base a una legge entrata in vigore nell’ormai lontano 2000.

Ma nessuna municipalità, nemmeno quelle disposte a riaprire le centrali nucleari che ancora cconsiderano sicure, ha risposto alla richiesta dei diversi governi succedutisi dal 2000 ad oggi, impedendo di fatto l’identificazione di siti di stoccaggio definitivo. Entro il prossimo febbraio il governo centrale redigerà in ogni caso una lista di luoghi ritenuti scientificamente appropriati per l’interramento, per risolvere il problema entro il 2014. Le autorità  chiederanno nuovamente alle municipalità interessate di approvare il progetto.

La popolazione giapponese, secondo un recente sondaggio promosso dall’emittente Nhk, non è convinta circa la soluzione di seppellire le scorie radioattive in profondità, dato anche il carattere fortemente sismico del Giappone, e la densità di una popolazione concentrata in un territorio che consente ben poche vie di fuga. 

07 gennaio 2014
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ad ennesima dimostrazione che con il nucleare non si scherza, soprattutto quando ben due referendum hanno detto esplicitamente che gli italiani il nucleare non lo vogliono…punto!!!
 
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un altro terremoto all’aquila…tangentaro…

(ANSA) – L’AQUILA, 8 GEN – Otto persone indagate, di cui quattro agli arresti domiciliari, per presunte tangenti su appalti legati alla ricostruzione post-terremoto dell’Aquila.

L’entità contestata è di 500 mila euro. Accertata l’ appropriazione indebita, attraverso contraffazione della documentazione, da parte di alcuni indagati, per oltre 1,2 milioni di euro, relativa al pagamento di alcuni lavori.

Coinvolti nomi eccellenti. La Polizia ha perquisito Polizia alcune ditte, abitazioni e negli uffici del Comune.

 e sempre dall’ansa redazione abruzzo…

“Mi tiro da parte come ruolo di vice sindaco e assessore perché vorrei lasciare tranquilla l’amministrazione comunale, il sindaco e la Giunta senza avere dubbi sulla propria attività”. Così Roberto Riga, indagato nell’inchiesta della procura su tangenti e appalti nel post-terremoto…Così il vice sindaco dell’Aquila, Roberto Riga (pd), indagato nell’ambito dell’operazione su tangenti e appalti post-terremoto che ha portato a 4 arresti.

Da stamani oltre 40 agenti della Polizia di Stato stanno eseguendo arresti e numerose perquisizioni nella provincia aquilana. La nuova inchiesta sul post terremoto, denominata ‘Do ut Des’  fa riferimento a tangenti che coinvolgono il Comune dell’Aquila su appalti legati alla ricostruzione post-terremoto del 6 aprile 2009…

Sono complessivamente 8, di cui quattro agli arresti domiciliari, gli indagati dell’inchiesta della procura della Repubblica dell’Aquila denominata ‘Do ut Des’. Le accuse, a vario titolo, millantato credito, corruzione, falsità materiale e ideologica e appropriazione indebita. Reati, secondo l’accusa, che sarebbero stati commessi nel capoluogo nel periodo che va dal settembre 2009, quindi pochi mesi dal devastante sisma che ha causato 309 vittime, al luglio 2011. L’entità delle presunte tangenti contestate è di 500 mila euro, mentre è stata accertata l’appropriazione indebita, attraverso la contraffazione della documentazione contabile, da parte di alcuni indagati, della somma di 1 milione 268 mila euro, relativa al pagamento di alcuni lavori…

Tra le otto persone coinvolte nell’inchiesta su tangenti e appalti post-sisma, spicca il nome dell’attuale vice sindaco dell’Aquila, Roberto Riga, indagato, all’epoca dei fatti assessore all’urbanistica. Personaggi di spicco anche due dei quattro arrestati ai domiciliari. Si tratta di Pierluigi Tancredi, 60 anni, attuale dirigente dell’Asl numero 1, più volte assessore della Giunta di centrodestra negli anni Duemila, all’epoca dei fatti consigliere comunale delegato per il recupero e la salvaguardia dei beni costituenti il patrimonio artistico della città, e Vladimiro Placidi, 57, assessore comunale alla Ricostruzione dei beni culturali dopo il terremoto nel primo mandato del sindaco, Massimo Cialente, nonché direttore del Consorzio dei beni culturali della Provincia dell’Aquila. Ai domiciliari anche Daniela Sibilla, 38, dipendente collaboratrice del Consorzio beni culturali e già collaboratrice di Tancredi durante i suoi mandati di assessore, e Pasqualino Macera, 56, all’epoca funzionario responsabile Centro-Italia della Mercatone Uno S.p.a. Oltre a Riga, gli altri denunciati sono Mario Di Gregorio, 45, direttore del settore Ricostruzione pubblica e patrimonio del Comune dell’Aquila, all’epoca dei fatti funzionario responsabile dell’ufficio Ricostruzione; Fabrizio Menestò, 65, ingegnere di Perugia, all’epoca direttore e progettista dei lavori per le opere provvisionali di messa in sicurezza di palazzo Carli, sede del rettorato dell’Università dell’Aquila; Daniele Lago, 40, imprenditore di Bassano del Grappa, Ad della Steda Spa, aggiudicataria di alcuni appalti. Sono 13 le perquisizioni, svolte presso alcune ditte, abitazioni private e dentro gli uffici del Comune dell’Aquila.

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(ANSA) – ROMA, 8 GEN – “Gli insegnanti non dovranno restituire i 150 euro percepiti nel 2013 derivanti dalla questione del blocco degli scatti. Lo si è deciso nel corso di una riunione a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Enrico Letta, il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, e il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza”. Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi.

…bene, ma non sarebbe il caso di evitarle preventivamente queste figuracce (chiamiamole così, ma verrebbe da dire che “c’avete provato”) che alla gente mettono molta apprensione?

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08/01/2014

per una volta devo dare ragione a schifani…attendere qualche giorno le motivazioni della sentenza della corte costituzionale sarebbe utile a non perdere tempo in direzioni magari non confacenti alla carta, come a mio avviso la proposta denominata sindaco d’italia…

magari domani proviamo a scrivere qualcosa sulle tre proposte di riforma della legge elettorale proposte da renzie…

miko somma

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