il parco del petrolio e dell’energia

PARCO VAL D’AGRI, TOTARO: SÌ A PROGETTO “SALUTE E AMBIENTE”
 
22/11/2009 09.44.46
[Basilicata]
“Il progetto regionale “Salute e Ambiente” va nella giusta direzione del monitoraggio integrale di un’area il cui territorio è sottoposto ad una sollecitazione straordinaria, qual è quella dell’estrazione petrolifera”. Lo ha dichiarato il Commissario del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano-Val d’Agri-Lagonegrese, Totaro, che al tema del controllo dell’ambiente, specie quello più interessato alle attività estrattive, ha dedicato non pochi incontri. “La tutela della salute del cittadino –ha aggiunto- è la prima forma di protezione di un ecosistema che vede al centro l’uomo e il suo hatbitat naturale”. Per questo, a suo avviso, occorre salutare con favore il progetto della Regione Basilicata che, attraverso la rete dei medici di famiglia, “mira a rassicurare gli abitanti della Val d’Agri e a garantire loro la giusta attenzione e la giusta informazione circa il proprio stato di salute”.

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e ti pareva che il “garante ambientale” della continuità estrattiva in val d’agri non era d’accordo con questa “boiata” di un falso monitoraggio inventato dal petrol-burò di via anzio e querulamente strombazzata dall’apparato informativo pd3?

possibile che sfugga a tutti l’accordo che sulla val d’agri e su tutte le altre trivellazioni che faranno della basilicata un solo buco è stato concluso un accordo tra governo nazionale, compagnie e governo regionale?…in cambio del sostanziale silenzio e della più assoluta ratifica delle residue competenze regionali in materia di estrazioni di idrocarburi, si sta lasciando cadere il silenzio più assordante sulle estrazioni in cambio di una “liberatoria di garanzia” sul nucleare

sempre più il parco della val d’agri sta diventando un dizione da vocabolario della presa in giro della dabbenaggine locale (anche di quella di molto ambientalisti ed associazioni che pur in buona fede proprio non vogliono vedere l’evidenza dei fatti!!!)…nel volgere di pochi anni non solo verranno avviati e resi operativi tutti i permessi che da “monte cavallo” a “tempa rossa” chiuderanno il cerchio di un distretto petrolifero conclamato nelle dichiarazioni di tanta parte del governo e dei vertici eni (come da ultime dichiarazioni di scaroni di fronte a parlamentari inebetiti forse dalle campagne elettorali e dallo scarso lavoro in aula ed in commissione a cui costringe la continua decretazione d’urgenza con annesso voto di fiducia), ma nella val d’agri sorgerà il distretto energetico che a via anzio chiamano la valle dell’energia e che nei fatti significa la definitiva messa a sistema della valle stessa nel vasto comparto delle servitù energetiche…ed alla faccia di belle intenzioni e di commissari quel parco diverrà sempre più il parco del petrolio e dell’energia!!! 

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CRIMINALITÀ, LATRONICO (PDL): CONTROLLI NEL METAPONTINO
 
22/11/2009 09.41.16
[Basilicata]

“La sicurezza e l’ordine pubblico rappresentano un tema decisivo per lo sviluppo di ogni comunità e ne condizionano pesantemente il futuro”. Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico, componente della Commissione Parlamentare Antimafia.
Per questo pur essendo la Basilicata una regione estranea, per fortuna, alla presenza di associazioni criminali come altre regioni del sud, è necessario evitare di abbassare la guardia e scongiurare  che possano attecchire fenomeni criminali. Sulla sicurezza il governo – ha aggiunto Latronico – Berlusconi ha rafforzato le misure repressive e di intervento per sconfiggere la criminalità organizzata e la microcriminalità con risultati incontrovertibili. La presenza del sottosegretario Mantovano a Montalbano Ionico e la decisione, assunta di concerto con tutte le forze di polizia, di intensificare i controlli via terra e via mare in tutto il Metapontino, alla luce dei recenti episodi incendiari, vanno proprio in questa direzione”.

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certo che a latronico sa tutto, persino che in questa regione non c’è criminalità organizzata!!!…peccato che tutte le commissioni parlamentari antimafie delle ultime legislature abbiano parlato di forti pericoli di infiltrazione e di infiltrazioni conclamate della criminalità organizzata non solo sul territorio, ma nel tessuto imprenditoriale che gestisce grandi appalti e condiziona pesantemente la vita economica e democratica della regione…e a voler guardare bene il salto di qualità della criminalità organizzata in basilicata è fatto ormai compiuto da almeno quindici anni…criminalità la cui presenza è palese non tanto in fatto di eventi criminali in sé (pur presenti), quanto in quell’opera di tessitura di “affari” che ruotano intorno a vari settori legati al territorio ed alle sue specificità, dal petrolio alla gestione dei rifiuti, dagli appalti alle costruzioni…e dal momento che non ho alcuna voglia di sostituirmi a giornalisti, inquirenti, giudici, etc., mi limiterò a citare la stranezza di una regione dove le inchieste (giudiziarie, perchè giornalistiche manco a parlarne!!!…e qui ci sarebbe da discutere a lungo della qualità del giornalismo lucano!!!) a volte partono, ma quasi mai arrivano al traguardo…e se l’opera decantata dal latronico, che pur fa parte della commissione antimafia, del governo berluskoni di contenimento del crimine attraverso la repressione possa poi andare d’accordo con processi brevi che favoriranno boss e gregari e rientro con candeggio di capitali dalle origini assai incerte, con un sottosegretario e qualche parlamentare in odor di mafia conclamata, questo lo lasciamo alla libera interpretazione di chiunque

comunque se secondo latronico la presenza di mantovano a montalbano ionico serve da deterrente, potrebbero pure lasciarlo lì…abbiamo sopportato tanto che anche un mantovano in più possiamo pure reggerlo!!!

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doppiette

CACCIA E PESCA, FIRMA CONVENZIONI PROVINCIA PZ-ASSOCIAZIONI
 
22/11/2009 09.32.41
[Basilicata]

Lunedì 23 novembre, alle ore 15.00 presso la Sala Giunta, in piazza Mario Pagano, la Provincia di Potenza sottoscriverà le convenzioni per il coordinamento della vigilanza volontaria venatoria ed ittica ed ambientale, con le associazioni di protezione ambientale riconosciute con Decreto del Ministero dell’Ambiente ai sensi dell’art. 13 della Legge 8 luglio 1986 n° 349, con gli Ambiti territoriali di caccia 1, 2 e 3 e con le associazioni venatorie presenti e operanti sul territorio.
Le convenzioni rientrano nell’ambito del progetto “Vigilanza volontaria venatoria ed ittico-ambientale per l’annualità 2009/2010” che riguarda l’ impiego ed il coordinamento delle guardie volontarie munite di decreto di nomina rilasciato dalla Provincia per le attività di vigilanza venatoria ed ittica sul territorio. Il progetto rappresenta un importante elemento di coesione tra le attività di fruizione del territorio e quelle di salvaguardia, cui contribuiscono tutte le associazioni sia venatorie che ambientaliste operanti nella Provincia di Potenza.
Alla sottoscrizione saranno presenti, tra gli altri, il Presidente dell’amministrazione provinciale Piero Lacorazza, l’assessore con delega a Caccia e Pesca Nicola Figliuolo, l’assessore all’Ambiente Massimo Macchia e i dirigenti degli uffici interessati.

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quanto contenuto nel passaggio in neretto fa davvero ridere….le associazioni venatorie (che vengono citate prima di quelle ambientaliste, evidentemente considerate in subordine…l’italiano non è un’opinione, ma serebbe storia lunga andare a capire quale reale cultura possegga chi scrive negli uffici stampa) contribuirebbero alla salvaguardia del territorio?…proprio loro, le associazioni venatorie che gestiscono gli atc (ambiti territoriali di caccia e relativi contributi per i permessi) sono i principali responsabili dell’introduzione per caccia sportiva di varietà animali non presenti sul territorio che sviluppano resistenze in grado di farle primeggiare sulle varietà locali, es. i cinghiali dei balcani che senza nemici naturali adatti a competere con la loro taglia ben superiore a quella dei cinghiali appenninici si sono riprodotti in numero tale da costituire un vero problema ambientale?…o vogliamo parlare delle “attività” sviluppate in questi anni contro il parco della val d’agri?…qui siamo all’assurdo!!! 

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volanti rosse

MATERA, PRC: SOLIDARIETA’ A FRAMMARTINO
 
22/11/2009 09.25.26
[Basilicata]
Comitato Politico provinciale del Prc, i segretari dei circoli della provincia di Matera, gli eletti nei consigli comunali ed gli amministratori di Rifondazione, in un comunicato stampa, esprimono solidarietà al segretario provinciale Ottavio Frammartino per l’atto intimitadorio subito nei giorni scorsi. “Non solo il CPF e l’attivo degli eletti del PRc condividono all’unanimità l’azione politica del segretario di cui ha il pieno sostegno di tutta la federazione, ma chiedono al partito a tutti i livelli – si legge nella nota – di mettere al primo posto dell’agenda politica la questione della legalità e la difesa del territorio, e di assumere come problema nazionale le questioni posti dal segretario riguardo la vicenda Marinagri, al di là della vicenda prettamente giudiziaria”. “Alle forze dell’ordine, al prefetto, alla procura i CPF di Matera chiedono di mettere in atto tutti gli strumenti a difesa dell’incolumità del segretario e della sua famiglia. Il CPF se non avrà riscontro a tale richiesta , in accordo con i circoli provvedera ad organizzare una rete di protezione”.

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le intimidazioni a volte palesi, a volte mascherate dai soliti “ma chi te la fa fare?…hai una famiglia!…”, sono purtroppo una parte dell’attività politica che in questa regione quotidianamente bisogna mettere in conto nell’odioso bilancio del fare-ricevere che da queste parti tocca affrontare quando si combatte una battaglia civile per l’affermazione dei diritti e della legalità…piena solidarietà ad ottavio frammartino, ma una considerazione…e che facciamo le volanti rosse?

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la riunione di ieri

ieri sera riunione del direttivo di comunità lucana-movimento no oil senza un preciso ordine del giorno, tanti erano gli argomenti da trattare e che in buona parte sono stati comunque trattati…ma andiamo con ordine

  1. definizione del programma e della lista di comunità lucana per le ormai prossime elezioni regionali a cui saremo presenti con la nostra lista ed il nostro candidato presidente (cioè il sottoscritto, come già deciso in un coordinamento nel mese di settembre)…programma già ampiamente delineato nella sua filosofia di fondo nel programma enunciato per le scorse provinciali ed ovviamente “tarato” ora sulle specificità delle competenze regionali, certo enormemente più ampie di quelle provinciali, e di cui cominceremo a breve a dar di conto in una pagina apposita del blog via via che i punti saranno definitivamente fissati in riunioni ed incontri…stessa cosa avverrà per la lista, per la sua metà già compilata seguendo i criteri di appartenenza al movimento (ed ovviamente le disponibilità), per la rimanente parte aperta a chiunque, espressione di movimenti, associazioni, gruppi, senta vicinanza alla nostra battaglia politica…in altri termini, l’invito è ora, dato il percorso a metterci del proprio con proposte da recepire nel programma ed a “metterci la faccia” concorrendo a formare una lista che crediamo debba essere partecipata per essere forte
  2. auto-finanziamento del movimento e dei suoi strumenti quali questo blog, e della campagna elettorale da attuarsi attraverso contribuzioni volontarie pubbliche da raccogliere attraverso il rilascio di una ricevuta attestante il contributo stesso (non mai superiore ai 50 euro, come già definito in altre riunioni), contribuzioni e ricevute che saranno rilasciate dai nostri membri autorizzati (i cui nomi saranno qui pubblicati) e del cui andamento sarà dato conto su questo blog con un elenco sia nominale (nel caso si sia autorizzati dal contribuente a pubblicare il proprio nome), sia semplicemente numerico con la sola indicazione della cifra…vogliamo che il percorso di auto-finanziamento sia il più lineare e trasparente possibile e che coinvolga direttamente tutti coloro che credono che la nostra battaglia li rappresenti
  3. sede regionale di comunità lucana e del comitato no oil lucania…punto spinoso…abbiamo necessità, nel mentre stiamo già valutando più opportunità tra diversi locali, di metere insieme tre concetti funzionali fondamentali per quello che diverrà il centro logistico del movimento…economicità, visibilità, facilità di accesso, tre condizioni che apparentemente sembrerebbero inconciliabili, ma che in realtà non lo sono affatto se si parte dalla necessità di reperire un luogo non necessariamente grande (bastano anche 30-40 mq.), poco costoso (massimo 250 euro mensili, spese comprese), di facile accesso anche a chi non conosce bene potenza (quindi possibilmente in zone più o meno centrali)…lancio quindi un appello anche ai lettori del blog ad aiutarci a trovare un luogo con queste caratteristiche!!!
  4. nessun criterio di gerarchia all’interno del nostro movimento è una delle condizioni che da sempre ci ha contraddistinto, avendo fatto dello strumento della condivisione democratica delle scelte il nostro criterio primo di vita interna, criterio che abbiamo ribadito anche ieri e che quando necessita di “strutture” (portavoce, coordinatori e coordinamenti, etc. etc.) atte a far funzionare il movimento, non rappresenta mai una delega in bianco, dovendosi sempre far riferimento a quanto stabilito dadli art.i 9 e 10 dei nostri principi…detto in altri termini, se qualcuno pensa ancora che sia il sottoscritto a prendere decisioni per tutti, farebbe meglio a venire ad una delle nostre riunioni per rendersene conto

altri argomenti che ieri non abbiamo potuto trattare per motivi di tempo (si era fatto davvero tardi!) saranno trattati nelle prossime riunioni che annunceremo per tempo in modo da garantire a chiunque voglia partecipare la possibilità di farlo

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a calvello il museo dell’eni…è questo il turismo?

riceviamo dalla nostra maria argenzio questo appello alla partecipazione

un “CALDO INVITO” a partecipare……………………“AI  DANNI…ANCHE LA BEFFA…” 

Sabato 21 novembre alle ore 10 sarà inaugurato “ IL CENTRO DIDATTICO ENERGIA E TERRITORIO”, dalla gente detto anche “MUSEO DELL’ENI”, alla presenza delle autorità locali  del Comune di Calvello e certamente di rappresentanze dell’Eni.

 

Detto Centro nasce in località “Cacciatizze di Calvello”, sulla strada che dalla Maddalena-Sellata porta al Monte Volturino-Santuario di Viggiano, in una struttura in pietra che doveva essere un bar-ristorante-rifugio, collocata in un’area-parco dove avrebbe dovuto sorgere un campeggio, un‘area attrezzata anche a giochi, maneggio, un percorso vita, struttura da cui doveva partire una pista da sci da fondo.

 

Strutture che dovevano essere realizzate con finanziamenti FESR, nel capitolo “ Lavori di Valorizzazione e Fruizione ai fini turistici del comprensorio turistico  Maddalena-Cacciatizze-Abetina-Volturino”, PER UN IMPORTO DI  CINQUE  MILIARDI  DI VECCHIE  LIRE, a carico del Comune di Calvello.

 

I lavori, compresi quelli di completamento relativi a due aree-parco come da progetto, separate da qualche chilometro e collegate fra di loro da una pista da fondo, dovevano essere consegnati tra gli anni 1997 e 2000; sono state realizzate alcune delle infrastrutture previste, ma non rese mai fruibili perché  le strutture dei servizi, bar, campeggio, maneggio, rifugio sono tracciate a seguito di abbattimento di alberi ma mai completate, rese fruibili e mai affidate a nessuno; sono visibili  i soli cartelli indicatori di detti servizi che quotidianamente ingannano i turisti dei nostri boschi che invano cercano il bar, il rifugio o il campeggio….

 

L’altra area Parco-Lago Cifone è stata resa fruibile grazie al CORAGGIO di un giovane cittadino di Calvello che, volendo restituire vita al proprio territorio, ha investito tutti i suoi risparmi in un vero agriturismo a gestione familiare, divenuto attrazione di centinaia di turisti prevalentemente pugliesi, d’estate come d’inverno, offrendo con escursioni anche a cavallo il percorso naturalistico delimitato  a seguito dei lavori finanziati dall’Unione Europea di cui sopra.

Ma i vari Sindaci di Calvello succedutosi negli anni, non avrebbero dovuto stimolare simili iniziative turistiche (e posti di lavoro) anche per il Parco “Cacciatizze”, per far fronte allo spopolamento di Calvello? Per quanto si comprende, invece, si preferisce  consegnare all’Eni un Parco naturalistico purtroppo e quasi certamente per dar continuità a un progetto di desertificazione ormai in atto su tutto il territorio lucano.

  

I CITTADINI  LUCANI avrebbero voluto vedere dette strutture promotrici di sviluppo e di occupazione locale, capaci di attrarre e favorire il turismo e la fruizione di uno dei luoghi più incantevoli della Lucania. Invece il Centro Didattico” Energia e territorio” che l’Eni va a inaugurare, che pur poteva essere inserito fra le attività in un parco attrezzato e gestito, da solo certamente non potrà costituire un’attrazione “turistica”,  non  comprendendosi a quanti cittadini potrà interessare l’ “archivio storico Eni” relativo alla storia del petrolio in Basilicata, mentre il mondo pratica ormai le energie alternative…si premiano alunni per elaborati che hanno richiesto impegno didattico, utile certo dal punto di vista storico, ma  non certo innovativo e informativo su quelle che sono le nuove scelte energetiche mondiali!

  

I CITTADINI  LUCANI  avrebbero voluto vedere il Sindaco di Calvello ,accompagnare i propri giovani alunni concittadini fra quegli splendidi boschi per far loro conoscere le incantevoli bellezze naturali, con l’enorme patrimonio di fauna e flora che sono le vere attrazioni turistiche del territorio lucano, e non certo l’apologia degli scempi ambientali e dei danni alla salute prodotti dalle estrazioni petrolifere.

I CITTADINI LUCANI DENUNCIANO LE MANCATE RICADUTE IN SERVIZI SU DETTO TERRITORIO DI CINQUE MILIARDI DI VECCHIE LIRE IMPEGNATI DALLA  COMUNITA’ EUROPEA, nonché IL DEGRADO CULTURALE DI QUANTI AMMINISTRANO IL NOSTRO TERRITORIO.

NON MANCATE !…BISOGNA  PARTECIPARE !…IL TERRITORIO E’ NOSTRO ED E’ NOSTRO DOVERE DIFENDERLO PER NOI E PER I NOSTRI FIGLI ! 

Potenza 20/11/09                                                     

                 

Maria Argenzio                                                              

Presidente Ass. D.N.A Diritti-Natura-Animali

 Membro di Comunità Lucana

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gentaglia!!!

ACQUA, VICECONTE E LATRONICO (PDL): DECRETO RONCHI POSITIVO
 
19/11/2009 18.31.37
[Basilicata]

“L’approvazione del decreto legge Ronchi avrà come effetto immediato, in alcune realtà, il miglioramento del servizio idrico, in quanto il meccanismo della gara è sinonimo di competitività e maggiore qualità”. Lo hanno dichiarato in una nota i senatori del Pdl, Guido Viceconte e Cosimo Latronico. “Tra le novità salienti del decreto vi è l’introduzione nella gestione dei servizi idrici, del sistema della gare a cui potranno partecipare sia società private e che pubbliche, il tutto ad esclusivo beneficio dei consumatori. Ma non solo: l’affidamento tramite gare consentirà a molte società di attivare investimenti anche sulla rete idrica e sul cattivo stato di molti acquedotti. Siamo certi che i cittadini capiranno il vantaggio di questa importante riforma varata nell’esclusivo interesse della collettività”.

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non ci sono commenti per giudicare queste dichiarazioni…decisamente gentaglia!!!

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il decreto ronchi

per completezza di informazione ecco un sommario di quanto conteneva il decreto ronchi (ex an, oggi pdl)

Riforma dei servizi pubblici locali – Arriva la liberalizzazione dei servizi pubblici locali. Le gare ad evidenza pubblica diventano la regola per l’affidamento dei servizi (ad eccezione della distribuzione dell’energia elettrica, del trasporto ferroviario regionale e delle farmacie comunali e compresa l’acqua che, però, rimane bene pubblico) da parte delle amministrazioni. Le gestioni frutto di un affidamento in house cessano alla data del 31 dicembre 2010. Le società partecipate possono mantenere contratti stipulati senza gara formale fino alla scadenza nel caso in cui le amministrazioni cedano loro almeno il 40% del capitale. Diverso il discorso per quanto riguarda le società quotate che hanno tre anni in più per adeguarsi a patto che abbiano almeno il 40% di quota di partecipazione pubblica al 30 giugno 2013, quota che scende al 30% al 2015.

federalismo fiscale – Slitta al 30 giugno 2010 la data entro la quale il governo deve varare il primo decreto attuativo del federalismo fiscale. Sempre in tema di federalismo fiscale viene stabilito che entro 30 giorni dall’entrata in vigore di questo provvedimento, gli enti trasmettano alla commissione paritetica per l’attuazione del federalismo i dati sul patto di stabilità.

  

Norme antimafia per l’Expò – Il prefetto di Milano gestirà il coordinamento e l’unità di indirizzo di tutte le attività di prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata nell’affidamento degli appalti per la realizzazione delle opere per l’Expo 2015.

 Fondi per la Guardia di Finanza – Serviranno per programmi pluriennali di ammodernamento infrastrutturale.

Società miste per la gestione autostradale – Le società miste Anas-Regione create per la realizzazione di autostrade dovranno limitarsi a infrastrutture di solo interesse regionale e interamente ricadenti nel territorio della regione.

Contro gli spot telefoniciViene prorogata di sei mesi la legge che consente agli operatori telefonici di usare per fini promozionali banche dati costituite sulla base degli elenchi telefonici. Arriva, d’altra parte, un elenco gestito dal garante della privacy al quale ci si potrà iscrivere per non ricevere più gli spot telefonici esercitando il proprio ‘diritto di opposizione’.

 Sanatoria farmacie – Viene ‘sanato’ il cumulo di attività di distribuzione all’ingrosso di medicinali e gestione di farmacie comunali in capo a società che, appunto, distribuiscono medicinali all’ingrosso.

Sì a lampadine ed elettrodomestici “verdi” – A decorrere rispettivamente dal primo gennaio 2010 e dal primo gennaio 2011 elettrodomestici e lampadine potranno essere messi in commercio solo se rispettano i requisiti minimi di eco-compatibilità previsti dall’Ue.

TirreniaIn attesa completamento processo privatizzazione le attuali società del gruppo saranno operative fino al settembre 2010.

Recupero fondi da imprese – Entro quindici giorni dalla notifica da parte dell’Agenzia delle entrate, le aziende di servizi a prevalente capitale pubblico che hanno usufruito dell’esenzione dall’imposta sul reddito e che, in base alle nuove direttive europee non possono più usufruire di queste agevolazioni, dovranno pagare le somme dovute.

 Made in Italy – Le etichette potranno avere l’indicazione ‘100% Italia’ o ‘tutto italiano’ o simili per indicare prodotti non solo creati ma anche assemblati nel nostro Paese. Per l’uso indebito di questo tipo di indicazioni o di segni o figure ‘ingannevoli’ su questo è prevista una sanzione penale.

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acque loro

Acqua ai privati: sì finale alla Camera. Quattro Regioni e ambientalisti sul piede di guerra  Si profila battaglia da parte delle Regioni e dei consumatori sulle misure del decreto Ronchi che cambiano le regole di gestione dei servizi idrici e ampliano la possibilità d’azione dei privati. Dopo la fiducia anche il voto finale alla Camera dice sì al governo e al suo progetto di liberalizzazione. I voti a favore sono stati 302, mentre 263 quelli contrari. Tra i banchi della maggioranza sedeva anche il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. C’è stata tensione prima del voto quando i deputati dell’Idv al hanno innalzato dei cartelli con su disegnata la Penisola italiana e la scritta “Giù le mani dall’acqua”.  Pratesi del Wwf: fermare il decreto – L’associazione ambientalista, ricordando che l’Italia non ha ancora applicato la Direttiva europea 2000/60 che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque, ha sottolineato che il problema sta nella gestione delle risorse idriche; amministrazione questa che, secondo il Wwf, dovrebbe essere fatta a livello di bacino idrografico. “Onorevoli deputati – ha scritto Fulco Pratesi, presidente onorario del Wwf Italia – ci rivolgiamo a voi, impegnati nel voto al decreto Ronchi, per un estremo appello affinché venga stralciato l’articolo sulla cosiddetta privatizzazione dell’acqua, che spazza via qualsiasi possibilità di partecipazione e coinvolgimento delle comunità e delle amministrazioni locali nella gestione di un bene comune e un diritto fondamentale come l’acqua”  Legambiente: “Mercificato un patrimonio universale” – L’associazione ambientalista, ricordando gli esempi negativi dei Paesi che hanno intrapreso la privatizzazione dell’acqua, ha espresso il proprio dissenso verso il decreto legge. “Con questa legge si disperde e si mercifica un patrimonio prezioso, bene comune, il cui utilizzo deve rispondere ad assoluti criteri di utilità pubblica”, ha affermato in una nota il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, secondo il quale “si sta scegliendo deliberatamente di penalizzare una gestione pubblica, che molte volte ha garantito il principio delle 3 E: efficienza, efficacia, economicità a fronte di un processo di parziale privatizzazione che – ha concluso Cogliati Dezza – ha comportato generalmente un aumento dei costi di gestione e benefici sostanzialmente nulli”  Pronti i ricorsi di 4 Regioni – Ma il decreto, almeno relativamente al cuore che tratta la questione acqua, avrà vita dura. alcune Regioni infatti hanno già in cantiere un ricorso alla Corte Costituzionale e il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, ha detto senza mezzi termini che nel decreto ci sono “forzature” rispetto alle competenze regionali che calpestano “la leale collaborazione istituzionale”.  Critico anche il presidente dell’Anci – Sergio Chiamparino trova “carente” il testo nella parte che riguarda la distinzione tra reti e gestione. “Quello che è importante resti pubblico – sottolinea – sono le reti”. Quello dell’acqua, quindi, potrebbe diventare un terreno di scontro istituzionale, e rischia di tradursi anche in scontro politico, in vista delle regionali. Proprio la Regione guidata da Errani, l’Emilia Romagna, è fra quelle che si è già candidata ad appellarsi alla Consulta. “Valuteremo tutti i profili di costituzionalità per decidere quale iniziativa assumere. L’acqua non può non essere pubblica”.  Piemonte e Marche seguiranno la stessa strada – Poi c’è la Puglia, che ha fatto da apripista, annunciando già una decina di giorni fa, l’intenzione di impugnare la legge. “Depositeremo il ricorso alla Corte costituzionale in tempi record”, ha ribadito oggi il presidente Nichi Vendola, puntando l’indice contro la decisione di ‘blindare’ il dl: “E’ un atto grave e violento – ha detto – che, tappando la bocca al parlamento, si sia chiesta la fiducia su un provvedimento che riguarda un bene di tutti”.  Protesta fuori dalla Camera – Con le mani dipinte di blu e le catene al collo, una delegazione del Forum italiano dei movimenti dell’acqua ha manifestato contro le misure della gestione delle risorse idriche del Dl Ronchi. “Giù le mani dall’acqua” e “Vi siete sporcati le mani con l’acqua”, si leggeva in alcuni dei cartelli che i manifestanti si sono appesi al collo. In uno striscione, accanto allo slogan ‘ACQUAle costo?’, è rappresentata una fontanella trasformata in distributore di benzina, con il display del prezzo in evidenza, a indicare il timore di un rialzo delle tariffe dell’acqua connesso con la privatizzazione. I manifestanti si erano incatenati alla balaustra che delimita la piazza di Montecitorio, “ma ci hanno tagliato le catene con un tronchesino e ci hanno fatto uscire dal perimetro della piazza”, dice Marco Bersani, membro del Forum. 

19 novembre 2009

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come prevedibile il decreto è passato con la solita arroganza, mettendo finalmente in pratica ciò che dall’inizio degli anni 80 il wto con gli accordi gatt predicava, il passaggio dell’acqua ai privati, in forme e modi che saranno pure tarati sulla sensibilità democratica dei singoli paesi (di qui il sofisma tra proprietà e gestione, che poi di fatto diviene proprietà), ma che nonb spostano di una virgola il tema centrale…l’acqua non sarà più un diritto dell’uomo, ma una merce a disposizione di chi potrà comprarla

ci aspettiamo che alle quattro regioni che hanno preannunciato il ricorso all’alta corte si aggiunga anche la basilicata e che si arrivi presto ad una legge regionale sulle acque che metta fine ad ogni ingerenza dei privati su ciò che per sua natura dovrebbe e deve rimanere pubblico

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VITI: LA REGIONE BASILICATA PER L’AGRICOLTURA LUCANA
 
19/11/2009 16.39.17
[Basilicata]

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ci dev’essere qualcosa che non funziona…viti continua a non dire nulla!!!

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l’acquoso presidente

DE FILIPPO SU PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA
 
19/11/2009 16.29.06
[Basilicata]

(AGR) – “La Regione Basilicata da tempo ha imboccato la strada di una gestione pubblicistica dell’acqua e intende proseguire con fermezza lungo questa direzione”. Lo ha detto il presidente della Regione, Vito De Filippo, commentando il disegno del governo nazionale di privatizzare il sistema idrico attraverso l’ingresso dei privati nelle società di gestione.
“L’acqua è un bene pubblico di primaria importanza e non deve essere trasformato in un’impropria occasione di business. Con la privatizzazione le tariffe dell’acqua rischiano di aumentare fino al 30 per cento senza, però, migliorare, l’efficienza del servizio. E come al solito, a pagarne le conseguenze saranno i ceti meno abbienti, già duramente provati da una crisi economica senza precedenti.
La Basilicata ha dimostrato che può esistere un modello di gestione del servizio idrico efficace e funzionale e la stessa Commissione europea ne ha riconosciuto la positività della governance messa in campo con la legge 63 del 1996, dando atto che le buone prassi implementate possono costituire un utile punto di riferimento per l’intera Comunità.
Inoltre la valenza di questo modello è stata ribadita anche dall’Autorità per la Vigilanza sui Contratti pubblici. La stessa autorità, nemmeno un anno fa, si è rifatta all’esperienza lucana per stabilire se i modelli di gestione esaminati, oltre 60, fossero conformi all’ordinamento europeo e a quello italiano.
Questo è il percorso che abbiamo intrapreso e che in nessun modo abbandoneremo.
In questo senso – ha proseguito De Filippo – adotterò anche in sede di Conferenza di Stato-Regioni tutte le iniziative necessarie per evitare che i buoni risultati finora conseguiti vadano dispersi, per colpa di un liberismo devastante ai diritti dei cittadini e dei territori. Per questo stiamo valutando l’ipotesi di ricorrere alla Corte Costituzionale.
Nei prossimi giorni, comunque, avvierò la costituzione di un tavolo tecnico, propedeutico a una significativa modifica legislativa utile a consolidare il sistema di governance dell’acqua”.

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devo ammettere che commentare il moro di santarcangelo mi commuove sempre, pur essendo il secondo dei miei preferiti (indovinate chi mai potrebbe essere il primo se non l’ineffabbile vincenzino santochirico?)

de filippo però dimentica di dire che pur essendo acquedotto lucano una spa totalmente partecipata dal pubblico, è pur sempre una spa e come tale nessun vincolo esiste nei nostri codici civili alla cessione di quote anche rilevanti o maggioritarie a privati…questo è il punto…altro che privatizzazione!!!

di fatto la società presieduta da sua oceanità mitidieri al modico stipendio di un parlamentare e qualcosina in più, è figlia di filippo bubbico (ne è stato presidente anche lo stesso santochirico) ed è nata come strumento di governance privatistica della gestione pubblica delle acque consentito dalla legge galli e dagli affidamenti cosiddetti in house che non distinguevano tra enti pubblici o società partecipate dal pubblico…con il tempo, la società ha rosicchiato completamente le competenze dell’ato acqua (autorità d’ambito territoriale) regionale, tanto da essere diventato di fatto “proprietario” delle sorgenti e delle reti, dovendo invece solo gestirle…de filippo ha fatto poi il resto con la cessione onerosa del 40% di acqua spa (che doveva essere proprietaria degli invasi) alla regione puglia, dove vendola ri-pubblicizza si acquedotto pugliese, ma si guarda bene del fare altrettanto (e con lui de filippo) con acqua spa…ora acqua spa è un carrozzone senza alcuna rilevanza proprietaria o gestionale, non essendole state in alcun modo o titolo passate competenze relative dall’eipli (diciamo l’ente irrigazione per chiarezza) ed in una situazione dove ormai bisognera passare obtorto collo al privato una buona parte della gestione (il 40%), quale percentuale e di quale dei due enti secondo la logica passerebbe ai privati?…e possiamo star certi che allora l’eipli si afretterà a passare la mano delle proprietà ad acqua spa…quando si dice la politica bipartizan…  

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dec-affeinati

CRISI ECONOMICA, DEC: OCCORRONO MISURE REALI

 
19/11/2009 16.26.48
[Basilicata]

“L’economia lucana è sempre più stagnate se non in crisi. A dirlo è il rapporto semestrale della Banca d’Italia sulla Economia in Basilicata da gennaio a giugno 2009. Lo studio, che pure consola quando riscontra un’attenuazione della fase recessiva, consegna al lettore un quadro economico allarmante in Lucania. I dati più preoccupanti riguardano l’occupazione”.
Ad affermarlo è il vice segretario regionale dei Dec di Basilicata, Carmine Lombardi.
“Infatti – prosegue – sono circa 4.000 (2 per cento) i posti di lavoro persi in Basilicata. A questi vanno aggiunti i lavoratori che usufruiscono della Cassa Integrazione Guadagni, aumentata del 244,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2008. Il settore che ha contribuito maggiormente alla crescita di Cig e alla perdita di posti di lavoro è quello industriale: comparto meccanico e metallurgico in prima fila.
Preoccupanti anche i dati relativi all’indice di natalità netto delle imprese e dell’industria che risultano negativi (saldo – 05 per cento) e che si sommano a quello, ulteriormente a segno meno, delle imprese del commercio al dettaglio.
Se a tale quadro aggiungiamo i numeri relativi alla povertà: la Basilicata risulta insieme alla Sicilia la regione con il più alto tasso di indigenti (28,8 per cento). Se teniamo conto del precariato lavorativo e sociale presente in regione, del lavoro nero e del costante calo della popolazione per emigrazione e invecchiamento della stessa, il quadro è assolutamente catastrofico.
Ci vuole uno sforzo importante da parte del Governo regionale e centrale – dice Lombardi – per fare uscire il tessuto socio economico della Basilicata, strutturalmente debole, da questa fase di stagnazione al fine di evitare un tracollo recessivo.
A tal proposito occorre dare un sostegno reale alle imprese lucane, attraverso misure che mirino alla riduzione del costo del lavoro, del danaro, dell’energia e della mobilità. Provvedimenti che vadano ad integrare le opportunità messe a disposizione dalla Regione Basilicata. 50 Mln di euro a sostegno delle PMI lucane che rappresentano un primo timido ma positivo segnale nell’affrontare questo stato di crisi. Sostegno al settore primario, attraverso una semplificazione e un riordino del sistema a supporto del mondo agricolo, per risollevare un settore in crisi strutturale liberando con decisione tutte quelle energie positive che possono sprigionarsi dai fondi PSR tutt’oggi non utilizzati.
Occorrono misure reali al sostegno delle famiglie e dei disagiati, con strumenti che assicurino l’inserimento degli stessi nella società e nel mercato del lavoro, evitando interventi una tantum da milioni di euro e attuando un programma formativo, costruito con il mondo delle imprese, del commercio e dei servizi, per reintrodurre i soggetti beneficiari nel tessuto lavorativo lucano.
Diciamo no, alle nuove sacche di precariato e d’illusioni alimentate dai Tirocini Formativi banditi dalla Regione, un provvedimento – conclude – che non affronta con serietà la materia dell’occupazione e del ricambio generazionale nella Pubblica Amministrazione. Se la Pubblica Amministrazione ha realmente bisogno di nuove energie, bandisca dei concorsi trasparenti e dia risposte in termini occupativi e in merito ai servizi per i cittadini”.

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eccola dunque una dichiarazione del movimento politico più tranquillo che esiste in regione, i dec-affeinati di falotico…bene, bravi!!!…peccato che la relazione della banca d’italia ci sia stata almeno cinque giorni fa (ma il ritardo è da imputare alla placidità che consegue alla non assunzione di sostanze dopanti quali appunto il caffè) e che questi dati li abbiamo anticipati ben prima della banca d’italia anche noi che siamo l’armata brancaleone e che per mettere insieme cinquanta euro per uno striscione dobbiamo fare la colletta tra di noi

da notare poi che poche sere fa ad un incontro convocato dalla grande lucania e da io sud e a cui eravamo invitati e presenti anche noi (ne ho vagamente accennato commentando un precedente lancio), la presenza dei dec si è fatta notare proprio per un carmine lombardi (per altro mi è molto simpatico) che in risposta ad uno dei miei interventi al vetriolo e senza mezzi termini sui nomi e cognomi e che tirava in ballo proprio falotico, prima assessore all’agricoltura nella giunta de filippo, poi transfuga nel centrodestra, ha bellamente commentato nella sua replica che “falotico è andato nel centrodestra perchè lo hanno cacciato dal pd, mica perchè era diventato berluskoniano”…viva la sincerità!!! 

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la mediana

SCAGLIONE (PU): MOBILITA’ O IMMOBILITA’ URBANA?
 
19/11/2009 16.15.25
[Basilicata]

(ACR) – “Mobilità o immobilità urbana?”. E’ questo l’interrogativo che i Popolari uniti si porranno nel convegno in programma a Potenza nella Sala Principe di Piemonte, venerdi 20 Novembre 2009, con inizio alle ore 16.30…..”confronto a più voci – ha spiegato Scaglione illustrando i contenuti dell’iniziativa – invitando a parlare chi di mobilità e di trasporto se ne occupa nella città di Potenza, incastrando le riflessioni e la presentazione dei nuovi progetti con quello che accadrà nel futuro urbanistico del capoluogo. Ci chiederemo per questi motivi quali finanziamenti restano disponibili per riavviare il progetto della tangenziale e se non torna utile rivedere il senso di una nostra vecchia idea, quella della mediana, capace di legare la fondovalle di Santa Lucia con l’area universitaria ed ospedaliera. Ma soprattutto – ha concluso Scaglione – capire quando sarà operativo il progetto di nuova mobilità e di nuovo trasporto pubblico evitando di fare prevalere il pessimismo di chi immagina tempi biblici per realizzare opere a servizio non solo di una città ma anche di un intero territorio regionale”.

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per la chiarezza, la mediana di cui parla scaglione è una lunga galleria che attraverserebbe parte della collina su cui sorge il centro storico di potenza e che ripropone il vecchio concetto dell’auto privata come unico mezzo di trasporto in città…progetto a parte (ben altri sono gli interventi meno invasivi che si potrebbero realizzare con il trasporto pubblico), conoscendo la sorte delle gallerie a potenza, e quella del nodo del gallitello pur essendo una vera bazzeccola a confronto di quella vaneggiata da scaglione, nè è una prova, meglio sarebbe far calare sull’argomento un definitivo velo pietoso o se volete anche un sudario per accompagnare nel “riposo politico eterno” personaggi improponibili che continuano ad ammorbare questa regione…e non mi riferisco certo a gigi scaglione!!! 

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la centrale di tricarico

vi invito a leggere questo delirio, a suo modo però molto interessante, sia per la contorsione mentale delle argomentazioni, sia per alcuni aspetti di quella “concertazione” tra politica ed imprese che stanno alla base del piano energetico regionale e che denuncio ormai da tempo…purtroppo alcuni non lo vedono ancora con sufficiente chiarezza 

http://ilquotidianodellabasilicata.ilsole24ore.com/it/basilicata/matera_tricarico_api_centrale_1789.html

non faccio commenti, attendendone però da voi

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cani-lu-cani

è grazie all’impegno di persone come la nostra maria argenzio che simili notizie superano gli angusti spazi della nostra regione tuttovabenista e danno scandalo sulle pagine dell’edizione on-line di repubblica…brava maria, riuscissimo a farlo con tutto!!!

La notizia di un’asta al ribasso che provocherà la “deportazione” di 420 cani
scatena animalisti, volontari e appassionati. I Verdi: “Presto una campagna”

Animali come sacchi di patate


Canili-lager, è tam tam sul web

di ALESSANDRA VITALI   ROMA – Un tam tam sul web, fra siti e blog, per risvegliare l’attenzione. Le associazioni dei volontari che operano nei canili e in generale gli animalisti si mobilitano dopo la notizia di una gara al ribasso che ha permesso a un maxi-canile di Cassano allo Ionio, in provincia di Cosenza, di aggiudicarsi 420 cani, ospitati da una decina d’anni in due strutture in Basilicata, promettendo di mantenerli per un euro e sessanta centesimi al giorno. Un passaparola – commenti, foto, messaggi – per ribadire l’urgenza di una soluzione alla questione dei canili lager ma anche un grazie a Repubblica per aver parlato pochi giorni fa della vicenda di Cassano allo Ionio. Con quell’euro e sessanta al giorno sarebbero garantite alimentazione, spese veterinarie, accalappiamento dei randagi nei territori della Comunità, smaltimento dei corpi degli animali morti, anche quelli non selvatici né esotici, insomma mucche, pecore e simili.Infliggere sofferenze agli animali rappresenta un reato ai sensi dell’articolo 544 ter del Codice penale. Una legge del 2004, la 189, stabilisce che i maltrattamenti sugli animali sono da considerare reato – multe e fino a 18 mesi di carcere. Nonostante questa, o grazie a questa, dal 2006 a maggio 2009 le indagini della Forestale hanno portato alla denuncia di 137 persone e a quasi 6000 sequestri fra cani, gatti e altri animali. L’Italia è piena di luoghi usati come depositi di cani. Chi li gestisce, percepisce fra i 2 e 5 euro al giorno dai Comuni per il mantenimento. E tiene le bestie in condizioni immonde, le fa accoppiare per liberare i cuccioli, ri-accalappiarli e riprendere il giro. Un affare da un miliardo e mezzo di euro. Concentrato prevalentemente al Sud. Gran parte della responsabilità è nella non applicazione della “legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo”, la 281 del 14 agosto 1991. Sulla quale i Verdi, ad esempio, stanno per lanciare una campagna. Perché con la mancata applicazione della legge, spiega a Repubblica.it il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, “si alimenta il business dei canili lager, come dimostra una lunga serie di sequestri, e si alimentano le zoomafie e il traffico illegale di animali”. Le conseguenze sono nelle cronache dei mesi scorsi. Un ragazzino ucciso dai randagi a Modica, in Sicilia, a marzo; una turista aggredita nella stessa zona, pochi giorni dopo; un bimbo sbranato ad Acireale, a luglio. Per citare solo alcuni casi.


All’epoca il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, aveva puntato l’indice contro “l’inattività colpevole dei sindaci del centro-sud”, ribadendo la gravità dell’emergenza randagismo e spiegando che dal 2001 a oggi, in base alla 281, sono stati stanziati 30 miloni di euro mai utilizzati dalle pubbliche amministrazioni. Lo ribadisce oggi Bonelli: “Ci sono responsabilità enormi degli enti locali, delle Regioni e dello Stato che non hanno né applicato la legge né fatto investimenti. Se funzionasse il piano di prevenzione e sterilizzazione, la situazione sarebbe ben diversa”. A Martini i Verdi chiedono fra l’altro di eliminare le gare al ribasso perché – spiega Bonelli – “entrano in conflitto con la modifica dell’articolo del Codice penale 544 bis e ter che punisce il maltrattamento degli animali”.
La sterilizzazione è uno dei pilastri della 281. Lo ricorda Annamaria Procacci, consigliere nazionale dell’Enpa, l’Ente nazionale protezione animali, e tra i firmatari della legge. “Il controllo delle nascite fu lo strumento d’avanguardia che permise di eliminare la pratica della soppressione, in uso fino a quel momento”. Ma, spiega ancora, la 281 “ha molti nemici”. “I peggiori sono gli amministratori locali e anche le asl. Le Regioni devono tradurre in legislazione e in politiche regionali la prevezione del randagismo, asl e assessorati hanno il compito di vegliare sul benessere degli animali”.Lo Stato, continua Procacci, “si occupava di dividere fra le Regioni un fondo per l’applicazione della legge. Qualche anno dopo scoprimmo che la gran parte delle Regioni non si curava nemmeno di riscuotere i fondi: era più facile dire ‘le risorse non ci sono’. Invece c’erano, ma era più comodo quell’alibi”. Sulla vicenda, l’Enpa annuncia un esposto alla Procura della Repubblica e “chiediamo anche di interloquire con la Corte dei Conti, per sapere come mai 300mila euro, destinati alla Regione Basilicata per le politiche sul randagismo, non sono mai stati utilizzati“. La battaglia continua.

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