i nemici di comunità lucana – parte prima

i nemici di comunità lucana

 visto che siamo soliti venire al dunque con estrema chiarezza, allora cominciamo subito dal rispondere alle domande che il titolo in sé pone e mettiamo così subito in chiaro i termini di quanto seguirà…

i nemici di comunità lucana – movimento no oil sono ovviamente quelle grandi fette del centrosinistra lucano che amministrano la regione in prima persona e per mezzo di addentellati di vario genere, centrodestra compreso,  e che in questo caso crediamo abbiano gestito e stiano gestendo il supposto depotenziamento dell’istanza del nostro movimento attraverso il sicariato di libera basilicata, sinistra ecologia e libertà ed alcuni pezzi di ciò che resta di rifondazione comunista…

e certo non parlo degli associati e dei militanti e di quanti in buona fede credono che le loro idee siano ben riposte in queste associazioni ed in questi partiti…

come sempre abbiamo detto in una miriade di interventi pubblici e di comunicati stampa dalla bizzarra forma di veri e propri articoli sviluppati in ragionamenti complessi che la forma scarna del comunicato in sé poco aiuterebbe a svolgere, come quasi ogni sistema di potere, quello lucano si fonda sia sulla necessità di foraggiare continuamente il consenso attraverso clientele locali più o meno grandi a seconda del ritorno elettorale che il foraggiato è in grado di assicurare, in un meccanismo del tutto feudale, sia sulla necessità di controllare l’eventuale dissenso attraverso la chiusura dello stesso in un recinto ben controllato e che al consenso sempre deve riportare, nei tempi e nei modi che le anime di quel dissenso possono per genoma politico tollerare…

mi toccherà purtroppo in questa disamina parlare molto di rifondazione comunista, partito a cui pure appartenevo ed argomento che certo potrebbe forse non interessare i più, ma che diviene suo malgrado un punto di gravità intorno a cui far ruotare questa vicenda complessa, fatta magari anche di motivazioni politiche valide e legittime nella differenza di idee e proponimenti, ma purtroppo in molti casi fatta soprattutto di cieche visceralità nei confronti di comunità lucana e del sottoscritto, quasi si temesse un mutamento drastico di orizzonti, ma fatto anche di quelle piccole invidie personali in cui spesso la politica transita e di quelle piccole gelosie per l’indipendenza di pensiero del nostro movimento e per la volontà di non aver padroni e padri putativi di alcun genere, in una regione dove l’indipendenza stessa fa paura perché non la si controlla, non la si gestisce, non se ne possono prevedere gli effetti sulla gente in un sistema dove tutto deve essere sotto controllo – tutt’apposto, diremmo – e così si preferisce “suicidare” quanto di più moderno la politica abbia prodotto in questa terra dove vige ancora il baronato notabilare…

storicamente, almeno per ciò che riguarda questi ultimi anni, in questa regione il controllo del dissenso politico ed il suo rientro obtorto collo nel sistema del consenso al centro-sinistra ed al modello dominante è stato affidato ad un partito come rifondazione comunista, partito che è stato certamente in grado, almeno fin quando è stato unitario di poter chiudere dentro i suoi confini più o meno ampi tutto o quasi il variegato mondo del no e dei no ad un certo sistema di potere, quindi in qualche modo identificando ed inquadrando il dissenso stesso in un contenitore il cui controllo avrebbe consentito di tenere a bada quel dissenso attraverso la riconduzione a maggioranze di centrosinistra…

il controllo di quel ruolo fu assunto dal “capo” storico di rifondazione in basilicata, p. s., ed in una certa qual misura il clan politico a lui afferente continua quell’operazione in conto terzi…

ma con la progressiva incapacità di rifondazione comunista di trattenere coscienze ed opinioni avvicinatesi negli anni al partito e continuate principalmente dopo i fatti del g8 a genova e gli appoggi dati alle lotte popolari locali, cioè dopo i fatti di scanzano, rapolla e melfi, molte ed ormai insofferenti anime di “movimento” si erano stancate di quegli inevitabili “ritorni” quasi fatalistici al centrosinistra ed al suo stile di potere basato sulla clientela ed il malaffare diffuso, stancate né più ne meno di quanto accaduto in altre parti d’italia, ma che in questa regione hanno assunto caratteri peculiari…

una incapacità a trattenere coscienze ed opinioni implementata certo da una scissione mortale che sembrava voler ricondurre sin dall’inizio dritto dritto al pd, di quei vendoliani e bertinottiani che avevano saggiato il potere dei governi e costituitisi quindi prima in sinistra e libertà, poi con l’aggiunta abbastanza banale dell’abusata parola ecologia, in sinistra ecologia e libertà, ed i cui concorrenti principali in termini di visibilità saremmo proprio stai noi di comunità lucana…

ma ecco che alla rottura del contenitore principale il sistema di potere necessitava, qui come altrove, di considerare la necessità del controllo eterodosso di quegli altri elementi e/o contenitori nei quali travasava molto naturalmente sia quel dissenso in fuga da rifondazione e sel (d’ora in avanti la chiamerò con il suo acronimo), sia quell’impegno diretto, poco controllabile su base locale, dei militanti in associazioni e comitati, impegnati in lotte popolari quasi sempre a carattere ambientale e di difesa territoriale dagli assalti dell’industria energetica, dei rifiuti, della privatizzazione dei beni comuni…

detto in altri termini, il controllo del dissenso non poteva essere più affidato soltanto ad una morente rifondazione comunista o alle suadenze “poetiche” di una sel del tutto prona e pronta all’inchino alle maggioranze, ma necessitava di cominciare a creare strutture di coordinamento ed etero-direzione dell’associazionismo e dell’attività dei comitati locali per tentare di monitorare un’attività che rimaneva fuori dal controllo dei partiti stessi…ed è qui che entra in gioco l’associazione libera basilicata ed i tanti rivoli di coordinamenti di associazioni che alcuni suoi aderenti stanno tentando da tempo di organizzare… 

ma fatta questa premessa necessaria, passiamo allora ad una breve storia del comitato no oil, da cui è nata in seguito l’esperienza di comunità lucana – movimento no oil, per meglio comprendere alcune fasi cruciali che in qualche modo hanno sollevato criticità…

il comitato no oil potenza nacque nel novembre 2007 sotto la spinta dell’allarme suscitato da una delibera di giunta regionale che riapriva dopo dieci anni di silenzio omertoso la storia del pozzo esplorativo per idrocarburi monte grosso 2, brindisi di montagna (pz)…

la sua prima riunione era affollata di persone provenienti dalle posizioni più disparate della sinistra e dell’ambientalismo più o meno militante e di fatto fu una riunione incandescente, dove pareva quasi di assistere ai preparativi per la rivoluzione “verde-rossa” che avrebbe portato all’assalto di quel palazzo d’inverno fatto di una trivella e di tutto l’armamentario tecnico necessario a perforare la terra fino a quasi settemila metri di profondità…

vi furono roboanti affermazioni di persone come l’eterno t. c, (decanter – un partito? – no, una rivista di opinione facente capo ad un altro eterno, p. di s.) che inneggiava ad un impossibile presidio permanente del pozzo con quel solito “armiamoci e partite” genomico di certa sinistra italiana, un grande agitarsi di c. c. (prc-l’ernesto, allora posizione minoritaria in quel partito) che oltre ad un volantino, preparava con altri una petizione assurda nel merito e nella forma, e più in generale tutto un susseguirsi parossistico di affermazioni di principio che ben poco avevano di concreto, dovendosi però nei fatti prima di tutto studiare bene la delibera di giunta che autorizzava quello scempio e poi passare all’elaborazione delle azioni di lotta…

il sottoscritto, che si era limitato a dire che, per evitare le facili accuse di ninbysmo di cui saremmo stati sicuramente oggetto, occorrevano subito controproposte da far camminare affianco all’opposizione più ferma, aveva previsto già per la seconda riunione un fisiologico calo alla metà ed anche meno del numero dei presenti alla prima e via via che si sarebbe andati avanti, cosa che avvenne puntualmente sulla base più di una sin troppo facile previsione che per lunga militanza negli anni giovanili nel sottobosco della sinistra non partitica capitolina, era facile intuire, dopo l’identitarismo spiccio e declamatorio delle prime fasi…per essere più chiaro, al primo accenno di lavoro reale, i chiacchieroni si sarebbero dissolti…

nel frattempo avevo proposto che si realizzasse un blog informativo delle nostre attività – questo! – lavoro che presi in carico sin dal primo articolo con il nome di admin, il 5 dicembre 2007…

ma occorreva anche che per rendere efficace l’azione qualcuno si ponesse a coordinare il gruppo, cosa che dopo qualche riunione proposi all’accettazione integrale dei presenti, una quindicina…avere un portavoce che riassumesse verso l’esterno ed in particolare verso la stampa le nostre iniziative e posizioni sarebbe stato utile a meglio chiarire la nostra indipendenza dai partiti, cosa che il sottoscritto rivendica a pieno titolo ed a ragione sin dal primo comunicato stampa e sin dal primo intervento…

nel frattempo si era individuata la criticità di quella strana delibera con tre voti della dirigente v. c. su cinque voti favorevoli su cinque possibili espressi dall’ufficio ambiente a favore della realizzazione del pozzo, cosa che di fatto impedì la trasmissione della delibera presso il ministero dell’ambiente, quindi si era ricostruita la storia decennale di quello strano permesso di ricerca e di quello specifico ancor più strano pozzo, in contemporanea si era avviata la raccolta delle firme alla petizione con banchetti ed iniziative varie, pur sapendo che quelle firme a quella petizione ben poco servivano, ma erano comunque utili alla conoscenza ed alla maggiore diffusione possibile presso l’opinione pubblica di informazioni in merito ad una problematica persa nel mare magno della disinformazione sul tema idrocarburi…

e ad essere presenti a quei banchetti al freddo ed al contatto con le persone a cui occorreva spiegare tutto si era poi sempre in pochi, pochissimi…come nella migliore prassi del già citato “armiamoci e partite”…

c’era un clima favorito certo dalla presenza in parlamento di ben due rappresentanti di rifondazione, a. l., prima segretario provinciale del prc di potenza, alla camera, ed a. p., come indipendente, al senato, clima però ben poco produttivo in rapporto a quanto si sarebbe potuto ottenere utilizzando l’importanza del seggio proprio della p. in rapporto a quella risicata maggioranza in senato su cui reggeva il governo prodi…

si sarebbe potuto chiedere tanto, chiedere indagini, controlli, verifiche su un’attività delle compagnie petrolifere che in regione avevano avuto carta bianca su tutto, ma nulla, la p., non chiese mai una sola volta ragguagli su come la sua figura avrebbe potuto giovare alla lotta del comitato, e nonostante qualche sporadica presenza alle riunioni, la sua coaptazione nella breve sopravvivenza del governo prodi nulla o quasi portò alla regione…il permesso per il pozzo esplorativo morì poco per volta e per molteplici motivi impossibili a ricondursi tutti ad una sola ragione causale, ma certo aiutati da un clima generale di forte criticità…non so quanto abbia giovato alla cosa la presenza nella notte del 31 dicembre del nostro banchetto in piazza m. pagano a potenza con il sottoscritto e n. m., ma di certo l’impatto fu forte e significativo…

nel frattempo al comitato si avvicinavano persone vicine a libera, p. b., che ritroveremo, r. g. ed altri, che seppur sembravano voler cooperare con il comitato, di fatto limitandosi a pochi atti formali di raccolta firme, e molto più a querule critiche abbastanza sterili al testo della petizione, pur se gli fu fatto osservare non lo avevamo scritto noi che pure eravamo impegnati quasi ogni sera a raccogliere firme, non andarono mai oltre delle simboliche presenze, ma che pur credevamo far parte proprio del comitato…

non era così e lo scoprimmo con il tempo, pur se il sottoscritto nutriva sin dall’inizio forti riserve sulla causalità dell’approccio quasi sacerdotale di simili saccenti, quali poi si dimostrarono in seguito…  

riunione di comunità lucana-movimento no oil

domenica 14 marzo dalle ore 15.30 alle 20.00 presso la sala mediafor in potenza, via roma, angolo viale dell’unicef, avrà luogo una riunione organizzativa di comunità lucana – movimento no oil

all’ordine del giorno:


1) dimissioni del coordinatore regionale miko somma e nomina del nuovo coordinatore pro tempore fino al congresso di costituzione

2) formazione della segreteria-coordinamento regionale a 5 o 7 membri, che oltre alle normali funzioni di segreteria avrà l’incarico di redigere lo statuto del movimento e sottoporlo poi a votazione assembleare per l’approvazione

3) nomina dei responsabili di zona o dei gruppi di base

4) nomina dei coordinatori provinciali di potenza e matera entrambi facenti parte della segreteria regionale

5) proposte per l’avvio delle procedure per il tesseramento

6) discussione sulle prossime iniziative politiche e sulle prospettive di lotta del movimento

7) verifica delle disponibilità personali

8 ) varie ed eventuali

 

non sarà consentito l’ingresso a giornalisti, se non accreditati attraverso richiesta inoltrata ed approvata via mail (vi ricordo che è possibile accedere alla mail attraverso il tasto in alto sulla testata del blog)

 

non sarà consentito l’ingresso a persone notoriamente appartenenti ai partiti tradizionali o in qualsiasi modo riconducibili al centro-sinistra, al centro-destra, alla lista sui generis, al partito comunista del lavoratori, ad io amo la lucania e più in generale a forze politiche e sociali impegnate nella campagna elettorale

 

non sarà consentito l’accesso ad associazioni, gruppi o comitati che abbiano osteggiato a qualsiasi titolo il nostro movimento

 

non sarà consentito l’accesso ed a persone non conosciute che non si siano, con lo stesso mezzo mail o attraverso contatto diretto, accreditate alla partecipazione 

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onida

Regionali, Onida: “Il Tar ha dato una interpretazione corretta”  Rinviare le elezioni nel Lazio fino a quando non si saranno espressi i giudici amministrativi, per evitare che il voto sia ‘sub judice’ e rischi di essere annullato. E’ la soluzione proposta dall’ex presidente della Consulta, Valerio Onida, in un’intervista al Corriere della Sera, nella quale precisa che, secondo le leggi che regolano la competenza delle Regioni in materia, il Tar del Lazio ha dato un’interpretazione corretta del decreto del governo. Secondo Onida, quella del ricorso al Consiglio di Stato è “l’unica strada rimasta – afferma – . Naturalmente il Consiglio di Stato può riformare l’ordinanza del Tar”, ma in ogni caso, “il giudizio di merito avverrà solo dopo le elezioni.   

Da qui la soluzione di rinviare il voto, altrimenti “il risultato rimarrebbe sub judice – precisa Onida – e potrebbe essere annullato successivamente, come è avvenuto per le elezioni in Molise”. A prendere la decisione di un eventuale rinvio, secondo l’ex presidente della Consulta, dovrebbe essere il vicepresidente regionale Montino, mentre sull’operato del Capo dello Stato Napolitano che ha firmato il decreto, Onida osserva che “il Presidente della Repubblica ha solo il compito di controllo, di persuasione, di moral suasion. Bisogna che l’opinione pubblica sia consapevole di questo”.

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perfettamente d’accordo con onida…per carità. le mie competenze costituzionali sono ferme al titolo rispetto alle sue…ora immaginate che ad elezioni concluse in basilicata, un giudice invalidasse tutto in seguito ad una indagine sulla correttezza delle firme…un casotto tremendo…conviene?

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beh, se qualcuno aveva ancora dei dubbi sull’interpretazione che di tutta la faccenda liste e firme anche in basilicata avevo dato sul nostro blog ed anche sui giornali locali, magari può essere che ascoltando travaglio in questo lungo video, cambi idea…ci sono stati brogli notevoli e queste elezioni vanno bloccate immediatamente e ristabilita la legalità 

http://www.youtube.com/watch?v=_sTvUbieCfs

 

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i nemici di comunità lucana

a breve, e ve ne anticipo il titolo, un articolo su chi sono (persone ed associazioni) i nemici di comunità lucana – movimento no oil…farò una disamina sulla storia del nostro movimento e su quanti ne hanno per i più vari motivi (politici, di comparizie ed anche di invidie personali e stupidità reale) osteggiato la carica di novità che già a partire dal nome che abbiamo scelto esso portava e porta con sè…

basta quindi con le diplomazie e fuori tutta la verità che fino ad ora per amore di questa regione abbiamo dovuto tenere nello stomaco…ora il gioco si fa molto duro!!!

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analisi

la situazione politico-istituzionale italiana è giunta ad un punto di incancrenimento quasi irreversibile sulla faccenda delle elezioni regionali, dopo il clamoroso decreto “interpretativo” ad listam che ha di fatto precipitato il paese nella turbativa democratica sulle competenze istituzionali, un segnale chiaro di quanto il clima politico sia diventato irrespirabile in questo paese…

appare chiaro a molti ormai, ciampi in testa, che le elezione debbono rinviarsi per non rischiare un pasticcio enorme e dalle conseguenze imprevedibili che una eventuale, ma assai prevedibile sentenza di incostituzionalità pronunciata dalla corte ad elezioni avvenute, sistemerebbe a mo’ di macigno sulla legittimità del voto espresso dagli elettori per il rinnovo dei consigli regionali e delle cariche di governatore, di fatto paralizzando ogni attività di queste in una assai pericolosa “vacatio” di potere…

le legge 108/68 che regola le elezioni regionali nelle regioni che non hanno provveduto a legiferare per proprio conto, non funziona più e da tempo molti ne avevano chiesto un aggiornamento proprio sulle modalità di presentazione delle liste che rappresentano il vulnus da cui origina poi la legittimità formale e sostanziale delle stesse, liste sulle quali i cittadini sono chiamati a scegliere, esprimendo così una precisa volontà di essere governati da una di queste…

le leggi elettorali regionali, con le opportune modifiche statutarie (che il consiglio regionale di basilicata si è guardato bene dal modificare quando ha varato quella riforma del listino bloccata poi propriamente dal consiglio dei ministri…un caso di maldestra gestione delle prassi, quindi ignoranza, o pura demagogia?), presentano tratti di competenza intangibili alla normazione nazionale, quindi intangibili allo strano decreto interpretativo del governo, tali da non essere interessate quindi dal decreto stesso (la regione lazio ha una sua autonoma legge regionale), ma toccate direttamente dalla violazione di competenza dell’atto del consiglio dei ministri che apre così altri contenziosi presso la corte costituzionale (regione piemonte, lazio ed altre) che pongono un grave problema…se si riuscirà a votare il 28 marzo, sarà un voto validamente espresso visti i contenziosi attuali e quelli futuri?…

appare sempre più chiaro che una feroce battaglia interna alla pdl, tra le tribù forziste e quelle di an, si sta consumando sulla pelle della stessa democrazia per come l’abbiamo conusciuta finora, una battaglia incosciente dei danni che essa sta provocando al paese ed alle sue istituzioni ed alla fiducia dei cittadini, ma appare anche chiaro che l’opposizione pd-idv non intende rinunciare al vantaggio insperato che si apre in due regioni chiave ed irresponsabilmente nel mentre annuncia un ostruzionismo di facciata in parlamento (perchè toccherà vedere poi chi di questi spenti borghesi della politica se ne assumerà l’onere), nicchia amorevolmente alla possibiltà suggerita da mr. baffino-d’alema di far fuori ciò che ancora rimane della pluralità politica italiana fuori da un parlamento ormai del tutto normalizzato a questa regola dei massimi sistemi, giungendo fino ai consigli regionali completamente schiacciati dal peso dei due schieramenti che o hanno assoldato tutti i partiti o li hanno ricattati…il pd-idv vuole quindi andare subito al voto, non per amore di democrazia, come pur può apparire a qualche ingenuo, ma perchè l’occasione è ghiotta e certo può aiutare uno stentoreo pd ed una urlante a vanvera idv molto più l’errore “voluto” della destra in lazio e lombardia offerto in cambio della possibiltà di andare comunque al voto nel resto d’italia, che la politica dei programmi ed il confronto serio tra le aspettative popolari e le rappresentanze politiche…

non è questo ciò di cui ha bisogno il paese…il paese ha bisogno di quella serenità istituzionale che è stata violata prima ancora che dal decreto, dalle strambe operazioni della raccolta delle firme di sottoscrizione sotto liste che fino all’ultimo momento non c’erano…

che si blocchino le elezioni fino a giugno…il presidente della repubblica ha il potere di messaggio…lo usi per ammonire il parlamento sulla massima urgenza del varo di modifiche condivise alle leggi vigenti in modo da consentire un sereno ritorno alle urne e per una volta si faccia qualcosa per l’interesse del paese e non delle parti   

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la riunione di ieri

articolato il sunto della riunione di ieri sera a tramutola, riunione come ovvio quasi monopolizzata dalla discussione su quanto accaduto con la raccolta delle firme di sottoscrizione alle liste, sulle prospettive legate anche alle denunce-esposto presentate, su quanto accade a livello nazionale con il vergognoso e pericoloso decretino d’intrepretazione…dei punti all’ordine del giorno si è discusso quindi poco, decidendo di rinviarli alla prossima riunione di domenica 14 marzo a potenza, riunione di cui daremo ampia informazione per consentire una migliore partecipazione (sperando anche in un tempo più clemente)

ma a qualcosa siamo pur giunti…

…la volontà di continuare il percorso addivenendo alla forma partito (che piaccia o meno, visto che la formula del movimento non è stata molto compresa dalla gente che o non ha visto la novità della cosa o non ha probabilmente voluto vedere), una forma partito snella e non burocratica che preveda un segretario-coordinatore regionale ed una segreteria o coordinamento atta ad avviare subito una migliore definizione dello statuto, la responsabilità per aree geografiche affidata a coordinatori di area, l’avvio di un tesseramento e di tutte le pratiche legali per l’ottenimento di uno status riconosciuto

…l’immediata costituzione di gruppi consiliari comunali di comunità lucana – movimento no oil lì dove si palesi una volontà da parte di consiglieri eletti in altre liste, una volontà condivisa anche dagli elettori di riferimento, di lasciare i rispettivi partiti ed aderire completamente al nostro percorso (percorso che sarà seguito anche per province e regione)

…la preparazione della prossima tornata elettorale comunale del 2011 con la ferma intenzione di entrare nei consigli e dove possibile lavorare per l’ottenimento della carica di sindaco

…l’intenzione di continuare il percorso sin qui seguito di denuncia dei misfatti ambientali e non che vengono operati in questa regione e l’abbandono di ogni rapporto con associazioni e comitati, lì dove non vi sia reciprocità di riconoscimento senza le ambiguità finora purtroppo osservate 

…e scusate se è poco!!!

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pastrocchi

e così ancora una volta, questo governo ha fatto un pastrocchio tutto partigiano e teso solo alla “conservazione” delle proprie liste escluse…c’era da aspettarselo, d’altronde, che dopo le leggi ad personam ed i lodi che a iosa hanno riempito l’orizzonte legislativo nazionale, si addivenisse al più bieco spirito di “parte”, travestendolo da spirito democratico e popolare…

alcune cose pur andrebbero dette…il decreto interpretativo è una figura che non esiste giuridicamente…questo decreto è un semplice decreto di urgenza che il parlamento dovrà convertire in legge nei tempi e nei modi previsti dalle leggi vigenti, pena l’annullamento del decreto stesso e dei suoi effetti…cosa che potrebbe avvenire sia in sede di esame di costituzionalità, sia per la mancata conversione parlamentare che nel caso specifico imporrebbe però una legge di regolazione dei rapporti nel frattempo creatisi in virtù del decreto stesso…un altro prevedibile pastrocchio che questa volta potrebbe davvero portare ad una serie impressionante di ricorsi ai tar, tali da dover consigliare un rinvio del voto…

cosa è accaduto, quindi?…che per salvare le liste pdl in lazio e lombardia il governo si è messo ad interpretare, cosa non consentita dalle leggi, dal momento che una legge è interpretabile solo e soltanto dalle sedi giurisdizionali competenti (magistratura ordinaria, cassazione), dal legislatore (parlamento) o dal ministero competente per materia e solo in via regolamentare, quindi attraverso l’emanazione di una circolare che funge da strumento di intrepretazione della norma…nessun colpo di stato, quindi, ma solo una peracottata di un governo incapace ormai di reggere a se stesso ed alle pulsioni delle sue periferie feudali e dei suoi vassalli, certo più interessati alla gestione degli affari correnti che alle architetture istituzionali che le loro stesse richieste mettono in dubbio con esiti imprevedibili per l’assetto costituzionale del paese…

ma l’atteggiamento dell’opposizione ha mostrato una tale carenza progettuale da non portarla neppure a considerare l’ipotesi di chiedere un rinvio condiviso delle elezioni regionali per dare una riassettata del tutto legittima alla legge 108/68 al fine di adeguarla ai tempi differenti che viviamo rispetto alla sua emanazione di ben 42 anni fa …questo avrebbe richiesto un’analisi seria della situazione, ma il centrosinistra per le identiche motivazioni feudali che hanno spinto il governo ad emanare il decreto, si oppone a qualsiasi richiesta di rinvio che consentirebbe una revisione da tanti auspicata da tempo della legge…

così mentre di pietro continua ad invocare irresponsabilmente ed alquanto ignobilmente, vista la sua statura morale, la piazza ed i vari popoli colorati che l’affollano, il pd a giocare al “tana, fermi tutti!!!”, la bonino ed i radicali a difendere tenacemente quel po’ di potere che finalmente potrebbero raggiungere e che è il loro vero scopo esistenziale, non capendosi altrimenti il senso dell’esistenza di un partito che ben altri più nobili trascorsi ha avuto, rifondazione comunista ad annegare negli escrementi della federazione di sinistra, sinistra e libertà a prosperare nella sua ambiguità mostruosa, l’udc a fare i giochi di equilibrio per tenere in piedi sia le coalizioni con la destra, sia quelle con la sinistra, napolitano firma e firma molto male…

siamo ora all’impasse istituzionale e politico…una situazione di grande rischio e la cui soluzione richiederebbe un senso delle istituzioni ormai dimenticato dalle classi dirigenti politiche del paese, troppo prese a confrontare la propria mediocrità evidente con le pulsioni viscerali dei potentati locali e delle loro bramosie di potere, per rendersi conto di come sia diventato urgente trovare un progetto per questo sfortunato paese che ben altro meriterebbe che lo spettacolo indegno di questi politicanti, di questi cialtroni, di questi affaristi…

rinviate il voto!!!…il rischio democratico che si prospetta è spaventoso se il clima dovesse peggiorare ancora…rinviate il voto!!!

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Comunicato stampa di Comunità Lucana – Movimento No Oil

Un appello ai parlamentari lucani

 

 

 

Dal giorno della presentazione della doppia denuncia-esposto al prefetto di Potenza e Matera ed alla Procura della Repubblica di Potenza il sottoscritto è stato fatto oggetto di numerosi inviti al ritiro delle stesse, al fine di non “intralciare” lo svolgimento delle elezioni regionali, ma la mia risposta è stata negativa, argomentata dal richiamo al principio democratico fondamentale, il rispetto della Legge.

 

 

 

La legge che regola la materia elettorale regionale è essenzialmente la legge 17 febbraio 1968 n.108 che prevede oltre alle formalità di raccolta delle firme di sottoscrizione sulle quali è stato presentata la denuncia-esposto, anche alcuni parametri di individuazione del numero di firme richieste sulla base della popolazione residente, ed è su questa legge che occorre aprire una profonda riflessione.

 

Nel caso delle due province lucane la citata legge 108 capo III articolo 9 fissa a 1000 il numero minimo di firme richieste per ogni circoscrizione provinciale senza tener conto della gran differenza demografica esistente tra le stesse (Potenza 390.000 abitanti, Matera 200.000), ma soprattutto senza poter prevedere che in un caso come quello della provincia di Matera, 17 liste impegnate alla ricerca di almeno 1000 firme ciascuna (ma il numero reale tiene conto di un margine fisiologico di firme annullate ed oscilla così almeno sulle 1300) fanno 17.000 firme, cosa che a conti fatti porta un materano su 10 a dover firmare la sottoscrizione dalle varie forze politiche impegnate, un paradosso nel quale ad esser premiate sono liste dotate di maggior presenza territoriale, sotto forma di sezioni e circoli locali e non certo liste nuove e meno presenti con strutture che hanno un costo di gestione al quale queste non sono certo in grado di provvedere.

 

Ma i paradossi non finiscono qui, visto che nell’epoca delle firme digitali e dell’autocertificazione, interpretazioni giurisprudenziali stabiliscono che criteri di autenticazione e soggetti indicati debbano essere ancora quelli del Decreto Presidenziale 28 dicembre 2000, n. 445 e non certo quelli validi per ogni altro rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione.

 

Il problema è quindi nella legge n. 108 stessa che andrebbe radicalmente modificata in alcuni punti in accordo alle mutate condizioni reali, ma per via ordinaria in Parlamento e non certo su decretazione d’urgenza del Governo, che aprirebbe così pericolosi precedenti sulla materia elettorale. Ma pensare che a corsa elettorale avviata e contestata si possa addivenire a modifiche della legge elettorale per via ordinaria aprirebbe altri capitoli di ovvia e rilevante materia costituzionale e politica.

 

La nostra richiesta ai prefetti in qualità di rappresentanti del governo e del ministero dell’interno di annullare gli attuali comizi elettorali e di riconvocare gli stessi si fonda sia su di un vizio sostanziale e formale e su una ipotetica ma facilmente rilevabile serie di reati connessi, riguardanti le operazioni di raccolta delle firme di sottoscrizione alle liste a parametri di legge attuale (art. 9 terzo comma della citata legge ed art. 21 comma 2 del citato decreto presidenziale), sia sulla impossibilità o pericolosità del precedente di modifiche alle leggi elettorali senza il ricorso agli strumenti legali adatti allo scopo, sia sulla poca opportunità di procedere a colpi di maggioranza su materie complesse e influenti sulle architetture istituzionali, quali le leggi elettorali.

  

Un annullamento delle procedure elettorali attuali ed un rinvio del voto per le regionali a giugno 2010 (cosa che ha precedenti) darebbe disponibilità al parlamento di un lasso di tempo ragionevole di un mese e mezzo per la modifica concertata ad ampia maggioranza delle modifiche della legge 108, cosa che crediamo possa essere, se praticata in perfetto accordo, una prima via di dialogo reale tra le forze politiche per il bene del Paese.

  

Modifiche  che crediamo debbano andare verso l’individuazione di scaglioni di firme di sottoscrizione più aderenti alla realtà numeriche della popolazione delle province (da 500 a 700 firme per province fino a 100.000 abitanti, da 700 a 1000 per province fino a 250.000 abitanti, da 1000 a 1300 per province fino a 500.000 e così via), di meccanismi più agili ma più stringenti di autenticazione delle firme (raccolta delle stesse solo presso i municipi),  del deposito preventivo almeno venti giorni prima del termine di presentazione presso le cancellerie dei tribunali delle liste dei candidati sulle quali verranno raccolte le firme stesse.

Sale così direttamente ai rappresentanti parlamentari lucani il nostro invito a farsi promotori nei tempi più rapidi che la situazione determinatasi in tutto il Paese indica come rapidissimi, di dette modifiche, se davvero crediamo che il bene di uno stato non stia nel vantaggio dell’uno sull’altro, ma nel rispetto delle leggi che regolano il comune vivere al suo interno, rispetto che rimane integro all’ammissione che le stesse leggi non sono mai strumenti fissi ed irrevocabili, ma che debbano piuttosto convivere con il tempo e con mutate condizioni e percezioni che esse provocano nel comportamento collettivo.

E scusate se è un piccolo movimento locale a doverlo ricordare.

Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana – Movimento No Oil

 

tanta gente della politica è preoccupata per questa denuncia (qualcuno mi dice anche di lasciar correre) e tra un po’ qualcuno mi accuserà di strumentalità…facciano pure, come sempre d’altronde…nel frattempo c’è la legge da osservare e questi sono i soli fatti!!!

nell’interludio dell’attesa, e sempre a proposito di legge, non ho risposto perchè non ne valeva la pena al sindaco di satriano, miglionico, a proposito del caso di incompatibiltà dell’ufficiale comandante della polizia provinciale di potenza con il suo ruolo di assessore comunale (caso d’altronde evidenziatosi anche al comune di marsico nuovo)…mi è stato riferito di una sua accusa mossa nei miei confronti di “imperizia” al quale rispondo con il semplice richiamo alle leggi che impediscono simili casi, stop…appena avrò rintracciato l’articolo del quotidiano magari, se ne avrò il tempo e la voglia (giacchè non sempre è necessario rispondere ed a volte il silenzio è la miglior arma contro l’arroganza e l’ignoranza – per carità sempre riferita al non sapere!!!), risponderò con calma su chi realmente sia titolare in questo caso del giudizio di legittimità sul doppio incarico e l’incompatibilità…certo non la giunta provinciale, certo non il consiglio, certo non il prefetto, ma per ora ho altro da fare!!!

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riunione di comunità lucana-movimento no oil

sabato 6 marzo, ore 18.oo a tramutola (pz) riunione allargata del coordinamento regionale di comunità lucana – movimento no oil

all’ordine del giorno

  1. analisi della situazione politica e delle prospettive politiche del movimento 
  2. dimissioni di miko somma da coordinatore regionale
  3. nomina del nuovo coordinatore regionale pro tempore, dei coordinatori provinciali di potenza e matera, dei responsabili di zona
  4. percorso di costruzione del congresso regionale

chiunque voglia partecipare alla riunione, ci contatti attraverso mail (tasto sul banner in alto) o telefonando ai numeri noti

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detto…fatto!!!

eccovi la copia in chiaro dell’esposto presentato ai prefetti di potenza e matera e per conoscenza a tutti i prefetti d’italia

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blocchiamo le elezioni!!!

presentata stamane formale richiesta ai prefetti di potenza, matera e di tutta italia di sospensione delle procedure elettorali ed immediatamente dopo presentato esposto-denuncia alla magistratura sullo stesso tema…allego nel pomeriggio copia della prima, mentre per la seconda non mi sarà possibile per l’avvio delle indagini e le relative leggi sugli atti che le riguardano

noi di comunità lucana – movimento no oil facciamo sul serio!!!

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vi sarete accorti che per postare commenti è ora necessario iscriversi al blog…primariamente una procedura antispam, ma anche un invito a non nascondersi dietro l’anonimato facile, uno dei principali mali di questa terra…chi ha il coraggio delle sue opinioni le esprima dunque pubblicamente!!!

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