una manifestazione inopportuna…

bene, chiariamo un po’ le cose su questa manifestazione di domani, indetta e sostenuta da un arcipelago di sigle di cui andrebbe magari misurata la consistenza reale di rappresentanza, ma questo è altro discorso…

in primo luogo il sottoscritto non solo non sarà presente per impegni lavorativi che mi terranno fuori per qualche giorno, ma non aderisce ad alcun titolo a questa manifestazione, in primo luogo giudicandola certo legittima, ma inopportuna, in secondo luogo perché non ne condivido affatto gli obiettivi sulla scorta di alcune farneticanti documentazioni che ho avuto modo di leggere come appello all’evento stesso, infine perché non minimamente interpellato da alcuno od alcuna sigla e la cosa se pur appare strana, vista l’esposizione del sottoscritto, tale invece non deve apparire, poiché fortemente voluta dagli organizzatori…ma quest’ultimo punto è senz’altro un dettaglio, quindi andiamo con ordine…

la manifestazione, indetta per il giorno 4, in occasione quindi dell’incontro tra il ministro guidi, il presidente pittella ed alcune organizzazioni datoriali e sindacali (che davvero io non comprendo quale titolarità abbiano a discutere in simile tavolo), è sicuramente affrettata, essendosi data eccessiva importanza ad una data che non è, per sua natura, determinante o immediatamente produttiva di atti concreti ai fini di un percorso fin troppo chiaro da tempo che mira a “petrolizzare” ancor di più la regione, quindi nulla in concreto produrrà sull’attuale quadro degli idrocarburi in regione…quindi la logica di un’emergenzialità che non solo non aiuta a ragionare sul tema, imponendo la data come significante a cui reagire con la pancia, e così facendo dimenticare il significato da comprendere conoscendo atti, fatti e leggi, ma appare un segnale quasi identitario che segue ormai vetuste pratiche di un “abbaiare alla luna che non contempla il sorgere del sole dopo poche ore” (e spero sia chiaro il senso di questa frase inventata all’istante)…

ovvio che la battaglia sul petrolio e sull’aumento delle estrazioni non è patrimonio né del sottoscritto, né di altri, così ciascuno la interpreta come vuole e può, ponendosi scadenze ed obiettivi che non necessariamente altri condividono in una eterogeneità dei mezzi che purtroppo per esperienza troppo spesso è stata ed è l’eterogeneità dei fini, quindi degli obiettivi che ci si prefigge…evidentemente per alcuni è meglio utilizzare come mezzo l’impossibile chiusura delle attività esistenti come slogan per avere come fine la continuazione di uno scontro che invece risolto, potrebbe magari lasciar qualcuno disoccupato di ragioni da spendere e di chissà cos’altro la miseria umana è capace…manifestazione quindi legittima a mio parere, ma inopportuna…

inopportuna poiché convocata sulla scorta di documenti fuori dalla realtà e con un linguaggio desueto che ormai è forse solo facoltà di qualche reduce comprenderne l’arabesco arzigogolo di concetti distorti alle proprie ragione, inopportuna poiché indetta come manifestazione nazionale (si avete letto bene nazionale), quando i numeri in piazza sappiamo naturalmente non poter assumere le dimensioni adatte a far scorgere ai media che documenteranno l’evento null’altro che un risicato gruppo di contestatori arrabbiati che rappresentano le ragioni del no, stigmatizzandosi così le stesse ragioni di quel no alle trivelle come materia oscura di gruppi assolutamente minoritari, inopportuna ancora poiché non fonte causale di una contestazione informata, cosciente e consapevole, ma sversatoio di rabbie viscerali e di insoddisfazioni elettorali (senza giri di parole mi riferisco ai grillini che di fatto hanno messo le mani su alcune delle organizzazioni presenti ed al loro alimentare la rabbia tout court)…

inopportuna ed anzi sbagliata, poiché indetta per “segnare” una differenza tra un “noi, buoni e contro il petrolio” ed un “loro, cattivi, corrotti, a favore del petrolio ed infine, colpa peggiore, del pd e del centrosinistra”, alimentando così una tendenza allo scontro continuo ed identitario che non è produttiva di alcun risultato concreto, visti poi i numeri stessi del consenso, e non al dialogo con tutte le parti politiche che rappresentano l’universo mondo della rappresentanza politica lucana, via questa che invece per il sottoscritto rimane l’unica via per cementare una comunanza di intenti che unisca l’intera comunità regionale in un fermo e motivato no all’ulteriore avanzata delle compagnie e degli interessi composti…

ed in questa mia convinzione, esplicitata tante volte e sempre pubblicamente in comunicati ed interventi, persino nelle sedi politiche più interne al “potere”, come lo definiscono infantilmente alcuni, che ha impedito forse un coinvolgimento del sottoscritto che forse avrebbe giovato, in altri tempi ed altri modi che non avrei mancato di sottolineare, ad una più corposa, motivata e qualificata partecipazione della società lucana?…

mi spiace infine che in questa “trappola” siano ingenuamente cadute anche sigle politiche che ben farebbero a capire meglio con quali zoppi si impara a zoppicare…

signori, i petrolieri ed i loro addentellati ci contano ogni volta per misurare l’intensità delle reazioni e stabilire il parametro del loro passo seguente, in un progredire della legislazione inesorabile, viste le dimensioni in campo, e verso cui l’unica arma è far opporre l’intera comunità lucana con “fatti politici” di dimensioni tali da non poter prescindere i partiti stessi e le loro organizzazioni…

personalmente quindi non aderisco e non condivido assolutamente questa manifestazione, sperando al più che i numeri, le forme e le modalità di tenuta della stessa non danneggino invece le ragioni di chi, come il sottoscritto ed altri, cerca e persegue un dialogo franco, aperto ed inclusivo che porti la politica lucana tutta ad assumersi la propria responsabilità ed a pronunciare in modo coeso all’intera comunità regionale un secco NO alla destinazione della nostra regione a damigiana di idrocarburi!!!

miko somma

p.s. mi sono astenuto dal far prendere forma di comunicato stampa nei giorni precedenti a questa mia non condivisione che ormai è tempo invece di esplicitare…

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un-due-tre…

(ANSA) – POTENZA, 2 GIU – Nel ballottaggio per il sindaco di Potenza, “le forze di centrosinistra che sostengono la Giunta regionale sono chiamate a dare, un forte segnale di unità”: lo scrive, in una nota, il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella (Pd), secondo il quale, “occorre impegnarsi in questi ultimi giorni per far vincere Luigi Petrone e ricompattare intorno al candidato sindaco del Pd le forze dell’altro centrosinistra per un grande progetto di rilancio del capoluogo di regione“.

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credo sia inutile aggiungere molto rispetto al punto politico…è la prima dichiarazione di pittella in favore di petrone a primo turno ormai celebrato, non essendocene state prima per la concorrenza di più fattori…

uno, pittella nel suo stile consueto esterno/interno avrebbe volentieri appoggiato con il suo endorsement diretto falotico, ma ne è stato impedito dall’esposizione elettorale del fratello gianni nelle liste pd alle europee, temendo probabilmente qualche scherzetto proprio sulle preferenze…e quando si tratta di famiglia i pittella sono unitissimi…

due, pittella si sarebbe però riservato di appoggiare falotico al ballottaggio, avendo le mani libere dopo la rielezione al parlamento europeo di suo fratello e potendo quindi agevolmente rompere qualsiasi patto o costrizione operante prima…era così importante che falotico passasse al ballottaggio…

tre, il ballottaggio non c’è stato poiché “contro ogni previsione” passa de luca, candidato di centrodestra, e non falotico che pure aveva messo in piedi un assetto politico che qualcuno pur definiva l’altro centrosinistra…e invece passa de luca che a sorpresa prende circa 2000 voti più delle sue liste, mentre petrone ne prende circa 2800 in meno, lasciando il “povero” falotico al palo delle sue aspirazioni di veder ripagate su se stesso qualche debituccio da primarie …trappolone che rivela la grande potenza del pd di riuscire a fare cose che nessuno riuscirebbe a fare, sbagliando magari qualche calcolo, ma riuscendo nell’intento o pura coincidenza della bizzarria del voto disgiunto?…fate un po’ voi…

sta di fatto che a pittella non rimane ora che appoggiare petrone e tentare di mediare un ingresso nel centrosinistra di uno che proprio di centrosinistra non è, falotico appunto, ma il cui partito in appoggio principale in questa esperienza cittadina, realtà italia, è già in maggioranza alla regione con un consigliere, paolo galante…

il messaggio a questo punto denota una certa debolezza del presidente che non mancherà di riflettersi direttamente sulla composizione della nuova giunta regionale che è un dato di fatto ormai ineludibile e che pittella, sapendo bene di non poter affrontare la consiliatura con questo assetto esterno, cerca di anestetizzare con questo appello a mio avviso tardivo ed inutile…

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della speranza, della vanagloria, della morte…

03/06/2014

far finta di non vedere che gli italiani hanno bisogno di speranza significa essere dei non vedenti, pensare che basti la speranza per risolvere i problemi significa essere dei vanagloriosi, pensare che per sconfiggere un male serva la morte significa essere dei personaggi delle fiabe…quelle che fanno paura ai bambini!!!

miko somma

 

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