26/11/2012

chiaro è che anche accolto il ricorso del governo, la regione basilicata per ribadire che l’art. 37 della L.R. 16 del 2012 non è un bluff, deve dire NO ad ogni passaggio burocratico dell’iter di autorizzazione ad esplorazioni per idrocarburi nell’intero territorio regionale…se poi si cominciasse a mandar via dirigenti rinviati a giudizio che firmano delibere e a dire NO anche ai pozzi che si continuano ad autorizzare (policoro) forse non faremmo male
 
miko somma

qualche considerazione sul ricorso del governo

allora, avevamo promesso di fare qualche considerazione sul ricorso del governo alla cosiddetta moratoria o meglio all’art. 37 della legge regionale della basilicata n. 16 del 2012, il cui testo approvato in consiglio recita:

  1. La Regione Basilicata nell’esercizio delle proprie competenze in materia di governo del territorio ed al fine di assicurare processi di sviluppo sostenibile, a far data dall’entrata in vigore della presente norma non rilascerà l’intesa, prevista dall’art.1, comma 7, lettera n) della legge 23 agosto 2004, n. 239, di cui all’accordo del 24 aprile 2001, al conferimento di nuovi titoli minerari per la prospezione,  ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi.
  2. Le disposizioni della presente norma si applicano anche ai procedimenti amministrativi in corso per il rilascio dell’intesa sul conferimento di nuovi titoli minerari per la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosa.
  3. Sono fatte salve le intese relative a titoli minerari in essere».

…tralasciamo ora considerazioni sul successivo art. 38, sul quale abbiamo messo lo zampino, rendendo più cogente l’audit pubblico su simili operazioni, e restiamo al tema di quella che erroneamente è stata definita moratoria, e sulla quale da subito, in un comunicato stampa, abbiamo espresso dubbi di costituzionalità, tenendo invece per buona l’indicazione politica che ne veniva fuori e sulla quale purtroppo altri dubbi abbiamo poi dovuto riscontrare in amara realtà, nel mentre si giocava sul comma 3 dello stesso articolo, considerando titoli in essere anche i permessi di ricerca, e soffermiamoci sul ricorso…

ricorso del tutto ovvio da parte del governo che esercita le sue prerogative di chiedere un giudizio di legittimità su un atto regionale, ma peloso per alcuni passaggi che a mio avviso, sono stati forzati…passiamo ai fatti quindi…

il governo in primo luogo parla di una presunta violazione dell’art. 117, secondo comma, lettera m) e terzo comma della costituzione che, senza recitarlo del tutto, limitandosi ai soli commi citati nel ricorso, recita: “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.

(secondo comma) Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie:

m) determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale;

(terzo comma) Sono materie di legislazione concorrente quelle relative a: rapporti internazionali e con l’Unione europea delle Regioni; commercio con l’estero; tutela e sicurezza del lavoro; istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale; professioni; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi; tutela della salute; alimentazione; ordinamento sportivo; protezione civile; governo del territorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia; previdenza complementare e integrativa; armonizzazione dei bilanci pubblici e coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale. Nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato

quindi si evincerebbe che la legislazione primaria è quella regionale, salvi i principi fondamentali che lo stato avrebbe fissato in materia di localizzazione di impianti energetici nella legge 23 agosto 2004, n. 239  “Riordino del settore energetico, nonchè delega al Governo per il riassetto delle disposizioni vigenti in  materia di energia” e che, a dire del ricorso sono richiamati proprio dall’art. 117 della costituzione, stabiliscono una tutela della concorrenza e la tutela dei livelli essenziali  delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, la tutela dell’incolumità e della sicurezza pubblica…e se anche così fosse non dovrebbero i lucani essere tutelati al pari degli altri italiani da effetti negativi delle estrazioni che al giorno d’oggi nessuno è in grado di fissare stante la mancanza di misurazioni valide?…non dovrebbe essere dovere dello stato assicurarsi che la regione basilicata si doti delle idonee strutture e le faccia funzionare, proprio in merito ai diritti civili e sociali di cui la salute ed il diritto all’informazione sono parti essenziali?…e perchè si parla di concorrenza rispetto alla formazione dei prezzi sul mercato, quando in basilicata i prezzi dei carburanti sono notoriamente più alti che altrove nel paese?…dove sia quindi l’equità a cui allude il governo non è dato sapere, dal momento che se equità dovesse esserci ai cittadini lucani dovrebbero essere riconosciuti in questa materia diritti che nei fatti sono negati?…

recita infatti l’art.1, comma 4, legge 239/2004 richiamata nel ricorso che: «Lo Stato e le regioni, al fine di assicurare su tutto il territorio nazionale i livelli essenziali delle prestazioni concernenti l’energia nelle sue varie forme e in condizioni di omogeneità, sia con riguardo alle modalità di fruizione, sia con riguardo ai criteri di formazione delle tariffe e al conseguente impatto sulla formazione dei prezzi, garantiscono; (…)”  ed ancora “d)  l’adeguatezza delle attività energetiche strategiche di produzione, trasporto  e stoccaggio per assicurare adeguati standard di sicurezza e di qualità del  servizio nonchè la distribuzione e la disponibilità di energia su tutto il territorio nazionale;» nonchè «f) l’adeguato equilibrio territoriale nella localizzazione delle infrastrutture energetiche, nei limiti consentiti dalle caratteristiche fisiche e geografiche delle singole regioni, prevedendo eventuali misure di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale qualora esigenze connesse agli indirizzo strategici nazionali richiedano concentrazioni territoriali di attività, impianti e infrastrutture ad elevato impatto territoriale”

…ed oltre la questione dei prezzi dove mai sono quei parametri di sicurezza che pur dovendo essere presenti in un piano di sicurezza esterno delle attività ad oggi presenti sul territorio, piano che “deve” essere conosciuto dalle popolazioni per poter esistere e che a data attuale non risulta tale, e se esistono, poichè giunti solo nel 2003 alla prefettura di potenza, chi li conosce?…e dove sono le misure di compensazione e di riequilibrio a cui si accenna, stante l’ovvia concentrazione di impianti in zone specifiche del territorio, trattandosi appunto di giacimenti che includono pozzi estrattivi, oleodotti, centri olii, stoccaggi, depositi di fanghi e quant’altro?…

 art. l, legge 239/2004, che spetta allo Stato «l’identificazione delle  linee  fondamentali dell’assetto del territorio nazionale con riferimento all’articolazione  territoriale delle reti infrastrutturali energetiche dichiarate di  interesse nazionale, nonchè «le determinazioni inerenti la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi, ivi comprese le funzioni di polizia mineraria…”, funzioni per la verità ancora mai viste e che paiono queste confliggere con le norme dell’art. 117 della costituzione dove si recita che sono materie di legislazione concorrente la “produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia”, dove sono le regioni a legiferare secondo il rispetto di principi fissati da legge ordinaria, quindi da legge inferiore nel rango alla norma costituzionale…e potrei proseguire a lungo nell’elencazione di una serie di motivazioni che a buona ragione potrebbero essere rivoltate proprio contro il proponente, non essendo però questa materia del giudizio presso la corte…

ma non voglio farla lunga, scendendo in tecnicismi per loro natura parziali, spettando alla corte unicità di giudizio, poichè nel prosieguo di tutto il ricorso vi è una cavillosità estrema dove pare emergere su tutti il dato che economicamente allo stato serve il petrolio lucano, punto…

ed alla regione nessuna competenza è assicurata verso l’opzione strategica che lo stato stesso esercita, ribaltando nella materia tutto il titolo V della costituzione, titolo che non è un mistero, questo governo vorrebbe ridurre all’osso, procedendo anche ad accorpamenti di regioni, oltre che alla limitazione di competenze per materie di lesislazione concorrente, quali appunto l’energia…

così questo articolo 37 per il governo va cancellato e va cancellato in un complesso di norme che nel frattempo stanno variando in materia sostanziale fino a riportare del tutto in quota statale la competenza su estrazioni e trattamento del greggio che, vogliamo ricordare ora è estratto in una zona specifica, ma in fieri lo sarà in una intera regione, stante la cartina dei permessi e delle istanze che potete visitare sempre su questo blog…

e ci chiediamo allora se non sia compito della difesa della regione basilicata nel ricorso, fare accorato, ancorchè tecnico, appello ad una diseguaglianza di fatto tra i cittadini lucani che vivono nell’incertezza degli impatti delle estrazioni su salute ed ambiente (incertezza che al pari della malattia od inquinamento conclamato sono comunque fonte d’ansia che inficia la serenità del vivere che è la stessa costituzione che invece la afferma come diritto supremo) ed il resto del paese?…

staremo a vedere cosa accade, ma una cosa è certa…qualsiasi sia l’esito del ricorso, esistono anche “fatti politici” dettati dalle popolazioni insofferenti e stanche!!!…in altri e ben più chiari termini, se i “tecnici” credono di fare della nostra regione ciò che gli aggrada, si sbagliano di grosso…e sbaglierebbe anche qualsiasi governo politico che, succedendo sperabilmente a questi “nominati” che da tempo fanno più di quanto a loro fosse consentito per “salvare” il paese dal tracollo finanziario, dovesse “insistere” troppo su una regione che ha già dato e che sta ancora dando tanto, troppo, a questo paese che è certo anche il nostro, dei cittadini lucani, ma fino a quando non dovessimo sentirci ospiti in casa nostra!!!

ho personalmente fiducia nella corte e mi aspetto che, nelle more di una interpretazione tecnica delle norme, a prevalere non siano altre considerazioni, poichè esse, le altre considerazioni, spettano alla formazione della volontà politica che è la stessa costituzione a prevedere esercitata dai cittadini nel diritto di voto…e non da qualche professore ansioso di mettere sotto controllo le risorse contenute nella nostra terra!!!

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http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=571373&IDCategoria=12

fuori da ogni polemica, ma la “strana” politica di gestione degli rsu in lucania pare portarci dritti dritti verso una emergenza che richiederà – ma guarda un po’!!! – un altro termodistruttore da allocare a potenza e per il quale molti incontri informali romani si sono già tenuti…un affare non da poco…

occorre che in consiglio regionale si approvi la nostra proposta di legge sul ciclo dei rifiuti!!!…bene, domani c’è consiglio regionale e la nostra proposta di legge è in discussione!!!

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ilva

dunque per la feccenda dell’ilva di taranto (che sarà anche fuori regione, ma sia per la contiguità geografica alla nostra regione, che per questioni e considerazioni ambientali generali ed anche locali, visto che l’acqua per il funzionamento dell’impianto ilva proviene dalla nostra diga di monte cotugno a senise, pz, che ne è la principale fornitrice) ci sono stati degli arresti stamane…arresti pesanti e che riaprono tutta una faccenda ancora non chiusa…copio e incollo quanto riportato da angelo bonelli…

ECCO I NOMI.
Tre arresti in carcere, quattro ai domiciliari. Avvisi di garanzia per il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante e per il direttore dell’Ilva di Taranto Adolfo Buffo.

Associazione a delinquere finalizzata a commettere più delitti contro la pubblica incolumità nonchè delitti contro la pubblica amministrazione. Corruzione in atti giudiziari, concussione.

Finiscono in carcere l’ex direttore dello stabilimento di Taranto, Luigi Capogrosso, e l’ex responsabile delle relazioni esterne Girolamo Archinà. Fabio Riva, già vicepresidente e amministratore delegato dell’Ilva, è latitante.

Nuova misura cautelare agli arresti domiciliari per il patron Emilio Riva, per il consulente Lorenzo Liberti, per l’ex assessore provinciale all’ambiente del Pd, Michele Conserva e per un rappresentante della Promed Engineering di Taranto.

Gli uomini della Finanza stanno eseguendo questa mattina il sequestro preventivo dei prodotti finiti e/o semilavorati destinati alla vendita ovvero al trasferimento in altri stabilimenti del gruppo.
La tesi della magistratura di Taranto è che nonostante il sequestro degli impianti del 24 luglio scorso, l’Ilva continua a produrre acciaio inquinando. Dunque, l’acciaio è il prodotto dei reati contestati.

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mercoledì 28/11/2012 ore 17.00 sede regionale

coordinamento regionale di COMUNITA’ LUCANA

unico argomento all’ordine del giorno: elezioni politiche

per chiunque, da esterno, voglia partecipare (le nostre riunioni sono pubbliche da regolamento), ci invii richiesta attraverso il tasto “contatti” accessibile dalla testata del nostro blog

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26/11/2012 doppio intervento su fb (due post per la precisione)

però non comprendo tutti questi commenti negativi verso 4 milioni di persone che hanno votato per un fattore interno ad una coalizione che è la loro…mi pare offensivo giudicare dei cazzoni tante persone che invece, ci piaccia o meno, un atto democratico pur lo hanno fatto nell’ambito di una libera scelta…ed avrei rispetto anche di quelli di centrodestra se le facessero…e mi chiedo perchè altri non le fanno, che so, casini, fini (ma con chi le fa ormai?) e persino lo stesso grillo che pontifica sugli altri, ma satrapeggia nel suo movimento sulle scelte dei candidati…altro discorso invece sarebbe parlare dell’inutilità di scegliere un candidato premier quando la legge (e napolitano) dicono che tocca al presidente della repubblica poi nominarlo, anche a prescindere dai risultati delle elezioni vere…ecco questo è il punto, secondo me, capire a che punto è giunta l’involuzione democratica nel nostro paese, cioè fino a dove alcuni si spingeranno in un processo di dissoluzione preoccupante di ciò che ancora resta della democrazia…e soprattutto che faremo noi, i cittadini
 
una sola richiesta alla coalizione di csx…ok, per un mesetto non avete pensato ad altro, ma un’altra settimana, questa settimana in particolare, a non pensare che al ballottaggio mi pare troppo…abbiamo tutti qualche problemino che richiede qualche attenzione, la legge elettorale…così se magari i parlamentari facessero meno interventi pro-uno o pro-l’altro, dedicandosi alla soluzione di questo nodo, non sarebbe male
 
miko somma