15/11/2012

è per maturità e per tentare di dare un altro volto al futuro senza strapparlo violentemente, che a volte non dico e non faccio quanto invece dovrei e con la necessaria forza contro la masnada di criminali, furfanti ed idioti che hanno ridotto così la mia terra ed il mio paese…ma detto tra noi ed alla potentina, se avessi tra le mani, in qualche posto tranquillo ed al riparo da altri occhi, questa gentaglia “a facess’ topp’ topp”…

miko somma

conferenza val basento…come a san remo, d’altronde!!!

Domani su basilicatanet.it diretta della Conferenza su Valbasento

15/11/2012 11:00Il confronto sulle possibili soluzioni di rilancio dell’area sarà diffuso in diretta sul portale della Regione Basilicata e sulle emittenti radio tv che manifesteranno l’interesse a seguire l’evento.

AGR   Domani, con inizio alle ore 9,30, basilicatanet.it trasmetterà in diretta audio video, la Conferenza sulla Valbasento…

indirizzo web http://wma.streamingmedia.it/Basilicatanet 

o su Apple iPhone e iPad indirizzo web

http://streamingmedia.it/basilicatanet 

L’ufficio stampa della Giunta regionale potrà inoltre fornire tale servizio a tutte le testate radiotelevisive regionali interessate a ritrasmettere i lavori della Conferenza, in diretta o in differita, integralmente o per stralci.

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loro se la cantano e loro se la suonano, sotto gli occhi delle telecamere, come a san remo d’altronde!!!

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può una regione contraddire se stessa?

partiamo da due lanci sul sito basilicatanet… 

1) Associazioni ambientaliste su moratoria e stoccaggio gas

15/11/2012 13:30

BAS   Sulla moratoria della Regione legata alle attività estrattive, intervengono la Ola, Organizzazione lucana ambientalista, No Scorie Trisaia e Ambiente e Legalità, ponendo l’accento sullo stoccaggio di gas nei pozzi svuotati o in via di esaurimento in Valbasento.
Applicando la ‘esclusione della Via, Valutazione di impatto ambientale’, la Regione – prosegue la nota – ha infatti concesso alla Gas Plus (società mineraria italiana diventata in pochi anni leader dopo l’Eni nell’estrazione di idrocarburi e abilitata alla non facile pratica dello stoccaggio di gas nel sottosuolo), con delibera 1483 del 6 novembre scorso, una proroga allo sfruttamento minerario della concessione “Monte Morrone”. Secondo le organizzazioni ambientaliste, “l’esclusione della Via vieta di fatto ai Comuni, agli enti e ai cittadini dell’area interessata di presentare le proprie osservazioni contrarie al progetto minerario, interrompendo la democrazia e la trasparenza del percorso pubblico”.
“A tutela della correttezza delle procedure di sfruttamento del suolo e del sottosuolo, della obbligatoria correttezza e trasparenza istituzionale e a tutela anche dello stesso sottosuolo lucano e del possibile rischio simico e di inquinamento delle falde idriche e della catena alimentare”, la Ola, No Scorie e Ambiente e Legalità chiedono che “la Regione Basilicata si opponga con le osservazioni alla Via a tutti i nuovi pozzi, che sospenda ogni attività estrattiva al fine di capire quale livello di inquinamento hanno raggiunto le falde idriche del nostro sottosuolo e che chieda alle società minerarie i piani ingegneristici di ogni attività di perforazione. Unico strumento per sapere cosa le società petrolifere stiano facendo nel nostro sottosuolo che è di proprietà dello Stato e non di Eni & Co”.
  e

2) Concessione ‘Monte Morrone’ normata da comma 3 della ‘moratoria’

15/11/2012 14:04

La scelta di fare salvi i titoli minerari in essere prevista dall’art.37 della L.R.16/2012 risponde alla volontà di consentire attività estrattive solo nelle aree già individuate e non oltre

 

AGR  In merito a un comunicato diffuso oggi dalla alcune sigle ambientaliste si fa presente quanto segue. La proroga allo sfruttamento minerario della concessione “Monte Morrone” rientra nei casi normati dal comma 3 dell’articolo 37 della L.R 16/2012 (giornalisticamente conosciuta come “moratoria sul petrolio”).
Detto articolo di legge prevede, infatti, che la Regione “non rilascerà l’intesa, prevista dall’art. 1, comma 7, lettera n) della legge 23 agosto 2004, n. 239, di cui all’accordo del 24 aprile 2001, al conferimento di nuovi titoli minerari per la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi”, ma al comma 3 aggiunge esplicitamente che “Sono fatte salve le intese relative a titoli minerari in essere”
.
Il dispositivo attua la precisa e nota volontà politica di evitare che tutto il territorio regionale sia sottoposto ad attività estrattive, prevedendo, appunto, che tali attività possano essere portate avanti solo nelle aree già oggetto di titoli minerari. Alla luce di ciò appare evidente che confondere alcune valutazioni peculiari e legittime quali quelle delle associazioni in questione con provvedimenti legislativi con cui nulla hanno a che fare può essere causato o solo da una lettura faziosa dei fatti, che poco ha a che fare con gli interessi delle comunità, o con la mancata conoscenza dei fatti stessi.

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allora vediamo di mettere un po’ di ordine nella cosa, la ola e le due altre organizzazioni parlano di una realtà, quella della proroga delle attività del permesso in questione, che è vero essere connessa a quanto alla risposta della regione (o meglio di chi ne fa le veci…), nello specifico quindi il comma 3 dell’articolo 37 della L.R 16/2012 che recita che sono fatti salve le attività autorizzate preesistenti, ma nel caso specifico trattandosi di una proroga, cosa che “normalmente” implica la fine di un iter, è facile intuire come vi sia una forzatura dell’interpretazione del dettato del testo di legge regionale…

non si autorizza nulla di nuovo, ma si proroga quanto esisteva ed era scaduto, quindi di fatto è come se si ri-autorizzasse qualcosa di nuovo seppur pre-esistente, ma qualcosa che appunto aveva terminato i suoi effetti giuridici ed in questo caso autorizzativi…

questione di interpretazioni, certo, ma questione anche di volontà rispetto ad una norma certo criticabile nel dettato, ma abbastanza chiara nella indicazione politica, stop a tutto ciò che è nuovo e non autorizzato nella volontà di preservare la regione da gtroppa invasività delle compagnie…è chiaro quindi che qualcuno in giunta ha forzato la mano sulla faccenda, seppur legalmente nulla eccepisce che la giunta si pronunci favorevolmente (come è sempre accaduto finora, dopotutto)…si è cioè spostata l’attenzione sul piano giuridico del dettato del testo di legge, osservandolo pedissequamente, piuttosto che rimanere nella interpretazione della indicazione politica…

eppure che strano!!!…all’epoca della famosa “moratoria” di fronte ad alcune critiche, tra le quali ricordo il nostro comunicato stampa che crediamo faccia un certo testo nello specifico, si disse chiaramente che al di là della legge e dei possibili ricorsi alla corte costituzionale, ciò che andava sottolineato era appunto una volontà politica di dire basta…quindi la regione ci diceva di non fermarci alla stesura di un testo magari fatto male ed impugnabile, ma di andare al senso politico della cosa…

bene, ora invece il senso politico di quello stop viene meno e ci si attacca al dettato della norma…al cavillo, si direbbe…strano, molto strano…ma se consideriamo l’affare in corso, lo stoccaggio di gas nel sottosuolo in una delle due concessioni di cui era stata fatta istanza presso l’unmig (l’altra ha già ricevuto parere favorevole dalla regione) tutto si spiega…si forza per senso degli affari il senso delle indicazioni politiche, rendendo così un elastico da tirare o rilasciare a piacimento quella supposta volontà diversa della regione rispetto alle compagnie petrolifere…

e quando parlo di affari, parlo delle poche decine di posti di lavoro (nella precedente autorizzazione erano ben 19, come chiarito trionfalmente attraverso una nota su basilicatanet, più numeri a casaccio, 100, di indotto) da giocarsi al tavolo delle elezioni locali in cambio di apooggio dei capibastone locali in ben altre competizioni, e di qualche appalto anche lucroso per ditte locali nell’ambito dei lavori di movimento terra e quant’altro si lega al discorso ben più tecnico delle reiniezione di gas nel sottosuolo…appalti che poi magari genereranno altri appoggi, non volendo affatto entrare in considerazioni di altra natura e che ad altri competono…ecco tutto!!!…

il fatto è che, ben al di là del tono classico dei comunicati ola che qualche volta derapa in argomenti facilmente attaccabili dai manutengoli del potere giunta-petrolifero (e sia chiaro che non faccio alcun torto ad ola che è associazione ambientalista e non politica), manutengoli che tentano di svicolare da precise accuse, si evidenzia una netta contraddizione proprio nel senso politico, che devia dalle indicazioni forti date nella legge regionale, di questa proroga sulla quale pesa e non poco proprio l’esclusione dal procedimento via che di fatto facilita molto l’iter amministrativo alle compagnie…

ma c’è un piccolo passaggio che sia la ola, sia la regione (?????), saltano…e con calma spieghiamo la faccenda…

partiamo dal disposto di legge all’art. 38 della legge regionale c’è una piccola novità di cui ci attribuiamo in qualche modo la paternità, avendo consegnato un testo al proponente l’emendamento, il consigliere navazio, consegnatoci dalla saggia conoscenza delle cose di un tecnico della regione, testo da cui poi viene fuori l’articolo 38 della L.R 16/2012 così come approvato…

Articolo 38

Modifica ed integrazioni alla L. R. 21 dicembre 1998 n. 47  

“Disciplina della valutazione di impatto ambientale e norme per la tutela dell’ambiente”

1. All’articolo 9 della L.R. 47/98, dopo il comma 3 è inserito il seguente comma 3 bis:
“3 bis. Le consultazioni e udienze conoscitive di cui al comma 3 sono obbligatorie per i progetti di cui all’allegato A, punto 23, della presente legge relativamente ai progetti che definiscono i programmi di sviluppo delle attività di coltivazione degli idrocarburi.”

2. Dopo il comma 1 dell’articolo 10 della L.R. 47/98, è inserito il seguente comma 1 bis:
“1 bis. In attuazione dell’articolo 117 della Costituzione, nel rispetto del principio di sussidiarietà nei rapporti con le autonomie territoriali e funzionali, al fine di garantire l’equilibrato sviluppo e la massima partecipazione delle popolazioni interessate, per tutti i progetti di cui all’allegato A, punto 23 della presente legge, relativi ai progetti che definiscono i programmi di sviluppo delle attività di coltivazione degli idrocarburi, la Giunta regionale, entro il termine di cui al comma 1, della Legge Regionale 47/98 indice un’audizione pubblica.”

ma può una esclusione dalla procedura via esimere dalla pubblicità degli atti relativi al procedimento stesso presso le amministrazioni locali?…no, senz’altro no, per consolidata giurisprudenza, trattandosi nel caso dell’esclusione del solo mancato assoggettamento della procedura amministrativa ad una serie di passaggi amministrativi previsti dal d.legs. 152/06 all’art. 32 che non esimono dalla conoscenza che degli atti stessi deve essere comunque data…

 e, relativamente alla mancata possibilità di presentare osservazioni rileva una sentenza del consiglio di stato…

VIA – Provvedimento di esclusione – Efficacia – Pubblicazione sul B.U.R. – Necessità – Esclusione – Art. 32 d.lgs. n. 152/2006. L’efficacia del provvedimento regionale di esclusione dalla procedura di VIA, ai sensi dell’art. 32 d. lgs. n. 152 del 2006 (nel testo all’epoca vigente), non dipende dalla sua pubblicazione, che non risulta prescritta come obbligatoria per legge. E’ pertanto irrilevante la mancata pubblicazione sul B.U.R. ai fini della decorrenza del termine per l’impugnazione, che deve farsi pertanto decorrere per il soggetto che si ritenga leso dalla piena conoscenza dei suoi elementi essenziali, quali l’autorità emanante, la data, il contenuto dispositivo ed il suo effetto lesivo, salva la possibilità di proporre motivi aggiunti ove dalla conoscenza integrale del provvedimento emergano profili di illegittimità specifici ed ulteriori relativi al suo contenuto (Cons. St. Sez. IV, 13.6.2011, n. 3583, Sez. V, 23.5.2011, n. 2842). Pres. f.f. Branca, Est. Quadri – Provincia di Pavia (avv. Ferrari) c. Fondazione V e altro (avv.ti Zanuttigh e Scoca) – (Riforma T.A.R. LOMBARDIA – MILANO, Sez. IV n. 7136/2010) – CONSIGLIO DI STATO, Sez. V – 25 luglio 2011, n. 4454 

sentenza dove appare chiaro che esiste sempre e comunque un soggetto interessato ad una opposizione

ora, la questione è questa…se l’esclusione dalla procedura via non esime dalla pubblicazione della procedura amministrativa sull’albo pretorio e sui siti web dei comuni interessati, quindi non incide sul meccanismo di pubblicità, quindi non può essere escluso in alcun caso il momento del confronto pubblico, come tra le altre ribadito proprio dall’art.38, e se esiste comunque un diritto a presentare opposizione (quindi non osservazioni che sono previste dalla via ) perchè non si è proceduto a questo confronto che è previsto per legge prima di procedere ad assensi e prima ancora di aver ricevuto opposizioni?…

può quindi la regione contraddire se stessa, non rispettando una legge?…che si torni subito indietro e si annulli la proroga!!!

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non so, ma trovo che chi ha portato in parlamento una persona del genere, giuseppe ciarrapico, fascista da sempre, ex patron delle terme di fiuggi grazie all’amico giulio andreotti, oggi senatore pdl, con quale faccia oggi si presenta alla gente?

ciarrapico.jpg

condannato nel 1974 dal pretore di cassino che gli infligge una multa di 623.500 lire per aver violato per quattro volte la legge a tutela del lavoro minorile (legge 17 ottobre 1967, n. 977) sentenza confermata in cassazione…

condannato per ricettazione fallimentare a quattro anni e mezzo di reclusione, ridotti nel 1999 in cassazione a 3 anni , per gli sviluppi della vicenda «casina valadier», crac da 70 miliardi della società, inglobata irregolarmente da ciarrapico nella sua “italfin ’80″…

inquisito anche per lo scandalo della safim-italsanità, il 18 marzo 1993 viene spiccato nei suoi confronti un mandato di custodia cautelare: entra a regina coeli il 21 marzo, insieme a mauro leone, figlio dell’ex presidente della repubblica e dirigente dell’AS roma con la gestione ciarrapico….il 24 aprile dello stesso anno a ciarrapico vengono concessi gli arresti domiciliari…

l’11 maggio dello stesso anno viene revocato il mandato di custodia cautelare ma la libertà è breve perché ciarrapico è di nuovo arrestato e trasferito a milano, con l’accusa di finanziamento illecito ai partiti…nel 2000, dopo sette anni, ciarrapico viene condannato in via definitiva, tuttavia, in ragione della sua età, viene affidato ai servizi sociali…

nel 1996 è condannato per bancarotta fraudolenta nel processo relativo al crack del banco ambrosiano, in primo grado a 5 anni e mezzo di reclusione, ridotti in appello a 4 anni e mezzo…successivamente gli sono stati condonati 4 anni, ed è stato condannato a scontare gli ultimi 6 mesi in “detenzione domiciliare” per motivi di salute…condanna confermata dalla cassazione nel 1998…

nel maggio 2010 la guardia di finanza ha sequestrato immobili, quote societarie e conti correnti nell’ambito di un’inchiesta della procura di roma, in cui ciarrapico è accusato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche…le due imprese editoriali controllate da lui tramite suo figlio e prestanome avrebbero percepito illecitamente circa 20 milioni di euro di contributi pubblici tra il 2002 e il 2007…secondo gli inquirenti avrebbe in dieci anni creato 90 società con le provvidenze per l’editoria…

ll 19 luglio 2011 la corte dei conti chiede il suo interrogatorio…secondo la magistratura contabile sarebbero 45 milioni di euro di contributi pubblici per l’editoria indebitamente percepiti attraverso una truffa ai danni della presidenza del consiglio dei ministri…

nel gennaio 2012 il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di roma lo rinvia a giudizio insieme ad altre 11 persone, tra cui il figlio tullio…reati contestati, truffa aggravata ai danni dello stato, favoreggiamento, violazione della disciplina della responsabilità amministrativa delle società, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti…

e secondo la logica di qualcuno quindi costui sarebbe un perseguitato?…

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15/11/2012

tutti a riconoscere che occorre creare nuova occupazione, ma perchè qualcuno non dice che è di fatto impossibile a meno di non contrarre i diritti generali o molto più laboriosamente mettere in piedi un ribaltamento degli assi produttivi in un ripensamento globale del sistema capitale e del sistema consumo ad esso legato ormai non più eludibile?

miko somma

15/11/2012 

i leccaderetano sono la migliore arma di ogni potere, poichè se da un lato inibiscono nella gente comune la critica al sistema nel terrore della delazione, dall’altro creano uno strano effetto imitativo in molti, quasi una corsa a chi umetta prima e meglio l’anellino anale del potente…imparate a riconoscerli i leccaderetano, chiamandoli con il loro nome, e ad evitarne gli effetti terribili per la psiche, attraverso l’esercizio di un’attività di critica costante…chi non usa la critica per osservare il mondo è già un servo!!!

miko somma

15/11/2012

un paese che non conosce ancora la sua storia, dal long term threat firmato con gli alleati all’indomani della resa di cassibile ai mandanti ed esecutori delle stragi di stato o di mafia, dalla cessione definitiva di un pezzo di territorio italiano agli usa (camp darby, livorno) all’insaputa del parlamento ai legami tra mr. b e le mafie, dal mistero della morte di giuliano ai tentativi di colpo di stato, e via via scorrendo la lunga lista di non so/non comprendo, non è solo un paese dove la democrazia è negata, è soprattutto un paese dove i cittadini non sanno pretenderla, preferendo rincorrere il masaniello di turno, piuttosto che impuntare i piedi e dire “questo paese è mio!!!”

miko somma