miserabili poveretti

alcuni miserabili “poveretti” della politica lucana, non contenti forse di aver contribuito in via diretta e collaterale a quel più generale malessere nei confronti della stessa politica che serpeggia ormai come un’influenza in questa regione ed in tutto il paese (e che risulta difficile attribuire alle sole accuse di beppe grillo, quasi che costui abbia inventato dal nulla un problema inesistente e che invece esiste – eccome se esiste!!!), si spingono ora ben oltre quell’istinto di sopravvivenza del proprio patrimonio politico-genetico all’interno di simboli che senza idee rimangono appunto simboli – e quindi icone – e pratiche di gestione del consenso che sfruttano la buona fede degli aderenti per fini che, per rimanere nell’elegante, definiremmo come “personali”, il tutto nelle more di una campagna elettorale che metterà a dura prova alcune “identità”, e si avviano nel campo minato dell’illazione e della scorrettezza umana prima che politica, offrendo candidature persino ad aderenti del nostro movimento che sono già impegnati in prima persona con le nostre liste comunali e provinciali

tutto eventi questi che ci si aspettava potessero accadere e che, pur stigmatizzandoli come cattivi esempi di pratiche che sarebbero da evitare per ridare alla politica quella dignità perduta, erano stati ampiamente previsti forse più per via di una naturale diffidenza verso “certi soggetti” che per un’appetibilità del nostro movimento che rimane invece del tutto impermeabile a suadenze e comparizie d’altri tempi e d’altri bassi imperi…qualcuno obietterà che accadendo adesso, in questo momento, sono cose che riguardano il presente…ebbene noi guardiamo già oltre da molto tempo e ci proiettiamo in un futuro che vorremmo libero da questi “accadimenti” ed orientato a quella comune ricerca di soluzioni ai problemi della nostra terra e della nostra gente che prima che essere di destra, di centro o di sinistra, sono problemi che riguardano l’intera comunità lucana

il nostro movimento, contrariamente ad alcune idee che per qualche tempo hanno parassitato senza affatto attecchire, è nato sin dal suo apparire come una trasversalità non all’esistente politico, ma alla società lucana intesa nel suo valore assoluto, quindi come comunità, ed il sottoscritto non ha mai fatto mistero nei suoi scritti, nei suoi interventi, nei comunicati stampa di volersi rivolgere ai cittadini lucani per riuscire a ritrovare – o a trovare forse per la prima volta – con loro il senso di una cittadinanza più ampia e partecipata di quanto invece decenni e più di politica dell’affidamento avessero consegnato ad una società che necessita proprio di fronte ad i propri problemi comuni di trovare risposte comuni, risposte cioè in cui il collettivo diviene individuale, e viceversa, in un sistema di auto-consapevolezza di essere in ogni caso gli uni legati ai tutti per il semplice fatto di vivere “ora e qui” questa terra

qualcuno forse non comprende e ce ne dogliamo, dacchè una comunità accoglie e non mai rifiuta, si confronta e non mai sfugge al confronto, si permea di esistenze ed idee altre in un mutuo rapporto di scambio e non mai si arrocca nell’identitarismo localistico che chiude all’altro, ma non siamo apostoli e non vogliamo esserlo e non pretendiamo di convertire nessuno (come altri invece credono possibile sulla scorta di “furbizie” dietrologiche ed eccessi di auto-stima mai realmente messi alla prova nel confronto con il sociale prima ancora che con il politico)….semplicemente noi siamo e continuiamo ad essere con umiltà e senza vanagloria portatori di un senso critico necessario per la maturazione della società insieme ad altri sensi critici che ricercano il confronto e non di istanze di parte preconcette e chiuse ad ogni dialogo che non preveda il vassallaggio delle identità come base necessaria di una dialettica che in nuce porta alla servitù delle idee e delle pratiche, in questo nè più nè meno ingombrante della prassi di ogni formazione politica tradizionale

le miserie degli uomini e delle donne non sono miserie del genere umano, sono miserie personali certo più da compatire che da condannare, ma dai cui effetti nefasti ed untuosi occorre comunque tenersi lontani…abbiamo altro da fare!!!

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Comunicato stampa

Fatto un errore, se ne fa un altro

 

La decisione del tribunale del riesame di annullare la richiesta di sequestro del cantiere Tempa Rossa non ci coglie affatto impreparati ed in un certo senso ce lo aspettavamo tutti, per via forse di quell’abitudine ormai acquisita a guardare con attenzione alle cose lucane.

 

Attendiamo certo di leggere il dispositivo di annullamento della richiesta del g.i.p. Pavese e ribadiamo la più piena fiducia nella indipendenza della magistratura, ma alcune considerazioni di merito vanno pur fatte.

 Il tribunale era chiamato a decidere della validità dei presupposti per il sequestro del cantiere e non circa la validità dei procedimenti penali in corso che continuano a presentare elementi gravissimi di correità dell’intero estabilishment della Total impegnato in Basilicata nella gestione dell’appalto stesso e nel più ampio meccanismo di “svendita delle risorse lucane” che il pm Woodcock ha ben indicato nella sua richiesta di arresti nei confronti di alcuni soggetti implicati.

Elementi tuttora validi a far comprendere quanto sia l’intero sistema a monte dello sfruttamento del petrolio lucano ad essere ammantato di sospetti di irregolarità ed allegre gestioni che solo la cecità della ragione si rifiuta ancora di accettare come un dato di fatto.

 

A questo riguardo occorre dire che, sia esso un fatto culturale – si vuol far trivellare ed estrarre perché pare che questo per alcuni porti progresso e benessere che nessuno ha per la verità ancora mai visto – sia esso un fatto di intrinseca incapacità di opposizione che la politica lucana esprime di fronte alle pressioni del sistema delle multinazionali – incapacità che ha ragioni e motivazioni assai complesse, ma non per questo giustificanti atteggiamenti “passivi” della regione Basilicata di fronte al dato che la gran parte del territorio regionale viene e verrà ad essere interessato da permessi ed istanze di ricerca e coltivazione di idrocarburi ed altri progetti similari in quanto ad impatti sul territorio – si deve registrare la stanca reazione dell’opinione pubblica.

 

Opinione pubblica ostaggio ormai di un’informazione a senso unico che pilota il binomio cantieri – lavoro su una corsia posta quasi ad arte ad un livello superiore a quello legge – tutela dell’ambiente, fino a creare una sorta di imprinting culturale che porta il marchio dell’inevitabilità di alcuni progetti pur a fronte di palesi violazioni se non della legge stessa, almeno della ragione.

 

Quale sia infatti il senso di convegni, incontri e tavoli su turismo, agricoltura di qualità, programmazione del territorio, conservazione del patrimonio bio-tipico, valorizzazione delle risorse endogene, di fronte alla pervasività di alcune intraprese industriali estrattive che nei fatti limitano fino all’impedimento proprio quelle attività non ci è dato conoscerlo, a meno non si tratti o di ipocrisia ad uso e consumo di una pillola della felicità e del sonno del raziocinio o di schizofrenia di un sistema incapace di confrontarsi con la realtà.

 

Realizzato il sito di Tempa Rossa, nello spazio di soli venti chilometri in linea d’aria ci saranno ben due centri olli – Viggiano ed appunto Corleto Perticara – impianti che molti fonti considerano vere e proprie raffinerie, in una condizione di concentrazione industriale specifica forse unica al mondo, anche in virtù di enormi evenienze e peculiarità ambientali, ma soprattutto in una condizione di impatto sul territorio e rischio per la salute umana che, valutando tutte le perplessità che alcune conferenze stampa hanno lasciato, andrebbe forse spiegata meglio alle popolazioni della zona.

Che si dica chiaro allora, assumendosene tutte le responsabilità politiche e civili, che se a Viggiano ed in Val d’Agri qualcosa non ha funzionato, a Tempa Rossa due sono le possibilità, o che le cose vadano meglio perché ci si è impegnati sulla scorta delle esperienze pregresse – ed il buongiorno in questo caso si è visto dal mattino! – rappresentando un banco di prova della trasparenza, della tutela ambientale, economica, sociale e della democrazia, o che si è forse ancora una volta sbagliato a credere che, fatto un errore con l’accordo di programma del ‘98, il secondo poteva essere evitato in guisa di una maggiore conoscenza dei fatti – ed a questo punto se sbagliare è umano, perseverare non è solo diabolico, ma è anche molto stupido. 

Miko Somma,

 portavoce Comitato No Oil Lucania

coordinatore Comunità Lucana 

revoche annunciate

PETROLIO. TRIBUNALE RIESAME REVOCA SOSPENSIONE ALLA TOTAL
 
08/04/2009 12.21.39
[Basilicata]

Il Tribunale del riesame di Potenza ha revocato la sospensione di un anno della concessione “Gorgoglione” alla Total in Basilicata – decisa dal gip nell’ ambito di un’inchiesta su presunte tangenti per lo sfruttamento del greggio lucano – e ha nominato un commissario per gestire le attività della società nel cantiere di “Tempa rossa”, l’avvocato Amedeo Speranza. Il provvedimento del Tribunale del riesame è stato depositato stamani. La sospensione della concessione fu decisa dal gip, Rocco Pavese, su richiesta del pm, Henry John Woodcock, il 16 febbraio scorso, e fu accolta con “indignazione” dalla Total, che decise di presentare ricorso al riesame. La sospensione della concessione avvenne in base alla legge 231 del 2001. Nel dicembre scorso, l’inchiesta coordinata da Woodcock portò all’arresto dell’allora amministratore delegato di Total Italia, Lionel Levha, e di altre persone, poi tornate in libertà o agli arresti domiciliari: era stato chiesto anche l’arresto del deputato Salvatore Margiotta (Pd), che fu respinto sia in Commissione sia dall’aula di Montecitorio.

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qualcuno ancora si illude?…il destino di questa regione è segnato se non ci svegliamo tutti e subito!!!…i fiancheggiatori residuali del sistema, cioè quelle collateralità spesso denunciate dal sottoscritto in articoli, che cercano di farci ostacoli in tutti i modi per impedirci di dare voce ad una lucania che sa e vuole dire no a questo destino segnato, da ora per quanto mi riguarda sono miei nemici esattamente come i gestori di questo disastro che sta portando la regione oltre il baratro…è una questione di scelte…o si sta con la ragione e la voglia di fare altro in questa regione o si sta con la schiavitù e la continuazione dell’esistente riempendosi la bocca di belle parole, mentre i fatti corrono e corrono anche velocemente!!! 

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PROGETTO TURISTICO VAL D’AGRI, INDIVIDUATI GLI ATTRATTORI
 
08/04/2009 12.01.55
[Basilicata]

Gli attrattori esistenti sono stati individuati nel Parco nazionale di recente istituzione e scarsa notorietà, corridoio naturale tra Pollino e Cilento; negli scavi di Grumentum, nel lago del Pertusillo, nel convento di S. Maria dell’Orsoleo a sant’Arcangelo, nel borgo in pietra di Guardia Perticara. Nessuno rappresenta un prodotto faro, sufficiente a motivare un viaggio. Altre risorse locali (il tessuto dei piccoli borghi, il patrimonio naturalistico, il progetto dell’eco-Museo, i prodotti tipici, gli eventi) possono essere messi in rete per costruire il sistema turistico locale.
A punti di forza come lo stock d’offerta (ambiente + storia e cultura), prezzi competitivi, prodotti tipici, presenza di operatori “illuminati”, sicurezza, forte associazionismo, si oppongono la debolezza della riconoscibilità, la difficoltà a integrare interventi e risorse, scarso sviluppo di attività e strutture turistiche, tuor operator poco “creativi” e “aggressivi, invecchiamento e migrazione…..Il progetto dell’Apt punta quindi su un’immagine fortemente caratterizzata sul rapporto “natura-energia”, una Val d’Agri vista come “terra di energie”, dove gli attori locali condividono la linea dello sviluppo e l’impegno nel creare il prodotto Val d’Agri, creare una massa critica per attrarre persone e risorse. Il progetto definisce a tale scopo quattro linee di intervento per costruire una strategia d’area, articolato in un modello a rete e a nodi (faro, attrattori esistenti, potenziali attrattori, attrattori locali): marketing turistico territoriale, promozione del partenariato locale, diffusione della cultura del turismo, sviluppo dell’imprenditoria locale.

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idem con patate…questi credono sia possibile fare davvero il turismo dell’energia o si tratta solo di una presa in giro per gli abitanti della zona e per i lucani in generale?…ci sono o ci fanno?…secondo me entrambe le cose!!!

furbizia e dabbenaggine vanno sempre di pari passo nel dispiegarsi di strategie totalizzanti sulla regione…e c’è ancora tanta gente che rifiuta di aprire gli occhi!!!

andiamo avanti con il nostro progetto di tutela della regione, che passa anche attraverso l’assunzione di responsabilità politiche dirette per impedire che si consegni questa terra nelle mani di faccendieri ed imprenditori senza scrupoli con la politica ridotta al ruolo di coaptatrice di consenso e di mallevadore di interessi!!! 

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APT PRESENTA PROGETTO TURISTICO VAL D’AGRI
 
08/04/2009 11.59.36
[Basilicata]

E’ stato presentato, nel corso di un incontro presso la Masseria Crisci sul Lago del Pertusillo, il progetto di valorizzazione turistica della Val d’Agri, affidato dalla Giunta regionale all’Apt Basilicata, nell’ambito delle attività di “valorizzazione culturale e ambientale dell’area”.
Il progetto è stato illustrato da Andrea Granelli, coordinatore del gruppo di lavoro. Alla sua relazione hanno fatto seguito una approfondita riflessione del direttore generale dell’Apt, Gianpiero Perri e numerosi interventi dei principali stakeholder, soggetti istituzionali e protagonisti delle azioni di sviluppo locale promosse da soggetti pubblici e sociali (municipalità, Pit, Gal, Pro loco, Parco della Val d’Agri).
Nell’analisi del gruppo di lavoro la Val d’Agri emerge come un unicum turistico omogeneo (carattere rurale, piccoli borghi, risorse naturali). Le sue risorse turistiche hanno buone potenzialità ancora inesplorate. Il principale problema è l’irriconoscibilità del prodotto turistico locale e il perdurante prevalere di una visione localistica.
Pur costituendo la principale area di produzione petrolifera, il territorio all’occhio del visitatore comune conserva la sua bellezza: comunque il tema dell’energia – nel progetto dell’Apt – non va occultato ma in qualche modo narrato essendo una sua peculiarità.
Tutti gli indicatori turistici nel medio periodo registrano una flessione: le presenze dal 2000 sono calate del 20 per cento, il tasso di permanenza media si è ridotto di mezzo punto ed è inferiore di un punto alla media regionale così come è scarso il tasso di densità turistica (1.3, contro un valore regionale del 3.2). L’utilizzo netto delle strutture recettive (che assicurano 1659 posti letto distribuiti in 21 alberghi, 17 agriturismi, 4 affittacamere e 3 B&B) è appena del 14 per cento.
Il peso rilevante degli agriturismi (il doppio della media regionale) conferma il carattere rurale dell’area.

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questa è follia alla stato brado e credo che ogni commento sia inutile, come inutile è la stessa apt e tutti quegli organismi che continuano a fare riunioni, incontri e convegni per dire baggianate che non tengono conto della realtà…anche se poi loro stessi ne affermano una parte…le presenze tutistiche sono calate mentre contemporaneamente aumentava il peso delle estrazioni in zona…il collegamento tra le due cose è chiaro, ma serviranno forse altri 10 anni di convegni perchè costoro se ne accorgano.

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ENERGIA: DIGILIO (PDL), CORTE COSTITUZIONALE BOCCIA REGIONE
 
08/04/2009 11.54.58
[Basilicata]

Il procedimento semplificato per la costruzione e l’esercizio di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, sulla base di una denuncia di inizio di attività (DIA), anziché dell’apposito provvedimento di autorizzazione, come aveva stabilito la Regione Basilicata con la legge regionale n.31 del 24 dicembre 2008 (disposizioni di bilancio) è in contrasto con la legislazione nazionale e comunitaria in materia. Lo sottolinea il sen. Egidio Digilio (Pdl), componente della XIII Commissione del Senato (Ambiente-Territorio) riferendo che la Corte Costituzionale con sentenza pubblicata sulla G.U. (sezione speciale) dell’1 aprile u.s. ha accolto il ricorso per questione di legittimità costituzionale depositato in cancelleria il 3 marzo 2009 dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
La Giunta regionale della Basilicata – commenta il sen. Digilio – ha ricevuto una lezione non solo di natura costituzionale ma anche politica perché ha tentato di attestare competenze e funzioni, sicuramente in previsione dell’entrata in attività della SEL, a cui dare carta bianca in materia di impianti di fonti energetiche alternative al petrolio, che non le appartengono perché stravolgono normative comunitarie e nazionali.
Il dispositivo della sentenza prevede che gli impianti di combustione con potenza termica di combustione superiore a 50 MW, anche alimentati da fonti rinnovabili, rientrano nell’attività di cui al punto 1.1. dell’allegato 1 della direttiva 96/61/CE e sono soggetti al rilascio di un’autorizzazione in forma scritta a norma dell’articolo 2 della direttiva stessa.
La norma impugnata che invece avrebbe autorizzato la messa in esercizio di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, soggetti alla direttiva IPPC, sulla base di una semplice DIA, anziché in seguito ad apposito provvedimento di autorizzazione rilasciato dall’autorità competente – è pertanto considerata in contrasto con la legislazione nazionale e comunitaria in materia.

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nulla da obiettare alla dichiarazione di digilio…stiamo parlando di impianti a combustione da bio-masse (sempre con quella “furbata” dell’equiparazione con delibera di giunta regionale del novembre 2005 del cdr da rifiuti solidi urbani a legna ecologica) ed impianti a co-generazione da combustione di idrocarburi…penso sia chiaro che l’obiettivo di alcuni “soggetti economici” era quello di fare un po’ come credevano in regione, in questo supportati da una classe dirigente assolutamente connivente o al meglio incapace di guardare alle conseguenze dei propri atti…certo però che la parte politica di digilio propone di estrarre tutto l’estraibile!!!…dalla padella nella brace, in ogni caso. 

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responsabilità

un sisma simile non poteva causare questi danni…ci sono precise responsabilità tecniche in zone che già da decenni avrebbero dovuto adeguarsi alle norme anti-sismiche…ora è il momento di soccorsi, solidarietà, unità, dolore…dopo che sia fatta luce fino in fondo su chi ha concesso licenze e chi ha costruito immobili moderni crollati come castelli di sabbia…s. giuliano dovrebbe insegnare la responsabilità civile.

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Sisma in Abruzzo: le vittime sono 228, aperta un’inchiesta

17.25 Aperta un’inchiesta: per ora nessun indagato – Un’inchiesta è stata avviata dalla procura dell’Aquila per accertare eventuali responsabilità per i crolli seguiti al terremoto e che sinora hanno causato la morte di 207 persone (cifra poi putroppo aggiornata, ndr). L’ipotesi di reato sarebbe disastro colposo; per ora non ci sono indagati. Si tratta, dunque, di un fascicolo a carico di ignoti. “Se dovessero emergere responsabilità andremo avanti”, ha detto il procuratore Alfredo Rossini.

19.15 – Maroni: medaglia d’oro al vigile del fuoco – Il ministro dell’Interno ha attivato la procedura per il conferimento della medaglia d’oro al merito civile al caposquadra dei vigili del fuoco Marco Cavagna, morto ieri sera nello svolgimento delle operazioni di soccorso alle popolazioni terremotate dell’Aquila, quale “riconoscimento per l’estremo spirito di abnegazione dimostrato nell’adempimento del proprio dovere”.

19.25 – Sono 228 le vittime del terremoto – I cadaveri sono allineate nell’hangar della scuola sottufficiali della Guardia di Finanza dove è stato allestito l’obitorio. Quindici morti non sono stati ancora identificati. Il bilancio, secondo fonti ospedaliere, è destinato ad aumentare.

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atto dovuto quello del procuratore rossini che apre la strada alle indagini che dovranno chiarire, si spera, come mai sono crollate o sono state rese inagibili abitazioni e strutture relativamente moderne come la casa dello studente e l’ospedale cittadino, oltre alla prefettura che pur essendo il luogo da cui dover coordinare soccorsi ed ordine pubblico è stata distrutta…la scossa non è stata tanto forte da procurare simili danni…ma qualcuno dovrebbe pur rispondere del perchè uno sciame sismico durato un mese non ha messo in allarme le strutture di protezione civile con la predisposizione di un piano di emergenza

un commosso plauso al vigile del fuoco marco cavagna, che ancora una volta ci ha ricordato quanto i componenti di questo corpo silenzioso lavorino davvero per la protezione civile fino al punto di immolarsi…sono simili esempi che mi fanno ancora sentire parte di una collettività che merita di più perchè sa dare di più…persino la vita!!!

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TERREMOTO: DA POTENZA IN ABRUZZO 23 CAMION DI MATERIALE

 
07/04/2009 19.13.53
[Basilicata]

(ANSA) – POTENZA, 7 APR – Sono 23 finora gli autocarri carichi di materiale del Ministero dell’Interno prelevato nel deposito di Tito (Potenza) della protezione civile che sono stati inviati all’Aquila: lo ha reso noto la prefettura di Potenza, il cui personale ha curato il trasferimento del materiale anche durante la notte scorsa. Gli autocarri hanno trasportato all’Aquila 690 tende (ciascuna da sei posti), 2.100 posti letto, circa 400 radiatori e 700 sacchi a pelo. Il materiale è destinato alle popolazioni dell’Aquila, di Paganica e di Onna.

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bene, diamoci da fare!!! 

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11 aprile il 2° sit-in a villa d’agri e la chiusura della petizione

ecco allora l’appuntamento…11 aprile 2009 a villa d’agri, in p.zza zecchetin dalle ore 10.00 il secondo sit -in in occasione della chiusura della raccolta firme in sostegno della petizione popolare contro le estrazioni petrolifere…un occasione di incontro e di dialogo tra noi e chiunque vorrà intervenire per apportare arricchimento ad un argomento complesso e che necessita di una partecipazione dal basso per cambiare senso a ciò che fu imposto e viene imposto dall’alto…come detto, chiuderemo la raccolta delle firme cartacee (lasciando ancora una settimana per le firme on-line) in quella data…nel volantino c’è davvero tutto, mancate solo voi!!!

p.s. nel link chiusura-petizione-villa-dagri.jpg la locandina scaricabile per una maggiore diffusione a cura di chiunque voglia farlo nella propria comunità

chiusura-petizione-villa-dagri-immagine-piccola.JPG

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altre richieste di solidarietà concrete

ricevo da antonio forcillo e pubblico:

SOLIDARIETA’ CONCRETA

Il Comitato Popolare per la difesa di Piazza del Popolo chiede al Comune di Bernalda (MT) che la somma stabilita (circa 110.000 euro a mezzo mutuo acceso presso la Cassa Depositi e Prestiti) per manomettere la Piazza sia devoluta ai terremotati della città gemellata de L’Aquila.

Bernalda, 7 aprile 2009

Il Comitato Popolare

Sit-in Piazza del Popolo

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VERTENZA MAHLE, SOTTOSCRITTO ACCORDO DI BASE
 
07/04/2009 13.29.06
[Basilicata]
(AGR) – L’accordo di base per la reindustrializzazione dello stabilimento ex Mahle di Potenza è stato sottoscritto questa mattina al termine di un incontro presieduto dall’assessore alle Attività produttive Gennaro Straziuso e al quale sono intervenuti, oltre ai componenti della Task Force Occupazione della Regione Basilicata e della ditta Mahle, i rappresentanti del Comune di Potenza, del Consorzio Industriale della Provincia di Potenza, della Confindustria Basilicata e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil.
La sottoscrizione dell’accordo avvia la procedura per la reindustrializzazione del sito inattivo. Un avviso pubblico individuerà, in seguito, l’imprenditore interessato a rilevare l’impianto produttivo.
Si chiude, così, con la mediazione della Regione Basilicata una lunga e, per certi versi, difficile trattativa avviata, nello scorso novembre, tra le organizzazioni sindacali e la società dopo la decisione della Mahle di dismettere lo stabilimento lucano. Una scelta gravosa per il territorio e giustificata solo da esigenze complessive del gruppo Mahle imposte dalla globalizzazione dei mercati.
L’assessore Straziuso e il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, hanno evidenziato l’importanza strategica della ex Mahle, più conosciuta come Mondial Piston, azienda storica della industrializzazione del capoluogo. Il rimpianto nasce dalla considerazione che la capacità produttiva del sito potentino, dove sono impiegati 106 lavoratori, risulta in assoluto a livello qualitativo-quantitativo la migliore dell’intero gruppo Mahle.
Straziuso ha assicurato che le intere forze locali, politiche e sociali, sono impegnate ad assicurare una nuova fase produttiva dello stabilimento, salvando la base occupazionale.
In parallelo, la Regione Basilicata sta promuovendo incontri diretti tra la Mahle e la Taihe di Hong Kong per verificare una possibile e più rapida soluzione della crisi aziendale.

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comninuano le prese in giro dei lavoratori e dei cittadini lucani…ma come, dalla regione e dal comune di potenza prima fanno fuoco e fiamme sulla mahle per una chiusura giudicata arbitraria e dettata da sole logiche di massimizzazione dei profitti e minimizzazione dei costi e poi se ne vengono fuori con esigenze complessive del gruppo imposte dalla globalizzazione?…ridicolo!!!…ed ancora si farà pubblico avviso di interesse per un imprenditore e si tratta già con gente di hong kong?…ridicolo!!!…anzi no, ricordando quello che accadde ed accade con i cinesi della sinoro (è ad hong kong fino a prova contraria sono cinesi di nome e di fatto, appartenendo l’ex colonia non più al regno unito, ma alla cina popolare, con metodi ed ideologiwe mercantili scommettiamo assolutamente in linea con le direttive del comitato centrale “degli affari” della cina del turbo-capitalismo), tutto questo supera il ridicolo, e senza andare oltre con i giudizi sulle persone e sui modelli di sviluppo, ricordando il vecchio detto latino, è diabolico…diabolicamente idiota!!!

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l’anuro ed il parco

ENTE PARCO, RESTAINO (PD): FINE DELLA QUERELLE POLITICA

 

07/04/2009 13.21.57
[Basilicata]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 (ACR) – “Avevamo ragione noi. Le nomine si fanno d’intesa e non con le imposizioni”. E’ il commento del presidente del gruppo consiliare del Partito democratico alla Regione Basilicata, Erminio Restaino, all’indomani della pubblicazione dell’ordinanza con la quale il Consiglio di Stato ha stabilito la nullità della nomina del commissario dell’Ente parco della Val d’Agri fatta dal ministero dell’Ambiente. “Con la sentenza dello scorso 3 aprile il Consiglio di Stato pone fine, di fatto, a una querelle politica apertasi tra il ministero dell’Ambiente e la Regione Basilicata all’indomani della nomina del commissario del Parco. Occorre prendere atto che la strada del dialogo e dell’intesa intrapresa dalla Regione Basilicata era quella corretta. Ora è necessario aprire un tavolo intorno al quale dovranno trovare ospitalità le scelte di merito e di qualità che dovranno ricadere su una guida che intercetti la condivisione e le aspettative degli enti regionali e nazionali e che, soprattutto, si faccia carico di rilanciare con forza i temi della tutela ambientale e delle peculiarità di un’area strategica per la Basilicata e il Mezzogiorno”. ——————————————————————– datevi da fare dunque con la rosa dei nomi (ci sono già molte indiscrezioni a riguardo), ma soprattutto ce lo spiegate come conciliare il parco con i vostri progetti folli di realizzare in zona la valle dell’energia e l’esistenza di decine di pozzi petroliferi e del centro olii di viggiano (che non emette certo vapori di acqua di colonia)?

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