pronto allo strappo…

15/05/2015

verifico quanto accadrà in parlamento sul voto finale alla riforma costituzionale (qui è inutile verificare alcunché dopo la figuraccia su potenza), poi sarò pronto a strappare la tessera del pd e fare altro…

miko somma

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de luca ritira le dimissioni…

14/04/2015

dunque, de luca ritira le sue dimissioni da sindaco di potenza in zona cesarini, quindi tutto come prima…ricatto perfettamente riuscito, rimangono tutti i problemi di una giunta di destra che verrà sostenuta anche dalla sinistra …io cambio residenza perché un po’ mi vergogno…

miko somma

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il deserto digitale…

sottopongo alla vostra attenzione questo articolo apparso sull’huffington post e che riguarda un tema molto sensibile, la conservazione materiale delle memorie di un secolo, ovvero come fare in modo che chi verrà dopo di noi sia in grado, oltre la tecnologia disponibile, di “leggere” questa nostra realtà che rischia di divenire criptica per eccesso di digitalizzazione e scarsa materialità del supporto su cui la memoria viene conservata…come sempre vi posto l’incipit del pezzo, lasciandovi il link per proseguire la lettura

Google, Vint Cerf lancia l’allarme: “Dietro di noi un deserto digitale, un altro Medioevo. Se tenete a una foto, stampatela”

 di

La tecnologia digitale rischia di trasformare il ventunesimo secolo in un nuovo Medioevo, un’epoca quasi inaccessibile alla storia. Un allarme paradossale, ancora di più considerandone l’origine: il Dottor Vinton “Vint” Cerf, uno dei “padri di internet“, oggi vicepresidente di Google, dove lavora da dieci anni con la carica di “Chief Internet Evangelist” (letteralmente, Evangelista-Capo di Internet). Bene, ora Cerf ci mette in guardia sul “buco nero verso cui, inconsapevolmente, ogni giorno spingiamo i nostri documenti più cari e importanti: testi, fotografie, video che parlano delle nostre vite, ma anche documenti legali, testimonianze, informazioni preziose per chi – nel secolo prossimo o in quelli a venire – cercherà di capire qualcosa di noi e della nostra storia. Ritrovandosi con un pugno di mosche in mano, a meno che il concetto di “preservazione digitale” non entri alla svelta nei nostri cervelli.

continua la lettura al link http://www.huffingtonpost.it/2015/02/13/vint-cerf-google-deserto-digitale_n_6677452.html?ref=fbph&ncid=fcbklnkithpmg00000001

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l’amore al tempo del neolitico…

ansa – E’ innegabile: i ritrovamenti di scheletri abbracciati da secoli non smettono mai di emozionare perché sembrano confermare che, quando l’amore è davvero per sempre, è l’unico capace di unire una coppia oltre la morte. Sembra questo il caso dell’uomo e della donna i cui scheletri, ancora teneramente abbracciati dopo quasi 6000 anni, ovvero dall’epoca del Neolitico, sono stati rinvenuti ieri durante scavi presso la Grotta di Alepotrypa (il “Buco della volpe”), a ovest del villaggio di Mani, nel Peloponneso meridionale.

Non si sa ancora come e perché siano morti, ma di certo sappiamo che si amavano. Lo straordinario ritrovamento, che sinora ha un solo equivalente in Europa negli ‘amanti di Valdaro’ – due scheletri di una giovane coppia risalenti al Neolitico, tumulati faccia a faccia e abbracciati, ritrovati in una necropoli scoperta nel 2007 nei pressi di Mantova – è stato annunciato ieri dalla Sovrintendenza Archeologica ellenica quasi in coincidenza con la festa, domani, di San Valentino, il patrono degli innamorati. Un analogo ritrovamento di una coppia, ma di epoca molto più recente, è avvenuto lo scorso settembre nella Cappella di Saint Morrell nel Leicestershire, in Gran Bretagna, dove sono stati rinvenuti due scheletri, risalenti al XIV secolo, che dopo 700 anni si tenevano ancora mano nella mano. La sepoltura di Mani, che sembra non abbia subito violazioni, è stata trovata presso il luogo dove erano stati interrati un altro uomo e un’altra donna, rinvenuti accovacciati in posizione fetale. Le sepolture contenevano anche punte di freccia rotte. Grazie al metodo del Carbonio 14, gli scheletri della coppia abbracciata sono stati datati intorno al 3800 a.C., mentre l’analisi del Dna ha confermato che i resti appartenevano a un maschio e a una femmina. Entrambe le sepolture fanno parte di una necropoli neolitica nell’area della grotta di Diros, dove gli scavi hanno già riportato alla luce tombe risalenti al 4200-3800 a.C. In base alle ricerche e alle analisi, sembra che la grotta ed i suoi dintorni siano stati utilizzati come residenza e come necropoli dal Neolitico antico (7000-5500 a.C.) sino al Neolitico recente (4200-3500 a.C.). Quindi, verso il 3200 a.C., un devastante terremoto avrebbe fatto crollare l’ingresso della grotta, sigillando all’interno coloro che vi abitavano. Gli scavi nell’area ebbero inizio in seguito ad una scoperta fortuita fatta dagli speleologi Yiannis e Anna Petrocheilos nel 1958 e sono ripresi l’anno scorso sotto l’egida dell’Eforato di Paleoantropologia delle antichità, guidato da George Papathanassopoulos, e della Società speleologica della Grecia settentrionale, che si avvalgono della collaborazione di esperti greci e internazionali. Commentando la scoperte, Papathanassopoulos ha ricordato che già dalla fine degli anni Settanta le visite turistiche alla grotta sono state proibite e, nello stesso periodo, sono stati avviati scavi più approfonditi. Presso il sito archeologico è stato realizzato un piccolo museo nel quale sono in mostra molti dei tantissimi reperti sinora rinvenuti. “Entrambe le tombe riportate alla luce sono in ottime condizioni – ha detto Papathanassopoulos -. Il tipo di sepoltura in posizione fetale è comune nell’epoca neolitica, ma la doppia inumazione con l’abbraccio è uno dei più antichi esempi conosciuti e, quando avremo finito di lavorarci, anch’essa sarà esposta nel museo“.

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la vanità…

13/02/2015

forse renzi non ha compreso che continuando così spacca il paese sull’altare della propria vanità…credo occorra farlo ragionare, forse anche fermarlo

miko somma

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l’ipocrita…

ipòcrita (ant. ipòcrito) dal greco ὑποκριτής «attore», quindi «simulatore», dal lat. tardo hypocrĭta – Chi parla o agisce con ipocrisia, fingendo virtù, buone qualità, buoni sentimenti che non ha, ostentando falsa devozione o amicizia, o dissimulando le proprie qualità negative, i proprî sentimenti di avversione e di malanimo, sia abitualmente per carattere, sia in particolari circostanze, e sempre al fine di ingannare altri, o di guadagnarsene il favore…dal vocabolario treccani

AGR “Il capogruppo del Pd alla Camera Roberto Speranza ha fatto un ottimo lavoro. E di ciò gli sono grato, tanto a titolo personale, quanto soprattutto a nome dei lucani.

Grazie alla sua determinante opera di mediazione, infatti, in sede di votazione degli articoli del disegno di legge sulle riforme costituzionali presentato dal ministro Boschi, l’aula di Montecitorio ha respinto gli emendamenti tesi a favorire l’istituzione delle macroregioni ed alla conseguente soppressione di Regioni, come la Basilicata, con meno di un milione di abitanti. Non è a colpi di “annessioni” o peggio ancora di “smembramenti” delle realtà istituzionali esistenti che può essere affrontato il tema legato alla riduzione dei costi della politica. E bene ha fatto la Camera a non lasciarsi irretire dalle sirene della demagogia a buon mercato.

Come vado ripetendo da mesi, in ciò confortato anche da alcune recenti dichiarazioni del presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, la vera questione da affrontare subito riguarda la gestione dei servizi, da fare bene e a minori costi mettendo insieme, per macroaree, le Regioni interessate.

Vanno cioè aggregate alcune funzioni attribuite ai massimi Enti territoriali, con l’obiettivo di creare centri di programmazione comune, utilizzando lo strumenti delle convenzioni tra Regioni esistenti, a costituzione invariata. Dico di più: lo Stato fissi delle regole sulla spesa che inducano le Regioni a sedersi intorno ad un tavolo e a programmare insieme, per esempio, l’utilizzo dei fondi strategici per realizzare grandi opere infrastrutturali, in grado di rompere l’isolamento di alcune aree del Mezzogiorno e avviare una stagione di sviluppo a beneficio dell’intero Paese.

Ai miei colleghi presidenti, in sede di Conferenza delle Regioni, proporrò di scegliere una sperimentazione dalla quale muovere. Un settore sul quale testare la comune volontà di procedere in modo unitario. Può riguardare i trasporti, come la sanità, i fondi Ue, l’ambiente. Occorre entrare subito nel merito delle questioni. Solo così potremo fare un concreto passo in avanti sulla via del rigore, dell’efficienza e del contenimento della spesa”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella

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l’antico consorte…

13/02/2015

scontro tra governo e opposizioni sulle riforme…cinque stelle, lega e sel annunciano che lasceranno i lavori dell’aula…renzi replica, di fronte all’assemblea dei parlamentari pd, che non cederà ai ricatti e attacca le opposizioni con proto-mussoliniano “vogliono bloccare il governo”…dalla sinistra dem arriva un appello a fermarsi…

vuoi vedere che per le “sue” riforme dovrà tornare mesto dal suo antico consorte di arcore?…

DIMETTITI!!!…chissà che mattarella non ridia l’incarico a bersani e magari possiamo ricominciare…

miko somma

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pericolo macroregioni per ora scongiurato…

bene, almeno sulle macroregioni un punto a favore della basilicata, sul quale immagino tutti si possa convenire…bravi sul punto i deputati pd lucani, speranza, folino ed antezza che hanno saputo intessere relazioni dotate di senso sul passaggio, ma attenzione che quello che non passa dal portone a volte passa dalla finestra in forma di ricatto…

Macroregioni, Roberto Speranza blinda la Basilicata
Non passano gli emendamenti sull’accorpamento
Anche il governo di Matteo Renzi era stato chiaro ne…l far trapelare che tutto sommato la linea degli accorpamenti poteva andare bene
 
SULLE macro regioni, i fautori dell’accorpamento degli attuali enti territoriali non la spuntano. Non passano alla Camera i diversi emendamenti proposti al ddl Boschi “riforme costituzionali”, che prevedevano varie soluzioni di ridefinizione dei confini territoriali.
E un ruolo fondamentale nel respingere la minaccia diretta che ne sarebbe conseguita per la Basilicata, lo ha giocato il lucano Roberto Speranza. Riuscendo a compattare la maggioranza del gruppo Pd contro quella che da più parti è stata definita come una «sciagurata» ipotesi. In particolare è stato bocciato con voto del gruppo Pd l’emendamento Nuovo Centro destra e Forza Italia sulla introduzione delle macroregioni e il limite di un milione abitanti. Ma l’ipotesi aveva attraversato trasversalmente le forze politiche, e anche lo stesso Pd.
Varie formule, per lo stesso risultato: meno regioni, e la Basilicata spezzata in due: metà accorpata alla Calabria e metà alla Puglia.
Il capogruppo alla Camera ha usato tutte le carte a disposizione per evitare l’approvazione in aula dove si erano in discussione le riforme costituzionali e in particolare il Titolo V e Senato. Intorno all’ipotesi di introdurre le macro regioni, molti consensi, di vari schieramenti politici.
E lo stesso Governo Renzi aveva mostrato un atteggiamento favorevole intorno alla proposta di riforma. Quello del capogruppo è stato quindi un lavoro mirato che ha consentito di portare a casa il risultato. Nella mattinata, Speranza aveva incontrato il leader di Ndc, Angelino Alfano, per esprimere con chiarezza la posizione: no alla macroregioni, a costo di mettere a rischio le altre riforme.
La seduta era iniziata tra molte polemiche, soprattutto quelle del Movimento 5 Stelle, dopo che è stata approvata la seduta fiume proposta proprio da Roberto Speranza sul ddl riforme.
Un escamotage tecnico per aggirare la possibilità per ogni parlamentare di presentare sub-emendamenti e ridurre i tempi, in modo da arrivare all’approvazione definitiva entro marzo. Le proteste del M5s avevano costretto la presidente Boldrini a sospendere la seduta.

giovedì 12 febbraio 2015 20:59
IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA

Luongo (Pd) su voto alla Camera contro macroregioni

AGR Il segretario regionale del Pd di Basilicata, Antonio Luongo, ha espresso viva soddisfazione per il voto della Camera dei Deputati che, nell’esame del Disegno di Legge Boschi “Riforme Costituzionali”, ha respinto gli emendamenti tesi all’istituzione delle macroregioni ed alla conseguente soppressione di Regioni, come la Basilicata, con meno di un milione di abitanti.
“Un ruolo determinante in tal senso è stato esercitato dal capogruppo dei Deputati del Pd Speranza, il quale, insieme agli onorevoli Antezza e Folino, è riuscito ad orientare il voto compatto e convinto dell’intero gruppo parlamentare del Partito democratico. 
La circostanza – ha concluso Luongo – dimostra come, nella sapiente azione di guida del gruppo di deputati più consistente del Parlamento italiano, Roberto Speranza sappia tenere insieme gli strategici interessi nazionali e l’affermazione della peculiare dignità del popolo lucano”.

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siam poco liberi di stampa…

premettendo che simili studi hanno criteri di valutazione del tutto soggettivi e comunque difficilmente valutabili nei singoli contesti, pur nella ovvia considerazione che chi è sul campo, i reporter, ben possono valutare le condizioni “esterne” in cui operano, secondo una classifica, stilata da reporter senza frontiere (rsf),l’italia perde 24 posti e scivola al 73esimo gradino della classifica della libertà di stampa stilata “dopo un anno difficile per i giornalisti, per cui le minacce da parte della mafia, tra gli altri, e le cause per diffamazione ingiustificate sono molto aumentate”.

ed eccovi il link ad una cartina interattiva che credo aprirà gli occhi a molti http://index.rsf.org/#!/ , ma eccovi in chiaro la posizione del nostro paese rispetto ai suoi più prossimi competitors (ma si dai, lasciatemi usare ogni tanto un anglicismo modaiolo) in fatto di libertà di stampa

  • #71 Senegal
  • #72 Republic of Moldova
  • #73 Italy
  • #74 Nicaragua
  • #75 United Republic Of Tanzania

un discorso a parte meriterebbe poi la qualità della stampa, anche e soprattutto in rapporto alla proprietà delle testate, ma questo è ovviamente tutto un altro discorso…

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politiche…

12/02/2015

dunque pittella “regala” 1000 euro ai lavoratori dell’indotto eni, ovvero delle aziende convenzionate con un organismo paritetico, ovvero aventi sede nel distretto di viggiano…non si è capito se li darà ad 80 euro per mese, ma la strada pare proprio quella…dare a chi magari ha poco, ma ha, mentre chi non ha può crepare in attesa di qualche miracolo da roma…mi chiedo se queste siano politiche di sinistra, e non lo sono senz’altro, ma soprattutto se siano politiche e non altro…

miko somma

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numeri demografici che dicono molto…

ansa – In Italia calano le nascite, per la prima volta anche fra le mamme straniere che finora hanno tenuto alto il livello demografico del nostro paese, e calano anche i decessi. Cinquemila neonati in meno nel 2014 rispetto all’anno precedente e circa 4 mila morti in meno. E’ il quadro demografico tracciato dall’Istat in un rapporto in cui sono stimati gli andamenti nel 2014 e in cui si sottolinea che il tasso di natalità è “insufficiente a garantire il necessario ricambio generazionale“. La popolazione residente ha raggiunto i 60 milioni 808 mila residenti (compresi 5 milioni 73 mila stranieri) al primo gennaio 2015 mentre i cittadini italiani continuano a scendere – come ormai da dieci anni – e hanno raggiunto i 55,7 milioni (-125 mila rispetto all’anno precedente).

NASCITE E DECESSI. Sono 509 mila le nascite, il livello minimo dall’Unità d’Italia. I morti sono 597 mila unità. Il tasso d’incremento naturale è di 1,4 per mille. Il numero medio di figli per donna è pari a 1,39, come nel 2013 (nel 2010 era 1,46) a fronte di una media Ue di 1,58 (2012); per le straniere 1,91 (a queste è attribuito il 19% delle nascite totali), nel 2013 era il 2,1. L’età media al parto sale a 31,5 anni. Il tasso di natalità è di 8,4 per mille (era 8,5 nel 2013); al Trentino Alto Adige il primato per natalità (9,9), segue la Campania (8,9). Agli ultimi posti la Liguria (6,9) e la Sardegna (7,1). In Liguria anche il più alto tasso di mortalità (13,2 per mille). 

IN LIEVE AUMENTO LA POPOLAZIONE. Leggero incremento della popolazione residente dello 0,4 per mille, il ritmo di crescita più basso negli ultimi dieci anni. Appena 26 mila unità in più. Il tasso di incremento risulta complessivamente positivo nel nord (+1,2 per mille) e nel centro (+1,3), negativo nel Mezzogiorno (-1,1). In particolare positiva la crescita in Lombardia (+4,1) e in Trentino Alto Adige (+3,7); in calo il Friuli Venezia Giulia (-1,4), il Piemonte (-2,2) e la Liguria (-5,4). Gli stranieri sono l’8,3% della popolazione

SALE ASPETTATIVA DI VITA. Per gli uomini si è giunti a 80,2 anni e per le donne a 84,9. L’età media della popolazione ha raggiunto i 44,4 anni; il 13,8% ha fino a 14 anni, il 64,4% dai 15 a 64 anni, il 21,7% da 65 anni in su. 

OLTRE 5 MILIONI GLI STRANIERI. I residenti sono cresciuti in un anno di 151 mila unità; sono l’8,3% del totale della popolazione. Il saldo migratorio netto con l’estero è pari a +142 mila unità (valore minimo degli ultimi cinque anni).

MOBILITA’ FRA COMUNI. I trasferimenti di residenza sono 1 milione 350 mila. Il Nord è interessato da un flusso netto di migranti interni dell’1 per mille, il Centro dello 0,9. Nel Mezzogiorno si riscontra un tasso migratorio interno netto pari a -2,1 per mille residenti.

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altro che politica…

12/02/2015

la dichiarazione di dissesto al comune di potenza “chiude” il bilancio e lo blinda in procedure strette e senza margini evidenti, tanto da non consentire alcuna azione politica per cui valga la pena confermare una giunta con qualsiasi formula consiliare di appoggio…il vero punto in questione è la gestione di qualche decina di milioni di euro in lavori da appaltare secondo logiche di filiera…altro che politica!!!

miko somma

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tragedia nostrum…

(ANSA) – ROMA, 11 FEB – Sono quattro in tutto i gommoni partiti dalla Libia e naufragati, ognuno con un centinaio di persone a bordo, secondo quanto riportato dai superstiti della tragedia, e su un totale di 420 persone partite – compresi i 29 morti assiderati – le vittime sarebbero circa 330: lo ha detto Flavio Di Giacomo, portavoce in Italia dell’Oim. L’organizzazione internazionale delle migrazioni ha un team a Lampedusa che sta fornendo assistenza ai sopravvissuti….

Consiglio d’Europa boccia Triton  L’operazione “Triton non è all’altezza” dei compiti che deve svolgere e “l’Europa ha bisogno di un sistema di ricerca e salvataggio efficace”: è quanto sottolinea in una nota il commissario dei diritti umani del Consiglio d’Europa (l’organizzazione con sede a Strasburgo che riunisce 47 Paesi, fra i quali i 28 dell’Ue, che si prefigge la promozione della democrazia, dello sviluppo economico e esociale e dei diritti dell’uomo), Nils Muiznieks, dopo le nuove tragedie che si sono consumate nel Mediterraneo. “La tragedia consumatasi nel Mediterraneo è un’altra sciagura che poteva essere evitata” osserva Muiznieks. “L’Europa ha bisogno di un sistema di ricerca e salvataggio efficace” sottolinea il commissario. Muiznieks ha più volte affermato che l’Unione europea dovrebbe prendere come esempio Mare Nostrum, operazione per cui l’Italia va lodata, e che ha aiutato a salvare centinaia di vite. “Spero che l’Europa cambi approccio, dando maggiore peso ai diritti umani, e non solo alla sicurezza, e aumenti le vie legali cui le persone possono ricorrere per arrivare sul continente e chiedere asilo” afferma Muiznieks.

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e mi pare che nelle dichiarazioni di muiznieks ci sia implicita una condanna per tutti gli idioti (non trovo altro termine per definirli) che hanno “sparato” populisticamente su una operazione che non andava considerata nei suoi costi, certo alti per l’ampiezza che la stessa operazione comportava nel suo pattugliamento sin sotto le coste libiche, ma per il numero di vite che salvava (per la cronaca triton ha come compito il pattugliamento fino a 30 miglia nautiche dalle coste italiane, quindi non in grado di intervenire per tempo sulle partenze)…

idioti che per qualche possibile voto in più estorto alle viscere del “razzismo indigeno” hanno costruito un clima politico e sociale che di fatto non ha consentito il prolungamento della missione mare nostrum, che in attesa di un’europa più attenta, avrebbe almeno evitato il ripetersi di altre tragedie di enormi proporzioni dopo quella nelle acque antistanti l’isola di lampione (oltre 360 morti) e di chissà quante altre di cui nulla si è potuto sapere (se un gommone solitario affonda e nessuno a bordo ha un satellitare, chi volete che saprà mai quello che è accaduto?)…

se poi ci aggiungiamo l’irresolutezza di qualche politicante da strapazzo che millanta peso in europa e costruisce alleanze con alcuni proto-razzisti mascherati da rsponsabili, la miscela è completa ed il dramma tutto dentro casa nostra…perché questa è un’altra tragedia nostrum che forse si poteva evitare…

 

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la grande sete…

11/02/2015

παρακαλώ ένα ποτήρι νερό…

e se l’europa dimentica la solidarietà, è l’europa stessa che muore….

miko somma

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