piepoli sonda…

La crisi del patto del Nazareno sembra avvantaggiare il Pd (sale di un punto e passa al 37%) mentre Forza Italia resta ferma all’11,5%. Prosegue l’ascesa della Lega nord che raggiunge il 16% dei consensi mentre il movimento di Grillo registra una leggera flessione e si attesta al 17,5. Perde mezzo punto anche il partito di Alfano che consegue il 4,5 % dei consensi. E’ quanto emerge dal sondaggio condotto dall’Istituto Piepoli per l’agenzia ANSA.

Questo il quadro complessivo (tra parentesi la variazione percentuale rispetto alla settimana precedente):
– Pd 37,0% (+1 ).
    – Sel 4,5% ( = ).
    – Altri centrosinistra 1,0% ( = ).
    – Fi 11,5% ( = ).
    – Ncd-Udc 4,5% (-0,5).
    – Fdi-An 3,5% ( = ).
    – Lega Nord 16,0% (+0,5).
    – Altri centrodestra 0,5% ( = ).
    – M5S 17,5% (-0,5).
    – Altri partiti 4,0% (-0,5).

    Il sondaggio qui presentato è stato eseguito il 9 Febbraio 2015 per ANSA con metodologia mista CATI – CAWI, su un campione di 1.000 casi rappresentativo della popolazione italiana maschi e femmine dai 18 anni in su, segmentato per sesso, età, Grandi Ripartizioni Geografiche e Ampiezza Centri proporzionalmente all’universo della popolazione italiana.

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danno erariale emergente…

10/02/2015

vorrei solo far notare che la chiusura delle scale mobili s. lucia a potenza comporta anche la mancanza manutenzione e che a causa della mancata manutenzione un’opera nuova diventa presto un’opera sfasciata, così aprendosi la via al danno civile eventuale ed a quello erariale emergente, in conseguenza del combinato disposto tra l’art. 2043 codice civile e diverse sentenze giurisprudenziali in materia di omessa manutenzione di bene pubblico

miko somma

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un mini-shuttle europeo…

Luce verde al lancio di Ixv, il “mini-shuttle europeo”

ansa – E’ arrivato anche l’ultimo ‘Go’ per il lancio della capsula Ixv (Intermediate eXperimental Vehicle), la missione ‘apripista’ per creare una navetta tutta europea in grado di andare nello spazio e di rientrare a Terra. Il lancio è in programma l’11 febbraio alle 14.00 (ora italiana) dalla base europea di Kourou ( Guyana Francese) con un razzo Vega. Dopo aver raggiunto l’altezza di 420 chilometri, Ixv rientrerà a Terra ‘surfando’ nell’atmosfera a una velocità di 27.000 chilometri orari.

Con l’ultima luce verde arrivata dalla commissione di tecnici per il lancio e l’arrivo in posizione della nave di recupero, i preparativi per il lancio di Ixv sono quasi conclusi. E’ una missione dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e di cui l’Italia è il principale contributore, con l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Il veicolo è stato inoltre costruito in Italia dalla Thales Alenia Space (Thales-Finmeccanica) e alla missione hanno contribuito Cira, Telespazio e Avio.

Obiettivo della missione è raccogliere preziose informazioni che potranno essere la base per costruire in futuro un veicolo spaziale europeo in grado di rientrare a Terra dalle orbite basse, ad esempio dalla Stazione Spaziale Internazionale (Iss).

Nel test la capsula Ixv verrà lanciata a 420 chilometri di altezza da Vega, altro progetto europeo con un ‘cuore’ tutto italiano, per rientrare a Terra ‘tuffandosi’ nell’Oceano Atlantico. La discesa avverrà ‘surfando’ in maniera controllata con il naso in su, simile alla discesa dello Space Shuttle, mettendo a dura prova gli scudi termici che ne proteggono il fondo. L’intera missione durerà appena 100 minuti, fino a quando Ixv non aprirà i paracadute tuffandosi delicatamente in mare, dove verrà recuperata da una nave.

 

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il 60% non legge…

(ANSA) – MILANO, 09 FEB – Nel 2014 sono uscite dal mercato della lettura quasi 820 mila persone, con un saldo del -3,4%. La percentuale di chi legge libri in Italia è scesa dal 43% del 2013 al 41,1% del 2014. Quasi il 60% degli italiani non legge neppure un libro all’anno. È la fotografia del fenomeno della lettura scattata dall’Associazione italiana editori su dati Istat…

 

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la faccia tosta…

09/02/2015

è curioso come alcuni esponenti politici che hanno concorso nei decenni alla distruzione clientelare della città di potenza, abbiano la faccia tosta di intervenire ancora in merito all’indecente balletto che si sta consumando sulla pelle del capoluogo…con quale morale costoro si sentono in grado di proporre soluzioni?…

miko somma

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il sale sulle strade…

Il sale non rovina il manto stradale, è l’acqua a rovinarlo.

I danni più ingenti al manto stradale sono visibili dopo periodi di forti pioggie, con la creazione di buche in alcuni casi profonde ed estese. 

Il sale gettato sul manto stradale non fa altro che abbassare il punto di congelamento dell’acqua, in quanto all’acqua serve ‘energia’ per sciogliere il legame covalente del cloruro di sodio, energia che viene quindi sottratta al passaggio di stato liquido->solido, che per verificarsi ha bisogno di ulteriore energia e quindi di un ulteriore abbassamento della temperatura. 
Infatti l’effetto del sale si vanifica a temperature troppo rigide.

Il ghiaccio o la neve disciolti formano quell’acqua responsabile dell’intenerimento e successivo sgretolamento dell’asfalto dovuto al passaggio delle auto (se l’asfatto avesse il tempo di asciugarsi non si sgretolerebbe.. le strade a basso scorrimento si rovinano meno infatti).

Chi subisce la corrosione invece sono i viadotti, ponti e affini, che sotto l’asfalto hanno una struttura metallica di sostegno.

Discorso diverso per il cemento, avendo questo al suo interno un’armatura metallica, essa viene intaccata dal sale (corrosivo.. pensate a quanta ruggine c’è nei porti) che penetra dopo essersi disciolto in acqua e va a far ‘dimagrire’ (ossidoriduzione) l’intelaiatura metallica che tiene unito il cemento, creando dei piccoli vuoti che dando agio a microvibrazioni, provocano il deterioramento.

Conviene spargerlo quando le temperature sono prossime a 0°C e sarebbe meglio evitare di spargelo sul cemento.

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buongiorno…

ansa – Un’inchiesta “spettacolare e inedita”, con “cifre che danno il capogiro”: il quotidiano francese Le Monde anticipa il contenuto della prima parte di un’indagine che i suoi specialisti hanno compiuto tra Parigi, Washington, Bruxelles e Ginevra, sulle tracce di un vasto sistema di evasione fiscale accettato e incoraggiato dalla banca britannica HSBC, secondo gruppo bancario mondiale, attraverso la sua filiale svizzera HSBC Private Bank.

Le Monde, che indaga sullo scandalo HSBC fin dalle sue origini, afferma di esser venuto in possesso di dati bancari su scala mondiale relativi al biennio 2005-2007, che dimostrano una gigantesca frode su scala internazionale. Fra i vip interessati, Le Monde anticipa i nomi dell’attore francese Gad Elmaleh, compagno di Charlotte, figlia di Carolina di Monaco, del re del Marocco, Mohamed VI, dell’attore americano John Malkovich.

Vacillano, secondo il giornale francese che nell’ambito di un consorzio condivide l’inchiesta con una sessantina di media internazionali, i vertici bancari di mezzo mondo.

E mentre Le Monde anticipa la maxi inchiesta, Repubblica – citando un prossimo articolo de L’Espresso – ricorda la lista Falciani in cui apparivano 7 mila nomi italiani tra i quali quello dello stilista Valentino Garavani, Flavio Briatore e Valentino Rossi che, da tempo, affermano di non avere più conti in sospeso con il fisco. Secondo i dati di Le Monde, 180,6 miliardi di euro sarebbero transitati, a Ginevra, sui conti HSBC di oltre 100.000 clienti e di 20.000 società offshore, fra il 9 novembre 2006 e il 31 marzo 2007. Un periodo corrispondente a quello della “lista Falciani”, l’archivio dell’informatico francese che forn’ al fisco i dati su migliaia di evasori rubati al suo datore di lavoro.

Oltre 5,7 miliardi sarebbero stati dissimulati da HSBC in paradisi fiscali soltanto per conto di clienti francesi. Nelle liste, che domani saranno divulgate, si trovano fra l’altro trafficanti d’armi e di stupefacenti, finanziatori di organizzazioni terroristiche, uomini politici, star dello show business, campioni dello sport o famosi industriali. Tutti desiderosi di celare al fisco i loro averi. In questo intento, sarebbero stati “incoraggiati” dal comitato esecutivo di HSBC a nascondere meglio il loro denaro al riparo di strutture offshore, in genere con base a Panama o nelle isole Vergini britanniche.

Nella maxi-inchiesta su scala mondiale, spiega Le Monde, sono stati mobilitati 154 giornalisti di 47 paesi, emissari di 55 media. HSBC Private Banck, le autorità politiche e giudiziarie svizzere contestano fin dall’inizio della vicenda le cifre del fisco e della giustizia francese, oltre alla liceità dell’uso dei dati che, ricordano, provengono da un furto.

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siete liberi di lasciarvi andare ad ogni genere di improperi, ma di una cosa vi prego…quando leggerete i nomi dei vostri calciatori o sportivi preferiti, dei vostri attori o attrici più ammirati, del politico che avete votato o per il cui partito avete “sprecato” un voto (ed in segreto sapete bene di averlo sprecato, pur in assenza di alternative per voi credibili), dello stilista di cui ammirate l’haute couture, e via discorrendo – beh – sappiate che in primo luogo se non vi arrabbiate un po’ e non cominciate a pretendere maggiore onestà e senso di responsabilità civica singola e collettiva (a cominciare dal chiedere sempre la fattura a chiunque vi fornisca un’opera professionale e a denunciare alla finanza chi non ve la emette), ci siete fino al collo in questo sistema criminale che non esito a definire come il peggior crimine sociale…ci siete fino al collo perché vi siete arresi a questo schifo immondo che si chiama evasione fiscale!!!…

buongiorno…  

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l’ultimo partigiano combattente a dirigere l’anpi…

Roma, è morto il partigiano Massimo RendinaMassimo Rendina 

E’ morto Massimo Rendina a 95 anni, ex presidente della sdezione romana dell’Associazione nazionale partigiani. “Pochi minuti fa è venuto a mancare il partigiano nella lotta di Liberazione, custode e testimone di memoria nel dopoguerra, grande amico – riferisce Paolo Masini, assessore alla Scuola con delega alla Memoria di Roma Capitale – Ha rappresentato una voce libera per Roma e per l’Italia, e l’esempio di come ai nostri giorni sia ancora possibile mettere in pratica e trasmettere in modo alto e nobile i valori di quella grande pagina della nostra Storia che fu la Resistenza. Il nostro abbraccio ai familiari e all’Anpi”.

La camera ardente di Rendina, che era nato a Venezia il 4 gennaio 1920, sarà allestita in Campidoglio dalle 12 alle 19 nella Sala della Protomoteca. Alle 13, inoltre, è prevista una breve commemorazione funebre. Commosso il sindaco di Roma, Ignazio Marino. “Massimo Rendina è stato uno straordinario custode della memoria di uno dei periodi più difficili della storia della nostra città e di questo Paese. Per decenni ha portato avanti in maniera instancabile la testimonianza e il ricordo della resistenza partigiana con la sua attività all’interno dell’Anpi, con l’impegno professionale e con le lezioni nelle scuole. Rivolgo, a nome di tutti i cittadini romani, le mie più sentite condoglianze ai suoi familiari e ai suoi cari. Roma, medaglia d’oro per la resistenza, non dimenticherà la sua lezione di vita”.

Abitava a Bologna e si era appena avviato alla professione di giornalista quando era stato chiamato alle armi. Tenente di Fanteria, al momento dell’armistizio era subito passato con la Resistenza al comando, in Piemonte, di una formazione autonoma alla cui guida, col nome di battaglia di “Max il giornalista”, aveva combattuto sino al luglio del 1944. Diventato capo di stato maggiore della I Divisione Garibaldi, aveva preso parte alla liberazione di Torino e nel capoluogo piemontese aveva ripreso la professione a l’Unità. Dal quotidiano del PCI, Massimo Rendina è poi passato alla Rai, come direttore del telegiornale. Docente di Storia della Comunicazione, Rendina, che viveva a Roma, era diventato il presidente della locale Associazione degli ex partigiani e membro del Comitato scientifico dell’Istituto Luigi Sturzo per le ricerche storiche sulla Resistenza.

Nel 1995 ha pubblicato per gli Editori Riuniti, con prefazione di Arrigo Boldrini, il Dizionario della Resistenza italiana….Nel novembre del 2011, ultimo presidente Partigiano combattente, ha lasciato il testimone ai non partigiani”.

da la repubblica.it, articolo completo al link http://roma.repubblica.it/cronaca/2015/02/08/news/e_morto_il_partigiano_massimo_rendina-106802643/

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il facebook di lavrov

…”Il piano, discusso a Washington, di fornire armi a Kiev potrebbe avere conseguenze imprevedibili e minare gli sforzi per una soluzione politica alla crisi ucraina”, ha detto il capo della diplomazia russa, Serghiei Lavrov, incontrando ieri a Monaco il segretario di stato Usa John Kerry, si legge sul Facebook del ministero degli esteri russo…

più chiaro di così…

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il testo del videomessaggio di papa francesco…

tutti i lettori di questo blog sanno bene che non sono un credente e che però sono molto attento ai messaggi che vengono dal mondo delle religioni, particolarmente quando queste finalmente “scendono in terra” e parlano della loro dottrina sociale declinata nel mondo reale di tutti noi, credenti e non credenti, come sta facendo quest’uomo che ammiro enormemente ed a cui, mi permetterete, voglio molto bene per il suo coraggio e per la sua storia da cui nasce proprio la forza di dire cose chiare e “rivoluzionarie” sul nostro mondo intriso di una modernità a volte troppo di scarto per essere considerata davvero tale, e soprattutto sulla sua economia che, declinata in ideologismi ultraliberisti, invece di servire alla gente, necessità di essere servita dalla gente…invito tutti voi a leggere con attenzione e ad essere conseguenti…

ma non voglio aggiungere alcun commento alle parole incredibili di quest’uomo saggio e semplice, per cui posto il testo integrale del videomessaggio che ha inviato ieri alla giornata delle idee a milano…

testo del videomessaggio di papa francesco

Buongiorno a voi tutti, donne e uomini, che siete radunati oggi per riflettere sul tema: In occasione della mia visita alla FAO ricordavo come, oltre all’interesse “per la produzione, la disponibilità di cibo e l’accesso a esso, il cambiamento climatico, il commercio agricolo” che sono questioni ispiratrici cruciali, “la prima preoccupazione dev’essere la persona stessa, quanti mancano del cibo quotidiano e hanno smesso di pensare alla vita, ai rapporti familiari e sociali, e lottano solo per la sopravvivenza

Oggi, infatti, nonostante il moltiplicarsi delle organizzazioni e i differenti interventi della comunità internazionale sulla nutrizione, viviamo quello che il santo Papa Giovanni Paolo II indicava come “paradosso dell’abbondanza”. Infatti, “c’è cibo per tutti, ma non tutti possono mangiare, mentre lo spreco, lo scarto, il consumo eccessivo e l’uso di alimenti per altri fini sono davanti ai nostri occhi. Questo è il paradosso! Purtroppo questo paradosso continua a essere attuale. Ci sono pochi temi sui quali si sfoderano tanti sofismi come su quello della fame; e pochi argomenti tanto suscettibili di essere manipolati dai dati, dalle statistiche, dalle esigenze di sicurezza nazionale, dalla corruzione o da un richiamo doloroso alla crisi economica” . Per superare la tentazione dei sofismi – quel nominalismo del pensiero che va oltre, oltre, oltre, ma non tocca mai la realtà – per superare questa tentazione, vi suggerisco tre atteggiamenti concreti.

1) Andare dalle urgenze alle priorità

Abbiate uno sguardo e un cuore orientati non ad un pragmatismo emergenziale che si rivela come proposta sempre provvisoria, ma ad un orientamento deciso nel risolvere le cause strutturali della povertà. Ricordiamoci che la radice di tutti i mali è la inequità . A voi desidero ripetere quanto ho scritto in Evangelii gaudium: “No, a un’economia dell’esclusione e della inequità. Questa economia uccide. Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in borsa”. Questo è il frutto della legge di competitività per cui il più forte ha la meglio sul più debole. Attenzione: qui non siamo di fronte solo alla logica dello sfruttamento, ma a quella dello scarto; infatti “gli esclusi non sono solo esclusi o sfruttati, ma rifiuti, sono avanzi”. È dunque necessario, se vogliamo realmente risolvere i problemi e non perderci nei sofismi, risolvere la radice di tutti i mali che è l’inequità. Per fare questo ci sono alcune scelte prioritarie da compiere: rinunciare all’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria e agire anzitutto sulle cause strutturali della inequità.

2) Siate testimoni di carità

La politica, tanto denigrata, è una vocazione altissima, è una delle forme più preziose della carità perché cerca il bene comune”. Dobbiamo convincerci che la carità “è il principio non solo delle micro-relazioni: rapporti amicali, familiari, di piccolo gruppo, ma anche delle macrorelazioni: rapporti sociali, economici, politici”. Da dove dunque deve partire una sana politica economica? Su cosa si impegna un politico autentico? Quali i pilastri di chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica? La risposta è precisa: la dignità della persona umana e il bene comune. Purtroppo, però, questi due pilastri, che dovrebbero strutturare la politica economica, spesso “sembrano appendici aggiunte dall’esterno per completare un discorso politico senza prospettive né programmi di vero sviluppo integrale”. Per favore, siate coraggiosi e non abbiate timore di farvi interrogare nei progetti politici ed economici da un significato più ampio della vita perché questo vi aiuta a “servire veramente il bene comune” e vi darà forza nel “moltiplicare e rendere più accessibili per tutti i beni di questo mondo”.

3) Custodi e non padroni della terra

Ricordo nuovamente, come già fatto alla FAO, una frase che ho sentito da un anziano contadino, molti anni fa: “Dio perdona sempre, le offese, gli abusi; Dio sempre perdona. Gli uomini perdonano a volte. La terra non perdona mai! Custodire la sorella terra, la madre terra, affinché non risponda con la distruzione”. Dinanzi ai beni della terra siamo chiamati a “non perdere mai di vista né l’origine, né la finalità di tali beni, in modo da realizzare un mondo equo e solidale”, così dice la dottrina sociale della Chiesa. La terra ci è stata affidata perché possa essere per noi madre, capace di dare quanto necessario a ciascuno per vivere. Una volta, ho sentito una cosa bella: la Terra non è un’eredità che noi abbiamo ricevuto dai nostri genitori, ma un prestito che fanno i nostri figli a noi, perché noi la custodiamo e la facciamo andare avanti e riportarla a loro. La terra è generosa e non fa mancare nulla a chi la custodisce. La terra, che è madre per tutti, chiede rispetto e non violenza o peggio ancora arroganza da padroni. Dobbiamo riportarla ai nostri figli migliorata, custodita, perché è stato un prestito che loro hanno fatto a noi. L’atteggiamento della custodia non è un impegno esclusivo dei cristiani, riguarda tutti. Affido a voi quanto ho detto durante la Messa d’inizio del mio ministero come Vescovo di Roma: “Vorrei chiedere, per favore, a tutti coloro che occupano ruoli di responsabilità in ambito economico, politico o sociale, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà: siamo custodi della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell’altro, dell’ambiente; non lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo! Ma per custodire dobbiamo anche avere cura di noi stessi! Non dobbiamo avere paura della bontà, anzi della tenerezza”. Custodire la terra non solo con bontà, ma anche con tenerezza.

Ecco dunque tre atteggiamenti che vi offro per superare le tentazioni dei sofismi, dei nominalismi, di quelli che cercano di fare qualcosa ma senza la concretezza della vita. Scegliere a partire dalla priorità: la dignità della persona; essere uomini e donne testimoni di carità; non aver paura di custodire la terra che è madre di tutti.

A voi tutti chiedo di pregare per me: ne ho bisogno. E su voi invoco la benedizione di Dio. Grazie

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allerta meteo…

(ANSA) – ROMA, 7 FEB – Una nuova perturbazione arriverà nelle prossime ore sull’Italia portando venti forti, temperature in calo e neve a quote basse su regioni adriatiche e sud. Il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso una nuova allerta meteo che prevede piogge su Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, con quota neve a 300-400 metri e fino al livello del mare sulle zone adriatiche. Previsti poi venti forti dal Veneto alla Puglia e su Lazio, Umbria, Basilicata, Calabria e Sicilia.

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