morire di selfie…

Morire per un messaggio su Facebook scritto al volante della propria auto ed un ‘selfie’. Non è una nuova campagna pubblicitaria choc, ma quanto accaduto a un’automobilista del North Carolina. Courtney Ann Sanford – come riportato dal New York Daily news – è morta in seguito a uno schianto frontale con un camion, il cui conducente è rimasto illeso, avvenuto un attimo dopo l’ultimo ‘post’ sul popolare social network.

Pubblica 'selfie' mentre guida, si schianta. Foto dal web (foto: Ansa)

La ‘timeline’ del profilo Facebook parla chiaro, Courtney ha pubblicato alle 8:33 a.m. la frase “The happy song makes me HAPPY”, riferendosi probabilmente alla canzone di Pharrell Williams, e un minuto dopo la chiamata di emergenza è arrivata alla centrale della polizia. La dinamica dell’incidente è chiara: l’automobilista si è distratta perdendo di vista la strada e ha invaso la carreggiata opposta, da dove arrivava un mezzo pesante. Inoltre, dalle indagini è emerso che la ragazza aveva appena pubblicato diversi ‘selfie’ mentre era alla guida.
   
“In pochi secondi una vita è stata spezzata per comunicare agli amici la propria felicità – ha dichiarato il Tenente della Polizia di High Point Chris Weisner all’emittente WGHB – è un triste promemoria per tutti i guidatori, bisogna stare molto attenti quando si guida”.

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i deboli di mente e la risiera di s. sabba a trieste…

 

consiglio una visita alla risiera di s. sabba a chiunque neghi che sterminio vi sia stato anche in italia, a chiunque neghi che l’odio scatenatosi nelle foibe non sia nato in 20 anni di fucilazioni e repressioni fasciste in slovenia e croazia e poi culminato in questo spettro, a chiunque giochi per qualche % decimale in più su una tragedia immane, a chiunque affermi, neghi e poi riaffermi argomenti a pappina per deboli di mente per gli stessi odiosi motivi…gli italiani a volte non sono stati brava gente in abissinia, in libia, in etiopia, in albania e dovunque si sia sollevato lo stendardo dei savoia e poi quello repubblicano a coprire prima l’imperialismo provinciale dello stato sabaudo, poi le follie fasciste, poi le schifezze della finta cooperazione…

eccovi il link della risiera, che ricordo essere monumento nazionale

www.risierasansabba.it

 

 

 

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i danni dei partiti personali a sinistra…

28/04/2014

i partiti personali a sinistra non soltanto imitano una pericolosa tendenza demagogica che per intrinseca natura appartiene alle destre populiste, ma distruggono alla base l’idea stessa di sinistra come strumento logico di partecipazione, sostituendo il plebiscito dell’immagine e della suggestione che opera sulla massa alla ragione critica rappresentata dalla relazione dialettica tra base e rappresentanza…

e se la sinistra scompare, non scompare solo quella relazione, ma si dissolve l’idea stessa di un progresso umano legato all’evoluzione civile e culturale della società tutta, preferendosi a questa l’evoluzione continuativa dei rapporti economici fondati sulla relazione tra produzione senza vincoli e consumo senza critica, in sintesi ri-procrastinando gattopardescamente ogni elemento del sistema capitalista come “nuovo” in una operazione culturale in cui la sinistra è inevitabilmente tacciata di conservatorismo…

miko somma

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un cubo quarantenne…auguri…

ansa – Il cubo di Rubik compie 40 anni. E viene festeggiato negli Stati Uniti con una mostra da 5 milioni di dollari, con protagonista un cubo ‘doro 18 carati che vale 2,5 milioni di dollari. Inventato nel 1974, il cubo di Rubick, o cubo magico, e’ diventato il gioco che ha caratterizzato i primi anni 1980, raggiungendo il suo massimo di popolarita’ nel 1980-1981. Nel 1986 il New York Time ne ‘decretava’ la morte: va in cantina o per la sua eleganza e creativita’ puo’ finire – affermava il quotidiano – nella collezione permanente del Museum of Modern Art……

Alla presentazione della mostra negli Stati Uniti, in New Jersey, anche l’inventore del cubo, Erno Rubik, che lo ha inventato come la soluzione ai problemi strutturali che assillano un professore di architettura, l’occupazione di Rubik nel 1974. Rubik – in un’intervista al New York Times – ammette di non aver mai immaginato che il ”suo cubo”, come lo chiama, sarebbe diventato universale…..

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