carne da cannone…

30/04/2014

in realtà l’alto numero di liste e così di candidati a potenza non risponde ad alcuna motivazione politica di rinnovamento, trattandosi solo dell’odiosa continuazione di una pratica familistica dove la politica ed il progetto neppure sono presi in alcuna considerazione al momento del voto, preferendogli la logica del parente o dell’amico come discriminante della scelta…ed avere tanti candidati moltiplica a dismisura l’accesso a questo familismo, riportandolo in una quota dove quasi tutti i candidati apportando poche decine di voti estorti alle famiglie ed al loro bacino amicale, al massimo fanno da carne da cannone per qualche piccolo “ufficiale”…

o credevate che a qualcuno interessino le vostre idee sull’amministrazione della città?…se pur le si ha…

miko somma

Pubblicato in Blog

gli 80 euro e gli stop a renzi…

fonte ansa

Renzi, scontrino 80 euro buono per Picierno non per famiglia

“Pina è stata brava a dimostrare, con un’operazione comunicativa”, di poter fare la spesa per due settimane con 80 euro, “ma vive da sola: una famiglia non ci fa la spesa”. Così il premier Matteo Renzi a Radio Montecarlo commenta lo scontrino esibito dalla capolista Pd Pina Picierno. “Ma contesto – aggiunge – che qualcuno pensi che 80 euro non servano a niente. A Grillo dico che 80 euro non son niente per lui ma per una persona che non arriva alla fine del mese fanno la differenza, anche in termini di dignità”…

—————————————————————

ora fuori da ironie facili sui suoi consumi esibiti con la lettura dello scontrino della sua spesa di 80,02 euro (baguettes, salmone e l’ordinario bestiario alimentare di una persona che neppure forse sa cosa sia mangiare correttamente pensando a giuste relazioni tra apporti proteici, vitaminici e di fibre, ma sono fatti suoi evidentemente), quello che proprio non va è l’esibizione demagogica di quello scontrino ad uso e consumo di una campagna di comunicazione ed immagine che proprio si poteva evitare, dato appunto che chiunque con 80 euro fa quello che vuole (e certo che una mamma od un papà “veri” che fanno la spesa magari con 80 euro comprano meglio e più correttamente)…

il punto ovviamente non è questo, quanto questa esibizione continuata di una supposta prossimità ai bisogni della gente comune che costoro credono di esibire con operazioni del tutto prive di logica a supporto di una presunta “rivoluzione” che si vuol far sentire agli italiani come continuamente osteggiata e rallentata nei suoi effetti da alcune forze “controrivoluzionarie” esterne e concorrenti al pd (grillo e berluskoni) ed interne allo stesso pd (gufi e rosiconi, come li definisce lo stesso premier), mentre il vero problema non è nella qualità e quantità delle riforme annunciate, quanto nella loro utilità concreta e condivisa che andrebbe ben spiegata nei suoi effetti concreti ed immediati sulla vita democratica e non continuamente deviata con “sostituti d’immagine” buoni al più a far sorridere per l’ingenuità conclamata o magari per la presupposta stupidaggine degli italiani che si fanno prendere per i fondelli dal clan renzi…

avrete letto nelle scorse settimane tutta la mia contrarietà ad un provvedimento come quello degli 80 euro e non perché non sia importante far entrare nelle tasche di milioni di italiani qualche decina di euro in più al mese che di sicuro ritornerebbero nel circuito dei consumi con evidenti, ma piccoli percentualmente, benefici di crescita economica per un paese il cui “blocco economico” dipende anche (ma non solo) dai consumi interni, quanto sulla sperequazione evidente nei confronti di chi reddito proprio non ne ha (disoccupati) o è alla “canna del gas” (pensionati ai minimi e cassintegrati) e per i quali i provvedimenti sono rimandati al dopo, nonostante l’evidenza che qualche decina di euro in più sarebbe servito più a costoro per innescare consumi ad oggi inesistenti perché proprio non possibili che a occupati che, seppure in sofferenza, una fonte di reddito pur l’hanno mantenuta, e dallo spreco di risorse che ben avrebbero potuto essere postate su più ambiziosi piani di recupero del nostro costoso dissesto idrogeologico (e lì il lavoro è immediato e quasi tutto in termini di forza lavoro) o di altre utili operazioni quali l’efficientamento energetico o i bonus di riconversione ecologici per le auto (e l’elenco sarebbe lungo), sui quali, nonostante l’evidenza acclarata di ritorni economici ed occupazionali diretti ed immediati, invece si è investito troppo poco, preferendo inseguire la piazza e la facile demagogia di quegli 80 euro a breve incasso elettorale (non neghiamolo, per cortesia, che la verità non fa mai male) che mettere in atto una azione sinergica e virtuosa forse meno “veloce” nel ritorno elettorale (il vero cruccio di renzi che sa di poter essere facilmente impallinato da un risultato alle europee non brillante), ma certo più produttiva di valori economico-sociali strutturali nei tempi naturali che simili operazioni comportano…

ed è qui il problema…renzi sta inseguendo la piazza ed i numeri nel suo stile tutt’altro che nuovo (parlare direttamente alla gente è ormai un vizio cronicizzato della nostra demagogo-crazia incapace ormai di comunicare senso, avendogli sostituito la suggestione socialmente dopante come valore in sé) per realizzare riforme di cui, pur sentendosi evidentemente la necessità per far riprendere il cammino al paese, non si comprende perché debbano essere imposte con il ricatto del “altrimenti me ne vado” (che suona appunto più come comunicazione diretta e populista alla gente), invece che ragionate e realizzate bene e nei tempi corretti che invece mal si conciliano con la “fretta orgasmica” dell’uomo di pontassieve e con una sua certa violenza verso apparati ormai minoritari del suo partito che, pur con tutte le loro colpe storiche, politiche e forse anche umane (il più delle volte sono degli indecorosi esempi di quel prolasso politico bipartico che ha di fatto bloccato la vita del paese), sono forse rimaste l’unico punto di difesa di un riformismo più cauto e corretto nei modi, nei tempi e nelle necessità di “non buttare via il bambino con l’acqua sporca”, perché rompere la democrazia è facile, ma costruirla o “ricostruirla” molto meno…

così dovendo per forza di cose incassare qualche stop sulle riforme che meglio sarebbe chiamare come un “richiamo al ragionare” (vedi appunto quello che si prospetta per la riforma del senato per cui si sta evitando forse il pasticcio della “proposta imposta” dalla trimurti renzi, boschi e del rio, con un tenerla ben fuori dalla campagna elettorale e dai suoi tempi sincopati e brevi, come giustamente ricorda la finocchiaro) ed a seguire su altri temi quali alcuni controversi passaggi sul titolo V, è del tutto evidente che renzi debba sventolare l’unica vera vittoria (di pirro, a mio avviso) che ha finora conseguito in maniera netta (gli 80 euro in busta paga ci saranno senz’altro), mentre per altre materie il contenzioso tra il dire ed il fare si è appena aperto…

peccato che a sventolare la bandiera o la bandierina siano personaggi di terz’ordine come appunto la picerno (ma in ottima compagnia di tanti altri comprimari spesso mandati al macello della loro inconsistenza politica nei troppi talk show in cui pare chiudersi e rinchiudersi la comunicazione del governo – dimenticavo i numerosissimi tweet del presidente, naturalmente), personaggi che più che sollevare le sorti oggi più che mai ballerine negli equilibri di un governo che ha ancora però dalla sua i numeri di un astratto consenso popolare da luna di miele (misurato però solo da sondaggi che nessuno sa quanto veritieri rispetto alla “reale realtà”), a mio modo di vedere con operazioni simili lo precipitano nel ridicolo e nella banalità del più becero ed inconcludente populismo post-berluskoniano… 

     

Pubblicato in Blog

30/04/2014

la sceneggiata della picerno a ballarò sugli 80 euro e sulla spesa per due settimane è l’ennesimo esempio di come il “semplicismo demagogico” faccia male alla sinistra…

miko somma

Pubblicato in Blog