22/12/2013

la necessità dell’uomo forte si comincia a preparare attraverso la rappresentazione della politica come un lupanare abitato da ominicchi

miko somma

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LA SUBURRA

(ANSA) – ROMA, 22 DIC – Al termine del suo intervento in Aula alla Camera nell’ambito del dibattito sul dl salva-Roma, il deputato leghista Gianluca Buonanno ha mostrato un “forcone” di cartone. La presidente Laura Boldrini ha invitato subito i commessi a intervenire per toglierglielo.

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gli animi sono tesi e l’affollamento legislativo forse esagerato in questi giorni, ma qualcuno sta forse scambiando l’aula della camera con un circo?…

la lega non è nuova a spettacolarizzazioni di dubbio gusto (pensate al cappio esposto nel periodo di tangentopoli) ed alle loro esternazioni ormai si aggiungono anche i grillini in una prassi che ormai sta diventando pericolosamente una consuetudine che a mio avviso “uccide” la politica intesa come dialogo, ma qui si sta oltrepassando ogni limite di decenza, anche fatta salva quella libertà di espressione che credo non sia solo una prerogativa del parlamentare, ma una sorta di dovere etico ad esserlo sempre e comunque, nell’alveo però di una ragionevole immagine a mo’ di esempio civico che un parlamento e dei parlamentari debbono esprimere in quanto rappresentanti di un popolo…

ma si rendono conto costoro che c’è una società fuori che li osserva e che in qualche modo a questa società già molto provata proprio dai comportamenti di molta politica fin qui succedutasi tra quegli scranni, si deve uno speciale rispetto proprio a cominciare dal tenere un comportamento più consono ad un legislatore?…

l’immagine di un parlamento sguaiato lede ancor di più l’immagine della politica, deprimendone ogni credibilità in un bagno volgare di comportamenti da suburra ed argomenti da bar dello sport, aggiungendosi a quel sempre più pericolosamente diffuso sentimento popolare che giudica ormai la politica come inutile, forse con questo preparandosi e preparandoci a quell’immagine salvifica di uomo forte che penserà ed agirà per tutti…

facciamola finita con queste spettacolarizzazioni e torniamo alla politica vera, dura finchè si vuole nel confronto, ma alla ricerca di soluzioni condivise!!!

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contraddizioni…

beh, non credo debba aggiungere molto a questa foto che sta circolando sul web e che ritrae in tempo reale le contraddizioni di un pifferaio ad aria viscerale compressa…

e sempre non si tratti di una bufala… 😀

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22/12/2013

l’abolizione parziale delle province mi pare un pastiche all’italiana, un po’ per seguire la vulgata del risparmio, un po’ per restringere i luoghi del confronto democratico…impossibile abolirle del tutto, vista la necessità di legge costituzionale, del tutto assurdo mantenerle come sono state finora

miko somma

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cancellato l’emendamento pro-slot machines

ansa – ROMA – Via libera della commissione Bilancio della Camera, nella notte fra sabato e domenica, al decreto salva-Roma. Cancellate le norme riguardanti i tagli per i Comuni ‘no-slot’ e lo stop alla possibilità di recesso dagli affitti per i palazzi istituzionali. I lavori della commissione si sono conclusi oltre le 2:15 di domenica. Soppressi gli articoli riguardanti le slot e gli affitti e soppresso anche l’articolo che consentiva la deroga al patto di stabilità per le province e quello che finanziava una bonifica di Brindisi per 25 milioni appena finanziata con la legge di stabilità. Via alcuni commi su Roma riguardanti ipotesi di liberalizzazione della gestione dei rifiuti. Resta invece il comma che prevede la possibilità connessa alla vendita delle aziende. Alle tre di notte è stato trasmesso a firma del presidente della commissione, Francesco Boccia, alla presidente Boldrini, il mandato al relatore. Domenica alle 12 il testo sarà in Aula e dovrà poi tornare al Senato.

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bene, finalmente ritorna, dopo polemiche di varia natura e rassicurazioni che la stortura sarebbe stata subito corretta, uno sprazzo di normale raziocinio su una faccenda che rischiava di precipitare lo stato, dopo l’approvazione in commissione ed in aula al senato, nel ruolo di “mazziere” di una partita molto sporca, una faccenda che se da un lato indossava l’ipocrita camiciola intessuta di foglie di fico del contributo sostanzioso che la tassazione sui giochi d’azzardo fornisce al nostro erario (questa in sintesi ne è stata la motivazione addotta dalla senatrice ncd che lo ha proposto in commissione), dall’altro di fatto “apriva” ulteriormente al gioco d’azzardo e agli interessi multimiliardari dei soggetti che lo animano e ne curano gli interessi…

infatti che si sia trattato o meno di una grave svista della commissione e dell’aula (che molto spesso vota sulla sola indicazione dei capigruppo o dei propri rappresentanti di partito nella commissione stessa atti legislativi a volte neppure letti dai singoli parlamentari) o che si sia trattato di una operazione ideologicamente (o lobbysticamente) orientata a  “favorire” le compagnie che gestiscono le slot-machines, la norma introduceva un principio pericolosissimo, una sorta di “terzietà avanzata” dello stato che non solo poco o nulla ha detto e dice ormai sul gioco d’azzardo, limitandosi a poche e facilmente eludibili “raccomandazioni” a tutela dei minori, ma oggi addirittura sanziona in qualche modo chi localmente voglia frapporre ostacoli al gioco ed alla sua devastante diffusione sociale che sfocia sempre più spesso in ludopatie compulsive che divengono a tutti gli effetti un fenomeno sempre più difficile da arginare e combattere…

certo il gioco d’azzardo non si combatte con il puro proibizionismo, primo perché si riconsegnerebbe nella mani della malavita un “fatto” sociale che esiste a prescindere in quanto comportamento diffuso e socialmente accettato, secondo poiché non andrebbe mai confusa l’etica della protezione del singolo e della collettività da fenomeni di dipendenza patologica ad alto tasso di destrutturazione personale e sociale, con l’eticismo del voler tracciare linee di comportamento nette ed adatte per tutti che, se giustificabili per chi segue una fede, quindi una morale ad essa connessa, imposte da uno stato paiono ritorni ad un passato più o meno recente nel quale era lo stesso stato ad imporre  codici etici generalizzati a cui il singolo “doveva” adeguarsi, e non il cittadino ad essere lasciato libero di scegliere un proprio sviluppo emotivo e sociale…ma forse andremmo troppo lontani con queste considerazioni…

per il momento limitiamoci a considerare la stortura corretta in commissione e di sicuro mantenuta tale in aula, sperando ovviamente che nell’ulteriore passaggio al senato non vi sia qualche “manuzza” che agisca…perché distrazione dei senatori o meno, ignoranza dei temi e fiducia nei colleghi o meno, quello che ad un normale cittadino appare chiaro è che “qualcuno pure c’ha provato!!!”…

 

 

 

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