agriturismi…

 Turismo rurale, Mastrosimone: opportunità per aree interne

26/11/2012 19:41
 
Partecipando all’incontro tematico a Sant’Angelo Le Fratte l’Assessore ha spiegato l’importanza per i comuni delle aree interne di creare servizi a supporto delle attività agrituristiche

AGR “L’agriturismo ha concorso e concorre notevolmente allo sviluppo delle aree interne. Infatti, il ragguardevole numero di aziende agricole ( 254 ), a tutt’oggi iscritte nell’Elenco Regionale degli Operatori Agrituristici, come conseguenza della compiuta attuazione della L.R. 17/2005, rappresenta un concreto ed apprezzabile contributo allo sviluppo delle nostre aree interne, non fosse altro per la permanenza degli addetti nel territorio rurale”. E’ quanto dichiarato dall’assessore regionale all’Agricoltura Rosa Mastrosimone partecipando all’incontro a Sant’Angelo Le fratte su ‘Turismo rurale e le prospettive delle aree interne’. “Il perdurare dell’attività agrituristica, connessa all’attività agricola –ha aggiunto l’esponente della Giunta – delle 140 aziende operanti sull’intero territorio regionale è frutto anche dell’incremento del reddito agricolo cui tale attività concorre. Se a ciò, si aggiunge quanto si è potuto registrare negli ultimi anni e, specificatamente, l’obiettivo miglioramento ed un uso più efficace del patrimonio rurale ed edilizio, con il conseguente innalzamento delle condizioni di vita degli imprenditori agricoli interessati all’attività agrituristica, si può anche affermare che tali miglioramenti hanno prodotto altrettanti benefici su gran parte del settore imprenditoriale agricolo e sull’intero territorio regionale”. Sulle prospettive future l’Assessore ha aggiunto che “tanto altro si potrebbe realizzare potenziando l’offerta e le infrastrutture turistiche ( anche su piccola scala – quali centri d’informazione, segnaletica stradale , progettazione di itinerari e percorsi) che consentano di migliorare la fruizione turistica del patrimonio naturale, storico, culturale e ed enogastronomico della Basilicata”.

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vi posto questo lancio a sottolineare una incongruenza che non è solo nei dati citati nel lancio stesso (si parla di  254 aziende agricole iscritte nell’elenco regionale degli operatori agrituristici, e poi si da come dato operativo quello di 140 aziende operanti sull’intero territorio regionale…mah!!!), ma anche nella stessa visibile incongurenza tra quanto disposto alla legge e quanto invece esistente…è infatti notorio e direttamente percebile che alcune aziende agrituristiche, che pur a quegli elenchi ed alle cospicue elargizioni di denaro pubblico hanno attinto, a volte senza neppure soddisfare alcuni parametri minimi stabiliti nel disposto di varie altre norme sia regionali che statali, sono dei veri e propri ristoranti del tutto distaccati da una reale produzione agricola che pure è stabilito dalla legge dover essere prevalente rispetto al reddito derivante dall’ospitalità…se infatti si legge quanto disposto all’art. 3 comma 1-2-3 della legge regionale “Definizione di attività agrituristiche
1. Per attività agrituristiche si intendono esclusivamente le attività di ricezione ed ospitalità esercitate dagli imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 del codice civile, singoli od associati, e da loro familiari di cui all’articolo 230-bis del codice civile, attraverso l’utilizzazione della propria azienda, in rapporto di connessione rispetto alle attività di coltivazione del fondo, silvicoltura, allevamento del bestiame.
2. Lo svolgimento di attività agrituristiche, nel rispetto delle norme di cui alla presente legge, non costituisce distrazione della destinazione agricola dei fondi e degli edifici interessati.
3. Rientrano fra tali attività:
a) dare ospitalità, nell’abitazione dell’imprenditore agricolo, ovvero in locali a ciò destinati siti all’interno dell’azienda agricola, o in spazi aperti destinati alla sosta di campeggiatori all’interno dell’azienda stessa;
b) somministrare per la consumazione sul posto pasti e bevande, costituiti prevalentemente da prodotti propri, ivi compresi quelli a carattere alcolico e superalcolico;
c) svolgere attività ricreative, culturali e didattiche, nell’ambito della diffusione di prodotti agricoli biologici o di qualità, ivi inclusa l’organizzazione di fattorie didattiche;
d) svolgere, anche all’esterno dei beni fondiari nella disponibilità dell’impresa, attività ricreative, culturali e didattiche, di pratica sportiva, escursionistiche e di ippo-turismo finalizzate alla corretta fruizione e conoscenza del territorio, nonché attività rivolte alla degustazione dei prodotti aziendali, ivi inclusa la mescita del vino;
e) vendere direttamente prodotti aziendali, anche previa degustazione degli stessi….”

…quanti agriturismi conoscete che attuano quanto disposto?…e quanti ne conoscete che rispettano appieno i parametri, se mettiamo in relazione questo anche al seguente art. 6 che recita. “ARTICOLO 6
Connessione
1. Le attività di cui ai precedenti articoli 3 e 4 si reputano connesse a quelle principali, agricola o di pesca, quando non sottraggono risorse all’esercizio dell’attività agricola o dell’attività di pesca, ed assicurano la piena utilizzazione delle risorse aziendali, finalizzata anche ad una più efficace commercializzazione dei prodotti…”?

e potrei a lungo proseguire con le incongruenze “tollerate”, come al seguente art. 7…”Utilizzazione immobili
1. Possono essere utilizzati per attività agrituristiche i locali siti nell’abitazione dell’imprenditore agricolo ubicata nel fondo, nonché gli edifici o parte di essi esistenti nel fondo e non più necessari alla conduzioni
dello stesso. La edificazione di nuovi volumi potrà essere consentita solo se si configura in termini di adeguamento delle strutture esistenti e di più funzionale fruizione delle stesse

etc. etc. etc., incongruenze che di fatto hanno consentito una denaturazione del concetto stesso di agriturismo e turismo rurale, senza contare le “stranezze” che negli anni precedenti alla legge stessa e ad alcune leggi precedenti, nonchè alle provvidenze disposte ai vari piani di sviluppo rurale succedutisi negli anni, hanno visto a volte la concessione delle stesse provvidenze ad aziende agricole fantasma che hanno prodotto ovviamente agriturismi fantasma…

che non si esalti dunque l’assessore (una incompetente, come del resto i suoi predecessori), quei dati, ancorchè bizzarramente comunicati, necessitano prima ancora che di un controllo tra quanti sono autorizzati ad esercitare e quanti esercitano realmente e nel rispetto dei parametri, di una lunga discussione sull’ammontare dei finanziamenti stessi, sugli iter burocratici, sul sistema dei controlli e sulla reale entità recettiva, sia essa di ristorazione che alberghiera, che certo qualche “frizione” pur crea tra l’essere e l’apparire in un settore che pure, se ben gestito, rappresenta (ci sono tanti gestori che realmente sono operatori agrituristici) e rappresenterebbe per una economia agricola regionale ormai al collasso per errata, mancante e distorta programmazione…

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Tentata truffa alla Regione, commento dell’assessore Viti

28/11/2012 18:46

“Ringrazio e mi complimento con gli uomini dell’Arma. Come governo regionale assumeremo tutte le iniziative che si renderanno necessarie per supportare l’attività investigativa”

AGR“Apprendiamo con soddisfazione dell’operazione dei carabinieri volta a smascherare un tentativo di truffa ai danni della Regione Basilicata e come governo regionale assumeremo tutte le iniziative che si renderanno necessarie per supportare l’attività investigativa”.
Così l’assessore regionale alla Formazione e Lavoro, Vincenzo Viti, ha commentato l’operazione condotta dai Carabinieri della Compagnia di Acerenza che ha portato alla denuncia di sei persone accusate, a vario titolo, di concorso in tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche nell’ambito del progetto “Work Experience” finalizzato ad incentivare l’inserimento dei giovani nel mondo lavoro.
“La Regione – ha aggiunto Viti – si impegna per offrire opportunità concrete per lavoratori e imprese cercando di investire al meglio le risorse disponibili. Ringrazio e mi complimento con gli uomini dell’Arma perché hanno permesso che fondi pubblici non fossero utilizzati da chi non aveva i requisiti per meritarli”.

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certo che li ringraziamo anche noi, ma una domanda si pone, caro assessore che non conosce (o meglio glissa la domanda quando le viene posta) neppure il numero degli enti formatori accreditati in regione…e la domanda è “a quale grado dell’istruttoria della pratica erano arrivati questi truffatori?…ci sono indagini su possibili collusioni tra costoro e funzionari regionali a vario titolo coinvolti nell’iter burocratico della stessadi cui lei abbia notizia?…e soprattutto ci sono state forse “leggerezze” da parte di qualcuno?…sa, ci terremmo a conoscerle queste cose!!!

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28/11/2012
 
è veramente deprimente che un ministro della repubblica, clini per l’esattezza, insinui in una dichiarazione ai mezzi di stampa che dietro gli ambientalisti del caso ilva ci possano essere gruppi che minano a “distruggere” l’economia produttiva del paese…un ministro ha il dovere di non dire cazzate o quantomeno, se ha elementi in tal senso, di assumersi la responsabilità di dare sostanza a tali insinuazioni…
ragionando così per analogia, dietro chi dice No al petrolio in basilicata chi ci sarebbe l’emiro del kuwait?
 
miko somma

28/11/2012

mi pare chiaro che il quadro politico da un centimetro a destra del pd fino alla “cosa” di berluska si ricompatterà intorno ad una ipotesi monti, sia essa elettorale o proto-golpista nell’imprimatur presidenziale di napolitano, ognuno con le proprie ragioni (fini per sopravvivere, casini per “maneggiare”, berluska per un salvacondotto da trattare anche con un 7-8% dei voti, montezemolo perchè è nella sua natura, rutelli perchè è un minus habeans, e via discorrendo)…
a sinistra accadrà lo stesso intorno a bersani appena qualcuno si renderà conto che rischia la pura testimonialità…
grillo isolato rischia di fare il gioco proprio di monti…
voteremo con un porcellum rifatto, un porcellino da votare subito (il parlamento ha poche settimane di vita e poi ordinaria amministrazione) che le camere approveranno nella sua procedura costituzionale e nella paura di un disegno di legge del governo che sovverta tutto, un porcellino che sostanzialmente non cambierà il quadro di ingovernabilità del quale gioverà proprio monti & soci, sia direttamente per l’effetto voto utile sulle maggioranze silenziose, sia indirettamente, se davvero un presidente della repubblica in scadenza (15 maggio) e che “golpeggia” con le date delle elezioni per essere legittimato, come da prerogative, ad indicare il nuovo presidente del consiglio, andrà avanti in questa idea di salvezza nazionale che comincia a diventare un avemaria…
ora è questione di scelte più o meno libere delle persone intorno a delle idee di massima (una cosa tristissima) e non a dei programmi (che non potranno che essere slogan zeppi di banalità)…
continuo a pensare che l’unica via d’uscita per tutti da questo collo di bottiglia siano liste aperte a persone intelligenti e motivate a dare un impegno e non intruppate negli apparati…ci sarà il coraggio di farlo?
 
miko somma
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28/11/2012

a taranto emerge il dramma di una imprenditoria italiana che non ha mai imparato a confrontarsi con la democrazia…e qualcuno parla ancora di libero mercato, che appunto è una parola vuota quando la democrazia con i suoi controlli, le sue regole, non esiste o viene puntualmente aggirata nella ricerca della soluzione più veloce…far coesistere valori produttivi e rispetto della salute, dell’ambiente e della dignità senza democrazia è di fatto impossibile
 
miko somma

28/11/2012

l’unica battaglia politica possibile, nel blocco del sistema, nei veti incrociati, nella dittatura ingombrante di un salvatore della patria tecnico che si erge a nuovo dio pagano ed asseconda un culto, è nel cercare di far aprire le liste di tutti i partiti alla gente per bene, non compromessa…quella che, qualsiasi cosa accade, voterà con la propria testa e la propria morale e non con la tessera di appartenenza ad una banda…la gente onesta, quella che si guarda allo specchio, salverà il paese
 
miko somma

vogliamo raccontarla tutta sui rifiuti?

Gestione dei rifiuti: la scelta è partire dalla riduzione

27/11/2012 20:01

Approvati dalla Giunta regionale il documento di indirizzo per l’aggiornamento del piano e il rapporto preliminare ambientale.

AGR   La prevenzione della produzione dei rifiuti sarà elemento centrale nella definizione della strategia per i rifiuti della regione Basilicata. E’ l’indirizzo che emerge da due documenti approvati oggi dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Ambiente, Vilma Mazzocco, ossia il documento propedeutico di indirizzo per l’aggiornamento e l’adeguamento del piano regionale di gestione dei rifiuti (PRGR) e il rapporto preliminare ambientale che definisce il contesto programmatico indicando i principali contenuti del piano e il suo ambito di influenza. I documenti sono stati presentati lo scorso 15 novembre all’Osservatorio regionale rifiuti (O.R.R.). Il lavoro svolto dal gruppo di lavoro, costituito con D.G.R. n. 641 del 22 maggio 2012, pur avendo una valenza preliminare, in forma di ricognizione degli scenari di riferimento nei vari settori della pianificazione, rappresenta la base per formulare una pianificazione vera e propria del sistema integrato di gestione dei rifiuti della Basilicata in un’ottica strategica di sostenibilità ambientale. Una volte definiti gli indirizzi possono prendere il via le procedure di valutazione ambientale strategica (V.A.S.) per giungere alla definizione del nuovo piano.

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bene, l’assessore utilizza basilicatanet per i suoi comunicati, cosa ovvia del resto, noi di comunità lucana non li inviamo più ormai quasi da un anno a questa “testata” istituzionale, quindi il contraddittorio non potrà che avvenire qui, in una sede magari anche più oggettiva…

ed abbiamo da fare allora qualche precisazione a questo uso sin troppo disinvolto della comunicazione istituzionale che fa in questo caso la mazzocco…

infatti a volerla dire tutta questo documento, approvato in fretta e furia stamattina in giunta regionale (chissà forse perchè vi era il richiamo in aula della nostra proposta di legge sui rifiuti?…magari è solo una coincidenza, dai!!!), è appunto un documento propedeutico, quindi precedente persino alla definizione di qualche linea programmatica concreta…

documento costato finora 40.000 euro, pagati al gruppo di studio dell’unibas, come appunto dalla  D.G.R. n. 641 del 22 maggio 2012 e che vi invito a ricercare nelle pagine del periodo…in sostanza si tratta di uno studio preliminare molto arraffazzonato e che qualsiasi ragazzotto dotato di buona volontà avrebbe potuto scrivere ben imbeccato…ma ovviamente non spetta a noi giudicare le qualità curriculari di chi lo ha scritto, quanto magari le intenzioni…ma appunto è altro discorso…

a noi interessa la sostanza di una programmazione che di fatto manca, essendo il piano originale del 2001, approvato con la L.R.6/2001, del tutto superato dalle continue emergenze che di fatto hanno contraddistinto il settore rifiuti in regione per una gestione quanto meno bizzarra, se non alla navigazione a vista…e fenice ne è un esempio!!!…ed è appunto fenice uno dei punti centrali della nostra idea di gestione che non commento adesso, perchè la nostra posizione è nota a chi ci legge da tempo…

solo mi limito a dire che l’assessore mazzocco non dice tutto…non dice per esempio che il suo documento deve finire in III commissione esattamente come la nostra proposta per una discussione che invece di essere delegata tout court alla giunta ed agli uffici del dipartimento ambiente, si è voluto per chiara espressione dei consiglieri ritornasse nella sua sede propria, il consiglio appunto, quindi l’organo politico per eccellenza!!!…ed è una questione di metodo che non è indifferente, giacchè finora sulla materia si è andati avanti a colpi di delibere e provvedimenti presidenziali di urgenza…

a nulla è valso quindi il tentativo del presidente che avvicina il consigliere mollica forse per dissuaderlo dall’andare alla discussione (così ci è parso di capire dal labiale e da alcune espressioni troppo malamente percepite per poterlo asserire con certezza assoluta…chissà magari parlava del tempo che farà nel fine settimana…;) ), nè il goffo a tratti intervento dell’assessore che tentava di trovare “inghippi legislativi, che poi non ci sono affatto e proprio in relazione alle leggi da lei stessa citate…

la proposta di legge passa in commissione e sarà discussa, nel suo ciclo di audizioni, insieme al documento della giunta…

nessuna polemica, quindi…ma un invito…quello a gestire i rifiuti non come un affare qualsiasi o se volete proprio come un affare, ma come un punto programmatico troppo importante per essere lasciato al caso, all’improvvisazione, ai manutengoli…torneremo sulla faccenda nella speranza che le prossime feste di natale portino consiglio alla giunta!!!

perchè sui rifiuti occorre dirla tutta!!! 

 

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la risposta ad una domanda

vorrei intervenire sulla lettera inviataci dal giovane disoccupato neolaureato che denunciava la strana situazione venutasi a creare a riguardo dell’affare temparossa…il giovane disoccupato denuncia come un’anomalia il fatto che gli appalti per la costruzione del nuovo centro olii siano stati rimodulati dopo gli aresti ed i rinvii a giudizio, mentre sono stati lasciati invariati i bandi per la formazione del 2008…

argomento ostico, ma se tecnicamente potrei rispondere che ostava alle gare tenute ed agli appalti assegnati il fatto che un fatto giuridico grave (ancorchè da giudicarsi) si fosse frapposto come vizio di legittimità tale da dover provvedere a nuove gare (nelle more di un giudizio che potrebbe anche tranquillamente ribaltare persino queste ultime), non altrettanto è avvenuto per i meccanismi dei bandi per la formazione dove non vi erano reati contestati che potessero comprometterne la legalità formale, questa risposta non “risponde” (perdonatemi il gioco di parole) alle questioni poste nella lettera e che tento di riassumere con un “ma i giochi erano quindi già chiusi allora?”…

perchè al netto della mia personale contrarietà a quello sfruttamento petrolifero, tale sfruttamento, reso legittimo sia da leggi che hanno condotto ad accordi ed intese firmate e quindi operative, sia un atteggiamento all’epoca sostanzialmente favorevole delle popolazioni locali (che ricorda molto quello delle popolazioni della val d’agri negli anni precedenti e seguenti il 1998, anno degli accordi), atteggiamento che tranne per pochi abitanti più accorti e sporadiche manifestazioni di dissenso, io stesso ho potuto verificare di persona, essendo spesso andato in zona a tentare di portare argomenti al fronte di un no motivato da ben altre idee di gestione di quel territorio…

vinse ovviamente il fronte del si al petrolio, quel fronte che “pesava” molto più una speranza di lavoro (speranza molto ben sobillata da chi aveva intenzione di gestire appalti e da alcuni politicanti locali che spingevano in tale direzione, come l’allora presidente della provincia di matera nigro, che era di gorgoglione, e che ad un convegno pronunciò la seguente frase “meglio le polveri sottili che le mosche nel formaggio podolico”…tutto registrato e comprovabile sia nelle prove video che ancora conservo, sia nelle testimonianze dei presenti), che una fotografia presumibile del reale che da lì a pochi anni non solo non avrebbe portato a più occupazione, ma avrebbe cominciato a palesare effetti inquinanti ben prima che lo sfruttamento vero e proprio iniziasse, carenze di certezze sui dati dei controlli (e chi li fa, l’arpab?) e poca democraticità (se non palese illegalità presunta) nei processi decisionali a monte ed a valle di quello sfruttamento ancora da iniziarsi nella sua fase industriale…

e tuttavia il tema del lavoro esiste…del lavoro che quando anche si è aperto in prospettiva ha riguardato pochi, spesso raccomandati dai piccoli poteri politici locali che in tal modo si assicuravano continuità nel consenso (quando non familismo esasperato) e dalla scarsa professionalità maturata, trattandosi per lo più di lavori di manovalanza e spesso anche a termine…del lavoro cioè già assegnato a priori e proprio attraverso chi poteva o non poteva fare qualcosa per accelerare o meno i processi autorizzativi locali…storia antica e che in val d’agri si era già ampiamente sperimentata…

detto in poche parole, ma potevate credere che il poco lavoro si sarebbe assegnato a chi si presentava o che sarebbe stato in primis assegnato ai sodali minori (nel caso della manovalanza) o maggiori (nel caso dei pochi lavori più remunerati e di “prestigio”) delle filiere locali, strette queste in patti feudali con ben più potenti filiere che trattavano in ambiti maggiori?…ovvio, per esperienza oramai acquisita dall’osservazione, che quando una multinazionale arriva in un luogo non può che accordarsi con chi detiene poteri di fatto e nelle regole del luogo, quindi le compagnie, se a livello generale si erano accordate con i poteri maggiori, localmente, per non avere quei piccoli e fastidiosi problemi con i ras del luogo, nella consapevolezza comunque di dover usufruire di alcune figure professionali ben volentieri “cedevano” sui criteri con cui l’accesso era regolato…

ed il criterio che regolava l’accesso alla possibilità di lavoro dipendeva e dipende tutt’ora dalla prossimità ad uno dei ras, sia esso locale, sia esso di rango superiore…quindi perchè meravigliarsi di quanto è accaduto?…ma questa risposta in primis non soddisferà il disoccupato, poichè non gli fornisce alcuna puntuale risposta al suo disagio, in secundis non risponde alla richiesta di legalità e moralità che è alla base degli stessi accessi occupazionali che in qualche modo sono strettamente legati alle pari opportunità che in una democrazia pure dovrebbero regolare questo come tanti altri settori…e non credo affatto che vi possano essere risposte puntuali e legittime alla prima domanda, se non vi sono le condizioni per cui la richiesta di legalità e moralità stessa non divenga imperativo di azione politica, sia da parte della politica, che da parte del cittadino…

in sintesi estrema, è come se rispondessi al disoccupato: “guarda che senza democrazia effettiva, tu che non hai santi in paradiso crepi, perchè la democrazia fa in modo che anche tu abbia un’opportunità che altri sistemi non ti concederebbero”…purtroppo una non-risposta rispetto al suo quesito del perchè non si riaprano gli “accessi”, ma purtroppo una non risposta obbligata, stante la situazione attuale…e così mi verrebbe da chiedere al nostro amico :”ma tu per chi hai votato finora? chi hai sostenuto con la tua famiglia finora? quali relazioni hai coltivato nella speranza che fossero le relazioni corte e non il diritto a regolare la tua vita?”…

non si adiri il nostro, non sono domande retoriche che faccio a lui personalmente, a lui che vista la sua giovane età è del tutto incolpevole, fosse anche solo indirettamente e lontanamente, sono domande che rivolgo ad un sistema politico locale che, lungi dall’aver mai rappresentato o dell’essersi rappresentato in una visione del mondo che pure dovrebbe essere obiettivo di ogni pensiero politico che nobilmente possa definirsi tale, ha più rappresentato una “mano morta” di stampofeudo- baronale che ha profondamente influito sul destino di una intera regione sino a soffocarla…

a soffocarla in un pozzo asfittico dove è la speranza legata ad aspettative personali (il favore che rende diversi dagli altri nella relazione corta con chi lo può realizzare o contribuire a farlo) a definire il cittadino ed a dargli respiro artificiale, piuttosto che quel complesso civico che è il diritto che lo rende invece partecipante attivo e gli da i polmoni per respirare da solo…

caro amico, certo che al netto della mia personale contrarietà alle estrazioni (e quante sarebbero le possibilità altre invece, se a guidare la regione fossero altre idee economiche, politiche e sociali), se le estrazioni comunque avvengono diciamo per forza maggiore (proprio di forza si tratta, infatti) e posti di lavoro queste creano, democraticamente quei posti di lavoro è ai lucani che andrebbero assegnati ed assegnati sulla base del merito e delle competenze maturate…certo che il sistema andrebbe rivisto tornando a trattare con quelle compagnie maggiori accessi lavorativi ed opportunità e potrei continuare a darti ragione su ognuna delle domande che esplicitamente ed implicitamente poni…ma a te a cosa servirebbe, se poi la tua condizione rimane quella che è, cioè quella di un disoccupato nonostante la tua laurea…ed è qui il punto…

io non credo che le estrazioni siano l’unica possibilità di lavoro che in basilicata si potrebbe creare e credo inceve che un simile pensiero sia davvero pericoloso, poichè spinge a barattare il territorio ed una sua potenzialità, il petrolio, che del resto poca occupazione porta ovunque, con la legittima aspettativa personale di un lavoro, aspettativa che però nel caso specifico nel mentre soddisfa te e pochi altri finisce per coinvolgere tutti in un sistema perverso che al giorno d’oggi ancora non riesce a dirci (ammesso voglia) quale sia il prezzo ambientale, sanitario, sociale e persino economico che la regione ha dovuto sopportare a causa delle estrazioni…ecco il punto sul quale ci fregano, il punto dove il caso personale diviene più importante del collettivo sino a sentire questo, il collettivo, come altro da se stessi, mentre il tuo caso personale è comunque un caso collettivo perchè non riguarda solo te che hai preso carta e penna (in senso figurato) ed hai scritto, ma quello di migliaia di giovani lucani, laureati e non (e non mi pare che essere laureati debba aprire diritti ulteriori, quando invece dovrebbe aprire semmai possibilità ulteriori proprio per quel titolo di studio)…

mi spiace di non poterti dare risposte, ma risposte concrete non ce ne sono, dando per scontato che se tu avessi cercato retorica consolatoria non è certo a me che ti saresti rivolto…il tuo è il dramma di migliaia di altri meno coraggiosi di te, ancorchè tu stesso non abbia avuto il coraggio di firmarti con il tuo nome e cognome per timore di ostacoli alla tua ricerca di lavoro…ed è qui un punto nodale grande come una casa…tu non firmi una tua legittima recriminazione e non dai corso ad un tuo diritto, quello di avere delle opinioni e poterle esternare, e così legittimi in qualche modo questo sistema opaco che è lo stesso sistema che ti chiude le porte nell’accesso ad un lavoro…lo accetti e questo rende ancora più difficile concretizzare il tuo diritto, perchè accettando questo sistema accetti anche la discriminazione di cui sei oggetto… 

so di non averti dato risposte in merito a quei bandi, ma non è a me che devi fare questa domanda, ma alla magistratura se ritieni che qualcosa di poco chiaro ci sia, assumendoti il coraggio civico delle tue azioni, coraggio civico che non mancherò di supportare…

a me tu “devi” chiedere invece, se e quando io potrò avere responsabilità di governo della nostra terra, cosa ho intenzione di fare perchè ciò non accada mai più e ad ogni cittadino di questa regione sia assicurato ugual diritto, dalla ricerca di una occupazione al diritto a vivere in un ambiente sano…

ecco, se mi chiederai questo, io potrò risponderti

con sincero affetto

miko somma

p.s. e perdona qualche errore di battitura, ma ti ho risposto di getto e direttamente sulla pagina del blog, come era giusto che facessi e come solito fare

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27/11/2012

certo, la “tecnica consiliare” è argomento ostico e che magari ad alcuni non interessa affatto, ma oggi con il richiamo in aula della nostra proposta di legge sul ciclo dei rifiuti in basilicata, proposta a firma dei consiglieri mollica, romaniello, navazio e falotico, la giunta approva il documento propedeutico al piano rifiuti con “tempistica” quantomeno coincidente…
il risultato è che la nostra proposta viene rimandata in III commissione dove avverrà una discussione ed un inevitabile confronto tra la “loro” (della giunta) idea di gestione del ciclo e la nostra…staremo a vedere quindi chi riuscirà a spuntarla proprio in commissione (ma non vorrei fosse uno scontro ideologico, quanto una serena ammissione che sui rifiuti occorre cambiare logica ed in questo noi abbiamo dato ben più che uno spunto…), ma un bellissimo risultato è che il tema rifiuti da oggi non sarà più argomento tecnico degli uffici regionali del dipartimento ambiente, ma della volontà poltica del consiglio, quindi di chi rappresenta la volontà popolare dei lucani…e non è davvero poco!!!
 
miko somma
 
avrò modo di tornare sull’argomento!!!
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mercoledì 28/11/2012 ore 17.00 sede regionale

coordinamento regionale di COMUNITA’ LUCANA

unico argomento all’ordine del giorno: elezioni politiche

per chiunque, da esterno, voglia partecipare (le nostre riunioni sono pubbliche da regolamento), ci invii richiesta attraverso il tasto “contatti” accessibile dalla testata del nostro blog

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la lettera di un disoccupato neolaureato lucano

vi posto di seguito la lettera inviataci da un giovane disoccupato neolaureato lucano (ed inviata anche ad organi di stampa) su un tema che, al netto di considerazioni pro/contro le estrazioni, ha una grande rilevanza sul tema occupazione e prospettive di occupazione nelle zone estrattive…la lettera non è firmata perchè l’autore teme di avere problemi nella sua ricerca di occupazione (timore che però fondato o meno, non dovrebbe spingere nell’anonimato, perchè quell’anonimato è purtroppo molto funzionale proprio a chi “gestisce” le possibilità di lavoro in regione come fosse “cosa sua”)…ma leggiamo nel frattempo la lettera e poi avremo modo di commentare… 

LA LETTERA

Sono un giovane neolaureato di Potenza in cerca di occupazione. Volevo segnalare una grave inadempienza che, secondo me, sta compiendo la compagnia petrolifera Total ai danni dei disoccupati della Basilicata. Mi riferisco ai corsi per le attività di formazione che la società francese sta organizzando in queste settimane per i lavori di costruzione del Centro Oli Tempa Rossa di Corleto Perticara. Da quello che ho visto sul sito della Total, i termini per poter partecipare sono stati chiusi nel 2008, ben quattro anni fa, quando è stato emanato il bando, e ora non si può più concorrere, se non per eventuali posti che si dovessero rendere disponibili se qualcuno dei selezionati di allora decidesse di rinunciare.

Dunque, i giovani che hanno saputo all’epoca che c’erano questi bandi, hanno potuto fare la domanda di partecipazione ed hanno la possibilità di essere selezionati per le attività formative, tutti gli altri, compreso il sottoscritto, sono tagliati fuori.

Da quello che mi risulta, i corsi di formazione non sono stati avviati nel 2008, perchè a seguito di un’inchiesta della magistratura che portò a numerosi arresti compreso quello dell’amministratore delegato di Total Italia, vennero sospese tutte le attività e gli appalti per i lavori a Tempa Rossa.

A questo punto mi chiedo: perché gli appalti fatti nel 2008 sono stati tutti annullati e rifatti qualche mese fa, mentre quelli della formazione sono stati confermati così com’erano stati concepiti quattro anni fa? Perchè i giovani che sono stati selezionati nel 2008, possono essere riconfermati adesso, anche se in quella fase c’era un’inchiesta della magistratura in corso? Chi gestisce le selezioni per la formazione della Total, direttamente la compagnia petrolifera o c’è una società esterna? In Basilicata ci sono società che possono gestire la formazione della Total? E’ tutto regolare o c’è qualcosa da chiarire? 

Io ritengo che la Total dovrebbe indire nuovi bandi sulla formazione, così come ha fatto per gli altri appalti. Solo così potrà togliere eventuali ombre e dubbi che noi giovani disoccupati potremmo avere rispetto ai criteri che furono adottati nel 2008 quando la magistratura ha ritenuto opportuno bloccare tutti i bandi e gli appalti già assegnati e ordinare addirittura numerosi arresti per motivi di trasparenza e correttezza.

Io penso che i posti di lavoro che possono derivare dall’estrazione di petrolio sono l’unica possibilità che hanno i disoccupati lucani, la questione formazione può apparire piccola, invece per noi giovani laureati è una delle poche opportunità che abbiamo per crescere e fare esperienza con una grande multinazionale. Secondo me non dobbiamo perdere nessuna occasione di lavoro e sviluppo che può essere prodotta dal petrolio. Le estrazioni in Val D’Agri e a Tempa Rossa non possono solo produrre danni all’ambiente e alla salute dei cittadini e pochi posti di lavoro solo per operai, manovali, amici degli amici e per società esterne che portano gli ingegneri, i tecnici e i manager da fuori regione.

L’invito che faccio alla Total, ai politici, alle associazioni e ai giornalisti della Basilicata, è di impegnarsi per fare in modo che tutti i giovani possano partecipare ai bandi per la formazione e non solo quelli che nel 2008 hanno saputo che c’era quella possibilità di lavoro.     

Potenza, novembre 2012

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26/11/2012

chiaro è che anche accolto il ricorso del governo, la regione basilicata per ribadire che l’art. 37 della L.R. 16 del 2012 non è un bluff, deve dire NO ad ogni passaggio burocratico dell’iter di autorizzazione ad esplorazioni per idrocarburi nell’intero territorio regionale…se poi si cominciasse a mandar via dirigenti rinviati a giudizio che firmano delibere e a dire NO anche ai pozzi che si continuano ad autorizzare (policoro) forse non faremmo male
 
miko somma

qualche considerazione sul ricorso del governo

allora, avevamo promesso di fare qualche considerazione sul ricorso del governo alla cosiddetta moratoria o meglio all’art. 37 della legge regionale della basilicata n. 16 del 2012, il cui testo approvato in consiglio recita:

  1. La Regione Basilicata nell’esercizio delle proprie competenze in materia di governo del territorio ed al fine di assicurare processi di sviluppo sostenibile, a far data dall’entrata in vigore della presente norma non rilascerà l’intesa, prevista dall’art.1, comma 7, lettera n) della legge 23 agosto 2004, n. 239, di cui all’accordo del 24 aprile 2001, al conferimento di nuovi titoli minerari per la prospezione,  ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi.
  2. Le disposizioni della presente norma si applicano anche ai procedimenti amministrativi in corso per il rilascio dell’intesa sul conferimento di nuovi titoli minerari per la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosa.
  3. Sono fatte salve le intese relative a titoli minerari in essere».

…tralasciamo ora considerazioni sul successivo art. 38, sul quale abbiamo messo lo zampino, rendendo più cogente l’audit pubblico su simili operazioni, e restiamo al tema di quella che erroneamente è stata definita moratoria, e sulla quale da subito, in un comunicato stampa, abbiamo espresso dubbi di costituzionalità, tenendo invece per buona l’indicazione politica che ne veniva fuori e sulla quale purtroppo altri dubbi abbiamo poi dovuto riscontrare in amara realtà, nel mentre si giocava sul comma 3 dello stesso articolo, considerando titoli in essere anche i permessi di ricerca, e soffermiamoci sul ricorso…

ricorso del tutto ovvio da parte del governo che esercita le sue prerogative di chiedere un giudizio di legittimità su un atto regionale, ma peloso per alcuni passaggi che a mio avviso, sono stati forzati…passiamo ai fatti quindi…

il governo in primo luogo parla di una presunta violazione dell’art. 117, secondo comma, lettera m) e terzo comma della costituzione che, senza recitarlo del tutto, limitandosi ai soli commi citati nel ricorso, recita: “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.

(secondo comma) Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie:

m) determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale;

(terzo comma) Sono materie di legislazione concorrente quelle relative a: rapporti internazionali e con l’Unione europea delle Regioni; commercio con l’estero; tutela e sicurezza del lavoro; istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale; professioni; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi; tutela della salute; alimentazione; ordinamento sportivo; protezione civile; governo del territorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia; previdenza complementare e integrativa; armonizzazione dei bilanci pubblici e coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale. Nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato

quindi si evincerebbe che la legislazione primaria è quella regionale, salvi i principi fondamentali che lo stato avrebbe fissato in materia di localizzazione di impianti energetici nella legge 23 agosto 2004, n. 239  “Riordino del settore energetico, nonchè delega al Governo per il riassetto delle disposizioni vigenti in  materia di energia” e che, a dire del ricorso sono richiamati proprio dall’art. 117 della costituzione, stabiliscono una tutela della concorrenza e la tutela dei livelli essenziali  delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, la tutela dell’incolumità e della sicurezza pubblica…e se anche così fosse non dovrebbero i lucani essere tutelati al pari degli altri italiani da effetti negativi delle estrazioni che al giorno d’oggi nessuno è in grado di fissare stante la mancanza di misurazioni valide?…non dovrebbe essere dovere dello stato assicurarsi che la regione basilicata si doti delle idonee strutture e le faccia funzionare, proprio in merito ai diritti civili e sociali di cui la salute ed il diritto all’informazione sono parti essenziali?…e perchè si parla di concorrenza rispetto alla formazione dei prezzi sul mercato, quando in basilicata i prezzi dei carburanti sono notoriamente più alti che altrove nel paese?…dove sia quindi l’equità a cui allude il governo non è dato sapere, dal momento che se equità dovesse esserci ai cittadini lucani dovrebbero essere riconosciuti in questa materia diritti che nei fatti sono negati?…

recita infatti l’art.1, comma 4, legge 239/2004 richiamata nel ricorso che: «Lo Stato e le regioni, al fine di assicurare su tutto il territorio nazionale i livelli essenziali delle prestazioni concernenti l’energia nelle sue varie forme e in condizioni di omogeneità, sia con riguardo alle modalità di fruizione, sia con riguardo ai criteri di formazione delle tariffe e al conseguente impatto sulla formazione dei prezzi, garantiscono; (…)”  ed ancora “d)  l’adeguatezza delle attività energetiche strategiche di produzione, trasporto  e stoccaggio per assicurare adeguati standard di sicurezza e di qualità del  servizio nonchè la distribuzione e la disponibilità di energia su tutto il territorio nazionale;» nonchè «f) l’adeguato equilibrio territoriale nella localizzazione delle infrastrutture energetiche, nei limiti consentiti dalle caratteristiche fisiche e geografiche delle singole regioni, prevedendo eventuali misure di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale qualora esigenze connesse agli indirizzo strategici nazionali richiedano concentrazioni territoriali di attività, impianti e infrastrutture ad elevato impatto territoriale”

…ed oltre la questione dei prezzi dove mai sono quei parametri di sicurezza che pur dovendo essere presenti in un piano di sicurezza esterno delle attività ad oggi presenti sul territorio, piano che “deve” essere conosciuto dalle popolazioni per poter esistere e che a data attuale non risulta tale, e se esistono, poichè giunti solo nel 2003 alla prefettura di potenza, chi li conosce?…e dove sono le misure di compensazione e di riequilibrio a cui si accenna, stante l’ovvia concentrazione di impianti in zone specifiche del territorio, trattandosi appunto di giacimenti che includono pozzi estrattivi, oleodotti, centri olii, stoccaggi, depositi di fanghi e quant’altro?…

 art. l, legge 239/2004, che spetta allo Stato «l’identificazione delle  linee  fondamentali dell’assetto del territorio nazionale con riferimento all’articolazione  territoriale delle reti infrastrutturali energetiche dichiarate di  interesse nazionale, nonchè «le determinazioni inerenti la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi, ivi comprese le funzioni di polizia mineraria…”, funzioni per la verità ancora mai viste e che paiono queste confliggere con le norme dell’art. 117 della costituzione dove si recita che sono materie di legislazione concorrente la “produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia”, dove sono le regioni a legiferare secondo il rispetto di principi fissati da legge ordinaria, quindi da legge inferiore nel rango alla norma costituzionale…e potrei proseguire a lungo nell’elencazione di una serie di motivazioni che a buona ragione potrebbero essere rivoltate proprio contro il proponente, non essendo però questa materia del giudizio presso la corte…

ma non voglio farla lunga, scendendo in tecnicismi per loro natura parziali, spettando alla corte unicità di giudizio, poichè nel prosieguo di tutto il ricorso vi è una cavillosità estrema dove pare emergere su tutti il dato che economicamente allo stato serve il petrolio lucano, punto…

ed alla regione nessuna competenza è assicurata verso l’opzione strategica che lo stato stesso esercita, ribaltando nella materia tutto il titolo V della costituzione, titolo che non è un mistero, questo governo vorrebbe ridurre all’osso, procedendo anche ad accorpamenti di regioni, oltre che alla limitazione di competenze per materie di lesislazione concorrente, quali appunto l’energia…

così questo articolo 37 per il governo va cancellato e va cancellato in un complesso di norme che nel frattempo stanno variando in materia sostanziale fino a riportare del tutto in quota statale la competenza su estrazioni e trattamento del greggio che, vogliamo ricordare ora è estratto in una zona specifica, ma in fieri lo sarà in una intera regione, stante la cartina dei permessi e delle istanze che potete visitare sempre su questo blog…

e ci chiediamo allora se non sia compito della difesa della regione basilicata nel ricorso, fare accorato, ancorchè tecnico, appello ad una diseguaglianza di fatto tra i cittadini lucani che vivono nell’incertezza degli impatti delle estrazioni su salute ed ambiente (incertezza che al pari della malattia od inquinamento conclamato sono comunque fonte d’ansia che inficia la serenità del vivere che è la stessa costituzione che invece la afferma come diritto supremo) ed il resto del paese?…

staremo a vedere cosa accade, ma una cosa è certa…qualsiasi sia l’esito del ricorso, esistono anche “fatti politici” dettati dalle popolazioni insofferenti e stanche!!!…in altri e ben più chiari termini, se i “tecnici” credono di fare della nostra regione ciò che gli aggrada, si sbagliano di grosso…e sbaglierebbe anche qualsiasi governo politico che, succedendo sperabilmente a questi “nominati” che da tempo fanno più di quanto a loro fosse consentito per “salvare” il paese dal tracollo finanziario, dovesse “insistere” troppo su una regione che ha già dato e che sta ancora dando tanto, troppo, a questo paese che è certo anche il nostro, dei cittadini lucani, ma fino a quando non dovessimo sentirci ospiti in casa nostra!!!

ho personalmente fiducia nella corte e mi aspetto che, nelle more di una interpretazione tecnica delle norme, a prevalere non siano altre considerazioni, poichè esse, le altre considerazioni, spettano alla formazione della volontà politica che è la stessa costituzione a prevedere esercitata dai cittadini nel diritto di voto…e non da qualche professore ansioso di mettere sotto controllo le risorse contenute nella nostra terra!!!

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http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=571373&IDCategoria=12

fuori da ogni polemica, ma la “strana” politica di gestione degli rsu in lucania pare portarci dritti dritti verso una emergenza che richiederà – ma guarda un po’!!! – un altro termodistruttore da allocare a potenza e per il quale molti incontri informali romani si sono già tenuti…un affare non da poco…

occorre che in consiglio regionale si approvi la nostra proposta di legge sul ciclo dei rifiuti!!!…bene, domani c’è consiglio regionale e la nostra proposta di legge è in discussione!!!

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ilva

dunque per la feccenda dell’ilva di taranto (che sarà anche fuori regione, ma sia per la contiguità geografica alla nostra regione, che per questioni e considerazioni ambientali generali ed anche locali, visto che l’acqua per il funzionamento dell’impianto ilva proviene dalla nostra diga di monte cotugno a senise, pz, che ne è la principale fornitrice) ci sono stati degli arresti stamane…arresti pesanti e che riaprono tutta una faccenda ancora non chiusa…copio e incollo quanto riportato da angelo bonelli…

ECCO I NOMI.
Tre arresti in carcere, quattro ai domiciliari. Avvisi di garanzia per il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante e per il direttore dell’Ilva di Taranto Adolfo Buffo.

Associazione a delinquere finalizzata a commettere più delitti contro la pubblica incolumità nonchè delitti contro la pubblica amministrazione. Corruzione in atti giudiziari, concussione.

Finiscono in carcere l’ex direttore dello stabilimento di Taranto, Luigi Capogrosso, e l’ex responsabile delle relazioni esterne Girolamo Archinà. Fabio Riva, già vicepresidente e amministratore delegato dell’Ilva, è latitante.

Nuova misura cautelare agli arresti domiciliari per il patron Emilio Riva, per il consulente Lorenzo Liberti, per l’ex assessore provinciale all’ambiente del Pd, Michele Conserva e per un rappresentante della Promed Engineering di Taranto.

Gli uomini della Finanza stanno eseguendo questa mattina il sequestro preventivo dei prodotti finiti e/o semilavorati destinati alla vendita ovvero al trasferimento in altri stabilimenti del gruppo.
La tesi della magistratura di Taranto è che nonostante il sequestro degli impianti del 24 luglio scorso, l’Ilva continua a produrre acciaio inquinando. Dunque, l’acciaio è il prodotto dei reati contestati.

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