eco-limiti ed eco-incentivi

Fiat: vertice a Palazzo Chigi. Marchionne: “Bisogna razionalizzare la produzione”

 

18 giugno 2009. Di fronte alla “crisi globale del settore auto c’è necessità di razionalizzazione per contrastare una sovracapacità produttiva cronica”. Così l’ad di Fiat, Sergio Marchionne al vertice con i sindcati a Palazzo Chigi. “La Fiat non ha denunciato eccedenze occupazionali strutturali, e sta facendo sforzi per limitare conseguenze” sull’occupazione “utilizzando tutti gli ammortizzatori disponibili” ha aggiunto Marchionne ed ha sottolineato: “Si avvicina il limite delle 52 settimane nell’ultimo quadrimestre per almeno 10 stabilimenti”.

 

Niente auto a Termini Imerese – L’ad del Lingotto ha anche precisato che Fiat intende mantenere a Termini Imerese produzioni industriali, ma con produzioni diverse da quella automobilistica. Fiat manterrà “fino al 2010” a Pomigliano d’Arco la produzione Alfa 159 berlina e Alfa 147 e gt. Successivamente “sarà assegnata una nuova piattaforma con uno o più modelli”. Marchionne ha anche riconosciuto che dagli incentivi al mercato ci sono state “ricadute positive” e in tutti gli stabilimenti c’è stata una buona raccolta di ordini. Se l’è poi presa con l’eccesso di regolamentazione in Europa, in particolare sull’ambiente: “troppe norme che comportano oneri per le imprese che sono di circa 45 miliardi l’anno. Bisognerebbe sospendere le norme sulla regolamentazione”.

 

Per difesa dei posti ridurre conflitto sociale – Il mantenimento degli equilibri occupazionali necessita di “presupposti” tra i quali anche quello della riduzione del conflitto sociale. E’ quanto avrebbe detto, secondo fonti sindacali, al tavolo a Palazzo Chigi, l’ad di Fiat Sergio Marchionne. A questo va aggiunto “il mantenimento degli eco incentivi europei e il riconoscimento della cassa integrazione ordinaria e straordinaria, la sostenibilità finanziaria di alcune iniziative produttive, la riduzione del conflitto sociale e la riduzione dei costi produttivi“. Fiat cambierà linee produttive solo a Termini Imerese e a Pomigliano d’Arco, mentre negli altri stabilimenti sarà “confermata l’attuale produzione”, ha affermato l’ad.

——————————————————————————————————————————simpatico il marchionne!!!…quando si tratta di vincoli ambientali chiede la sospensione delle norme, quando si tratta di eco-incentivi se li incassa regolarmente…il resto è davvero censurabile…cassa integrazione a carico pubblico, sostenibilità finanziaria finanziata a monte dallo stato con denari regalati alle banche che dovrebbero così supportare le aziende, riduzione del conflitto sociale (e come vuole ridurlo marchionne, con la riduzione in schiavitù dei lavoratori?) ed infine riduzione dei costi produttivi…niente di nuovo sotto il sole…solito capitalismo straccione all’italiana!!!…sarebbe il caso di cominciare a pianificare per melfi una via d’uscita dal modello fiat e dal modello capitalismo dei contributi pubblici….quel capitalismo che pare invece tanto piacere a de filippo che dichiara….

FIAT: DE FILIPPO, BENE TAVOLO, PER MELFI CI SONO PROSPETTIVE
(ANSA) – ROMA, 18 GIU – “L’incontro è stato positivo e Marchionne ha fatto una relazione puntuale, descrivendo le prospettive del settore”. Prospettive che si inquadrano in “una situazione critica”, ma da cui emergono “elementi incoraggianti” che coinvolgono anche lo stabilimento di Melfi. Lo ha detto il governatore della Basilicata Vito Del Filippo, al termine del tavolo su Fiat a Palazzo Chigi. De Filippo ha anche confermato che governo e Lingotto si sono impegnati ad “valutare ad uno specifico tavolo nazionale” il piano per il rilancio dell’auto messo a punto dalle Regioni interessate da stabilimenti Fiat, reso pubblico pochi giorni fa, che prevede una compartecipazione finanziaria a livello centrale, regionale e aziendale. “Su Melfi – ha detto ancora il governatore – ho chiesto a Fiat uno sforzo per eliminare tutte le tensioni che ci sono nello stabilimento. Tensioni incomprensibili, visto che per Melfi la stessa relazione fatta oggi da Marchionne offre prospettive incoraggianti”.

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un premier puttaniere?

Bari, sentite altre tre ragazze. Ghedini: il premier non ha mai dovuto pagare

 

18 giugno 2009. E’ durato oltre 3 ore, a Palazzo Grazioli, un incontro tra Silvio Berlusconi e i ministri della Giustizia, Angelino alfano, delle Regioni ed ex presidente della Puglia, Raffaele Fitto, Michela Vittoria Brambilla e Niccolò Ghedini, deputato Pdl e avvocato del premier. L’incontro con Angelino Alfano, Raffaele Fitto e il legale si è svolto dopo che da Bari è arrivata la notizia dell’indagine su un presunto giro di ragazze-squillo con l’ipotesi di induzione alla prostituzione a palazzo Grazioli, a Roma, ma anche in Sardegna, nelle residenze di Berlusconi. Fitto e Alfano sono andati via in auto dopo tre ore senza parlare con i giornalisti, Ghedini ha negato che si sia discusso della vicenda di Bari. “Queste scosse – ha detto – scuotono solo D’Alema”. Poi ha precisato: “Non abbiamo parlato di Bari, e una delle tante cene che facciamo abitualmente”.

Ghedini: Berlusconi può avere le donne che vuole gratis – In un’intervista al Corriere della sera, l’avvocato del premier dice che “secondo lo schema disegnato dalla D’Addario, che a noi non ri­sulta corretto, Berlusconi sarebbe soggetto inconsapevole”. Poi spiega: “Se io vado a casa del presidente e per far bella figura, presentandomi con una bel­la donna, pago un’accompagnatri­ce è difficile che lui possa saperlo”. Ma in questo caso l’accompagnatrice si è anche trattenuta dopo cena e dice di essere stata pagata. “Se una di queste persone doves­se avere rapporti con lui, continue­rebbe a non sapere e quindi non può avere né una implicazione di natura giuridica né morale”. Pertanto per Ghedini non c’è nessuna “possibilità che ci sia un collegamento tra il presi­dente e questa indagine”. E aggiunge: “Certamente non ha bisogno che qualcuno gli porti le donne. Pensare che Berlusconi abbia biso­gno di pagare 2.000 euro una ragaz­za, perché vada con lui, mi sembra un po’ troppo. Penso che potrebbe averne grandi quantitativi, gratis“.

Festini nelle residenze del premier – Ma intanto la bomba è scoppiata. Un indagato, diverse ragazze ascoltate come testimoni e un’ipotesi di reato per induzione alla prostituzione. Sono questi gli elementi, sostenuti da intercettazioni telefoniche e da alcune testimonianze, sui quali poggerebbe l’indagine della procura di Bari su un presunto giro di donne che, probabilmente in cambio di danaro, avrebbero preso parte alle feste organizzate a Palazzo Grazioli e Villa Certosa, due delle residenze di Silvio Berlusconi. Il premier non è indagato dalla magistratura barese.

L’indagine partita da un caso di corruzione – L’indagine ruota attorno alla figura del giovane imprenditore pugliese Giampaolo Tarantini, titolare fino al novembre 2008, assieme al fratello Claudio, della Tecnohospital, società che fornisce protesi e tecnologie ospedaliere. Il nome di Giampaolo Tarantini sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati dal pm barese Giuseppe Scelsi dopo che i militari della Guardia di finanza, che intercettavano l’imprenditore da tempo per altri fatti, hanno ascoltato che questi parlava del giro di donne che avrebbe contattato e inviato nelle residenze di Berlusconi.

La verità di Patrizia in un video e cinque audio – Intanto, come riferisce il Corriere della sera, Patrizia D’Addario, la donna che ha dichiarato di aver trascorso due serate nella residenza del premier, è stata sentita per cinque ore dalla procura di Bari e ai giudici avrebbe fornito anche un video fatto con il telefonino in occasione di uno di questi incontri con Berlusconi. “Ho realizzato questo materiale perché così nessuno potrà smentire che sono stata lì”, ha detto la D’Addario. Le immagini di Patrizia in una camera da letto – La D’Addario, candidata alle comunali di Bari nella lista “La Puglia prima di tutto”, ha depositato cinque o sei nastri audio e un video girato all’interno di una camera da letto. Nelle prime immagini, si legge nel Corriere, si vede la stessa D’Addario allo specchio. Poi una panoramica sulla stanza. Sopra un mobile la foto incorniciata di Veronica Lario. Ma i giudici dovranno verificare se la voce delle registrazioni sia effettivamente quella del premier e se la camera ripresa nel video sia effettivamente quella di una delle residenze del premier. La D’Addario comunque dice di essersi recata per due volte a palazzo Grazioli e mai in Sardegna.

Sentite altre tre ragazze che confermerebbero i pagamenti – Ma oltre alla giovane barese, ci sono almeno altre tre ragazze che hanno confermato di avere preso soldi per partecipare alle feste di villa Certosa. Una di loro, scrive il Corsera, che ha detto di temere per la sua vita, “ha chiesto e ottenuto di andare all’estero”. Riguardo i soldi ricevuti, la D’Addario ha detto di aver preso mille euro per il primo incontro, mille in meno rispetto a quanto pattuito, perché non “mi sono fermata per la notte”, e nessun compenso monetario la seconda volta, ma solo la promessa – “era il mio obiettivo” – di sbloccare una concessione edilizia a Bari. La procura di Bari sta intanto eseguendo i controlli sugli spostamenti delle ragazze sentite, in particolare le intestazioni di biglietti aerei e i pernottamenti in hotel romani dove queste avrebbero detto di essere state ospitate.

Diverse persone verranno sentite nei prossimi giorni – I giudici di Bari sentiranno nei prossimi giorni diverse persone implicate a vario titolo nella faccenda. A cominciare dagli appartenenti all’entourage di Giampaolo Tarantini, il presunto procuratore degli appuntamenti nelle residenze del premier, che si occupava di fornire biglietti aerei, prenotazioni alberghiere e autisti con auto con i vetri scuri – “sollevati al momento di arrivare nelle residenze del premier” – ma anche altre ragazze che avrebbero partecipato ai festini.

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siamo alla fine dell’impero della mutanda facile…non voglio in alcun modo commentare quanto si faccia nelle residenze di berluskoni, ma mi limito a sottolineare le frasi di ghidini….Certamente non ha bisogno che qualcuno gli porti le donne. Pensare che Berlusconi abbia biso­gno di pagare 2.000 euro una ragaz­za, perché vada con lui, mi sembra un po’ troppo. Penso che potrebbe averne grandi quantitativi, gratis“….mi chiedo quale sia il ruolo di costui l’avvocato deputato pdl (tra l’altro!!!) o il reggimoccolo contatore di orgasmi presunti del premier?…certo che alla corte di re silvio, tra puttane d’ogni natura, giocolieri, arrampicatori di vetri, saltisti della quaglia, pregiudicati, malaffaristi, etc etc, il bestiario pare somigliare ogni giorno di più ad un fiera delle mostruosità

 

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AGRICOLTURA, VITI AFFRONTA LA “QUESTIONE” ARBEA
 
18/06/2009 11.08.01
[Basilicata]
                                                                                                                         

(AGR) – L’assessore regionale all’agricoltura on. Vincenzo Viti rompe gli indugi ed annuncia di voler affrontare in maniera risoluta il “nodo” dell’Arbea, oggetto di polemiche e di riserve che reiteratamente sono state affacciate dalle organizzazioni agricole e da numerosi esponenti politici. E lo fa al termine di tre mesi nei quali ha monitorato le difficoltà incontrate dall’istituto, le lentezze nell’erogazione dei pagamenti soprattutto per quel che attiene alle risorse predisposte dal Piano di Sviluppo Rurale che, come è noto, sono affidate proprio alle competenze dell’Istituto pagatore…..Viti aveva testualmente dichiarato ai colleghi della Giunta regionale: “E’ giunto il momento di realizzare una approfondita e serena analisi sull’attuale capacità dell’organismo pagatore regionale di dare concrete risposte, in termini di pagamento, alle diffuse e pressanti aspettative del mondo imprenditoriale agricolo lucano che vive da tempo oggettive difficoltà operative ed è stretto nella morsa fra calamità atmosferiche, crisi di mercato e pressioni del sistema bancario… se si osserva la situazione nazionale degli altri organismi pagatori, l’Arbea si rivela un modello che non ha ancora saputo adeguarsi all’efficienza e alla puntualità delle altre similari strutture operanti nel Paese. I ritardi nella esecuzione dei controlli tecnici ed amministrativi e conseguentemente nei pagamenti devono essere rapidamente recuperati….è da tempo che avevo confermato prima in Consiglio Regionale, poi nei vari confronti realizzati con le organizzazioni professionali agricole, il mio fermo intento di effettuare entro la fine del mese di giugno una oggettiva valutazione sull’operato della struttura e sulle sue persistenti fragilità e sui possibili rimedi, dopo quelli già assunti di integrare l’organico e di elevare la relativa dotazione finanziaria. Anche in vista di importanti scadenze, quali la messa a regime del funzionamento dell’autorità di gestione del nuovo programma regionale di sviluppo rurale, che consentirà di erogare un consistente plafond finanziario, messo a disposizione dalla Comunità Europea e dall’Italia. Sarebbe grave se, in presenza dei nuovi bandi già varati dal Governo regionale e di quelli in allestimento non disponessimo di un istituto pagatore nella condizione di erogare in tempo reale le risorse destinate allo sviluppo dell’agricoltura lucana…..“Non possiamo permetterci, – ha concluso Viti – come Regione Basilicata di far mancare ai nostri imprenditori agricoli occasioni così importanti e, per certi versi, irripetibili. Valuteremo pertanto con oggettività e con rigore lo stato dell’Arbea.
Nei prossimi giorni, perciò, avvieremo una verifica puntuale e un confronto serrato e rigoroso dal quale poi trarremo le soluzioni correttive più rapide ed efficaci”.

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caro viti, le intenzioni paiono buone, ma ad entrare nel sistema di comparizie che vige in quel carrozzone qualche piedino di qualche amico pur toccherà pestarlo e mi chiedo se in questa regione al sistema ben rodato ed oliato degli amici degli amici degli amici basterà un assessore che si inalbera (ma sarà poi vero?) per far ridurre le pretese di continuare ad esistere e gestire la cosa pubblica come una cosa privata…tanti auguri!!!

 

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po (non il fiume)

PO 2000 – 2006, LE PRIORITA’ PERSEGUITE DALLA REGIONE
 
17/06/2009 16.42.25
[Basilicata]
                                                                                                                         

(AGR) – Nel corso del comitato di sorveglianza delle forme di intervento comunitario in Basilicata, il presidente della Regione, Vito De Filippo, ha illustrato la spesa monitorata al 30 aprile 2009 dei fondi Fesr, Feaog e Fse del programma operativo 2000 – 2006.
In particolare, per quel che riguarda il fondo Fesr, sul capitolo “valorizzazione e conservazione del patrimonio storico, artistico e culturale” circa il 22 perceno della spesa sostenuta ha consentito: 422 interventi per strutture e spazi per attività sportive; 112 interventi di restauro architettonico; 383 interventi per la valorizzazione turistica territoriale. Sul capitolo valorizzazione e conservazione patrimonio ambientale e risorse idriche, circa il 20 percento della spesa sostenuta ha consentito: 7.073 interventi a favore dell’energia solare; 114.599 mq di superficie bonificata; 142 specie protette; 34.126 ha di superficie protetta; 138 km di rete idrica; 31.757 utenti interessati. Sul capitolo “sostegno alle imprese” il 17 percento della spesa ha consentito: 841 imprese beneficiare del contributo; 47 interventi per aree industrializzate.
Per quel che riguarda il fondo Feaog e la spesa monitorata sempre al 30 aprile 2009, sul capitolo “azioni a sostegno delle imprese” circa il 28 percento della spesa sostenuta ha consentito: 1117 aziende agricole beneficiarie di aiuti; 1296 giovani insediati. Sul capitolo promozione e valorizzazione prodotti tipici circa il 15 percento della spesa sostenuta ha consentito: a nuove imprese e filiere produttive di beneficiare di aiuti per la trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; l’attivazione di 49 progetti per la costituzione di reti e l’integrazione con il turismo rurale. Sul capitolo “tutela del patrimonio boschivo e infrastrutture rurali” circa il 50 percento della spesa sostenuta ha consentito: 16.324 ha di superficie silvicola ripristinata; 1.727 km di rete idrica realizzata o potenziata; 1.330 km di strade rurali realizzate o migliorate.
Infine, per quel che riguarda il Fse e la spesa monitorata al 30 aprile 2009, sul capitolo formazione continua circa il 25 percento della spesa sostenuta ha consentito azioni per: riqualificazione aziendale; distretti e lavoratori atipici; donne. Sul capitolo “lavoratori svantaggiati” circa il 41 percento della spesa sostenuta ha consentito di realizzare progetti per: ultra 45enni; portatori di handicap; sostegno alla Cig. Infine, per quel che riguarda l’alta formazione il 14 percento della spesa sostenuta ha consentito progetti per: alta formazione per laureati; alta formazione per la pubblica amministrazione; Ricerca e spin off.

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a leggere i dati qualcuno potrebbe lasciarsi impressionare, la realtà purtroppo è fatta di un fallimento generalizzato (tranne qualche caso) delle politiche di investimento…i dato vanno sempre letti alla luce delle rilevanze statistiche generali che vedono la basilicata al penultimo posto tra le regioni d’italia come reddito pro-capite (il peggioramento rispetto ai dati degli anni 90 è macroscopico)…quindi al di là dei capitomboli da saltimbanco rodato di de filippo (e ci mettiamo però anche bubbico, precedente presidente) due sono le cose o si è speso senza criterio logico (diremmo a pioggia) o si è speso per spendere e basta (con tutto ciò che ne consegue)

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acque contese

A TRIBUNALE ACQUE CONTROVERSIA AL-COMUNE DI ROTONDA
 
17/06/2009 17.38.57
[Basilicata]

“Il Tar Basilicata con la sentenza del 13 giugno 2009, ha stabilito che la competenza a decidere sulla controversia tra Acquedotto Lucano e Comune di Rotonda, relativamente alla gestione del servizio idrico, è del Tribunale delle Acque di Napoli”. Lo si legge in un comunicato stampa di Acquedotto lucano, in cui è specificato che “il Tar Basilicata, con la sentenza richiamata, non si è in alcun modo espresso circa il merito della controversia stessa”.

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e ti pareva che il tar basilicata riuscisse a prendere autonomamente una decisione?…piena solidarietà ed appoggio al comune di rotonda, al suo sindaco pandolfi ed al comitato l’acqua è mezzo pane

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da notizie di ieri:

FENICE: ARPAB APPROVA PIANO DI CARATTERIZZAZIONE

 
17/06/2009 19.11.49
[Basilicata]

Si è tenuta ieri, presso la sede del Comune, a Melfi, la Conferenza di Servizi per l’approvazione del Piano di Caratterizzazione dell’impianto termovalorizzatore della Fenice di San Nicola di Melfi. Presenti all’incontro, oltre al Sindaco di Melfi, Ernesto Navazio, il Direttore Generale dell’Arpab, Vincenzo Sigillito, insieme ai tecnici e agli esperti dell’Agenzia che si sono occupati nei mesi scorsi dei controlli analitici e delle valutazioni relative all’impianto, i tecnici della Regione e della Provincia e numerosi consulenti tecnici della società Fenice spa, proprietaria del termovalorizzatore.
Con il parere favorevole dell’Arpab, insieme a quelli dei rappresentanti delle altre istituzioni chiamate in causa, è stato approvato il Piano di Caratterizzazione dell’impianto, che dovrà comunque essere ottimizzato in alcuni punti, secondo le prescrizioni indicate nel parere rilasciato dall’Agenzia e condiviso all’unanimità da tutti i presenti. I tempi concordati per la realizzazione pratica del Piano da parte di Fenice spa sono di circa tre mesi. “Il nuovo Piano di Caratterizzazione dell’impianto – ha sottolineato il Direttore dell’Arpab – rappresenta sicuramente un passo in avanti rispetto alla situazione che si presentava nella Conferenza dello scorso 17 aprile, un passo che dimostra un forte impegno da entrambe le parti per la risoluzione di un problema che sta a cuore sia alle istituzioni che ai cittadini. Ulteriori progressi andranno fatti auspicando un clima di sempre maggiore sinergia tra le parti coinvolte”. Un riferimento, quello di Sigillito, anche ai necessari interventi che la società dovrà realizzare per l’ottimizzazione del piano di “Messa in Sicurezza di Emergenza” del termovalorizzatore. Anche il sindaco Navazio, che ha presieduto la riunione, si è detto soddisfatto dei progressi ottenuti negli ultimi mesi che lasciano intravedere un rapido ed efficace miglioramento della situazione con una garanzia di tranquillità non solo per le parti coinvolte ma anche per l’intera cittadinanza.

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di cosa stiamo parlando?…la multinazionale francese edf, proprietaria dell’impianto fenice dovrebbe forse spiegarci meglio cosa viene bruciato nell’impianto e l’arpab dovrebbe forse fare non solo controlli più accurati, ma farsi interprete di domande vere a questo riguardo…che vi siano problemi di accumulo di inquinanti nelle falde acquifere pare ormai un dato di fatto, ma ovviamente se si cercano sostanze “estranee” ai processi industriali locali non se ne troveranno mai e tutto sarà come al solito “aa-pposto”…potranno approvare tutti i piani che vogliono (e da queste parti di piani sulla carta se ne fanno tanti!!!), ciò che sarebbe necessario è invece applicarli e soprattutto controllare che i controllori non siano gli stessi controllati, come invece pare divenuta prassi corrente nella gestione degli affari ambientali…e come al solito – sigillito dovrebbe ben saperlo – non avendo mai calcolato il “punto zero” (a melfi come in val d’agri) che rilevazioni attendibili potremmo mai avere?…un po’ di serietà non guasterebbe ed un po’ di accortezza neppure…lo vogliamo dire che quell’impianto è una bomba a tempo che in basilicata proprio non dovrebbe starci e che se in passato qualcuno ha giocato con allegria sulla pelle della gente (scambiando l’immediatezza visiva e clientelare di qualche posto di lavoro con la lentezza dei processi di inquinamento), oggi si dovrebbe provare ad invertire la tendenza?

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