io voterei ΣΥ.ΡΙΖ.Α….

17/01/2015

senza ombra di dubbio, io voterei ΣΥ.ΡΙΖ.Α. (syriza)…

in grecia, eh?…perché a differenza di quanto accade in italia, lì tsipras ha messo in piedi un vero progetto popolare di sinistra, qui si perde tempo…

miko somma

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cofferati lascia il pd…forse a farlo prima…

ansa – Sergio Cofferati lascia il Pd e attacca il partito: “Inaccettabile il suo silenzio’.  “Di fronte a fatti di questo genere io non posso più restare”, ha detto l’ex segretario della Cgil, nel corso di una conferenza stampa a Genova, annunciando così la sua uscita dal Partito democratico, dopo quanto avvenuto nelle primarie liguri. “Il voto è stato inquinato come ha dimostrato il collegio dei garanti ma quel che è più grave è che il centrodestra è intervenuto nelle primarie del centrosinistra per proporre un modello politico e il mio partito non è intervenuto per fermare questo”.

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sono d’accordo con la decisione di cofferati, questo partito sta diventando una camera a gas, ma forse occorreva uscire prima per evitare le derive renziane che, innegabilmente passano anche attraverso questo modo di intendere la politica (e da noi qualcuno dovrebbe pensare a quanta destra è intervenuta nelle primarie del csx per le scorse regionali)…vogliamo dirlo chiaro e tondo che c’è una chiara etero-direzione ad ogni tornata delle primarie?…e che queste vanno o eliminate del tutto o ristrette ai soli iscritti, persino quando si tratta di primarie di coalizione, quindi iscritti dei partiti della coalizione?…qui pezzo per pezzo il reuccio di pontassieve si sta pappando il paese e la digestione si sa, anche quando difficile, conduce sempre in un punto preciso per quanto è stato ingerito… 

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elezioni subito!!!…

17/01/2015

se non si fa l’accordo sulla giunta di larghe intese il 15 mi dimetto, dichiara il sindaco di potenza de luca qualche giorno fa…siamo al 17 e la giunta non c’è…forse le intese erano troppo larghe per entrare nell’ufficio del sindaco…

elezioni subito!!!

miko somma

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ci sono progetti…

17/01/2015

a volte proprio non capisco coloro che, in perfetta buona fede, attendono che qualche tv o grande giornale “apra” la questione lucana, quasi che un aiuto lo si cerchi da una entità astrattamente superiore che, leggendo una pagina e guardando un programma venga a “soccorrerci”, quasi che un aiuto lo si cerchi dal resto di un mondo a cui forse poco importa della nostra terra, perché i rapporti tra territorio e sfruttamento sono sempre quelli tra sfruttati e sfruttatori e sono pressoché uguali ovunque…

svegliamoci qui, adesso, senza necessità di ingenui brigantismi, visceralismi o deviazioni di senso comune che diluiscono le vere questioni in contenitori senza contenuto…

ci sono progetti nuovi che vanno riconosciuti e che recitano di una nostra “differenza” che occorre coltivare e per cui occorre lavorare…

miko somma

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inattivi…

ansa – In Italia ci sono oltre 3,6 milioni di persone che sarebbero disponibili a lavorare ma non cercano impiego: il 14,2% della forza lavoro, oltre tre volte la media Ue-28 (4,1%). Lo rileva l’Eurostat in uno studio sul terzo trimestre 2014 secondo il quale questa percentuale è salita su base tendenziale in Ue di 0,2 punti e in Italia di 1,1 punti.

Nel terzo trimestre 2014 inoltre se si sommano ai tre milioni di disoccupati (oltre 3,4 milioni il dato mensile di novembre) i 3,6 milioni di persone che non cercano impiego ma sarebbero disponibili a lavorare, si superano i 6,6 milioni di persone, il 7,8% in più dello stesso periodo del 2013. Il dato sulle persone che ‘non cercano ma sono disponibili’ (tra i quali gli scoraggiati) è il 14,2% oltre tre volte la media Ue (4,1%). La situazione rischia di aggravarsi nell’ultimo trimestre dato che secondo l’Istat i disoccupati erano oltre 3,4 milioni sia a ottobre che a novembre (il dato sugli inattivi disponibili a lavorare invece è solo trimestrale). In Italia non solo la disoccupazione è più alta in media rispetto all’Europa (a novembre al 13,4% contro l’11,5% dell’Eurozona e il 10% dell’Ue a 28) con un aumento di quasi un punto rispetto all’anno precedente ma è enorme il divario sulle ”forze lavoro potenziali” con oltre 3,6 milioni di persone nel terzo trimestre 2014 che non cercano impiego ma sono pronte a lavorare (il 14,2% del totale a fronte del 4,1% di media in Ue). Si tratta di persone considerate inattive (non hanno fatto ricerche di lavoro nelle quattro settimane precedenti la rilevazione) anche a causa della sfiducia nella possibilità di poter trovare occupazione ma disponibili a un eventuale impiego. In Europa la percentuale di queste persone è aumentata di 0,2 punti percentuali mentre in Italia è cresciuta di 1,1 punti. In Germania la percentuale complessiva di coloro che non cercano lavoro ma sono disponibili è ferma all’1,2% ma anche in Grecia con la disoccupazione oltre il 25% quest’area è stabile all’1,9%. L’Italia su questo dato è spaccata in due con percentuali al Nord del 6,5% (vicine alla media europea) e il Sud che sprofonda con il 30,7% (su 100 forze lavoro tra i 15 e i 74 anni) che non cerca impiego pur essendo disponibile a lavorare (quasi il 48% tra le donne).

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