Giappone: sisma, il bilancio si aggrava

 

Polizia: 8.450 i morti accertati, 12.931 i dispersi

 20 marzo, 17:45 (ANSA) – HONG KONG, 20 MAR – Si appesantisce il bilancio ufficiale del terremoto/tsunami dell’11 marzo scorso nel Giappone del nordest: i dati della polizia nazionale vedono il numero dei morti accertati a quota 8.450 e quello dei dispersi a 12.931. Tuttavia, nella sola prefettura di Miyagi, la polizia locale ha ipotizzato 15.000 vittime. Gli sfollati sono 360.000.

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bersagli lucani?

lo dico per chiarezza di informazione e non in intento allarmistico legato all’evolversi della situazione libica e delle minacce di ritorsioni di mohammar al qaddafi (a mio parere alquanto difficili a realizzarsi militarmente), ma anche in basilicata esistono siti “interessati” per diverse motivazioni di carattere strategico a diventare possibili obiettivi…

nell’ordine essi sono:

  •  a matera il centro di geodesia spaziale ed alcune postazioni elettriche,
  • a rionero in vulture il centro di ascolto nato sul monte vulture,
  • a viggiano ed in val d’agri il centro olii, i pozzi e la rete degli oleodotti,
  • a rotondella l’itrec ed i depositi di scorie, 
  • sul confine calabro-lucano gli elettrodotti verso la calabria e la A3

esistono poi tutta una serie di obiettivi sensibili che, sebbene da attenzionare, credo poco praticamente interessati alle minacce (da verificare poi in pratica) del colonnello

…questo ovviamente nell’ottica di possibili, quelle si, azioni di ritorsione da parte di elementi fedeli al dittatore, già presenti da tempo sul territorio nazionale e probabilmente mai realmente e seriamente monitorati dai servizi di intelligence che perdono tempo a stilare rapporti e dossier sugli “ambientalisti” (il sottoscritto tra loro) e non si dedicano invece a mappare gli amici di quelli che fino a poco tempo fa era un amico di questo paese, o meglio del suo presidente del consiglio

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le ultime dalla libia

Proseguono raid, forze Gheddafi a Misurata 

Nave con 8 italiani fermata a Tripoli. Napolitano: operazione Onu,non siamo in guerra  20 marzo, 16:52  Da oggi sono a disposizione del comando della Coalizione e compiranno azioni 8 aerei italiani: 4 caccia e 4 Tornado in grado di neutralizzare radar. Lo ha annunciato il ministro La Russa. Ancora nessuna notizia dei marinai, di cui otto italiani, a bordo del rimorchiatore italiano bloccato nel porto di Tripoli. ‘Non possiamo escludere un sequestro’ ha detto il ministro degli Esteri Frattini, ‘il rimorchiatore era stato noleggiato dall’Eni e ora lo stanno portando a una raffineria della societa”.La Russa: siamo pronti a intervenire. Sono ripresi intanto gli attacchi della coalizione: caccia Usa hanno effettuato operazioni contro le truppe di Gheddafi e le difese aeree libiche. Comandante americano Mullen:’ la no-fly zone è stata definitivamente imposta, escludo l’uso, da parte del rais, di armi chimiche, ora puntiamo a tagliare i rifornimentì. Il governo libico ha iniziato la distribuzione di armi a più di un milione di persone. Le forze di Gheddafi sono entrate a Misurata e hanno bloccato il porto con le loro imbarcazioni, fermando gli approvvigionamenti. In Italia chiuso al traffico civile l’aeroporto di Trapani; sale livello attenzione a Fiumicino, rafforzata sorveglianza ambasciate e istituzioni.  LA RUSSA, PRONTI A INTERVENIRE – “Siamo a disposizione per un’evacuazione del personale del rimorchiatore bloccato in Libia con ogni strumento possibile”. Lo ha detto il ministro della Difesa La Russa intervenendo a “In 1/2 h” su Rai 3. “Abbiamo saputo oggi del rimorchiatore – ha aggiunto -. E’ rientrato volontariamente in porto per rifornimento e lì gli è stato impedito di ripartire. E’ una situazione delicata che la Capitanerie e la Farnesina stanno seguendo. Quando e se ce lo chiederanno interverremo, ma non dipende solo dalla Difesa”. “Ieri sera intorno alle ore 23 – ha detto il ministro  – abbiamo avuto richiesta formale di assetti da parte di altri Paesi e dalle 23:59 abbiamo dato la disponibilità di 8 aerei: 4 caccia e 4 Tornado in grado di neutralizzare radar.Gli aerei italiani potranno essere impiegati dal comando della Coalizione in ogni momento”. Gli otto aerei italiani messi a disposizione dall’Italia per le operazioni in Libia “si aggiungono agli altri assetti forniti da tutte le altre nazioni che partecipano e da oggi compiranno le oro azioni sotto un unico comando, che è a Napoli”.  NAPOLITANO,NON SIAMO IN GUERRA,E’ OPERAZIONE ONU – “Non siamo entrati in guerra. Siamo impegnati in un operazione autorizzata dal Consiglio di sicurezza dell’Onu”, ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, raggiungendo il Museo del Risorgimento di Milano.  FORZE GHEDDAFI ENTRANO A MISURATA,BLOCCANO PORTO – Le forze fedeli a Gheddafi sono entrate nella città insorta di Misurata, 200 km a est di Tripoli, dove sono incorso combattimenti, e hanno bloccato il porto cittadino con le loro imbarcazioni, fermando gli approvvigionamenti: lo dicono testimoni residenti.

GHEDDAFI, L’ITALIA CI HA TRADITO  – L’Italia ha tradito la Libia e il suo popolo: lo ha detto oggi il colonnello Muammar Gheddafi durante il suo messaggio alla Tv di Stato libica. “Italia, sei traditrice”, ha affermato Gheddafi che ha esplicitamente accusato di tradimento anche la Gran Bretagna, la Francia e gli Stati Uniti.Il governo libico ha cominciato a distribuire armi a più di un milione di persone e terminerà l’operazione entro poche ore, riferisce l’agenzia libica Jana citando fonti della Difesa di Tripoli.

CHIUDE AL TRAFFICO CIVILE AEROPORTO TRAPANI – L’aeroporto di Trapani Birgi entro poche ore verrà chiuso al traffico aereo civile a causa delle operazioni dell’aeronautica militare che riguardano la Libia. I voli saranno dirottati su altri aeroporti. Lo confermano all’ANSA fonti dell’Enac.
 

MIN. SALUTE, SALITO A 64 MORTI IN RAID ALLEATI  – Il numero delle vittime dei raid aerei della coalizione è salito a 64, dopo il decesso di alcuni feriti: è quanto dichiara il bilancio ufficiale del ministero della salute libico.

GHEDDAFI: SARA’INFERNO, PENSATECI. NUOVI RAID  – Muammar Gheddafi ha fatto sentire la sua voce, mentre stamani riprendevano i raid aerei contro la Libia e il capo dei militari Usa dichiarava che la no fly zone é stata “imposta”. Nella sua prima manifestazione dall’inizio dell’attacco della coalizione il rais ha promesso ai nemici, paragonati ai nazisti, “l’inferno” di una “lunga guerra” che alla fine sarà vinta dalla Libia, perché la Libia è “alla testa dei popoli in rivolta”. Dunque, occidentali, “pensateci”. Breve, violento e infuocato il discorso del rais, un messaggio in audio in diretta dalla tv libica e ritrasmesso in tutto il mondo. Un messaggio che chiama i popoli alla rivolta e pieno di minacce per gli occidentali, definiti “barbari, terroristi, mostri, criminali”, il cui unico scopo è di “appropriarsi del nostro petrolio”. “Avete attaccato il civile popolo libico che non vi aveva fatto nulla”, ha detto. Ma il terreno libico, ha detto il rais nella sua sfuriata audio, diventerà “l’inferno” per i suoi attaccanti.Gheddafi ha detto che i depositi di armi sono aperti, che i libici si stanno armando. “Vi combatteremo”, ha assicurato, e “sarà una guerra lunga”, combattuta su “un fronte vasto, su un terreno troppo vasto” per gli attaccanti, da persone “pronte a morire da martiri”. “Voi (occidentali) volete il nostro petrolio, ma la nostra terra ci è stata data da Dio. Noi non la lasceremo a voi francesi, americani o britannici e continueremo la guerra per liberarla…Noi siamo oppressi e colui che è oppresso vincerà, mentre coloro che opprimono saranno sconfitti”, ha detto mentre la tv di stato libica mostrava un fermo immagine sul monumento del pugno che distrugge l’aereo americano, eretto nella casa di Gheddafi distrutta nel raid Usa del 1986. Gheddafi, ricordando che il popolo libico ha “già sconfitto gli italiani” colonizzatori, ha rimarcato che gli occidentali, non imparano mai le lezioni del passato: “L’attacco alla Libia è una nuova crociata contro l’Islam, ma sarete sconfitti, come già siete stati sconfitti in Iraq e in Somalia, come vi ha sconfitto Bin Laden” e come “siete stati sconfitti nel Vietnam”. Quindi l’invito agli attaccanti: “Chiudetevi nelle vostre basi” e “pensateci bene”. Poi il Colonnello ha chiamato a raccolta tutti i popoli “oppressi”, rivendicando a sé la primogenitura, in largo anticipo, della rivoluzione dei popoli, delle ribellioni nel mondo arabo: “I popoli sono in ribellione dappertutto, anche nel Golfo Persico, e noi, il popolo libico della Jamahiriya, siamo alla testa della rivoluzione”.Stamani i raid, che erano cessati verso l’alba, sono ripresi intorno alle 11:00 italiani. Fra i vari attacchi, tre bombardieri invisibili (stealth) hanno colpito con 40 bombe una base aera libica, secondo la tv americana Cbs. A mezzogiorno (in Italia) il capo di stato maggiore Usa, ammiraglio Mullen dichiarava: la no fly zone “é stata effettivamente imposta sui cieli libici” e che la contraerea libica è stata “resa inoffensiva”.

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Libia:La Russa, oggi azioni nostri aerei Nessuna intenzione a mettere caveat a nostro intervento 20 marzo, 15:50  (ANSA) – ROMA, 20 MAR -Gli 8 aerei italiani messi a disposizione dall’Italia per le operazioni in Libia ‘si aggiungono agli altri assetti forniti da tutte le altre nazioni che partecipano e da oggi compiranno le oro azioni sotto un unico comando, che e’ a Napoli’. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, intervenendo a ‘In 1/2 h’ di Lucia Annunziata. ‘Una cosa e’ certa: non e’ intenzione dell’Italia – ha proseguito – mettere caveat al proprio intervento’.

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bene dopo qualche giorno di attività extra rispetto al blog, si può riprendere…a questo pomeriggio!!!

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19/03/2011

i cambi di passo della politica non si ottengono solo con le emozioni più o meno pure con cui molti oggi scambiano le idee articolate che dovrebbero essere alla base della politica stessa, ma con progetti di largo respiro legati ad una sintesi tra ciò che ci fa camminare (il sogno) e ciò di cui sentiamo la necessità (il bisogno)

miko somma

Libia, La Russa: ‘Possibili raid Italia’ H.Clinton: ‘Via Gheddafi subito’ Frattini: Chiudiamo ambasciata. Napolitano: ore difficili. Sette basi italiane pronte 18 marzo, 17:01  

Il ministro degli Esteri libico ha reso noto che la Libia ha deciso un cessate il fuoco immediato e di mettere fine a tutte le operazioni militari per proteggere i civili in linea con la risoluzione dell’Onu sulla no fly zone. Per gli insorti quello del rais ”e’ un bluff”. A Misurata 25 morti. ‘Città in fiamme, non c’è alcun cessate il fuoco’, dice un testimone alla Cnn. La Francia pronta all’attacco: ‘La minaccia resta’. Premier Gb Cameron dice che Gheddafi sara’ giudicato dai fatti e non dalle parole. Si muove la Nato. Rasmussen: ‘Decisione Onu e’ un forte segnale al regime libico’. Ban Ki-Moon: ‘Risoluzione storica’. Rais lancia avvertimento contro attacchi alla Libia, promettendo di ‘trasformare in un inferno la vita’ di coloro che oseranno compierlo.

 

SUMMIT PARIGI FISSATO DOMANI ALLE 13 ALL’ELISEO – Il vertice di Unione Europea, Unione Africana e Lega Araba sulla Libia indetto a Parigi dal presidente francese Nicolas Sarkozy si aprirà domani alle 13:00 all’Eliseo. E’ quanto si legge in un comunicato diffuso a Parigi dalla presidenza francese.

 

LA RUSSA,7 BASI AEREE ITALIANE DISPONIBILI – Sono sette le basi aeree che l’Italia può mettere a disposizione in relazione alla situazione in Libia. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, in Parlamento. Le basi sono Amendola, Gioia del Colle, Sigonella, Aviano, Trapani, Decimomannu e Pantelleria.

 

LA RUSSA, ADERIREMO A COALIZIONE VOLENTEROSI – Il governo chiederà “l’autorizzazione” al Parlamento di “aderire alla coalizione di volenterosi” cui spetterà far rispettare la risuluzione Onu sulla Libia. Lo ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa sottolineando che l’Italia interverrà con gli altri paesi disponibili e con le organizzazioni internazionali, “offrendo le basi, ma senza nessun limite restrittivo all’intervento, quando si ritenesse necessario per far rispettare la risoluzione Onu” e garantire la tutela dei cittadini.

 

BERSANI, PRONTI SOSTENERE RUOLO ATTIVO ITALIA – “Nei limiti della risoluzione dell’Onu siamo pronti a sostenere il ruolo attivo dell’Italia”. Lo ha detto il segretario del Pd Pierluigi Bersani parlando della situazione in Libia.

 

HILLARY CLINTON, DUBBI SU CESSATE IL FUOCO – Gli Stati Uniti hanno “molti dubbi” sul fatto che in Libia sia in atto un cessate il fuoco da parte delle autorità libiche. Lo ha detto il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton.

 

FRATTINI: DA ITALIA BASI E NON SOLO – L’Italia partecipera’ ”attivamente” all’attuazione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu sulla Libia garantendo ”l’uso delle basi e non solo”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini in audizione presso le commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato.

 

FRATTINI, ASSOLUTA LEALTA’ ITALIA A NATO E UE – La partecipazione ”attiva” dell’Italia alla risoluzione dell’Onu, ha poi detto Frattini, ha anche l’obiettivo di ”marcare l’assoluta lealta’ dell’Italia alla prospettiva atlantica e dell’Unione Europea”.

 

FRATTINI,CHIUSURA AMBASCIATA COERENTE RIS.ONU – La chiusura dell’ambasciata a Tripoli, ha spiegato Frattini, e’ una ”misura coerente con l’ attuazione della risoluzione dell’Onu”. Il ministro ha aggiunto – riferendo in Senato – che l’Italia ha chiesto, ”alla Turchia, secondo le convenzioni internazionali, di curare gli interessi dell’Italia in territorio libico”. La Turchia ha accettato la richiesta italiana.

 

BAN KI-MOON, ‘RISOLUZIONE STORICA’ – Il segretario dell’Onu Ban Ki-Moon ha definito questo pomeriggio di portata “storica” la risoluzione sulla Libia adottata ieri dal Consiglio di Sicurezza, perché sancisce il principio della protezione internazionale della popolazione civile. In una conferenza stampa congiunta con il premier spagnolo José Luis Zapatero, Ban Ki-Moon ha detto che “tutti gli stati membri dell’Onu” devono contribuire alla sua applicazione e che “le autorità libiche devono cessare immediatamente ogni ostilità contro la popolazione civile”. Ban Ki Monn. parteciperà domani al vertice Unione Europea, Unione Africana e Lega Araba sulla Libia indetto a Parigi dal presidente francese Nicolas Sarkozy.

 

COMANDANTE INSORTI, CESSATE FUOCO PER NOI E’BLUFF- Il comandante degli insorti libici, Khalifa Heftir, ha dichiarato che il cessate-il-fuoco annunciato poco fa dal ministro degli esteri di Gheddafi “non é importante” per l’opposizione, definendolo un “bluff”.

 

MISURATA BOMBARDATA: 25 MORTI, FONTI SANITARIE – Almeno 25 persone – tra cui dei bambini – sono morte durante pesanti bombardamenti delle forze leali a Gheddafi sulla città di Misurata. Lo rendono noto fonti sanitarie della città libica e la notizia è stata confermata dalla tv al Arabiya.

MARONI CONVOCA COMITATO NAZIONALE SICUREZZA – Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha convocato per il pomeriggio al Viminale il Comitato Nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica. La decisione del ministro, secondo quanto si apprende, fa seguito alla riunione del Comitato Permanente dei Ministri sulla crisi libica che si è tenuta questa mattina a palazzo Chigi.

 

MINISTRO ESTERI LIBICO: CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO – Il ministro degli Esteri libico ha detto oggi che la Libia ha deciso un cessate il fuoco immediato per proteggere i civili in linea con la risoluzione dell’Onu sulla no fly zone. La Libia, ha detto il ministro,  si impegna a proteggere gli stranieri nel paese e i loro beni

 

FRANCIA CAUTA SU CESSATE IL FUOCO, MINACCIA RESTA – La Francia rimane “cauta” dopo l’annuncio del cessate il fuoco in Libia. “La minaccia sul terreno non è cambiata”, hanno affermato le autorità di Parigi. “Dobbiamo essere molto cauti. (Gheddafi,ndr.) sta adesso cominciando ad avere paura, ma sul terreno la minaccia non è cambiata”, ha detto a Parigi il portavoce del ministero degli Esteri francese Bernard Valero, parlando alla tv dell’agenzia Reuters.

 

GHEDDAFI PROMETTE ‘INFERNO’ A CHI ATTACCHERA’ – Il rais libico, Muammar Gheddafi, ha lanciato un avvertimento contro ogni attacco alla Libia, promettendo di “trasformare in un inferno la vita” di coloro che oseranno compierlo. “Se il mondo è impazzito, diventeremo matti anche noi. Risponderemo. Trasformeremo la loro vita in un inferno”, ha dichiarato Gheddafi in un’intervista concessa alla tv portoghese Rtp qualche ora prima che il Consiglio di Sicurezza dell’Onu approvasse la risoluzione che autorizza l’uso della forza in Libia. “Cos’é questo razzismo, questo odio? Cos’é questa pazzia?” si è chiesto il Colonnello.

 

NAPOLITANO, PROSSIME ORE DECISIONI DIFFICILI – “Nelle prossime ore dovremo prendere decisioni difficili, impegnative, rispetto a ciò che sta accadendo in Libia”, ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel discorso al Teatro Regio di Torino. “Viviamo – ha aggiunto – in un mondo ricco di promesse per il futuro e gravido di incognite. Se pensiamo a ciò che è stato il nostro Risorgimento, innanzitutto come movimento liberatore, non possiamo rimanere indifferenti rispetto alla sistematica repressione di fondamentali libertà e diritti”. Parole scandite da un lungo applauso.

 

NAPOLITANO,NON INDIFFERENTI A DIRITTI CALPESTATI  – Non si può “rimanere indifferenti alla sistematica violazione dei diritti umani” che si sta verificando in Libia. Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano durante le celebrazioni a Torino per l’anniversario dell’Unità d’Italia.
Parlando della Libia, Napolitano ha sottolineato che “ci attendono decisioni difficili”. “Proprio se pensiamo a quello che è stato il Risorgimento come grande movimento liberale e rinnovatore, non possiamo rimanere indifferenti alla sistematica violazione dei diritti umani in qualsiasi paese, non possiamo lasciare – ha aggiunto – che vengano distrutte e calpestate le speranze di un risorgimento anche nel mondo arabo”.
“Nelle prossime ore dovremo prendere decisioni difficili, impegnative, rispetto a ciò che sta accadendo in Libia”. “Viviamo – ha aggiunto – in un mondo ricco di promesse per il futuro e gravido di incognite. Se pensiamo a ciò che è stato il nostro Risorgimento, innanzitutto come movimento liberatore, non possiamo rimanere indifferenti rispetto alla sistematica repressione di fondamentali libertà e diritti”. Parole scandite da un lungo applauso.
 

 VERTICE A PALAZZO CHIGI CON BERLUSCONI  – E’iniziata da pochi minuti a palazzo Chigi la riunione del comitato interministeriale sulla Libia per fare il punto della situazione dopo la risoluzione dell’Onu sulla no fly zone. All’incontro presieduto dal premier Silvio Berlusconi partecipano il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il titolare della Farnesina Franco Frattini, il Guardasigilli Angelino Alfano, il ministro della Salute Ferruccio Fazio, Altero Matteoli, ministro delle Infrastrutture Giulio Tremonti, titolare del Tesoro e i vertici dei servizi di sicurezza. Alla riunione sono presenti anche i sottosegretari alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e Paolo Bonaiuti.

I ministri degli Esteri Franco Frattini e della Difesa Ignazio La Russa saranno ascoltati alle 14 dalle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato a Palazzo Madama. Lo si apprende da fonti parlamentari. Al centro della riunione la crisi libica dopo la decisione dell’Onu.
 

EUROCONTROL, TRIPOLI HA CHIUSO LO SPAZIO AEREO  – La Libia ha chiuso il suo spazio aereo. Lo si apprende da Eurocontrol, l’organizzazione europea per il controllo aereo. Eurocontrol, si legge da Twitter, ha ricevuto informazioni da Malta che il controllo del traffico aereo di Tripoli ha reso noto che non accetterà gli aeromobili nello spazio aereo libico fino a “ulteriore avviso”.
 

‘FORZE ANTI-TERRORISMO ENTRERANNO A BENGASI’ – Il figlio del leader libico Muammar Gheddafi, Seif al Islam, ha detto che forze “anti-terrorismo” saranno mandate a Bengasi per disarmare gli insorti. Lo riferisce la televisione satellitare al Jazira.

INSORTI, FORZE GHEDDAFI BOMBARDANO MISURATA – Le forze fedeli al colonnello Gheddafi stanno martellando Misurata, città 200 chilometri ad est di Tripoli in mano agli insorti, dopo una notte di spari con armi pesanti. Lo ha riferito un portavoce degli antigovernativi. Secondo la tv satellitare al Jazira in lingua inglese, combattimenti fra ‘lealisti’ e insorti sono in corso a Misurata e ad Ajdabiya, 200 chilometri a sud di Bengasi, la principale roccaforte degli antigovernativi. La notizia dei nuovi attacchi delle forze di Gheddafi a Misurata giunge dopo l’imposizione di una no fly zone sulla Libia da parte del Consiglio di sicurezza dell’Onu, la scorsa notte. “Decine di bombe di tutti i tipi si abbattono da ieri sera sulla città “, ha detto il portavoce degli insorti alla France Presse. “Ci sono ancora intensi tiri di artiglieria”, ha aggiunto, precisando di ignorare se ci sono vittime. Ieri il regime aveva detto che i lealisti avevano ripreso Misurata, ma un portavoce degli antigovernativi aveva smentito.

 

QATAR, PARTECIPEREMO A NO FLY ZONE – Il Qatar ha annunciato che parteciperà alla no fly zone sulla Libia. E’ il primo paese arabo a dichiarare la sua partecipazione dopo l’approvazione ieri da parte del Consiglio di sicurezza dell’Onu di una risoluzione sulla Libai e l’ok della Lega Araba. “Alla luce della risoluzione votata dal Consiglio di sicurezza dell’Onu, il Qatar ha deciso di contribuire agli sforzi destinati a far cessare il bagno di sangue e a proteggere i civili in Libia”, ha dichiarato un funzionario del ministero degli esteri del Qatar.

FRANCIA E GB PRONTE A RAID, OBAMA CHIAMA CAMERON E SARKOZY – La Francia ha auspicato immediati raid aerei dopo l’adozione della risoluzione 1973, e anche le forze britanniche potrebbero entrare in azione già oggi. La Germania, astenutasi in Consiglio di sicurezza a causa “dei considerevoli pericoli e rischi”, ha invece annunciato che non parteciperà ad azioni militari. In nottata il presidente Obama ha chiamato il premier britannico Cameron e il presidente francese Sarkozy per coordinare una strategia comune.

FIGLIO GHEDDAFI, NON ABBIAMO PAURA – La Libia non ha paura. Lo ha detto Seif al-Islam, figlio del leader libico Muammar Gheddafi a proposito della risoluzione sulla no fly zone approvata ieri dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu. “Siamo nel nostro paese e con la nostra gente. E non abbiamo paura”, ha detto il figlio del leader libico in un’intervista al canale televisivo americano Abc. “Non abbiamo paura. Non avremo paura. Non aiuterete la gente se bombarderete la Libia per uccidere i libici. Voi distruggete il nostro paese. Nessuno è contento di questo”, ha dichiarato Seif al-Islam Gheddafi.

VICE-MINISTRO, SPERIAMO ITALIA STIA FUORI – “Speriamo che l’Italia si tenga fuori da questa iniziativa”: lo ha detto all’ANSA il vice-ministro degli esteri libico Khaled Kaaim, commentando la disponibilità del governo italiano a consentire l’utilizzo delle basi sul territorio italiano per la no-fly zone.

‘TRIPOLI PRONTA A CESSATE FUOCO’ – Il vice-ministro degli esteri libico Khaled Kaaim ha detto in una conferenza stampa a Tripoli che il suo governo è pronto a osservare un cessate il fuoco ma che resta in attesa di dettagli tecnici dopo la risoluzione sul cessate il fuoco approvata ieri sera dal Consiglio di sicurezza del’Onu.

UE, PRONTI A METTERE IN PRATICA RISOLUZIONE ONU – L’Unione europea, con un comunicato congiunto della rappresentante per la politica estera, Catherine Ashton e del presidente permanente, Herman Van Rompuy, si dice pronta “a mettere in pratica” la risoluzione dell’Onu sulla Libia.

VERTICE NAPOLITANO, BERLUSCONI, LA RUSSA, LETTA – Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si è riunito con il ministro della Difesa Ignazio La Russa e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta per discutere sulla situazione in Libia alla luce della risoluzione Onu sulla ‘No fly zone’. Alla riunione si è unito il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. A quanto si apprende in ambienti governativi. Al’incontro partecipano alcuni alti gradi delle forze armate.

PORTAVOCE ITALIA, NATO ESAMINA RISOLUZIONE ONU – “La risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu andrà esaminata attentamente”. Lo ha detto il col. Massimo Panizzi, portavoce della delegazione militare italiana presso la Nato, intervistato da Sky Tg24. “La Nato agirà su un mandato chiarissimo e con il supporto regionale” ha aggiunto Panizzi ricordando che l’Alleanza Atlantica “sta seguendo con grande attenzione” la situazione in Libia sin dalla prima risoluzione 1970 dell’Onu. “Ora la Nato – ha concluso Panizzi – esaminerà questa risoluzione ed esaminerà se ci sono i presupposti per agire”.

RISOLUZIONE ONU, FOLLA FESTANTE IN PIAZZA BENGASI – Una folla di sostenitori degli insorti sta festeggiando con canti e grida di giubilo in piazza a Bengasi, accogliendo la notizia dell’approvazione della risoluzione sulla no fly zone in Consiglio di sicurezza dell’ Onu. Le immagini in diretta sono state trasmesse dall’emittente Al Jazira, che ha mostrato anche fuochi d’artificio.

FORTI ESPLOSIONI A BENGASI, ANTIAEREA IN AZIONE – Forti esplosioni sono state udite nella città libica di Bangasi, seguiti dai tiri della contraerea.

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Fukushima, sale il livello di allarme. Nocciolo e’ quasi fuso

Situazione simile a Three Mile Island, nel 1979. A 7 giorni dal sisma, 16 mila tra morti e dispersi

 18 marzo, 11:35  Il Giappone alza il livello d’allarme alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi (Fukushima n1) da 4 a 5. Lo riferisce l’Aiea, l’agenzia dell’Onu per l’energia nucleare. Ad una settimana dal sisma e con un bilancio di oltre 16 mila tra morti e dispersi, proseguono i tentativi di raffreddare i reattori della centrale: si lavora al sistema elettrico per cercare di rimetterlo in funzione e accelerare il raffreddamento, e non viene esclusa
l’ipotesi di chiudere i reattori in un sarcofago di cemento armato e seppellirli, come fu fatto a Cernobyl nel 1986.
La Banca centrale decide un’ulteriore iniezione di liquidità nel sistema finanziario per calmare i mercati, mentre il G7 dispone un intervento coordinato sui mercati valutari per scongiurare per Tokyo rischi recessione, borse europee in rialzo.


ESPERTI ITALIA, NOCCIOLO PARZIALMENTE FUSO
– Nei reattori 1, 2 e 3 della centrale giapponese di Fukushima n.1 il nocciolo è parzialmente scoperto e parzialmente fuso. I contenitori che racchiudono le barre di combustibile sarebbero invece integri, secondo fonti italiane a diretto contatto con il gestore della centrale di Fukushima 1 (Tepco) e l’Autorità giapponese per la sicurezza nucleare e industriale. L’entità del danno al momento non è nota. La fusione parziale del nocciolo era avvenuta in passato nell’incidente nella centrale statunitense di Three Mile Island (1979), classificato al livello 5 della scala Ines degli incidenti nucleari.


AIEA, LIVELLO ALLARME FUKUSHIMA DA 4 A 5
– Il Giappone ha alzato il livello d’allarme alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi (Fukushima n1) da 4 a 5. Lo riferisce l’Aiea, l’agenzia dell’Onu per l’energia nucleare.
 NON ESCLUSO SEPPELLIMENTO REATTORI NEL CEMENTO – Il Giappone non esclude l’ipotesi di chiudere i reattori atomici danneggiati in ‘sarcofaghi’ di cemento armato e di seppellirli, come fu fatto con quello di Cernobyl, in Ucraina, dopo il tragico incidente del 1986. Lo ha affermato un funzionario dell’Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare, che ha aggiunto che la priorità rimane quella di raffreddare i reattori. G7,INTERVENTO COORDINATO SU MERCATI VALUTARI – I Paesi del G7 attueranno un “intervento coordinato sui mercati valutari”, su richiesta delle autorità giapponesi, “in risposta ai recenti movimenti sul tasso di cambio dello yen associati ai tragici eventi in Giappone”. Lo dichiara una nota congiunta dei sette Grandi, diffusa dopo una teleconferenza a cui hanno preso parte i ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali.

AMBASCIATA ITALIA A TOKYO RESTA APERTA  – Il Ministro degli Esteri Franco Frattini, a seguito dei tragici eventi in Giappone e nonostante il conseguente potenziale rischio nucleare, ha dato istruzione di mantenere comunque aperta l’Ambasciata d’Italia a Tokyo. Con tale decisione politica il governo italiano intende inviare un segnale di profonda amicizia nei confronti del Giappone, paese amico e membro del G8, cui l’Italia augura di superare con l’abituale coraggio e determinazione il difficile momento attuale e per la cui ripresa l’Italia offre fin da ora il proprio sostegno. Tale scelta è motivata, inoltre, dalla necessità di continuare a garantire la massima efficacia nell’assistenza ai connazionali presenti nella regione metropolitana della capitale giapponese. L’Ambasciatore d’Italia, Vincenzo Petrone, rimane a Tokyo.

OBAMA, RIVEDREMO SICUREZZA NUCLEARE IN USA
– Il presidente americano Barack Obama ha detto di avere chiesto una revisione completa degli impianti nucleari Usa alla luce del disastro che ha colpito il Giappone ma ha aggiunto che il nucleare è parte importante del futuro energetico degli Stati Uniti.
 PENTAGONO INVIA SQUADRA ESPERTI NUCLEARI – Il Pentagono ha annunciato l’invio a Fukushima di una squadra di nove esperti nucleari militari per aiutare i colleghi giapponesi nell’intervento sui reattori danneggiati. Altri 450 pronti a partire se necessario.

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Pd: Bersani, coalizione poi primarie   Maggioranza italiani non vuole piu’ Berlusconi premier   18 marzo, 09:35  (ANSA) – ROMA, 18 MAR – Prima la coalizione e poi la decisione se tenere o meno le primarie per scegliere il candidato premier, ha affermato il segretario del Pd, Bersani, in una intervista a Radio 24. Per Bersani la maggioranza degli italiani ‘non vuole piu’ Berlusconi presidente del Consiglio’. Lunedi’ il Pd ‘presentera’ il piano nazionale di riforme, quello che l’Italia dovra’ presentare all’Ue ad aprile per rientrare dal debito’. Il primo punto del documento che sara’ consegnato a Tremonti riguarda il fisco.

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Libia: Onu approva la no fly zone

 

“Autorizzati tutti i mezzi necessari per difendere i civili”

 18 marzo, 00:05 (ANSA) – NEW YORK, 17 MAR – Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato la risoluzione che autorizza la ‘No fly zone’ sulla Libia e ulteriori misure per proteggere la popolazione civile (la numero 1973). La risoluzione e’ stata approvata con il voto favorevole di dieci Paesi: Francia, Gran Bretagna, Usa, Bosnia, Gabon, Nigeria, Sudafrica, Portogallo, Colombia e Libano. Si sono astenute Russia, Cina, Germania, Brasile e India.

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Onu approva la risoluzione sulla No-Fly zone

 

 Francia e Gb pronte ad attaccare stanotte

 

 

‘Autorizzati tutti i mezzi necessari per proteggere i civili’. A Bengasi la folla esulta

 

 

17 marzo, 23:55

 Secondo fonti Usa le truppe fedeli al rais sarebbero solo 160 chilometri dalla citta’ simbolo della ribellione. Consiglio sicurezza approva ‘no fly zone’; Lega Araba conferma partecipazione militare per rispetto del divieto di sorvolo se la risoluzione verra’ approvata. Frattini: altamente improbabile che Gheddafi resti al potere. Ministro del petrolio libico conferma contratti con l’Eni: ‘Scaroni e’ un amico, porte aperte all’Italia”.

  NO FLY ZONE, 10 SI’,CINA E RUSSIA ASTENUTE – La risoluzione che autorizza la ‘No fly zone’ sulla Libia e ulteriori misure per proteggere la popolazione civile (la numero 1973) è stata approvata con il voto favorevole di 10 Paesi: Francia, Gran Bretagna, Usa, Bosnia, Gabon, Nigeria, Sudafrica, Portogallo, Colombia e Libano. Si sono astenute Russia, Cina, Germania, Brasile e India.

 RISOLUZIONE ONU, FOLLA FESTANTE IN PIAZZA BENGASI – Una folla di sostenitori degli insorti sta festeggiando con canti e grida di giubilo in piazza a Bengasi, accogliendo la notizia dell’approvazione della risoluzione sulla no fly zone in Consiglio di sicurezza dell’ Onu. Le immagini in diretta sono state trasmesse dall’emittente Al Jazira, che ha mostrato anche fuochi d’artificio.

 FORTI ESPLOSIONI A BENGASI, ANTIAEREA IN AZIONE – Forti esplosioni sono state udite nella città libica di Bangasi, seguiti dai tiri della contraerea

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FORZE GB POTREBBERO INTERVENIRE ENTRO DOMANI – Le forze britanniche potrebbero entrare in azione ”entro venerdi” se il Consiglio di sicurezza dell’Onu approvera’ la risoluzione che autorizza l’imposizione sulla Libia di una ‘non fly zone’. Lo riferisce sul suo sito web la BBC, citando fonti governative a Londra. Le discussioni in seno al Consiglio stanno andando avanti e, stando alle fonti della BBC, non e’ escluso che si protraggano. La risoluzione dovrebbe comunque essere approvata nel giro di pochi giorni.

 FRANCIA, POSSIBILI RAID AEREI GIA’ STANOTTE – Raid aerei mirati contro le posizioni dell’esercito del regime libico di Muhammar Gheddafi potrebbero avvenire gia’ questa notte, non appena ottenuto il via libera dell’Onu per un ricorso alla forza. Lo dicono fonti diplomatiche francesi. I raid potrebbero intervenire nel quadro di un’operazione condotta da Francia, Gran Bretagna e Emirati Arabi Uniti, ha precisato la stessa fonte. Un’informazione che per il momento non e’ stata confermata da altre fonti.

 LA RUSSA, SE ONU PER NO FLY ZONE NON CI SOTTRARREMO – Se il Consiglio di Sicurezza dell’Onu dovesse decidere per l’imposizione di una no fly zone sulla Libia ”noi non ci sottrarremo ai nostri doveri, anche se la nostra linea e’ sempre stata all’insegna dell’equilibrio e della moderazione”. Lo ha detto all’ANSA il ministro della Difesa, Ignazio La Russa.

 GHEDDAFI A INSORTI BENGASI, STIAMO ARRIVANDO – “Stiamo arrivando questa sera e non avremo pietà”, lo ha detto il leader libico Muammar Gheddafi in un messaggio alla tv di stato rivolto agli abitanti di Bengasi, roccaforte degli insorti. “Le persone disarmate non hanno niente da temere ma ogni casa sarà perquisita”, ha aggiunto.

 TRIPOLI MINACCIA NAVI E AEREI NEL MEDITERRANEO – Il ministro della Difesa libico ha detto che in caso di un intervento militare straniero la Libia potrebbe attaccare il traffico aereo e marittimo nel Mediterraneo. Lo rivela l’agenzia libica Jana.

 LEGA ARABA CONFERMA PARTECIPAZIONE MILITARE – La Lega Araba ha confermato che Paesi arabi parteciperanno militarmente per imporre una no fly zone sulla Libia, se questa verra’ approvata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Lo ha riferito Yahya Mahmassani, osservatore per la Lega Araba al Palazzo di Vetro.

 EGITTO, NON PARTECIPEREMO A INTERVENTO MILITARE – L’Egitto non interverrà militarmente in Libia e l’atteggiamento del Cairo in questo senso non è cambiato. Lo ha detto una fonte del ministero degli esteri egiziano all’ANSA. Da Tunisi il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, che ieri è stata in visita al Cairo, ha affermato che un coinvolgimento arabo in una eventuale azione militare decisa dall’Onu è attualmente in discussione.

 NATO, PRONTI AD AGIRE – “Prima l’Onu arriverà ad un accordo” sulla crisi libica e “meglio sarà”. Lo ha scritto il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, in un messaggio postato su Facebook nel quale definisce anche “inaccettabile” una vittoria di Gheddafi ed afferma che “la Nato è pronta ad agire per proteggere la popolazione civile dagli attacchi del regime”.

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu torna a riunirsi oggi per discutere una risoluzione per imporre una no fly zone sulla Libia. La Francia vorrebbe che si arrivasse al voto di approvazione alle 18 di New York (le 23 in Italia).

Gerard Araud, ambasciatore francese alle Nazioni Unite, ha sottolineato che Parigi ha preso la guida delle trattative (il ministro degli Esteri Alain Juppé sta arrivando negli Usa per partecipare ai negoziati). “Il testo che appoggiamo può ancora essere modificato, ma prevede una serie di misure che possono andare oltre la no fly zone”, ha detto Araud.

Anche l’ambasciatrice degli Usa all’Onu, Susan Rice, ha detto che Washington sta considerando azioni che vadano “oltre” la no fly zone.

Un portavoce degli insorti in Libia ha detto oggi che la forze armate di Gheddafi sono ancora lontane da Bengasi, smentendo così la tv di stato libica che aveva detto in precedenza che le forze lealiste si trovavano alle porte del capoluogo della Cirenaica, caposaldo dei ribelli. “Non sono vicini a Bengasi”, ha deto Essam Gheriani, portavoce della coalizione degli insorti ’17 febbraio’. Gheriani ha aggiunto che le forze fedeli al colonnello hanno raggiunto la città petrolifera di Zueitina ma ha aggiunto che “sono state circondate dalle forze rivoluzionarie”. La tv di stato libica ha anche annunciato che le truppe di Gheddafi hanno riconquistato la città di Misurata ma i residenti affermano che il centro costiero è ancora nelle mani degli insorti.

Intanto il ministro del petrolio ha detto che sono confermati i contratti dell’Eni, ha definito Scaroni un amico e ha detto:”Porte aperte all’Italia”.

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Libia: Cnt, Gheddafi non ci spaventa

Insorti, ‘resisteremo. Bene decisione Onu che fermi genocidio’   17 marzo, 22:13  (ANSA) – BENGASI, 17 MAR – Il Consiglio nazionale di transizione (Cnt), il governo degli insorti a Bengasi, ha dichiarato che resistera’, che non si fara’ intimorire dalle minacce di Muammar Gheddafi. Il Cnt ha anche detto che e’ benvenuta ”qualunque decisioni” dell’Onu che fermi il ”genocidio” in Libia.

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comunicato stampa comunità lucana-movimento no oil

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Il giornalista gesuita ed il sindaco hostess

 

In quella che per il sottoscritto, il movimento che rappresenta e si suppone la cittadinanza intera di una regione che ha versato tributo all’unità del paese, è una celebrazione storica ricca di spunti per un’attualità unitaria ancora in buona parte da costruire nella pratica, stona profondamente, e per certi versi disgusta, quanto rilevato nel servizio TG3 Basilicata trasmesso nell’edizione odierna delle 14.00 da Corleto Perticara, e stona ancora di più dopo aver letto un volantino-lettera aperta a firma dei lavoratori di un’azienda il cui compito pubblico è per il sottoscritto ineccepibile.

 

 

 

Che alla rievocazione storica e civile dei fasti della cittadina del Sauro che prima di tutte aderì il 16 agosto 1860 alla rivolta anti-borbonica, dovesse seguire la preconizzazione di un futuro incentrato sulle estrazioni di idrocarburi, è cosa che lascia basiti tanto nel tono enfatico della domanda di un cronista che dovrebbe – se ci riesce – limitarsi ai soli fatti, tanto nella risposta di un sindaco che – se volesse – ben altri messaggi dovrebbe e potrebbe lanciare alla sua comunità.

 

 

 

In cronaca, dopo la prammatica celebrativa, proprio alla fine del servizio l’apparente innocua, quasi gesuitica, retorica domanda sulle aspettative di un futuro legato al petrolio, a cui segue la risposta entusiastica e quasi da curva sud, che nonostante inchieste della magistratura, arresti e dubbi, sul futuro legato al petrolio ed al suo indotto.

 

 

 

Il fatto che in un momento celebrativo da dedicarsi per intero all’identità nazionale ed alla storia dei processi unitari che sono alla base del riconoscersi italiani si dedichi un siparietto affatto casuale e di pessimo gusto che pare veicolare il petrolio come significante presente e futuro di appartenenza ad una comunità più vasta che fino a prova contraria non riceverà diritto di cittadinanza da aziende multinazionali neppure italiane, è prova evidente di quella cultura minculpop che deve celebrarsi in ripetuti e subliminali messaggi di accettazione dell’ineluttabilità gioiosa che “deve” accompagnarsi  alle stesse estrazioni trasformate ancora una volta in “occasione per il territorio” dopo la messa in scena di una COPAM che par essere servita più a stabilire un nuovo “punto zero” degli impatti sul territorio ed un lasciapassare a nuove “trivellabilità”, che a fare informazione seria, che per essere tale necessita di contraddittorio anche serrato.

 

 

 

Non abbiamo pretesa di insegnare ad alcuno deontologie e decoro personale nell’esecuzione di un lavoro pagato dai cittadini, né ad altri un maggiore senso di rappresentanza di concetti istituzionali, e non mai di quelle volontà a latere che abbiamo già visto accompagnare le estrazioni d’idrocarburi nella nostra regione attraverso entusiasmi fuori luogo e che l’esperienza fatta altrove dovrebbe pur insegnare a contenere, ma certo la pretesa che attraverso il servizio pubblico passino notizie e non più “sottopancia” più o meno indotti (giova ricordare la famosa “diretta differita” di linea verde?).

Non chiederemo quindi dimissioni al cronista od al sindaco, ma spiegazioni certamente si.

 

 

 

Ci dicano allora quale era il senso di quell’insinuazione di un tema così fuori contesto nella cronaca di una giornata dedicata ad altro, se vuoto cosmico di un’attività professionale di basso cabotaggio che prevede magari anche considerazioni sulle mezze stagioni, di un’attività politica diventata nella realtà gestione di affari correnti (ed a quanto pare da quelle parti corre solo una certa compagnia di idrocarburi), che prevede magari anche estemporaneità di giudizi ed attività di hostess, o se dietro c’è altro ancora, la pillola mediatica da mandar giù di estrazioni autorizzate non in virtù di interessi nazionali e che molte attenzioni hanno già suscitato e suscitano nella magistratura.

 

 

 

Noi aspettiamo pazientemente e nel frattempo salutiamo il 150nario dell’unità d’Italia, non di certo alcun genetliaco dell’unità di intenti di trasformare la regione in un campo petrolifero al 7% più 3 % più cemento ed infrastrutture che fa devastazione del territorio e non certo sviluppo sostenibile.

 

 

 Miko Somma, coordinatore regionale di comunità lucana-movimento no oil

auguri italia

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auguri italia, con tutto il cuore e la speranza di vederti migliore per onorare il tuo passato e costruire un futuro degno dei sacrifici fatti per averti

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in questi giorni purtroppo l’attività del blog risente molto delle riunioni per le prossime amministrative nei comuni dove comunità lucana-movimento no oil presenterà liste

ci attrezzeremo per la continuità dell’attività del nostro sito

grazie a tutti per la pazienza

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