Giappone: sisma, il bilancio si aggrava
Polizia: 8.450 i morti accertati, 12.931 i dispersi
Giappone: sisma, il bilancio si aggrava
Polizia: 8.450 i morti accertati, 12.931 i dispersi
lo dico per chiarezza di informazione e non in intento allarmistico legato all’evolversi della situazione libica e delle minacce di ritorsioni di mohammar al qaddafi (a mio parere alquanto difficili a realizzarsi militarmente), ma anche in basilicata esistono siti “interessati” per diverse motivazioni di carattere strategico a diventare possibili obiettivi…
nell’ordine essi sono:
esistono poi tutta una serie di obiettivi sensibili che, sebbene da attenzionare, credo poco praticamente interessati alle minacce (da verificare poi in pratica) del colonnello
…questo ovviamente nell’ottica di possibili, quelle si, azioni di ritorsione da parte di elementi fedeli al dittatore, già presenti da tempo sul territorio nazionale e probabilmente mai realmente e seriamente monitorati dai servizi di intelligence che perdono tempo a stilare rapporti e dossier sugli “ambientalisti” (il sottoscritto tra loro) e non si dedicano invece a mappare gli amici di quelli che fino a poco tempo fa era un amico di questo paese, o meglio del suo presidente del consiglio
Proseguono raid, forze Gheddafi a Misurata
GHEDDAFI, L’ITALIA CI HA TRADITO – L’Italia ha tradito la Libia e il suo popolo: lo ha detto oggi il colonnello Muammar Gheddafi durante il suo messaggio alla Tv di Stato libica. “Italia, sei traditrice”, ha affermato Gheddafi che ha esplicitamente accusato di tradimento anche la Gran Bretagna, la Francia e gli Stati Uniti.Il governo libico ha cominciato a distribuire armi a più di un milione di persone e terminerà l’operazione entro poche ore, riferisce l’agenzia libica Jana citando fonti della Difesa di Tripoli.
MIN. SALUTE, SALITO A 64 MORTI IN RAID ALLEATI – Il numero delle vittime dei raid aerei della coalizione è salito a 64, dopo il decesso di alcuni feriti: è quanto dichiara il bilancio ufficiale del ministero della salute libico.
Libia:La Russa, oggi azioni nostri aerei
bene dopo qualche giorno di attività extra rispetto al blog, si può riprendere…a questo pomeriggio!!!
19/03/2011
Libia, La Russa: ‘Possibili raid Italia’ H.Clinton: ‘Via Gheddafi subito’
Il ministro degli Esteri libico ha reso noto che la Libia ha deciso un cessate il fuoco immediato e di mettere fine a tutte le operazioni militari per proteggere i civili in linea con la risoluzione dell’Onu sulla no fly zone. Per gli insorti quello del rais ”e’ un bluff”. A Misurata 25 morti. ‘Città in fiamme, non c’è alcun cessate il fuoco’, dice un testimone alla Cnn. La Francia pronta all’attacco: ‘La minaccia resta’. Premier Gb Cameron dice che Gheddafi sara’ giudicato dai fatti e non dalle parole. Si muove la Nato. Rasmussen: ‘Decisione Onu e’ un forte segnale al regime libico’. Ban Ki-Moon: ‘Risoluzione storica’. Rais lancia avvertimento contro attacchi alla Libia, promettendo di ‘trasformare in un inferno la vita’ di coloro che oseranno compierlo.
SUMMIT PARIGI FISSATO DOMANI ALLE 13 ALL’ELISEO – Il vertice di Unione Europea, Unione Africana e Lega Araba sulla Libia indetto a Parigi dal presidente francese Nicolas Sarkozy si aprirà domani alle 13:00 all’Eliseo. E’ quanto si legge in un comunicato diffuso a Parigi dalla presidenza francese.
LA RUSSA,7 BASI AEREE ITALIANE DISPONIBILI – Sono sette le basi aeree che l’Italia può mettere a disposizione in relazione alla situazione in Libia. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, in Parlamento. Le basi sono Amendola, Gioia del Colle, Sigonella, Aviano, Trapani, Decimomannu e Pantelleria.
LA RUSSA, ADERIREMO A COALIZIONE VOLENTEROSI – Il governo chiederà “l’autorizzazione” al Parlamento di “aderire alla coalizione di volenterosi” cui spetterà far rispettare la risuluzione Onu sulla Libia. Lo ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa sottolineando che l’Italia interverrà con gli altri paesi disponibili e con le organizzazioni internazionali, “offrendo le basi, ma senza nessun limite restrittivo all’intervento, quando si ritenesse necessario per far rispettare la risoluzione Onu” e garantire la tutela dei cittadini.
BERSANI, PRONTI SOSTENERE RUOLO ATTIVO ITALIA – “Nei limiti della risoluzione dell’Onu siamo pronti a sostenere il ruolo attivo dell’Italia”. Lo ha detto il segretario del Pd Pierluigi Bersani parlando della situazione in Libia.
HILLARY CLINTON, DUBBI SU CESSATE IL FUOCO – Gli Stati Uniti hanno “molti dubbi” sul fatto che in Libia sia in atto un cessate il fuoco da parte delle autorità libiche. Lo ha detto il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton.
FRATTINI: DA ITALIA BASI E NON SOLO – L’Italia partecipera’ ”attivamente” all’attuazione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu sulla Libia garantendo ”l’uso delle basi e non solo”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini in audizione presso le commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato.
FRATTINI, ASSOLUTA LEALTA’ ITALIA A NATO E UE – La partecipazione ”attiva” dell’Italia alla risoluzione dell’Onu, ha poi detto Frattini, ha anche l’obiettivo di ”marcare l’assoluta lealta’ dell’Italia alla prospettiva atlantica e dell’Unione Europea”.
FRATTINI,CHIUSURA AMBASCIATA COERENTE RIS.ONU – La chiusura dell’ambasciata a Tripoli, ha spiegato Frattini, e’ una ”misura coerente con l’ attuazione della risoluzione dell’Onu”. Il ministro ha aggiunto – riferendo in Senato – che l’Italia ha chiesto, ”alla Turchia, secondo le convenzioni internazionali, di curare gli interessi dell’Italia in territorio libico”. La Turchia ha accettato la richiesta italiana.
BAN KI-MOON, ‘RISOLUZIONE STORICA’ – Il segretario dell’Onu Ban Ki-Moon ha definito questo pomeriggio di portata “storica” la risoluzione sulla Libia adottata ieri dal Consiglio di Sicurezza, perché sancisce il principio della protezione internazionale della popolazione civile. In una conferenza stampa congiunta con il premier spagnolo José Luis Zapatero, Ban Ki-Moon ha detto che “tutti gli stati membri dell’Onu” devono contribuire alla sua applicazione e che “le autorità libiche devono cessare immediatamente ogni ostilità contro la popolazione civile”. Ban Ki Monn. parteciperà domani al vertice Unione Europea, Unione Africana e Lega Araba sulla Libia indetto a Parigi dal presidente francese Nicolas Sarkozy.
COMANDANTE INSORTI, CESSATE FUOCO PER NOI E’BLUFF- Il comandante degli insorti libici, Khalifa Heftir, ha dichiarato che il cessate-il-fuoco annunciato poco fa dal ministro degli esteri di Gheddafi “non é importante” per l’opposizione, definendolo un “bluff”.
MISURATA BOMBARDATA: 25 MORTI, FONTI SANITARIE – Almeno 25 persone – tra cui dei bambini – sono morte durante pesanti bombardamenti delle forze leali a Gheddafi sulla città di Misurata. Lo rendono noto fonti sanitarie della città libica e la notizia è stata confermata dalla tv al Arabiya.
MARONI CONVOCA COMITATO NAZIONALE SICUREZZA – Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha convocato per il pomeriggio al Viminale il Comitato Nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica. La decisione del ministro, secondo quanto si apprende, fa seguito alla riunione del Comitato Permanente dei Ministri sulla crisi libica che si è tenuta questa mattina a palazzo Chigi.
MINISTRO ESTERI LIBICO: CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO – Il ministro degli Esteri libico ha detto oggi che la Libia ha deciso un cessate il fuoco immediato per proteggere i civili in linea con la risoluzione dell’Onu sulla no fly zone. La Libia, ha detto il ministro, si impegna a proteggere gli stranieri nel paese e i loro beni
FRANCIA CAUTA SU CESSATE IL FUOCO, MINACCIA RESTA – La Francia rimane “cauta” dopo l’annuncio del cessate il fuoco in Libia. “La minaccia sul terreno non è cambiata”, hanno affermato le autorità di Parigi. “Dobbiamo essere molto cauti. (Gheddafi,ndr.) sta adesso cominciando ad avere paura, ma sul terreno la minaccia non è cambiata”, ha detto a Parigi il portavoce del ministero degli Esteri francese Bernard Valero, parlando alla tv dell’agenzia Reuters.
GHEDDAFI PROMETTE ‘INFERNO’ A CHI ATTACCHERA’ – Il rais libico, Muammar Gheddafi, ha lanciato un avvertimento contro ogni attacco alla Libia, promettendo di “trasformare in un inferno la vita” di coloro che oseranno compierlo. “Se il mondo è impazzito, diventeremo matti anche noi. Risponderemo. Trasformeremo la loro vita in un inferno”, ha dichiarato Gheddafi in un’intervista concessa alla tv portoghese Rtp qualche ora prima che il Consiglio di Sicurezza dell’Onu approvasse la risoluzione che autorizza l’uso della forza in Libia. “Cos’é questo razzismo, questo odio? Cos’é questa pazzia?” si è chiesto il Colonnello.
NAPOLITANO, PROSSIME ORE DECISIONI DIFFICILI – “Nelle prossime ore dovremo prendere decisioni difficili, impegnative, rispetto a ciò che sta accadendo in Libia”, ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel discorso al Teatro Regio di Torino. “Viviamo – ha aggiunto – in un mondo ricco di promesse per il futuro e gravido di incognite. Se pensiamo a ciò che è stato il nostro Risorgimento, innanzitutto come movimento liberatore, non possiamo rimanere indifferenti rispetto alla sistematica repressione di fondamentali libertà e diritti”. Parole scandite da un lungo applauso.
NAPOLITANO,NON INDIFFERENTI A DIRITTI CALPESTATI – Non si può “rimanere indifferenti alla sistematica violazione dei diritti umani” che si sta verificando in Libia. Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano durante le celebrazioni a Torino per l’anniversario dell’Unità d’Italia.
Parlando della Libia, Napolitano ha sottolineato che “ci attendono decisioni difficili”. “Proprio se pensiamo a quello che è stato il Risorgimento come grande movimento liberale e rinnovatore, non possiamo rimanere indifferenti alla sistematica violazione dei diritti umani in qualsiasi paese, non possiamo lasciare – ha aggiunto – che vengano distrutte e calpestate le speranze di un risorgimento anche nel mondo arabo”.
“Nelle prossime ore dovremo prendere decisioni difficili, impegnative, rispetto a ciò che sta accadendo in Libia”. “Viviamo – ha aggiunto – in un mondo ricco di promesse per il futuro e gravido di incognite. Se pensiamo a ciò che è stato il nostro Risorgimento, innanzitutto come movimento liberatore, non possiamo rimanere indifferenti rispetto alla sistematica repressione di fondamentali libertà e diritti”. Parole scandite da un lungo applauso.
VERTICE A PALAZZO CHIGI CON BERLUSCONI – E’iniziata da pochi minuti a palazzo Chigi la riunione del comitato interministeriale sulla Libia per fare il punto della situazione dopo la risoluzione dell’Onu sulla no fly zone. All’incontro presieduto dal premier Silvio Berlusconi partecipano il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il titolare della Farnesina Franco Frattini, il Guardasigilli Angelino Alfano, il ministro della Salute Ferruccio Fazio, Altero Matteoli, ministro delle Infrastrutture Giulio Tremonti, titolare del Tesoro e i vertici dei servizi di sicurezza. Alla riunione sono presenti anche i sottosegretari alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e Paolo Bonaiuti.
I ministri degli Esteri Franco Frattini e della Difesa Ignazio La Russa saranno ascoltati alle 14 dalle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato a Palazzo Madama. Lo si apprende da fonti parlamentari. Al centro della riunione la crisi libica dopo la decisione dell’Onu.
EUROCONTROL, TRIPOLI HA CHIUSO LO SPAZIO AEREO – La Libia ha chiuso il suo spazio aereo. Lo si apprende da Eurocontrol, l’organizzazione europea per il controllo aereo. Eurocontrol, si legge da Twitter, ha ricevuto informazioni da Malta che il controllo del traffico aereo di Tripoli ha reso noto che non accetterà gli aeromobili nello spazio aereo libico fino a “ulteriore avviso”.
‘FORZE ANTI-TERRORISMO ENTRERANNO A BENGASI’ – Il figlio del leader libico Muammar Gheddafi, Seif al Islam, ha detto che forze “anti-terrorismo” saranno mandate a Bengasi per disarmare gli insorti. Lo riferisce la televisione satellitare al Jazira.
INSORTI, FORZE GHEDDAFI BOMBARDANO MISURATA – Le forze fedeli al colonnello Gheddafi stanno martellando Misurata, città 200 chilometri ad est di Tripoli in mano agli insorti, dopo una notte di spari con armi pesanti. Lo ha riferito un portavoce degli antigovernativi. Secondo la tv satellitare al Jazira in lingua inglese, combattimenti fra ‘lealisti’ e insorti sono in corso a Misurata e ad Ajdabiya, 200 chilometri a sud di Bengasi, la principale roccaforte degli antigovernativi. La notizia dei nuovi attacchi delle forze di Gheddafi a Misurata giunge dopo l’imposizione di una no fly zone sulla Libia da parte del Consiglio di sicurezza dell’Onu, la scorsa notte. “Decine di bombe di tutti i tipi si abbattono da ieri sera sulla città “, ha detto il portavoce degli insorti alla France Presse. “Ci sono ancora intensi tiri di artiglieria”, ha aggiunto, precisando di ignorare se ci sono vittime. Ieri il regime aveva detto che i lealisti avevano ripreso Misurata, ma un portavoce degli antigovernativi aveva smentito.
QATAR, PARTECIPEREMO A NO FLY ZONE – Il Qatar ha annunciato che parteciperà alla no fly zone sulla Libia. E’ il primo paese arabo a dichiarare la sua partecipazione dopo l’approvazione ieri da parte del Consiglio di sicurezza dell’Onu di una risoluzione sulla Libai e l’ok della Lega Araba. “Alla luce della risoluzione votata dal Consiglio di sicurezza dell’Onu, il Qatar ha deciso di contribuire agli sforzi destinati a far cessare il bagno di sangue e a proteggere i civili in Libia”, ha dichiarato un funzionario del ministero degli esteri del Qatar.
FRANCIA E GB PRONTE A RAID, OBAMA CHIAMA CAMERON E SARKOZY – La Francia ha auspicato immediati raid aerei dopo l’adozione della risoluzione 1973, e anche le forze britanniche potrebbero entrare in azione già oggi. La Germania, astenutasi in Consiglio di sicurezza a causa “dei considerevoli pericoli e rischi”, ha invece annunciato che non parteciperà ad azioni militari. In nottata il presidente Obama ha chiamato il premier britannico Cameron e il presidente francese Sarkozy per coordinare una strategia comune.
FIGLIO GHEDDAFI, NON ABBIAMO PAURA – La Libia non ha paura. Lo ha detto Seif al-Islam, figlio del leader libico Muammar Gheddafi a proposito della risoluzione sulla no fly zone approvata ieri dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu. “Siamo nel nostro paese e con la nostra gente. E non abbiamo paura”, ha detto il figlio del leader libico in un’intervista al canale televisivo americano Abc. “Non abbiamo paura. Non avremo paura. Non aiuterete la gente se bombarderete la Libia per uccidere i libici. Voi distruggete il nostro paese. Nessuno è contento di questo”, ha dichiarato Seif al-Islam Gheddafi.
VICE-MINISTRO, SPERIAMO ITALIA STIA FUORI – “Speriamo che l’Italia si tenga fuori da questa iniziativa”: lo ha detto all’ANSA il vice-ministro degli esteri libico Khaled Kaaim, commentando la disponibilità del governo italiano a consentire l’utilizzo delle basi sul territorio italiano per la no-fly zone.
‘TRIPOLI PRONTA A CESSATE FUOCO’ – Il vice-ministro degli esteri libico Khaled Kaaim ha detto in una conferenza stampa a Tripoli che il suo governo è pronto a osservare un cessate il fuoco ma che resta in attesa di dettagli tecnici dopo la risoluzione sul cessate il fuoco approvata ieri sera dal Consiglio di sicurezza del’Onu.
UE, PRONTI A METTERE IN PRATICA RISOLUZIONE ONU – L’Unione europea, con un comunicato congiunto della rappresentante per la politica estera, Catherine Ashton e del presidente permanente, Herman Van Rompuy, si dice pronta “a mettere in pratica” la risoluzione dell’Onu sulla Libia.
VERTICE NAPOLITANO, BERLUSCONI, LA RUSSA, LETTA – Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si è riunito con il ministro della Difesa Ignazio La Russa e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta per discutere sulla situazione in Libia alla luce della risoluzione Onu sulla ‘No fly zone’. Alla riunione si è unito il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. A quanto si apprende in ambienti governativi. Al’incontro partecipano alcuni alti gradi delle forze armate.
PORTAVOCE ITALIA, NATO ESAMINA RISOLUZIONE ONU – “La risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu andrà esaminata attentamente”. Lo ha detto il col. Massimo Panizzi, portavoce della delegazione militare italiana presso la Nato, intervistato da Sky Tg24. “La Nato agirà su un mandato chiarissimo e con il supporto regionale” ha aggiunto Panizzi ricordando che l’Alleanza Atlantica “sta seguendo con grande attenzione” la situazione in Libia sin dalla prima risoluzione 1970 dell’Onu. “Ora la Nato – ha concluso Panizzi – esaminerà questa risoluzione ed esaminerà se ci sono i presupposti per agire”.
RISOLUZIONE ONU, FOLLA FESTANTE IN PIAZZA BENGASI – Una folla di sostenitori degli insorti sta festeggiando con canti e grida di giubilo in piazza a Bengasi, accogliendo la notizia dell’approvazione della risoluzione sulla no fly zone in Consiglio di sicurezza dell’ Onu. Le immagini in diretta sono state trasmesse dall’emittente Al Jazira, che ha mostrato anche fuochi d’artificio.
FORTI ESPLOSIONI A BENGASI, ANTIAEREA IN AZIONE – Forti esplosioni sono state udite nella città libica di Bangasi, seguiti dai tiri della contraerea.
Fukushima, sale il livello di allarme. Nocciolo e’ quasi fuso
Situazione simile a Three Mile Island, nel 1979. A 7 giorni dal sisma, 16 mila tra morti e dispersi
l’ipotesi di chiudere i reattori in un sarcofago di cemento armato e seppellirli, come fu fatto a Cernobyl nel 1986.
La Banca centrale decide un’ulteriore iniezione di liquidità nel sistema finanziario per calmare i mercati, mentre il G7 dispone un intervento coordinato sui mercati valutari per scongiurare per Tokyo rischi recessione, borse europee in rialzo.
ESPERTI ITALIA, NOCCIOLO PARZIALMENTE FUSO – Nei reattori 1, 2 e 3 della centrale giapponese di Fukushima n.1 il nocciolo è parzialmente scoperto e parzialmente fuso. I contenitori che racchiudono le barre di combustibile sarebbero invece integri, secondo fonti italiane a diretto contatto con il gestore della centrale di Fukushima 1 (Tepco) e l’Autorità giapponese per la sicurezza nucleare e industriale. L’entità del danno al momento non è nota. La fusione parziale del nocciolo era avvenuta in passato nell’incidente nella centrale statunitense di Three Mile Island (1979), classificato al livello 5 della scala Ines degli incidenti nucleari.
AIEA, LIVELLO ALLARME FUKUSHIMA DA 4 A 5 – Il Giappone ha alzato il livello d’allarme alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi (Fukushima n1) da 4 a 5. Lo riferisce l’Aiea, l’agenzia dell’Onu per l’energia nucleare.
AMBASCIATA ITALIA A TOKYO RESTA APERTA – Il Ministro degli Esteri Franco Frattini, a seguito dei tragici eventi in Giappone e nonostante il conseguente potenziale rischio nucleare, ha dato istruzione di mantenere comunque aperta l’Ambasciata d’Italia a Tokyo. Con tale decisione politica il governo italiano intende inviare un segnale di profonda amicizia nei confronti del Giappone, paese amico e membro del G8, cui l’Italia augura di superare con l’abituale coraggio e determinazione il difficile momento attuale e per la cui ripresa l’Italia offre fin da ora il proprio sostegno. Tale scelta è motivata, inoltre, dalla necessità di continuare a garantire la massima efficacia nell’assistenza ai connazionali presenti nella regione metropolitana della capitale giapponese. L’Ambasciatore d’Italia, Vincenzo Petrone, rimane a Tokyo.
OBAMA, RIVEDREMO SICUREZZA NUCLEARE IN USA – Il presidente americano Barack Obama ha detto di avere chiesto una revisione completa degli impianti nucleari Usa alla luce del disastro che ha colpito il Giappone ma ha aggiunto che il nucleare è parte importante del futuro energetico degli Stati Uniti.
Pd: Bersani, coalizione poi primarie
Libia: Onu approva la no fly zone
“Autorizzati tutti i mezzi necessari per difendere i civili”
17 marzo, 23:55
Libia: Cnt, Gheddafi non ci spaventa
Insorti, ‘resisteremo. Bene decisione Onu che fermi genocidio’
Il giornalista gesuita ed il sindaco hostess
In quella che per il sottoscritto, il movimento che rappresenta e si suppone la cittadinanza intera di una regione che ha versato tributo all’unità del paese, è una celebrazione storica ricca di spunti per un’attualità unitaria ancora in buona parte da costruire nella pratica, stona profondamente, e per certi versi disgusta, quanto rilevato nel servizio TG3 Basilicata trasmesso nell’edizione odierna delle 14.00 da Corleto Perticara, e stona ancora di più dopo aver letto un volantino-lettera aperta a firma dei lavoratori di un’azienda il cui compito pubblico è per il sottoscritto ineccepibile.
Che alla rievocazione storica e civile dei fasti della cittadina del Sauro che prima di tutte aderì il 16 agosto 1860 alla rivolta anti-borbonica, dovesse seguire la preconizzazione di un futuro incentrato sulle estrazioni di idrocarburi, è cosa che lascia basiti tanto nel tono enfatico della domanda di un cronista che dovrebbe – se ci riesce – limitarsi ai soli fatti, tanto nella risposta di un sindaco che – se volesse – ben altri messaggi dovrebbe e potrebbe lanciare alla sua comunità.
In cronaca, dopo la prammatica celebrativa, proprio alla fine del servizio l’apparente innocua, quasi gesuitica, retorica domanda sulle aspettative di un futuro legato al petrolio, a cui segue la risposta entusiastica e quasi da curva sud, che nonostante inchieste della magistratura, arresti e dubbi, sul futuro legato al petrolio ed al suo indotto.
Il fatto che in un momento celebrativo da dedicarsi per intero all’identità nazionale ed alla storia dei processi unitari che sono alla base del riconoscersi italiani si dedichi un siparietto affatto casuale e di pessimo gusto che pare veicolare il petrolio come significante presente e futuro di appartenenza ad una comunità più vasta che fino a prova contraria non riceverà diritto di cittadinanza da aziende multinazionali neppure italiane, è prova evidente di quella cultura minculpop che deve celebrarsi in ripetuti e subliminali messaggi di accettazione dell’ineluttabilità gioiosa che “deve” accompagnarsi alle stesse estrazioni trasformate ancora una volta in “occasione per il territorio” dopo la messa in scena di una COPAM che par essere servita più a stabilire un nuovo “punto zero” degli impatti sul territorio ed un lasciapassare a nuove “trivellabilità”, che a fare informazione seria, che per essere tale necessita di contraddittorio anche serrato.
Non abbiamo pretesa di insegnare ad alcuno deontologie e decoro personale nell’esecuzione di un lavoro pagato dai cittadini, né ad altri un maggiore senso di rappresentanza di concetti istituzionali, e non mai di quelle volontà a latere che abbiamo già visto accompagnare le estrazioni d’idrocarburi nella nostra regione attraverso entusiasmi fuori luogo e che l’esperienza fatta altrove dovrebbe pur insegnare a contenere, ma certo la pretesa che attraverso il servizio pubblico passino notizie e non più “sottopancia” più o meno indotti (giova ricordare la famosa “diretta differita” di linea verde?).
Non chiederemo quindi dimissioni al cronista od al sindaco, ma spiegazioni certamente si.
Ci dicano allora quale era il senso di quell’insinuazione di un tema così fuori contesto nella cronaca di una giornata dedicata ad altro, se vuoto cosmico di un’attività professionale di basso cabotaggio che prevede magari anche considerazioni sulle mezze stagioni, di un’attività politica diventata nella realtà gestione di affari correnti (ed a quanto pare da quelle parti corre solo una certa compagnia di idrocarburi), che prevede magari anche estemporaneità di giudizi ed attività di hostess, o se dietro c’è altro ancora, la pillola mediatica da mandar giù di estrazioni autorizzate non in virtù di interessi nazionali e che molte attenzioni hanno già suscitato e suscitano nella magistratura.
Noi aspettiamo pazientemente e nel frattempo salutiamo il 150nario dell’unità d’Italia, non di certo alcun genetliaco dell’unità di intenti di trasformare la regione in un campo petrolifero al 7% più 3 % più cemento ed infrastrutture che fa devastazione del territorio e non certo sviluppo sostenibile.
in questi giorni purtroppo l’attività del blog risente molto delle riunioni per le prossime amministrative nei comuni dove comunità lucana-movimento no oil presenterà liste
ci attrezzeremo per la continuità dell’attività del nostro sito
grazie a tutti per la pazienza