Giappone, si teme una catastrofe nucleare. Ue: ‘E’ un’apocalisse’. Fuga da Tokyo

 Ministro ammette: ‘Salute a rischio’. Ambasciata d’Italia: Chi puo’ stia lontano

15 marzo, 23:35

   Una nuova esplosione in uno dei reattori della centrale atomicadi Fukushima ha gettato nel panico il Giappone. Il premier Naoto Kan ha annunciato in tv che l’esplosione ha provocato una fuoriuscita radioattiva ed ha chiesto agli abitanti nel raggiodi 30 chilometri dalla centrale di non uscire da casa. Le autorità hanno però detto che i contenitori del nocciolo sonointegri. Il panico si sta diffondendo in tutto il Paese. A Tokyo le radiazioni sono 10 volte piu’ alte del normale. La Borsa haperso il 10.55%. Effetti anche a New York dove il Nasdaq sta perdendo il 2,4%. Alle 14.30 circa ora italiana, una nuova fortescossa di magnitudo 6.2. L’ambasciata italiana chiede di mantenere la calma, ma invita chi può a lasciare il Giappone. Il nuovo bilancio delle vittime parla di 2.475 morti e 3.611 dispersi, ma il numero e’ ancora provvisorio.

Oltre mille persone che sono rimaste bloccate per tre giorni sull’isola di Oshima, nella prefettura di Miyagi, sono state tratte in salvo ieri dai soccorritori. Nella prefettura di Miyagi, intanto, un uomo ed una donna di 70 anni sono stati estratti vivi dalle macerie, a quattro giorni dal terremoto.

 

NUOVO INCENDIO A REATTORE 4 FUKUSHIMA – Un nuovo incendio si è sviluppato al reattore n. 4 della centrale nucleare giapponese di Fukushima, a poche ore da un’esplosione che già aveva provocato un primo incendio. Lo ha com,unicato la Tepco, l’ente gestore dell’impianto. La televisione giapponese sta trasmettendo le immagini del nuovo incendio. Un esperto spiega che c’é stata una nuova esplosione e poi si sono viste fiamme uscire dalla struttura. Secondo l’esperto della Tepco, non è possibile entrare all’interno dell’edificio, a causa delle altissime temperature.

 OETTINGER,IN GIAPPONE SI PARLA DI APOCALISSE – In Giappone “si parla di apocalisse e credo che la parola sia particolarmente ben scelta”. Lo ha detto il commissario europeo per l’energia, Gunther Oettinger, riferendo sugli incidenti nucleari in Giappone davanti alla commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento europeo a Bruxelles. “Praticamente tutto è fuori controllo – ha aggiunto Oettinger – Non escludo il peggio nelle ore e nei giorni che vengono”. 

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Prov Pz: on line il report dell’Osservatorio sui rifiuti

 

15/03/2011 10:53

 

BAS     È on line da qualche giorno sul sito web della Provincia di Potenza (http://www.provincia.potenza.it, nella sezione “Aree tematiche – Osservatorio rifiuti”) il report periodico dell’Osservatorio provinciale dei rifiuti sui flussi di produzione di rsu (rifiuti solidi urbani), della raccolta differenziata effettuata e della situazione dell’impiantistica esistente. A comunicarlo è il vicepresidente e assessore all’Ambiente della Provincia di Potenza Massimo Macchia.
“Si tratta di un passo importante, che – afferma – garantisce maggiori trasparenza e partecipazione delle comunità in un settore delicato e complesso, qual è appunto quello della gestione dei rifiuti. I report potranno essere visionati da ogni singolo cittadino, rendendo più familiari i processi di produzione e di smaltimento dei rifiuti e sensibilizzando le popolazioni sulla necessità di operare la raccolta differenziata che rimane, giova ribadirlo, il fulcro del nostro sistema di smaltimento dei rifiuti solidi urbani”.
I dati contenuti nel report, elaborati dall’Osservatorio provinciale sui rifiuti, sono aggiornati al 31 dicembre scorso ed offrono significativi elementi di riflessione per consentire una programmazione della gestione dei rifiuti coerente con la peculiarità delle diverse aree del territorio provinciale.
Fondamentale per la stesura del report risulta la collaborazione degli uffici tecnici dei Comuni della Provincia e dei gestori degli impianti che, mediante l’attenta compilazione di apposite schede predisposte dall’Osservatorio, sulle indicazioni delle linee guide date dall’Apat – aggiunge Macchia – consentono l’acquisizione dei dati, il loro riscontro incrociato e la validazione degli stessi. Al fine di consentire una puntuale conoscenza delle dinamiche e degli sviluppi inerenti la gestione dei rifiuti sul territorio provinciale, si è inteso, a partire da quest’anno, far precedere il rapporto annuale sui rifiuti da resoconti periodici, con un livello di dettaglio coincidente con i bacini provinciali, il tutto per ribadire come per l’Amministrazione provinciale sia fondamentale, per i rifiuti, la chiarezza e la trasparenza del processo”.
Secondo il vicepresidente, “questa iniziativa si affianca all’attuazione degli interventi contenuti nell’intesa istituzionale sul sistema integrato di gestione dei rifiuti urbani, firmata il 23 gennaio 2009 dalla Regione Basilicata e dalle Province di Potenza e Matera.
Interventi che riguardano principalmente la realizzazione di un primo impianto di compostaggio intercomprensoriale e la conversione delle piattaforme di Venosa e Sant’Arcangelo destinando almeno la metà della massima capacità di trattamento alla trasformazione in compost di qualità delle frazioni compostabili provenienti dai sistemi di raccolta differenziata. Entro fine mese sarà pubblicato il bando per il potenziamento del primo impianto, sito in loc. Notarchirico a Venosa, per il quale proprio in questi giorni è stato sottoscritto un accordo con la Regione Basilicata e il comune di Venosa. Per l’opera è previsto un investimento di oltre 5 milioni e 200mila euro. La Provincia di Potenza è inoltre la prima provincia del Sud ad aver riorganizzato i servizi riguardanti il trattamento dei rifiuti da imballaggio. Nella scorsa settimana l’amministrazione provinciale ha infatti sottoscritto un protocollo d’intesa con il Conai (Consorzio nazionale imballaggi), con l’obiettivo di agevolare l’implementazione della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio e facilitarne l’avvio al riciclo e al recupero.
Con la stipula del protocollo, avvenuta a seguito di un’intensa fase di partecipazione e confronto con i sindaci del territorio, prende il via un’azione volta ad incidere in maniera sempre più determinante sulle percentuali di raccolta differenziata. E’ fondamentale, infatti, nella strategia di trattamento dei rifiuti, lavorare sulla differenziata, che nella nostra provincia è ferma a percentuali troppo basse, e sulla riduzione alla fonte dei rifiuti”. “Nel settore in questione, dunque, l’Ente – ha concluso l’assessore Macchia – sta perseguendo gli obiettivi che si era posto ad inizio consiliatura, intervenendo da un lato sull’impiantistica, per renderla più adeguata al trattamento della frazione umida degli rsu, e coordinando e sostenendo dall’altro il lavoro dei comuni a cui spetta il compito di mettere in campo nuovi modelli organizzativi e gestionali della raccolta differenziata”.

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iniziativa tardiva, parziale e soprattutto poco incidente sulla realtà dei fatti, visto che i soggetti gestori degli impianti (e tanto si è detto e ci sarebbe da dire su questo aspetto gestionale “bizzarro”) opereranno in un regime di auto-referenza rispetto ai dati di raccolta, trattamento e stoccaggio (incrocio con quali altri dati, assessore macchia?)…buono comunque l’intento, a cui crediamo di aver contribuito un po’ con un’audizione in commissione ambiente della provincia di pz qualche tempo fa, nella quale chiedemmo uno strumento di lettura “democratica e trasparente” dei dati, ma la sostanza poco cambia…è il metodo che non funziona!!!…almeno fino a quando si produrrà cdr dai rifiuti!!!   

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Tokio:radiazioni,forse danni radiazioni

 

Da Fukushima 1 evacuati 750 addetti per fughe radioattive

 15 marzo, 16:30

(ANSA) – PARIGI, 15 MAR – Le radiazioni dovute all’incidente nel reattore n.4 della centrale di Fukushima, in Giappone, potrebbero essere ‘dannose per la salute’ della popolazione. Lo ha detto a Parigi il ministro degli Esteri giapponese, Takeaki Matsumoto. Intanto sono stati evacuati 750 addetti dalla centrale nucleare di Fukushima 1, a causa delle fughe radioattive. E’ rimasta solo una cinquantina di tecnici. Non sono stati resi noti i livelli di radiazioni nell’area.

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Giappone, nuova scossa, no rischio tsunami. Fukushima, ancora una esplosione e incendio

Ambasciata: Chi puo’ stia lontano. Lufthansa annulla voli su Tokyo

15 marzo, 16:47

  Una nuova esplosione in uno dei reattori della centrale atomicadi Fukushima ha gettato nel panico il Giappone. Il premier NaotoKan ha annunciato in tv che l’esplosione ha provocato unafuoriuscita radioattiva ed ha chiesto agli abitanti nel raggiodi 30 chilometri dalla centrale di non uscire da casa. Le autorità hanno però detto che i contenitori del nocciolo sonointegri. Il panico si sta diffondendo in tutto il Paese. A Tokyo le radiazioni sono 10 volte piu’ alte del normale. La Borsa haperso il 10.55%. Effetti anche a New York dove il Nasdaq sta perdendo il 2,4%. Alle 14.30 circa ora italiana, una nuova fortescossa di magnitudo 6.2. L’ambasciata italiana chiede di mantenere la calma, ma invita chi può a lasciare il Giappone. Il nuovo bilancio delle vittime parla di 2.475 morti e 3.611 dispersi, ma il numero e’ ancora provvisorio.

Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale, con sede a Ginevra, i venti stanno per ora spingendo la nube radioattiva verso l’oceano, quindi lontano dalle coste giapponesi, riducendo così il pericolo di contaminazione nella regione. La portavoce dell’Omm, Clara Nullis, ha spiegato che tuttavia i venti sono in continuo cambiamento. La questione del livello di radiazioni è ancora confusa: nella stessa mattinata le autorità hanno detto che era in aumento attorno alla centrale, più tardi il portavoce ha parlato di riduzione dei livelli. L’ambasciata d’Italia a Tokyo chiede di “mantenere la calma” ma invita chi può lasciare il Giappone a partire nelle “prossime ore”.

Oltre mille persone che sono rimaste bloccate per tre giorni sull’isola di Oshima, nella prefettura di Miyagi, sono state tratte in salvo ieri dai soccorritori. Nella prefettura di Miyagi, intanto, un uomo ed una donna di 70 anni sono stati estratti vivi dalle macerie, a quattro giorni dal terremoto.

 

SCOSSA TERREMOTO DI 6.2 – Una nuova forte scossa di terremoto, valutata in 6.2 gradi, ha scosso oggi il Giappone. Non si sono rischi di tsunami dopo il terremoto di oggi nella regione giapponese del Kanto, secondo l’agenzia Kyodo.

 

PUTIN ORDINA CONTROLLI SETTORE ATOMICO – Il premier russo Vladimir Putin ha incaricato l’agenzia atomica russa di analizzare la situazione “nel settore atomico russo” alla luce dell’incidente nucleare in Giappone e, nel termine di un mese, presentare un resoconto al governo. Lo scrive l’agenzia Ria Novosti. Il premier, aggiunge l’agenzia, ha dato l’incarico nel corso di una riunione svolta a Novo-Ogareva, a sud di Mosca, con il capo della Agenzia Rosatom Serghiei Kirienko.

G8: RISCHIO NUCLEARE ‘ESTREMAMENTE ELEVATO’ – Il rischio nucleare è “estremamente elevato” in Giappone, che deve far fronte a diversi gravi incidenti in più reattori nucleari. Lo ha dichiarato stamattina in apertura dei lavori del G8 esteri a Parigi il ministro francese Alain Juppé, dopo un colloquio con l’omologo giapponese, Takeaki Matsumoto. “La situazione – ha continuato il capo del Quai d’Orsay parlando ai microfoni di Europe 1 – è estremamente grave. Ieri sera a Parigi abbiamo avuto un incontro con il ministro giapponese (degli Esteri, Takeaki Matsumoto, ndr), che ci ha fornito tutte le informazioni di cui dispone. Il rischio è estremamente elevato”.

AUTOBUS ITALIA RECUPERA CONNAZIONALI A SENDAI – L’ambasciata d’Italia a Tokyo ha organizzato la partenza di un autobus – oggi da Niigata – diretto a Sendai (Nord-est) dove si trovano una quindicina di connazionali per trasferire, chi di loro lo desidera, in altre zone più sicure del Paese. Lo si è appreso alla Farnesina. L’appuntamento dato dall’Ambasciata agli italiani presenti a Sendai – si tratta di alcuni nuclei familiari con bambini – è all’Hotel Westin. 

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Tavolo tecnico in Regione su Forestazione e progetto Vie Blu

15/03/2011 15:44

Mancusi: il Dipartimento, in sinergia con i soggetti istituzionali coinvolti, metterà in campo tutte le azioni necessarie per poter aprire al più presto i cantieri

AGRLa prima riunione del tavolo tecnico di confronto tra Regione, Organizzazioni sindacali e Province sul tema Forestazione e progetto Vie Blu si è tenuta al Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità della Regione Basilicata.
Il tavolo tecnico, di cui fa parte anche l’Uncem, voluto dal presidente Vito Di Filippo e attuato dall’assessore Agatino Mancuso, ha lo scopo di monitorare lo stato di attuazione del Programma di Forestazione 2011 e delle attività 2011 del Progetto Vie Blu, anche per affrontare e portare a soluzione le molteplici problematiche connesse alle attività.
Il direttore generale del Dipartimento Ambiente Donato Viggiano ha illustrato lo stato di attuazione del programma di Forestazione e del progetto Vie Blu.
Per quanto attiene al Progetto Vie Blu la progettazione, che dovrà anche tener conto degli eventi calamitosi degli ultimi giorni, vedrà gli operai impegnati anche per la realizzazione di opere di manutenzione tese a tenere in sicurezza le pertinenze di alcune parti del reticolo stradale provinciale. Questa tipologia di lavoro richiesta già dall’anno precedente dalle Amministrazioni Provinciali ha incontrato favorevole riscontro da parte della Regione anche in considerazione del’estensione del reticolo stradale e delle forti esigenze di manutenzione dello stesso.
Il Programma di Forestazione, la cui bozza è già stata predisposta dagli Uffici Dipartimentali, considerate le risorse finanziarie disponibili, prevede il consolidamento degli attuali obiettivi occupazionali per i circa 3800 operai impegnati nelle attività di forestazione. Inoltre si prevede nel corso dell’anno di portare a termine le operazioni di selezione delle 300 nuove unità, che hanno subito una battuta di arresto dovuta a vicende giudiziarie presso il Tar.
Le Organizzazioni sindacali hanno posto l’accento sulla necessità di velocizzare quanto più possibile le pratiche tecnico-amministrative per poter dare inizio in tempi brevi ai lavori al fine di dare certezze ai lavoratori.
Al termine l’assessore Mancusi ha dichiarato che il Dipartimento, in sinergia con i soggetti istituzionali coinvolti, metterà in campo tutte le azioni necessarie per poter aprire i cantieri entro la seconda metà di aprile.

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ovviamente si parla solo e soltanto dell’aspetto assistenziale costituito dal far raggiungere le 151 giornate lavorative a qualche migliaio di semi-occupati, argomento serio in ogni caso, ma che ben potrebbe essere inserito in un discorso di “vera forestazione” di cui finora si sono percepiti solo gli aspetti legati alle bio-masse e poco quelli di una forestazione vera e propria che potrebbe da solo arginare buona parte del dissesto idrogeologico regionale…

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maltempo lucano 3

Maltempo, Restaino illustra prime misure per il turismo

 

14/03/2011 18:46

Proroga del Bando Piot, rateizzazione dell’acqua e campagna promozionale per il Metapontino. Definita la procedura per la segnalazione dei danni alle strutture private AGR    Proroga dei termini di scadenza del Bando Piot, ottenimento da Acquedotto lucano della rateizzazione dell’acqua che le imprese utilizzeranno per lo “sfangamento delle proprie attività, e avvio di una campagna per rassicurare i tour operator in relazioni con strutture del Metapontino e quanti già avevano prenotato in quella zona le loro vacanze. Sono le prime misure in favore del turismo presentate al Consiglio dall’assessore alle Attività Produttive Erminio Restaino.
Quanto alla stima dei danni l’assessore ha riferito dell’insediamento del tavolo con i rappresentanti del modo produttivo che ha dato il via al “lavoro che stiamo portando avanti anche oggi per stabilire il protocollo con cui i singoli operatori possono segnalare i danni attraverso i propri comuni”.

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il maltempo lucano

Maltempo, relazione di Mazzocco: danni per oltre 31 milioni

14/03/2011 17:54   Servono interventi “aggiuntivi rispetto agli interventi compensativi e di ripristino rientranti nelle previsioni del Fondo Solidarietà”. Proposte anche agevolazioni previdenziali e fiscali

AGR   Ammonta ad oltre 31 milioni di euro il conto dei danni all’agricoltura lucana per l’alluvione dello scorso 1 marzo. Ma si tratta di una stima provvisoria, ha spiegato l’assessore al ramo Vilma Mazzocco relazionando in Consiglio Regionale, perché gli accertamenti sono ancora in corso e “i risultati dell’attività sono parziali ed in quanto tali vanno interpretati come suscettibili di ulteriore aggiornamento”.
L’assessore Mazzocco ha fatto una panoramica completa sull’impatto che l’alluvione ha avuto sul settore, individuando aree e settori più colpiti. “I territori comunali su cui si registrano i maggiori danni sono quelli di Matera, Montescaglioso, Bernalda-Metaponto, Scanzano, Policoro, Tursi. Montalbano, Rotondella, Grottole, Grassano, Nova Siri, Irsina, e San Mauro Forte” ha detto aggiungendo però che “non si escludono danni, che sembrano di minore entità, anche nella provincia di Potenza; su segnalazione del Consorzio della Alta Val D’Agri sono in corso anche sopralluoghi nel comprensorio consortile citato”.
Quanto ai danni, ha aggiunto, “nelle vicinanze dei fiumi si è osservata una diffusa esondazione di acqua che ha danneggiato in vario modo le colture, le produzioni e le strutture aziendali”. In conseguenza “le coltivazioni erbacee e quelle arboree – ha spiegato – hanno subito danni che vanno dall’estirpazione delle piante al danneggiamento per l’adesione sulle superfici di limo e fango che ha reso le produzioni non commerciabili”. In soldi, questo vuol dire un danno di 5milioni e 750mila euro per frutteti da reimpiantare, 160mila euro per frutteti da pulire, 3 milioni e 600mila euro su ortaggi, insalate, carciofi e simili, 3 milioni di perdita per cereali e foraggere, 250mila per l’uva e 120mila euro di danno per le fragole. Ma danni più rilevanti hanno subito le strutture. Servono oltre 9 milioni per ripristinare i piazzali, 4 milioni e 200mila euro per i capannoni danneggiati, un milione e 800mila euro per ripristinare le case rurali, altri 800mila euro per le serre, un milione ancora per i capi bovini morti e poi ancora danni su trattori, attrezzi, strade, terreni, scorte rovinate o disperse.
L’assessore ha sottolineato che “a proposito dell’evento alluvionale del novembre 2010 è stato già emanato il Decreto del Ministero dell’Agricoltura concernente la dichiarazione dell’evidente carattere di eccezionalità”, che “sono già in itinere le procedure attuative per l’attivazione degli interventi compensativi del Fondo di Solidarietà Nazionale in Agricoltura” e che “tutti gli interventi che verranno posti in essere per fronteggiare la nuova calamità del 1 marzo 2011 verranno ad innestarsi nelle procedure già attivate”.
E quanto agli interventi da mettere in campo, l’assessore Mazzocco ha mostrato di avere le idee ben chiare, annunciando “che il Dipartimento Agricoltura sta lavorando su alcune iniziative finalizzate al sostegno ed al ripristino delle attività produttive in agricoltura” ma sottolineando “che l’intervento del governo nazionale si configura indispensabile per fronteggiare l’emergenza e garantire la ripresa produttiva”.
In particolare l’assessore ha annunciato la volontà di chiedere al Ministero “la proroga del termine di 45 giorni per la presentazione delle domande da parte degli imprenditori danneggiati dall’evento del 21 novembre 2010” e la volontà di attivare “le procedure finalizzate al riconoscimento dell’evento alluvionale del 1 marzo 2011, anche in prosieguo dell’evento del novembre 2010”. Ad avviso dell’assessore Mazzocco bisogna “definire i contenuti di pertinenza del Dipartimento Agricoltura per la stesura dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri al fine dello stanziamento di adeguati fondi per interventi di massima urgenza, contemplando contributi finanziari per le abitazioni rurali danneggiate, per le piantagioni distrutte e per il ripristino delle attività produttive ed economiche delle aziende agricole” aggiungendo che “dovranno essere necessariamente previste misure agevolative in materia previdenziale, assistenziale e tributaria in favore dei titolari delle aziende agricole danneggiate”.
“Gli interventi che si propone di richiedere – ha sottolineato l’assessore Mazzocco – saranno ovviamente aggiuntivi rispetto agli interventi compensativi e di ripristino rientranti nelle previsioni del Fondo Solidarietà Nazionale per l’Agricoltura”.

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il maltempo lucano

Maltempo: Gentile relaziona su danni, concause e problemi14/03/2011 17:50   Già a quota 112 milioni i danni al territorio, altri 97 milioni servono per rimuovere i rischi. E al conto mancano le decine e decine di milioni di danni a agricoltura e imprese.

AGR   Non meno di 112 milioni per i danni fatti a territorio infrastrutture dall’alluvione dello scorso 1 marzo e altri 97 milioni per rimuovere il rischio per il futuro, con interventi di pulizia del fiume e sistemazione degli argini. Il “conto”, purtroppo ancora non definitivo, anche perché manca il corposo capitolo delle attività produttive su cui sono in corso accertamenti, lo ha portato l’assessore alle Infrastrutture Rosa Gentile relazionando sull’accaduto in Consiglio regionale.
Una relazione che non è stata né un elenco di numeri né una elencazione delle pur tante e importanti attività messe in atto dalla Regione nella prima emergenza e nella fase successiva, arrivando a puntare il dito su problemi, criticità, cause e concause di quanto accaduto, a partire da quel bollettino di allerta meteo del Dipartimento Nazionale della protezione civile del 28 febbraio che annunciava un “moderata criticità”, fino ad arrivare al problema della pulizia dei fiumi, della gestione delle dighe col rilascio dell’acqua da parte delle stesse, dell’utilizzo dei terreni di prossimità ai fiumi.

I problemi connessi all’evento.
L’analisi della Gentile è partita dalla vigilia dell’evento calamitoso. “Il contenuto del bollettino meteo, recando la dicitura “moderata criticità” riferita agli interi bacini dei quattro principali fiumi lucani, non induceva a ritenere particolarmente gravi gli effetti dei fenomeni meteorici pure previsti”, ha spiegato al consiglio indicando anche come “durante tutto l’arco temporale relativo ai fenomeni meteorici del primo marzo, non era stato possibile osservare dati pluviometrici e idrometrici rilevabili dalle stazioni costituenti la Rete fiduciaria regionale; tale circostanza ha certamente costituito un grosso limite del quadro conoscitivo assolutamente necessario per prevedere e porre in essere le possibili azioni di allertamento delle popolazioni interessate”, annunciando la decisione della Giunta per il Futuro di passare tale rete sotto il controllo diretto del Dipartimento.
Ma l’assessore è risalito ancor più a monte. Ha segnalato “l’assoluta necessità di procedere ad un massiccio intervento di manutenzione ordinaria e straordinaria dei fiumi lucani”, ha osservato che “occorrerà rivedere tutto il sistema delle concessioni dei terreni appartenenti al demanio fluviale”, annunciando che “ove ritenuto necessario occorrerà ricorrere alla delocalizzazione, anche tramite procedure di espropriazione, delle attività e delle strutture e/o infrastrutture ubicate in aree non difendibili da piene”. Ancora, ha sottolineato la necessità di “individuare modalità di gestione delle dighe stesse compatibili con la situazione esistente, mediante protocolli ufficiali e condivisi”, che evitino la prassi secondo cui “quando gli invasi raggiungono i massimi livelli possono avvenire rilasci consistenti, fino a portate di 1.000 metri cubi al secondo, sicuramente non sostenibili allo stato attuale per la situazione antropica delle aree di valle”. E ha spiegato anche che “va effettuata un’attenta valutazione delle interferenze delle grandi infrastrutture lineari (SS 106 e Ferrovia) con gli ambiti fluviali e dei possibili interventi mirati a ridurre gli effetti di tali interferenze, a tal riguardo il 22 marzo p.v. si insedia presso l’Autorità di Bacino un Tavolo Tecnico composto da Ferrovie dello Stato, Anas, Comune di Bernalda e Autorità di Bacino”.

L’emergenza
Anche grazie alla proiezione di immagini nell’aula Consiliare, l’assessore ha illustrato dettagliatamente quanto fatto nei primi giorni dell’emergenza direttamente come Regione e coordinando altre strutture attraverso il Centro Operativo Misto (Com). Dall’allerta dato alle popolazioni, alle attività messe in essere da sindaci, vigili del fuoco, volontari, anche se, ha spiegato l’assessore “attesa la eccezionale virulenza del fenomeno, non è stato possibile evitare, né mitigare i danni alle aziende, soprattutto quelle agricole e zootecniche, e alle altre attività produttive ed economiche diffuse sul territorio maggiormente colpito”.
Le prime attenzioni si sono, ovviamente, concentrate sulla messa in sicurezza delle persone e sul fornire loro assistenza. In particolare, per ospitare le due famiglie titolari di allevamenti distrutti “è stato tempestivamente realizzato un Centro di accoglienza presso l’edificio comunale sito in prossimità delle Tavole Palatine”, mentre “altre 35 persone sgomberate dalle abitazioni nell’area di Metaponto sono ospitate presso due alberghi della zona; altri nuclei familiari, circa 60, sono stati sgomberati con ordinanze del Sindaco di Bernalda ed hanno trovato autonomamente altra sistemazione”. Ed è stato anche “assicurato il servizio mensa ad altri nuclei familiari, circa 70, rimasti nelle proprie abitazioni, ma impossibilitati a provvedervi”.
Carattere di emergenza, per i connessi rischi sanitari, hanno rivestito anche le operazioni di smaltimento delle carcasse di circa 250 bovini morti nell’inondazione dei due allevamenti di Bernalda e il recupero di altri oltre 100 animali ancora vivi. Per questa attività è stata necessaria la realizzazione di una pista di emergenza da parte dell’esercito. E poi le centinaia di interventi fatti da Regione, Anas, Province, Comuni, per pulire le strade invase dal fango e dai detriti.

I danni
Il conto dei danni è oltremodo ingente. A partire dalla gestione della prima emergenza per la quale sono stati già spesi (da Regione, Province, Comuni e Anas) circa 5 milioni e mezzo (tra assistenza, messe in sicurezza, pulizia delle strade ecc) per arrivare al ben più corposo capitolo dei ripristini necessari per frane, strade e infrastrutture danneggiate, il cui conto si attesta al momento a 107 milioni di euro. E in più altri 97 milioni di euro per ricostituire e rafforzare gli argini dei fiumi e procedere alla pulizia degli alvei, per scongiurare rischi futuri. Somme a cui devono ancora aggiungersi quelle alle attività produttive, in particolare quelel agricole, zootecniche e turistiche.
“E’ in corso un censimento di tutte le situazioni per una ricognizione completa dei danni subìti da tali strutture, per le quali – ha annunciato l’assessore – in previsione della imminente stagione estiva si impone la necessità e l’urgenza di adottare concrete e significative misure di sostegno economico che tengano in debito conto i periodi di interruzione delle attività, il mancato guadagno e la necessità di agevolazioni fiscali e tributarie nonché di sospensione del pagamento dei mutui”. Intanto si lavora, con i volontari della protezione civile, per la pulizia dal fango di strutture e mobili.
Dettagliata la relazione dell’assessore per quel che riguarda, invece, i danni a territorio e infrastrutture. “Il Compartimento A.N.A.S. della Basilicata – ha detto – oltre ad una spesa già sostenuta di € 883.000,00, ha effettuato una prima stima per interventi urgenti finalizzati a ripristinare la transitabilità di varie arterie, individuando in 10 milioni di euro circa l’importo dei lavori necessari. L’Amministrazione Provinciale di Potenza ha rappresentato che i costi per interventi da attuare per il completo ripristino della viabilità danneggiata è di circa 21 milioni, oltre alla spesa già sostenuta per interventi di somma urgenza pari a 654.500 euro”. E ancora L’amministrazione provinciale di Matera ha stimato in circa “700.000 euro, la spesa necessaria per il nolo a caldo dei mezzi impegnati a garantire la transitabilità delle strade con interventi di rimozione di fango e detriti, pulizia del manto stradale, ripristino di funzionalità”, con “122 situazioni di criticità per le quali occorre intervenire”,e l’importo stimato per tali esigenze ammonta complessivamente a 38 milioni”.
Ancora per gli tamponare i fenomeni di dissesto idrogeologico segnalati dai Comuni, l’assessore ha evidenziato “un fabbisogno di 3,2 milioni per i Comuni della provincia di Potenza, e di 9 milioni per quelli della Provincia di Matera”, mentre per la sola città di Matera, e in particolare per scongiurare cedimenti nel Rione Sassi, “La stima dei danni, così come comunicato dall’Amministrazione comunale, è di 27 M€, oltre a M€ 2,2 solo per gli interventi urgenti”.

Lo stato di emergenza
La gravità della situazione è fuori discussione e la Regione si è attivata subito per ottenerne il riconoscimento. “La superficie interessata dagli eventi alluvionali – ha spiegato la Gentile – stimata anche attraverso le immagini satellitari fornite dal sistema Cosmoskymed e acquisite già nel pomeriggio del 2 marzo, risulta pari a circa 500 chilometri quadrati, di cui i due terzi, pari a 135 chilometri quadrati, riguardano l’intera fascia jonica, e un terzo riguarda zone della collina materana (Montescaglioso, Ferrandina, Montalbano Jonico, Tursi). Il territorio comunale di Bernalda-Metaponto è stato interessato in misura totale”. Dati, con quelli sui danni, confluiti nella richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza sottoposta al Governo con una deliberazione adottata dalla Giunta Regionale già il 3 marzo che, sottoposta anche ai parlamentari lucani di tutti gli schieramenti per una condivisione, ha spiegato Gentile “, ha rappresentato sicuramente la base comprovata per l’adozione del Decreto Presidenziale del 10 marzo scorso con il quale è stato, finalmente, riconosciuto lo stato di emergenza nel territorio della Basilicata”.
“E’ fortemente auspicabile – – ha concluso l’assessore – ma anche altamente probabile che, viste le forti analogie con quanto verificatosi di recente nella regione Veneto, l’Ordinanza attuativa del decreto che dovrà essere emessa dalla Presidenza del Consiglio per il nostro territorio regionale contenga le medesime tipologie di misure, azioni e interventi, di quelle contenute nell’Ordinanza del Veneto, anche al di là di eventuali differenze sotto il profilo delle risorse finanziarie. E’ altrettanto auspicabile che, così come è avvenuto recentemente per il Veneto, vengano riconosciute le spese sostenute in larghissima parte dalla Regione che, allo stato, risultano mediamente pari a 40.000 euro al giorno”. Spese, in cui ha evidenziato, rientrano anche quelle per finanziare l’intervento dell’Esercito, al quale la Regione ha dovuto fino ad ora provvedere sia per mezzi e materiali che per l’ospitalità.

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essendo una relazione di stima dei danni occorsi alla regione poco ci sarebbe da aggiungere, ma c’è un ma…possibile che solo a cose fatte, quindi ad alluvione avvenuta ci sia resi conto della necessità di mettere sotto il controllo del dipartimento la rete fiduciaria regionale che è l’unico strumento che si ha ha disposizione per valutare la portata dei fiumi?…possibile poi che solo ci si accorga del mancato collegamento tra la gestione delle dighe (che è ovvio debbano aprirsi per evitare collassi delle strutture) ed il dipartimentoi stesso?…possibile cioè che un evento da aspettarsi per una svariata serie di ragioni (dall’estremizzazione dei fenomeni atmosferici ad una mancata manutenzione “storica” degli alvei e via discorrendo) si debba prendere in considerazione solo dopo e non invece prima, come logica suggerisce?…vedremo cosa accadrà dunque, ma almeno che si sia seri su un punto…ogni struttura umana costruita in zone golenali e d’ansa e comunque fuori da ogni possibile protezione alluvionale deve essere immediatamente spostata (prendiamo atto finalmente che in regione qualcuno sta cominciando a capire cosa significhi governo del territorio), ma attenzione a non “bonificare” alcune attività e manufatti che in quelle zone proprio non avrebbero mai dovuto costruirsi e per le quali la soluzione è l’immediato abbattimento delle stesse!!!

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no nuke in basilicata!!!

14/02/2011 

NON SI AZZARDI QUESTO GOVERNO E TUTTI I GOVERNI AD INDICARE LA BASILICATA COME SITO PER UNA CENTRALE NUCLEARE O PER LO STOCCAGGIO DELLE SCORIE…O SARA’ RIVOLTA, VERA, E FORSE QUESTA VOLTA NON PACIFICA!!!

miko somma