son passati trent’anni…

100 alloggi a Bucaletto, intervento sindaco Santarsiero

21/03/2011 17:16BAS“Procede il programma urbano di edilizia sociale con un importante intervento a Bucaletto che segue quelli già realizzati negli scorsi anni”.
E’ quanto ha dichiarato il Sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, nel corso della presentazione di un progetto per la realizzazione di 100 alloggi di edilizia residenziale sovvenzionata, tenutasi oggi a Potenza nel quartiere Bucaletto.
“Per tale intervento –ha aggiunto- Santarsiero occorre ringraziare la Regione Basilicata, il Presidente De Filippo e l’Ater per aver localizzato proprio a Bucaletto un finanziamento proveniente dal Ministero delle Infratrutture e destinato all’edilizia pubblica regionale. Occorre fare ancora molto – ha concluso Santarsiero – ma a Bucaletto concretamente si è avviata la stagione delle case vere e dello smantellamento dei prefabbricati.”
100 alloggi a Bucaletto, intervento assessore Gentile 21/03/2011 17:19Una positiva opportunità per le fasce sociali più deboli

AGR“La realizzazione di alloggi di edilizia sovvenzionata a Bucaletto rappresenta una buona opportunità per le fasce sociali più deboli della città di Potenza. Si tratta di un’azione concreta tesa a rafforzare la nuova politica della casa messa in campo dalla Regione Basilicata, attenta alla socializzazione e alla qualità del vivere”.
E’ quanto ha affermato l’assessore regionale alle Opere Pubbliche, Rosa Gentile, nel corso della presentazione di un progetto per la realizzazione di 100 alloggi di edilizia residenziale sovvenzionata, tenutasi oggi a Potenza nel quartiere Bucaletto.
“In armonia con il Piano Nazionale di Edilizia Abitativa– afferma l’Assessore Gentile– la Regione Basilicata ha sostenuto con forza l’impulso dei Programmi Integrati di promozione di edilizia residenziale e sociale, anticipando molte volte anche i tempi ministeriali. Incrementare la disponibilità di alloggi di edilizia sovvenzionata – ha osservato ancora Gentile – significa anche indurre la riduzione dei prezzi delle case, migliorare le aree degradate, incentivare le opere di urbanizzazione e i servizi. Il “Piano casa” – ricorda l’assessore Gentile – consente infatti la presentazione di programmi integrati di promozione di edilizia residenziale sociale e di riqualificazione urbana, contribuendo al miglioramento dell’abitabilità delle zone caratterizzate da un diffuso degrado delle costruzioni e dell’ambiente urbano.
100 alloggi a Bucaletto, intervento presidente De Filippo 21/03/2011 17:20A trent’anni dal terremoto dobbiamo ricercare una soluzione definitiva ai problemi abitativi della cittadella

AGR  “Nonostante i tagli del Governo, che hanno colpito duramente anche le risorse per l’edilizia residenziale agevolata, la Regione Basilicata è riuscita a garantire al Comune di Potenza i finanziamenti per la realizzazione di 56 alloggi di edilizia sovvenzionata. Grazie all’Ater abbiamo messo in campo un’importante azione che consentirà l’assegnazione preventiva di un alloggio a diversi nuclei familiari residenti a Bucaletto”.
E’ quanto ha affermato il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, nel corso della presentazione di un progetto per la realizzazione di 100 alloggi di edilizia residenziale sovvenzionata, tenutasi oggi a Potenza nel quartiere Bucaletto.
“Giunge in porto – ha aggiunto De Filippo – un intervento significativo voluto dal Consiglio Regionale e dotato di una significativa posta finanziaria pari a circa sette milioni di euro. Bucaletto – ha aggiunto De Filippo – a trent’anni dal terremoto, costituisce una priorità per tutti, non a caso già nei mesi scorsi abbiamo sollecitato a gran voce una soluzione definitiva condivisa in un tavolo congiunto Ministero, Regione, Comune. La Regione Basilicata –  ha concluso De Filippo – ha sempre tenuto in gran conto le necessità dell’edilizia popolare della città di Potenza, senza per questo dimenticato i piccoli Comuni per i quali sono state messe in campo azioni per il recupero abitativo dei centri storici”.

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mi pare che ci sia ben poco da festeggiare con la solita retorica minculpop di basilicatasoviet…se trent’anni vi sembran pochi!!!

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Val d’Agri, costituito Comitato sindaci per sostenere comuni21/03/2011 17:21

BAS   Un comitato permanente di sindaci con l’obiettivo di giungere alla costruzione di una forma istituzionale in grado di interpretare e rappresentare i bisogni di una “Città-Territorio”, che in prospettiva potrebbe diventare un unico Comune, con singole rappresentanze locali, attraverso l’esercizio associato dei più importanti servizi pubblici.
E’ questa l’iniziativa dei sindaci dei comuni di Grumento Nova, Moliterno, Montemurro, Sarconi e Spinoso
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A comunicarlo è il sindaco di Moliterno Giuseppe Tancredi, riferendo che “tra i primi servizi che si intendono gestire sotto forma consortile rientra quello della raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. In un momento, quale quello odierno, di grandi trasformazioni, i sindaci – afferma Tancredi – ritengono che i loro singoli comuni, agendo in uno spazio troppo limitato ed angusto, siano divenuti uno strumento inadeguato per poter rispondere ai bisogni collettivi della comunità; pertanto ritengono che trattandosi di bisogni sovrapponibili, gli stessi possano essere fronteggiati con strumenti comuni, migliorando in tal modo le risposte da offrire ai cittadini e realizzando una consistente economia di spesa.
Il Comune di Moliterno – continua il sindaco – s’inserisce, affiancandosi agli altri quattro centri della Val d’Agri, in un progetto di vasta area, che prevede il recupero di “luoghi e sentieri” e che mette in comunicazione alcune emergenze ambientali dei rispettivi territori, a dimostrazione di come si possa pensare alla cura di un territorio di circa 200 Kmq, con tutte le bellezze archeologiche ed ambientali che su di esso insistono.
L’affanno dei piccoli comuni oggi deriva non solo dalle difficoltà inerenti all’ambito sociale ma anche dal fatto di possedere forze scarse per gestire ed organizzare servizi strutturali. Da qui – conclude – la decisione dei sindaci di Grumento Nova, Moliterno, Montemurro, Sarconi e Spinoso di costituire un organismo sovra comunale che di fatto supera la situazione di stasi in cui si ritrova il Progetto di Comunità Locali”.

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la cosa potrebbe essere interessante…vedremo gli sviluppi

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in serata la pubblicazione di documenti ufficiali di estrema importanza per comprendere nascita ed evoluzione del problema idrocarburi nella nostra regione…a più tardi!!!

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Libia: spari su folla a Misurata,9 morti

 

Testimoni: anche colpi di artiglieria, e’ stato un massacro

 

21 marzo, 16:36

(ANSA) – MISURATA, 21 MAR – Le forze fedeli a Gheddafi hanno sparato sulla folla a Misurata. Almeno nove persone sono rimaste uccise. Lo riferiscono abitanti della citta’ in mano agli insorti. ‘La gente di Misurata e’ scesa per le strade e nel centro della citta’ disarmata, per fermare l’avanzata delle forze fedeli a Gheddafi’, ha raccontato al telefono con l’agenzia Reuters un abitante della citta’. ‘Le forze pro Gheddafi – ha detto – hanno sparato con armi da fuoco e artiglieria. E’ stato un massacro’.

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21/03/2011

l’attitudine a totemizzare in una causa occulta (massoneria, mafia, dio-diavolo, etc.) le ragioni di atti compiuti da ben individuabili gruppi per ben individuabili strategie è una delle cause di deviazione dalla comprensione reale degli avvenimenti e del loro susseguirsi logico..un antecedente etero-diretto di nevrosi ansiose e complottiste che confinano ogni opposizione nello sterile malpancismo anti-politico

miko somma

Parco Appennino Lucano: presentazione di Orio Kube21/03/2011 12:22

BAS   Mercoledì prossimo, 23 marzo, alle ore 11.00 presso la sede del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, ex Convento delle Benedettine a Marsico Nuovo, l’innovativo strumento di comunicazione turistica multimediale Orio Kube sarà al centro della conferenza stampa. Si tratta – spiega un comunicato dell’Ente Parco – di una postazione informativa dotata di quattro grandi schermi a sistema touch screen, installata in una delle postazioni più frequentate dell’aeroporto Orio al Serio di Bergamo, che consente all’utente di consultare numerose schede contenenti un gran numero di informazioni sulle emergenze ambientali, culturali e monumentali dei Parchi Nazionale dell’Appennino Lucano e Regionale di Gallipoli Cognato. La postazione consente anche il contatto diretto con operatori e centri di informazione delle località inserite nel sistema. “Il progetto Orio Kube – sottolinea il commissario del Parco dell’Appennino Lucano Domenico Totaro – avvicina in modo efficace e coinvolgente i viaggiatori che transitano attraverso lo scalo bergamasco e i nostri Parchi, offrendo alla Basilicata una vetrina strategica in uno degli aeroporti più frequentati dell’Italia del nord, attraversato da milioni di passeggeri, soprattutto giovani, provenienti da varie parti d’Europa”. Il progetto Orio Kube è stato presentato lo scorso febbraio alla Bit di Milano, la vetrina del turismo più importante del nostro Paese.

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bizzarro è che si presenti il “cubo” prima ad orio al serio, dove è già attivo, e solo dopo dove esso nasce nell’intento di essere promozionale…saranno per caso altri soldini che prendono le vie della “promozione” che già l’apt ci ha insegnato essere l’idea concreta dei “soggetti gestori dell’immagine lucana”?….mah!!!

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Matera, La Provincia va avanti con Arupa21/03/2011 11:36

BAS   Domani, 22 marzo alle ore 10,00 presso la Sala conferenze dell’Ente di via Ridola, si riuniranno i partner del progetto Arupa per definire il piano operativo delle azioni di salvaguardia dei rettili e degli anfibi delle Gravine di Matera.
Oltre alla Provincia di Matera interverranno il DITEC dell’Università della Basilicata, il Parco della Murgia Materana e Tecla. Un incontro pratico che darà il via libero alle azioni tecniche.
“Questa fase – ha sottolineato il coordinatore Enrico De Capua – segue le azioni di preparazione che hanno visto il progetto concentrarsi sull’analisi preliminare dei luoghi mediante la creazione di un Sit (Sistema Informativo Territoriale), sulla progettazione esecutiva di tutti gli interventi di conservazione sulle aree Sic ad opera del DITEC, e sulla realizzazione degli studi previsti sugli habitat degli anfibi e dei rettili e sulle specie oggetto delle azioni concrete di conservazione, ad opera dell’Ente Parco.”

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studi, incontri e conferenze che finora non hanno portato ad alcuna opera di difesa reale di un patrimonio faunistico eccezionale (rettili ed anfibi della murgia hanno specificità uniche nel loro genere, presentando in alcuni casi delle unicità faunistiche vere e proprie che nel corso del tempo si sono evolute nella particolarità di quell’habitat)…sarebbe il caso di procedere con la massima fretta o l’antropizazione di cui la murgia è oggetto renderà più ovvia una commissione di studio su quello che c’era tra i cespugli della murgia, piuttosto che su quello che ancora c’è e che speriamo possa continuare a rimanere…torno spesso a ripeterlo, spendiamo troppi soldi in convegni, incontri e pubblicazioni che nessuno legge e ben poco rimane per le attività reali, sia quelle di studio, che quelle sul campo

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Progetto “Verdino”, interrogazione di Rosa, Pici e Venezia 21/03/2011 10:35  I consiglieri del Pdl chiedono, tra l’altro, di chiarire “i molti dubbi evidenziati nell’interrogazione e come il progetto sia compatibile per la sua natura con tutti gli specifici criteri previsti dalla misura europea”

ACR   “La Giunta regionale con la delibera n. 2219 del 29 dicembre 2010 proposta dal Dipartimento Ambiente guidato dal vice presidente, Agatino Mancusi, nonché segretario regionale dell’Udc, ha approvato con un finanziamento di 83mila euro il progetto ‘Verdino’, proposto dall’associazione ‘Ameno’ il cui presidente è Giovanni Pelliccia. Ma è lo stesso Giovanni Pelliccia che ricopre l’incarico di segretario regionale giovanile dell’Udc?”. E’ quanto chiedono i consiglieri regionali del Pdl, Gianni Rosa, Mariano Pici e Mario Venezia.
“Abbiamo presentato un’interrogazione – riferiscono i consiglieri del Pdl – chiedendo al presidente De Filippo di sciogliere l’arcano, nel caso affermativo se fosse consapevole di tale rapporto, se ha intenzione di sospendere la delibera e quali inevitabili ‘provvedimenti politici’ intende adottare. La stessa velocità con cui è stata approvata la pratica è emblematica, la proposta dell’associazione è stata protocollata al Dipartimento Ambiente della Regione il 13 dicembre, ed in soli 16 giorni compresi i giorni di festa, ha acquisito il parere favorevole dell’Autorità di Gestione PO FESR 2007/2013 Basilicata (22 dicembre) e l’approvazione della Giunta, appunto proprio il 29. Un regalo di fine anno, in meno di 12 giorni lavorativi, e vista la notoria lentezza della burocrazia regionale è un vero miracolo. Un atto che chiaramente evidenzia una gestione personalistica della cosa pubblica, dove le ‘cose che interessano’ procedono a vele spiegate, contraddistinte, in questo caso, dal gonfalone dell’Udc. Ma i dubbi sorgono anche rispetto alla natura del progetto ‘Verdino’ che si concretizza in un video-gioco su temi ambientali da distribuire nelle scuole, finanziato interamente da Fondi europei previsti dalla misura IV.2.1 che si prefigge la ‘Valorizzazione della Rete Ecologica della Basilicata a fini turistici attraverso azioni di Marketing territoriale’ con l’obiettivo specifico di ‘Accrescere la fruibilità delle risorse naturali della Rete Ecologica della Basilicata’ e che ha quali soggetti beneficiari: Ente Regione, Enti Locali, Ente parco ed altri organismi gestori di ‘emergenze’ naturali”.
“Il vice presidente Mancusi – sostengono Rosa, Pici e Venezia – deve chiarire i molti dubbi evidenziati nell’interrogazione, iniziando dalla circostanza se l’associazione ‘Ameno’ rientra tra gli ‘altri organismi gestori di emergenze naturali’ e come il progetto sia compatibile per la sua natura con tutti gli specifici criteri previsti dalla misura europea. Deve chiarire, se al Dipartimento esiste una cabina di regia, se sono stati presentati altri progetti e se gli stessi hanno avuto la medesima procedura per l’approvazione. Deve, inoltre, dare spiegazioni politiche all’intero Consiglio regionale ed a tutti i lucani, sul suo comportamento nella gestione ‘trasparente’ della cosa pubblica, e sulla propensione a privilegiare soggetti che hanno la sua stessa ‘affinità politica’. Al presidente De Filippo, chiediamo gli immediati approfondimenti che il caso richiede, e di chiarire rapidamente a tutta l’opinione pubblica, la genesi di questa particolare e sostanziosa regalia in favore dell’associazione ‘Ameno’. In Basilicata la gestione della cosa pubblica fa sorgere continuamente tanti dubbi, è notorio l’uso di pesi e misure differenti a seconda dei casi e che, nello stesso centrosinistra la morale pubblica e l’etica politica sia interpretata diversamente in relazione alle singole circostanze. Ne sa qualcosa – continuano i consiglieri – l’ex assessore provinciale, Vito Di Lascio, che ha perso al fiducia di Lacorazza (almeno ufficialmente) per una determina di 3.000 euro di fornitura di carburante. In Regione ogni giorno si osa di più, a discapito della trasparenza, del merito, della progettualità e della libertà intellettuale, sempre nella convinzione più assoluta di rimanere impuniti”.
“Chiediamo al presidente De Filippo – concludono Rosa, Pici e Venezia – se la fiducia verso il suo vice presidente è rimasta immutata, o dobbiamo pensare che, in Regione, ogni singolo potentato gestisce in maniera indipendente ed indisturbato il suo orto pubblico-privato?”.

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interrogazione estremamente pregnate e che riporto per stigmatizzare l’operare allegro di molte pratiche che, al netto di informazioni che il più delle volte non sono praticamente di pubblica conoscenza, hanno comode autostrade al posto di normali iter burocratici…bene hanno fatto dunque i consiglieri pdl (di cui non mi stancherò però mai di ricordare che l’opera di denuncia è benemerita se riguarda tutti, indistintamenete, e non solo a seconda di una più o meno strumentale tattica politica)…l’udc, di fatto si conferma sempre più come il partito che ha ereditato le pratiche dell’ex udeur, facendole del tutto sue…

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ripopolamenti

Ripopolamento faunistico del Materano21/03/2011 09:11

BAS   Le politiche venatorie della provincia di Matera si attuano anche attraverso la realizzazione dei ripopolamenti faunistici che contribuiscono, in qualche misura, alla salvaguardia del patrimonio faunistico in generale. Con questo obiettivo il Comitato tecnico faunistico provinciale ha approvato il piano di immissioni della lepre specie “Lepus europaeus”. Cento, in totale, sono le lepri adulte immesse nel Materano; cinquanta in alcuni dei comuni ricadenti nell’Ambito territoriale di caccia A (Grassano, Grottole, Irsina, Matera, Miglionico e Pomarico) e 50 in quelli ricadenti nell’Ambito territoriale di caccia B (Garaguso, Ferrandina, Montalbano, S. Mauro forte, Salandra e Stigliano).
“Prima di procedere con le immissioni abbiamo dovuto attendere che le condizioni metereologiche migliorassero e consentissero di procedere con il ripopolamento. Un’azione, pianificata – ha sottolineato il vice presidente Giovanni Bonelli – in base alla carta delle vocazionalità faunistiche, che vede la lepre una tra le specie stanziali più importanti in relazione alle caratteristiche della realtà territoriale provinciale. È importante ribadire che queste 100 immissioni sono state programmate al fine di garantire una distribuzione il più possibile omogenea del selvatico sul territorio, soprattutto ai fini del successo riproduttivo della specie.”
L’importanza della lepre è stata oggetto, inoltre, di una iniziativa formativa promossa dall’Associazione Enalcaccia circolo di Miglionico, in collaborazione con il comune stesso, presso l’istituto comprensivo “Don Donato Gallucci”. “Educare i ragazzi al pieno rispetto degli aspetti di tutela dei selvatici e della natura – ha evidenziato Bonelli – insegnando che l’azione del cacciatore è anche orientata a salvaguardare la specie e il territorio in cui vive.”
“Le competenze assegnate alla Provincia in materia di tutela della fauna selvatica e programmazione dell’attività venatoria richiedono impegno e professionalità – ha dichiarato il presidente Stella – sia in termini quantitativi che qualitativi. Nell’ambito della gestione faunistica, infatti, si inseriscono tutte le attività che si prefiggono il raggiungimento di importanti equilibri nelle popolazioni animali al fine di garantire la conservazione delle specie che rivestono un interesse naturalistico e, allo stesso tempo, garantiscono il mantenimento e lo sviluppo di attività antropiche quali l’agricoltura, la pesca, il turismo ambientale e la fruizione degli ambienti naturali. Tutti settori che rivestono prioritaria importanza per una economia che non attraversa certo un momento semplice, ma che, anche grazie a queste “attenzioni faunistiche”, può trarre beneficio.”

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lepri che a stagione della caccia terminata non esisteranno più, tranne magari qualche fortunatissimo esemplare che sarà riuscito a sfuggire alle doppiette…è la logica di questi ripopolamenti che non funziona affatto, ben al di là quindi dei tono “ambientalistici” che il tenore del comunicato (e di tutti quelli che in genere provengono dai doppiettisti) sembra voler ribadire…i ripopolamenti hanno un senso se non sono legati alla stagione venatoria, ma alla rinaturalizzazione di una popolazione faunistica libera da “vincoli” del genere…è infatti da sottolineare che solo esemplari lasciati liberi di adattarsi al territorio e procreare possono “ri-colonizzare” lo stesso nel corso degli anni, portando ad una stanzialità che non necessita di interventi di ripopolamento, ad un aumento della specie legato alle possibilità dell’habitat di ospitarne gli esemplari in numero adatto…quindi logica suggerirebbe di procedere a ripopolamenti sulla base della necessità di ospitare per motivi legati alla conservazione della bio-diversità (ed è in questa bio-diversità che può trovare spazio un’attività venatoria che al sottoscritto non piace affatto, ma che è un “diritto” assicurato dalle leggi vigenti) con una regolamentazione della caccia stessa che superi la logica del ambiti territoriali di caccia (atc) auto-gestiti dalle stesse associazioni e porti alla limitazione delle attività in rapporto alle capacità del territorio di poter ospitare un numero congruo a questi parametri di cacciatori…paerticolare attenzione poi andrebbe posto alle specie reintrodotte alla luce di alcuni “errori” gravussimi commessi in passato proprio dalle associazioni, esempio, l’introduzione per motivi venatori di cinghiali dei balcani, molto più grossi e resistenti del locali, che di fatto non avendo nemici naturali si sono riprodotti in un numero ben superiore alle capacità del territorio di poterli ospitare con i danni che poi tutti abbiamo imparato a conoscere

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comunicato stampa di emergency

volentieri riporto il comunicato stampa di emergency che di guerre più o meno “intelligenti” magari ne sa qualcosa in più di la russa…

COMUNICATO STAMPA

Ancora una volta i governanti hanno scelto la guerra. Oggi la guerra è “contro Gheddafi”: ci viene presentata, ancora una volta, come umanitaria, inevitabile, necessaria.

Nessuna guerra può essere umanitaria. La guerra è sempre stata distruzione di pezzi di umanità, uccisione di nostri simili. “La guerra umanitaria” è la più disgustosa menzogna per giustificare la guerra: ogni guerra è un crimine contro l’umanità.

Nessuna guerra è inevitabile. Le guerre appaiono alla fine inevitabili solo quando non si è fatto nulla per prevenirle. Se i governanti si impegnassero a costruire rapporti di rispetto, di equità, di solidarietà reciproca tra i popoli e gli Stati, se perseguissero politiche di disarmo e di dialogo, le situazioni di crisi potrebbero essere risolte escludendo il ricorso alla forza. Non è stato questo il caso della Libia: i nostri governanti, gli stessi che ora indicano la guerra come necessità, fino a poche settimane fa hanno finanziato, armato e sostenuto il dittatore Gheddafi e le sue continue violazioni dei diritti umani dei propri cittadini e dei migranti che attraversano il Paese.

Nessuna guerra è necessaria. La guerra è sempre una scelta, non una necessità. È la scelta disumana, criminosa e assurda di uccidere, che esalta la violenza, la diffonde, la amplifica. È la scelta dei peggiori tra gli esseri umani.

Ai governanti che vedono la guerra come unica risposta ai problemi del mondo, rivolgiamo di nuovo l’appello del 1955 di Bertrand Russell e Albert Einstein nel loro Manifesto:

«Questo dunque è il problema che vi presentiamo, netto, terribile ed inevitabile: dobbiamo porre fine alla razza umana oppure l’umanità dovrà rinunciare alla guerra?»

Come ha scritto il grande storico statunitense Howard Zinn: «Ricordo Einstein che in risposta ai tentativi di “umanizzare” le regole della guerra disse: “la guerra non si può umanizzare, si può solo abolire”. Questa profonda verità va ribadita continuamente: che queste parole si imprimano nelle nostre menti, che si diffondano ad altri, fino a diventare un mantra ripetuto in tutto il mondo, che il loro suono si faccia assordante e infine sommerga il rumore dei fucili, dei razzi e degli aerei».

Emergency è contro la guerra, contro tutte le guerre. Ce lo impongono la nostra esperienza, la nostra etica e la nostra cultura, la nostra umanità prima ancora che la nostra Costituzione.

Chiediamo che tacciano le armi e che si riprenda il dialogo, anche attraverso l’invio degli ispettori delle Nazioni Unite e di osservatori della comunità internazionale; chiediamo l’apertura immediata di un corridoio umanitario per portare assistenza alla popolazione libica.

Ufficio Stampa e comunicazione
EMERGENCY

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Morto bambino caduto in un cantiere Tragedia nel Potentino, giocava su una scala senza protezione 20 marzo, 23:11 (ANSA) – POTENZA, 20 MAR – E’ morto il bambino di dieci anni che ieri era caduto in un cantiere di Venosa (Potenza) dove stava giocando con due amici. Ricoverato in ospedale a Potenza le sue condizioni erano apparse subito molto gravi: i medici l’hanno sottoposto anche a un intervento chirurgico, ma e’ morto nel corso della giornata. I Carabinieri stanno facendo ulteriori indagini per accertare la dinamica dell’incidente: il bambino sarebbe caduto da una scala senza protezione all’interno del cantiere.

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Tripoli sotto attacco, in azione i Tornado. Esplosione e fumo dal palazzo di Gheddafi

 

Missione per sei caccia italiani, rientrati alla base. La Libia ordina il cessate il fuoco

 20 marzo, 23:37  di Marco Brancaccia

Ancora bombe e missili sulla Libia nel secondo giorno dell’operazione ‘Odissey Dawn’ della coalizione internazionale, che ha visto la prima missione anche di caccia italiani al fianco dei jet statunitensi, britannici e francesi. “Da oggi i nostri aerei compiranno azioni”, ha annunciato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. E poco dopo le 20, sono decollati i primi Tornado dalla base di Trapani Birgi, sede del 37esimo stormo dell’Aeronautica militare: sei in tutto gli aerei italiani partiti per la Libia e rientrati poco dopo le 22:30. “Non siamo entrati in guerra, è un’operazione dell’Onu”, ha sottolineato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. In serata gli Stati Uniti hanno fatto sapere che le forze della coalizione non hanno l’obiettivo di dare la caccia a Gheddafi e che finora non risultano vittime civili degli attacchi occidentali. Testimoni riferiscono tuttavia di una forte esplosione in serata a Tripoli nelle vicinanze del bunker del Colonnello, da dove si alza una colonna di fumo. Dopo l’esplosione, l’ammiraglio William Gortney ha ribadito in una conferenza stampa al Pentagono che ”Gheddafi non e’ nella lista dei bersagli delle forze della coalizione”. Esplosioni isolate e colpi di contraerea sono echeggiate in serata anche nel centro di Bengasi. I raid, criticati apertamente dalla Lega Araba, hanno permesso di neutralizzare le difese antiaeree di Gheddafi. L’ammiraglio Mike Mullen, capo degli stati maggiori Usa, ha annunciato che la no-fly zone è stata di fatto imposta sui cieli libici, senza perdita apparente di civili. La tv libica sostiene invece che nei bombardamenti di ieri sono morti 48 libici. Le vittime tra i ribelli dall’inizio dei combattimenti sarebbero invece 8.000, secondo un portavoce degli insorti, Abdel Hafiz Ghoga. Nascosto in qualche bunker super segreto, il Colonnello ha fatto sentire la sua voce con un messaggio audio trasmesso dalla tv di stato contenente minacce alla coalizione “di crociati e nazisti” e all’Italia, accusata nuovamente di “tradimento”. “L’attacco alla Libia è una nuova crociata contro l’Islam, ma sarete sconfitti, come già siete stati sconfitti in Iraq, in Vietnam e in Somalia, come vi ha sconfitto Bin Laden”, ha detto Gheddafi, che ha promesso una “guerra lunga e infernale”. “Avete attaccato il civile popolo libico che non vi aveva fatto nulla. Siete barbari, terroristi, mostri e criminali e volete solo il nostro petrolio. Vi combatteremo e vi sconfiggeremo, perché noi siamo oppressi e colui che è oppresso vincerà, mentre gli oppressori saranno sconfitti. Chiudetevi nelle vostre basi e pensateci bene”. La seconda giornata di raid è cominciata attorno alle 12 ora di Tripoli (le 11 in Italia). Fra i vari attacchi, tre bombardieri americani ‘Stealth’, invisibili ai radar, hanno colpito con 40 missili la base aera di Al Watyah, 170 chilometri a sud-ovest di Tripoli. Bombardate anche le difese aeree a Tripoli e distrutta una colonna di carri armati e blindati sulla strada che collega Ajdabiya a Bengasi, la roccaforte degli insorti. Nonostante i raid, però, le truppe lealiste sono riuscite ad entrare a Misurata, terza città libica 170 chilometri ad est di Tripoli insorta in armi contro Gheddafi. Secondo un portavoce dei ribelli, i gheddafiani sono entrati con i carri armati nel centro della città, dove si contano “molti morti”. La fonte afferma anche che “alcune imbarcazioni stanno bloccando il porto impedendo agli aiuti di raggiungere la città. A partire dalle 21 di Tripoli (le 20 in Italia), il governo libico ha annunciato un nuovo cessate il fuoco. “In risposta ad un appello lanciato dall’Unione africana e in risposta alle risoluzioni 1970 e 1973 delle Nazioni Unite”, ha precisato un portavoce dell’esercito libico leggendo un comunicato in tv. Gli Usa lo ritengono un altro bluff. C’é preoccupazione, intanto, per l’equipaggio dell’ ‘Asso 22′, un rimorchiatore italiano trattenuto da ieri pomeriggio nel porto di Tripoli da uomini armati. A bordo ci sono otto italiani, due indiani e un ucraino. Il rimorchiatore aveva riportato a Tripoli alcuni dipendenti libici della National Oil Corporation, il colosso petrolifero di Tripoli, quando alcuni uomini armati, tra cui uno che si sarebbe qualificato come il comandante del porto, hanno fermato l’equipaggio, impedendo alla nave di ripartire. l”Asso 22’ è di proprietà della società ‘Augusta Offshore spa’ di Napoli, specializzata nel servizio di assistenza alle piattaforme petrolifere e in attività di esplorazione. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha detto che “non si può escludere un sequestro” ed ha annunciato che il rimorchiatore con gli uomini armati a bordo “sta facendo rotta verso una raffineria dell’Eni”. L’ ‘Asso 22’ si rese protagonista due anni fa di una encomiabile operazione di soccorso di immigrati in mare: nel marzo del 2009, il rimorchiatore riuscì a mettere in salvo oltre 350 migranti al largo delle coste libiche. In quel periodo il rimorchiatore, lungo 75 metri, stava assistendo tre piattaforme petrolifere al largo della Libia quando incrociò una carretta del mare in difficoltà carica di migranti che fu agganciata e rimorchiata fino al porto di Tripoli.

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riporto senza permesso dell’autore, ma spero vorrà capire che in simili momenti ed argomenti ogni diritto d’autore passa in secondo piano e valga solo la maggiore conoscenza possibile dei fatti

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