comunicato stampa comunità lucana-movimento no oil

comulucana.JPG

petr’olio, prodotto tipico lucano

(e la montagna partorì il “topo osservante”)

  

Dopo una travagliata attesa di ben 13 anni – tanti ne sono trascorsi dagli accordi tra ENI e Regione Basilicata – il parto ha avuto luogo e nasce l’Osservatorio Ambientale “Val d’Agri”, un motivo di lustro forse per chi necessita di sigle di cui fregiarsi e di carrozzoni in cui sistemare amici, un topo – senza offesa per i roditori – per chi, come il sottoscritto, attende fatti finora puntualmente elusi.

 

 

13 anni sono un lungo periodo durante il quale, non essendosi osservato alcunché, ci siamo sempre più allontanati dalla statuizione di un “punto zero” da cui far partire ogni considerazione ambientale e sanitaria (direi finanche socio-economica) sulle estrazioni e trattamento di idrocarburi in Val d’Agri, ma a leggere certi entusiasmi per la nascita dell’osservatorio pare che la cosa non sia importante – ora finalmente si osserverà, dirà qualcuno!

  

Il sottoscritto, che ha spesso ribadito che il tempo trascorso avrebbe reso la nascita dell’osservatorio un evento del tutto inutile, seppure auspicabile, oggi legge delle competenze e della composizione di quest’organo neonato ed ancor più si rende conto del rischio di una perfetta inutilità e per certi versi di una funzionalità dell’ente stesso al sistema detto del “tutt’apposto”, se il suo comitato di gestione si intende composto dai direttori di parchi che nulla finora hanno detto contro la presenza contra-legem di pozzi ed attività di trivellazione e trasporto (oleodotti che stanno modificando lo stesso paesaggio) nel territorio protetto e da presidenti o delegati di organismi territoriali che finora nulla hanno mai espresso in merito alle troppe contraddizioni o “velature” che le attività petrolifere hanno comportato.

  

Vien poi da sorridere a leggere della presenza nel comitato di ben 3 rappresentanti di organizzazioni ambientaliste, se i criteri di scelta saranno quelli seguiti per la Conferenza Petrolio ed Ambiente nella sua sessione dedicata all’impatto ambientale, una certa “morbidità”, in ogni caso controbilanciata dai 3 rappresentanti di mondi imprenditoriali che altri interessi troppe volte hanno mostrato di perseguire.

  

Vedremo allora con quali criteri, oltre gli annunci, si formerà il comitato di gestione, ma è sul comitato tecnico che maggiori sono dubbi e perplessità perché, al netto di competenze non in discussione, tra di essi vi sono degli elementi istituzionali che finora non hanno brillato per le rilevazioni dei parametri di monitoraggio ambientale e dai quali si dovrebbe pretendere qualche inversione di rotta e persino il “mea culpa” su dati che non hanno mai finito di suscitare polemiche sia per la loro natura, sia per la loro corretta pubblicità che ricordiamo è obbligo di legge, prima ancora che dovere di correttezza nei confronti dei cittadini e della tutela del territorio.

  

Lascia infine basiti che vi sia la necessità di dover stipulare convenzioni con gli enti monitoranti per la disponibilità dei dati di rilevazione, poiché se il D.lgs. 195/2005 prevede che l’autorità pubblica renda disponibili informazioni ambientali a “chiunque ne faccia richiesta, senza che questi debba dichiarare il proprio interesse (art. 3, comma 1), a maggior ragione non si comprende perché tra enti pubblici (e tali sono sia Osservatorio che ARPAB e Metapontum Agrobios) debbano intercorrere “contrattazioni” per avere a disposizione dati da “osservare” per poterne trarre conseguenze di cui ancora nessuno ha spiegato limiti e ragioni causali, nei fatti quali siano i poteri reali che l’Osservatorio avrà.

  

All’assessore Mancusi, gran patron di un Osservatorio che dopo 13 anni si è voluto troppo contiguo alla COPAM per non destar sospetti, ripeterei quanto già ricordatogli nel “suo” Forum Ambientale che è stato convocato in Regione, anch’esso solo qualche giorno fa ed anch’esso in sospetta contiguità, che oltre alle parole con cui si riveste di falsa bonomia la linea del suo partito, l’UDC nuclearista ed a favore degli inceneritori (ricordo le dichiarazioni dell’attuale presidente del consiglio Provinciale di Potenza Sacco in campagna elettorale per le Provinciali), sono necessari dei fatti e fatti sono stabilire quali sono i compiti ed i “poteri” che sia i Forum, sia l’Osservatorio avranno.

  

Altrimenti si parla di aria fritta, assessore, fritta proprio in quel petr-olio che di sicuro qualcuno finirà per proporre come prodotto tipico lucano.

  

Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana – Movimento No Oil

copam

per chi voglia seguire i lavori della conferenza petrolio ed ambiente, della quale abbiamo lungamente detto della sua vocazione permissivista e tutt’appostista, vi fornisco il link…

http://www.basilicatanet.it/basilicatanet/site/Basilicatanet/tiles/petrolioStreaming.html

il sottoscritto purtroppo non sarà presente per motivi di salute (niente paura…è solo una leggera febbretta che non vorrei si trasformasse in influenza) all’esterno del palazzo per la dovuta contestazione nel merito, nè alla conferenza in quanto tale dove avrebbe tentato di prendere la parola…perchè io contesto, ma entro anche nel merito!!!

Pubblicato in Blog

Maltempo: dopo riunione Giunta, incontro stampa a Matera

03/03/2011 12:39          

Saranno illustrati i primi provvedimenti per far fronte alla difficile situazione riscontrata nel MateranoAGR
Alle 16.00 la Giunta regionale incontrerà la stampa per illustrare le prime decisioni assunte per far fronte alla difficile situazione verificatasi nel Materano a seguito del maltempo dei giorni scorsi. L’incontro si terrà presso il Palazzo Gattini.

Pubblicato in Blog

me cojo**…che struttura!!!

Petrolio, l’Osservatorio ambientale in Val d’Agri La scheda03/03/2011 11:52

AGR

Con una sede di 150 metri quadrati, l’Osservatorio Ambientale di Marsiconuovo svilupperà le sue attività su quattro aree operative: ricerca e sostenibilità, comunicazione e informazione, gestione dati e amministrazione. Al suo interno saranno impiegate 9 unità lavorative di cui un dirigente, 6 tecnici e 2 tecnici amministrativi.
L’area di gestione dei dati si preoccuperà dei dati legislativi, ma soprattutto dell’individuazione di quelli ambientali disponibili e suddivisi per settori tematici (monitoraggio di aree e processi industriali, di emissioni da impianti petroliferi, di aree urbane e naturali, della qualità dell’aria, delle acque e dei suoli)
.
Per creare una rete efficiente, saranno stipulati protocolli di intesa e accordi ufficiali con i fornitori di dati affinché si ottenga una fornitura regolare delle informazioni ambientali e secondo i parametri standard individuati nella costruzione del sistema informativo.
All’analisi si aggiungerà la realizzazione di un geodatabase ambientale che prevede: la creazione di un Sistema Geografico Informatizzato che possa contenere i dati storici relativi agli indicatori ambientali selezionati e gestire quelli futuri; l’implementazione del Sistema Informativo territoriale per la gestione delle informazioni ambientali dell’area; e l’elaborazione di cartografie utili per report e studi scientifici.
L’area ricerca e sostenibilità sarà finalizzata, oltre che alla promozione di percorsi formativi finalizzati all’educazione ambientale
, a studi e verifiche di attività già in essere con riferimento ai principi della conservazione della biodiversità mediante la scelta di opportuni indicatori ambientali. Si avvieranno programmi di monitoraggio, studi e collaborazioni scientifiche sulle criticità individuate al fine della risoluzione delle stesse.
I risultati delle attività saranno adeguatamente resi noti dall’area comunicazione e informazione, in continuo contatto con le strutture presenti sul territorio.

—————————————————————————————————————-

a parte la grandiosità della metratura quadra (150 metri, un appartamento) e tralasciando altri dati di carrozzoneria (gli occupati le cui valutazioni saranno oggetto di qualche grassa risata), una valutazione su tutte…l’osservatorio per la sua parte di gestione dati prevede che saranno “stipulati protocolli di intesa e accordi ufficiali con i fornitori di dati affinché si ottenga una fornitura regolare delle informazioni ambientali”…si dimentica così che è la legge a prevedere che simili dati siano resi pubblici e trasparenti, ma evidentemente con contratti di fornitura stipulati ad hoc con i soggetti si faranno passare vere e proprie “tangenti improprie”, ovvero giri di denaro per foraggiare consulenze ed incarichi ad hoc che saranno un’altra parte del finanziamento pubblico sui quali i partiti di governo e non solo fondano il loro sostentamento  

Pubblicato in Blog

un parto lunghissimo…ne nasce solo un topo!!!

Petrolio, nasce in Val d’Agri l’Osservatorio ambientale 03/03/2011 11:50Un polo per informare le comunità interessate dall’estrazione del greggio e per incentivare la ricerca

AGR

Raccogliere, analizzare, aggiornare, diffondere, proporre e promuovere: sono queste le principali azioni strategiche che realizzerà l’Osservatorio Ambientale Val d’Agri, inaugurato a Marsiconuovo, per garantire un’efficace azione di monitoraggio, tutela e valorizzazione delle risorse naturali presenti nell’area.
Previsto nell’ambito del protocollo di intenti stipulato il 18 novembre 1998 tra la Regione Basilicata e l’Eni Spa, l’Osservatorio vuole rispondere alle esigenze delle comunità locali che richiedono informazioni tempestive, certificate e verificabili sui problemi ambientali potenzialmente correlati alle attività di estrazione petrolifera.
Un vero e proprio polo informativo ambientale che partirà dai dati rilevati dalle reti di monitoraggio già operative per integrarli in un database in cui confluiranno anche studi epidemiologici, sulla sismicità locale, sulle strutture sismogenetiche e sulle agro-biodiversità della Val d’Agri.
Come illustrato durante la cerimonia di inaugurazione dall’assessore regionale all’ambiente, Agatino Mancusi, l’Osservatorio sarà gestito da un Comitato di rappresentanza territoriale, che fornirà gli indirizzi di carattere generale, e da un Comitato tecnico-scientifico con funzioni di consulenza e di ricerca. Del primo faranno parte i presidenti degli enti pubblici territoriali e dei Parchi Nazionali dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese e del Pollino. A questi si aggiungono tre componenti indicati direttamente dalle associazioni ambientaliste; inoltre, le associazioni produttive e di categoria industriali, quelle artigianali e quelle agricole potranno nominare rispettivamente un loro rappresentante.
Il Comitato tecnico-scientifico sarà altrettanto variegato nella sua composizione poiché vi prenderanno parte – coordinati dal direttore generale del Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della sostenibilità della Regione Basilicata – i rappresentanti di diversi Enti ed Istituzioni quali i ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente, l’Ispra, l’Arpab, l’Università degli Studi della Basilicata, l’Imaa–Cnr, l’Enea, il Metapontum Agrobios, l’Agenzia Spaziale Asi, l’Autorità di Bacino e la Struttura di Progetto Val d’Agri.
Estrema importanza verrà data alla diffusione delle informazioni elaborate che verranno divulgate in campagne informative realizzate attraverso la distribuzione di opuscoli informativi, la predisposizione di un sito ad hoc e di materiale multimediale, l’organizzazione di meeting e convegni.
L’Osservatorio ambientale – ha dichiarato il presidente della Regione, Vito De Filippo – rappresenta in un certo senso il punto di partenza di tutti i nostri ragionamenti sul petrolio. Perché nel dibattito sulla necessità di contribuire alle necessità energetiche del Paese, una cosa abbiamo sempre messo ben in chiaro: che tutte le scelte, tutte le misure, tutte le compensazioni per il ruolo di servizio che la Basilicata svolge nei confronti del Paese non possono voler dire che la Basilicata vende il suo territorio e si disinteressa della salute dei suoi cittadini. Per questo, i dati e le azioni che arriveranno dall’Osservatorio saranno alla base di ogni nostra riflessione e decisione”.
Già nella fase di start up, l’Osservatorio darà risposte in merito ai processi di cambiamento in atto supportando le istituzioni e le organizzazioni nelle questioni cruciali relative alle scelte di sviluppo, in base alla comprensione delle potenzialità dell’ambiente e dei limiti e bisogni percepiti dai cittadini.
Saranno anche realizzate azioni di “campus” per giovani su tematiche ambientali ed energetiche con l’istituzione di borse di studio per giovani laureati e di dottorati di ricerca.

—————————————————————————————————————-

e così dopo “soli” 13 anni nasce l’osservatorio ambientale che ovviamente dopo tanti anni non portà che osservare quello che già c’è, senza alcuna base di partenza su quello che c’era, argomento di non poco conto…ma veniamo ai punti e cerchiamo di smontare un entusiasmo che appare del tutto fuori luogo visti precedenti, fatti e misfatti che hanno circondato la lunga gravidanza ed il parto di questo topo!!!

partiamo allora dalla rete di monitoraggi attuali…sono per caso soddisfacenti?…ne abbiamo parlato spesso…tre soggetti, eni in proprio, arpab e metapontum agrobios effettuano monitoraggi i cui dati sono quasi sempre puntualmente difformi, non danno sufficienti elementi di valutazione (mancano le medie orarie, tanto per fare solo un esempio) e trasparenza (la lettura dei dati, quando ci sono, è resa difficile da una serie di oggettive mancanze dei dati stessi per molti parametri)…di cosa parliamo allora…di una validazione dei dati attuali attraverso un altro carrozzone tutt’appostista?…

ma veniamo alla parte della gestione che sarà affidata ad un comitato territoriale, quindi formato da “elementi politici” espressi proprio da quella politica che finora ha steso il sudario del tutt’apposto sulla faccenda estrazioni petrolifere…dovendo questo comitato dare indicazioni, di cosa parliamo allora?…i tre componenti di associazioni ambientaliste crediamo davvero saranno dati ad associazioni indipendent?…vedremo, ma ci speriamo davvero poco!!!…in quanto alle rappresentanze di categorie imprenditoriali, lasciamo perdere, va’!!!…è gente che è interessata solo a spartirsi qualche finanziamento!!!…

il comitato scientifico non vede alcun elemento terzo indipendente e questo indica bene con che realtà avremo a che fare…in sostanza, un in-utile, ai fatti, carrozzone di validazione della realtà attuale in val d’agri che francamente occorre essere ciechi per non vedere…resta però il fatto che la buona parte dei cittadini valdagresi sono dei gran creduloni, a volte sono abbastanza corrotti da alcune idee di prossimità a questo o quel politico che gli concede favori ad personam o anche solo promesse eterne, altre volte ancora son ancora convinti che arriverà l’aspettato sviluppo in nome del quale anche le terga concedere…

preannuncio allora comunicato stampa!!!

Pubblicato in Blog