per maggior dettaglio sul consiglio comunale aperto tenutosi sabato ad avigliano, vi accludo il link al documento pdf di verbale della seduta (non è chiaramente un originale)…

si tratta purtroppo di un semplice ordine del giorno e non di quel no che avremmo voluto, ma è già qualcosa rispetto al si che aleggiava…

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leggete queste due chicche di ipocrisia e poi ne discutiamo…

De Filippo: il ritorno alla terra ci trova pronti alla sfida

14/01/2012 12:19

Il presidente parla all’incontro Produzioni agroalimentari e nuova Pac col presidente della Commissione Parlamentare Agricoltura Ue Paolo De Castro

AGR “Le prospettive di ritorno all’agricoltura e di una necessità di attivare iniziative contro la scarsità di cibo a livello globale lasciano intravvedere un possibile ruolo strategico per una realtà come quella lucana ancora caratterizzata da una consistente economia rurale e da territori estesi in relazione alla popolazione residente. Ma questo assunto può essere valido solo a patto di modernizzare il comparto primario e di favorire l’impegno delle giovani generazioni in questo campo”. Così il presidente della Regione Basilicata in occasione del convegno su Produzioni agroalimentari e Nuova Pac che si è tenuto a Matera, a cui ha preso parte il presidente della Commissione Parlamentare Agricoltura Ue Paolo De Castro, che ha tra l’altro presentato il suo libro “Corsa alla terra – cibo e agricoltura nell’era della nuova scarsità”.
“In Basilicata – ha detto Vito De Filippo – stiamo lavorando proprio in questa direzione di modernizzazione del comparto, accompagnati da un ritorno di interesse tra le giovani generazioni all’economia dei campi. Un’economia che è molto cambiata, che ha ampliato il proprio raggio di azione rispetto alla sola produzione ‘grezza’ di derrate, e che ha ampliato la catena del valore. Così l’agricoltura lucana nelle politiche del cibo di candida ad essere quella delle produzioni di qualità, sempre più richieste sui mercati forti e in grado di reggere a ogni crisi”.

 Mazzocco: siamo di fronte ad un nuovo colonialismo

14/01/2012 12:19

 

AGR La dichiarazione dell’assessore all’agricoltura della Regione Basilicata in occasione del convegno su Produzioni agroalimentari e Nuova Pac che si è tenuto a Matera.
«Le affermazioni di Paolo De Castro sono chiare: la terra rappresenta l’affare del secolo. Viviamo in un’epoca in cui la domanda alimentare cresce ad un ritmo più che doppio rispetto alla produzione. Si sta creando uno squilibrio sui mercati agricoli che ingenera preoccupazione. Il risultato? Si va “a caccia di terra fertile”, in modo particolare nel continente africano. Siamo di fronte ad un vero e proprio nuovo colonialismo».
Parla così Vilma Mazzocco, assessore regionale all’Agricoltura della Regione Basilicata che è intervenuta oggi a Matera alla presentazione del libro “Corsa alla terra. Cibo e agricoltura nell’era della nuova scarsità” di Paolo De Castro, europarlamentare italiano, economista e presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo.
«L’agricoltura costituirà sempre più un settore strategico – continua la Mazzocco – ma bisogna fare i conti con un fattore di criticità. Come sottolinea De Castro ci troviamo nell’era di una nuova scarsità. In un quadro dove emerge l’instabilità dei mercati delle materie prime agricole, dove si registra un aumento dei prezzi alimentari e i vincoli ambientali alla produzione di cibo diventano più stringenti, la terra fertile rappresenta una risorsa scarsa. Il cibo costerà di più per tutti, con un impatto che sarà più forte sulle fasce più povere».
«I dati rilevati da Inea nel 2010 – continua l’assessore – dimostrano come il valore medio della terra in Italia è di 18.400 euro per ettaro. Un valore superiore a quelli riscontrati in altri paesi europei come ad esempio Germania (13.000 euro/ha) e Francia (6.000 euro/ha). Nell’ultima manovra governativa è contenuta anche la norma sulle possibili liberalizzazioni dei terreni agricoli di proprietà pubblica. Si prevede, quindi, la dismissione di un patrimonio terriero stimato dalla Coldiretti in più di 300 mila ettari di terreni coltivabili, dai quali potranno nascere nuove imprese agricole condotte da giovani, ai quali è stato assicurato il diritto di prelazione nelle procedure di cessione. Tra le diverse regioni, la Basilicata si classifica tra i primi posti con ben 24 mila ettari».
«E’ necessario, in questo momento – conclude la Mazzocco – essere vigili sul negoziato europeo di riforma della politica agricola (Pac), che dovrà essere in grado di assicurare come parametri prioritari di riferimento i più alti livelli di produttività e di competitività all’agricoltura e all’intera filiera agroalimentare, anche valorizzando le distintività territoriali. Nella prospettiva della strategia 2020, la futura politica comunitaria dovrà sostenere la centralità economica dell’agricoltura e il ruolo strategico delle imprese agricole nella produzione di cibo, rispondendo alla domanda di informazione e di trasparenza dei consumatori. La Pac deve porre al centro le imprese agricole e agroalimentari, deve premiare l’economia reale, promuovere l’innovazione, il ricambio generazionale e lo sviluppo di un’agricoltura competitiva e sostenibile. Diventa, altresì, importante creare un quadro normativo che garantisca condizioni di vera concorrenza lungo la filiera agroalimentare. Una sfida difficile ma al tempo stesso importantissima. Dagli esiti del prossimo negoziato sulla Pac, dipenderà infatti il futuro dell’agricoltura europea e, nello specifico, italiana».

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emerge da questi due comunicati una visione del tutto meccanicistica del comparto primario e per molti versi condita di una ipocrisia del tutto fuori luogo nel contesto di una regione dove alcune recenti politiche “industriali” e le storiche restanti politiche agricole di “spargimento di contributi” alle solite filiere di interessi che con l’agricoltura hanno poca a che vedere, hanno letteralmente “stuprato” proprio la stessa…

come possa infatti un presidente ammalato di quella industrializzazione spinta che lo ha condotto ad una maniacale visione petrol-energetica ben condensata da un comunicato congiunto del 2007, con l’allora presidente della neo-nata confindustria lucana martorano (oggi assessore alla sanità e direi soprattutto alla ristrutturazione privatistica della stessa), sulla volontà di dar luogo ad un hub petrolifero ed energetico in regione, parlare di rilancio dell’agricoltura, di scarsita di cibo, di necessità di ammodernamento del settore e così via, oltre alla pura propaganda, scade nella demagogia pura condita dall’ipocrisia di sapere ed aver fatto tanto per metterla in un cantuccio riscaldato dai denari dispensati proprio della pac agli “amici degli amici” e forse anche più vicino…

oltre alla considerazione sui dati di “invasione” del territorio da parte di trivelle, gasdotti, impianti energetici apparentemente rinnovabili distribuiti a pioggia proprio sui terreni agricoli meglio esposti, e sui preoccupanti aspetti che riguardano chi e come fa i monitoraggi su alcuni impianti “a rischio” (ma è una pura immagine dialettica parlare di rischio) e sulle ricadute per salute ed ambiente (e l’agricoltura con l’ambiente qualcosa pure avrà a che fare), come non considerare l’assurdità di gestione del comparto agricolo che ha finora dispensato molte centinaia di milioni di euro in operazioni dissennatamente “assistenziali” delle solite filiere affidate che persino in consiglio regionale non mancano di esercitare pressioni lobbystiche, e che nulla hanno prodotto?…

come parlare persino di eccellenze (quando la logica delle eccellenze o poggia su una sostanziale sanità della produzione generalistica o è una burla per spartire qualche denaro da immettere sul sistema del marketing) quando comincia a diffondersi nel paese l’immagine della regione-damigiana petrolifera, di fenice, della trisaia di rotondella e via discorrendo?…e che dire dello scandalo arbea (l’agenzia regionale di erogazione dei contributi), del danno erariale, del processo che inizierà a breve (gli imputati a cominciare dal suo direttore di mauro, nominato proprio da de filippo, sono stati rinviati a giudizio), della composizione delle posizioni dirigenziali ed organizzative dell’agenzia o di certe pratiche di messa a riposo ventennale dei terreni agricoli (e mi chiedo se non sia il caso che i magistrati riapriano certi vecchi files) che oggi si ripresentano in alcune azioni PSR in raccordo al PIEAR?…o delle catene di consulenti esperti in pratiche del psr che si interfacciano a funzionari regionali nella ricezione delle stesse?…e potrei continuare a lungo, ripartendo proprio dal sistema dei controlli per finire assai lontano…

e naturalmente di una idea del mercato agricolo che è del tutto sottomessa alle logiche di penetrazione e colonizzazione del prezzo (e così della produzione) dei mercanti di derrate alimentari agricole e che non considera neppure l’idea di organizzare quelle filiere interne virtuose in grado di stabilire ciclo locale sui proventi agricoli (e che pure nel nostro programma per l’agricoltura trovate del tutto riassunte in un’idea pratica di come organizzarla questa agricoltura?

nella regione delle bandiere che sventolano ad ogni vento basta allora che arrivi il vento di de castro e di qualche ideuzza assai general-generica e per lo più che deve vendere in libreria, per far sventolare il presidente ed il suo “bizzarro” assessore alla brezza di pensieri facili a recitarsi come le poesiole imparate a scuola e dimenticate ancor prima di aver varcato la porta di casa…

come si possa poi parlare di colonizzazione avendola di fatto favorita a più livelli, rimane un mistero…

io non mi rassegno all’idea che gente del genere possa “governare” questa terra!!! 

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