12/01/2012

i referendum sono stati bocciati dalla corte e di pietro si imbufalisce ipocritamente…le istituzioni di garanzia, quali la corte costituzionale, non sono un elastico da tirare ai propri ragionamenti secondo il comodo del momento…quindi si accetta il responso anche se non piace!!!…a me personalmente spiace di più che si siano prese in giro 1.200.000 persone con un referendum assurdo che era destinato a finire al macero
miko somma

domani (oppure oggi per la ormai nota discrasia tra scrittura e lettura) ampia panoramica sulla situazione fenice dopo l’audizione

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Policoro, questa mattina Lopatriello rassegna le dimissioni

12/01/2012 09:38

 

BAS  I gruppi politici di Api, Policoro democratica, Casa dei moderati, Dc, Città nuova, Popolari cristiani, Fli si sono incontrati nella serata di mercoledì 11 gennaio nella città jonica e hanno convenuto la necessità di un approfondimento sulla possibile costruzione di una coalizione centrista per amministrare il Comune di Policoro. Il sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello, per facilitare il dialogo intrapreso il 12 gennaio ritiene utile rassegnare le sue dimissioni.

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e nel caso questo accada davvero e si vada ad elezioni che prevediamo per la prossima tarda primavera, comunità lucana conta di esserci 

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comunicato stampa congiunto

Fenice, audizione presso VIII Commissione Ambiente della Camera:

 Le associazioni concordi nell’affermare che  non sussistono le condizioni per la prosecuzione delle attività del termodistruttore.

 Il 10 gennaio scorso siamo stati auditi in sede di VIII Commissione Ambiente della Camera a Roma in riferimento alle due interrogazioni presentate dagli Onorevoli Elisabetta Zamparutti e Salvatore Margiotta  e relative alla grave situazioni presente a San Nicola di Melfi a causa dell’inceneritore Fenice. Ai componenti della  Commissione sono stati preventivamente trasmessi documenti e memorie al riguardo, con la ricostruzione dei punti salienti della vicenda, inclusi i comportamenti e le dichiarazioni dell’ASP e dell’ARPAB.

 Dopo una introduzione generale di tutta la vicenda, è stata sottolineata l’incertezza del contesto istituzionale chiamato a valutare l’operato di Fenice, nonostante i vari Enti coinvolti si prodighino in  tentativi di rassicurazione del tutto infondati a causa di valutazioni discutibili e parziali e della carenza di dati.

L’ASP, in particolare, continua ad avallare la prosecuzione dell’attività dell’inceneritore pur in assenza di indagini epidemiologiche e  l’ARPAB basa le proprie valutazioni sui  monitoraggi dei pozzi, riconoscendo essa stessa la difficoltà di interpretazione dei dati rilevati e la necessità di attuare un sistema di monitoraggio delle matrici ambientali ben più ampio e sistematico di quello attuale, che rilevi ad esempio in continuo le diossine, per il quale infatti ha elaborato un’apposita ed opportuna proposta progettuale  che però non sappiamo se e quando sarà attuata.

 Alla Commissione, in risposta ad alcuni quesiti, è stato tra le altre cose sottolineato che per ben due volte il piano di bonifica presentato da Fenice sia stato valutato carente ed il Dottor Ferdinando Laghi, a specifica richiesta, ha spiegato alla Commissione quali siano i reali rischi a cui le nostre comunità sono sottoposte a causa dell’attività dell’inceneritore, soprattutto in presenza di un ormai documentato inquinamento delle falde acquifere ed in assenza di significativi monitoraggi di diossine, furani e del particolato emessi dall’impianto.

 A nostro parere, anche sulla base degli incontri informali avuti con diversi Parlamentari – tra cui l’Onorevole Ermete Realacci – a latere dei lavori della Commissione, si è diffusa ormai la consapevolezza della gravità della situazione e delle responsabilità dei soggetti preposti alla tutela dell’interesse generale ed all’autorizzazione alle attività dell’impianto, cosa tra l’altro oramai resa evidente dalle indagini del P.M. Salvatore Colella che ha ravvisato responsabilità di almeno 34 indagati per 25 capi di imputazione formalizzati.

 Oltre ad un progetto di piano rifiuti regionale, sono state formalizzate alla Commissione alcune proposte quali: la modifica della Legge 152/06, di fatto troppo sbilanciata verso a tutela dell’interesse privato avverso a quello pubblico; la richiesta di invio di ispettori del Ministero dell’Ambiente in Basilicata per verificare la correttezza dell’operato procedurale degli enti coinvolti; l’avvio di una seria indagine epidemiologica e biologica basata su dati recenti ed aggiornati ma, soprattutto, abbiamo rappresentato che non sussistono le condizioni per la prosecuzione delle attività del termodistruttore Fenice.

 Speriamo di non dover attendere ancora molto per la conclusione dei lavori della Commissione al fine di poter valutare le azioni che intenderà intraprendere.

Comitato “Diritto alla Salute”,WWF Basilicata, Comunità Lucana movimento NO-OIL 

12/01/2012

e cmq vorrei ricordare a tanti ciarlieri che usano la categoria della critica alle spalle come entità di genere che il 10 era l’anniversario della morte di mio padre (una giornata che in genere dedico a tutta una serie di riflessioni e ad una visita in cimitero)…bene, ho preferito trascorrerla andando all’audizione per fenice, così per cortesia silenzio!!!
miko somma