sabato 27 ore 10.oo – l’attivo regionale

confermo per sabato 27 giugno dalle ore 10.oo alle ore 16.oo presso la sala mediafor a potenza (via roma – v.le dell’unicef) l’attivo organizzativo regionale di comunità lucana

a seguire pubblicherò il programma della giornata e gli obiettivi che crediamo debbano essere raggiunti già in questa sede per un proficuo lavoro che speriamo coinvolga attivamente e con entusiasmo tutti coloro che ci raggiungeranno e quanti, non potendo magari venire sabato, si uniranno a noi nei prossimi attivi ed incontri che per tutta l’estate terremo in diversi luoghi nella intera regione per la costruzione di un vero movimento di cambiamento democratico

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il nuovo sindaco è il vecchio sindaco

allora, come ampiamente prevedibile nonostante il tentativo ballottante di molinari e del suo centrodestra arraffazzonato, sant’arsiero è il nuovo sindaco di potenza…dal vecchio al nuovo ritornando al vecchio!!!

critiche a parte – e tante ce ne sono state per gli anni della sua precedente giunta (ricordiamo che nel 2004 vinse con il 74% dei consensi dell’intero centrosinistra, oggi con il 46% di un coacervo di liste e listine a cui si aggiunge ovviamente udc e idv) – a vito sant’arsiero (noterete però che continuo a santificarlo come santo padrone della città di potenza) gli auguri per l’elezione e l’auspicio che questa volta faccia il sindaco di tutti e non il proprietario di una città che vorrei ricordargli non è sua…credo che il risultato del primo turno dovrebbe indurlo a riflettere in primis su quel benedetto regolamento urbanistico, ma ho i miei dubbi…in ogni caso, continueremo ad essere critici come lo siamo sempre stati con la sua precedente giunta, anche alla luce della bassa qualità messa in campo durante tutta la campagna elettorale dal pool di forze politiche che lo hanno sostenuto e continueremo ad essere critici anche con quei partiti che pretendendo di essere il nuovo, dovranno dimostrarlo e senza tentennamenti (mi riferisco all’idv – che dimostri, se ne è capace, di essere conseguente alle sue dichiarazioni!!! – la cui partecipazione alla giunta regionale resta sempre uno scoglio conteso tra terra dei fatti ed mare delle intenzioni)

abbiamo lanciato in campagna elettorale molte proposte (ci sarà dato spero atto di aver parlato di trasporti urbani gratuiti, dell’ufficio del solutore dei problemi in ogni quartiere, del sistema di illuminazione pubblica a led, della raccolta porta a porta a tariffa puntuale, di una inchiesta amministrativa su titoli e competenze che crediamo debba essere valida per chiunque amministri quella macchina burocratica, etc, etc, tanto per rimanere alle cose che possono realizzarsi nel volgere di pochi mesi), proposte che ricorderemo al sindaco sant’arsiero in un incontro che gli chiederemo non appena la sua giunta sarà formata ed il suo lavoro avviato

in ogni caso non terminerà certo il lavoro di comunità lucana in città (ed in provincia), anzi contiamo con il prossimo attivo regionale di cominciare a formare un primo direttivo provvisorio cittadino e provinciale che fino alla definizione di un criterio rappresentativo che veicoli alla scelta democratica degli stessi, possa cominciare un lavoro costante di costruzione, proposta e critica che faccia da da base alla nostra presenza sia in città che in provincia, ed al tempo stesso si faccia interprete di quella città e di quella provincia che vorremmo

sant’arsiero avvisato, per niente salvato!!!

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la sanità lucana

avrei avuto molto da commentare oggi, ma a volte la vita mette di fronte a scelte e priorità verso cui la scelta è praticamente ovvia…accade che dalla mattina un mio familiare molto intimo (mia madre) ha una serie di problemi fisici che vista anche l’età (73) preoccupano molto l’intera famiglia…serie di telefonate al medico di famiglia che prima fa una diagnosi telefonica che si rivelerà assolutamente errata (mi riservo di denunciarla per tutta una serie di cose), poi si rifiuta di effettuare una visita a domicilio perchè si sta recando al suo studio ambulatoriale (e diamine! – ma chi ha la forza di recarsi allo studio del proprio medico magari non sta poi così male e forse può aspettare un quarto d’ora-mezz’ora in più), poi solo dopo le mie insistenze tenaci mi indica un farmaco (un antispasmo via intramuscolo o endovena che io stesso inietto al mio familiare), poi ancora dopo altre telefonate se ne esce seraficamente con un “ricoveratela!!!”…ma dico, se uno non può contare sul proprio medico di base, allora se ne va direttamente in ospedale – che consiglio idiota, vista la situazione!!!

ma non è finita qui…ore 19.15, pronto soccorso…accettazione…codice verde…attendiamo…finalmente l’ingresso e la prevedibile lunga attesa (ci saranno da fare delle flebo ed infatti è così)…dopo circa due ore un infermiere ci chiama ed accompagnandoci verso gli ascensori ai reparti ci dice che deve prendere un treno e quindi se non ci dispiace dobbiamo spingere la carrozzina al reparto di radiologia dove ci hanno inviato per una serie di esami ecografici…non riesco a crederci, ma l’emergenza mi fa passare sopra la cosa…dopotutto se ha finito il suo turno posso lavorativamente capirlo, ma umanamente e deontologicamente no…spingerò la sedia con mia madre che si contorce dai dolori

pronto soccorso-radiologia…dobbiamo attendere dopo aver bussato che arrivi un portantino con un’altra sedia a rotelle che semplicemente bussa ancora ed apre tranquillamente la porta (caspita! – noi avevamo semplicemente atteso che qualcuno aprisse come recitava il cartello bene in vista sulla porta dell’ingresso del reparto rigorosamente al buio, eccezion fatta per una brevissima illuminazione azionata da fotocellula)…chiudo ancora gli occhi…pazienza…si entra…lastre e poi ancora giù verso il pronto soccorso…attesa…finalmente un’infermiera apre ed una dottoressa molto gentile invia mia madre per una visita al reparto di chirurgia d’urgenza…urca!!!

la stessa infermiera molto gentilmente ci dice che non c’è personale e che a meno di non aspettare l’arrivo di un portantino del “samaritano” che ha una convenzione con l’ospedale s. carlo (andremo poi a vedere quanto costa questa ulteriore esternalizzazione dei servizi pubblici), dobbiamo arrangiarci da soli a spingere la sedia…pazienza!!!…per salire al 5°piano del padiglione A, continua l’infermiera, dobbiamo riprendere l’ascensore fino al corridoio centrale, ma non possiamo però usare gli ascensori del personale (dotati di ampie porte per l’ingresso di lettighe e sedie, quindi adatti alla bisogna a cui ci accingevamo ancora) perchè utilizzabili solo con la chiave, ma quelli per il pubblico che hanno ingressi da calcolare al millimetro per l’introduzione di una sedia a rotelle ed un lunghissimo corridoio pieno di spifferi da percorrere prima dell’accesso agli stessi

ancora pazienza certosina…seguiamo le indicazioni….reparto chirurgia d’urgenza…rapida visita e ci rimandano al pronto soccorso…ma è una presa per il culo o cosa?…rifacciamo al contrario il tragitto penoso, ascensori per il pubblico e lungo corridoio spifferato, quindi ancora pronto soccorso ed ulteriore attesa…finalmente si entra

la dottoressa del pronto soccorso guarda il referto di radiologia e si mette al pc per scrivere delle cose che finalmente hanno un certo senso, ma siamo ormai alle 22.00 e meno male che uno in ospedale ci va per sapere principalmente cos’ha e cosa si puo fare perchè non lo abbia più!!!

nuovo invio ad un altro reparto per il ricovero, chirurgia d’urgenza (non c’è da operare nulla e tantomeno d’urgenza, ma scopriamo che è l’unico reparto ad avere letti liberi!!!)…dobbiamo ancora una volta scegliere se spingere noi per i corridoi e gli ascensori al millimetro la carrozzina od attendere il “samaritano” (aspetta che ne trovo uno!!!), ma ovviamente se non vogliamo aspettare l’arrivo del signore in oggetto (e voi credete che con una persona che sta male ci sia da scegliere?), ci tocca ancora una volta spingere, ma ci toccherà per un crudele scherzo del destino anche riportare giù la carrozzina…ma porco cane!!!…qui siamo al paradosso!!!

ok…si spinge ancora, si riprendono gli ascensori, si arriva al reparto e qui finalmente si fa il ricovero d’urgenza (siamo alle 23!!! – quasi quattro ore dall’arrivo al pronto soccorso!!!)…infermieri gentili e competenti, ma lenzuola usurate e piene di buchi, comunque finalmente la mamma è in ricovero per gli accertamenti di rito su una persona della sua età…tocca solo riportare giù la sedia…eddai!!!

questa lunga cronaca per sottolineare qualcosa che sentiamo solo quando l’emergenza ci mette in condizione di sentirla, ma la stessa emergenza ci mette in condizione di non poterci pensare affatto poichè altre sono le priorità quando si porta in ospedale qualcuno che sta male…la terribile precarietà di un servizio essenziale su cui dovremmo invece fare il massimo affidamento!!!

mi chiedo…di chi sarà la colpa di tanta disorganizzazione?…fatti salvi gli operatori (che tranne pochi deprecabili casi fanno ciò che possono ed al meglio), non rimane che rivolgersi al grande trust della sanità che mette insieme politici, dirigenti ed operatori privati accomunati dall’unico scopo di sabotare il pubblico per favorire il privato e spartirsi la torta di un affare per il quale si spendono tante decine di miliardi di euro ogni anno in italia e circa 850 milioni di euro nella sola basilicata…un grande affare che stimoli vigorosi appetiti

cmq sia, mamma in buone mani (speriamo), ma rabbia tanta

seguirà comunicato stampa…e sarò molto incazzato!!!

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viti si svita

BANDI PSR: LE PRECISAZIONI DELL’ASSESSORE VITI
 
22/06/2009 12.08.37
[Basilicata]
(AGR) – Suscita incredulità la nota della Federazione dei Dottori Agrari e Forestali e del coordinamento dei Periti Agrari e Forestali in riferimento ai quattro bandi relativi al Programma di Sviluppo Rurale.
I Bandi consentono l’attivazione di alcune delle misure più strategiche del programma: 112 (Insediamento giovani agricoltori); 121 (Ammodernamento aziendale, con una riserva per i giovani); 132 (Adesione a sistemi di qualità); 311c (Produzione e vendita di energia da fonti rinnovabili), mettendo a disposizione delle aziende agricole risorse ed opportunità di crescita.
Questi sono anche il frutto di una lunga ma costruttiva concertazione.
Gli uffici dipartimentali hanno con abnegazione predisposto la documentazione in coerenza con la regolamentazione comunitaria e le schede di misura del P.S.R. vigente e non appare fondata, anche perché poco circostanziata, l’esistenza di “discrasie”, per le quali addirittura si annuncia il ricorso al TAR.
Non si può non rilevare una notevole forzatura rispetto al metodo di un pacato confronto istituzionale, rispetto al quale una richiesta di un incontro urgente avrebbe dovuto precedere l’annuncio di ricorso al TAR.
Si precisa che i CAA cureranno esclusivamente la compilazione delle domande di aiuto sul format della piattaforma S. I. A. N. e, come consuetudine, l’aggiornamento e la costituzione del fascicolo aziendale. Tale ruolo è ovviamente incompatibile con la predisposizione della documentazione allegata alle domande.
Laddove non esistono discrasie è (a differenza di altre Regioni) sulla piena ed inequivocabile titolarità dei professionisti agrari e forestali nella predisposizione dei Piani di Sviluppo Aziendale, Business Plan e Studi di Fattibilità, elemento che pare non essere ancora stato colto.
Il Dipartimento è sempre disponibile ad un confronto su possibili miglioramenti ai contenuti dei Bandi, purché equilibrato e costruttivo.

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viti si è offeso o si sono offesi i burocrati ed il dipartimento agricoltura intero che non riesce a tollerare “intoppi” ad un modo di procedere che chiunque abbia avuto a che fare con contribuzioni pubbliche ritiene quanto meno “astruso” (e credo ci siamo capiti!!!)…più che offendersi per le rimostranze dei dottori agronomi, pensi il dipartiemnto a far capire meglio quali saranno i criteri in base ai quali sarà consentito installare fino ad 1 mega di energia per unità agricola (non sono certo bazzecole, rischiando di modificare pesantemente la vocazione originaria delle stesse che è appunto l’agricoltura)…altro che pacato confronto istituzionale!!!…qui si cerca di forzare la mano sulla destinazione dei fondi che andrebbero tarati meglio su un programma agricolo integrato a linee guida di salvaguardia ambientale che pure esistono (dobbiamo ricordare che l’asse II degli aiuti deve fondamentalmente perequare il reddito degli agricoltori svantaggiati da tecniche tradizionali in zone a rilevanza ambientale e non mai costituire mezzo per sostituire quelle tecniche con altre più invasive dell’ambiente?) e dalla regione sono sempre state disattese…che ne è per esempio della rete natura 2000?…di quelle zone a protezione speciale (zps) e di quei siti di interesse comunitario (sic) che le direttive “uccelli” ed “habitat” individuavano come punti di protezione speciale integrata della natura e degli equilibri ambientali in cui l’agricoltura avrebbe dovuto seguire metodi tradizionali ed in cui i fondi avrebbero dovuto compensare il reddito agricolo in guisa di una continuazione dei metodi tradizionali?…ma è solo uno dei punti su cui si potrebbero scatenare critiche feroci, mentre l’intero impianto del piano non è stato per nulla condiviso rispecchiando ancora una volta la volontà di dare una mano agli amici degli amici degli amici…meditiamo gente, meditiamo!!!

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un pensiero per neda

so che questo video è terrificante (anche la presentazione pubblicitaria affidata a kakà…che schifo!!!…tutto diventa merce!!!)…mi assumo ogni responsabilità per la sua pubblicazione…ci ho pensato a lungo prima di pubblicarlo ed alla fine mi ha fatto decidere il bisogno che abbiamo tutti di avere verità…mi sono fatto delle idee su quanto accade in iran, così come me le faccio ogni giorno su molte cose…quello che mi colpisce è che la gente debba ancora morire per affermare un’idea…questa ragazza non è più importante delle migliaia di persone che muoiono ogni anno per una causa in cui credono, a questa ragazza non sarebbe importato nulla di diventare un simbolo, questa ragazza aveva delle idee ed era scesa in strada a manifestarle…non c’è molto altro da aggiungere…un pensiero per neda, uccisa dalla polizia come carlo giuliani

http://tv.repubblica.it/copertina/polizia-iraniana-uccide-una-ragazza/34140?video

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Comunicato stampa di Comunità Lucana – Movimento No Oil

Non lasciamo Angelo Falcone da solo.   Cosa ha fatto la politica lucana per due nostri connazionali detenuti in India sulla base di un incerto impianto probatorio in condizioni contrarie ad ogni etica della stessa detenzione? Cosa ha fatto la politica lucana per un padre che chiedeva solo quell’interesse lecito, doveroso, normale che la politica dovrebbe avere per la sorte dei propri cittadini, colpevoli od innocenti che siano?    

Incontrai Angelo Falcone a Pisticci un anno fa, durante una manifestazione a cui lui partecipava per cercare orecchie al suo appello, e conobbi una persona dolorosamente dignitosa, che non chiedeva libertà per il figlio ed il suo compagno propugnando tesi comprensibilmente innocentiste.

No, Angelo falcone chiedeva giustizia, cosa del tutto diversa da codici e leggi, pur non potendo mai prescinderne, e la chiedeva ai semplici cittadini ed ai rappresentanti del popolo, agli eletti, a coloro che pur dovrebbero avere a cuore le sorti anche di un solo cittadino in difficoltà.   Giustizia che non arrivata, essendo ancora Falcone e Nobili detenuti senza le minime garanzie di tutela giudiziaria, un avvocato che parli la loro lingua, un esponente del corpo diplomatico dello Stato Italiano che si faccia carico delle comunicazioni e di ogni esigenza specifica di comprensibile difficoltà, una condizione detentiva che si approssimi almeno a quella italiana (esistono convenzioni bilaterali al riguardo) nella tutela del diritto alla difesa e ad una condizione carceraria che non sia solo una pena, facendo così salvi il diritto alle comunicazioni ed alla libertà di espressione, alla dignità fisica e morale, ad una sana alimentazione e ad un ambiente il più possibile salubre, e via così di seguito in quelle apparenti piccole cose (centimetri, grammi, minuti) che divengono grandi per chi è costretto alla privazione della libertà personale, quelle piccole cose del mondo delle carceri che alcuni illuminati dicevano svelare le condizioni morali di un paese. 

Sappiamo tutti quanto l’universo giudiziario possa essere diverso dal nostro – e tanto ci sarebbe da dire al nostro riguardo! – in un enorme paese pieno di contraddizioni che la fragile democrazia indiana a stento riesce a rappresentare nel suo mosaico di culture, ed è forse per questo che come cittadini chiediamo al nostro stato di intervenire laddove siano evidenti macroscopiche differenze di trattamento dei casi singoli ed ai nostri rappresentanti eletti di farsi carico di quell’interesse.   E lo chiediamo ad un paese, il nostro, che spesso si è attivato per nostri connazionali all’estero rapiti od in difficoltà, sfruttando i canali usuali e meno usuali della diplomazia, fino al punto di pagar riscatti comprensibilmente mai ammessi, ma pagati. E lo chiediamo, lo abbiamo chiesto e lo chiederemmo anche quando un connazionale incappi nelle maglie della giustizia, magari di una giustizia diversa dalla nostra – sono migliaia i cittadini italiani detenuti all’estero, spesso condannati a lunghe pene detentive per reati la cui sanzione è quasi inesistente da noi – facendo appello a chi nel compito di rappresentare politicamente deve mettere in conto anche la tutela della cittadinanza e dei diritti di chi, avendo anche commesso un reato sempre da dimostrare e confermare solo attraverso una sentenza, versa purtroppo nell’abbandono a se stesso ed alle sue condizioni.   Angelo Falcone continua a chiedere giustizia e lo fa anche attraverso il gesto estremo dello sciopero della fame a cui è costretto dalla sordità di una politica che ritiene più importante fare altro, magari delegando ad un tempo che verrà quell’interesse che non ha purtroppo tempi da aspettare. Crediamo sia arrivato il tempo che qualcuno dia delle risposte ad Angelo Falcone.    

Comunità Lucana – Movimento No Oil solidarizza e si associa convintamente alla lotta di Angelo Falcone ed invita i parlamentari lucani eletti nel parlamento italiano ed europeo a mettere da subito in essere tutte le pressioni sul governo italiano che si rendano necessarie in un caso in cui l’influenza del nostro paese nelle reciproche relazioni internazionali bilaterali potrebbe e può stimolare un interesse maggiore delle autorità federali indiane verso il caso Falcone-Nobili. Miko

Somma, Comunità Lucana – Movimento No Oil

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Iran, per la Cnn almeno 19 i morti. Il capo della polizia: “Spareremo”

  

21 giugno 2009. Secondo la Cnn, che cita fonti ospedaliere, sono almeno 19 i morti negli scontri di sabato scorso tra forze di sicurezza e manifestanti pro-Mousavi a Teheran. Tuttavia, ammette l’emittente, non è facile ottenere un bilancio attendibile in quanto ai giornalisti non è permesso svolgere il loro lavoro di testimonianza e verifica. Nei siti di social networking si rincorrono voci di ogni tipo, e bilanci che parlano di addirittura 150 vittime. La cifra supera quella fornita da un blogger che in serata su Twitter aveva dato come “confermati” dall’ospedale Fatemiyeh “30-40 morti” e circa 200 feriti.

 

Tv di stato iraniano ammette 10 morti – La televisione di stato iraniana ha reso noto  che dieci persone sono state uccise e più di cento ferite durante gli incidenti a Teheran di ieri. “Nei torbidi che hanno portato agli scontri dieci persone sono state uccise e più di cento ferite. La presenza di terroristi negli eventi di ieri in piazza Enghelab e in viale Azadi era tangibile”, ha detto l’emittente. Un’altra emnittente di stato – in lingua inglese – aveva in precedenza riferito di 13 “terroristi” uccisi ieri durante i moti di piazza. Le cifre, pur discordanti come spesso accade in questi giorni a proposito del bilancio delle vittime degli scontri tra manifestanti e polizia, si riferiscono pertanto con ogni probabilità agli stessi episodi.

 

Ragazza uccisa diventa simbolo – E’ già diventata un simbolo per l’ opposizione iraniana la ragazza uccisa  a Teheran negli scontri.Secondo vari siti internet e i social network Youtube e Twitter, la ragazza di chiamava Neda. La strada di Teheran dove la ragazza è morta, via Amirabad, sarebbe stata ribattezzata dai contestatori ‘via Neda’.Il presidente del parlamento,il conservatore Ali Larijani, ha chiesto che siano ascoltati coloro che mettono in dubbio il risultato delle elezioni.

 

Capo polizia scrive, basta rivolte–  Il capo della polizia iraniana con una lettera pubblicata sui giornali ha lanciato un duro monito al candidato sconfitto alle elezioni presidenziali del 12 giugno, Mir Hossein Mussavi, avvertendo che verrà contrastato con la massima energia ogni tentativo di creare incidenti. La lettera è stato pubblicata dopo gli incidenti di ieri, che secondo alcune voci hanno provocato numerosi morti. Non è chiaro però quando Ismail Ahmadi Mughaddam l’abbia scritta. “Annuncio che, se si continuerà come negli ultimi giorni, la polizia, in linea con il suo dovere di mantenere l’ordine e la sicurezza per la società e il popolo, impedirà con la forza ogni attività illecita”, si legge nella lettera pubblicata dal quotidiano Etemad-e-melli. Mughaddam parla di “banditi” che sfruttano “il clima di illegalità ” creato da Mussavi. Dice che da quando sono cominciate le manifestazioni 400 poliziotti sono stati feriti e avverte: gli agenti spareranno contro chi provoca disordini.

 Mousavi: “Brogli pianificati da mesi” –  “I brogli erano stati pianificati da mesi. Sono pronto al martirio e continuerò la protesta”. Così Mir Hossein Mousavi, l’ex candidato riformista, ha parlato sabato alla folla dei suoi sostenitori che hanno sfidato il regime scendendo ancora una volta in piazza. Il leader riformista ha anche invocato lo sciopero generale, nel caso venga arrestato. Si alza quindi il livello della sfida in Iran. Nel mirino dei riformisti di Mousavi e Karroubi non c’è più solo il presidente Mahmoud Ahmadinejad, ma – fatto mai avvenuto dalla rivoluzione khomeinista del 1979 – la stessa Guida Suprema, l’ayatollah Khamenei, che nel sermone del venerdì scorso aveva legittimato l’elezione di Ahmadinejad, vietando i cortei.

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PARCO DEL POLLINO, APPROVATO IL PIANO ANTINCENDIO 2009
 
19/06/2009 18.25.27
[Basilicata]

Il Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Pollino ha approvato all’unanimità il Piano Antincendio Boschivo 2009.

Il Piano sarà presentato giovedì 25 giugno, alle ore 11, a Rotonda, nella sede del Parco (Complesso monumentale Santa Maria della Consolazione).

Nell’occasione il Capo del Corpo Forestale dello Stato, ing. Cesare Patrone e il dott. Paolo Gonzales, in rappresentanza del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, consegneranno i nuovi mezzi, quelli acquistati dal Parco e quelli assegnati dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al CFS e alle Associazioni di volontariato di Protezione civile.

Saranno, inoltre, sottoscritti i cosiddetti “contratti di responsabilità” con le 17 associazioni che collaboreranno, anche quest’anno, alla realizzazione del Piano che potrà beneficiare anche delle azioni avviate nell’ambito di un altro progetto, “Costruiamo una rete di Protezione civile”, finanziato da Fondazione per il Sud.
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speriamo bene ed incrociamo anche le dita (un po’ di scaramanzia non guasta quando si ha a che fare con la burocrazia)…negli scorsi anni il fuoco si è mangiato mezzo parco…inoltre qualche arresto di piromani e qualche condanna eemplare non guasterebbe affatto

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INTERROGAZIONE DELLA SEN. ANTEZZA PER AGRICOLTURA LOCALE
 
19/06/2009 18.14.07
[Basilicata]
La senatrice del Pd, Maria Antezza, ha presentato un’interrogazione al ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali per sapere se non ritenga opportuno: “Escludere al finanziamento delle assicurazioni con il plafond dell’art. 68, evitando così che questo intervento, fino al 2008 a carico del bilancio dello Stato, venga finanziato sostanzialmente dagli agricoltori; estendere in modo sostanzioso gli interventi previsti dallo stesso articolo al comparto olivicolo; aumentare il plafond per il grano duro prevedendo la possibilità di conservare la tradizione del grano duro di varietà locali (per la Basilicata importanti sono le varietà Capeiri, Appulo, Duro Lucano, Cappelli) in coerenza con i percorsi di valorizzazione e tipicizzazione che si stanno perseguendo da tempo con le specifiche politiche regionali meridionali e, in particolare, della Basilicata; aumentare il plafond per gli ovi-caprini, portandolo ad almeno 8 milioni di euro e ridurre la dimensione minima del gregge a 100 capi; aumentare il sostegno al comparto zootecnico bovino e ovi caprino, con un’attenzione particolare alla zootecnica estensiva nelle aree protette, al fine di salvaguardare realtà produttive di considerevole interesse per le politiche regionali in funzione della conservazione e della valorizzazione delle produzioni tipiche di qualità ottenibili con tecniche ecocompatibili in aree di consistente estensione sul territorio regionale; estendere il sostegno alle vacche nutrici in zone montane e svantaggiate, in continuità con la politica regionale di incentivazione di investimento nel settore, finalizzati al miglioramento delle condizioni di allevamento e della qualità delle produzioni, in stretta connessione con il mantenimento del presidio produttivo in aree a rischio di abbandono”.

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cara senatrice, basterebbe spendere i fondi agricoli europei nello spirito con cui sono da qualche anno concessi, perequare cioè il reddito degli agricoltori svantaggiati al fine di ottemperare sia a motivazioni di carattere sociale che di carattere di salvaguardia ambientale, tale è il ruolo che l’agricoltura con mezzi tradizionali è in grado di assicurare in zone “delicate” quale la lucania intera figuriamoci poi in aree protette

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qualcosa pur funziona!!!

PEPE (CGIL): BARILLA, BUON ESEMPIO DI RELAZIONI SINDACALI
 
19/06/2009 18.19.30
[Basilicata]

Antonio Pepe, Segretario Generale della Cgil di Basilicata, dalla sala del trono del Castello di Melfi, dove si è tenuto stamane l’evento per festeggiare i 20 anni di presenza dello stabilimento Barilla sul territorio lucano, ha dichiarato: “Quella elaborata e presentata in questa sede è una ricerca che abbraccia un argomento interessante. Attendiamo di conoscerla in tutte le sue parti”. Ed ha continuato: “Il successo di un progetto industriale è dato da alcuni fattori fondamentali combinati tra loro in maniera equilibrata: relazioni industriali responsabili, confronto sulle strategie da adottare, condivisione degli obiettivi con le parti sociali. Questo è accaduto alla Barilla dove è prevalso soprattutto il ruolo delle persone che con il loro lavoro hanno fatto grande l’ azienda. Si è dimostrato come nel Mezzogiorno ed in Basilicata quando vi sono progetti e idee imprenditoriali serie è possibile fare impresa e farla a livelli di qualità alta. Non a caso la Basilicata continua ad essere l’avamposto più importante nel Sud per quanto riguarda il settore dell’agroindustria. In questo senso auspichiamo che il gruppo Barilla punti ulteriormente sulla Basilicata e sulle sue potenzialità. I fattori di successo di cui parlavo prima, solo se amalgamati al meglio possono garantire il progresso di un nuovo progetto di sviluppo che sappia far perno oltre che sulla conoscenza e sulla innovazione dei processi, anche sulla grande capacità di partecipazione dei lavoratori ad uno scambio più avanzato del processo economico, industriale e sociale. Riteniamo, in questa ottica, fondamentale l’esercizio della riconoscibilità della contrattazione e l’ampliamento dei diritti dei lavoratori”.

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non commento affatto…evidentemente non tutti gli imprenditori sono uguali!!!

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la fame

La Fao denuncia il record storico: oltre 1 miliardo di persone sono alla fame

 

19 giugno 2009. Per la prima volta nella storia umana, oltre un miliardo di persone in tutto il mondo risultano sottonutrite. Lo rende noto la Fao, che ha rivisto al rialzo le stime per il 2009 sul numero di persone che soffrono la fame, indicando la cifra di 1,02 miliardi. Tale cifra supera di oltre 100 milioni il livello dell’anno scorso e rappresenta circa un sesto della popolazione mondiale.

 

15 milioni di affamati anche nei paesi sviluppati – Questo aumento della fame a livello mondiale – spiega la Fao – non è la conseguenza di raccolti insoddisfacenti, ma della crisi economica mondiale che ha ridotto i redditi e aumentato la disoccupazione. E anche nelle nazioni sviluppate la denutrizione è divenuta un problema crescente, riguardando 15 milioni di persone.

 

Vittime della fame: 11% in più – La fame nel mondo – sottolinea l’agenzia delle Nazioni Unite – ha mostrato un trend di lenta ma continua crescita nell’ultimo decennio. Quest’anno il numero di persone vittime della fame è previsto crescere globalmente dell’11%, secondo le stime basate su analisi del Dipartimento per l’Agricoltura degli Stati Uniti.

 

Non solo “terzo mondo” – Quasi l’intera popolazione sotto-nutrita vive nei paesi in via di sviluppo ma una fetta di 15 milioni riguarda i paesi sviluppati. In Asia e nel Pacifico circa 642 milioni di persone soffrono di denutrizione cronica; nell’Africa Sub-Sahariana 265 milioni; in America Latina e nei Caraibi 53 milioni; nel Vicino Oriente e nel Nord Africa 42 milioni.

 

Poveri sempre più a rischio – La situazione di crisi economica di alcuni paesi in via di sviluppo – nota la Fao – è anche aggravata dal fatto che i trasferimenti monetari (le rimesse) degli emigrati nei loro Paesi d’origine sono diminuiti sostanzialmente nel corso di quest’anno, causando una notevole riduzione delle riserve estere e dei redditi familiari. La diminuzione delle rimesse, insieme al previsto declino degli aiuti ufficiali allo sviluppo, ridurrà ulteriormente la capacità dei paesi di avere accesso al capitale necessario a sostenere la produzione e a creare reti di sicurezza e schemi di protezione sociale per i poveri.

 

Troppo alto il prezzo del cibo – Mentre i prezzi alimentari sui mercati internazionali sono diminuiti nel corso degli ultimi mesi, i prezzi interni nei paesi in via di sviluppo sono scesi assai più lentamente e sono rimasti più alti in media del 24% alla fine del 2008 rispetto al 2006. La Fao nota infine che i prezzi dei generi alimentari di base, sebbene siano diminuiti, restano ancora più alti del 24% rispetto al 2006, e del 33% rispetto al 2005.

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inutili forse i commenti a notizie che solo a voler rimanere ciechi e sordi e muti non si sarebbero immaginate già…il frutto amaro della globalizzazione è in queste cifre…il “poderoso” sviluppo economico che ha accompagnato le crescita economica degli anni 90 si può riassumere in una continua rapina di risorse ai danni dei paesi poveri, nell’esternalizzazione dei costi soprattutto ambientali (e la fame ne è diretta conseguenza), nella libertà di movimento dei grandi capitali internazionali che hanno potuto fare disastri sulle economie più deboli (il fondo monetario internazionale e la banca mondiale hanno fatto valere il peso del debito pubblico di questi paesi per costringerli ad accettare l’ingresso di masse finanziarie per progetti assolutamente non referenti alle possibilità di gestione locale), e via discorrendo nella semplice presa d’atto che questo sistema non funziona affatto poichè crea disfunzioni enormi di cui la crisi attuale è solo una delle conseguenze, neppure la peggiore…vogliamo aggiungerci anche l’immigrazione che non si arresterà certo per i medici che denunciano i cllandestini o gli accordi con la libia di gheddafi?…è una degli effetti più evidenti della progressiva insostenibilità di un sistema economico che crea disperazione nelle fasce più deboli…bene direi che è ora di cambiare metodo e si può iniziare anche da una piccola regione come la nostra

 

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eco-limiti ed eco-incentivi

Fiat: vertice a Palazzo Chigi. Marchionne: “Bisogna razionalizzare la produzione”

 

18 giugno 2009. Di fronte alla “crisi globale del settore auto c’è necessità di razionalizzazione per contrastare una sovracapacità produttiva cronica”. Così l’ad di Fiat, Sergio Marchionne al vertice con i sindcati a Palazzo Chigi. “La Fiat non ha denunciato eccedenze occupazionali strutturali, e sta facendo sforzi per limitare conseguenze” sull’occupazione “utilizzando tutti gli ammortizzatori disponibili” ha aggiunto Marchionne ed ha sottolineato: “Si avvicina il limite delle 52 settimane nell’ultimo quadrimestre per almeno 10 stabilimenti”.

 

Niente auto a Termini Imerese – L’ad del Lingotto ha anche precisato che Fiat intende mantenere a Termini Imerese produzioni industriali, ma con produzioni diverse da quella automobilistica. Fiat manterrà “fino al 2010” a Pomigliano d’Arco la produzione Alfa 159 berlina e Alfa 147 e gt. Successivamente “sarà assegnata una nuova piattaforma con uno o più modelli”. Marchionne ha anche riconosciuto che dagli incentivi al mercato ci sono state “ricadute positive” e in tutti gli stabilimenti c’è stata una buona raccolta di ordini. Se l’è poi presa con l’eccesso di regolamentazione in Europa, in particolare sull’ambiente: “troppe norme che comportano oneri per le imprese che sono di circa 45 miliardi l’anno. Bisognerebbe sospendere le norme sulla regolamentazione”.

 

Per difesa dei posti ridurre conflitto sociale – Il mantenimento degli equilibri occupazionali necessita di “presupposti” tra i quali anche quello della riduzione del conflitto sociale. E’ quanto avrebbe detto, secondo fonti sindacali, al tavolo a Palazzo Chigi, l’ad di Fiat Sergio Marchionne. A questo va aggiunto “il mantenimento degli eco incentivi europei e il riconoscimento della cassa integrazione ordinaria e straordinaria, la sostenibilità finanziaria di alcune iniziative produttive, la riduzione del conflitto sociale e la riduzione dei costi produttivi“. Fiat cambierà linee produttive solo a Termini Imerese e a Pomigliano d’Arco, mentre negli altri stabilimenti sarà “confermata l’attuale produzione”, ha affermato l’ad.

——————————————————————————————————————————simpatico il marchionne!!!…quando si tratta di vincoli ambientali chiede la sospensione delle norme, quando si tratta di eco-incentivi se li incassa regolarmente…il resto è davvero censurabile…cassa integrazione a carico pubblico, sostenibilità finanziaria finanziata a monte dallo stato con denari regalati alle banche che dovrebbero così supportare le aziende, riduzione del conflitto sociale (e come vuole ridurlo marchionne, con la riduzione in schiavitù dei lavoratori?) ed infine riduzione dei costi produttivi…niente di nuovo sotto il sole…solito capitalismo straccione all’italiana!!!…sarebbe il caso di cominciare a pianificare per melfi una via d’uscita dal modello fiat e dal modello capitalismo dei contributi pubblici….quel capitalismo che pare invece tanto piacere a de filippo che dichiara….

FIAT: DE FILIPPO, BENE TAVOLO, PER MELFI CI SONO PROSPETTIVE
(ANSA) – ROMA, 18 GIU – “L’incontro è stato positivo e Marchionne ha fatto una relazione puntuale, descrivendo le prospettive del settore”. Prospettive che si inquadrano in “una situazione critica”, ma da cui emergono “elementi incoraggianti” che coinvolgono anche lo stabilimento di Melfi. Lo ha detto il governatore della Basilicata Vito Del Filippo, al termine del tavolo su Fiat a Palazzo Chigi. De Filippo ha anche confermato che governo e Lingotto si sono impegnati ad “valutare ad uno specifico tavolo nazionale” il piano per il rilancio dell’auto messo a punto dalle Regioni interessate da stabilimenti Fiat, reso pubblico pochi giorni fa, che prevede una compartecipazione finanziaria a livello centrale, regionale e aziendale. “Su Melfi – ha detto ancora il governatore – ho chiesto a Fiat uno sforzo per eliminare tutte le tensioni che ci sono nello stabilimento. Tensioni incomprensibili, visto che per Melfi la stessa relazione fatta oggi da Marchionne offre prospettive incoraggianti”.

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un premier puttaniere?

Bari, sentite altre tre ragazze. Ghedini: il premier non ha mai dovuto pagare

 

18 giugno 2009. E’ durato oltre 3 ore, a Palazzo Grazioli, un incontro tra Silvio Berlusconi e i ministri della Giustizia, Angelino alfano, delle Regioni ed ex presidente della Puglia, Raffaele Fitto, Michela Vittoria Brambilla e Niccolò Ghedini, deputato Pdl e avvocato del premier. L’incontro con Angelino Alfano, Raffaele Fitto e il legale si è svolto dopo che da Bari è arrivata la notizia dell’indagine su un presunto giro di ragazze-squillo con l’ipotesi di induzione alla prostituzione a palazzo Grazioli, a Roma, ma anche in Sardegna, nelle residenze di Berlusconi. Fitto e Alfano sono andati via in auto dopo tre ore senza parlare con i giornalisti, Ghedini ha negato che si sia discusso della vicenda di Bari. “Queste scosse – ha detto – scuotono solo D’Alema”. Poi ha precisato: “Non abbiamo parlato di Bari, e una delle tante cene che facciamo abitualmente”.

Ghedini: Berlusconi può avere le donne che vuole gratis – In un’intervista al Corriere della sera, l’avvocato del premier dice che “secondo lo schema disegnato dalla D’Addario, che a noi non ri­sulta corretto, Berlusconi sarebbe soggetto inconsapevole”. Poi spiega: “Se io vado a casa del presidente e per far bella figura, presentandomi con una bel­la donna, pago un’accompagnatri­ce è difficile che lui possa saperlo”. Ma in questo caso l’accompagnatrice si è anche trattenuta dopo cena e dice di essere stata pagata. “Se una di queste persone doves­se avere rapporti con lui, continue­rebbe a non sapere e quindi non può avere né una implicazione di natura giuridica né morale”. Pertanto per Ghedini non c’è nessuna “possibilità che ci sia un collegamento tra il presi­dente e questa indagine”. E aggiunge: “Certamente non ha bisogno che qualcuno gli porti le donne. Pensare che Berlusconi abbia biso­gno di pagare 2.000 euro una ragaz­za, perché vada con lui, mi sembra un po’ troppo. Penso che potrebbe averne grandi quantitativi, gratis“.

Festini nelle residenze del premier – Ma intanto la bomba è scoppiata. Un indagato, diverse ragazze ascoltate come testimoni e un’ipotesi di reato per induzione alla prostituzione. Sono questi gli elementi, sostenuti da intercettazioni telefoniche e da alcune testimonianze, sui quali poggerebbe l’indagine della procura di Bari su un presunto giro di donne che, probabilmente in cambio di danaro, avrebbero preso parte alle feste organizzate a Palazzo Grazioli e Villa Certosa, due delle residenze di Silvio Berlusconi. Il premier non è indagato dalla magistratura barese.

L’indagine partita da un caso di corruzione – L’indagine ruota attorno alla figura del giovane imprenditore pugliese Giampaolo Tarantini, titolare fino al novembre 2008, assieme al fratello Claudio, della Tecnohospital, società che fornisce protesi e tecnologie ospedaliere. Il nome di Giampaolo Tarantini sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati dal pm barese Giuseppe Scelsi dopo che i militari della Guardia di finanza, che intercettavano l’imprenditore da tempo per altri fatti, hanno ascoltato che questi parlava del giro di donne che avrebbe contattato e inviato nelle residenze di Berlusconi.

La verità di Patrizia in un video e cinque audio – Intanto, come riferisce il Corriere della sera, Patrizia D’Addario, la donna che ha dichiarato di aver trascorso due serate nella residenza del premier, è stata sentita per cinque ore dalla procura di Bari e ai giudici avrebbe fornito anche un video fatto con il telefonino in occasione di uno di questi incontri con Berlusconi. “Ho realizzato questo materiale perché così nessuno potrà smentire che sono stata lì”, ha detto la D’Addario. Le immagini di Patrizia in una camera da letto – La D’Addario, candidata alle comunali di Bari nella lista “La Puglia prima di tutto”, ha depositato cinque o sei nastri audio e un video girato all’interno di una camera da letto. Nelle prime immagini, si legge nel Corriere, si vede la stessa D’Addario allo specchio. Poi una panoramica sulla stanza. Sopra un mobile la foto incorniciata di Veronica Lario. Ma i giudici dovranno verificare se la voce delle registrazioni sia effettivamente quella del premier e se la camera ripresa nel video sia effettivamente quella di una delle residenze del premier. La D’Addario comunque dice di essersi recata per due volte a palazzo Grazioli e mai in Sardegna.

Sentite altre tre ragazze che confermerebbero i pagamenti – Ma oltre alla giovane barese, ci sono almeno altre tre ragazze che hanno confermato di avere preso soldi per partecipare alle feste di villa Certosa. Una di loro, scrive il Corsera, che ha detto di temere per la sua vita, “ha chiesto e ottenuto di andare all’estero”. Riguardo i soldi ricevuti, la D’Addario ha detto di aver preso mille euro per il primo incontro, mille in meno rispetto a quanto pattuito, perché non “mi sono fermata per la notte”, e nessun compenso monetario la seconda volta, ma solo la promessa – “era il mio obiettivo” – di sbloccare una concessione edilizia a Bari. La procura di Bari sta intanto eseguendo i controlli sugli spostamenti delle ragazze sentite, in particolare le intestazioni di biglietti aerei e i pernottamenti in hotel romani dove queste avrebbero detto di essere state ospitate.

Diverse persone verranno sentite nei prossimi giorni – I giudici di Bari sentiranno nei prossimi giorni diverse persone implicate a vario titolo nella faccenda. A cominciare dagli appartenenti all’entourage di Giampaolo Tarantini, il presunto procuratore degli appuntamenti nelle residenze del premier, che si occupava di fornire biglietti aerei, prenotazioni alberghiere e autisti con auto con i vetri scuri – “sollevati al momento di arrivare nelle residenze del premier” – ma anche altre ragazze che avrebbero partecipato ai festini.

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siamo alla fine dell’impero della mutanda facile…non voglio in alcun modo commentare quanto si faccia nelle residenze di berluskoni, ma mi limito a sottolineare le frasi di ghidini….Certamente non ha bisogno che qualcuno gli porti le donne. Pensare che Berlusconi abbia biso­gno di pagare 2.000 euro una ragaz­za, perché vada con lui, mi sembra un po’ troppo. Penso che potrebbe averne grandi quantitativi, gratis“….mi chiedo quale sia il ruolo di costui l’avvocato deputato pdl (tra l’altro!!!) o il reggimoccolo contatore di orgasmi presunti del premier?…certo che alla corte di re silvio, tra puttane d’ogni natura, giocolieri, arrampicatori di vetri, saltisti della quaglia, pregiudicati, malaffaristi, etc etc, il bestiario pare somigliare ogni giorno di più ad un fiera delle mostruosità

 

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AGRICOLTURA, VITI AFFRONTA LA “QUESTIONE” ARBEA
 
18/06/2009 11.08.01
[Basilicata]
                                                                                                                         

(AGR) – L’assessore regionale all’agricoltura on. Vincenzo Viti rompe gli indugi ed annuncia di voler affrontare in maniera risoluta il “nodo” dell’Arbea, oggetto di polemiche e di riserve che reiteratamente sono state affacciate dalle organizzazioni agricole e da numerosi esponenti politici. E lo fa al termine di tre mesi nei quali ha monitorato le difficoltà incontrate dall’istituto, le lentezze nell’erogazione dei pagamenti soprattutto per quel che attiene alle risorse predisposte dal Piano di Sviluppo Rurale che, come è noto, sono affidate proprio alle competenze dell’Istituto pagatore…..Viti aveva testualmente dichiarato ai colleghi della Giunta regionale: “E’ giunto il momento di realizzare una approfondita e serena analisi sull’attuale capacità dell’organismo pagatore regionale di dare concrete risposte, in termini di pagamento, alle diffuse e pressanti aspettative del mondo imprenditoriale agricolo lucano che vive da tempo oggettive difficoltà operative ed è stretto nella morsa fra calamità atmosferiche, crisi di mercato e pressioni del sistema bancario… se si osserva la situazione nazionale degli altri organismi pagatori, l’Arbea si rivela un modello che non ha ancora saputo adeguarsi all’efficienza e alla puntualità delle altre similari strutture operanti nel Paese. I ritardi nella esecuzione dei controlli tecnici ed amministrativi e conseguentemente nei pagamenti devono essere rapidamente recuperati….è da tempo che avevo confermato prima in Consiglio Regionale, poi nei vari confronti realizzati con le organizzazioni professionali agricole, il mio fermo intento di effettuare entro la fine del mese di giugno una oggettiva valutazione sull’operato della struttura e sulle sue persistenti fragilità e sui possibili rimedi, dopo quelli già assunti di integrare l’organico e di elevare la relativa dotazione finanziaria. Anche in vista di importanti scadenze, quali la messa a regime del funzionamento dell’autorità di gestione del nuovo programma regionale di sviluppo rurale, che consentirà di erogare un consistente plafond finanziario, messo a disposizione dalla Comunità Europea e dall’Italia. Sarebbe grave se, in presenza dei nuovi bandi già varati dal Governo regionale e di quelli in allestimento non disponessimo di un istituto pagatore nella condizione di erogare in tempo reale le risorse destinate allo sviluppo dell’agricoltura lucana…..“Non possiamo permetterci, – ha concluso Viti – come Regione Basilicata di far mancare ai nostri imprenditori agricoli occasioni così importanti e, per certi versi, irripetibili. Valuteremo pertanto con oggettività e con rigore lo stato dell’Arbea.
Nei prossimi giorni, perciò, avvieremo una verifica puntuale e un confronto serrato e rigoroso dal quale poi trarremo le soluzioni correttive più rapide ed efficaci”.

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caro viti, le intenzioni paiono buone, ma ad entrare nel sistema di comparizie che vige in quel carrozzone qualche piedino di qualche amico pur toccherà pestarlo e mi chiedo se in questa regione al sistema ben rodato ed oliato degli amici degli amici degli amici basterà un assessore che si inalbera (ma sarà poi vero?) per far ridurre le pretese di continuare ad esistere e gestire la cosa pubblica come una cosa privata…tanti auguri!!!

 

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po (non il fiume)

PO 2000 – 2006, LE PRIORITA’ PERSEGUITE DALLA REGIONE
 
17/06/2009 16.42.25
[Basilicata]
                                                                                                                         

(AGR) – Nel corso del comitato di sorveglianza delle forme di intervento comunitario in Basilicata, il presidente della Regione, Vito De Filippo, ha illustrato la spesa monitorata al 30 aprile 2009 dei fondi Fesr, Feaog e Fse del programma operativo 2000 – 2006.
In particolare, per quel che riguarda il fondo Fesr, sul capitolo “valorizzazione e conservazione del patrimonio storico, artistico e culturale” circa il 22 perceno della spesa sostenuta ha consentito: 422 interventi per strutture e spazi per attività sportive; 112 interventi di restauro architettonico; 383 interventi per la valorizzazione turistica territoriale. Sul capitolo valorizzazione e conservazione patrimonio ambientale e risorse idriche, circa il 20 percento della spesa sostenuta ha consentito: 7.073 interventi a favore dell’energia solare; 114.599 mq di superficie bonificata; 142 specie protette; 34.126 ha di superficie protetta; 138 km di rete idrica; 31.757 utenti interessati. Sul capitolo “sostegno alle imprese” il 17 percento della spesa ha consentito: 841 imprese beneficiare del contributo; 47 interventi per aree industrializzate.
Per quel che riguarda il fondo Feaog e la spesa monitorata sempre al 30 aprile 2009, sul capitolo “azioni a sostegno delle imprese” circa il 28 percento della spesa sostenuta ha consentito: 1117 aziende agricole beneficiarie di aiuti; 1296 giovani insediati. Sul capitolo promozione e valorizzazione prodotti tipici circa il 15 percento della spesa sostenuta ha consentito: a nuove imprese e filiere produttive di beneficiare di aiuti per la trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; l’attivazione di 49 progetti per la costituzione di reti e l’integrazione con il turismo rurale. Sul capitolo “tutela del patrimonio boschivo e infrastrutture rurali” circa il 50 percento della spesa sostenuta ha consentito: 16.324 ha di superficie silvicola ripristinata; 1.727 km di rete idrica realizzata o potenziata; 1.330 km di strade rurali realizzate o migliorate.
Infine, per quel che riguarda il Fse e la spesa monitorata al 30 aprile 2009, sul capitolo formazione continua circa il 25 percento della spesa sostenuta ha consentito azioni per: riqualificazione aziendale; distretti e lavoratori atipici; donne. Sul capitolo “lavoratori svantaggiati” circa il 41 percento della spesa sostenuta ha consentito di realizzare progetti per: ultra 45enni; portatori di handicap; sostegno alla Cig. Infine, per quel che riguarda l’alta formazione il 14 percento della spesa sostenuta ha consentito progetti per: alta formazione per laureati; alta formazione per la pubblica amministrazione; Ricerca e spin off.

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a leggere i dati qualcuno potrebbe lasciarsi impressionare, la realtà purtroppo è fatta di un fallimento generalizzato (tranne qualche caso) delle politiche di investimento…i dato vanno sempre letti alla luce delle rilevanze statistiche generali che vedono la basilicata al penultimo posto tra le regioni d’italia come reddito pro-capite (il peggioramento rispetto ai dati degli anni 90 è macroscopico)…quindi al di là dei capitomboli da saltimbanco rodato di de filippo (e ci mettiamo però anche bubbico, precedente presidente) due sono le cose o si è speso senza criterio logico (diremmo a pioggia) o si è speso per spendere e basta (con tutto ciò che ne consegue)

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